L'incontro, definito da entrambe le parti "costruttivo" e "produttivo", si è svolto a porte chiuse con un formato "tre contro tre". Da parte russa, insieme a Putin, c'erano Sergei Lavrov, ministro degli Affari esteri russo, e Yuri Ushakov, assistente di politica estera di Putin. Da parte statunitense, insieme a Trump, Marco Rubio, segretario di Stato, e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente statunitense
I negoziati in Alaska tra Trump e Putin sull'Ucraina si sono svolti in circa tre ore, senza però raggiungere un accordo definitivo. L'incontro, che è stato definito da entrambe le parti "costruttivo" e "produttivo", si è svolto a porte chiuse con un formato "tre contro tre". Sono due consiglieri i chiave per parte che si uniscono al presidente di ciascun Paese al tavolo. Chi erano, quindi, i partecipanti al vertice? Da parte russa, insieme a Putin, c'erano Sergei Lavrov, ministro degli Affari esteri russo, e Yuri Ushakov, assistente di politica estera del presidente russo per più di dieci anni e in precedenza ambasciatore negli Stati Uniti. Da parte statunitense, insieme a Trump, Marco Rubio, segretario di Stato, considerato un falco della politica estera e uno dei membri più in vista del gabinetto del tycoon, e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente statunitense.
I partecipanti al vertice
Lavrov, 75 anni, ricopre l'incarico di ministro degli Affari esteri della Russia da più di 20 anni ed è stato personalmente sanzionato - insieme a Putin – dall'Occidente, dopo che la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina nel 2022. Originariamente nominato inviato per il Medio Oriente, Ushakov invece ha spesso preso parte alle discussioni sulla fine dei conflitti nell'Europa orientale.
Non è la prima volta i quattro si incontrano al tavolo delle trattative. Tutti hanno preso parte ai colloqui di pace in Arabia Saudita lo scorso febbraio, ma ovviamente senza Trump e Putin. Nessun seggio invece per il presidente Zelensky o per chiunque rappresenti l'Ucraina, il cui futuro era al centro dei colloqui. Un'altra assenza degna di nota è stata quella dell'inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, Keith Kellogg.