Guerra Ucraina, Macron: Putin non vuole pace. Zelensky: Da Mosca no segni su trilaterale

Ansa - Getty

In serata le forze russe hanno attaccato Sumy, Kharkiv e Pavlohrad con missili balistici. Il presidente francese Emmanuel Macron ritiene che "Putin non vuole la pace, ma la capitolazione dell'Ucraina". Zelensky a Bruxelles da von der Leyen: "Confini non si cambiano con la forza". Anche Meloni domani a Washington per il vertice di Zelensky con Trump. Cessione del Donbass, lingua russa ufficiale in Ucraina e niente adesione alla Nato sono alcune delle richieste di Putin a Trump nel vertice in Alaska

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Zelensky è volato a Bruxelles alla vigilia del vertice alla Casa Bianca con Donald Trump. "Finora la Russia non ha dato alcun segnale che il trilaterale avrà luogo e, se la Russia dovesse rifiutare, saranno necessarie nuove sanzioni", ha detto il presidente ucraino. Ursula von der Leyen: "I confini non possono essere cambiati con la forza e si tratta di decisioni che vanno prese con l'Ucraina al tavolo" negoziale. "Grandi progressi sulla Russia, restate sintonizzati", scrive intanto Donald Trump su Truth.

"Penso che il Presidente Putin voglia la pace? La risposta è no. Vuole la capitolazione dell'Ucraina, è quello che ha proposto". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron parlando ai giornalisti dopo la riunione della Coalizione dei volenterosi. "Penso che il Presidente Trump voglia la pace? Sì", ha aggiunto.

La cessione di territori come il Donbass, la lingua russa unica ufficiale in Ucraina, niente adesione alla Nato: sono alcune delle richieste che Putin ha fatto a Trump nel vertice in Alaska, nel quale non si è trovato l'accordo ma che rappresenta il primo passo concreto verso la pace. Trump non ha ottenuto la tregua, ma non si ferma: parlerà di queste richieste domani con Zelensky alla Casa Bianca, vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. Presenti anche Giorgia Meloni, Merz e Stubb tra gli altri.

Intanto Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. Donald Trump ieri ha informato i leader europei di voler arrivare a organizzare un vertice trilaterale, con Vladimir Putin e Volodymir Zelensky, "velocemente", già venerdì della prossima settimana, rende noto Axios, citando fonti informate. 

"Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione". Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come "non ci si possa fidare di Vladimir Putin".

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Vertice Alaska, chi ha partecipato all'incontro con Trump e Putin

L'incontro, definito da entrambe le parti "costruttivo" e "produttivo", si è svolto a porte chiuse con un formato "tre contro tre". Da parte russa, insieme a Putin, c'erano Sergei Lavrov, ministro degli Affari esteri russo, e Yuri Ushakov, assistente di politica estera di Putin. Da parte statunitense, insieme a Trump, Marco Rubio, segretario di Stato, e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente statunitense

Vertice Alaska, chi ha partecipato all'incontro con Trump e Putin

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Kiev, missili russi su Sumy e Kharkiv, feriti

Le forze russe hanno attaccato Sumy, Kharkiv e Pavlohrad con missili balistici. Sono stati registrati danni alle infrastrutture residenziali nelle citta' e alcuni feriti. Lo riferisce RBC-Ucraina citando l'Aeronautica militare delle Forze armate dell'Ucraina, il capo dell'Amministrazione militare regionale di Sumy Oleg Grigorov e il sindaco di Kharkiv Igor Terekhov. A Sumy le prime esplosioni si sono verificate intorno alle 22,40, le 21,40 in Italia. "Secondo le prime informazioni, non ci sono state vittime, ma ci sono danni. Le conseguenze dell'attacco sono in fase di chiarimento", ha dichiarato Grigorov. Poco dopo e' scattato l'attacco anche contro Kharkiv. Il sindaco della citta' Igor Terekhov ha dichiarato che, secondo le informazioni preliminari, e' stato colpito un condominio residenziale nel distretto industriale con un missile balistico. Una ragazza di 13 anni, una donna di 21 anni e una di 60 anni sono rimaste ferite in seguito all'attacco, ha detto Terekhov. Eslposioni si sarebbero udite anche nella regione di Dnipropetrovsk, a Pavlohrad. 

Vertice Trump-Putin, i territori conquistati e quelli che la Russia vuole prendersi: mappa

È il giorno del vertice tra il presidente Usa e il leader russo. Trump e Putin si vedono per un faccia a faccia in cui si proverà a trovare un accordo sulla fine della guerra in Ucraina. L’incontro si tiene a Anchorage, in Alaska, alle 11 ora locale (le 21 in Italia). La pace ha un prezzo ed è certo che il capo del Cremlino Vladimir Putin tenterà di ottenere il massimo. Ma quali sono le carte che può giocare in base alla situazione sul campo? Tra le ultime azioni, droni ucraini hanno colpito una raffineria di petrolio russa nella regione meridionale di Samara e la città di Kursk, vicino al confine, nella notte tra il 14 e il 15 agosto, uccidendo una persona. Mosca ha affermato di aver conquistato il villaggio di Iskra e la cittadina di Shcherbynivka nella regione ucraina di Donetsk. Quali territori sono stati conquistati e quali vuole ottenere la Russia

Vertice Trump-Putin, i territori conquistati dalla Russia: la mappa

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Vertice Trump-Putin in Alaska, il racconto per immagini della storica giornata

La base militare Elmendorf-Richardson, ad Anchorage, ha ospitato il confronto tra i presidenti di Usa e Russia. Obiettivo trovare una soluzione per arrivare alla pace in Ucraina. Ecco gli scatti

Vertice Trump-Putin in Alaska, le immagini della giornata. FOTO

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Vertice in Alaska, cosa hanno detto Trump e Putin nella conferenza stampa congiunta

Sono durati meno di tre ore i colloqui fra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska, ad Anchorage. "Abbiamo avuto un ottimo incontro, abbiamo fatto progressi e ci siamo accordati su tanti punti", ha detto il tycoon dopo il vertice, parlando di un summit "da 10 su 10". Ma nella conferenza stampa congiunta con il leader russo ha regnato più il "non detto". Ecco perché.

Cosa hanno detto Trump e Putin nella conferenza stampa congiunta

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Rubio: "Trump bullo con Zelensky? Stupidaggini"

Donald Trump non vuole "bullizzare" Volodymyr Zelensky domani e convincerlo a fare un "pessimo accordo". Parola di Marco Rubio. "Questa è una narrazione mediatica davvero stupida", ha detto il segretario di Stato in un'intervista a Nbc news. "Lavoriamo con Zelensky da settimane, verrà qui domani perché ha scelto di venire qui e perché il presidente lo ha invitato", ha aggiunto.

Che cosa chiede Putin per la pace in Ucraina, dai territori occupati alla lingua russa

Il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si è concluso, almeno per adesso, con un nulla di fatto per la fine della guerra in Ucraina. Ma se un accordo tra il presidente degli Stati Uniti e l’omologo russo non è stato ancora raggiunto, sul tavolo dell’incontro ad Anchorage l’inquilino del Cremlino avrebbe portato - secondo quanto riportato dai media americani - una lunga lista di richieste.

Che cosa chiede Vladimir Putin per la pace in Ucraina

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Meloni in viaggio per Washington,domani vertice alla Casa Bianca

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in viaggio per gli Stati Uniti per partecipare domani al vertice alla Casa Bianca con Donald Trump insieme ai leader europei e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.  La premier con la delegazione italiana è partita da poco più di un'ora diretta a Washington.

Zelensky: "Storica decisione Usa sulle garanzie di sicurezza"

Volodymyr Zelensky ha scritto su X che quella degli Stati Uniti, pronti a partecipare alle garanzie di sicurezza dell'Ucraina, è una "decisione storica, esprimendo anche "gratitudine" verso i partner della Coalizione dei volenterosi per il sostegno alla posizione ucraina alla vigilia dell'incontro alla Casa Bianca. "Questa - scrive il presidente ucraino - è una decisione storica: gli Stati Uniti sono pronti a partecipare alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Le garanzie di sicurezza, come risultato del nostro lavoro congiunto, devono essere davvero molto concrete, garantire protezione via terra, via aria e via mare, e devono essere sviluppate con la partecipazione dell'Europa. "Sono grato a tutti i partecipanti alla Coalizione dei Volentieri - scrive poi sul suo tweet - per la conversazione odierna a Bruxelles, alla vigilia dell'incontro a Washington, D.C. con il Presidente Trump. È stata molto utile. Continuiamo a coordinare le nostre posizioni comuni. C'è un chiaro sostegno all'indipendenza e alla sovranità dell'Ucraina. Tutti concordano sul fatto che i confini non debbano essere modificati con la forza. Tutti sostengono che le questioni chiave debbano essere risolte con la partecipazione dell'Ucraina a un formato trilaterale: Ucraina, Stati Uniti e il presidente russo", conclude Zelensky.

Vertice Trump-Putin, il video integrale della conferenza stampa congiunta

Ecco cosa hanno riferito alla stampa i due leader al termine del vertice durato quasi 3 ore. Vladimir Putin ha auspicato che gli accordi raggiunti oggi apriranno la strada alla pace in Ucraina. Trump: "Fatti progressi"

Rubio: "Europei in Usa per difendere Zelensky da Trump? Sciocchezze"

"È una narrazione mediatica stupida quella secondo cui gli europei verranno qui domani perché Trump costringerà Zelensky a un accordo sfavorevole. Abbiamo lavorato con queste persone per settimane su questa questione. Verranno qui domani perché hanno scelto di venire qui domani. Li abbiamo invitati". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, alla CBS. "Non sto dicendo che siamo sull'orlo di un accordo di pace. Ma sto dicendo che abbiamo visto dei movimenti, abbastanza movimenti da giustificare un incontro di follow-up con Zelensky e gli europei", ha detto. Rispondendo a una domanda sull'incontro di febbraio nello Studio Ovale, in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il vicepresidente J.D. Vance hanno criticato duramente Zelensky Rubio ha detto: "Sapete quanti incontri abbiamo avuto da allora?, Abbiamo avuto un incontro con Putin e una dozzina con Zelensky". Gli europei "non verranno qui domani per impedire che Zelensky venga intimidito", ha detto Rubio. "Verranno qui domani perché abbiamo lavorato con gli europei". 

Bild: "Bilaterale Trump-Zelensky, poi anche gli europei"

Domani a Washington Donald Trump incontrerà Volodymyr Zelensky in bilaterale e poi organizzerà una cena di lavoro congiunta con i leader europei e della Nato. Lo ha riferito la Bild, come si legge sul profilo Telegram in lingua russa. Fonti al tabloid tedesco hanno fatto sapere che solo dopo il faccia a faccia tra il presidente Usa e il leader ucraino i rappresentanti Ue e Nato si uniranno a loro. Oltre alla cena di lavoro congiunta, è prevista anche una discussione in formato allargato. 

Zelensky: "Costituzione impedisce di cedere territori"

"La Costituzione ucraina rende impossibile cedere o commerciare territori. Data l'importanza della questione territoriale, dovrebbe essere discussa solo dai leader di Ucraina e Russia nell'ambito della trilaterale: Ucraina, Stati Uniti e Russia". Lo dice il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky in una dichiarazione pubblicata sui social alla vigilia della missione a Washington. "Dobbiamo fermare le uccisioni. Putin ha molte richieste, ma non le conosciamo tutte. Se sono davvero cosi' tante come abbiamo sentito, ci vorra' del tempo per esaminarle tutte. E' impossibile farlo sotto la pressione delle armi. Abbiamo bisogno di veri negoziati, il che significa che possono iniziare da dove si trova ora la linea del fronte. La linea di contatto e' la linea migliore per parlare. Gli europei sostengono questo e ringraziamo tutti. La Russia non ha ancora avuto successo nella regione di Donetsk, Putin non e' riuscito a prenderla per 12 anni. Finora, la Russia non ha dato alcun segno che cio' accadra' e, se dovesse rifiutare, dovranno seguire nuove sanzioni. E' importante che l'America accetti di collaborare con l'Europa per fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina e, di conseguenza, a tutta l'Europa. Si tratta di un cambiamento significativo, ma non ci sono dettagli su come funzionera': quale sara' il ruolo dell'America, quale sara' il ruolo dell'Europa, cosa puo' fare l'UE. Abbiamo bisogno che la sicurezza funzioni nella pratica, come l'articolo 5 della NATO", scrive Zelensky. 

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Cosa ha detto al mondo il vertice di Anchorage

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Palazzo Chigi: "Coinvolgere Kiev su suo futuro"

Alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato nel pomeriggio a una nuova video-conferenza della Coalizione dei Volenterosi, che ha permesso un coordinamento in vista dell'incontro di domani a Washington. Nel corso della discussione è stata ribadita l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro, fa sapere Palazzo Chigi. La discussione ha inoltre confermato la necessità di mantenere la pressione collettiva sulla Russia e di solide e credibili garanzie di sicurezza.

Rubio: "Europei in Usa per difendere Zelensky da Trump? Sciocchezze"

"E' una narrazione mediatica stupida quella secondo cui gli europei verranno qui domani perché Trump costringerà Zelensky a un accordo sfavorevole. Abbiamo lavorato con queste persone per settimane su questa questione. Verranno qui domani perché hanno scelto di venire qui domani. Li abbiamo invitati". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, alla CBS. "Non sto dicendo che siamo sull'orlo di un accordo di pace. Ma sto dicendo che abbiamo visto dei movimenti, abbastanza movimenti da giustificare un incontro di follow-up con Zelensky e gli europei", ha detto. Rispondendo a una domanda sull'incontro di febbraio nello Studio Ovale, in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il vicepresidente J.D. Vance hanno criticato duramente Zelensky Rubio ha detto: "Sapete quanti incontri abbiamo avuto da allora?, Abbiamo avuto un incontro con Putin e una dozzina con Zelensky". Gli europei "non verranno qui domani per impedire che Zelensky venga intimidito", ha detto Rubio. "Verranno qui domani perche' abbiamo lavorato con gli europei".

Palazzo Chigi: "Per Kiev servono solide garanzie di sicurezza"

La discussione nel corso della video-call della Coalizione dei Volenterosi, cui ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni "ha inoltre confermato la necessità di mantenere la pressione collettiva sulla Russia e di solide e credibili garanzie di sicurezza". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Palazzo Chigi: "Per i Volenterosi nessuna decisione senza Kiev"

Alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato nel pomeriggio a una nuova video-conferenza della Coalizione dei Volenterosi, che ha permesso un coordinamento in vista dell'incontro di domani a Washington. Nel corso della discussione, si legge in una nota di Palazzo Chigi, "è stata ribadita l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro".

Bild: "Bilaterale Trump-Zelensky, poi anche gli europei"

Domani a Washington Donald Trump incontrerà Volodymy Zelensky in bilaterale e poi organizzerà una cena di lavoro congiunta con i leader europei e della Nato. Lo ha riferito la Bild, come si legge sul profilo Telegram in lingua russa. Fonti al tabloid tedesco hanno fatto sapere che solo dopo il faccia a faccia tra il presidente Usa e il leader ucraino i rappresentanti Ue e Nato si uniranno a loro. Oltre alla cena di lavoro congiunta, è prevista anche una discussione in formato allargato.

Meloni partecipa a videoconferenza dei Volenterosi

Alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato nel pomeriggio a una nuova video-conferenza della Coalizione dei Volenterosi, che ha permesso un coordinamento in vista dell'incontro di domani a Washington. Lo fa sapere Palazzo Chigi. Nel corso della discussione è stata ribadita l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro. La discussione ha inoltre confermato la necessita' di mantenere la pressione collettiva sulla Russia e di solide e credibili garanzie di sicurezza.

Stubb: "Europa e Usa stanno rafforzando una posizione comune"

"Oggi ho partecipato a una riunione dei capi di Stato e di governo della Coalizione dei Volenterosi a sostegno dell'Ucraina. Esiste un forte consenso tra i paesi della Coalizione sulla necessità di continuare a sostenere l'Ucraina. Europa e Stati Uniti stanno rafforzando ulteriormente la loro posizione comune. Domani a Washington DC proseguiremo i nostri sforzi congiunti con l'Ucraina, i nostri colleghi europei e gli Stati Uniti". Lo dichiara su X il presidente finlandese Alexander Stubb, uno dei leader europei all'incontro.

Zelensky: Garanzie di sicurezza da Usa sarebbero "storiche"

Il fatto che gli Stati Uniti siano pronti a partecipare alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina è una "decisione storica". Lo ha scritto su X il presidente Volodymyr Zelelensky, che domani incontrera' a Washington il capo della Casa Bianca, Donald Trump, con i leader europei. Zelensky ha commentato così lo scenario prospettato dall'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, secondo cui il leader russo Vladimir Putin ha accettato di consentire agli alleati dell'Ucraina, compresi gli Stati Uniti, di offrirle garanzie di sicurezza. "Le garanzie di sicurezza, come risultato del nostro lavoro congiunto, devono essere davvero molto concrete, garantire protezione via terra, via aria e via mare, e devono essere sviluppate con la partecipazione dell'Europa", ha scritto Zelensky su X da Bruxelles, dove ha partecipato alla call della Coalizione dei Volenterosi. la disponibilità Usa a partecipare a un meccanismo di garanzie di sicurezza è un apparente cambiamento di rotta di Trump sulla questione; per mesi aveva respinto la richiesta di Zelensky di un simile ruolo da parte degli Stati Uniti, temendo che avrebbe impantanato gli Stati Uniti in una guerra che non e' la loro. Trump non aveva neppure risposto alla richiesta europea di fornire una qualche forma di sostegno a eventuali truppe europee di peacekeeping potenzialmente schierate in Ucraina dopo un accordo di pace. Le garanzie di sicurezza statunitensi potrebbero potenzialmente consentire a Zelensky di scendere a compromessi nei colloqui con Putin, a condizione che la Russia sia pronta a negoziare in buona fede, hanno affermato alcuni funzionari europei che hanno preso parte alla telefonata tra Trump e i leader europei dopo il summit di Anchorage, come riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano americano, Trump ha ipotizzato il supporto militare statunitense a una forza di sicurezza a guida europea in Ucraina, ma non si è impegnato a fornire forze americane di stanza sul terreno.

Macron: "Non si può essere per la legge del più forte"

"Non si può stare dalla parte del riconoscimento della legge del più forte": lo ha detto il capo dello stato francese a Bormes-les-Mimosas, nel sud della Francia, una delle residenze estive dei presidenti. Se si facesso così - ha insistito - "si varerebbe un nuovo ordine internazionale, che non sarebbe più quello basato sul diritto". Si tratta dunque - ha aggiunto Macron - di "assicurarsi collettivamente che l'ordine internazionale sia rispettato: da ciò dipende la sicurezza degli europei, e della Francia". In questa logica, gli europei devono essere imperativamente presenti ai "prossimi vertici riguardanti l'Ucraina", ha detto il presidente francese.

Macron: "Chiederemo agli Usa quali garanzie daranno a Kiev"

Rispetto alle forze di 'rassicurazione' europee sull'Ucraina con la disponibilità della Coalizione dei Volonterosi a dare aiuti a Kiev "dalla logistica alla presenza in zone non calde, vale a dire, non in prima linea, non in territori contesi", domani "chiederemo agli Stati Uniti d'America fino a che punto e in che misura sono pronti a unirsi, dal momento che abbiamo messo sul tavolo garanzie di sicurezza". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron.

Macron: "Europa deve partecipare a prossimi vertici"

"Non possiamo schierarci dalla parte del riconoscimento della legge del più forte" altrimenti "inaugureremo un nuovo ordine internazionale, che non è più un ordine basato sul diritto". Il monito è del presidente francese, Emmanuel Macron, che sta parlando al termine della riunione dei Volenterosi per l'Ucraina e in vista dell'incontro domani dei leader europei e del presidente Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca con Donald Trump. Si tratta quindi di "garantire collettivamente il rispetto dell'ordine internazionale: la sicurezza degli europei, e della Francia, dipende da questo", ha aggiunto, sottolineando che in questo contesto, gli europei devono imperativamente essere presenti ai "prossimi vertici sull'Ucraina".

Macron: "Fermezza ora con Mosca o prepariamo guerre di domani"

"C'è un solo Stato che propone una pace che sarebbe una capitolazione: la Russia.  Se oggi siamo deboli con la Russia, stiamo preparando i conflitti di domani". Lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron durante una conferenza stampa a Bormes-les-Mimosas. "Vogliamo la pace: una pace solida e duratura, preceduta dalla restituzione dei prigionieri, degli innocenti, e che rispetti la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi ", ha aggiunto Macron.

Macron: "Putin non vuole pace ma la capitolazione di Kiev"

"Penso che il Presidente Putin voglia la pace? La risposta è no. Vuole la capitolazione dell'Ucraina, è quello che ha proposto". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron parlando ai giornalisti dopo la riunione della Coalizione dei volenterosi. "Penso che il Presidente Trump voglia la pace? Sì", ha aggiunto.

Macron: "Nessuna discussione territoriale senza Kiev"

"Nessuna discussione sull'Ucraina senza gli ucraini, nessuna discussione sulla sicurezza europea senza gli europei", ha ribadito il presidente francese, Emmanuel Macron. Dopo la riunione in videoconferenza della Coalizione dei Volenterosi, Macron e' intervenuto da Fort Bregancon, la sua residenza estiva, riferendo che il colloquio "e' durato quasi due ore per preparare l'incontro di domani a Washington", in un "contesto estremamente serio per l'Ucraina e l'Europa". "Il nostro obiettivo domani è presentare un fronte unito tra ucraini ed europei", ha affermato, denunciando che "c'è solo uno Stato che propone una pace che sarebbe una capitolazione: la Russia ". Macron ha annunciato che domani a Washington si vuole ribadire "che non può esserci alcuna discussione territoriale sull'Ucraina senza gli ucraini, nessuna discussione sulla sicurezza dell'Europa senza gli europei".

Macron: "Chiederemo a Trump chiarimenti su garanzie sicurezza"

Domani nel loro incontro a Washington, i leader europei chiederanno al presidente Donald Trump "fino a che punto" rispetterà le garanzie di sicurezza sull'Ucraina. Lo ha annunciato il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine della riunione virtuale della Coalizione dei Volenterosi a cui ha partecipato anche il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky.

Macron: "Fermezza con Russia ora o altre guerre in Ucraina"

"Se oggi non mostriamo fermezza con la Russia stiamo preparando i conflitti di domani" in Ucraina. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron incontrando la stampa dopo la riunione della Coalizione dei Volenterosi in vista dell'incontro di domani alla Casa Bianca.

Macron: "Usa-Europa-Ue devono rimanere unite per pace duratura"

Il presidente francese, Emmanuel Macron, intervenuto dopo la riunione della Coalizione dei Volenterosi, ha ribadito il suo auspicio per una pace "solida e duratura". "In un contesto estremamente serio", ha dichiarato in tv, "si sta svolgendo un momento importante per il conflitto e per la sicurezza dell'Ucraina". In questo contesto, "l'obiettivo e' semplice: ricordare cio' che unisce l'Ucraina, l'Europa e gli Stati Uniti", indicando "un aggressore", ovvero la Russia. "Non possono esserci discussioni territoriali sull'Ucraina senza la leadership ucraina", ha ricordato Macron, tra i promotori dei Volenterosi. "Tutto il lavoro fatto all'interno della Coalizione dei Volenterosi e' per una pace giusta e duratura e non possono esserci divisioni su questo tra Usa, Ucraina ed Europa.

Ue: "Volenterosi impegnati per fermare le uccisioni in Ucraina"

Nell'incontro della Coalizione dei Volenterosi "i leader hanno avuto uno scambio positivo per coordinarsi in vista dell'incontro di domani con il presidente Trump. I colloqui si sono concentrati su questioni chiave come la necessità di porre fine alle uccisioni in Ucraina, l'impegno a mantenere la massima pressione sulla Russia attraverso sanzioni, il principio secondo cui spetta all'Ucraina prendere decisioni sul proprio territorio e il tema cruciale di solide garanzie di sicurezza a tutela degli interessi vitali dell'Ucraina e dell'Europa". Lo afferma una portavoce della Commissione Ue.

Sikorski: "Vertice concluso, bisogna premere su aggressori non su vittime"

"Si è concluso l’incontro della Coalizione Occidentale dei Volenterosi a sostegno dell’Ucraina, prima dei colloqui di domani a Washington". Lo ha scritto il ministro polacco degli Esteri Radosław Sikorski in un post su X. "Ho sottolineato - ha scritto - che, affinché possa arrivare la pace, bisogna esercitare pressione sull’aggressore e non sulla vittima dell’aggressione".

Costa: "Senza cessate il fuoco aumentare pressioni sulla Russia"

"L’unità transatlantica è fondamentale in questo momento per raggiungere una pace sostenibile in Ucraina". Lo ha scritto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, in un post su X. "Come ho sottolineato durante l’incontro odierno della Coalizione dei Volenterosi - ha scritto - se non si dovesse concordare un cessate il fuoco, l’Ue e gli Stati Uniti devono aumentare la pressione sulla Russia". Costa ha ribadito che "va rispettato il diritto sovrano dell’Ucraina di determinare le proprie condizioni per la pace. Accogliamo con favore la disponibilità degli Stati Uniti a partecipare alla fornitura di garanzie di sicurezza all’Ucraina — per scoraggiare future aggressioni russe e per assicurare, insieme, una pace giusta e duratura in Ucraina. L’Europa è pronta a fare la sua parte".

Ue: "In riunione Volenterosi ribadita nostra unità"

La riunione in videoconferenza della cosiddetta Coalizione dei Volenterosi è stata occasione per i leader europei di "riaffermare ancora una volta la loro unità nel sostenere l'Ucraina verso una pace giusta e duratura". "I leader", fanno sapere fonti Ue al termine della call conference a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, "hanno avuto uno scambio positivo di coordinamento" in vista dell'incontro di domani con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "La discussione", a quanto si apprende, "si è concentrata su questioni chiave come la necessità di fermare le uccisioni in Ucraina, l'impegno a mantenere la massima pressione sulla Russia attraverso sanzioni, il principio secondo cui spetta all'Ucraina prendere decisioni sul proprio territorio e il tema cruciale di solide garanzie di sicurezza a tutela degli interessi vitali dell'Ucraina e dell'Europa".

Media: "Domani Trump vedrà prima Zelenesky in privato"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump domani a Washington incontrerà prima, in privato, il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, e in un secondo momento all'incontro si uniranno i leader europei, secondo quanto scrive Bild, citando fonti interne al governo tedesco. Secondo quanto riportato, sono previsti un pranzo di lavoro e un collquio di diverse ore in formato esteso.

Witkoff: "Russia ha fatto concessioni su cinque regioni"

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto delle concessioni sulla sua richiesta di “scambi territoriali” in Ucraina durante il vertice con il Presidente statunitense Donald Trump in Alaska venerdì, ha dichiarato l’inviato di Trump, Steve Witkoff in un'intervista alla Cnn. Non ha fornito dettagli specifici, ma ha suggerito che il Cremlino ora vede gli “scambi territoriali” lungo le linee del fronte attuali, piuttosto che lungo i confini amministrativi di almeno alcune delle cinque regioni da tempo nel mirino di Putin. “I russi hanno fatto alcune concessioni al tavolo riguardo a tutte e cinque queste regioni,” ha detto Witkoff, facendo probabilmente riferimento alle regioni del Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e Crimea e aggiungendo che la questione sarà oggetto di discussione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la sua visita alla Casa Bianca domani. “Speriamo di riuscire a chiarire le cose e prendere alcune decisioni lì per lì,” ha detto. Witcoff ha aggiunto che la posizione della Russia rappresenta un cambiamento rispetto ai colloqui precedenti, ma non è ancora sufficiente per un accordo di pace completo. “È stato significativo. E non significa che sia sufficiente,” ha detto.

Conclusa la riunione della Coalizione dei Volenterosi

L'incontro in video conferenza dei leader europei della Coalizione dei Volenterosi con il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, si è conclusa. Al gruppo di leader europei, che ha l'obiettivo di riunire i paesi per proteggere un accordo di pace in Ucraina, si è unito Zelensky da Bruxelles. Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski è stato il primo a commentare dopo la conclusione. Ha affermato che durante l'incontro è stato sottolineato che, affinché la pace arrivi, è necessario esercitare pressione sull'aggressore, non sulla vittima.

Ministro polacco: "Finito l'incontro dei Volenterosi"

"Si è concluso l'incontro della Coalizione occidentale dei Volenterosi per l'Ucraina, in vista dei colloqui di domani a Washington. Ho sottolineato che, affinché la pace si realizzi, è necessario esercitare pressione sull'aggressore, non sulla vittima". Lo dichiara su X il vicepremier polacco Radosław Sikorski, condividendo un'immagine di se stesso collegato in videoconferenza con gli altri leader della coalizione assieme anche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Macron: "Prepariamo incontro con Usa, Mosca, Kiev, Europa"

L'obiettivo dell'incontro oggi della Coalizione dei Volenterosi è "chiarire completamente le garanzie di sicurezza che vogliamo" per l'Ucraina, preparare la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di domani a Washington e "come organizzare il prossimo incontro con il presidente Putin, l'Ucraina, gli Stati Uniti e l'Europa". E' quanto dichiara il presidente francese Emmanuel Macron in alcuni frammenti audio del discorso introduttivo all'incontro in videoconferenza, a cui si è collegato dalla residenza estiva al forte di Brégançon. Nel video si vedono collegati la premier Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e da Bruxelles Zelensky assieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Witkoff: "Russia ha assicurato rispetto dei confini dopo accordo di pace"

Nell'incontro di lunedì a Washington tra il presidente Usa Donald Trump e quello ucraino Zelensky «discuteremo esattamente di ciò di cui gli ucraini sentono di avere bisogno. Ricordiamo che come mediatori eravamo a questo summit per avanzare la posizione dell’Ucraina, e l’abbiamo fatto con successo. Ora si tratta di approfondire i dettagli do ciò di cui gli ucraini hanno bisogno per sentirsi sicuri in futuro, e anche su ciò di cui l’Europa ha bisogno. Siamo pienamente impegnati per questo scopo». Lo ha detto l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff in un'intervista a Fox News. «Penso che il Presidente sostenga un accordo di pace, e lo ha dimostrato in Alaska. Personalmente sono rimasto sorpreso dal numero di punti su cui abbiamo ottenuto progressi quel giorno: siamo stati praticamente allineati, e abbiamo concordato garanzie di sicurezza molto più solide. I russi hanno accettato di sancire legislativamente un impegno a non tentare di prendere ulteriori territori dall’Ucraina dopo un accordo di pace, rispettando i confini europei. Quindi abbiamo fatto molti progressi, anche se c’è ancora molto da fare», ha aggiunto.

Zelensky: "Su garanzie sicurezza non ci sono dettagli"

Zelensky, da Bruxelles, ha di fatto chiesto maggiore chiarezza su quali sarebbero le "garanzie di sicurezza" per l'Ucraina in caso di un accordo di pace. "Ciò che ha detto il presidente Trump sulle garanzie di sicurezza è molto più importante per me dell'opinione di Putin che non ci fornirà alcuna garanzia di sicurezza", ha ammonito il leader di Kiev. Il presidente ucraino ha poi elencato diverse incognite sul potenziale accordo, tra cui "se ci saranno 'truppe a terrà, se ci sarà una protezione aerea". "Vogliamo davvero ottenere una risposta a queste domande per capire quali siano le garanzie di sicurezza", ha aggiunto. "Abbiamo concordato sulla necessità di un cessate il fuoco per le successive iniziative diplomatiche, di efficaci garanzie di sicurezza per l'Ucraina e di una continua pressione sanzionatoria sulla Russia per limitarne il potenziale futuro", ha scritto Zelensky su X riferendo poi i contenuti del colloquio con von der Leyen. Secondo quanto anticipato dal segretario di Stato Marco Rubio in un'intervista oggi alla Nbc, la questione di come funzioneranno nel dettaglio le garanzie di sicurezza sarà al centro "dei colloqui con i partner nei prossimi giorni". L'inviato Usa, Steve Witkoff, ha dichiarato alla Cnn che il presidente russo ha accettato di consentire una clausola di difesa collettiva per l'Ucraina in un futuro accordo di pace. La clausola sarebbe simile all'articolo 5 della Nato - secondo cui un attacco contro uno è un attacco contro tutti - e dovrebbe rappresentare una soluzione alternativa all'adesione di Kiev alla Nato, che rappresenta invece una linea rossa per Mosca.

Rubio avverte: "Se non ci sarà la pace in Ucraina nuove sanzioni"

Se non si raggiungerà la pace in Ucraina gli Stati Uniti potrebbero colpire la Russia con nuove sanzioni. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Marco Rubio, in un'intervista a Nbc news. "Quello che stiamo cercando di fare ora è porre fine alla guerra" in Ucraina "se non riusciremo a raggiungere un accordo ci saranno delle conseguenze, non solo quelle di una guerra che continua ma anche quelle di tutte le sanzioni che continueranno a esistere, e potenzialmente anche di nuove sanzioni", ha spiegato.

Usa a Mosca: "Sanzioni se non si arriva ad accordo"

Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha avvertito la Russia che verranno varate nuove sanzioni se non si raggiunge un accordo sull'Ucraina. "Vogliamo che questa guerra finisca il prima possibile", ha assicurato Rubio in un'intervista all'Abc. "è per questo che stiamo lavorando in termini di sanzioni". "Alla fine", ha avvertito, "se non riusciamo a raggiungere un accordo di pace e questa guerra continua, prevedo che vedrete il presidente prendere ulteriori provvedimenti". Prima del vertice in Alaska con Vladimir Putin, Donald Trump aveva dichiarato di volere un cessate il fuoco e che in caso contrario ci sarebbero state delle conseguenze per Mosca. "Se vogliamo raggiungere la pace, dobbiamo convincere la parte russa ad accettare cose che non vuole accettare. Altrimenti, ci sarà solo una guerra. Continueranno a uccidersi a vicenda e la vita continuerà in America e nel resto del mondo, ma non per l'Ucraina", ha proseguito il capo della diplomazia americana. Rubio ha poi assicurato che la posizione Usa non è cambiata dopo il summit con Putin, che e' necessario avere al tavolo dei negoziati sia la Russia che l'Ucraina e ha avvertito ce "non si può avere un accordo di pace se entrambe le parti non fanno concessioni".

Putin sente Lukashenko: informato su summit Alaska

Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso i risultati dell'incontro in Alaska con gli omologhi di Bielorussia e Kazakistan, Aleksandr Lukashenko e Kassym Jomart Tokaev. Lo ha riferito il Cremlino, come riportano le agenzie russe. 

Zelensky: "Sono positivo sull'incontro alla Casa Bianca"

"Per quanto riguarda la Casa Bianca, sono ben preparato, sono in un buono stato d'animo a tutti i livelli". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, interpellato nel punto stampa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su quale sia il suo umore rispetto all'incontro di domani a Washington con il presidente Usa Donald Trump, e se non tema che possa finire come il disastroso incontro di febbraio scorso. 

Witkoff fiducioso: domani sarà incontro "produttivo"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno concordato "robuste garanzie di sicurezza" per l'Ucraina durante il loro vertice in Alaska, ha riferito l'inviato Usa, Steve Witkoff, auspicando un "incontro produttivo" con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei domani a Washington. Parlando alla Cnn, Witkoff ha aggiunto che la Russia ha accettato concessioni non specificate su cinque regioni ucraine centrali nei combattimenti, in particolare la provincia orientale di Donetsk. "Abbiamo concordato solide garanzie di sicurezza che definirei rivoluzionarie", ha detto Witkoff. "I russi hanno fatto alcune concessioni al tavolo riguardo a tutte e cinque queste regioni. C'è un'importante discussione su Donetsk e su cosa accadrebbe lì. E questa discussione sarà approfondita lunedì", ha proseguito l'inviato della Casa Bianca. 

Rubio: "Un cessate il fuoco in Ucraina non è escluso"

Marco Rubio afferma che un cessate il fuoco in Ucraina "non è escluso" dopo il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin. In un'intervista a Nbc news il segretario di Stato ha sottolineo che "lo scopo principale non è una tregua ma la pace". 

Zelensky: "Negoziati inizino dall'attuale linea del fronte"

"Abbiamo bisogno di veri negoziati, il che significa che possono iniziare da dove si trova ora la linea del fronte". Lo ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy. "Abbiamo bisogno di veri negoziati, il che significa che possiamo iniziare da dove si trova ora la prima linea", ha detto. "E' necessario un cessate il fuoco e lavorare rapidamente a un accordo finale", ha ribadito. 

Trump: "Grandi progressi con Russia, restate sintonizzati"

"Grandi progressi sulla Russia, restate sintonizzati". Lo scrive Donald Trump su Truth alla vigilia dell'incontro alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky e i leader europei. In un altro post il presidente americano attacca "le fake news e la sinistra estremista che se anche io avessi convinto Putin a rinunciare a Mosca direbbero che avrei fatto un errore e un accordo sbagliato". 

Zelensky: "Servono passi giusti per la pace duratura"

"Ora sentiamo altri segnali. Penso che dobbiamo discutere dei dettagli, con Trump, con gli alleati europei e la coalizione dei volenterosi. Abbiamo bisogno degli Stati Uniti dalla nostra parte. E penso che il presidente Trump abbia condiviso la nostra necessità di pace. Ma i passi verso questa pace devono essere giusti, corretti, per avere una pace duratura, e significa non avere una pausa in questo mondo". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a proposito dell'idea di un accordo di pace al posto del cessate il fuoco. 

Usa: Putin ha fatto concessioni su cinque regioni ucraine

La Russia ha fatto "alcune concessioni" riguardo a cinque regioni ucraine. Lo ha detto l'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, in un'intervista alla Cnn

Witkoff: "Per Ucraina garanzie modello articolo 5 Nato"

Donald Trump e Vladimir Putin "hanno raggiunto un accordo" per dare all'Ucraina garanzie di sicurezza sul modello dell'articolo 5 della Nato. Lo ha detto l'inviato speciale del presidente americano Steve Witkoff, in un'intervista alla Cnn. 

Zelensky. "Per l'Ucraina è impossibile cedere territori"

"La Russia continua a non avere successo nella regione di Donetsk. Putin non è riuscito a conquistarla in 12 anni e la Costituzione dell'Ucraina rende impossibile cedere territori o scambiare territori". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles. "Poiché la questione territoriale è così importante, dovrebbe essere discussa solo dai leader dell'Ucraina e della Russia nel quadro del vertice trilaterale". 

Von der Leyen: "Spero in trilaterale Usa-Kiev-Mosca presto"

Ursula von der Leyen auspica un vertice trilaterale Trump-Putin-Zelensky "il più presto possibile". Lo ha detto la presidente della Commissione in conferenza stampa con il leader ucraino. E ha espresso soddisfazione per l'offerta del presidente Usa di offrire garanzie di sicurezza a Kiev ispirate alla Nato. 

Zelensky: "Da Mosca nessun segno sul trilaterale"

"Finora la Russia non ha dato alcun segnale che il trilaterale avrà luogo e, se la Russia dovesse rifiutare, saranno necessarie nuove sanzioni". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles, precisando di essere pronto al vertice a tre con Trump e Putin. 

Usa: Putin ci ha garantito che non attaccherà altri Paesi

Nel vertice con Vladimir Putin Donald Trump ha ottenuto "garanzie di sicurezza senza precedenti per gli Stati Uniti e l'Europa". Lo ha detto l'inviato speciale del presidente americano, Steve Witkoff, in un'intervista alla Cnn. "Putin ci ha garantito che non attaccherà nessun altro Paese né gli asset americani una volta che sarà finalizzato l'accordo di pace" con l'Ucraina. 

Zelensky: "Fondamentale che l'Ue sia unita come nel 2022"

"È fondamentale che l'Europa sia unita oggi come lo era all'inizio, come lo era nel 2022 quando è scoppiata la guerra su vasta scala. Questa unità contribuisce davvero al raggiungimento di una pace reale e deve rimanere forte". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles. 

Zelensky: "Servono garanzie di sicurezza che funzionino"

"Abbiamo bisogno di garanzie si sicurezza che funzionino della pratica, come l'articolo 5 della Nato". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles. "La Russia non può dare garanzie di sicurezza". 

von der Leyen auspica trilaterale "prima possibile"

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha auspicato un summit trilaterale tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, "il prima possibile". 

von der Leyen: "L'Ucraina sia un porcospino d'acciaio"

"Non ci devono essere limiti alle forze armate ucraine, né limitazioni alla cooperazione con Paesi terzi o ricevere assistenza da Paesi terzi. L'Ucraina deve essere un porcospino d'acciaio. Le garanzie di sicurezza devono esserci sia per gli interessi dell'Ucraina che dell'Europa". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un punto stampa con il presidente russo Volodymyr Zelensky a Bruxelles.

von der Leyen: "Confini non si cambiano con la forza"

Sulle questioni territoriali ucraine la posizione dell'Europa è "chiara: i confini non possono essere cambiati con la forza e si tratta di decisioni che vanno prese con l'Ucraina al tavolo" negoziale. Lo ha ribadito la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen in conferenza stampa da Bruxelles. 

von der Leyen, no limitazioni a suo esercito

Non devono esserci limitazioni all'esercito ucraino. Lo ha ribadito la presidente della Commissione europea da Bruxelles, nella conferenza stampa congiunta con il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky. "La difesa europea è nostra responsabilità e lavoreremo per sostenerla e incrementeremo la nostra capacità di difesa", ha aggiunto von der Leyen. 

Zelensky arrivato da von der Leyen a Bruxelles

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nella sede della Commissione europea a Bruxelles per l'incontro con la presidente dell'esecutivo Ue Ursula von der Leyen, prima della riunione in videoconferenza con la coalizione dei Volenterosi e del viaggio a Washington per l'incontro domani con il presidente Usa Donald Trump. 

Anche Starmer domani a Washington con Zelensky

Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, accompagnera' domani il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Washington per un incontro cruciale con Donald Trump. Lo ha annunciato Downing Street. Prima di Starmer avevano confermato la presenza alla Casa Bianca domani anche il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron, la presidente del Consiglio Meloni e la presidente della Commissione europea, von der Leyen. Starmer parteciperà anche a breve alla conference call della "Coalizione dei volenterosi", che presiede insieme a Macron e Merz, con l'obiettivo di istituire un meccanismo per proteggere un eventuale accordo di pace in Ucraina.

Rutte a call coalizione Volenterosi, domani a Washington per Trump-Zelensky

Il segretario generale della Nato Marc Rutte parteciperà oggi alle 15 alla call della coalizione dei volenterosi, ospitata da Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer. Lo fa sapere l'Alleanza atlantica, annunciando anche che Rutte sarà domani a Washington per partecipare insieme agli altri leader europei all'incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky

Giorgia Meloni domani a Washington

La premier Giorgia Meloni sarà domani a Washington per partecipare all'incontro con Donald Trump alla Casa Bianca insieme a Volodymyr Zelensky, Ursula Von der Leyen e altri leader europei. 

Melania a Putin: "E' tempo di proteggere le generazioni future"

E' tempo di proteggere i bambini e le generazioni future in tutto il mondo: è questo, in sintesi, il contenuto della lettera indirizzata a Vladimir Putin da Melania Trump. Un documento finora rimasto riservato ma di cui Foxnews pubblica il testo in esclusiva, precisando che il presidente russo l'ha ricevuta dalla mano di Trump ad Anchorage e ha voluto leggerla a voce alta davanti alle delegazioni, russa e quella americana, riunite per lo storico incontro in Alaska. "Caro Presidente Putin - inizia la lettera della First Lady -. Ogni bambino condivide gli stessi sogni silenziosi nel cuore, che nasca per caso nella campagna rurale di una nazione o in un magnifico centro città. Sogna amore, possibilità e sicurezza dal pericolo". "Come genitori, è nostro dovere nutrire la speranza della prossima generazione", continua la lettera. "Come leader, la responsabilità di sostenere i nostri figli si estende oltre il benessere di pochi." "Innegabilmente, dobbiamo sforzarci di dipingere un mondo pieno di dignità per tutti, affinché ogni anima possa risvegliarsi alla pace e affinché il futuro stesso sia perfettamente custodito", afferma la missiva. "Un concetto semplice ma profondo, signor Putin, e sono certo che lei concordi, è che i discendenti di ogni generazione iniziano la loro vita con una purezza, un'innocenza che si erge al di sopra della geografia, del governo e dell'ideologia." E ancora: "Nel mondo di oggi, alcuni bambini sono costretti a portare con sé una risata silenziosa, incontaminata dall'oscurità che li circonda, una silenziosa sfida contro le forze che possono potenzialmente reclamare il loro futuro". "Signor Putin, lei può da solo far rivivere la loro melodica risata", ha scritto la first lady. "Proteggendo l'innocenza di questi bambini, farà più che servire la sola Russia: servirà l'umanità stessa". "Un'idea così audace trascende ogni divisione umana e lei, signor Putin, è in grado di realizzare questa visione con un tratto di penna oggi", ha scritto. "È giunto il momento".

Anche Macron con Zelensky domani a Washington

Oltre al cancelliere tedesco Friedrich Merz anche il presidente francese Emmanuel Macron parteciperà all'incontro tra Donald Trump e Volodomyr Zelensky previsto per domani a Washington. Lo hanno annunciato quasi contemporaneamente il governo tedesco e l'Eliseo. Insieme a Merz, sinora hanno comunicato la propria presenza anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente finlandese Alexander Stubb. 

Merz e Stubb domani a Washington con Zelensky

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb si recheranno domani a Washington con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. Lo riferiscono il governo tedesco e la presidenza finlandese. 

Meloni rientrata a Roma, preparativi per eventuale viaggio a Washington

A quanto apprende l'Adnkronos, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è rientrata a Roma. Sono in corso i preparativi per un eventuale viaggio a Washington. Nel pomeriggio è prevista la call dei cosiddetti "volenterosi" per fare il punto della situazione in vista del vertice di domani tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, tra l'altro, ha annunciato che domani sarà a Washington insieme ad altri leader europei per partecipare all'incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e il leader ucraino.

Von der Leyen: "Oggi Zelensky a Bruxelles per la call dei Volenterosi"

"Questo pomeriggio accoglierò Volodymyr Zelensky a Bruxelles. Insieme parteciperemo alla Coalizione dei Volonterosi". Lo afferma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su X. La riunione è in programma in videoconferenza oggi alle 15 alla vigilia del viaggio del presidente ucraino alla Casa Bianca per discutere con Donald Trump dei risultati dell'incontro in Alaska con Vladimir Putin. 

Von der Leyen

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Ucraina, le ragioni per cui Kiev non può cedere la "cintura fortificata" nel Donetsk

Ha il nome di 'cintura fortificata' la porzione di territorio che le forze di Kiev ancora controllano nel Donetsk, la regione che Vladimir Putin ha chiesto nella sua interezza in cambio di concessioni per arrivare a una fine del conflitto in Ucraina, un passaggio che, secondo gli analisti dell'Institute for the Study of War, think tank americano che segue puntualmente l'evolversi della situazione sul terreno dall'inizio del conflitto, sarebbe tutt'altro che simbolico, che sancirebbe un degrado delle capacità di difesa e alla base industriale ucraina. 

La cintura fortificata corre per 50 chilometri da nord a sud, lungo l'autostrada Kostyantynivka-Slovyansk, e comprende diverse città, Slovyansk e Kramatorsk a nord, Druzhkivka, Oleksiyevo-Druzhivka e Kostantynivka, a sud, e insediamenti in cui prima dell'inizio del conflitto abitavano più di 380mila persone. Cedere l'intero Donetsk alle forze di Mosca "metterebbe le forze russe in una posizione estremamente positiva per poter rinnovare la loro aggressione contro l'Ucraina in termini molto più favorevoli". 

La cintura fortificata ucraina è inviolata dall'autunno del 2022, da quando le forze di Mosca non sono riuscite ad avanzare o a circondarla. Il controllo del Donetsk con mezzi militari pesanti, da parte delle forze di Mosca, è tutt'altro che scontato e dietro l'angolo. I militari russi, oramai privi di mezzi pesanti, le cui riserve ereditate dall'Unione sovietica, sono quasi esaurite e con una capacità di produzione non in grado di fare fronte alle perdite, faticano a procedere sotto il fuoco dei droni di Kiev. E i recenti progressi nelle zone di Dobropillia e Pokrovsk, a opera di unità snelle di incursori, non sono state consolidate dall'arrivo di rinforzi. "Al momento le forze russe non hanno i mezzi per circondare, penetrare o controllare rapidamente la cintura fortificata ucraina o quanto rimane della regione del Donetsk non occupata che Putin chiede come pre condizione per un cessate il fuoco senza concessioni russe in cambio", conclude l'Isw.

Ucraina, von der Leyen con altri leader europei domani a Washington

"Questo pomeriggio darò il benvenuto a Zelensky a Bruxelles. Insieme, parteciperemo alla Coalizione dei volenterosi. Su richiesta del presidente Zelensky, domani parteciperò all'incontro con il presidente Trump e altri leader europei alla Casa Bianca". Così su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Lunedì Zelensky sarà alla Casa Bianca. Al centro il futuro della guerra in Ucraina. VIDEO

Gentiloni: "In Alaska umiliazione simbolica per Occidente"

"A essere ottimisti" il bilancio del vertice in Alaska tra Trump e Putin è stato "un nulla di fatto. A essere pessimisti, un'umiliazione simbolica per l'Occidente. E nella politica internazionale, i simboli contano molto". Lo dice, intervistato da La Stampa, l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Secondo l'ex commissario europeo, il summit sul suolo americano ha rappresentato una vittoria del presidente russo: "Non saprei come altro definire gli onori, la limousine, il tappeto rosso riservati a un presidente ricercato in quasi tutti i Paesi europei. Un'accoglienza regale in cambio di nulla". La Ue, dice ancora Gentiloni, dovrà prepararsi a compiere "scelte difficili": "L'Europa rivendica giustamente un ruolo, e lo fa su una base molto concreta: le minacce alla sicurezza riguardano noi, non gli Stati Uniti. Che l'Europa sia o meno presente al tavolo, sarà inevitabilmente protagonista delle garanzie per l'Ucraina", aggiunge.

Trump-Putin: "Vincitori e Vinti"

Ecco cosa ha detto al mondo il vertice di Anchorage.

Vincitori e Vinti

Vincitori e Vinti

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Guerra in Ucraina, la deputata Rudik: "Zelensky non deve incontrare Trump da solo". VIDEO

Kiev: "Sicurezza e fine uccisioni prima di qualunque accordo"

"La sicurezza deve venire prima di tutto e la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha in due telefonate con i suoi omologhi di Finlndia e Lettonia in vista del vertice dei Volenterosi in programma per oggi pomeriggio. "Ho avuto una buona telefonata con Baiba Braze (ministra lettone degli Esteri, ndr) per coordinare i passi da compiere in vista di incontri importanti", scrive Sybiha su X, ringraziando per i fondi aggiuntivi assicurati all'Ucraina. "Abbiamo discusso degli sforzi diplomatici per raggiungere una pace duratura per l'Ucraina - ha aggiunto -. Ho ribadito la nostra posizione secondo cui la sicurezza deve venire prima di tutto e che la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace". "Abbiamo anche discusso della preparazione del 19/o pacchetto di sanzioni dell'Ue e dell'importanza di mantenere e aumentare la pressione dell'Europa sulla Russia. Conversazione speculare con la finlandese Elina Valtonen, che Sybiha ha informato "dell'attuale situazione sul campo di battaglia e degli sforzi per costringere la Russia a porre fine alla sua guerra".

Cardinale ucraino: "Il Papa farà di tutto per fermare la guerra"

Papa Leone "non solo parla di speranza ma la vive. Una speranza che manifesta anche con il suo impegno per una pace giusta in Ucraina. E sono convinto che Leone XIV farà tutto il possibile per fermare le ostilità e aiutare il nostro Paese". Lo dice il cardinale ucraino Mykola Bychok in una intervista ad Avvenire. "Nelle ultime settimane ho avuto l'opportunità di incontrare in tre occasioni papa Leone. Ogni volta il Pontefice ha accolto noi vescovi ucraini con calore. E la sua vicinanza alla nostra gente è cristallina", aggiunge Bychok che con i suoi 45 anni è il più giovane cardinale del mondo. "E' chiaro che il Papa, come tutta la nostra nazione, voglia la pace. Fin dall'inizio dell'invasione la Santa Sede ha fatto, e continua a fare, molto per sostenere la popolazione. Questo include preghiere costanti, frequenti appelli, aiuti umanitari e molte altre azioni che rimangono sconosciute all'opinione pubblica. Papa Leone sta moltiplicando gli sforzi", afferma il cardinale che svolge la sua attività pastorale per gli ucraini che vivono in Australia. Bychok ricorda anche l'impegno della Santa Sede, cominciato con Papa Francesco, per il ritorno dei bambini ucraini che erano stati deportati in Russia. "Papa Leone sta proseguendo questo impegno". "Una pace giusta non è pace a tutti i costi. Serve la verità: riconoscere chi è la vittima e chi è l'aggressore", conclude il cardinale. 

Fazzolari: "Soluzione possibile perché Putin ora è in difficoltà"

"Non parlerei di ottimismo. La situazione è molto complicata, ma adesso almeno c'è uno spiraglio" per la soluzione del conflitto russo-ucraino. Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma, commentando in un'intervista al Corriere della Sera l'incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, in Alaska. Il fedelissimo della premier si dice orgoglioso del fatto "che la principale ipotesi oggi sul tavolo, fatta propria anche da Donald Trump, sia la proposta avanzata tempo fa da Giorgia Meloni". Il riferimento è alle garanzie di sicurezza per Kiev, basate "su un accordo tra una serie di Stati occidentali che ricalchi l'articolo 5 della Nato, cioè l'intervento di tutti i sottoscrittori in caso di aggressione di uno dei membri, ma senza l'ingresso di Kiev nell'Alleanza atlantica. Sarebbe utile anche all'Ue, vista la forza dell'esercito ucraino. Ed è un modo per smascherare Putin".

Secondo Fazzolari, "a differenza di quanto racconta la sua propaganda", Putin "è in grande difficoltà". "A oggi - spiega il sottosegretario - il principale ostacolo a un accordo di pace sorge, per paradosso, dalla debolezza della Russia. A settembre 2022 Putin ha dichiarato l'annessione di quattro regioni ucraine arrivando persino a modificare la Costituzione per inserirle formalmente all'interno della Federazione Russa. Ma, a distanza di tre anni, non è riuscito a prenderne il controllo. È chiaro che a questo punto è in grande imbarazzo: come può spiegare che non solo non è riuscito a conquistare Kiev, ma non è in grado neppure di prendere il controllo dei territori annessi sulla carta?".

Kiev: "Respinte forze Mosca di circa 2 km sul fronte di Sumy"

La difesa ucraina rende noto di aver respinto le forze russe di due chilometri in profondità nella regione di Sumy. La Russia controlla circa 200 chilometri quadrati di territorio nella regione nel nord del Paese, al confine.

Markov: "Nessun ultimatum funziona con la Russia"

"Coloro che sostengono la tesi del trionfo di Putin vorrebbero che il nostro presidente fosse visto non come un capo di Stato, cosa che fa gran parte del mondo tranne la vostra, bensì come un criminale. Semplicemente, Trump lo ha accolto in modo normale. È senz'altro un successo, ma non un trionfo. Quello ci sarà quando verrà una pace a condizioni eque per la Russia". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera l'ex consigliere del Cremlino, Sergei Markov. L'obiettivo della Russia rimane quello di continuare la guerra? "NO. Putin ambisce a un cambiamento cardinale del regime politico in Ucraina" aggiunge. "Per noi - prosegue Markov -, la neutralità ucraina dev'essere sancita dalla costituzione e in un trattato internazionale. Affinché queste rivendicazioni vengano attuate dall'Occidente, la Russia utilizza la pressione militare, soprattutto perché l'Europa rifiuta di parlare il linguaggio della diplomazia. Meloni sarebbe pronta a discutere con Putin la denazificazione ucraina? Certamente no". Quindi il povero Putin è obbligato dall'Europa cattiva a fare la guerra? "Non appena Meloni, Merz e Macron diranno di essere pronti a discutere tutti questi problemi sul piano pratico, secondo me Putin sarà disponibile a fermare immediatamente le ostilità" aggiunge l'ex consigliere del Cremlino. "Secondo il Cremlino, ogni armistizio deve prevedere la restituzione a priori del Donbass, che fin dal 2014 è il principale oggetto del contendere. Mi sembra molto semplice" va avanti. Eventuali sanzioni tra due o tre settimane possono cambiare l'opinione di Putin? "Per niente. Nessun ultimatum funziona con la Russia". Cosa accadrà secondo lei nei prossimi mesi? "Ci sarà senz'altro l'incontro a tre Trump-Putin-Zelenskyj. Tuttavia, l'Europa silurerà gli accordi. Perciò la guerra proseguirà" conclude. 

Mosca: "Fallito contrattacco di Kiev nella regione di Sumy"

Secondo fonti della Difesa russa citate dalla Tass, le truppe ucraine si sono ritirate dopo un fallito contrattacco nei pressi dell'insediamento di Sadki nella regione di Sumy. "In quella zona, i combattenti di un gruppo d'assalto dell'80/a Brigata d'Assalto russa hanno respinto un contrattacco dell'esercito ucraino". A seguito degli attacchi, i soldati ucraini si sarebbero ritirati con perdite. "Un veicolo da combattimento della fanteria Marder è stato distrutto", ha affermato la fonte della difesa. Fonti della Difesa russa avevano riferito in precedenza che l'esercito ucraino aveva schierato "un gruppo di mercenari polacchi" nell'area vicino a Sadki. Alcuni di loro avrebbero "rescisso i contratti con il 132/o battaglione di ricognizione dell'esercito ucraino e abbandonato le posizioni".

Mounk: "A Trump va bene una pace qualsiasi"

"Niente che non ci si poteva aspettare. Trump si è presentato con la volontà che ha sempre in queste occasioni, ovvero essere l'uomo che risolve, che decide, il potente tra tutti i potenti. Quello che non ha ottenuto è la possibilità di una pace giusta, o almeno non ingiusta". Lo afferma in un'intervista a La Stampa il politologo Yascha Mounk, commentando l'incontro tra Trump e Putin. "Putin - aggiunge - era giustamente isolato per aver attaccato l'Ucraina. Leader di Stato in questi anni hanno ovviamente avuto relazioni con lui come è giusto che sia e come è inevitabile. Ma un conto è una telefonata con Macron, un conto è stato ricevuto con tutti gli onori sul suolo americano. Sono situazioni che hanno ovviamente pesi diversi, hanno un impatto diverso anche sull'immaginario di chi guarda solo le fotografie. Non c'è dubbio che quella che abbiamo visto in Alaska sia stata una vittoria dal punto di vista delle pubbliche relazioni, una riabilitazione che è poi quello che lui voleva e cercava".  "Ci sono state infatti delle cose molto strane in questo incontro - va avanti Mounk -. Ad esempio il fatto che durante la breve conferenza stampa subito dopo l'incontro a prendere per primo la parola sia stato Putin. Una cosa mai vista, decisamente anomala per quello che è di solito il protocollo. Va anche detto che al suo pubblico, al popolo Maga questi dettagli alla fine non importano. Trump voleva presentarsi come l'unico in grado di parlare a Putin e questo è ciò che verrà presentato ai suoi sostenitori, indipendentemente dal risultato reale dell'incontro". "Forse più che una strategia - prosegue - Trump aveva e ha un fine che è appunto arrivare a una pace non importa come e quale per poter dire che quella pace è avvenuta grazie a lui e a lui solo. Le sue ambizioni circa il Nobel per la pace sono note e non sono uno scherzo: Trump crede davvero che gli aspetti. L'altro aspetto è che Trump non guarda al lungo termine, non gli interessa. Vuole un risultato adesso per poterlo usare anche in vista elettorale per le elezioni di metà mandato nel novembre 2026". Per Mounk "siamo stati troppo dipendenti da Trump, e lo siamo perché non siamo capaci noi stessi a garantire la nostra sicurezza". 

Media: "Putin disposto a discutere garanzie sicurezza per Kiev, ruolo per la Cina"

Vladimir Putin si sarebbe detto disponibile a discutere di garanzie di sicurezza per l'Ucraina e, venerdì in Alaska, ha proposto a Donald Trump di coinvolgere la Cina come garante, rifiutandosi di accettare la presenza nel Paese di una forza di sicurezza composta da militari della Nato, scrive Axios citando fonti informate. Il Presidente americano ha, a sua volta, accolto il principio della necessità di fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina, escludendo che il compito possa essere affidato a una missione della Nato, precisano fonti di Kiev, auspicando comunque una partecipazione degli Stati Uniti. 

Putin avrebbe detto a Trump che "un accordo di pace raggiunto velocemente è meglio di un cessate il fuoco", come ha riferito il Presidente americano ai leader europei e a Zelensky ieri secondo Axios. L'Institute for the Study of War cita la disponibilità di Putin a effettuare compromessi, riportata da diverse fonti americane dopo il vertice, precisando però che tale possibile apertura è contraddetta dalle dichiarazioni di Putin e degli altri esponenti russi.  

Putin

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Mosca, nella notte abbattuti 46 droni ucrini su 8 regioni russe

Le truppe russe hanno detto di avere intercettato e abbattuto 46 droni ucraini in otto regioni della Russia nelle prime ore di domenica; lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. "I sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 46 droni ucraini ad ala fissa la scorsa notte, tra le 22:55 del 16 agosto alle 6:00 del mattino del 17 agosto" (le 5 in Italia), ha dichiarato il ministero.  Sedici droni sono stati neutralizzati nella regione di Belgorod, 14 nella regione di Nižnij Novgorod, nove nella regione di Voronež, tre nella regione di Brjansk e uno in ciascuna delle regioni di Kursk, Orël, Kaluga e Smolensk, ha aggiunto. 

Media: "Trump sosterrà la cessione del Donbass da parte di Kiev per la pace"

Continuano a trapelare i dettagli della telefonata post-vertice tra Donald Trump, Volodomyr Zelensky e i leader Ue. E al contempo anche le volontà e le mosse di Trump per arrivare alla pace. Secondo quanto appreso ieri dal New York Times, il presidente degli Stati Uniti sosterrà un piano che prevede la rinuncia di Kiev alla regione del Donbass - composto dalle regioni di Donestk e Lugansk - che i russi dopo tre anni di guerra non sono riusciti a conquistare interamente. Per Trump, questa condizione - che in base alle testimonianze fornite al Guardian da due fonti con conoscenza diretta dei colloqui in Alaska è stata richiesta da Putin durante il vertice - favorirebbe un accordo di pace con il congelamento della linea del fronte nella regione ucraina meridionale di Kherson e Zaporizhzhia. Il sostegno di Trump alla cessione della regione ucraina del Donbass alla Russia, arriva mentre il presidente degli Stati Uniti ha espresso il suo sostegno per giungere direttamente a un accordo di pace e non a un temporaneo cessate il fuoco, e si scontra rappresenta con le volontà dell'Ucraina e degli alleati europei che si oppongono a tale accordo. Kiev e i vari leader europei temono che un accordo diretto alla pace, saltando un cessate il fuoco preliminare, dia a Mosca un vantaggio nei colloqui. 

Kiev, 5 morti negli attacchi russi di ieri nel Donetsk

L'Ucraina piange 5 vittime degli scontri di ieri nel Donetsk, particolarmente intensi secondo lo stato maggiore di Kiev. Due persone sono state uccise da attacchi russi a Raiske, altre due a Svyatohirevka e una a Kostyantynivka. Quattro feriti in totale a Raiske, Belozerske, Mykolaivka e Sloviansk. Il numero totale delle persone uccise nella regione ammonta ufficialmente a 3.417, secondo lo stato maggiore ucraino, che parla di quasi 150 battaglie consumate ieri sul fronte. in particolare, nelle direzioni Nord-Slobozhansk e Kursk. Kiev registra 13 attacchi aerei russi intorno a Kursk, 7 nella direzione di Slobozhans, 17 a Kupjansk, 32 in direzione di Lyman, 51 verso Pokrovsky. 

Zelensky: "La Russia complica la fine della guerra"

"Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione". Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come "non ci si possa fidare di Vladimir Putin".

"Se non ha la volontà di eseguire un semplice ordine di cessare gli attacchi, potrebbe essere necessario un grande sforzo per convincere la Russia ad attuare una coesistenza ben più ampia e pacifica con i suoi vicini per decenni - ha sottolineato Zelensky - Ma insieme stiamo lavorando per la pace e la sicurezza. Fermare le uccisioni è un elemento chiave per fermare la guerra".

Quindi, in previsione dell'incontro di domani con Donald Trump alla Casa Bianca, per il quale "sono grato per l'invito", il presidente ucraino ribadisce l'importanza che "tutti concordino sulla necessità di un dialogo a livello di leader per chiarire tutti i dettagli e determinare quali misure siano necessarie e funzionino". 

Zelensky

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Kiev: "Truppe ucraine avanzano nell'oblast di Sumy"

"Le truppe ucraine avanzano nell'oblast di Sumy", afferma lo stato maggiore di Kiev citato dal Kyiv independent. Secondo quanto riferito, l'esercito ucraino è avanzato di circa due chilometri nell'oblast di Sumy, il giorno dopo che Putin e Trump hanno discusso un accordo che ipotizza, fra l'altro, la cessione di territori ucraini non occupati alla Russia. 

Vertice in Alaska, media: "Documenti dimenticati in un albergo"

A rivelarlo è stata l'emittente americana Npr. Si tratta, nello specifico, di nove pagine che comprendono, tra le altre informazioni, la scaletta del vertice con il dettaglio degli orari degli incontri e delle conferenze stampa, i nomi delle delegazioni, i posti a tavola ed il menù del pranzo che però non è stato fatto, oltre che i numeri di telefono dei dipendenti del governo americano.

Vertice in Alaska, media: 'Documenti dimenticati in un albergo'

Vertice in Alaska, media: 'Documenti dimenticati in un albergo'

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Che cosa chiede Putin per la pace in Ucraina, dai territori occupati alla lingua russa

Il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si è concluso, almeno per adesso, con un nulla di fatto per la fine della guerra in Ucraina. Ma se un accordo tra il presidente degli Stati Uniti e l’omologo russo non è stato ancora raggiunto, sul tavolo dell’incontro ad Anchorage l’inquilino del Cremlino avrebbe portato - secondo quanto riportato dai media americani - una lunga lista di richieste.

Che cosa chiede Vladimir Putin per la pace in Ucraina

Che cosa chiede Vladimir Putin per la pace in Ucraina

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Ucraina, Meloni: "Dopo l'Alaska accordo complicato ma possibile". VIDEO

Axios: "Trilaterale il 22 agosto". Oggi convocata riunione dei Volenterosi

Donald Trump vuole organizzare il vertice trilaterale con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky il 22 agosto, venerdì prossimo. Lo riferiscono due fonti informate al corrispondente di Axios da Washington, Barak Ravid. Intanto, cominciano a trapelare le richieste di Putin fatte a Trump nel vertice in Alaska: la cessione di territori come il Donbass, la lingua russa l'unica ufficiale in Ucraina, e niente adesione alla Nato. Il presidente Usa ne parlerà domani con Zelensky alla Casa Bianca, in un vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. In serata Zelensky ha denunciato il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui "complica la situazione" nel raggiungimento del piano di pace.

Trump vuole incontro con Putin e Zelensky venerdì

Donald Trump ha detto ai leader europei di voler organizzare un vertice trilaterale tra lui, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin entro venerdì prossimo e che si metterà al lavoro per organizzare l'incontro se i colloqui di lunedì nello Studio Ovale con Zelensky andranno bene, lo riporta la Cnn. Gli europei prevedono che almeno un altro leader europeo si unira' ai colloqui di lunedì, ma non è ancora chiaro chi. 

Kubilius: "La causa primaria della guerra è il regime di Putin"

"Putin ribadisce che fermerà la guerra contro l'Ucraina se si troverà un accordo 'per eliminare tutte le cause primarie del conflitto'. Putin deve ricordare che l'unica 'causa primaria' dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina è lo stesso regime autoritario e aggressivo di Putin. Solo il popolo russo può 'eliminare tutte le cause primarie del conflitto'". Lo dichiara su X il commissario Ue alla difesa Andrius Kubilius. 

Merz: "Avremmo voluto un cessate il fuoco ma Russia contraria"

Intervistato dal secondo canale tedesco, Zdf, il cancelliere Friedrich Merz ha ammesso che "avremmo voluto che ci fosse innanzitutto un cessate il fuoco, ma la parte russa non era ovviamente disposta a farlo, visto che ieri sera ci sono stati ulteriori attacchi contro l'Ucraina durante i negoziati in corso". Merz ha anche ribadito che Donald Trump e Volodymyr Zelensky si vedranno lunedì e poi ci sarà "un incontro trilaterale il prima possibile per arrivare a un accordo rapido. E se va in porto, allora vale più di un cessate il fuoco che può durare per settimane senza ulteriori progressi". Per Merz la questione è certamente "quali concessioni territoriali l'Ucraina potrebbe essere disposta a fare". La novità che risulta dal vertice è che "la Russia sembra essere disposta a condurre i negoziati lungo la cosiddetta linea di contatto e non lungo i confini amministrativi - questa è un'enorme differenza perché la Russia ha avanzato rivendicazioni di territori che non sono ancora stati occupati militarmente dalla Russia. Questo è stato oggetto dei colloqui e, secondo il Presidente Trump, Putin è d'accordo a negoziare lungo l'attuale fronte dell'attuale linea di fronte. Ma sono questioni che vanno ancora discusse nei dettagli". 

Piccola protesta anti-Trump davanti alla Casa Bianca

Una piccola folla sta protestando fuori dalla Casa Bianca, affiancata da due auto dei servizi segreti e da un veicolo della polizia dei parchi. La manifestazione è partita a Dupont Circle, uno dei quartieri dove sono stati dispiegati i soldati della Guardia Nazionale per decisione di Donald Trump, ed è arrivata fino alla residenza del presidente. I partecipanti hanno al collo dei fischietti arancioni e cartelli con su scritto "Trump se ne deve andare ora". 

Zelensky: "Rifiuto Mosca a cessate fuoco complica le cose"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui "complica la situazione" nel raggiungimento del piano di pace voluto da Donald Trump dopo l'incontro di ieri con Putin. "Vediamo che la Russia sta respingendo i numerosi appelli al cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando smetterà di uccidere - le sue parole sui social network -. Questo complica la situazione. Se non è disposta a eseguire un semplice ordine di cessare le ostilità, potrebbero essere necessari importanti sforzi per spingere la Russia a voler attuare qualcosa di molto più importante: la coesistenza pacifica con i suoi vicini per decenni". 

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