Gaza, Trump: "Hamas rispetti accordo o sarà eliminato". Vance: "Tregua reggerà"

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Consegnati altri due corpi di ostaggi. Il vice presidente Usa in visita in Israele: "Ottimista su tregua" ringraziando anche gli Stati arabi. Nuove minacce di Trump al movimento militante islamico: "Se viola il cessate il fuoco sarà annientato". Gli inviati Witkoff e Kushner incontrano Netanyahu per puntellare la pace

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Hamas ha reso noto che stasera, alle 21 ora locale, consegnerà altri due corpi di ostaggi. "Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l'accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità", hanno riferito dal gruppo. Tregua in bilico a Gaza e nuove minacce di Trump ad Hamas. "Se viola il cessate il fuoco sarà annientato", avverte il leader Usa. Gli inviati Witkoff e Kushner incontrano Netanyahu per puntellare la pace. Il vicepresidente degli Stati Uniti Vance è arrivato in Israele: "Credo nella tregua". Il World Food Programme intanto osserva che il flusso di aiuti verso la Striscia sta aumentando ma è ancora ben lontano dall'obiettivo giornaliero di 2.000 tonnellate. Il portavoce esorta quindi ad aprire tutti i valichi oltre quelli di Kerem Shalom e Kissufim. 

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Piano di pace Israele-Hamas, il presidente Trump: "Ci prenderemo cura di Gaza"

Il numero uno della Casa Bianca, nel corso di una riunione di governo, ha commentato la firma dell'accordo per la pace a Gaza, un piano da lui stesso presentato e accolto da entrambe le parti. "Gaza sarà un territorio nuovo, un territorio di prosperità, un territorio di ricchezza", ha detto Trump

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Hamas: Israele viola gli accordi non riaprendo il valico di Rafah

Una delegazione di Hamas ha dichiarato che il gruppo rimane fedele all'accordo di cessate il fuoco, nonostante le "ripetute violazioni" attribuite a Israele. In un incontro in Qatar con funzionari turchi, Hamas ha accusato Israele di ritardare l'attuazione del cessate il fuoco, non riaprendo il valico di Rafah "per il passaggio di malati e feriti e impedendo l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza", si legge in una nota. Mujahid Muhammad Darwish, capo della delegazione di Hamas, ha sottolineato "i diritti inalienabili del nostro popolo all'autodeterminazione e il suo diritto a uno Stato indipendente con Gerusalemme come capitale". 

Militari britannici in Israele insieme agli americani

La Gran Bretagna ha inviato un piccolo gruppo di ufficiali addetti alla pianificazione militare in Israele. Gli ufficiali parteciperanno alla task force guidata dagli Stati Uniti per il mantenimento del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, come riferito dal Ministero della Difesa britannico. Con questa mossa, la Gran Bretagna si unisce a una forza che include Stati Uniti, Egitto e Qatar. 

Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah al confine tra Egitto e la Striscia

L’Italia riprenderà il suo ruolo nell’imminente riapertura della missione civile Eubam-Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005, per essere bloccata due anni dopo e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.

Israele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è

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Media: Hamas resta impegnato per il cessate il fuoco a Gaza

Hamas rimane fedele all'accordo per Gaza nonostante quelle che ha definito "ripetute violazioni" da parte di Israele. Lo ha dichiarato una delegazione del gruppo terroristico oggi, durante un incontro con funzionari del governo turco. Lo riporta il Times of Israel. Oggi, durante la visita in Israele, il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha avvertito Hamas che verrà "annientato" se non si disarma.

Jared Kushner, chi è il marito di Ivanka Trump e il suo ruolo nell’accordo Israele-Hamas

Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.

Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas

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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

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Delegazione tecnica della Farnesina a Gerusalemme e Ramallah (2)

La delegazione ha inoltre avuto colloqui con i rappresentanti delle Nazioni Unite, partner chiave delle iniziative umanitarie nella Striscia fin dall'inizio della crisi, tra cui il programma Food for Gaza lanciato dal Ministro Tajani nel marzo 2024, e a cui l'accordo di pace assegna tra i suoi venti punti un ruolo centrale per la gestione della risposta umanitaria post-conflitto. Questi aspetti sono stati oggetto della riunione con il Coordinatore Residente delle Nazioni Unite a Gerusalemme, Ramiz Alkbarov. Presenti all'incontro anche i locali rappresentanti di FAO, Programma Alimentare Mondiale, Organizzazione Mondiale della Salute, UNICEF e Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Tra i temi in discussione con l'Autorità Nazionale Palestinese, anche in vista della visita in Italia del Presidente Abu Mazen a novembre, anche il programma a supporto del processo di ricostruzione a Gaza annunciato lo scorso ottobre a seguito della Conferenza umanitaria di Pescara presieduta dal Ministro Tajani. In particolare è stato esaminato un rafforzamento e un'espansione del programma, già operativo presso il Ministero della Pianificazione e realizzato insieme a UNDP e all'Universita' di Architettura di Venezia (IUAV). La delegazione ha inoltre incontrato anche i rappresentanti delle organizzazioni della società civile operative a Gerusalemme e nei Territori Palestinesi, insieme ai funzionari italiani che lavorano per l'Unione Europea o per agenzie delle Nazioni Unite. La missione ha permesso di identificare tra le priorità chiave per la ripresa e la ricostruzione gli ambiti della sicurezza alimentare, della salute fisica e mentale, dell'educazione e della protezione di donne e bambini, nonché del sostegno al settore privato. A conclusione del programma, una parte della delegazione proseguirà nei prossimi giorni con una missione in Giordania che sarà guidata dall'Ambasciatore Archi, Inviato Speciale della Farnesina per la ricostruzione di Gaza.

Delegazione tecnica della Farnesina a Gerusalemme e Ramallah

Su indicazione del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, una delegazione tecnica organizzata dalla Farnesina ha effettuato fra il 20 e il 21 ottobre una missione a Gerusalemme e Ramallah per la ricostruzione di Gaza. La missione ha integrato rappresentanti di varie articolazioni dello Stato: oltre alla Farnesina e all'Ufficio del Consigliere Diplomatico di Palazzo Chigi, anche l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Protezione Civile, Cassa Depositi e Prestiti. La delegazione italiana ha incontrato a Ramallah esponenti dell'Autorità Nazionale Palestinese, in particolare il Ministro della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale, Estephan Salameh, e il Ministro delle Finanze, Omar Bitar. Nell'ottica della mobilitazione delle risorse per la ricostruzione sono stati approfonditi anche i contatti con i rappresentanti a Gerusalemme della Banca Mondiale e della Banca Europea degli Investimenti, nonché di altre istituzioni dell'Unione Europea. La delegazione ha inoltre incontrato Ministro della Salute, Maged Abu Ramadan, con cui sono stati discussi i programmi di accoglienza in corso per assicurare le cure dei bambini palestinesi e malati e sono state esaminate le possibilita' che l'Italia avvii progetti innovativi di telemedicina, protesica, salute materna e infantile, nonché l'invio di medici e di macchinari, per rafforzare l'assistenza sanitaria nella regione.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

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Onu, a Gaza migliaia di famiglie in cerca di un rifugio

Nella Striscia di Gaza migliaia di famiglie continuano a spostarsi verso le "aree di nuova accessibilita'" dopo il cessate il fuoco, con alcune che cercano rifugio in siti già sovraffollati. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Farhan Haq, facendo il punto della situazione con i media al Palazzo di Vetro. Domenica sono stati registrati quasi 13.800 spostamenti verso la città di Gaza e il nord della Striscia, e circa 4.100 movimenti verso est, ha detto. 

Onu, in un giorno distribuiti 944mila pasti a Gaza

Sta riprendendo a pieno ritmo a Gaza la produzione e distribuzione di pasti caldi per centinaia di migliaia di sfollati palestinesi. Lo hanno riferito le Nazioni Unite. Domenica sono stati distribuiti circa 944mila pasti attraverso 178 cucine comunitarie. "E' un aumento di circa 286mila pasti giornalieri in tre settimane", ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq. Il totale di domenica includeva 69mila pasti da tredici cucine nel nord e 875mila pasti da 165 cucine nel sud e nelle aree centrali. Ieri, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato di aver spedito quattro casse di materiale medico dal proprio magazzino meridionale a strutture sanitarie chiave e partner locali, per garantire la continuità dei servizi sanitari in tutta la Striscia. Le forniture comprendevano farmaci per il diabete e altre malattie croniche, trattamenti per infezioni e malnutrizione, e antidolorifici.

Idf: "Consegnate le bare di due ostaggi"

L'esercito israeliano ha annunciato che le bare di due ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, che Hamas aveva precedentemente annunciato di voler restituire, sono state consegnate alla Croce Rossa. Lo scrivono i media di Tel Aviv. "Secondo le informazioni fornite dalla Croce Rossa, due bare di ostaggi deceduti sono state consegnate e sono in viaggio verso" le forze israeliane all'interno della Striscia di Gaza, si legge in una nota.

Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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Idf, Croce Rossa ha ricevuto due bare

La Croce Rossa ha ricevuto le bare di due ostaggi israeliani morti in prigionia a Gaza. Lo hanno riferito l'Idf e lo Shin Bet, poco prima di ricevere le salme.

Londra ha inviato contingente militare per monitorare tregua Gaza

Londra ha inviato un piccolo contingente, guidato da un alto comandante, in Israele per aiutare gli sforzi internazionali per monitorare la tregua a Gaza. L'invio, avvenuto a seguito di una richiesta americana, è stato reso noto dal segretario alla Difesa, John Healey, appena una settimana dopo che la nuova ministra degli Esteri, Yvette Cooper, aveva detto che "non c'erano piani" di un invio di soldati britannici nella regione. "In risposta ad una richiesta americana noi metteremo un comandante a due stelle nel comando civile-americano, come vice comandante", ha detto il ministro riferendosi al Centro di coordinamento civile militare che si prevede comprenderà anche contingenti militari da Egitto, Qatar, Turchia e Emirati Arabi Uniti e che è guidato da un comandante americano. Gli Usa stanno inviando 200 militari in Israele e ribadiscono che le proprie truppe non entreranno a Gaza.

Idf, veicoli Croce Rossa verso luogo consegna corpi due ostaggi

I veicoli della Croce Rossa si sono diretti verso il luogo nel sud della Striscia di Gaza designato per la consegna da parte di Hamas delle salme di due ostaggi. Lo rende noto l'Idf.

Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede

Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco

Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede

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Media: "Anche Rubio atteso in Israele giovedì"

Il segretario di Stato americano Marco Rubio sarà in Israele verso la fine di questa settimana. Lo riferisce il Times of Israel. Rubio arriverà molto probabilmente giovedì, anche se la visita non è ancora stata finalizzata. La visita di Rubio seguirà quelle del vicepresidente JD Vance e degli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner, arrivati ieri in Israele per far avanzare l'attuazione del piano di cessate il fuoco di Gaza.

Contingente britannico inviato a monitorare tregua Gaza

La Gran Bretagna ha inviato un alto ufficiale e un piccolo contingente in Israele per aiutare gli sforzi internazionali di monitoraggio del cessate il fuoco a Gaza. A renderlo noto è stato il segretario alla Difesa, John Healey, a quanto riporta Sky News.

Idf: "Croce Rossa sta per ricevere diversi corpi di ostaggi"

La Croce Rossa si sta dirigendo verso il punto d'incontro nella Striscia di Gaza meridionale, dove saranno trasferite sotto la sua custodia "diverse bare" di ostaggi deceduti. Lo annunciano congiuntamente le forze armate israeliane (Idf) e l'Israeli Security Agency (Isa). L'Idf ricorda che l'identificazione ufficiale verrà prima fornita alle famiglie degli ostaggi e che Hamas "è tenuta a rispettare l'accordo e ad adottare le misure necessarie per la restituzione di tutti gli ostaggi deceduti". In precedenza Hamas aveva annunciato per oggi la consegna di due corpi.

Wall Street Journal: "Hamas accetta stop esecuzioni membri bande rivali"

Dopo la pressione degli Stati Uniti sia su Israele sia su Hamas affinché non mettano in pericolo il cessate il fuoco concordato a Sharm el Sheikh, il movimento islamico ha deciso di fermare le esecuzioni di membri di bande rivali. Lo scrive il Wall Street Journal. I mediatori stessi, sulla scia degli avvertimenti di Donald Trump, avevano ammonito Hamas a evitare di dare a Israele una scusa per riprendere a combattere. E i miliziani hanno accettato il consiglio e comunicato la decisione ai mediatori stessi. Ma anche Israele ha dovuto fare i conti con gli avvertimenti degli Usa. Nel loro incontro di ieri, l'inviato speciale Steve Witkoff e il genero del presidente Trump, Jared Kushner, hanno portato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu un messaggio chiaro: Israele deve evitare l'escalation e assicurare che le risposte a qualsiasi presunta violazione di Hamas del cessate il fuoco siano proporzionali.

Idf: "Croce Rossa riceverà diverse salme"

La Croce Rossa Internazionale è partita per raggiungere il punto di incontro nella Striscia di Gaza meridionale dove le saranno consegnate da Hamas le salme di diversi ostaggi israeliani. Lo ha riferito l'Idf sui social media.

Delegazione tecnica Farnesina a Gerusalemme e Ramallah per ricostruzione Gaza

Su indicazione del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, una delegazione tecnica organizzata dalla Farnesina ha effettuato fra il 20 e il 21 ottobre una missione a Gerusalemme e Ramallah per la ricostruzione di Gaza. La missione ha integrato rappresentanti di varie articolazioni dello Stato: oltre alla Farnesina e all’Ufficio del Consigliere Diplomatico di Palazzo Chigi, anche l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Protezione Civile, Cassa Depositi e Prestiti. La delegazione italiana ha incontrato a Ramallah esponenti dell’Autorità Nazionale Palestinese, in particolare il Ministro della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale, Estephan Salameh, e il Ministro delle Finanze, Omar Bitar. 

Netanyahu ringrazia Hanegbi e nomina Reich successore

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato Tzachi Hanegbi per "il suo servizio come consigliere per la Sicurezza Nazionale (Nsc)" e gli ha augurato "tanto successo per il futuro e una salute robusta". In una nota, l'ufficio di Netanyahu riporta l'intenzione del premier di "nominare immediatamente Gil Reich", numero due dell'organizzazione, come direttore ad interim del Nsc.

Media: "Falso che Hamas scelga membri comitato per Gaza"

La composizione del Comitato palestinese che dovrà gestire Gaza nel dopoguerra tiene banco in Israele. E i media forniscono versioni contrastanti sul processo di selezione in corso. L'emittente Kan ha assicurato questa mattina che Hamas ha scelto la meta' dei membri del Comitato. Ma un alto diplomatico arabo sentito dal Times of Israel ha smentito. Chi sta lavorando alla composizione del gruppo è consapevole che includere nomi sgraditi ad Hamas potrebbe portare il movimento a far fallire l'iniziativa. Tuttavia, l'idea che Hamas possa scegliere i membri è "palesemente falsa", ha assicurato il diplomatico.

Netanyahu licenzia Consigliere sicurezza nazionale

I media israeliani hanno riferito che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha licenziato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Tzachi Hanegbi, ha annunciato che il Primo Ministro Netanyahu lo ha informato della sua intenzione di nominare un sostituto. Hanegbi ha aggiunto: "Alla luce di ciò, il mio mandato termina oggi. Ho ringraziato il Primo Ministro per il privilegio che ho avuto di contribuire a plasmare la politica estera e di sicurezza di Israele in anni difficili, per l'opportunità di esprimere una posizione indipendente in discussioni delicate e per il dialogo professionale che abbiamo mantenuto anche durante i disaccordi". Hanegbi ha aggiunto: "Il terribile fallimento del 7 ottobre, di cui condivido la responsabilità, deve essere indagato a fondo"

Kushner: "Possibile ricostruire aree controllate da Israele"

L'inviato statunitense, Jared Kushner, ha dichiarato in una conferenza stampa, nel nuovo centro di comunicazione civile degli Stati Uniti nel sud di Israele, che nessun fondo per la ricostruzione verrà destinato alle aree controllate da Hamas, ma che "si sta prendendo in considerazione ora" l'avvio della ricostruzione nei territori controllati da Israele. Kushner ha affermato che la ricostruzione darà "ai palestinesi che vivono a Gaza un posto dove andare, una nuova Gaza... un posto dove andare, un posto dove trovare lavoro, un posto dove vivere".

Israele diffonde nuovo video violenze Hamas contro civili palestinesi a Gaza

Il ministero degli Esteri israeliano ha diffuso sui canali social video che, secondo le autorità di Tel Aviv, mostrerebbero miliziani di Hamas mentre torturano e puniscono brutalmente civili palestinesi a Gaza per ristabilire il controllo sul territorio.  Nei video, rilanciati dal Daily Mail, si vedono uomini mascherati colpire con barre di ferro e bastoni persone legate e distese a terra, rompendo loro le gambe o sparando alle ginocchia. In una delle sequenze, una vittima con un sacco nero sulla testa viene percossa più volte e calpestata sul volto, mentre in un altro filmato un uomo seminudo viene trascinato per i polsi e picchiato da più aggressori davanti a una folla. Israele ha definito le immagini la prova che "Hamas sta brutalizzando i palestinesi" e ha ribadito la necessità di una "demilitarizzazione completa" della Striscia. Le clip emergono a pochi giorni dalla diffusione di un altro video, confermato da una fonte di Hamas, che mostrava l’esecuzione di sette uomini accusati di collaborazionismo. I miliziani, con il volto coperto, sparano alle vittime inginocchiate mentre la folla acclama gridando "Allah Akbar".

Vance: "Paesi Golfo vogliono relazioni normalizzate con Israele"

Il vicepresidente americano Jd Vance, in visita in Israele, ha dichiarato in conferenza stampa che molti Paesi del Golfo vorrebbero avere "relazioni normalizzate" con Israele, in un "domino che porti pace in tutta la regione". 

Vance ribadisce: "Non ci saranno soldati americani a Gaza"

Jd Vance ha ribadito quanto già dichiarato da Donald Trump che "non ci saranno soldati americani a Gaza. Quanto al governo della Striscia il vice presidente ha detto che la questione sarà rinviata "finché non saranno garantite la sicurezza sia per i palestinesi che per gli israeliani, nonché l'assistenza umanitaria a Gaza". 

Vance: "Non c'è una deadline per il disarmo di Hamas"

Jd Vance non ha indicato una deadline per il disarmo di Hamas. "Non credo sia opportuno dire che tutto questo debba essere fatto in una settimana", ha detto il vice presidente americano in una conferenza stampa.

Witkoff: "Accordo di pace per Gaza modello per altri conflitti"

L'accordo di pace per Gaza sarà utilizzato in altri conflitti per porre fine alla guerra: lo ha detto Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente,  in una conferenza stampa nel sud di Israele, insieme al vicepresidente JD Vance e a Jared Kushner. Witkoff ha riferito di aver incontrato oggi gli ostaggi liberati. "C'erano molte lacrime, ma non ho visto vittime in quella stanza, ho visto persone forti", ha riferito. 

Vance inaugura centro civile-militare Usa nel sud di Israele

Dopo il suo arrivo in Israele il vice presidente Jd Vance, accompagnato dai due inviati speciali Steve Witkoff e Jared Kushner, si è recato nella città di Kiryat Gat presso il centro di coordinamento civile-militare che ospita il personale americano incaricato di monitorare l'attuazione del cessate il fuoco. Domani, invece, dovrebbe incontrare il premier Benyamin Netanyahu. 

Vance: "Le violenze non sono la fine della tregua a Gaza"

"Le violenze non sono la fine della tregua" a Gaza. Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance in una conferenza stampa nel sud di Israele.

Kushner: "Israele-Hamas stanno assumendo postura da tempo di pace"

Israele e Hamas stanno passando a una postura da tempo di pace: lo ha detto Jared Kushner in una conferenza stampa nel sud di Israele, insieme al vicepresidente JD Vance e all'inviato Steve Witkoff. Kushner ha anche detto che c'è una forte coordinazione tra Israele e le Nazioni Unite sull'aiuto umanitario a Gaza e che si stanno facendo progressi per recuperare i corpi degli ostaggi deceduti  nella Striscia.

Vance: "Hamas deve consegnare le armi"

"Hamas deve consegnare le armi". Lo ha detto Jd Vance in Israele. "Affinché' la pace si realizzi dobbiamo essere flessibili", ha aggiunto il vice presidente americano. 

Vance: "Per pace e ricostruzione Gaza ci vorrà molto tempo"

"Per la pace e la ricostruzione di Gaza ci vorrà molto tempo". Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance in Israele, sottolineando che "c'è ancora molto lavoro da fare". 

Vance: "Sono molto ottimista che la tregua a Gaza reggerà"

"Sono molto ottimista che la tregua a Gaza reggerà". Lo ha detto Jd Vance. "Posso dire con la certezza al 100% che funzionerà? No. Ma le cose difficili si realizzano solo provandoci. Servirà un costante lavoro di supervisione ma sono ottimista", ha insistito il vice presidente americano. 

Fonti sicurezza: "Hamas indebolito ma non distrutto"

Hamas è stato indebolito ma non distrutto: nei suoi ranghi ci sono ancora tra 15 e 25mila miliziani e potrà contare su nuove reclute spinte a unirsi dopo che decine di migliaia di civili palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano. Lo ha dichiarato alla Nbc Shalom Ben Hanan, ricercatore presso l'Istituto Internazionale per l'Antiterrorismo presso la Reichman University in Israele e veterano da quasi 30 anni dell'agenzia per la Sicurezza israeliana, nota anche come Shabak o Shin Bet. "Forse la minaccia non è nei giorni a venire o nel futuro più prossimo. Ma il loro potenziale è ancora lì", ha sottolineato la stessa fonte, ricordando che il 90% dei razzi di Hamas è stato abbattuto e che ha perso circa 20 mila uomini durante la guerra contro Israele. "Sebbene parleremo di giovani con meno esperienza militare, senza dubbio hanno comunque molta competenza e sufficienti armi personali come armi leggere e lanciarazzi", ha detto Giora Eiland, ex direttore del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ed ex capo del dipartimento di pianificazione delle Forze di difesa israeliane (Idf). Il funzionario militare israeliano ha confermato che ben il 90% dei razzi del gruppo è stato distrutto e che Israele è riuscito a vanificare la capacità di Hamas di ricostruire la sua pesante potenza di fuoco perduta. "Molto importanti sono i siti di produzione, le rotte del contrabbando e coì via. Non si tratta solo di togliere il pesce, ma di togliere la canna da pesca", ha affermato il funzionario militare. Tutti gli esperti concordano sul fatto che l'ampia rete di tunnel di Hamas rimane il suo punto di forza e la sfida più grande per Israele. Eiland ha stimato che dal 70% all'80% dei tunnel di Hamas sarebbe intatto, con gran parte della rete sopravvissuta sconosciuta all'esercito israeliano. In una dichiarazione della scorsa settimana, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha affermato che l'Idf avrebbe rivolto la sua attenzione alla distruzione della rete di tunnel rimanente come parte del processo di disarmo di Hamas. L'esercito ha sottolineato, inoltre, di essere impegnato a smantellare una parte della rete di tunnel quando alcuni dei suoi soldati sono stati attaccati domenica scorsa a Rafah da "agenti terroristici".

Von der Leyen: "Ue deve aver ruolo sulla ricostruzione di Gaza"

"C'è speranza che la guerra a Gaza possa finalmente giungere al termine. Il nostro ordine regionale e globale si sta ridisegnando. E l'Europa deve lottare per il suo posto nel mondo, dove alcune grandi potenze sono ambivalenti o ostili nei nostri confronti". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. "Quando parliamo di indipendenza dell'Europa, parliamo della nostra capacità di plasmare questo nuovo ordine", "Questo è vero in Medio Oriente, dove l'Europa deve svolgere un ruolo nella ricostruzione di Gaza, nel rilancio della soluzione dei due Stati. Così come nell'incoraggiare la nascita di una nuova Siria"

Hamas: "Stasera consegneremo altri due corpi" (2)

Le Brigate Ezzedine al-Qassam, l'ala armata di Hamas, hanno dichiarato che "consegneranno i corpi di due prigionieri israeliani riesumati oggi nella Striscia di Gaza alle 21:00 ora di Gaza (18:00 GMT)". I militanti hanno finora consegnato 13 dei 28 corpi degli ostaggi che Hamas si era impegnata a restituire in base all'accordo.

Trump: "Alleati pronti contro Hamas a Gaza ma li ho frenati" (2)

"Numerosi dei nostri ora grandi alleati in Medio Oriente, e nelle aree circostanti il Medio Oriente, mi hanno comunicato in modo esplicito e deciso, con grande entusiasmo, che accoglierebbero volentieri l'opportunità, su mia richiesta, di entrare a Gaza con una forza imponente e 'mettere in riga il nostro Hamas' se Hamas continuasse ad agire male, violando il loro accordo con noi. L'amore e lo spirito per il Medio Oriente non si erano mai visti in mille anni! È una cosa meravigliosa da vedere! Ho detto a questi paesi, e a Israele, 'non ancora!'. C'è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto". "Se non lo farà - minaccia il presidente americano - la fine di Hamas sarà veloce, furiosa e brutale! Vorrei ringraziare tutti quei paesi che hanno chiamato per offrire aiuto. Inoltre, vorrei ringraziare il grande e potente paese dell'Indonesia, e il suo meraviglioso leader, per tutto l'aiuto che hanno mostrato e dato al Medio Oriente, e agli Usa".

Hamas: "Stasera consegneremo altri due corpi"

Hamas fa sapere che stasera, alle 21 ora locale, consegnerà altri due corpi di ostaggi.

Trump: "Alleati pronti contro Hamas a Gaza ma li ho frenati"

Donald Trump avvisa su Truth che molti alleati degli Usa nella regione del  Medio Oriente si sono detti pronti, su sua richiesta, ad entrare a Gaza per "raddrizzare" Hamas se continua ad agire male violando l'accordo di pace ma che lui li ha frenati, compreso Israele, perche' "c'e' ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto". "Se non lo faranno, la fine di Hamas sarà rapida, furiosa e brutale!", ha pero minacciato.

Vance al quartier generale della forza di supervisione della tregua a Gaza

Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, è arrivato al Centro di coordinamento militare civile, secondo quanto riportato dal pool della Casa Bianca che accompagna il suo convoglio in Israele. Il sito di Kiryat Gat, nel sud di Israele, è il quartier generale della neonata forza guidata dagli Stati Uniti, incaricata di supervisionare l'attuazione del cessate il fuoco a Gaza. "Il vicepresidente è qui per briefing privati con i membri dell'esercito", ha precisato il pool, citato dai media israeliani.

Trump: "Hamas faccia ciò che deve o sua fine veloce e brutale" (2)

"Numerosi dei nostri ora grandi alleati in Medio Oriente e nelle aree che circondano il Medio Oriente mi hanno esplicitamente e fortemente, con grande entusiasmo, informato che avrebbero accolto con favore l'opportunità, su mia richiesta, di andare a Gaza con una forza pesante e 'raddrizzare il nostro Hamas' se continua a comportarsi male, in violazione dell'accordo", ha scritto ancora Trump. "Ho detto a questi paesi, e a Israele, 'Non ancora'! C'è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto. Se non lo fanno, la fine di Hamas sarà veloce, furiosa e brutale!", ha riferito. " Vorrei ringraziare tutti quei paesi che hanno chiesto aiuto. Inoltre, vorrei ringraziare il grande e potente paese dell'Indonesia, e il suo meraviglioso leader, per tutto l'aiuto che hanno mostrato e dato al Medio Oriente e agli Stati Uniti", ha concluso.

Trump: "Hamas faccia ciò che deve o sua fine veloce e brutale"

Donald Trump ha ammonito Hamas a rispettare l'accordo di Sharm el Sheikh o la reazione sarà durissima. "C'è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto. Se non lo fanno, la fine di Hamas sarà veloce, furiosa e brutale", ha scritto il presidente americano su Truth.

Vance in Israele: "Colloqui privati con i vertici dell'esercito"

Il vice presidente americano Jd Vance è arrivato al Centro di Coordinamento Civile-Militare in Israele. Lo riferiscono i giornalisti al seguito precisando che il numero due di Donald Trump avrà dei briefing privati ;;con i vertici dell'esercito.

Ong denuncia 24 soldati Idf a Cpi, uccisero Hind Rajab

La fondazione palestinese intitolata a Hind Rajab, la bambina palestinese diventata uno dei simboli della guerra a Gaza, ha presentato una denuncia al Tribunale penale internazionale dell'Aia contro 24 soldati e comandanti dell'Idf. Lo rivela Ynet. I 24 sarebbero responsabili dell'uccisione di Hind Rajab, di sei membri della sua famiglia e di due operatori della Mezzaluna Rossa nella città di Gazail 29 gennaio 2024. Secondo la fondazione, i militari si sono macchiati di "crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio", sulla base dello Statuto di Roma. Oltre alla denuncia all'Aia, sono stati avviati procedimenti penali anche in altri paesi, tra cui l'Argentina, contro uno dei soldati dell'equipaggio del carro armato coinvolto. Hind Rajab aveva 5 anni quando con la famiglia stava tentando di fuggire dalla città di Gaza verso nord, seguendo l'ordine delle forze israeliane. L'auto su cui viaggiava fu presa di mira dal fuoco israeliano dopo neppure mezzo chilometro. Gli zii e tre cugini morirono sul colpo. La cugina adolescente Layan prese allora il telefono e contattò la Mezzaluna Rossa per chiedere aiuto. Ma poco dopo un'altra raffica di colpi la uccise e la telefonata fini' bruscamente. A quel punto fu la Mezzaluna Rossa a richiamare e rispose Hind, l'unica ancora in vita. I soccorritori cercarono e ottennero dopo una lunga trattativa il permesso dalle autorità militari di Israele di inviare un'ambulanza. Il mezzo partì dopo tre ore, con i sanitari sempre al telefono con Hind, ma non arrivò mai. Neppure mezz'ora e le comunicazioni si interruppero. La bimba fu trovata morta il 10 febbraio, a operazione finita, il suo corpo ancora sul sedile dell'auto. A poca distanza l'ambulanza distrutta, con i cadaveri carbonizzati di due infermieri. La storia di Hind fece immediato scalpore. E di nuovo poco piu' di un mese fa. Il regista Kaouther Ben Hania ne ha fatto un film, 'La voce di Hind Rajab', premiato se settembre al festival di Venezia con il Leone d'Argento.

Israele ha restituito altri 15 corpi palestinesi a Gaza

Israele ha riconsegnato i corpi di 15 palestinesi a Gaza, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco firmato con Hamas. Lo ha riferito la Croce Rossa che ha facilitato il trasferimento di 15 corpi palestinesi da Israele a Gaza, portando il totale a 165. "Oggi il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha facilitato il trasferimento di palestinesi deceduti alle autorita' di Gaza. Le autorita' sanitarie locali di Gaza hanno confermato che il numero di corpi ricevuti oggi e' di 15", recita una nota della Croce Rossa. In base all'accordo di cessate il fuoco siglato a Sharm el-Sheikh, Israele restituisce i corpi di 15 palestinesi in cambio del corpo di ogni ostaggio riconsegnato. Israele ha confermato che Hamas ha consegnato il 13mo corpo di un ostaggio, Tal Haimi, durante la notte.

Acs: "Per cristiani in Israele violenze senza precedenti"

"I cristiani in Israele hanno sperimentato un livello di violenza e ostilità senza precedenti: estremisti ebraici hanno preso di mira istituzioni e leader ecclesiali". E' quanto sottolinea il Rapporto sulla libertà religiosa presentato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, parlando della situazione dopo il 7 ottobre. "La coalizione di estrema destra guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ha accentuato le divisioni etniche e religiose", rileva ancora il Rapporto. Acs evidenzia anche che "il crollo del turismo religioso ha aggravato le difficoltà economiche delle comunità cristiane in Terra Santa".

Macron: "A Gaza l'urgenza assoluta è l'ingresso degli aiuti"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che il cessate il fuoco a Gaza rimane "molto fragile" e ha chiesto la riapertura dei punti di accesso al territorio, "un'emergenza assoluta", per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari. "La situazione rimane molto fragile, e lo sappiamo. E' importante che Hamas rispetti pienamente gli impegni presi e che continui a esercitare pressioni affinché il cessate il fuoco venga pienamente rispettato", ha dichiarato Macron in conferenza stampa a Lubiana insieme al primo ministro sloveno Robert Golob. "Dobbiamo agire immediatamente, e questa è un'urgenza assoluta, per riaprire i ponti umanitari e le diverse rotte umanitarie in modo che aiuti, cibo e assistenza sanitaria essenziale possano essere forniti alla popolazione", ha aggiunto il presidente francese. "Che si possano aiutare i feriti, tutte le persone, le famiglie più vulnerabili che devono essere portate fuori da Gaza per essere curate negli ospedali della regione", ha proseguito Macron. Il titolare dell'Eliseo ha anche insistito sulla necessità che una risoluzione venga adottata "il prima possibile" dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per avere un "quadro internazionale sia per la governance che per la sicurezza" nel futuro di Gaza. I capi di Stato e di governo dei nove paesi dell'Unione Europea (Ue) che si affacciano sul Mar Mediterraneo (Med9), riuniti ieri in Slovenia, hanno chiesto "lo sblocco immediato di tutti gli aiuti umanitari per Gaza", invitando il governo israeliano ad aprire "il valico di Rafah, ma anche altri punti di confine".

Capo Idf: "Pronti a bloccare destabilizzazione terroristi"

Secondo il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, in un periodo di cambiamenti dopo la firma del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, "elementi terroristici cercheranno di interrompere i processi di stabilizzazione nella regione". Lo ha dichiarato durante una valutazione della situazione da parte dello Stato Maggiore presso il Comando Centrale con alti ufficiali dell'Idf. "Siamo in un periodo di cambiamenti significativi che potrebbero portare a sviluppi, e dobbiamo essere preparati a diverse svolte degli eventi", ha affermato Zamir. "Ci sono elementi terroristici che cercheranno di interrompere i processi di stabilizzazione nella zona, e quindi dobbiamo mantenere alta l'attenzione con la massima prontezza e agire in modo proattivo e offensivo contro di loro", ha sottolineato il capo di stato maggiore dell'Idf.

Tajani: "E' difficile ma lavorare per sostenere tregua"

"Dobbiamo lavorare per sostenere questa tregua difficile" a Gaza, "noi continuiamo a lavorare intensamente, ieri c'è stata una missione del ministero degli Esteri a Ramallah per parlare di ricostruzione, oggi a Gerusalemme e domani sarà ad Amman. "Giovedì il ministro Bernini andrà a prendere 100-150 studenti palestinesi che verranno a studiare in Italia. Continua il corridoio universitario per formare la futura classe dirigente dello Stato palestinese. Noi continuiamo a fare tutto ciò che è possibile sostenendo il dialogo e lavorando perché la tregua possa trasformarsi in pace", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa di Forza Italia alla Camera.

Gaza, entrati 986 dei 6.600 camion con aiuti promessi da accordo

Il governo della Striscia di Gaza ha lamentato che solo 986 camion di aiuti umanitari sono entrati nell'enclave palestinese dall'inizio del cessate il fuoco, poco più di una settimana fa. Una cifra ben al di sotto dei 6.600 camion che, secondo l'ufficio stampa del governo di Gaza, sarebbero dovuti arrivare nell'enclave entro lunedì sera. "I convogli umanitari comprendevano 14 camion carichi di gas per cucinare e 28 camion con diesel destinato a far funzionare panetterie, generatori, ospedali e vari settori vitali, alla luce della grave carenza di questi materiali da cui la popolazione dipende direttamente per la vita quotidiana", si legge in una nota in cui si denunciano "lunghi mesi di assedio e distruzione sistematica causati dal genocidio commesso dall'occupante israeliana contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza".

Inoltre le autorità di Gaza denunciano che "il numero medio di camion che entrano quotidianamente nella Striscia di Gaza dall'inizio del cessate il fuoco non supera gli 89 camion sui 600 camion che dovrebbero entrare quotidianamente, il che riflette la continua politica di fame e ricatto umanitario praticata dall'occupante contro più di 2,4 milioni di cittadini di Gaza".

Wfp, a Gaza non abbastanza aiuti, aprire tutti i valichi

Il flusso di aiuti verso Gaza sta aumentando, ma è ancora ben lontano dall'obiettivo giornaliero ideale di 2.000 tonnellate: lo ha affermato oggi il Programma alimentare mondiale (Wfp) aggiungendo che "per poter raggiungere questo obiettivo, dobbiamo utilizzare fin da subito ogni valico di frontiera". Il portavoce dell'organizzazione, Abeer Etefa, ha affermato che le forniture importate finora sarebbero sufficienti a sfamare mezzo milione di persone per due settimane potendo utilizzare solo i valichi di Kerem Shalom e Kissufim. 

Il padre della neonata di Gaza al Meyer: "Sta meglio ma aspetto"

"Mia figlia sta meglio, ma come padre non mi sento tranquillo finché non uscirà dall'ospedale completamente guarita". Lo ha affermato Moataz, il padre della neonata di Gaza operata all'ospedale Meyer di Firenze per rimuoverle un tumore di due chili, e che è tuttora ricoverata in terapia intensiva. Moataz è al Meyer con la moglie Nancy, e gli altri figli di 5, 4 e 2 anni. "La situazione era molto brutta - ha raccontato ai giornalisti -, eravamo sotto il bombardamento, non c'era la tregua. Eravamo sempre spaventati, sempre impauriti, spostandoci da un posto all'altro affinché mia moglie partorisse. Dopo il parto ho dovuto cercare un posto più sicuro, portando mia moglie lontano dall'ospedale dove c'era la bambina per trovare un posto sicuro lontano del bombardamento". Moataz non sa ancora se con la sua famiglia tornerà nella Striscia di Gaza, quando la piccola potrà essere dimessa dall'ospedale. "Gaza è la mia terra - ha detto -, le voglio molto bene, è la mia radice, però dopo tutto quello che abbiamo passato non abbiamo acqua potabile per poter bere, non abbiamo cibo, non abbiamo nulla. Mio figlio Faris ora più o meno ha 6 anni e non ha mai visto una scuola. Cosa torno a fare lì? La Gaza che conosco non c'è più, non c'è più nulla. Cosa torno a fare? Io ho appena visto la vita, un altro paese, una vita diversa, e io voglio che i miei figli facciano una vita migliore di quella che abbiamo passato lì". 

Netanyahu incontra il capo dell'intelligence egiziana

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad, a Gerusalemme. Lo ha comunicato l'ufficio del primo ministro, secondo quanto riportano i media israeliani.

Scuderi al Pe: "Riconoscere Palestina e sanzionare Israele"

"Finché non saranno riconosciuti  lo Stato di Palestina e l'autodeterminazione del suo popolo, fino a  quando i rapporti con Benjamin Netanyahu proseguiranno come se nulla  fosse, la parola 'pace' resta solo una copertura". Lo afferma Benedetta  Scuderi, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra (Verdi/Ale),  intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Fino ad  ora siamo stati dei grandi assenti, ma abbiamo ancora una chance per  lavorare su giustizia e diritto internazionale", ha proseguito  rivolgendosi alle istituzioni Ue. "Attuiamo le sanzioni annunciate,  sospendiamo gli accordi commerciali fino a che non ci sarà una  riparazione vera. Non ci può essere pace senza la fine dell'occupazione e  senza fare giustizia sui crimini di guerra commessi", conclude.

Ministro degli Esteri iraniano discute di Gaza con Guterres

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi,  ha discusso della situazione a Gaza e in Yemen con il Segretario  generale dell'Onu, Antonio Guterres. Durante la telefonata, il capo  della Diplomazia di Teheran ha sottolineato la responsabilità della  comunità internazionale per impedire violazioni del cessate il fuoco  nella Striscia da parte di Israele e per garantire l'invio di aiuti  umanitari alla popolazione della Striscia. Condannando gli attacchi  israeliani contro lo Yemen, Araghchi ha sottolineato come l'Iran  continui la cooperazione con le Nazioni Unite per mantenere la sicurezza  nella regione. Secondo quanto riferisce Irna, da parte sua Guterres ha  invitato la Repubblica islamica a continuare le consultazioni  diplomatiche per stabilire sicurezza in Yemen e a livello regionale. 

Al Giardino giusti di Milano attiviste israeliane e palestinesi

 Ci sono anche l'attivista palestinese Reem  Al-Hajajreh, fondatrice di Women of the Sun che si batte per dare voce e  protezione alle donne e per incoraggiare una fine non violenta del  conflitto in Medio Oriente, e Vivian Silver attivista israeliana per i  diritti delle donne e la pace in Medio Oriente, uccisa il 7 ottobre fra i  cinque Giusti 2026 che saranno onorati nel Giardino dei Giusti di  Milano di tutto il mondo, al Monte Stella. Filo conduttore di tutti i  Giusti scelti dall'Assemblea dell'Associazione per il Giardino dei  Giusti di Milano - composta dalla Fondazione Gariwo, dall'Unione delle  Comunità Ebraiche Italiane e dal Comune di Milano - è quella di essersi  battuti per la democrazia. Oltre Al-Hajajreh e Silver, l'11 marzo  saranno onorati anche il padre costituente Piero Calamandrei, Martin  Luther King e Aleksandra "Sasha" Skochilenko, artista e attivista russa  arrestata per le sue proteste e i suoi lavori contro la guerra in  Ucraina.   L'Assemblea ha inoltre approvato diverse segnalazioni  provenienti dalla società civile, proposte da associazioni, studiosi e  cittadini, che verranno ricordate nel corso delle celebrazioni. Sono  Padre Lido Mencarini, Paolo Boetti, Meena Keshwar Kamal, Padre Giovanni  Ferro, Filippo Di Benedetto, Bruno Brandellero, Antonio Tosi, Padre  Gianfranco Maria Chiti. .

Parolin: "La libertà di fede deve essere garantita dalle leggi"

Il diritto alla libertà religiosa "deve essere  formalmente riconosciuto all'interno dei quadri giuridici". Lo ha detto  il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin intervenendo,  all'Augustinianum, alla presentazione del Rapporto sulla libertà di fede  di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Per Parolin il diritto alla libertà di  fede "dovrebbe essere sancito come diritto civile fondamentale nelle  costituzioni, nelle leggi nazionali e nei trattati internazionali".  "Uomini e donne ovunque meritano la libertà da qualsiasi forma di  costrizione in materia di fede, che si tratti di sottili pressioni  sociali o di mandati statali palesi", ha concluso il card. Parolin. 

Fonti ufficio Netanyahu: "Ottimo l'incontro con Witkoff e Kushner"

 "Ottimo". Un funzionario di alto  grado dell'ufficio del premier israeliano descrive così l'incontro delle  scorse ore tra Benjamin Netanyahu, l'inviato di Donald Trump, Steve  Witkoff, e il genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner. Si  è parlato "di cose su cui erano d'accordo sin dall'inizio - ha detto la  fonte dopo le indiscrezioni sui timori che regnerebbero a Washington di  cui ha scritto il New York Times - Non c'è stato alcun disaccordo. Era  tutto davvero chiaro tra le due parti". 

Mo, Fmi: crescita accelera nonostante i conflitti

La crescita ha subito un'accelerazione nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa quest'anno e dovrebbe superare il 3%, nonostante l'incertezza globale e i conflitti nella regione: lo rileva un rapporto del Fmi. "Nonostante gli shock che abbiamo vissuto, con le misure tariffarie, le tensioni geopolitiche, i conflitti e la volatilita' dei prezzi del petrolio, la crescita e' piu' forte rispetto allo scorso anno, non solo in un gruppo di paesi, ma nell'intera regione", ha sottolineato il direttore del Fondo per il Medio Oriente e l'Asia centrale, Jihad Azour, in un'intervista all'AFp. Oggi a Dubai l'istituzione ha presentato il suo ultimo rapporto sulla regione, in cui prevede una crescita del 3,3% quest'anno nella zona Mena e del 3,7% nel 2026, ovvero 0,7 e 0,3 punti in piu' rispetto alle precedenti previsioni di maggio. Il Pil della regione era aumentato del 2,1% nel 2024. I paesi del Golfo hanno beneficiato in particolare dell'aumento della produzione petrolifera, che ha compensato il calo dei prezzi, mentre altri hanno beneficiato di una ripresa del turismo, dell'industria o dell'agricoltura, ha spiegato Jihad Azour. 

Parolin: "Coloni contro cristiani in Mo, 'inaccettabile'"

La Santa Sede ritiene inaccettabile il  comportamento dei coloni contro i cristiani in Cisgiordania. "Il  problema è molto complesso, non riusciamo a capire perché i cristiani  che vivono la loro vita normale sono oggetto di tanto accanimento.  Parlare di persecuzione è un po' problematico ma sicuramente sono  situazioni che non possiamo accettare". Lo ha detto il cardinale  Segretario di Stato Pietro Parolin, a margine di un evento di Acs,  rispondendo ai giornalisti che chiedevano se si può parlare di  persecuzione per i cristiani in Cisgiordania. 

Vance domani vede Netanyahu e Herzog

Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, e' atterrato all'aeroporto Ben Gurion per iniziare la sua visita di due giorni in Israele. Secondo i media locali, Vance dovrebbe recarsi nel sud del Paese, verso il quartier generale della neonata forza sostenuta dagli Stati Uniti, per supervisionare l'attuazione del cessate il fuoco a Gaza. Domani incontrera' a Gerusalemme il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.

Vance è arrivato in Israele

Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance è atterrato all'aeroporto israeliano Ben-Gurion. Lo scrive Haaretz.   La visita di due giorni di Vance è stata pensata per garantire che il primo ministro Benjamin Netanyahu non violi il cessate il fuoco e non lanci un'altra offensiva a Gaza, come riportato martedì dal New York Times. 

Gaza, salma di un ostaggio di Hamas arrivata in Israele. VIDEO

Sala: "Interessato ad aiutare Gaza concretamente"

“La vicinanza a Gaza va manifestata in maniera concreta, sarei interessato a capire come aiutarli concretamente”. Lo ha detto oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della firma del contratto relativo alla realizzazione del nuovo conservatorio “Bosco della Musica” del quartiere Rogoredo. “Ero perplesso - ha poi aggiunto - sulla cancellazione con il gemellaggio con Tel Aviv, mi sembra si sia scongiurato per lo meno questo rischio”.

Parolin: "La speranza della S.Sede è che il piano di pace per Gaza funzioni"

Sulla tregua a Gaza, la Santa Sede "è piena di speranza che il piano di pace possa funzionare". Lo ha sottolineato il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento all'Augustinianum. 

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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Medioriente, Suica: "Situazione fragile, l'Ue può avere ruolo fondamentale"

"Nonostante il recente cessate il fuoco e l'accordo di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, la situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica e molto fragile. L'Unione Europea è in una posizione unica per svolgere un ruolo fondamentale in questa delicata situazione. Siamo pronti a contribuire al piano globale in 20 punti volto a stabilizzare la regione, continuando al contempo a collaborare sia con l'Autorità palestinese che con il governo israeliano". Lo ha dichiarato la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Suica, intervenuta in un dibattito sull'accordo di pace in Medio Oriente alla plenaria del Parlamento europeo. "La prima fase dell'accordo ha mostrato segnali promettenti con il rilascio di ostaggi e prigionieri politici. Si tratta di un risultato importante e di un immenso sollievo per le loro famiglie. Tuttavia, dobbiamo vedere progressi tangibili su tre fronti critici. In primo luogo, il rilascio completo di tutti i corpi degli ostaggi, il ritiro dell'esercito israeliano secondo le linee concordate e la ripresa del flusso di aiuti umanitari a Gaza", ha concluso.

Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”

L’ex premier israeliano dice che Hamas sa da tempo che non governerà più la Striscia. E rivela un “cauto ottimismo” sull’intesa raggiunta in Egitto.

Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”

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Il Qatar condanna violazioni dell'accordo da parte di Israele

L'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani ha denunciato le ''continue violazioni israeliane dell'accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza''. Nel suo discorso in apertura della 54esima sessione del Consiglio della Shura, al-Thani ha anche condannato le pratiche di Israele nei Territori palestinesi. ''La questione palestinese non è una questione di terrorismo, ma piuttosto una questione di occupazione prolungata'', ha aggiunto l'emiro.

Abu Mazen: "Hamas ostacolo alla pace, deve consegnare le armi"

"Abbiamo accolto con favore l'annuncio del presidente americano di un cessate il fuoco a Gaza e l'avvio della prima fase, che comprende la liberazione di ostaggi e prigionieri, l'ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle Nazioni Unite e il ritiro delle forze occupanti nelle linee concordate". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera, il presidente dell'Anp, Abu Mazen. "Lo Stato di Palestina è l'autorità sovrana su Gaza - aggiunge -. È quindi fondamentale ristabilire il collegamento con la Cisgiordania attraverso le leggi, le istituzioni e il governo, tramite il Comitato Amministrativo Transitorio e le forze di sicurezza legittime. Abbiamo concordato la presenza temporanea di una forza di stabilizzazione arabo-internazionale, con mandato del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. E accogliamo con favore un ruolo dell'Italia". Su cosa state lavorando? "Sulla costruzione di uno Stato moderno - prosegue il presidente dell'Anp -, democratico e non militarizzato, sull'organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari entro un anno dalla fine della guerra, e sulla preparazione di una costituzione provvisoria che sarà annunciata nei prossimi mesi. Lavoriamo anche a due norme sulla legge elettorale e sui partiti". "C'è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato - afferma ancora -. Inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza: le armi vanno consegnate. Hamas ha ancora la possibilità di trasformarsi in un partito politico, se adotterà i principi dell'Olp — che riconosce Israele —, rispetterà i suoi impegni internazionali e sosterrà la soluzione dei due Stati". "La soluzione dei due Stati - afferma ancora - resta l'unica opzione per garantire pace, sicurezza e stabilità nell'intera regione. Dopo l'attuazione della prima fase del piano, chiederò anche al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina". "La Palestina e l'Italia godono di solide relazioni. Il vostro Paese - prosegue - ha svolto un ruolo importante come presidente di uno dei gruppi di lavoro della Conferenza Internazionale, nell'attuazione dell'accordo sui valichi di frontiera e nella formazione delle forze di polizia e di sicurezza palestinesi. È stato anche prezioso il contributo umanitario agli uomini e alle donne di Gaza". C'è una possibilità per la pace? "Ritengo che la via verso la pace sia oggi più aperta che mai, affinché Israele e Palestina possano vivere insieme e in sicurezza" conclude Abu Mazen. 

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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Hamas: "Pronti a restituire corpi degli ostaggi ma serve più tempo"

Hamas è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo dice il leader dell'organizzazione islamista, Khalil al-Hayya, in un'intervista al canale Al-Qahira Al-Akhbariya. "Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l'accordo. Non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità", afferma. Tuttavia, aggiunge,  è difficile raggiungere i corpi perchè alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici, e sottolinea che cioò richiede tempo e attrezzature. 

Israele, identificata ultima salma restituita da Hamas

Appartiene a Tal Haimi la salma restituita ieri sera da Hamas a Israele. Lo conferma l'ufficio del premier israeliano. Haimi, sergente maggiore, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Yitzhak nell'attacco del 7 ottobre del 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza.

Abu Mazen: "Hamas ostacolo alla pace, l'Italia riconosca la Palestina"

"Hamas è un ostacolo alla pace, deve consegnare le armi". Lo dice il leader dell'Anp, Abu Mazen in una intervista esclusiva al Corriere della Sera. Secondo lo storico leader palestinese, che il 7 novembre sarà a Roma dove incontrera' Giorgia Meloni, Sergio Mattarella e Papa Leone XIV. "Dopo l'attuazione della prima fase dell'accordo" sul cessate il fuoco a Gaza "chiederò all'Italia il riconoscimento dello Stato palestinese", annuncia lo stesso Abu Mazen. 

Perché Netanyahu parla di "Guerra di Redenzione" contro Hamas

Il governo israeliano ha stabilito che d’ora in poi ci si dovrà rivolgere in questi termini quando si parla del conflitto iniziato dopo gli attentati del 7 ottobre. Tuttavia, questa guerra non solo non ha redento Israele, ma ha peggiorato la posizione. Alienando anche la vicinanza dell’opinione pubblica internazionale passata a un progressivo sgomento per gli orrori commessi a Gaza.

Perché Netanyahu parla di 'Guerra di Redenzione' contro Hamas

Perché Netanyahu parla di 'Guerra di Redenzione' contro Hamas

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Gaza, restituito alla Croce rossa corpo di un ostaggio morto. VIDEO

Nyt: "Usa preoccupati che Netanyahu riprenda la guerra a Gaza"

Washington teme che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare alla guerra contro Hamas, riporta il New York Times.   C'è una crescente preoccupazione nell'amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l'accordo di pace mediato dal presidente americano Donald Trump, afferma il rapporto del quotidiano Usa citando funzionari americani. Durante la loro visita in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner stanno pianificando di fare pressione su Israele - dicono le fonti del Nyt - affinché non indebolisca l'accordo. Il rapporto afferma inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l'invio di una squadra specializzata per aiutare a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani scomparsi a Gaza, che Hamas ha affermato di avere difficoltà a localizzare. 

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