Guerra Ucraina, raid nella notte. Lavrov: "Occidente intuisce che non ci sconfiggerà"

Reuters

Un attacco combinato su vasta scala dei russi ha squarciato la notte ucraina: oltre 500 droni e missili lanciati in diverse regioni del Paese, inclusa Kiev e quella occidentale di Leopoli, che hanno spinto la Polonia a far alzare in volo i suoi caccia per monitorare i confini. Il Cremlino rifiuta di tornare al negoziato se l'Occidente alzerà ancora la pressione con le sanzioni e lo conferma Zelensky che ha deciso di ritirare Kiev dal trattato internazionale contro le mine antiuomo

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La Russia ha attaccato l'Ucraina con un numero record di 537 tra droni e missili nella notte. Lo afferma l'aeronautica ucraina, mentre le autorità parlano di un "attacco combinato su larga scala". Colpite anche le regioni occidentali del Paese, lontane dalla linea del fronte. Le autorità locali hanno segnalato una minaccia rappresentata da droni e missili nella regione di Leopoli, dove – secondo l'Aeronautica Militare ucraina – si è abbattuto un gran numero di missili da crociera. Esplosioni sono state segnalate a Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, nella regione di Cherkasy e anche a Kiev, secondo quanto riportato da Rbk-Ucraina. Il governatore di Cherkasy ha parlato di almeno tre feriti e danni a infrastrutture civili. In risposta agli attacchi nella parte occidentale del Paese, al confine con la Polonia, le forze armate polacche hanno attivato la difesa aerea e  fatto decollare caccia da intercettazione. E nella notte l'Ucraina ha perso un caccia F-16 dopo che il suo pilota è stato colpito mentre respingeva l'attacco di missili e droni russi. Il pilota è morto. Si tratta della terza perdita di un F-16 in guerra, ha dichiarato l'esercito ucraino citato dal Guardian. Zelensky ha scritto su X: "In 7 giorni 114 missili, 1.270 droni e 1.100 bombe plananti. Putin vuole continuare la guerra, serve pressione". Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver colpito nella notte obiettivi dell’industria bellica e impianti di raffinazione del petrolio.

“È impossibile spingere la Russia ai colloqui sull'Ucraina con nuove sanzioni: più gravi saranno le misure, più seria sarà la risposta di Mosca”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov citato dalla Tass.

Un possibile vertice tra Putin e Trump è oggetto di discussione tra Mosca e Washington: al momento non si è ancora passati a una fase operativa, “ma credo che l’incontro possa avvenire in qualsiasi momento”, ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino per la politica estera.

In visita ufficiale in Kirghizistan, il ministro degli Esteri russo  Sergei Lavrov ha riferito che "l'Occidente sta iniziando a intuire che non riuscirà a sconfiggere la Federazione Russa usando Kiev". Ha, inoltre, tracciato un parallelismo tra i nazisti tedeschi e  quelli ucraini moderni. "Ciò che i nazisti tedeschi e i nazisti ucraini  moderni hanno in comune è il loro atteggiamento nei confronti di  coloro che vogliono ridurre in schiavitu". Poi si è scagliato contro il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, accusandoli di voler riportare l’Europa a un passato imperialista.

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Taurus, cosa sono i missili che la Germania potrebbe fornire a Kiev

La Germania sembra aprire alla fornitura a Kiev di armi capaci di colpire il territorio della Russia e Mosca reagisce con veemenza. Si sta alzando, se possibile, ancora di più la tensione tra Berlino e Mosca intorno alla guerra in Ucraina. Ad accendere la scintilla sono state le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha fatto capire che anche il suo Paese (come già fatto da Usa, Gran Bretagna e Francia) sembra aver deciso di togliere le limitazioni alla gittata degli armamenti forniti.

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Ucraina, condizioni di Putin per pace: stop ad allargamento Nato a Est

L'agenzia Reuters, riportando informazioni avuta da fonti russe, sostiene che Putin è pronto a porre fine al conflitto solo se l'Occidente accetterà ampie concessioni, tra cui anche la revoca delle sanzioni a Mosca.

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Zelensky: "Allineati con Europa su sanzioni a Iran"

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che il suo Paese si sta coordinando con i partner europei in merito a possibili sanzioni contro l'Iran, che ha descritto come "uno dei regimi piu' brutali al mondo". In un messaggio pubblicato sui suoi profili social, il capo di Stato ucraino ha affermato che la sua amministrazione si sta "allineando pienamente al pacchetto di sanzioni europee contro il regime iraniano".

Guerra Ucraina, disertore condivide dati sui soldati russi uccisi

Fuggito dall’esercito russo e rifugiatosi a Parigi nel 2024, il disertore Aleksei Zhiliaev ha condiviso i dati relativi ai soldati russi uccisi e feriti al fronte dall'invasione nel 2022 al giugno 2024. Prima della diserzione, l'ex soldato aveva copiato su una chiavetta Usb le informazioni relative alla sua divisione e alla Terza.

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Capo dell’esercito tedesco: 'Nel 2029 Putin potrà attaccare la Nato'

I servizi segreti dei Paesi occidentali pensano che tra quattro anni Mosca sarà in grado di portare un attacco contro i Paesi Nato: a dirlo è stato l’ispettore generale della Bundeswehr Carsten Breuer, la più alta carica militare della Germania, in un'intervista al settimanale Der Spiegel. Secondo Breuer infatti “l’analisi unanime dei servizi segreti occidentali, basata principalmente sull'osservazione della produzione di armi ma anche sulla crescita del personale in Russia, è che nel 2029 Putin sarà in grado" di attaccare la Nato.

Capo dell’esercito tedesco: 'Nel 2029 Putin potrà attaccare la Nato'

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Guerra in Ucraina, quanti soldati sono morti e feriti? Il rapporto

Con l’arrivo dell’estate l'esercito russo probabilmente supererà il milione di vittime, tra morti e feriti, nella sua guerra contro l'Ucraina. Lo ha stabilito un rapporto pubblicato in queste ore dal Center for Strategic and International Studies, uno dei più importanti think tank al mondo che ha sede a Washington, secondo il quale i militari morti si aggirano già oggi intorno ai 250.000.

Si tratta, fanno sapere gli esperti, di un numero di morti cinque volte superiore a quello di tutte le guerre sovietiche e russe a partire dalla Seconda guerra mondiale.  ''Un traguardo impressionante e raccapricciante'', scrive il think tank, sottolineando che si tratta di ''una palese dimostrazione del disprezzo di Putin per i suoi soldati''.

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Ucraina, la via diplomatica del Vaticano prende quota: cosa sappiamo

Non era ancora successo in oltre tre anni di guerra: il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con il Pontefice del conflitto in Ucraina. Papa Francesco aveva passato buona parte dei suoi ultimi anni in Vaticano a lanciare appelli per la pace (invano), ma non aveva mai avuto un colloquio diretto con lo Zar da quando era iniziata la guerra. Papa Leone XIV lo ha fatto, chiedendo che Mosca “faccia un gesto che favorisca la pace”. Il Cremlino precisa però che non si è discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto.

Ucraina, la via diplomatica del Vaticano prende quota: cosa sappiamo

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Ucraina, come i droni hanno cambiato il modo di fare la guerra

I droni stanno cambiando il modo di fare la guerra e il laboratorio di queste novità è senza dubbio il conflitto tra Russia e Ucraina, con le parti che sperimentano continuamente nuovi espedienti per colpire il nemico. Per capire cosa sia già cambiato e cosa ci aspetta per il futuro abbiamo parlato con un comandante di un plotone di dronisti, il suo nome di battaglia è Andy, e combatte per il battaglionde di droni Black Arrow, della 5° brigata meccanizzata dell'esercito ucraino.

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Zelensky: "Ritiro da Ottawa segnale a Paesi confinanti con Russia"

"Oggi l'Ucraina ha deciso di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa che vieta le mine antiuomo. Questo è un segnale per tutti i Paesi confinanti con la Russia". Lo scrive Rbc-Ucraina citando una dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Oggi ho firmato un decreto che attua la decisione del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina in merito alla Convenzione di Ottawa, la convenzione che vieta le mine antiuomo. La Russia non ha mai aderito a questa convenzione e utilizza le mine antiuomo in modo estremamente cinico. E non solo ora, nella guerra contro l'Ucraina", ha osservato il presidente.

Ucraina: "Nostra uscita da trattato su mine per invasione russa"

Il ministero degli Esteri ucraino ha spiegato che i preparativi del Paese per il ritiro dalla Convenzione di Ottawa, un trattato internazionale che vieta l'uso, lo stoccaggio e la produzione di mine antiuomo, sono dovuti alle esigenze imposte dall'invasione russa. "L'Ucraina ha preso la difficile ma necessaria decisione politica di porre fine ai propri obblighi" ai sensi della Convenzione di Ottawa, ha spiegato il ministero in una dichiarazione, precisando che le sue attuali priorita' sono la sicurezza e la difesa della sua popolazione e del suo territorio. Pertanto, la decisione di ritirarsi dal trattato e' giustificata dalla "priorita' primaria di difendere il nostro Stato dalla brutale aggressione russa, proteggere la nostra terra dall'occupazione e il nostro popolo dalle orribili atrocita' russe". L'abbandono della Convenzione di Ottawa, secondo la dichiarazione, e' una misura "necessaria e proporzionata al livello delle minacce, poiche' influisce sulla sopravvivenza e la preservazione dell'Ucraina come Stato sovrano, indipendente e libero". "L'Ucraina e' tenuta a dare priorita' incondizionata alla sicurezza dei suoi cittadini e alla difesa dello Stato. Cio' vale, in particolare, per la partecipazione del nostro Stato agli strumenti e ai meccanismi giuridici internazionali", si legge nella dichiarazione del ministero guidato da Andri Sibiga. Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che promulga la decisione del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa. Questo allinea il Paese invaso dalla Russia ad altre nazioni che hanno gia' preso tale decisione, come Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia. Kiev ha firmato la Convenzione di Ottawa nel 2005 e la Russia, che non e' firmataria del trattato e utilizza mine antiuomo nella sua aggressione contro l'Ucraina dal 2014, ha beneficiato di questo squilibrio tra le parti in conflitto nella guerra russo-ucraina, secondo il ministero di Sibiga. "L'Ucraina si trova in una situazione diseguale e ingiusta che limita il suo diritto all'autodifesa, sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione ministeriale ucraina.

Senatore repubblicano: "Trump vuole accelerare sanzioni su Mosca"

Donald Trump ha esortato i repubblicani a "muoversi" sulla legge per imporre nuove sanzioni contro la Russia per riportare Vladimir Putin al tavolo dei negoziati. Lo ha rivelato, in un'intervista a Abc news, il senatore Lindset Graham, uno dei più pontenti e più vicini al presidente. La legge in questione prevede che se un Paese e acquista prodotti dalla Russia e non aiuta l'Ucraina, saranno penalizzati con dazi del 500% sulle sue merci che arrivano negli Stati Uniti. Le tariffe colpirebbero soprattutto Cina e India. Graham ha raccontato che il tycoon gli ha chiesto di procedere ieri, durante una partita di gold. "Approveremo la legge dopo la pausa di luglio poi il presidente deciderà se firmarla", ha precisato. 

Da Zelensky decreto uscita convenzione contro le mine

Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto per il ritiro dell'Ucraina dalla convenzione internazionale sulla messa al bando delle mine antiuomo, secondo questo documento pubblicato dalla presidenza ucraina, dopo oltre tre anni di invasione russa. "Decido di attuare la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina del 29 giugno 2025 sul ritiro dell'Ucraina dalla Convenzione sul divieto dell'uso, dello stoccaggio, della produzione e del trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione del 18 settembre 1997", si legge nel decreto presidenziale. 

Ushakov: incontro Putin-Trump possibile in ogni momento

Un possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump è in fase di elaborazione, ma la questione non ha ancora raggiunto una dimensione pratica. E' difficile stabilire quando e dove si terrà, ma è possibile in qualsiasi momento, ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. 

Putin parteciperà da remoto a vertice Brics prossima settimana

Il presidente russo Vladimir Putin prenderà parte in formato virtuale al prossimo vertice dei Brics, previsto per la prossima settimana. Lo ha annunciato il programma televisivo "Mosca. Cremlino. Putin" del canale pubblico Rossiya-1, precisando che l’intervento avverrà tramite videoconferenza. Lo riporta Interfax. Secondo quanto riferito, l’agenda settimanale del capo del Cremlino prevede anche una riunione con il governo e un incontro dedicato allo sviluppo delle nuove regioni della Federazione Russa. Oltre a ciò, sono in programma altri contatti internazionali e impegni collegati all’Agenzia per le Iniziative Strategiche. 

Budapest: Usa revocano sanzioni su progetto nucleare con Mosca

Gli Stati Uniti hanno revocato le sanzioni imposte alla Russia in relazione al progetto ungherese di ampliamento della centrale nucleare di Paks, ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó. "Fortunatamente, dalla Casa Bianca c’è ora un presidente che considera l’Ungheria un Paese amico. Per questo il governo americano ha rimosso le sanzioni legate agli investimenti nella centrale di Paks", ha dichiarato, citato dall’agenzia Mti. Szijjártó ha spiegato che le restrizioni introdotte nel novembre 2024 dall’amministrazione Biden avevano reso "praticamente impossibile" la realizzazione del progetto. Ora, grazie alla revoca, "la produzione delle attrezzature necessarie può proseguire in Russia e in Francia, e il cantiere di Paks riceverà nuovo impulso". L'accordo russo-ungherese del 2014 prevede la costruzione di due nuovi reattori Vver-1200 finanziati da Mosca con un credito fino a 10 miliardi di euro. La centrale, che oggi produce metà dell’elettricità del Paese, punta così a raddoppiare la propria capacità.

Mosca: “Incontro Trump-Putin può avvenire in qualsiasi momento”

Un possibile vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo statunitense Donald Trump è oggetto di discussione tra Mosca e Washington, ma al momento non si è ancora passati a una fase operativa. Lo ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino per la politica estera, precisando che "il tema è all’ordine del giorno, ma non si è ancora concretizzato. Tuttavia, credo che l’incontro possa avvenire in qualsiasi momento". Lo riporta Interfax. Secondo Ushakov, la decisione dipenderà dai leader: "Può succedere in qualsiasi momento, dipende molto dai presidenti". Ha poi spiegato che ci sono due opzioni: "Una riunione con una preparazione approfondita e la possibilità di firmare documenti significativi, oppure un incontro informale per discutere direttamente alcune questioni, che poi verrebbero affidate ai rispettivi team". Commentando i negoziati per migliorare le relazioni bilaterali, Ushakov ha affermato che Mosca attende segnali concreti da Washington: "È stato il Dipartimento di Stato a rinviare l’incontro già concordato. Ma resta l’intesa a lavorare su questo canale, stabilita nei primi contatti telefonici tra i nostri leader, e sono certo che il dialogo continuerà".

Telegraph: "L'offensiva estiva russa in Ucraina è in stallo"

L'offensiva estiva russa in Ucraina è in stallo e sta vacillando a poche settimane dal suo inizio, nonostante un numero record di attacchi su più fronti. A sostenerlo è il Telegraph sulla base dell'analisi di alcuni dati, affermando che se da una parte Mosca è sulla buona strada per battere il proprio record, stabilito il mese scorso, per le operazioni offensive di giugno, l'enorme volume di assalti non si è tradotto in progressi significativi sul campo di battaglia.    L'offensiva, lanciata a maggio ma pianificata per l'inverno, si estende dalle regioni di confine settentrionali di Sumy e Kharkiv fino alle linee del fronte di Donetsk e Dnipropetrovsk, dove le forze russe stanno tentando di fare breccia per la prima volta, spiega il Telegraph. Il mese scorso, le forze russe sono avanzate al ritmo più veloce registrato da novembre scorso, guadagnando in media 14 km quadrati al giorno, il doppio rispetto ad aprile, secondo DeepState, progetto open source ucraino che monitora i cambiamenti territoriali.    Si sono registrati costanti progressi nella regione di Donetsk, soprattutto tra Pokrovsk e Kostiantynivka, due degli obiettivi chiave di Mosca. Ma a diverse settimane dall'inizio della campagna, lo slancio sta diminuendo, sottolinea il quotidiano britannico. "I russi non hanno la capacità di dare il via a qualcosa di nuovo e distintivo in questo momento. L'offensiva estiva sarà solo la continuazione di ciò che hanno fatto in primavera", ha dichiarato al Telegraph Angelica Evans, analista russa presso l'Institute for the Study of War (Isw).    A Sumy, le forze russe sembrano essersi completamente bloccate, afferma ancora il Telegraph: dopo essere rientrate nella regione a gennaio e aver intensificato la loro offensiva questa primavera, le truppe di Mosca non sono riuscite a ottenere ulteriori conquiste. Al contrario, l'Ucraina ha riconquistato parte del territorio.

Mosca: "Colpiti nella notte obiettivi industria militare di Kiev"

Il Ministero della Difesa russo ha annunciato di aver effettuato nella notte un massiccio attacco contro infrastrutture strategiche in Ucraina, colpendo obiettivi dell’industria bellica e impianti di raffinazione del petrolio. "Stanotte è stato condotto un massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio lanciate da aria, mare e terra, incluso il complesso missilistico ipersonico aero-balistico Kinzhal, oltre a droni, contro obiettivi del complesso militare-industriale e raffinerie ucraine", ha riferito il dicastero, assicurando che "tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti". Lo riporta Ria Novosti. Il ministero ha motivato l’operazione come una risposta ai bombardamenti ucraini contro infrastrutture civili russe, aggiungendo che Mosca colpisce regolarmente "luoghi di dispiegamento di personale, mezzi e mercenari ucraini, così come strutture dell’industria della difesa, del comando militare e delle comunicazioni". Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che "le forze armate non colpiscono edifici residenziali né strutture sociali".

Il Papa: "Dovunque tacciano le armi, pace attraverso il dialogo"

"Continuiamo a  pregare perché dovunque  tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo". Lo ha  detto papa Leone XIV al termine dell'Angelus.

Capo servizi russi: "Ho avuto colloquio con direttore Cia"

Il direttore del Servizio di Intelligence Estero russo, Sergei Naryshkin, ha riferito di aver parlato al telefono con il direttore della Cia, John Ratcliffe; le parti hanno concordato sulla possibilità di chiamarsi in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse. Lo scrive la Tass. "Ho avuto una conversazione telefonica con il mio collega americano e ci siamo riservati reciprocamente la possibilità di chiamarci in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse", ha dichiarato Naryshkin. Naryshkin, stretto collaboratore del presidente russo Vladimir Putin, e Ratcliffe avevano già parlato l'11 marzo, il loro primo contatto noto dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca all'inizio di quest'anno. Queste due chiamate ufficiali tra i vertici dell'Svr russo (il servizio esterno) e della Cia giungono in un momento in cui Mosca e Washington hanno iniziato a rinsaldare le loro relazioni diplomatiche, nonostante il conflitto in corso in Ucraina, dove gli americani sostengono Kiev. Tuttavia, i disaccordi tra Mosca e Washington permangono numerosi, dopo molti anni di forti tensioni. Gli americani, ad esempio, continuano a fornire a Kiev informazioni essenziali dopo oltre tre anni di offensiva su larga scala da parte dell'esercito russo. A marzo, Sergei Naryshkin e John Ratcliffe avevano "concordato di (mantenere) contatti regolari", secondo una dichiarazione della parte russa citata dall'agenzia di stato Tass.

Cremlino: "Impossibile costringerci ai negoziati con nuove sanzioni"

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha escluso che nuove sanzioni possano spingere la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati sull'Ucraina. In un'intervista alla tv pubblica, ripresa da  Interfax, Peskov ha dichiarato: "Spingere la Russia ai negoziati si può solo con logica e argomentazioni. Costringerla con la pressione o con la forza è impossibile". Commentando l’ipotesi di nuove restrizioni occidentali, in particolare sul petrolio russo, Peskov ha aggiunto: "Più serio sarà il pacchetto di sanzioni - che, lo ribadisco, consideriamo illegali - più seria sarà la risposta da parte di Mosca. È come il rinculo di un fucile. In fin dei conti, si tratta di un’arma a doppio taglio".

Zelensky: "Putin vuole continuare la guerra, serve pressione"

"Putin ha deciso molto tempo fa che avrebbe continuato a fare la guerra, nonostante gli appelli mondiali alla pace. Questa guerra deve finire: è necessaria una pressione sull'aggressore, così come la protezione. Protezione dai missili balistici e di altro tipo, dai droni e dal terrorismo. L'Ucraina deve rafforzare la sua difesa aerea, lo strumento che meglio protegge le vite umane. Questi sono sistemi americani, che siamo pronti ad acquistare. Contiamo sulla leadership, sulla volontà politica e sul sostegno degli Stati Uniti, dell'Europa e di tutti i nostri partner". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che "per quasi tutta la notte, l'allarme antiaereo è risuonato in tutta l'Ucraina: 477 droni volavano nei nostri cieli, la maggior parte dei quali Shahed russo-iraniani, insieme a 60 missili di vario tipo. I russi stavano prendendo di mira tutto ciò che sostiene la vita. Anche un edificio residenziale a Smila è stato colpito e un bambino è rimasto ferito". "Tragicamente, mentre respingeva l'attacco, il nostro pilota di F-16, Maksym Ustymenko, è morto. Oggi ha distrutto 7 bersagli aerei. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi commilitoni. Ho dato disposizioni affinché vengano indagate tutte le circostanze della sua morte", ha poi dichiarato Zelensky secondo cui "Mosca non si fermerà finché avrà la capacità di lanciare attacchi massicci. Solo questa settimana, sono stati lanciati più di 114 missili, oltre 1.270 droni e quasi 1.100 bombe plananti". 

Kiev: "Stanotte attacco record russo, 537 missili e droni"

I russi hanno attaccato l'Ucraina con un numero record di 537 tra droni e missili nella notte. Lo afferma l'aeronautica ucraina, mentre le autorità parlano di un "attacco combinato su larga scala" anche con bombardieri strategici Tu-95MS e aerei MiG-31K. Secondo l'aeronautica, i russi hanno lanciato "477 droni (211 abbattuti e 225 scomparsi dai radar); 4 missili Kh-47M2 Kinzhal; 7 missili balistici Iskander-M/KN-23 (uno abbattuto); 41 missili da crociera Kh-101/Iskander-K (33 abbattuti e uno scomparso); 5 missili Kalibr (4 abbattuti); 3 missili S-300". I raid hanno raggiunto, tra le altre, le regioni di Kiev e Leopoli. Lontano dalla linea del fronte, nella regione occidentale di Ivano-Frankivsk, i bombardamenti hanno ferito anche una donna che è stata "portata in ospedale", secondo la governatrice regionale Svitlana Onyshchuk, mentre il capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, Ivan Fedorov ha riferito che i raid hanno colpito anche l'oblast e "l'impianto produttivo di un'azienda è stato danneggiato" senza vittime.    Dopo gli attacchi nella notte, questa mattina droni russi hanno ucciso un uomo di 60 anni dopo aver colpito la sua auto nella regione nord-occidentale di Kharkiv. Da parte sua, l'esercito russo ha dichiarato di aver intercettato tre droni ucraini nella notte tra sabato e domenica.

Lavrov: "L'Occidente intuisce che non ci sconfiggerà"

L'Occidente sta iniziando a intuire che non riuscirà a sconfiggere la Federazione Russa usando Kiev. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un colloquio con il Ministro degli Esteri kirghiso Zheenbek Kulubaev. "Stiamo assistendo a un confronto senza precedenti del nostro Paese con l'Occidente collettivo, che ha deciso di entrare ancora una volta in guerra contro di noi e di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, di fatto usando il regime nazista di Kiev come ariete", ha detto il capo della diplomazia, secondo quanto riportato dall'agenzia Tass. "L'Occidente non ci e' mai riuscito, non funzionera' nemmeno questa volta", ha proseguito e, secondo lui "probabilmente stanno iniziando a intuirlo". Data l'attuale situazione internazionale, il ministro degli Esteri russo ha sottolineato la particolare importanza di stretti legami con il Kirghizistan in tutti i settori. Il ministro degli Esteri ha osservato che "nonostante le sanzioni e le pressioni illegittime", si sta registrando un aumento degli scambi commerciali tra Russia e Kirghizistan, cosi' come la cooperazione in ambito umanitario, educativo e in altri settori, anche su piattaforme internazionali. Come ha ancora osservato Lavrov, il rafforzamento delle relazioni bilaterali e' facilitato dai contatti tra i leader dei due Paesi e dalla cooperazione intergovernativa. "Apprezziamo molto l'atteggiamento attento della Repubblica del Kirghizistan nel preservare la memoria delle gesta del popolo multinazionale dell'Urss durante la Grande Guerra Patriottica", ha aggiunto il capo della diplomazia russa.

Lavrov: "Nazisti ucraini moderni simili a quelli tedeschi"

In visita ufficiale in Kirghizistan, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha tracciato un parallelismo tra i nazisti tedeschi e quelli ucraini moderni. "Cio' che i nazisti tedeschi e i nazisti ucraini moderni hanno in comune e' il loro atteggiamento nei confronti di coloro che vogliono ridurre in schiavitu'. I nazisti hanno bruciato gli ebrei solo perche' erano ebrei, e i nazisti ucraini hanno bruciato i russi a Odessa il 2 maggio 2014 solo perche' erano russi", ha detto Lavrov. "Questi sono i parallelismi che consiglierei al signor [Cancelliere tedesco Friedrich] Merz di comprendere personalmente", ha proseguito Lavrov, sottolineando che senza chiarire questo argomento serio, "e' inutile continuare a dialogare con l'Europa". "Particolarmente inaccettabili sono le recenti dichiarazioni del cancelliere Merz secondo cui e' necessario rafforzare l'Ucraina, non soccombere ai trucchi russi come la richiesta di negoziati, perche' altrimenti l'Europa ripetera' l'esperienza degli anni '30, quando le principali potenze europee decisero di placare l'aggressore rappresentato dalla Germania di Hitler", ha aggiunto Lavrov, in dichiarazioni rilasciate dopo l'incontro con il suo omologo kirghiso, Jeenbek Kulubaev. "Un paragone sconcertante per un uomo che afferma di essere preso sul serio come cancelliere tedesco", ha ancora affermato Lavrov, avvertendo allo stesso tempo che Mosca continuera' a difendere una soluzione equa della crisi ucraina ed e' "aperta a un lavoro onesto". Tuttavia, ha concluso il capo della diplomazia russa, "sottolineo ancora una volta che alcuni leader europei, ovviamente, non saranno pronti per gli approcci fraudolenti a cui siamo spinti".

Lavrov: "Macron e Merz impazziti, retorica da tempi conquiste europee"

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si è scagliato contro il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, accusandoli di voler riportare l’Europa a un passato imperialista. Le dichiarazioni sono arrivate durante una conferenza stampa a margine della visita ufficiale in Kirghizistan, dove Lavrov ha incontrato il presidente Sadyr Zhaparov e il suo omologo Jeenbek Kulubaev. Lo riporta Ria Novosti. Commentando un recente editoriale congiunto firmato da Macron e Merz, in cui si definisce la Russia "la principale minaccia" e si afferma la necessità per l’Europa di "armarsi", Lavrov ha affermato: "Credo che queste citazioni bastino, per chiunque segua un minimo gli eventi in Europa, a capire che questi personaggi hanno definitivamente perso il senno e stanno cercando apertamente di tornare ai tempi in cui Francia e Germania volevano conquistare l’intera Europa, in primo luogo l’Impero russo e l’Unione Sovietica". 

Papa: "Il Signore doni la pace al popolo ucraino"

"Desidero salutare i membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina: grazie per la vostra presenza qui e per il vostro zelo pastorale. Il Signore doni la pace al vostro popolo!". Così il Papa al termine dell'omelia della messa nella solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.    Leone XIX, "con viva riconoscenza" ha salutato anche "la Delegazione del Patriarcato Ecumenico, qui inviata dal carissimo fratello Sua Santità Bartolomeo".    "Cari fratelli e sorelle - ha concluso -, edificati dalla testimonianza dei santi apostoli Pietro e Paolo, camminiamo insieme nella fede e nella comunione e invochiamo la loro intercessione su tutti noi, sulla città di Roma, sulla Chiesa e sul mondo intero".

Zelensky: "Stanotte 477 droni e 60 missili russi nei nostri cieli"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo appello all’Occidente dopo una delle notti più dure per il Paese dall’inizio della guerra. In un post pubblicato su X, ha denunciato che "quasi per tutta la notte, in tutta l’Ucraina sono risuonate le sirene antiaeree: 477 droni erano nei nostri cieli, per lo più Shahed russo-iraniani, insieme a 60 missili di vario tipo". Tra gli obiettivi colpiti, anche un edificio residenziale a Smila, dove è rimasto ferito un bambino. Durante l’attacco, ha perso la vita il pilota ucraino Maksym Ustymenko, che aveva abbattuto sette bersagli prima di essere colpito. "Purtroppo, mentre respingeva l’attacco, il nostro pilota di F-16 Maksym Ustymenko è morto. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi fratelli d’armi", ha scritto Zelensky, lodando "l’eroico lavoro dell’aviazione ucraina che protegge i nostri cieli". Ha inoltre disposto un’indagine per chiarire le circostanze della sua morte. Zelensky ha accusato la Russia di voler "colpire tutto ciò che sostiene la vita" e ha avvertito che "Mosca non si fermerà finché avrà la possibilità di lanciare attacchi massicci". Solo nell’ultima settimana, ha detto, ci sono stati "più di 114 missili, oltre 1.270 droni e quasi 1.100 bombe plananti". Per questo ha chiesto più sistemi di difesa: "L’Ucraina deve rafforzare la propria difesa aerea: è ciò che meglio protegge le vite. Si tratta di sistemi americani che siamo pronti ad acquistare. Contiamo sulla leadership, sulla volontà politica e sul sostegno degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti i nostri partner".

Lavrov: "Occidente usa Kiev come ariete contro la Russia"

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato l’Occidente di voler infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia utilizzando il regime ucraino come "ariete", ma ha assicurato che "non ci riuscirà". Lo ha dichiarato durante un incontro a Mosca con il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubaev, riportato dalla Tass. "Stiamo assistendo a un confronto senza precedenti contro il nostro Paese da parte dell’Occidente collettivo, che ha deciso ancora una volta di muoverci guerra e infliggerci una sconfitta strategica, utilizzando di fatto il regime nazista di Kiev come ariete", ha detto Lavrov, aggiungendo che "l’Occidente non c’è mai riuscito e non ci riuscirà neanche stavolta".

Russia, Wadephul: "Mosca minaccia diretta a vita pacifica e libera in Germania"

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha lanciato un duro monito contro il pericolo rappresentato dalla Russia, definendola "una minaccia diretta alla nostra vita pacifica e libera in Germania". In un’intervista pubblicata dal gruppo  Funke, Wadephul ha sottolineato che la guerra russa contro l’Ucraina costituisce "la più grande minaccia alla sicurezza in Europa" e la questione più rilevante per la politica estera tedesca. Esponente di spicco dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) del cancelliere Friedrich Merz, Wadephul ha elogiato la decisione della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, definendola "giusta e necessaria", e ha accusato Vladimir Putin di voler "fiaccare il morale del popolo ucraino con bombardamenti indiscriminati". Intanto, nel Partito Socialdemocratico (Spd), partner di minoranza nel governo di coalizione, è in corso un acceso dibattito: un manifesto firmato da esponenti di spicco chiede un ritorno al dialogo con Mosca e critica la politica di riarmo, ma il leader Lars Klingbeil ha ribadito al congresso del partito il rifiuto di qualsiasi apertura a Putin.

Polonia fa decollare jet nella notte per i raid russi in Ucraina

Aerei militari polacchi e "alleati" sono stati fatti decollare stanotte in seguito all'attacco russo sull'Ucraina che ha raggiunto anche le regioni occidentali del Paese invaso. Lo ha riferito il Comando operativo delle forze armate polacche su X. "In relazione all'attacco della Russia, che sta colpendo obiettivi sul territorio ucraino, aerei polacchi e alleati hanno iniziato a operare nel nostro spazio aereo", ha riferito il comando spiegando che stanotte "coppie di caccia in servizio sono state fatte decollare e i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar terrestri hanno raggiunto il massimo stato di prontezza". 

Ucraina, nuova ondata attacchi russi: colpite anche regioni occidentali

La Russia ha lanciato nella notte una nuova ondata di attacchi aerei su vasta scala contro l’Ucraina, colpendo diverse città in tutto il Paese. Secondo quanto riferito dal Kyiv Independent, le sirene antiaeree sono risuonate anche nelle regioni occidentali, lontane dalla linea del fronte, mentre l’aeronautica ucraina aveva già segnalato in serata il decollo di bombardieri e droni russi diretti verso obiettivi multipli. Esplosioni sono state segnalate a Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, nella regione di Cherkasy e anche a Kiev, secondo quanto riportato da Rbk-Ucraina. Il governatore di Cherkasy ha parlato di almeno tre feriti e danni a infrastrutture civili. Altri danni sono stati riportati in diverse aree colpite. In risposta agli attacchi nella parte occidentale del Paese, al confine con la Polonia, le forze armate polacche hanno attivato la difesa aerea e fatto decollare caccia da intercettazione.

Media: "Morto pilota ucraino, il suo caccia F-16 disperso"

Un pilota ucraino è morto e il suo caccia F-16 è andato perso mentre respingeva un attacco notturno su larga scala di missili e droni russi, ha dichiarato domenica l'esercito ucraino. Si tratta della terza perdita di un F-16 in guerra, ha dichiarato l'esercito. "Il pilota ha utilizzato tutte le armi di bordo e ha abbattuto sette bersagli aerei. Nell'abbattere l'ultimo, il suo aereo ha subito danni e ha iniziato a perdere quota", ha dichiarato l'Aeronautica Militare sull'app di messaggistica Telegram. Lo riporta Reuters. 

Nyt: McDonald's aprirà 10 nuovi ristoranti in Ucraina

Il colosso statunitense del fast food McDonald's prevede di aprire 10 nuovi ristoranti in Ucraina quest'anno, a dimostrazione della fiducia nell'economia ucraina in difficolta' ma in crescita durante la guerra. Lo riporta il New York Times. McDonald's aveva chiuso tutti i suoi ristoranti in Ucraina dopo l'invasione russa del febbraio 2022, ma ha iniziato a riaprire nel corso dello stesso anno. I 10 nuovi ristoranti porteranno il numero totale a quasi 120, un numero maggiore di ristoranti McDonald's operativi rispetto a prima della guerra. "Nel complesso, questo indica che, nonostante le azioni militari, l'economia ucraina sta mostrando una dinamica positiva", ha dichiarato al NYT Viktor Mykyta, uno dei principali consiglieri economici del presidente Volodymyr Zelensky. "Se un'azienda come McDonald's puo' operare qui, dimostra a tutti gli investitori che anche loro possono lavorare qui con fiducia", ha aggiunto. 

Kiev: “Oltre ai droni Mosca fa alzare in volo i bombardieri”

"I russi, nel mezzo del massiccio attacco di droni contro l'Ucraina, hanno fatto alzare in volo dei bombardieri strategici Tu-95MS. È possibile che vengano utilizzati per un attacco missilistico notturno". Lo ha riferito Rbc-Ucraina citando l'Aeronautica militare. "È stata registrata l'attività di tre Tu-95MS. Sono decollati dall'aeroporto di Olenya, nella regione di Murmansk, e si stanno dirigendo verso sud-est - precisa l'Aeronautica -. Nel caso vengano lanciati missili da crociera, forniremo ulteriori informazioni".

Sindaco Kiev: “Droni russi sulla capitale, sentite esplosioni”

"A Kiev in nottata si sono sentite delle esplosioni sullo sfondo di un attacco russo con droni di tipo Shahed. La difesa aerea funziona". Lo scrive Rbc-Ucraina citando il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko. "A Kiev, a Obolon, le forze della difesa aerea stanno lavorando contro i droni nemici. Restate nei rifugi", ha aggiunto.

Ucraina: raid russi in tutto il Paese, colpita anche Leopoli

Massiccio attacco russo nella notte su tutta l’Ucraina. Na colpito anche le occidentali del Paese. Le autorità locali hanno segnalato una minaccia rappresentata da droni e missili nella regione di Leopoli. Secondo l'Aeronautica Militare ucraina, un gran numero di missili da crociera si è abbattuto sulla regione. Non ci sono state vittime ne' feriti. 

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