Ucraina, telefonata Papa-Putin lancia la via diplomatica del Vaticano: cosa sappiamo

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Introduzione

Non era ancora successo in oltre tre anni di guerra: il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con il Pontefice del conflitto in Ucraina. Papa Francesco aveva passato buona parte dei suoi ultimi anni in Vaticano a lanciare appelli per la pace (invano), ma non aveva mai avuto un colloquio diretto con lo Zar da quando era iniziata la guerra. Papa Leone XIV lo ha fatto, chiedendo che Mosca “faccia un gesto che favorisca la pace”. Il Cremlino precisa però che non si è discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Quello che devi sapere

Ucraina, Papa Leone XIV chiede dialogo a Vladimir Putin

Prevost ha comunque sottolineato l'importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e per cercare soluzioni per la guerra. Si è parlato della situazione umanitaria, della necessità di favorire gli aiuti dove necessario, degli sforzi continui per lo scambio dei prigionieri e del “valore del lavoro che in questo senso svolge il Cardinale Zuppi", ha spiegato il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni. 

 

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Il ruolo del Papa nel quadro diplomatico globale

Molti hanno accolto con favore la telefonata tra Putin e Leone XIV (che si è tenuta nella stessa giornata in cui lo "Zar" ha parlato anche con Donald Trump). Al momento dell'elezione del nuovo Papa - era lo scorso 8 maggio -  ci si era chiesto come sarebbe stato visto un Pontefice americano nelle principali sedi internazionali. Oggi, indipendentemente dalla sua nazionalità e provenienza, si sottolinea come Prevost abbia assunto un ruolo con un suo riferimento preciso nel quadro diplomatico globale. La conversazione con Vladimir Putin ne è una prova.

 

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Putin e Papa Francesco

La telefonata tra il Santo Padre e il presidente russo è stata accolta con tanto favore quanto stupore perché sembra aprire a un deciso cambio di passo rispetto al pontificato precedente. Nonostante gli ampi e ripetuti sforzi di Bergoglio, Putin aveva deciso di non parlare più con il capo della Chiesa di Roma dall’inizio dell’invasione del territorio ucraino (24 febbraio 2022). In precedenza, come è stato ricordato anche dai media di Mosca al momento dei suoi funerali, Papa Francesco aveva incontrato Putin tre volte in Vaticano, nel 2013, 2015 e 2019. Il loro ultimo contatto diretto risale a poco tempo prima dell’inizio della guerra: avevano parlato telefonicamente, per l'ultima volta, nel mese di dicembre 2021

Il ruolo del cardinal Zuppi, gli scambi di prigionieri e minori

Anche dopo quella conversazione, comunque, le autorità russe hanno elogiato a più riprese la posizione "equilibrata" del Vaticano, applaudendo alle iniziative di "diplomazia umanitaria" promosse da Bergoglio e portate avanti in prima persona dal cardinal Matteo Zuppi, che hanno favorito ad esempio gli scambi di prigionieri tra i due Paesi in guerra e il ritorno di minori deportati in Russia

Putin sottolinea di voler proseguire contatti con il Papa

Adesso si guarda con più speranza al futuro. Bisogna prendere ogni parola che arriva da Mosca con tutte le precauzioni necessarie, ma è stato lo stesso Putin a esprimere aperto apprezzamento per la disponibilità di Papa Leone XIV ad aiutare a risolvere la crisi ucraina, oltre a esprimere "un'elevata valutazione del contributo del Vaticano alla risoluzione di diverse questioni umanitarie". E, come ha ricordato il Cremlino parlando di un colloquio costruttivo, il presidente russo ha sottolineato anche la volontà di proseguire i contatti

Cosa cambierà in futuro?

Insomma: il canale diretto si è aperto. Ora però bisogna far sì che non si richiuda. E che questo sia un passaggio di una certa rilevanza lo confermano le parole che proprio poco prima della telefonata il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, aveva pronunciato a margine di un evento a Roma. "Provo - ha detto - una enorme tristezza che non si riesca a stabilire un contatto diretto tra le due parti per cominciare a vedere un po' la fine di questa guerra: esprimo la mia tristezza, il mio dolore, per questa situazione". Poi aveva aggiunto: "La Santa sede, noi, abbiamo offerto la possibilità di uno spazio, rimane questa offerta che il Papa ha fatto all'inizio del suo pontificato ma non credo dalle risposte che ci sono state date che ci sia speranza che questa possibilità venga sfruttata". Resta da vedere cosa cambierà davvero.

 

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