Guerra Ucraina Russia, Trump: "Telefonata con Zelensky di un'ora, siamo su buona strada"
Il presidente Usa ha avuto un colloquio telefonico con il leader ucraino. Trump: "Chiamata di un'ora, siamo sulla buona strada". La Russia ha lanciato un attacco con droni sul sistema elettrico delle ferrovie regionali, poche ore dopo l’impegno di Putin a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per 30 giorni, a seguito della telefonata con Trump. Dobbiamo "prepararci alla guerra", dice von der Leyen. Domenica i colloqui proseguiranno a Gedda
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è in colloquio telefonico con il presidente statunitense Donald Trump.
La Russia ha lanciato un attacco con droni sul sistema elettrico che alimenta le ferrovie nella regione ucraina di Dnipropetrovsk (centro), ha annunciato la compagnia ferroviaria statale Ukrzaliznytsya, come riporta la Bbc. L'attacco giunge poche ore dopo che il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per 30 giorni, a seguito della telefonata con Trump, durata quasi 3 ore, in cui è stata concordata una roadmap verso una "pace durevole”. Putin: "Impegno per la pace, ma stop armi a Kiev". Mosca annuncia per oggi uno scambio di 175 prigionieri per parte con Kiev. I colloqui per un cessate il fuoco nella guerra della Russia con l'Ucraina continueranno domenica nella città saudita di Gedda: lo ha detto l'inviato speciale del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che nella chiamata di ieri con il presidente russo Vladimir Putin non è stata discussa la questione degli aiuti militari all'Ucraina.
''Puntano a indebolire l'Ucraina'' e ''non a mettere fine alla guerra'', ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky. "Non sono pronti a porre fine a questa guerra, e lo vediamo. Non sono pronti nemmeno per il primo passo, che è un cessate il fuoco".
La Casa Bianca riferisce che entrambi abbiano concordato di "avviare immediatamente i negoziati" sul cessate il fuoco, che si terranno in "Medio Oriente", a Gedda.
Meloni dice di sostenere lo sforzo di Trump per la pace. Bruxelles invece non si fida e prosegue con le armi per l'Ucraina: dobbiamo "prepararci alla guerra", secondo la Von der Leyen. L'Europa "non può accettare lo stop alle armi a Kiev”, ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas. La sicurezza Ue è "messa in dubbio" dal disimpegno di Trump e sarà "inevitabile" dotarsi di una difesa comune, avverte Draghi.
Intanto, un uomo di 29 anni è stato ucciso e altre tre persone sono rimaste ferite in un attacco lanciato ieri dalle forze russe nella regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto l'amministrazione militare regionale e la Procura generale, come riporta Ukrainska Pravda.. Nella notte, le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con due missili balistici Iskander-M, quattro missili antiaerei S-300 e 145 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze: lo ha reso noto l'Aeronautica militare di Kiev. Le autorità russe hanno riferito stamattina che è scoppiato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Krasnodar, a est del confine con l'Ucraina, in seguito a un attacco con droni da parte di Kiev.
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Guerra Ucraina Russia, cosa prevede la tregua di 30 giorni
Un cessate il fuoco temporaneo nella guerra russo-ucraina sarà discusso "la prossima settimana", ovvero tra il 17 e il 23 marzo. Lo ha riferito ai giornalisti il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, dopo i negoziati tra Stati Uniti e Ucraina in Arabia Saudita. IL CESSATE IL FUOCO
Ucraina, dalle zone cuscinetto all'addestramento truppe: gli scenari per le forze di pace
Le prospettive di un possibile cessate il fuoco in Ucraina restano incerte. Il Segretario di Stato americano Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov hanno avuto ieri una conversazione telefonica e "hanno discusso i prossimi passi" nei colloqui per porre fine alla guerra. Come trapelato nei giorni scorsi, dopo i negoziati tra Stati Uniti e Ucraina in Arabia Saudita, il cessate il fuoco temporaneo dovrebbe essere discusso "la prossima settimana", ovvero tra il 17 e il 23 marzo. Ma, se si arrivasse davvero a questo punto, quali sarebbero gli scenari per un'eventuale forza di pace internazionale? LEGGI QUI
Guerra Russia-Ucraina, Kiev ha il nuovo missile Long Neptune: "Può colpire Mosca"
L’Ucraina può contare su una nuova arma, di produzione interamente nazionale, per combattere contro la Russia. Si tratta del missile Long Neptune, con una gittata di 621 miglia (più o meno mille chilometri): significa che in linea di principio sarebbe in grado di colpire direttamente il territorio russo. È stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad annunciarlo: "Il Long Neptune è stato testato e utilizzato con successo in combattimento. Grazie ai nostri sviluppatori, produttori e militari ucraini. Continuiamo a lavorare per garantire la sicurezza ucraina", ha detto, come citato dai media ucraini. IL MISSILE
Guerra Ucraina Russia, le condizioni della tregua: trattativa tra Kiev e Mosca
È previsto un colloquio telefonico tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin su un possibile percorso di pace tra Mosca e Kiev. Tra i temi che i due presidenti dovranno affrontare durante la telefonata emerge, primo fra tutti, il cessate il fuoco di 30 giorni, proposto dagli Usa e già approvato dall'Ucraina. Ma ci sono anche le questioni relative alle concessioni territoriali, il Kursk e le garanzie di sicurezza per Kiev. Tutti temi che, anche solo per rapido giro d'orizzonte, potrebbero essere toccati durante il confronto tra Trump e Putin. LE CONDIZIONI
Spese Difesa, quali Paesi le hanno aumentate di più dall'inizio della guerra in Ucraina?
Tra i partiti italiani si discute sul tema del riarmo europeo. Il governo insiste sulla necessità di impegnare l’Onu nella salvaguardia dell’Ucraina, protetta magari da un articolo 5bis della Nato. "Qualcuno pensa di usare soldi dei contribuenti italiani per carri armati stranieri? No grazie", ha scritto Salvini sui social. La spesa italiana nel settore e le posizioni di maggioranza e opposizione sono stati i temi al centro della puntata del 17 marzo di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. L'APPROFONDIMENTO
Governatore: "Due feriti in raid russi su Zaporizhzhia"
Due uomini sono rimasti feriti a seguito di un attacco russo a Zaporizhzhia. Lo riferisce il capo dell'Amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov, su Telegram, scrive Ukrinform. "Due uomini sono rimasti feriti a causa del bombardamento nemico a Zaporizhzhia. Le loro condizioni sono stabili", ha scritto. Le vittime stanno ricevendo tutta l'assistenza medica necessaria. Attualmente è in corso un allarme antiaereo nella regione e si possono udire delle esplosioni in città. L'aeronautica militare ha avvertito di una minaccia di droni.
Tajani: dopo la tregua porsi il tema delle garanzie per l'Ucraina
"Credo che una volta raggiunta la tregua dovremo tutti quanti porci il problema della sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a Cinque Minuti su Rai 1, nella registrazione della puntata in onda stasera. Anche se Kiev non entrasse nella Nato, "si può pensare a sorta di articolo 5 bis, che garantisce l'intervento di paesi alleati a protezione dell'Ucraina. L'Ucraina sarà anche anche candidata Ue e quindi avrà tutte le garanzie necessarie per essere protetta", ha aggiunto.
Guerra in Ucraina, telefonata Trump-Putin. Mosca: "Per pace completa stop armi a Kiev"
Subito dopo il colloquio con il capo della Casa Bianca, il presidente russo ha dato l'ordine all'esercito di fermare gli attacchi contro gli obiettivi energetici ucraini per 30 giorni. Poi, se non ci saranno nuovi invii di armi, si andrà verso "negoziati tecnici sull'attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco completo e una pace permanente". IL COLLOQUIO
Tajani: segnali positivi da colloqui Trump con Putin e Zelensky
Riguardo alla guerra in Ucraina "siamo ancora in una fase di pretrattativa" e "mi pare che la telefonata tra Trump e Putin sia un segnale positivo, così come quella tra Trump e Zelensky". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a Cinque Minuti su Rai 1. "Noi avevamo chiesto con grande forza come Italia e come Europa che anche in questa fase l'Ucraina venisse coinvolta e così accaduto, ci saranno gli incontri a Gedda, si va avanti, noi incoraggiamo tutte le iniziative che possano portare alla pace. Non sarà facile, tutt'altro, ma voglio essere ottimista perché qualche passo in avanti si sta compiendo".
Tajani: più sicurezza non significa essere guerrafondai
"Più sicurezza non significa essere guerrafondai". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo telefonicamente da Bruxelles a 'Cinque minuti' su Rai Uno. "La pace si difende se c'è un equilibrio e quindi è necessario "garantire la difesa del nostro continente e dell'Italia, così come sancito dalla nostra Costituzione", ha sottolineato. Il ministro degli Esteri ha poi spiegato che "c'è differenza tra riarmo e difesa" e ha ribadito la necessità "in un questo momento complicato di rafforzare all'interno della Nato il pilastro europeo".
Tajani: 'Dal governo grande coesione sul piano di riarmo Ue'
"Il governo ha dimostrato oggi grande coesione, la divisione c'è stata a sinistra e abbiamo votato una sola risoluzione. Andremo avanti per garantire la sicurezza dell'Italia e dell'Europa come è scritto nel Trattato di Lisbona, come è scritto anche nella nostra Costituzione". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un punto stampa a margine dell'evento 'Vinitaly Preview - L'eccellenza del Made in Italy' a Bruxelles.
Ucraina, Tajani. 'Primi passi pre-trattativa in giusta direzione'
"Mi pare che i primi passi in questa fase di pretrattativa" tra Usa e Russia sulla guerra in Ucraina "vadano in una giusta direzione. E' molto positivo anche il colloquio tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un incontro organizzato da Veronafiere all'Ambasciata d'Italia a Bruxelles. "Bisogna sempre garantire il massimo della sicurezza all'Europa - continua - ma non credo che in questo momento ci sia qualcuno che voglia scatenare la guerra mondiale. Dobbiamo lavorare per costruire la pace. Le indiscrezioni a volte servono soltanto a creare difficoltà". Per Tajani, "è importante che l'Ucraina sia coinvolta. Mi pare che questa nostra forte richiesta sia stata trasformata in realtà. Io credo - aggiunge - che Il governo abbia dimostrato oggi grande coesione: la divisione è stata a sinistra. Abbiamo votato una sola risoluzione, andremo avanti per garantire la sicurezza dell'Italia e dell'Europa, così come è scritto nel Trattato di Lisbona, così come è scritto nella nostra Costituzione".
Dazi, Tajani: 'Domani parlo con Sefcovic, proteggere export'
- "Parlerò di tutto ciò che si può fare come proteggere anche le nostre esportazioni domani con il commissario al Commercio Maros Sefcovic, per fare il punto della situazione". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un incontro organizzato da Veronafiere all'Ambasciata d'Italia a Bruxelles. "Lavoriamo - aggiunge - per continuare a rafforzare le esportazioni della qualità italiana: siamo la quarta potenza commerciale mondiale e tutta la parte dei vini è di fondamentale importanza. In Europa continueremo ad esportare".
"Anche il mercato degli Stati Uniti - prosegue - è di grande rilievo. Siamo contro una guerra dei dazi, ma siamo anche convinti che quella qualità dei prodotti italiani possa essere sempre protagonista. Venerdì illustreremo anche a tutto il mondo dell'industria, a tutto il mondo dell'agricoltura, qual è il piano d'azione per l'export del Ministero degli Esteri", conclude.
Estonia, il nuovo governo punterà su difesa e competitività
Il programma di governo della nuova maggioranza estone, formata dal Partito riformista estone (Pre) e dal movimento Estonia 200 (E200), si concentrerà sull'implementazione della difesa e della sicurezza, il sostegno alla competitività e la riduzione della burocrazia. Lo hanno annunciato il Pre ed E200 in un comunicato stampa pubblicato oggi. In particolare, il programma prevede l'aumento al 5% della spesa per il comparto della difesa e il rapido sviluppo dell'industria militare nel Paese, la riforma del sistema fiscale favorendone l'uniformazione e abolendo l'imposta sul reddito delle società, nonché dare ulteriore slancio all'innovazione e alla ricerca tecnologica. Centrale per raggiungere tali obiettivi sarà, secondo quanto dichiarato nel comunicato, il radicale snellimento della burocrazia per le industrie e il business, passo necessario per rendere il Paese ancor più appetibile per gli investimenti stranieri. Il programma di governo sarà sottoposto al voto di fiducia del Parlamento sabato prossimo congiuntamente al voto di fiducia per il nuovo esecutivo.
Guerra Russia Ucraina, cosa prevede la prima intesa Putin-Trump per la pace
La telefonata di oltre due ore tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Vladimir Putin sembra aver portato a passi avanti nelle trattative verso la fine della guerra in Ucraina. I colloqui dovrebbero adesso proseguire in Arabia Saudita, mentre già oggi, 19 marzo, il leader ucraino Zelensky ha sentito Trump. I paletti imposti da Mosca per l'accordo sono però molti e l’equilibrio è fragile, anche perché l'Europa continua a mantenere una posizione molto più dura di quella di Washington nei confronti della Russia. IL PIANO
Trump, stop al tracciamento dei bambini ucraini deportati in Russia
L’amministrazione americana ha interrotto i finanziamenti a un progetto che documentava presunti crimini di guerra russi, inclusa la deportazione di bambini ucraini. Il database, usato anche dalla Corte penale internazionale, rischia ora di essere perso o compromesso. LEGGI QUI
Costa sente Zelensky: "Incoraggiato da sua telefonata con Trump"
"Conversazione positiva con il presidente Volodymyr Zelensky. Sono incoraggiato dalla sua telefonata sostanziale con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Fermare gli attacchi all'energia e ad altre infrastrutture civili sarebbe un primo passo importante e reale verso la fine della guerra. Continueremo le nostre discussioni con il presidente Zelensky domani al Consiglio europeo". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Casa Bianca: "Trump si impegna ad aiutare il ritorno a casa bambini ucraini"
"Donald Trump ha promesso di lavorare a stretto contatto con entrambe le parti per aiutare ad assicurare che questi bambini ritornino a casa". E' quanto si legge nella nota congiunta del segretario di Stato, Marco Rubio, e il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mike Waltz, precisando che durante la telefonata di oggi con Volodymyr Zelensky il presidente si è informato "sui bambini scomparsi dall'Ucraina durante la guerra, compresi quelli che sono stati rapiti".
Casa Bianca: "Per Trump proprietà Usa soluzione per proteggere siti energia"
Nell'affrontare la questione delle infrastrutture elettriche e degli impianti nucleari in Ucraina, Donald Trump ha detto ha Volodymyr Zelensky che "la proprietà americana" di questi impianti sarebbe la migliore soluzione per garantire la loro protezione. E' quanto affermano il segretario di Stato Marco Rubio e il consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz in una nota congiunta diffusa dalla Casa Bianca per riferire dei contenuti della telefonata tra i due leader.
"Il presidente ha detto che gli Stati Uniti potranno essere di grande aiuto nel gestire questi impianti con la loro conoscenza nel settore- recita la nota - la proprietà americana di questi impianti sarebbe la migliore protezione per queste infrastrutture e il il sostegno alla rete energetica ucraina".
Trump ha proposto a Zelensky controllo Usa su centrali
Il presidente Donald Trump ha discusso con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky di fornitura elettrica e di centrali nucleari. E ha proposto che gli impianti passino sotto il controllo degli Usa. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, leggendo una dichiarazione scritta. Secondo Trump, "gli Stati Uniti potrebbero essere di grande aiuto nella gestione di queste centrali grazie alla loro esperienza nel settore dell'elettricita' e dei servizi pubblici". Certo l'Ucraina dovrebbe rinunciare a controllarle. "La proprieta' americana di queste centrali sarebbe la migliore protezione per tali infrastrutture e un sostegno per l'infrastruttura energetica ucraina", ha detto Leavitt.
Casa Bianca: "Mai stati così vicini alla pace"
"Non siamo mai stati cosi' vicini alla pace e questo grazie al presidente Trump". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, nel corso dell'incontro con i media.
Rubio: "Trump ha accettato reperire Patriot per Kiev"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto a Donald Trump altri sistemi di difesa aerea per proteggere i civili, in particolare sistemi Patriot, e il presidente USa ha accettato. Lo hanno riferito in una nota scritta il segretario di Stato Usa Marco Rubio e il consigliere alla sicurezza nazionale Mike Waltz. "Il presidente Trump ha accettato di lavorare con lui per reperire quello e' disponibile, in particolare in Europa", ha aggiunto.
Ucraina, Casa Bianca: "Condivisione intelligence continua"
La condivisione con l'Ucraina di notizie di intelligence Usa "continuera'". Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, rispondendo alle domande dei giornalisti. Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso della telefonata con Donald Trump, aveva posto tra le condizioni per il cessate il fuoco lo stop alla condivisioni di informazioni tra intelligence di Usa e Ucraina.
Trump ipotizza il controllo Usa delle centrali ucraine (2)
Trump, si legge in una nota della Casa Bianca sulla telefonata, "ha anche discusso della fornitura elettrica e delle centrali nucleari in Ucraina affermando che gli Stati Uniti potrebbero essere molto utili nella gestione di tali impianti con la loro competenza in materia di elettricità e servizi di pubblica utilità". "La proprietà americana di queste centrali rappresenterebbe la migliore protezione per tale infrastruttura e il miglior supporto per l'energia ucraina", si sottolinea.
Zelensky: "Grazie Trump. Colloquio positivo e schietto"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che il colloquio con il presidente americano Donald Trump e' stato positivo e franco. "Ho avuto una conversazione positiva, molto sostanziale e schietta con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump", ha scritto su X. "L'ho ringraziato per un inizio buono e produttivo del lavoro dei team ucraino e americano a Gedda l'11 marzo", ha proseguito, che "ha contribuito in modo significativo a fare passi avanti verso la fine della guerra.". E non solo. "Ho ringraziato il Presidente Trump e il popolo americano per il loro sostegno", ha detto. "Gli ucraini vogliono la pace, motivo per cui l'Ucraina ha accettato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato", ha ricordato, "e ho evidenziato l'importanza del concetto del presidente Trump di pace attraverso la forza". Zelensky e Trump hanno "concordato di mantenere un contatto costante, anche al massimo livello e tramite i team".
Trump ipotizza il controllo Usa delle centrali ucraine
Donald Trump ha ventilato a Volodymyr Zelensky la possibilità che gli Stati Uniti posseggano le centrali elettriche ucraine. Lo ha detto la Casa Bianca.
Zelensky: "Pronti a implementare stop attacchi a centrali"
L'Ucraina ha accettato "la fine degli attacchi all'energia e ad altre infrastrutture civili" come "uno dei primi passi verso la fine completa della guerra". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo della sua telefonata con Donald Trump, definendola "una conversazione positiva, molto sostanziale e schietta" nella quale il presidente americano "ha condiviso i dettagli della sua conversazione con Putin e le questioni chiave discusse". "Ho sostenuto questo passo e l'Ucraina ha confermato che siamo pronti a implementarlo", ha aggiunto riferendosi alla proposta russa di tregua parziale.
Trump aiuterà Zelensky ad avere più difesa aerea da Europa
Donald Trump aiuterà Volodmyr Zelensky a ottenere più difesa aerea dall'Europa. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt leggendo una nota sulla telefonata tra i due leader.
Bozza vertice Ue, scorporata la parte sull'Ucraina
La parte relativa all'Ucraina è stata scorporata della conclusioni del Consiglio Europeo, pronta dunque per essere adottata senza il sostegno dell'Ungheria, come allo scorso vertice. Il testo, se da una parte "accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell'Ucraina e degli Stati Uniti a seguito dell'incontro in Arabia Saudita dell'11 marzo 2025", non menziona i contenuti della telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump. "Il Consiglio Europeo - si legge però - invita la Russia a mostrare una reale volontà politica di porre fine alla guerra".
Ucraina, deputata: "Zelensky legittimo ma servono altri mediatori per parlare con Trump"
Volodymyr Zelensky è un presidente "legittimo", non ci sono dubbi "da un punto di vista legale" ed è "la persona giusta perché è l'unica che gli ucraini hanno eletto per fare quel lavoro", ma "credo che dovremmo trovare i mediatori giusti" per portare avanti il dialogo con Washington e Donald Trump. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Inna Sovsun, deputata ucraina per il partito d'opposizione Holos (Voce), secondo la quale tra Zelensky e Trump ci sono "brutte sensazioni a livello emotivo e temo che di ciò risentano le relazioni tra i due Paesi".
A pochi minuti dalla conclusione del colloquio telefonico tra i due presidenti, la deputata - famosa per una foto diventata virale nei primi giorni dell'invasione in cui lavorava al pc con al fianco un kalashnikov - sostiene che "trovare i mediatori giusti è probabilmente il modo in cui dovremmo procedere perché non credo che, soprattutto dopo quello che è successo nello Studio Ovale quasi tre settimane fa, possa esserci una conversazione onesta tra questi due leader".
Costa e von der Leyen: "Speriamo passi avanti per pace in Ucraina"
"Spero che la chiamata di ieri sia stato un passo avanti per una pace globale, giusta e duratura in Ucraina. Nessuno più degli ucraini vuole la pace. E noi sosteniamo l'Ucraina. Abbiamo sostenuto l'Ucraina fin dal primo giorno e continueremo a sostenerla anche in futuro nei negoziati e soprattutto in tempo di pace, quando l'Ucraina sarà diventata uno Stato membro dell'Unione Europea. Ora ho una telefonata ora con il Presidente Zelensky e domani riferirò al Consiglio". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. "Ho esattamente la stessa posizione", ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Peskov: "Non escluso incontro Trump-Putin in A.Saudita"
"Questa opzione non può essere esclusa. Ma non ci sono ancora dettagli specifici su questo tema", ha detto Peskov, rispondendo a una domanda se Trump e Putin avessero discusso di un possibile summit e se l'Arabia Saudita fosse un'opzione, come annunciato da Witkoff.
Trump: "Ottima telefonata con Zelensky"
"Ho appena finito un'ottima telefonata con il presidente Zelensky che è durata circa un'ora". Lo scrive su Truth Donald Trump precisando che il colloquio ha riguardato "per la maggior parte la chiamata di ieri con il presidente Putin per allineare sia la Russia che l'Ucraina in termini di richieste e necessità. Siamo sulla buona strada e chiederò al Segretario di Stato Marco Rubio e al Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz di fornire una descrizione accurata dei punti discussi. Tale dichiarazione verrà pubblicata a breve", ha aggiunto Trump.
Cremlino: "Non escluso incontro Putin-Trump in Arabia"
Non e' escluso che il presidente russo Vladimir Putin e l'americano Donald Trump si incontrino in Arabia Saudita. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, all'Itar Tass. Al momento pero', ha chiarito, Putin e Trump "non hanno discusso di un incontro di persona".
Cremlino: "L'incontro Putin-Trump sarà in Arabia Saudita"
L'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump sarà in Arabia Saudita. Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass. Il portavoce Dmitry Peskov ha riferito a Interfax che l'incontro non è stato affrontato nella telefonata di ieri tra i due leader.
Witkoff: "Putin in buona fede. Probabile veda Trump"
L'inviato americano Steve Witkoff è apparso ottimista dopo "l'epica" telefonata di ieri tra il presidente americano Donald Trump e l'omologo russo Vladimir Putin. Putin, ha spiegato in un'intervista alla televisione Bloomberg, agisce "in buona fede". Il colloquio di ieri, ha assicurato, "è stato epico, una svolta. Molti progressi sono stati compiuti". Secondo Witkoff, "è probabile che Trump incontri Putin".
Casa Bianca: "In corso telefonata Putin-Zelensky"
Donald Trump e' nello studio Ovale in colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. Lo scrive su X il suo assistente Dan Scavino.
Kiev, a Gedda domenica non è prevista la presenza dell'Ucraina
Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha affermato al Guardian che i colloqui programmati per domenica in Arabia Saudita dovrebbero essere bilaterali tra Stati Uniti e Russia e che non è prevista la partecipazione dell'Ucraina. Quanto alla telefonata tra Trump e il presidente ucraino, Podolyak afferma che "la cosa principale è capire come Trump vede i risultati della sua chiamata con Putin e trarne delle conclusioni".
Podolyak: "Kiev non coinvolta in colloqui Usa-Russia a Gedda"
L'Ucraina non parteciperà ai colloqui in programma domenica a Gedda, in Arabia Saudita, tra negoziatori russi e americani. Lo ha confermato al Guardian il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak spiegando che si tratta di colloqui bilaterali tra Washington e Mosca. In merito alla telefonata tra Trump e Zelensky, Podolyak ha spiegato che "il presidente vuole comprendere appieno il contenuto del colloquio" tra Trump e Vladimir Putin, "la cosa principale è capire come Trump vede i risultati della sua telefonata con Putin e trarne delle conclusioni".
Parlando dell'incontro allo Studio Ovale tra Trump e Zelensky, Podolyak ha detto che è stato evidente che ''si erano accumulate delle contraddizioni. Queste contraddizioni sono state poi messe sul tavolo delle trattative in Arabia Saudita e molto rapidamente sono state avviate comunicazioni formali e informali''. In seguito, ha aggiunto, ''le amministrazioni hanno creato team di negoziazione e ci siamo subito attivati per discutere questioni concrete su queste contraddizioni e abbiamo trovato una posizione sincronizzata".
Witkoff: "Spero cessate fuoco totale entro 2 settimane"
L'inviato statunitense Steve Witkoff ha dichiarato di aspettarsi un cessate il fuoco completo in Ucraina "entro due settimane", aggiungendo che i colloqui con la Russia si terranno a Gedda in Arabia Saudita all'inizio della prossima settimana. Steve Witkoff, in un'intervista a Bloomberg TV, ha accolto con favore la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin del giorno prima, durante la quale "hanno concordato un percorso verso un cessate il fuoco con determinate condizioni". "Un cessate il fuoco completo sara' negoziato nei prossimi giorni. Credo che lo raggiungeremo entro due settimane", ha aggiunto.
Trump cancella sforzi per tracciare bimbi ucraini in Russia (2)
Ciò che più allarma i parlamentari informati sulla questione è la presunta cancellazione del database del laboratorio di ricerca nella corsa per ottemperare alla notifica di cessazione dei contratti da parte dell'amministrazione, un'azione che probabilmente ostacolerà gli sforzi per trovare i bambini scomparsi e assicurare alla giustizia i responsabili del loro rapimento.
Trump cancella sforzi per tracciare bimbi ucraini in Russia
Donald Trump ha messo fine al programma che traccia le deportazioni di massa dei bambini ucraini in Russia. Lo scrive il Washington Post. I ricercatori e gli esperti coinvolti nell'iniziativa, guidata dall'Humanitarian Research Lab della Yale University, sono stati informati in febbraio che il dipartimento di Stato aveva silenziosamente rescisso il loro contratto, uno dei migliaia eliminati su richiesta del Doge di Elon Musk. In tal modo i ricercatori hanno perso l'accesso a una grande quantità di informazioni, tra cui immagini satellitari e dati biometrici che tracciavano le identità e le posizioni di ben 35.000 bambini ucraini.
Waltz: "Colloqui con la Russia a Riad nei prossimi giorni"
Il consigliere per la sicurezza nazionale americana ha confermato che nei prossimi giorni ci saranno nuovi colloqui con Mosca in Arabia Saudita per la pace in Ucraina. "Ho concordato con la mia controparte russa Yuri Ushakov che i nostri team si incontreranno a Riad nei prossimi giorni per concentrarsi sull'implementazione e l'ampliamento del cessate il fuoco parziale".
Media: "Incontro Trump jr., Kushner e Witkoff con rivali Zelensky"
Il figlio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Donald Jr., il conduttore televisivo Tucker Carlson, il genero di Trump Jared Kushner e l'inviato speciale Steve Witkoff sono stati coinvolti in colloqui segreti con i rivali politici del presidente Volodymyr Zelensky. Lo scrive Politico citando fonti riservate. Il 6 marzo, Politico aveva riferito che alcuni membri del team di Trump stavano conducendo discussioni segrete con gli alleati dell'ex presidente Petro Poroshenko e con l'ex primo ministro Yulia Tymoshenko, mentre l'amministrazione Trump stava diventando sempre piu' scontenta di Zelensky. I colloqui segreti facevano parte di un tentativo di Zelensky piu' accondiscendente e dimostrare che gli Stati Uniti hanno altri potenziali partner in Ucraina, riporta Politico. Carlson e' un conduttore controverso di estrema destra che ha ripetutamente promosso discorsi anti-ucraini e ha intervistato il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Anche Trump Jr., figlio maggiore del presidente degli Stati Uniti e vicepresidente esecutivo della Trump Organization, si e' spesso scagliato sui social media contro il sostegno degli Stati Uniti a Kiev.
Gb: "Bene Trump su Ucraina, ma condizioni Putin sono deludenti"
Il governo britannico di Keir Starmer ribadisce il suo elogio "agli sforzi del presidente (americano Donald) Trump per assicurare un cessate il fuoco" in Ucraina, ma è anche "deluso" per il fatto che il presidente russo Vladimir Putin non abbia aderito a una tregua "senza condizioni, come fatto" invece da Kiev. Lo sottolinea un portavoce di Downing Street, interpellato dai giornalisti nel briefing di giornata sui risultati della telefonata di ieri fra Trump e Putin. Subito dopo quella conversazione, Starmer si era limitato a diffondere una dichiarazione in prima persona in cui evocava positivamente "i progressi compiuti dal presidente Trump verso un cessate il fuoco", ricordando di aver avuto una telefonata con lui prima del colloquio con Putin. Il primo ministro britannico aveva inoltre reso noto di aver sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per concordare i prossimi passi sulla base dell'esito del colloquio fra i leader di Cremlino e Casa Bianca.
Mosca: "Avvenuto lo scambio di 350 prigionieri con Kiev" (2)
Il ministero della Difesa russo sostiene che Mosca abbia consegnato a Kiev anche 22 prigionieri di guerra "seriamente feriti" e che "necessitano di cure mediche urgenti". Lo riporta la Tass. Ieri, dopo la telefonata tra Putin e Trump, il Cremlino aveva dichiarato che avrebbe liberato "23 soldati ucraini gravemente feriti" come "gesto di buona volontà".
tarmer: "Deludente" rifiuto Putin di cessate fuoco senza condizioni
E' stato ''deludente'', secondo il primo ministro britannico Keir Starmer, il rifiuto da parte del leader del Cremlino Vladimir Putin di un cessate il fuoco senza condizioni. Lo ha detto il portavoce di Starmer ai giornalisti.
"Ovviamente accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump per garantire un cessate il fuoco, ma è anche deludente che Putin non abbia accettato un cessate il fuoco totale, immediato e senza condizioni, come ha fatto l'Ucraina", ha detto il portavoce del primo ministro Starmer.
Mosca: "Scambio 350 prigionieri più 22 ucraini feriti"
La Russia ha annunciato di aver scambiato con l'Ucraina 175 prigionieri di guerra di entrambe le parti e 22 prigionieri ucraini "gravemente feriti", come concordato il giorno precedente dopo una telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato in un comunicato che 175 prigionieri di guerra russi sono stati consegnati in cambio di 175 ucraini e, "come gesto di buona volonta'", di altri 22 "gravemente feriti", per un totale di 372 persone. L'Ucraina non ha ancora commentato.
Zelensky: "Pronti a tornare in Arabia Saudita per negoziati"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di essere pronto a inviare una nuova squadra negoziale di Kiev in Arabia Saudita, se fosse necessario. ''Al prossimo incontro in Arabia Saudita, l'Ucraina manderà un team tecnico per discutere dei dettagli del cessate il fuoco temporaneo'', ha affermato Zelensky parlando a fianco del presidente della Finlandia Alexander Stubb a Helsinki. ''Prima di tutto, saranno esperti militari, dell'energia, dei porti e di altre infrastrutture civili. Non si tratta esattamente dell'incontro diplomatico che si è già svolto'', ha aggiunto Zelensky.
Domenica il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz torneranno in Arabia Saudita per colloqui su un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina. Non è prevista una presenza ucraina.
Mosca: "Avvenuto lo scambio di 350 prigionieri con Kiev"
Il ministero della Difesa russo ha annunciato che Mosca e Kiev hanno effettuato uno scambio di 175 prigionieri di guerra per parte, come annunciato ieri dopo la telefonata tra Putin e Trump. Lo riporta la Tass.
Casa Bianca: "A breve colloquio Trump-Zelensky"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha in programma un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, nei prossimi 30 minuti circa. Lo ha indicato un funzionario della Casa Bianca.
Starmer riafferma sostegno a Kiev dopo telefonata con Zelensky
Il premier britannico Keir Starmer ha detto di aver parlato col presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri sera "riaffermando" il sostegno di Londra a Kiev, all'inizio del Question Time di oggi alla Camera dei Comuni. La telefonata tra i due leader è avvenuta dopo quella tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin "per discutere la strada da seguire" nell'ambito delle trattative per arrivare a una pace in Ucraina. Starmer è stato anche sollecitato dalla domanda di un deputato libdem sul dossier dei beni russi congelati con la proposta di confiscarli. In risposta il primo ministro laburista ha affermato che il Regno Unito sta lavorando con altri Paesi per vedere cosa è possibile fare in merito ma la questione resta "complessa".
Scambio 175 prigionieri con Russia dopo colloquio Putin-Trump
Le autorità russe e quelle ucraine si sono scambiate 175 prigionieri ciascuno come concordato nel colloquio di ieri tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump. Lo riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti.
Zelensky: "Non siamo soli, Kiev lotta per libertà Europa"
''L'Ucraina non è sola. La Russia è sola, è l'aggressore''. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Voldoymyr Zelensky parlando all'università di Helsinki insieme al presidente finlandese Alexander Stubb e notando che la guerra russa all'Ucraina ha cambiato la posizione dell'opinione pubblica della Svezia e della Finlandia nei confronti della Nato. ''La nostra lotta per l'indipendenza dell'Ucraina è in ultima analisi una guerra per la libertà di tutta l'Europa'', ha sottolineato Zelensky.
Cremlino: "Putin non ha ordinato attacchi infrastrutture energetiche"
Il presidente Vladimir Putin non ha dato l'ordine ai militari di riprendere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, la pausa russa resta. Lo ha riferito il portavoce del capo dello Stato Dmitry Peskov, sottolineando che la volontà del presidente russo è di non rispondere, dopo gli attacchi dell'esercito ucraino contro le installazioni energetiche nella regione di Kuban, che il Cremlino considera un sabotaggio degli accordi.
"Certamente", ha detto Peskov, rispondendo alla domanda se gli attacchi contro le infrastrutture energetiche russe siano considerati un sabotaggio e un tentativo di violare gli accordi raggiunti tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Il regime di Kiev non ha fatto nulla per annullarli. Pertanto, tali azioni sono decisamente contrarie a questi sforzi comuni", ha sottolineato Peskov.
Casa Bianca: "Trump sentirà Zelensky alle 15"
Il presidente Usa, Donald Trump parlera' con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle 10 locali, le 15 in Italia. Lo dice un funzionario della Casa Bianca citata dai media Usa. Zelensky aveva annunciato in mattinata da Helsinki che avrebbe avuto un colloquio con Trump all'indomani della telefonata del presidente Usa con Vladimir Putin.
Waltz: "Ho parlato con Mosca, oggi chiamerò Kiev"
Il consigliere per la sicurezza nazionale americana Mike Waltz ha detto di aver parlato oggi con la sua controparte russa e di avere in programma stamane una chiamata con funzionari ucraini. "La diplomazia delle due sponde è dura, ma stiamo procedendo e spingenado entrambe le parti verso un cessate il fuoco e la fine di questa guerra", ha dichiarato il funzionario ai giornalisti alla Casa Bianca.
Zelensky: "Le parole di Putin sono in contrasto con la realtà"
Parlando degli attacchi notturni all'Ucraina che hanno colpito un sistema elettrico ferroviario, ospedali e le "ordinarie infrastrutture urbane", il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che "le parole di Putin sono molto diverse dalla realtà". Palando a Helsinki, come riportano i media internazionali, Zelensky ha affermato che gli sviluppi della notte hanno sottolineato la necessità di ulteriore "supporto alla difesa e supporto aereo" perchè l'Ucraina si difenda.
Kubilius: deterrenza Putin non con libro bianco, servono armi
"Putin non si lascerà scoraggiare se gli leggeremo il Libro bianco. Si lascera' scoraggiare se trasformeremo il Libro bianco in azione e se lo useremo per costruire droni, carri armati, artiglieria molto reali per la nostra difesa". Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, nella conferenza stampa di presentazione del Libro bianco sulla difesa e del piano ReArm Europe/Readiness 2030.
Starmer: sostegno incrollabile Londra a Kiev
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ribadito l'"incrollabile sostegno" del Regno Unito all'Ucraina, dopo aver parlato il giorno prima con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Starmer ha informato il Parlamento sulla chiamata con Zelensky, durante la quale sono stati discussi i dettagli della conversazione tenutasi ieri tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin in merito a un cessate il fuoco nella guerra.
Kubilius: Russia pronta a testare art. 5 Nato entro 2030
"I servizi di intelligence, ad esempio di Germania e Danimarca, hanno recentemente annunciato pubblicamente che, secondo le loro informazioni, il Cremlino si sta preparando a mettere alla prova l'Articolo 5 della Nato prima del 2030. Ecco perchè abbiamo bisogno di una roadmap per la prontezza per il 2030, perchè dobbiamo agire su larga scala". Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, nella conferenza stampa di presentazione del Libro bianco sulla difesa e del piano ReArm Europe/Readiness 2030.
Kallas: non guerra fredda ma "calda"; andare oltre 2%
"E' chiaro che ci troviamo in un'era completamente nuova. Un nuovo ordine internazionale sta prendendo forma. Se guardiamo indietro al periodo della guerra fredda, tutti i paesi della Nato spendevano piu' del 2%, alcuni persino oltre il 5% del loro Pil per la difesa. E perche'? Perchè la minaccia era reale. Oggi non abbiamo una guerra fredda, ma una guerra calda sul suolo europeo, e la minaccia è esistenziale, il più reale possibile. Quindi si', dobbiamo fare di più. Che il nuovo livello di ambizione sia il 3%, il 4% o il 5%, non mi soffermerei tanto sulle cifre, ma sì, concordo sul fatto che il nuovo livello di ambizione sia superiore al 2%". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, nella conferenza stampa di presentazione del Libro bianco sulla difesa e del piano ReArm Europe/Readiness 2030.
Cremlino: data colloqui decisa in prossimi giorni
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha annunciato che la data per i nuovi negoziati russo-americani sarà decisa nei prossimi giorni. Peskov ha indicato che oggi e domani sono previsti dei colloqui per determinare "le date precise dei prossimi contatti e la composizione" delle delegazioni russa e americana
Putin: tratteremo come terroristi soldati catturati in Kursk
La Russia tratterà tutti i soldati ucraini e stranieri catturati nella regione di Kursk come terroristi. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante il suo discorso alla Procura generale. "Secondo la legge russa, tutti i soldati ucraini, in particolare i mercenari stranieri, che si trovano sul nostro territorio e hanno commesso attacchi contro la popolazione civile, saranno classificati dalla legge come terroristi", ha affermato Putin. "Le atrocità da loro commesse devono essere individuate, registrate e indagate a fondo", ha aggiunto.
Tajani: no a invio truppe sotto bandiera Nato o Ue
"Noi abbiamo una posizione molto chiara: la posizione molto chiara e' quella di non essere favorevoli all'invio di militari italiani in Ucraina, sotto la bandiera dell'Unione Europea, sotto la bandiera della Nato. Eventualmente, se ci dovesse essere una missione delle Nazioni Unite saremmo disponibili a inviare militari, ma questa è un'altra cosa". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento alla Fondazione De Gasperi rispondendo a una domanda sul vertice tecnico sulla difesa organizzato dal premier britannico Keir Starmer.
Hamas: a Gaza 970 morti in 48 ore
Ue presenta Libro Bianco sulla Difesa: aggregare spese
La Commissione Europea ha presentato il Libro Bianco sulla Difesa, che raggruppa elementi del programma ReArm Eu e combina nuovi elementi, che danno più dettagli sull'uso dei fondi e delle partnership.
Ue: attivare ad aprile le deroghe Patto per spese in difesa
La Commissione Ue invita gli Stati membri ad attivare entro fine aprile le deroghe al Patto di stabilità per investimenti in difesa permettendo di superare i limiti di spesa dell'1,5% del Pil l'anno per 4 anni. "Offriamo maggior flessibilità". "Dobbiamo assumerci più responsabilità per rafforzare le nostra capacità di difesa", ha detto il commissario Ue Valdis Dombrovskis, a un gruppo di giornalisti tra cui ANSA. Le spese ammesse saranno solo quelle già classificate per la difesa nei conti pubblici (Cofog): "Vogliamo evitare un defence washing", cioè che spese diverse vengano mascherate per investimenti nella difesa, ha spiegato.
Francia: irrealistiche condizioni Putin per cessate fuoco
La Francia definisce "irrealistiche" le condizioni poste dal presidente russo, Vladimir Putin, per un cessate il fuoco in Ucraina.
Costa-von der Leyen: restiamo fermi in sostegno Kiev
"Una pace globale, giusta e duratura per l'Ucraina deve essere il risultato di questa terribile guerra. Ci auguriamo che la telefonata di ieri rappresenti un progresso in questa direzione. Restiamo fermi nel nostro sostegno all'Ucraina". Lo scrivono su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Carfagna: bene Meloni su Ucraina e difesa, trasformi piano in proposta concreta
“Viviamo un momento storico drammatico, che richiede a chiunque abbia responsabilità politiche e istituzionali senso di responsabilità. Bene perciò il sostegno incrollabile che il governo ha sempre mostrato nei confronti dell’Ucraina. E bene la capacità della presidente Meloni di portare sulla sua linea anche chi nutriva dubbi”. Lo ha detto Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare, intervenendo in discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni sul Consiglio Ue. “Occorre arrivare ad una pace giusta e duratura – ha aggiunto - e l'unico modo per farlo è pretendere garanzie di sicurezza che scoraggino la Russia da future aggressioni. Il governo italiano può giocare un ruolo importante in questo. Per quanto riguarda la difesa europea, il termine ReArm non piace neanche a me, ma non penso che disarmo possa essere uno slogan, a meno che qualcuno non si senta di dire a chi si è trovato i carri armati russi sotto casa che avrebbe dovuto fermarli sventolando le bandiere arcobaleno. La premier salvi il principio del piano di difesa europea e lo trasformi in una proposta concreta, perché investire in difesa significa costruire quella deterrenza che può scoraggiare chiunque abbia mire espansionistiche. La sicurezza è anche la precondizione della difesa del welfare, mettere in contraddizione welfare e sicurezza è solo un esercizio retorico e opportunistico. Ancora, apprezziamo gli sforzi per tenere unito il fronte occidentale a dispetto di chi chiede di scegliere tra Unione Europea e Stati Uniti. Sull’immigrazione, bene le iniziative sui rimpatri, un passo importante per evitare che sul territorio europeo circolino illegali che rappresentano una minaccia per la nostra sicurezza o la nostra civiltà, perché non rispettano le nostre leggi e il nostro Stato di diritto. La presidente Meloni vada perciò avanti – ha concluso Carfagna - guardando, come sta facendo, solo all'interesse nazionale”.
Cremlino: Putin-Trump non hanno discusso di 'peacekeeper'
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sostiene che nella loro conversazione telefonica ieri sera Putin e Trump non abbiano parlato di un eventuale contingente di "peacekeeper" in Ucraina, né di un coinvolgimento dell'Ue o di singoli Paesi europei nei negoziati di pace, né di un "riconoscimento" come "territori russi" da parte dei paesi occidentali dei territori ucraini che Mosca ha strappato a Kiev. Lo riportano le agenzie russe.
Salvini: Usa e Russia parlano di pace, Ue invece di guerra
"Mentre gli Stati Uniti e la Russia parlano di pace, le pare normale che qualcuno a Bruxelles voglia spendere dei soldi per fare la guerra? Questi mi sembrano veramente fuori dal mondo, fuori dalla realtà, su un altro pianeta. Forse sono già arrivati su Marte grazie a Musk. L'Unione Europea è nata per garantire la pace, non per alimentare nuove guerre. Il problema dell'Italia è la frontiera sud dell'Italia e l'immigrazione clandestina e l'insicurezza delle nostre città. Non è l'invasione dei cosacchi". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando alla stampa a Bruxelles.
Meloni a Schlein: no a Trump vuol dire fuori da Nato e G7?
"Voglio chiedere alla collega Schlein che immagino interverrà così potrà chiarire" la posizione del Pd perché "non è chiarissima l'idea di Europa a cui si fa riferimento". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica alla Camera dopo il dibattito in vista del Consiglio europeo. Stare con la Ue, chiede la premier alla segretaria Dem, significa mandare le truppe in Ucraina "perché lo hanno proposto Macron e Starmer?". E "quando dice che Trump non sarà mai niente di simile a un alleato che vuol dire che dobbiamo uscire dalla Nato, dal G7 che non dobbiamo avere rapporti bilaterali? Io penso che i paesi alleati non cambino in base a chi vince le elezioni". E "non convince la proposta di acquisti di armi sul modello vaccini Covid" che "non è andato benissimo. I contratti sono stati secretati e vi ricordate come sono andate le cose".
Putin: ucraini e mercenari stranieri in Kursk "terroristi"
"Tutto il personale militare ucraino e in particolare i mercenari stranieri nella regione russa di Kursk sono da considerare terroristi e i loro crimini vanno indagati a fondo". Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin parlando a un incontro pubblico, come riporta l'agenzia Tass.
Vertici Ue: pace sia giusta, fermi nel sostegno a Kiev
"Una pace completa, giusta e duratura per l'Ucraina deve essere il risultato di questa terribile guerra. Ci auguriamo che la telefonata di ieri rappresenti un progresso in questa direzione. Rimaniamo fermi nel nostro sostegno all'Ucraina". Lo scrivono in un tweet i vertici dell'Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa.
Meloni: mai parlato vittoria, ma arrivare pace in Ucraina
Meloni sul ReArm: cerchiamo di renderlo più sostenibile
"La posizione del governo è chiara, noi abbiamo fatto le nostre valutazioni, il governo aveva chiesto lo scorporo delle spese difesa dal calcolo del Patto di stabilità. Oggi però non possiamo non porre il problema che l'intero Piano presentato dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen si basa quasi completamente del debito nazionale degli Stati". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera, in sede di replica dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue, parlando del ReArm Europe. "È la ragione per cui stiamo facendo altre proposte, perché ci aiuta scomputare le spese, però dall'altra parte una priorità deve essere favorire gli investimenti privati su questa materia. Con Giorgetti - ha aggiunto - abbiamo elaborato una proposta che ricalca l'Invest Eu, con garanzie europee per investimenti privati e cerchiamo di rendere questo piano maggiormente sostenibile. Ma la posizione mi pare chiara".
Meloni: dal colloquio Trump-Putin primissimi spiragli
Ieri c'è stata "una lunga conversazione tra il presidente Donald Trump e il presidente Vladimir Putin: tra i punti discussi c'è l'ipotesi di un parziale cessate il fuoco limitato alle infrastrutture strategiche": si tratta di "un primissimo spiraglio che va nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky" a Gedda. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica alla Camera dopo il dibattito in vista del Consiglio europeo.
Cremlino: fiducia tra Putin e Trump, Kiev non vuole intesa
"La riluttanza della leadership ucraina a concordare un accordo è ovvia e motivo di preoccupazione". Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dopo la telefonata ieri tra i leader russo e americano. Putin e Trump, aggiunge Peskov, "si capiscono bene e si fidano l'uno dell'altro". Lo riporta il Guardian.
Meloni: Trump leader forte può garantire pace giusta
La premier ieri aveva già dato le sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. ReArm Europe? "Favorire gli investimenti privati". Trump? "È un leader forte"
Cremlino: armi a Kiev discusse ieri, è priorità nell'agenda
Il tema delle forniture di armi all'Ucraina è stato affrontato "durante la telefonata tra Trump e Putin, sarà alto nell'agenda tra Mosca e Washington ma non dovrebbe essere discusso pubblicamente". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, come riporta Interfax.
Mosca: manca reciprocità Kiev nello stop ai raid su energia
Il Cremlino accusa l'Ucraina di non mostrare "reciprocità" nella cessazione degli attacchi alle infrastrutture energetiche. "Purtroppo vediamo che finora non c'è reciprocità" da parte di Kiev. "Ci sono stati tentativi di colpire le nostre infrastrutture energetiche", ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo l'agenzia Interfax.
Cremlino: impegnati su tregua ma su impianti energia
Il presidente russo Vladimir Putin non ha dato l'ordine all'esercito di riprendere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina; la Russia non sta agendo. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Non ci sono stati altri ordini da parte del presidente", ha detto Peskov ai giornalisti rispondendo alla domanda se la Russia continuera' ad aderire al regime di cessazione temporanea dei raid sulle infrastrutture energetiche ucraine dopo i tentativi di Kiev di colpire gli impianti energetici russi.
Molinari: Meloni non ha mandato per approvare il Rearm Eu
"Non sono così convinto che il piano venga approvato, per due ragioni. La prima è che il Parlamento olandese si è già chiamato fuori perché è stata votata una mozione che prevede il cosiddetto 'opting out' in caso in cui la Commissione Europa autorizzi nuovo debito e Rearm EU è proprio autorizzazione di nuovo debito, quindi abbiamo già un paese che si chiama fuori. La Germania si è fatta la sua modifica costituzionale fregandosene delle regole europee fregandosene del Rearm Eu, e l'Italia non approverà una risoluzione che dà a Meloni il mandato di approvare il Rearm EU. La risoluzione parlerà della proposta di Giorgetti all'Ecofin e parlerà della volontà dell'Italia con i propri tempi di aumentare la propria difesa in linea con gli impegni del paese con la Nato. È questo che oggi la maggioranza dirà in Parlamento e ci aspettiamo che Meloni porti avanti questa posizione al Consiglio Europeo". Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.
Cremlino: tra Trump e Putin "fiducia reciproca"
Il Cremlino ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno fiducia reciproca e intendono seguire la strada della normalizzazione delle relazioni bilaterali. "Posso affermare con un alto grado di sicurezza che i presidenti Putin e Trump si capiscono bene, si fidano l'uno dell'altro e intendono procedere gradualmente lungo il percorso di normalizzazione delle relazioni russo-americane", ha detto ai giornalisti il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov. "Ci vorranno tempo e sforzi, supportati dalla volontà dei presidenti dei due Paesi, per ripristinare le relazioni, ma per ora questa ferma volonta' dei due presidenti è probabilmente la migliore garanzia che tutti seguiranno questa strada, sia in America che in Russia", ha detto il portavoce.
Zelensky: Usa monitorino cessate il fuoco
Gli Stati Uniti dovrebbero supervisionare il rispetto del cessate il fuoco di trenta giorni sugli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine da parte della Russia. E' l'appello rivolto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa a Helsinki.
Zelensky: no a concessioni a Russia su aiuti militari
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di non fare "concessioni" alla Russia, che chiede la fine degli aiuti occidentali all'Ucraina prima di un cessate il fuoco completo. "Non credo che dovremmo accettare la minima concessione in termini di aiuti all'Ucraina, ma al contrario dovremmo rafforzare gli aiuti all'Ucraina", ha detto Zelensky in una conferenza stampa a Helsinki.
Zelensky: pronto a inviare delegazione a colloqui Gedda
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto pronto a inviare a Gedda, nei colloqui annunciati tra Usa e Russia, "un team tecnico per discutere i prossimi passi". "Quando si terrà questo incontro e quale sarà il suo formato, sarò in grado di dirlo un pò più tardi", ha aggiunto, spiegando che aspetta di parlare nella giornata di oggi col presidente Usa, Donald Trump. Zelensky ha parlato da Helsinky, dove è in visita, come riporta il Guardian.
Zelensky: guerra può finire ma servono garanzie sicurezza
"Credo che quest'anno la guerra possa concludersi con una pace dignitosa, ma le garanzie di sicurezza sono decisamente necessarie, altrimenti Putin tornerà con la guerra". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa con il presidente finlandese, Alexander Stubb a Helsinki.
Crosetto: "Domani a Londra riunione tecnica su scenari"
Quella in programma domani a Londra, programmata dopo la videocall della 'coalizione dei volenterosi', "non è una riunione convocata da Starmer. Lo Stato maggiore della Difesa inglese, con quello francese, hanno convocato una riunione tecnica, a cui parteciperanno i tecnici, che non sono mai i capi. Non ci sarà quindi il generale Luciano Portolano, come non ci saranno gli altri suoi colleghi. L'Italia certamente ci sarà con dei tecnici decisi da Portolano. Si stanno affrontando possibili scenari e possibili soluzioni". Lo ha chiarito il ministro della Difesa Guido Crosetto, parlando con i giornalisti in Transatlantico della Camera, dove si svolge la discussione sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Zelensky: "Oggi parlerò con Trump"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà oggi con il presidente statunitense Donald Trump: lo ha annunciato lo stesso leader ucraino durante una conferenza stampa congiunta con il capo della Stato della Finlandia, Alexander Stubb, in corso a Helsinki.
Finlandia: "Mosca deve accettare la tregua senza condizioni"
La Russia deve accettare il cessate il fuoco proposto dall'amministrazione Trump "senza condizioni": lo ha detto oggi il presidente finlandese, Alexander Stubb, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
+Europa: "Sostegno a Kiev e Rearm per la difesa europea"
"Continuare a sostenere la resistenza ucraina contro l'ingiustificata aggressione russa nel quadro degli sforzi in questa direzione dell'Unione europea, anche attraverso la confisca definitiva degli asset russi congelati dalle sanzioni, e sostenere l'impegno europeo per una pace giusta, duratura e inviolabile conseguita con il consenso e il contributo negoziale imprescindibile del governo di Kyiv; sostenere il piano ReArm Eu sottolineando la necessità che le risorse ed in particolare i 150 miliardi di nuovi fondi europei vengano spesi nella prospettiva di un sistema comune europeo di difesa che possa svolgere un ruolo di protezione e deterrenza anche in grado, in prospettiva, di prescindere dal supporto degli Stati Uniti, e sulla cui architettura istituzionale e sistemi di finanziamento va aperta nel più breve tempo possibile il confronto, possibilmente a partire dal prossimo Consiglio europeo". È quanto prevede la risoluzione di +Europa, firmata da Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, depositata alla Camera in vista delle comunicazioni della presidente Meloni sul Consiglio europeo. In particolare, nella risoluzione Della Vedova-Magi, si sottolinea come "la telefonata tra Trump e Putin di ieri sul cessate il fuoco in Ucraina non ha purtroppo dato gli immediati risultati positivi che il Presidente Usa si aspettava ed aveva annunciato". Dunque, proseguono Magi e Della Vedova "l'Unione europea, che ha contribuito al sostegno dell'Ucraina complessivamente in misura superiore agli Usa, è chiamata a assumere un ruolo di guida nella definizione di un auspicato accordo per una pace giusta, duratura e non violabile e che ponga fine ad un conflitto che la vede per ragioni politiche, culturali, geografiche ed economiche inevitabilmente coinvolta". Inoltre, scrivono i parlamentari di +Europa, "le prospettive di una politica di sicurezza e difesa comune, di adeguata forza e con uno spettro sufficientemente ampio da agire da deterrente, possono prendere forme diverse attraverso architetture giuridiche che non necessariamente coinvolgano da subito tutti i 27 paesi dell'Unione (come per l'Euro o il Trattato di Schengen, anche considerando le parole del futuro cancelliere Mertz su una Comunità della difesa aperta a paesi non Ue); infine, "per migliorare la preparazione e le capacità di risposta alle sfide emergenti, occorre investire in tecnologie avanzate, come la sicurezza cibernetica e l'Intelligenza Artificiale, dove l'Europa nel suo complesso sconta gravi ritardi", concludono.
Ucraina, cos'è e a cosa serve "coalizione dei volenterosi”. VIDEO
Mulè: "Pace giusta per Ucraina si difende con le armi"
"La pace si difende con le armi, non esiste una guerra ripudiata se non hai le armi ed un sistema di difesa che possa difendere i valori che sottendono la democrazia e la libertà. Le armi servono ad avere un sistema di deterrenza nei confronti di chi può pensare o soltanto immaginare di invadere e conquistare i territori altrui". Così il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, parlando del conflitto tra Russia e Ucraina a margine della quinta edizione del Forum internazionale "Pace, Sicurezza e Prosperità" al Teatro Politeama di Palermo. "Questa maggioranza - prosegue - ha dato l'appoggio totale ed incondizionato all'esigenza di una pace giusta per l'Ucraina, che non sia una sottomissione verso la Russia, con l'impegno affinché in Europa ci sia finalmente una condivisione verso sistemi di difesa e sicurezza in ambito continentale", conclude Mulè.
Russia: "Si estende l'area del rogo in deposito di greggio"
È aumentata fino a raggiungere un'estensione di 1.700 metri quadrati l'area dell'incendio a un deposito di petrolio della regione russa di Krasnodar provocato secondo le autorità locali da un attacco di droni ucraini: lo afferma il quartier generale operativo della protezione civile regionale, citato dall'agenzia di stampa Interfax.
Ucraina: "Bombe russe nella regione di Sumy, un morto"
Un uomo di 29 anni è stato ucciso e altre tre persone sono rimaste ferite in un attacco lanciato ieri dalle forze russe nella regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto l'amministrazione militare regionale e la Procura generale, come riporta Ukrainska Pravda. "Il 18 marzo, a seguito del bombardamento russo del villaggio di Ugroidy, comunità territoriale di Krasnopil, una persona è stata uccisa e tre sono rimaste ferite", si legge in un comunicato stampa dell'amministrazione militare. La Procura, da parte sua, ha aggiunto che nell'attacco è stato colpito un condominio di due piani ed è stata danneggiata una conduttura del gas. Questa mattina, il capo dell'ufficio del presidente ucraino ha annunciato che un drone russo ha colpito un ospedale nella città di Sumy.
Media: "Gli Usa sospendono il contrasto al sabotaggio russo"
Diverse agenzie di sicurezza nazionale degli Stati Uniti hanno interrotto i lavori su uno sforzo coordinato per contrastare il sabotaggio, la disinformazione e gli attacchi informatici russi, allentando la pressione su Mosca mentre l'amministrazione Trump spinge la Russia a porre fine alla sua guerra in Ucraina: lo riporta in esclusiva la Reuters. L'anno scorso, ricorda l'agenzia di stampa, l'allora presidente Joe Biden aveva ordinato al suo team di sicurezza nazionale di istituire gruppi di lavoro per monitorare la questione, dopo gli avvertimenti dell'intelligence Usa secondo cui la Russia stava intensificando una guerra ombra contro le nazioni occidentali. Il piano era guidato dal National Security Council (NSC) del presidente e coinvolgeva almeno sette agenzie di sicurezza nazionale che hanno collaborato con gli alleati europei per sventare i complotti che avevano come obiettivo Europa e Stati Uniti, hanno detto alla Reuters sette ex funzionari che hanno partecipato ai gruppi di lavoro. Prima dell'insediamento del presidente Donald Trump, la sua amministrazione entrante è stata informata dai funzionari di Biden sugli sforzi e sollecitata a continuare a monitorare la campagna di guerra ibrida della Russia, hanno affermato gli ex funzionari statunitensi. Tuttavia, da quando Trump è entrato in carica il 20 gennaio scorso, gran parte del lavoro si è bloccato, secondo 11 attuali ed ex funzionari. Secondo queste fonti, gli incontri regolari tra il Consiglio per la sicurezza nazionale e i funzionari della sicurezza nazionale europei non sono stati programmati e l'NSC ha smesso di coordinare formalmente gli sforzi tra le agenzie statunitensi, tra cui l'FBI, il Dipartimento per la sicurezza interna e il Dipartimento di Stato.
Mounk: "Per Trump il mondo diviso in sfere di influenza"
"Sono mesi che la situazione sembra volgere in questa direzione. L'Ucraina che sarà costretta ad accettare una perdita del suo territorio sovrano. È ormai evidente da tempo che non è in grado di respingere l'esercito russo dal suo territorio e che quindi, in qualche maniera, una qualche forma di cessazione delle ostilità sia necessaria". Lo ha detto alla Stampa il politologo Yascha Mounk. "La paura in questo momento non è il cessate il fuoco - aggiunge - ma che si arrivi ad accettare che parte del territorio ucraino rimarrà sotto il controllo della Russia e che alla Russia non sarà chiesto nulla in cambio. Queste due cose insieme se anche portano alla pace, non portano a una pace stabile, se consideriamo le mire espansionistiche di Putin". "Trump vede il mondo diviso secondo sfere di influenza - spiega - Crede che l'Ucraina faccia parte della sfera di influenza naturale della Russia, che Taiwan faccia parte della sfera di influenza naturale della Cina e che la Groenlandia o Panama debbano fare parte della sfera di influenza naturale degli Stati Uniti. Il tutto condito da un'ottica opportunista per cui l'obiettivo è trarre il massimo da quelle zone che sono appunto sotto la diretta influenza degli Usa e abbandonare il resto a Russia o Cina, con completo menefreghismo di quello che era l'ordine mondiale prestabilito". Per Trump, dice Mounk, l'Europa "è un alleato ma conta poco o molto a seconda di quanto serve agli interessi americani. L'Europa dell'Est va bene che stia sotto l'influenza della Russia e dunque non viene difesa, quella dell'Ovest è bene che rimanga nella sfera di influenza degli Stati Uniti, deve continuare a essere orientata verso Washington, ma in termini molto meno favorevoli rispetto al passato. In questo nuovo contesto mondiale l'Europa deve decidere cosa fare. Se vuole prendersi in mano il proprio futuro, allora deve cambiare parecchio, non solo spendere più soldi sul militare, ma anche ridiventare una vera forza economica nel mondo il che significa produrre aerei moderni, avere veicoli elettronici competitivi, essere all'avanguardia nella ricerca sull'intelligenza artificiale".
Kallas: "Eurobond per la difesa non sono fuori dal tavolo"
"Gli eurobond per la difesa non sono fuori dal tavolo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali. "È ovvio che dobbiamo fare di più e nulla è fuori discussione. Ciò che vedete è quello che poteva essere concordato al momento. Ma è del tutto fuori discussione? Non credo, perché si tratta di progetti comuni e abbiamo anche bisogno di finanziamenti comuni", ha aggiunto. "Credo - ha precisato rispondendo ad una domanda sulla clausola del made in Europe chiesta ad alta voce dalla Francia - che l'opportunità di sviluppare l'industria europea della difesa sia davvero presente in questo momento. Significa che siamo in grado di farlo completamente da soli? No, al momento no. Ma sicuramente rafforzare l'industria europea della difesa è importante: se ci affidiamo ai nostri alleati che poi pongono delle condizioni su come possiamo usare le armi, poi nei momenti di crisi avremmo difficoltà con queste limitazioni". Il punto di caduta sembra dunque essere una quota del 65% di componentistica europea nelle catene del valore e Parigi, secondo Kallas, si dice d'accordo. "Il punto principale - nota - è che al momento non siamo in grado di fare tutto in Europa. Inoltre, è un po' come l'uovo e la gallina o un circolo vizioso: se diciamo che l'industria americana è fuori, cosa che al momento non è possibile, l'America dirà: 'Perché partecipiamo allora alla vostra difesa?' Così li allontaniamo anche dalla sicurezza europea, cosa che non vogliamo. Bisogna avere un approccio calibrato".
Trump: "Con Putin non discusso di aiuti militari a Kiev"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che nella chiamata di ieri con il presidente russo Vladimir Putin non è stata discussa la questione degli aiuti militari all'Ucraina, nonostante il Cremlino abbia affermato che il leader russo aveva chiesto la fine dell'assistenza militare a Kiev."Non abbiamo parlato di aiuti, non ne abbiamo parlato affatto", ha detto Trump in un'intervista serale al programma "The Ingraham Angle" della Fox News. "Abbiamo parlato di tante cose, ma non si è mai parlato di aiuti", ha aggiunto come riporta Reuters sul sito.
Hill: "Ha vinto il russo, Trump sbaglia tattica"
"Il capo del Cremlino ha ottenuto quello che voleva. Il sistema di sicurezza nato dalla Prima e dalla Seconda Guerra Mondiale è finito. Gli europei sono minacciati insieme da Russia, Usa e Cina: se non capiscono che è arrivato il momento di costruire le loro difese, le conseguenze saranno molto tetre". Così a Repubblica Fiona Hill, ex direttrice per l'Europa nel Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca nel primo mandato di Trump. La telefonata tra i leader "a giudicare dai due comunicati, non è stata molto soddisfacente per la Casa Bianca. Putin ripete le sue posizioni massimalistiche, come la fine degli aiuti militari e di intelligence a Zelensky. Considerando che Trump aveva già in mano l'accordo sulla tregua con l'Ucraina, probabilmente si aspettava di convincerlo. Ma non si capisce usando quale leva, a parte cedere Kiev. Quello in corso sembra più che altro un negoziato personale tra loro due, per definire le relazioni bilaterali, sulla testa degli ucraini e degli europei". "È una guerra europea e in gioco c'è la sicurezza del continente, ma gli europei sono esclusi - prosegue - Stiamo tornando a scenari da Prima guerra mondiale, tanto per le modalità del conflitto in trincea, quanto per la volontà di rilanciare i rapporti di forza tra grandi potenze". A Trump suggerirebbe "che questa strategia non è nell'interesse suo e degli Stati Uniti. Capisco e condivido la sua volontà di migliorare le relazioni con la Russia e prevenire i conflitti nucleari. Ma il modo di riuscirci non è questo. Però lui non lo capisce, e non ha nessuno vicino disposto a dirglielo". Come dovrebbero reagire gli europei? "Sull'Ucraina, sono l'unica possibile resistenza alla svendita di Kiev e dell'intero continente. Devono rialzare la testa, come Unione, come singoli Paesi, come costellazione di tutto ciò che gravita intorno all'Europa. La premier italiana Meloni può svolgere un ruolo cruciale".
Kallas: "Resistenze a piano,domani proposta da 5 miliardi"
"Ci stiamo lavorando, su scala ridotta, ascoltando le preoccupazioni dei diversi Paesi". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie, tra cui l'ANSA, a proposito del suo piano da 40 miliardi di aiuti militari a Kiev. L'obiettivo, per questo vertice Ue, è concordare almeno la parte sui due milioni di munizioni chiesti da Volodymyr Zelensky - vale 5 miliardi di euro - salvaguardando il principio di proporzionalità dei contributi. Le resistenze vengono "da Paesi che sono lontani e che forse non vedono la minaccia in modo così forte. Ma la minaccia c'è, oggi più che mai".
Kallas: "Da Mosca resoconto diverso, non ci si può fidare"
"Se si leggono i due resoconti della telefonata, è chiaro che la Russia non vuole fare concessioni. Mi risulta che la Russia abbia detto che ci sono stati colloqui sugli aiuti militari all'Ucraina, mentre Trump dice di no, che questo non è stato discusso". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali. "Ciò dimostra anche che della Russia non ci si può fidare, forse ora lo vedono anche gli americani. Ora è lecito chiedersi cosa succederà", ha aggiunto.
Kallas: "Non possiamo accettare lo stop alle armi a Kiev"
L'Europa "non può accettare" che il flusso di armi all'Ucraina perché la Russia vuole che Kiev "abbassi la guardia". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali tra cui l'ANSA. "Abbiamo visto quel che è successo con Minsk 1 e 2: se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all'Ucraina sarà libera di continuare perché gli ucraini non potranno difendersi da soli, quindi è chiaro che non può funzionare, non può essere l'accordo", spiega. "La garanzia di sicurezza più forte è un esercito ucraino forte, anche questo è molto chiaro".
Fabbri: "Trump vuole patto su terre rare,Kiev cederà territori"
"Siamo a una fase interlocutoria. Di fatto non è stato deciso nulla di concreto, ma il confronto diretto tra i due leader offre spunti molto interessanti". E' il quadro dell'analista Dario Fabbri, direttore del mensile Domino, intervistato da QN. L'obiettivo principale di Trump, afferma, è duplice: "Primo, stabilire un rapporto diretto con la Russia separandola dall'abbraccio con la Cina, in accordo con gli apparati americani. Secondo, arrivare in fretta ad un accordo con l'Ucraina per lo sfruttamento delle terre rare, di cui si parla da settimane. Trump ha ottenuto di preservare le centrali in vista appunto della possibilità di estrazione delle terre rare in Ucraina, attività per la quale è importante avere a disposizione strutture energetiche in attività e non danneggiate". Sui territori occupati "l'Ucraina sarà costretta fare molti passi indietro. E certamente la Russia manterrà una grossa parte delle aree attualmente occupate con la forza. Ma tutto ciò dovrà far parte di una trattativa non ancora iniziata e quindi oggettivamente in alto mare". Sulle truppe in Ucraina per vigilare sulla futura pace "forse la soluzione possibile è coinvolgere anche Paesi non europei come l'Australia, l'India, la stessa Cina. In questo scenario si sta profilando "non proprio un nuovo ordine mondiale, ma certamente una triangolazione tattica tra le superpotenze diversa rispetto allo schema a cui siamo stati abituati dopo la fine della seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti si avvicinano alla Russia in funzione anti-cinese. A Trump interessa soprattutto questo". Che gli Usa fossero il bene contro il male "è sempre stata la percezione degli europei, in parte anche corretta. In realtà le potenze pensano a consolidare la propria potenza e l'economia diventa uno strumento per raggiungere l'obiettivo".
Mosca: "Respinte 5 offensive ucraine verso regione Belgorod"
Il ministero della Difesa russo nella tarda serata di ieri ha affermato di aver respinto "cinque offensive tentate" dalle forze ucraine verso la regione russa di Belgorod sostenendo che l'ultima sia avvenuta tra le 17.30 e le 18.45 ora locale (quindi tra le 15.30 e le 16.45 italiane) e ha accusato Kiev di voler creare "uno sfondo negativo attorno ai colloqui" telefonici di ieri tra Putin e Trump. Lo riportano le agenzie di stampa russe. Le dichiarazioni di Mosca non sono verificabili in modo indipendente.
Kiev: "Droni russi sul sito elettrico ferrovie regionali"
La Russia ha lanciato un attacco con droni sul sistema elettrico che alimenta le ferrovie nella regione ucraina di Dnipropetrovsk (centro), ha annunciato la compagnia ferroviaria statale Ukrzaliznytsya, come riporta la Bbc. Parti della ferrovia sono rimaste senza elettricità, ma il traffico non è stato interrotto. Dopo l'arrivo dei soccorritori, Mosca ha lanciato un altro attacco, noto come "doppio tocco", afferma Ukrzaliznytsya, aggiungendo che non ci sono vittime. L'attacco giunge poche ore dopo che il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per 30 giorni.
Suslov: "Kiev coinvolta alla fine, soluzione sarà bilaterale"
"La cosa più importante è che entrambe le parti rimangono impegnate a risolvere il conflitto ucraino bilateralmente, questa è la parola chiave". E' quanto ha dichiarato, intervistato dal Corriere della Sera, Dmitri Suslov, docente tra i più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino. "C'è la chiara volontà politica di Trump e Putin - aggiunge - di portare avanti la cooperazione russo-americana non solo sull'Ucraina ma anche sull'agenda complessiva dei nostri rapporti". Lo stop agli attacchi alle infrastrutture energetiche "è un gesto di buona volontà del presidente russo verso Trump, per consentirgli di giustificare il suo approccio che la cooperazione con Mosca paga. Oggettivamente l'Ucraina ha sofferto di più gli attacchi a questo tipo di strutture e la tregua parziale ha senso, anche per dimostrare che c'è un progresso". Non si è aderito al cessate il fuoco completo "perché una tregua generale non può e non dev'essere usata per la rimilitarizzazione dell'Ucraina. Putin lo ha detto chiaramente durante la telefonata: un cessate il fuoco generale è possibile solo se c'è simultaneamente la cessazione di ogni tipo di assistenza militare americana e occidentale a Kiev". Che succede adesso? "Primo, vedremo come reagirà l'Ucraina, ma penso che la natura delle relazioni tra gli americani e gli ucraini non consenta a Zelensky di dire di no. Secondo, gli esperti russi e americani inizieranno a incontrarsi, probabilmente in Medio Oriente, non solo per regolare il conflitto ucraino, ma anche per affrontare il quadro generale. Discuteranno anche di temi come l'Iran e il suo programma nucleare e non ultimo la stabilità strategica". Gli ucraini verranno coinvolti "solo nella discussione sull'accordo finale, una volta che tutti i nodi saranno stati sciolti".
Stefanini: "Si è aperta tra Usa e Russia la porta diplomatica"
"La guerra continua, però in parallelo si può negoziare. E se poi si arriverà a un negoziato diretto ucraino-russo, il progresso sarà notevole". Lo ha detto intervistato dal Messaggero l'ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante dell'Italia presso la Nato. La telefonata Trump-Putin, afferma, "apre alla diplomazia una porta che finora era chiusa. Il risultato è molto inferiore alle aspettative, non solo del pubblico italiano ma quelle dei due leader. Però è un risultato concreto. Inoltre, riprende la collaborazione internazionale tra Russia e Usa su altri scacchieri, come l'Iran". Si è parlato anche di affari: "Tutti i Paesi con illimitate estensioni territoriali scoprono adesso terre e minerali rari. Parlare del loro sfruttamento, per Trump e Putin, è un modo per solidificare un rapporto e aggirare la mancanza di intesa sulle questioni fondamentali". Dopo questa telefonata cambia "poco sul terreno. Gli aiuti americani a Kiev continueranno, a Trump basterà lasciare che arrivino quelli già allocati da Biden. Inizia un percorso di tregua a pezzi: oggi la tregua dei bombardamenti sulle centrali e scambi di prigionieri, poi di altri prigionieri, poi forse dei bambini deportati, o un accordo sui porti Fino alla discussione sui territori". L'Europa "tira un sospiro di sollievo nel non vedere l'Ucraina abbandonata dagli Stati Uniti. E conferma le ragioni dell'appoggio a Kiev. Una Europa che lasciasse fare agli Usa continuerebbe a non avere peso nella crisi".
Ue, Draghi propone “catena di comando” militare e riarmo centralizzato. Come funziona ora?
Per l’ex premier Mario Draghi è tempo di agire: la sicurezza europea è minacciata e “messa in dubbio” dalla nuova amministrazione Usa di Donald Trump, proprio adesso che la Russia di Putin "ha dimostrato di essere una minaccia concreta", ha detto in Senato. Sarà dunque "inevitabile" dotarsi di una difesa comune e superare il meccanismo dell'unanimità fra Paesi Ue. LEGGI L’ARTICOLO
Kiev: "Nella notte Mosca ha lanciato 6 missili e 145 droni"
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con due missili balistici Iskander-M, quattro missili antiaerei S-300 e 145 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze: lo ha reso noto l'Aeronautica militare di Kiev. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 72 droni d'attacco, mentre 56 droni-esca sono caduti in zone aperte, ha aggiunto l'Aeronautica. I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Cherkasy, Kiev, Zhytomyr, Vinnytsia, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Odessa. Gli attacchi russi hanno colpito le regioni di Sumy, Odessa, Poltava, Dnipropetrovsk, Kiev e Cernigov.
Cina: "Sforzi positivi su Ucraina dopo telefonata Putin-Trump"
La Cina accoglie con favore tutti gli sforzi verso il cessate il fuoco all'indomani del colloquio telefonico intercorso tra i presidenti di Usa e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin. "La parte cinese ha sostenuto la risoluzione della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione fin dall'inizio. Accogliamo con favore tutti gli sforzi verso un cessate il fuoco e lo consideriamo un passo necessario per raggiungere la pace", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, parlando nel corso del briefing quotidiano.
Berlino denuncia il "gioco di Putin" dopo nuovi raid in Ucraina
Berlino ha accusato oggi il presidente russo Vladimir Putin di "giocare", dopo che Kiev ha segnalato attacchi russi alle infrastrutture civili ucraine poche ore dopo che Mosca aveva accettato di sospendere temporaneamente i raid aerei alle strutture energetiche del Paese. "Abbiamo visto che gli attacchi alle infrastrutture civili non si sono affatto attenuati nella prima notte dopo questa telefonata presumibilmente rivoluzionaria e grandiosa" tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un'intervista tv.
Attacco droni Kiev in russa Krasnodar, a fuoco deposito greggio
Le autorità russe hanno riferito stamattina che è scoppiato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Krasnodar, a est del confine con l'Ucraina, in seguito a un attacco con droni da parte di Kiev. "Un incendio è scoppiato nei pressi del villaggio dopo la caduta di detriti" dai droni abbattuti dalle difese antiaeree, ha affermato l'ufficio di coordinamento dei servizi di emergenza russo aggiungendo che sono stati dispiegati 105 soccorritori e che al momento non sono state segnalate vittime.
Usa: "Tregua in Ucraina riguarda tutte le infrastrutture"
Il cessate il fuoco di 30 giorni tra Russia e Ucraina, concordato dal presidente americano Donald Trump e da quello russo Vladimir Putin ma non ancora accettato da Kiev, riguarderebbe l'energia e "le infrastrutture in generale". Lo ha affermato l'inviato statunitense Steve Witkoff, rispondendo a una domanda specifica su Fox News in merito al fatto se la tregua riguardasse solo l'energia o una questione più ampia. Witkoff ha detto: "No, riguarda l'energia e le infrastrutture in generale".
Usa: "Colloqui sulla tregua in Ucraina domenica a Gedda"
I colloqui per un cessate il fuoco nella guerra della Russia con l'Ucraina continueranno domenica nella città saudita di Gedda: lo ha detto l'inviato speciale del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff. In un'intervista con Fox News poche ore dopo che Trump ha avuto una lunga telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, Witkoff ha parlato in particolare della tregua sulle infrastrutture energetiche e sugli obiettivi nel Mar Nero: "Penso che entrambi siano ora concordati dai russi. Sono certamente fiducioso che gli ucraini saranno d'accordo", ha detto.
Mosca: "Abbattuti stanotte 57 droni ucraini sul territorio russo"
Le difese aeree hanno abbattuto stanotte 57 droni ucraini su quattro regioni russe e sul Mar d'Azov. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa di Mosca.