Guerra Medio Oriente, Wafa: "Bambino ucciso da un cecchino israeliano a Rafah"

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Lo scrive l'agenzia palestinese secondo cui il bambino è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Intanto l'agenzia di Protezione civile di Gaza, gestita da Hamas, stima che oltre 10mila corpi siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. Hamas: "Prossimi ostaggi iberi domenica"

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Le forze di occupazione israeliane "hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro" questa sera nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa secondo cui il bambino è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Due persone, una delle quali era un bambino, sono state uccise e altri nove, tra cui bambini, sono rimaste ferite questa sera dai proiettili delle forze di occupazione a Rafah, scrive ancora la Wafa. Primo giorno di libertà per le tre donne israeliane ex ostaggio di Hamas e per centinaia di detenuti palestinesi. Il posto su Ig di Emily Damari, liberata ieri dopo 471 giorni di prigionia a Gaza: "Sono la persona più felice del mondo". Anche l'attivista Jarrar tra le detenute palestinesi liberate: nella notte la gioia della folla notte davanti al carcere di Ofer. Missione di Tajani in Israele e Palestina: "È l'alba di una pace possibile, l'Italia si conferma costruttrice di eventi positivi". L'agenzia di protezione civile a Gaza, gestita da Hamas, stima che più di 10.000 cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. 


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Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche  l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente  e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese,  quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita  politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah,  che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato  ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI

Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato  dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal  2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha  iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil,  primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli  ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari  gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di  crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden

Mentre continuano a emergere i dettagli sull’intesa raggiunta tra le  parti, non si sono fatte attendere le reazioni dei leader internazionali  sul cessate il fuoco nella Striscia. LEGGI L'ARTICOLO

Gaza, recuperati a Rafah 137 corpi da inizio cessate il fuoco

La Difesa civile palestinese ha affermato che dall'inizio del cessate il fuoco solo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono stati ritrovati tra le macerie 137 corpi. Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui l'organizzazione di soccorso di Gaza ha garantito che le sue squadre continuano a scavare tra le macerie degli edifici distrutti dalla guerra di 15 mesi di Israele, alla ricerca dei corpi delle persone uccise. Si stima, aggiunge l'emittente tv qatariota, che attualmente siano almeno 10.000 i corpi non ancora recuperati da sotto le macerie nella Striscia di Gaza. 

Wafa: "Bambino ucciso da un cecchino israeliano a Rafah"

Le forze di occupazione israeliane "hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro" questa sera nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa secondo cui il bambino, di nome Zakaria Hamid Yahya Barbakh, è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Due persone, una delle quali era un bambino, sono state uccise e altri nove, tra cui bambini, sono rimaste ferite questa sera dai proiettili delle forze di occupazione a Rafah, scrive ancora la Wafa

Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO

I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il  clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è  giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di  guerra. LE IMMAGINI

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE

Cecilia Sala: "In Iran interrogatori incappucciata con faccia al muro"

La giornalista racconta i suoi 21 giorni di prigionia nel carcere di Evin a "Che tempo che fa": dalla cella sentiva "rumori strazianti, erano tentativi di farsi del male di detenute in isolamento". Sul giorno dell'arresto: "Mi hanno portata via dall'albergo e mi hanno bendata". E spiega di non voler più tornare in Iran, almeno finché sarà una Repubblica Islamica. LEGGI QUI

Israele, Ben Gvir e altri due ministri lasciano governo Netanyahu

Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale - con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso - ha detto addio all'esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L'ARTICOLO

Primo giorno di libertà per le tre donne liberate da Hamas

Tregua Israele-Hamas, la lista dei 33 ostaggi che saranno liberati nella prima fase

Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell'accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI

Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. FOTO

Molti abitanti della Striscia si stanno spostando a piedi oppure su camion e carretti trainati da asini per tornare nelle loro abitazioni. Intanto, camion con aiuti umanitari e ambulanze sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. GUARDA LA GALLERY

Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO

Gaza, dal Qatar 12,5 milioni di litri di carburante in 10 giorni

Il Qatar ha annunciato che fornirà alla striscia di Gaza 12,5 milioni di litri di carburante nei primi 10 giorni di cessate il fuoco, con 1,25 milioni di litri al giorno. Lo riferisce Al Jazeera online citando il ministero degli Esteri del Qatar secondo cui 25 camion carichi di carburante finanziati dallo Stato del Qatar sono già arrivati ;;nell'enclave attraverso il valico di Karem Abu Salem.   Il carburante verrà utilizzato per alimentare ospedali e rifugi per i palestinesi sfollati e fornire altri servizi essenziali, precisa la stessa fonte, aggiungendo che il Qatar ha allo stesso tempo sottolineato la necessità di sforzi regionali e internazionali concertati per fornire aiuti umanitari ai civili devastati dalla guerra. 

Gaza, la tregua è iniziata. Cosa succede adesso: le tappe

Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle aree intorno alla città meridionale di Rafah verso il corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Egitto e Gaza. L'accordo di tregua con Hamas prevede tre fasi e stabilisce la negoziazione della fase due e tre durante la fase uno. Sempre nella fase iniziale Israele dovrebbe concedere una aumento delle consegne di aiuti umanitari, fino a 600 camion al giorno. Ecco una cronologia di quello che dovrebbe accadere nei prossimi due mesi. COSA SAPPIAMO

Tregua Israele-Hamas, consegnati i primi ostaggi israeliani. VIDEO

I primi ostaggi israeliani liberati da Hamas sono tre donne: Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher. Tutte e tre in buona salute, sono state consegnate alla Croce Rossa nella piazza centrale di Gaza circondata dai miliziani. GUARDA IL VIDEO

Von der Leyen: "Liberazione ostaggi riempie di speranza"

"Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono libere. Altri devono seguire. Vedere gli ostaggi riunirsi alle loro famiglie ci riempie il cuore di speranza. Che sia l'inizio di un nuovo capitolo per Israele e per il popolo palestinese. Il cessate il fuoco deve reggere. L'Europa lo sosterrà". Lo scrive sui social la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Media: Hamas, prossimi rapiti liberi domenica,non sabato

Un portavoce di Hamas ha annunciato che il gruppo terroristico non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi prima di domenica prossima, e non sabato come era stato previsto e che il giorno prima fornirà i nomi dei rapiti che saranno liberati. Lo riferisce Times of Israel. L'accordo stabilisce che Hamas rilascerà il secondo gruppo di ostaggi il settimo giorno dell'accordo di cessate il fuoco-ostaggi. Poiché l'accordo è entrato in vigore ieri, il settimo giorno dell'accordo sarebbe sabato.

Tajani in Israele e Palestina: "L'Italia fornirà uomini per un'eventuale missione di pace"

Il titolare della Farnesina incontra il suo omologo Gideon Sa'ar, il presidente israeliano Isaac Herzog e il premier e ministro degli Esteri palestinese Mohammed Mustafa, per "incoraggiarli e sostenerli, perché oggi la tregua è ancora fragile". Sul futuro "credo sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l'Onu. Purché sia ​​a guida araba". LEGGI QUI

Portavoce di Hamas: "Ci impegniamo a rispettare l'accordo"

Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam di Hamas, ha tenuto un discorso televisivo affermando che il gruppo è impegnato a rispettare l'accordo di cessate il fuoco e sollecita i mediatori a costringere Israele a rispettarlo. Lo riporta Al Jazeera. Hamas sostiene che il successo dell'intesa dipenderà dalla buona volontà di Israele.

Forze sicurezza Hamas operative a Gaza dopo cessate fuoco

La polizia e le forze di sicurezza di Hamas son ooperative a Gaza nel secondo giorno di cessate il fuoco con Israele. Lo rendono noto alcuni giornalisti dell'Afp. Il vice ministro degli interni di Hamas per il territorio, Mahmud Abu Watfah, ha ispezionato la polizia armata, alcuni in tuta mimetica e altri vestiti di nero, prima che pattugliassero le strade bombardate di Gaza City. "Ci teniamo al comfort e alla protezione di coloro che si sono sacrificati con la resistenza e hanno pagato un prezzo elevato per questa sanguinosa guerra", ha detto Abu Watfah che ha spiegato che le forze volevano "controllare la situazione sul campo" in caso di caos.  

Il vocale dell'ex ostaggio ai cari, "sono Romi e sono tornata"

Romi Gonen, la 24enne rilasciata da Hamas ieri con altre due donne israeliane nello scambio di prigionieri, ha inviato un messaggio vocale ai suoi cari ringraziandoli per il loro sostegno durante i 470 giorni di prigionia. "Sono Romi, sono tornata dalla prigionia", dice nel messaggio, condiviso dall'ufficio stampa del governo israeliano (Gpo) e rilanciato da Cnn. "Grazie mille a tutti. Non ho ancora idea di cosa abbiate fatto (per me). Ne ho visto solo una piccola parte, ma siete i migliori al mondo. Vi apprezzo così tanto", continua il vocale. "Vi mando abbracci e baci e, se Dio vuole, ci vediamo presto, Yalla!" si è concluso il messaggio. Gonen aveva 23 anni quando è stata rapita dal festival musicale Nova nell'ottobre 2023. Secondo la sua famiglia, è stata colpita alla mano durante l'attacco. È in cura insieme a Emily Damari e Doron Steinbrecher, anche loro liberate da Hamas, presso lo Sheba Medical Center alla periferia di Tel Aviv. Successivamente, il Gpo ha pubblicato video emozionanti che mostrano i tre ostaggi che si riuniscono alle loro madri al punto di accoglienza in Israele. Nei toccanti video, le donne liberate abbracciano in lacrime le loro madri dopo essere state tenute prigioniere per oltre 15 mesi. In un video, Gonen è visibilmente sopraffatta dall'emozione durante una chiamata con suo padre. "Papà! Sono tornata viva!" ripete. In un altro filmato, Damari esclama durante una chiamata con la famiglia: "Fratelli miei! Sono sopravvissuta!" 

Tregua Israele-Hamas, la lista dei 33 ostaggi che saranno liberati nella prima fase

Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell'accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI

Gaza, la tregua è iniziata. Cosa succede adesso: le tappe

Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle aree intorno alla città meridionale di Rafah verso il corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Egitto e Gaza. L'accordo di tregua con Hamas prevede tre fasi e stabilisce la negoziazione della fase due e tre durante la fase uno. Sempre nella fase iniziale Israele dovrebbe concedere una aumento delle consegne di aiuti umanitari, fino a 600 camion al giorno. Ecco una cronologia di quello che dovrebbe accadere nei prossimi due mesi. I DETTAGLI

Netanyahu a Trump: "Porteremo alleanza a livelli ancora più alti"

"Credo che lavorando di nuovo insieme porteremo l'alleanza tra Stati Uniti e Israele a livelli ancora più alti". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un videomessaggio di congratulazioni a Donald Trump nel giorno del suo insediamento come presidente degli Stati Uniti, ricordando le azioni del tycoon in favore di Israele durante il suo primo mandato, tra cui il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e il ritiro degli Usa "dal pericoloso accordo nucleare con l'Iran". "Sono fiducioso che completeremo la sconfitta dell'asse terroristico dell'Iran e inaugureremo una nuova era di pace e prosperità per la nostra regione", ha aggiunto Netanyahu ringraziando Trump anche per l'aiuto nel liberare gli ostaggi. 

Trump: "Sarò pacificatore, mio successo misurato da guerre che chiuderò"

"Noi misureremo i nostri successi e non solo sulle battaglie che vinciamo ma anche sulle guerre a cui metteremo fine, guerre, forse cosa più importante, in cui non siamo mai entrati". Lo ha detto Donald Trump nel suo discorso inaugurale, con un riferimento alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. "La mia più orgogliosa eredità sarà quella di pacificatore e unificatore, questo è quello che voglio essere", ha poi aggiunto. Nonostante questo impegno di pace dichiarato, Trump ha affermato l'intenzione di costruire "l'esercito più forte che abbiate mai visto". "Come nel 2017, noi di nuovo costruiremo l'esercito più forte che il mondo abbia mai visto", ha ribadito. 

Netanyahu: "Insieme a Trump sconfiggeremo asse del terrore dell'Iran"

"Congratulazioni Presidente Trump! Sara e io inviamo i nostri più sentiti auguri a lei, a Melania e al popolo americano per il suo secondo insediamento come Presidente degli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un video pubblicato su X per congratularsi col presidente eletto nel giorno dell'insediamento a Washington D.C. "Il tuo primo mandato ha avuto molti momenti importanti nella storia delle relazioni tra i nostri due Paesi. Ti sei ritirato dal pericoloso accordo nucleare iraniano, hai riconosciuto Gerusalemme come capitale d'Israele, hai spostato l'ambasciata americana a Gerusalemme e hai riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan - ha ricordato Netanyahu - hai anche siglato gli storici Accordi di Abramo, in cui Israele ha fatto pace con quattro Paesi arabi".


Bandiera palestinese a inaugurazione anno accademico a Pavia

Un rappresentante degli studenti all'Università di Pavia, Leonardo Tambone, ha esposto una bandiera della Palestina sul palco del Teatro Fraschini durante il suo intervento in occasione dell'apertura dell'anno accademico 2024-2025.   "Ci auguriamo che la tregua in atto da poche ore possa essere duratura - ha sottolineato Tambone -, ma non possiamo dimenticare gli oltre 46mila morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, tra i quali si contano 13mila giovani. Il 90% delle scuole a Gaza è stato distrutto". Il rappresentante degli studenti ha parlato di "un assordante silenzio dell'Università di Pavia sulla tragedia che si è vissuta a Gaza, nonostante i 43 giorni di occupazione dei cortili e di altri spazi dell'Ateneo che abbiamo effettuato nei mesi scorsi".  Tambone ha manifestato preoccupazione anche per "la mancanza di 5 milioni di euro all'Ateneo di Pavia: senza queste risorse non potranno essere erogate le borse di studio ai giovani che necessitano di un sostegno per continuare il loro percorso universitario". 

Tajani: "Iran e Houthi non minaccino la tregua"

Ora si deve "andare verso gli Accordi di Abramo, vuol dire costruire una nuova stagione di pace, l'Iran non deve minacciare Israele né usare alleati come gli Houthi per far saltare la tregua, non servono provocazioni in questo momento, chi lo fa, se lo fa, si assume la responsabilità di nuovi morti". Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo da Gerusalemme in video collegamento all'evento organizzato dal Parlamento europeo in Italia "Agenda per la Pace 2025 il ruolo dell'Europa e le sfide del Giubileo della speranza".  "Mi auguro che questo non accada anche con i nostri mercantili nel Mar Rosso - ha aggiunto -, mi auguro che nessuno voglia utilizzare questa situazione per speculazioni di potere e mi auguro che l'amicizia tra Iran e Russia abbia altri fini, non quello di creare problemi in Israele". 

Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. I DETTAGLI

Tajani in Israele e Palestina: "L'Italia fornirà uomini per un'eventuale missione di pace"

Il titolare della Farnesina incontra il suo omologo Gideon Sa'ar, il presidente israeliano Isaac Herzog e il premier e ministro degli Esteri palestinese Mohammed Mustafa, per "incoraggiarli e sostenerli, perché oggi la tregua è ancora fragile". Sul futuro "credo sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l'Onu. Purché sia a guida araba". LEGGI QUI

Tajani: "Ci vorranno anni ma obiettivo è due Stati"

Per raggiungere una soluzione 'due popoli due Stati' in Medio Oriente "ci vorrà tempo, mesi, anni, perchè quello che è successo in questi due anni di guerra ha provocato ferite profonde. Ma io credo che si debba lavorare per quello, anche con una presenza italiana a guida araba, e lavorare per permettere ai palestinesi di vivere in condizioni diverse. Non è una questione di giorni o di mesi, ma di anni. Impresa difficilissima ma mai essere rinunciatari. Questa è la priorità della nostra politica estera". Lo ha detto il ministro degli esteri, Antonio Tajani, intervenendo all'evento 'Il ruolo dell'Europa e le sfide del Giubileo'. 

Tajani ribadisce: "Pronti a fornire militari per missione di pace"

"Abbiamo ribadito che siamo disponibili in caso di necessità di un'eventuale missione di pace a guida araba a fornire donne e uomini delle nostre forze armate". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un punto stampa a Gerusalemme.

Tajani: "Italia disponibile su sminamento e ricostruzione infrastrutture"

"Abbiamo anche dato la nostra disponibilità per una fase successiva di ricostruzione, mettendo a disposizione il saper fare italiano soprattutto per lo sminamento, la ricostruzione edilizia e per la ricostruzione di infrastrutture, vedremo quello di cui ci sarà bisogno". Lo ha dichiarato in un punto stampa a Gerusalemme il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, precisando che nel pomeriggio si terrà un business forum Italia-Israele. "Del futuro e della ricostruzione abbiamo parlato anche con il cardinale Pizzaballa. Con lui abbiamo approfondito anche il tipo di aiuto umanitario che serve - ha aggiunto Tajani - Ci sarà mercoledì una riunione a Roma con il ministro Bernini perché una delle richieste che è emersa è quella di lavorare per far riprendere le attività di formazione e anche di istruzione universitaria dei giovani. Quindi serviranno anche dei prefabbricati per permettere la ripresa dell'attività scolastica".

Guterres: "630 camion di aiuti entrati ieri a Gaza"

Oltre 630 camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza domenica, ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza, con almeno 300 dei mezzi diretti a nord dell'enclave, dove l'Onu afferma che incombe la carestia. Lo riporta Al Jazeera. 

Tajani: "Altri 10 milioni di euro per progetti di ricostruzione"

"La cooperazione italiana aggiungerà altri 10 milioni di euro per progetti di ricostruzione che si aggiungono ai 15 che abbiamo già investito e consegnato ai palestinesi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando nel corso di un punto stampa a Gerusalemme di averne parlato a Ramallah con il primo ministro dell'Anp, Muhammad Mustafa.

Israele, ostaggi liberati da Hamas riabbracciano le famiglie

Doha: a Gaza 12,5 mln di litri carburante in 10 giorni

Il Qatar ha annunciato che invierà 1,25 milioni di litri di carburante al giorno alla Striscia di Gaza durante i primi dieci giorni di tregua tra Hamas e Israele, secondo una dichiarazione del suo ministero degli Esteri. Il piccolo paese ricco di gas ha affermato di aver "messo in atto un ponte di terra per fornire alla Striscia di Gaza 12,5 milioni di litri di carburante durante i primi dieci giorni dell'accordo di cessate il fuoco (...) ad un ritmo di 1,25 milioni di litri al giorno" , per le necessità di questo territorio palestinese che conta 2,4 milioni di abitanti.

Tajani: Italia fornirà uomini per missione pace

L'Italia fornirà uomini e donne a una eventuale missione di pace a guida araba a Gaza. Lo afferma a Gerusalemme il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Per Tajani "non potrà essere Hamas" a gestire Gaza in futuro.

Hamas: "Gaza risorgerà di nuovo dopo distruzione israeliana"

Hamas ha affermato che Gaza e il suo popolo "risorgeranno di nuovo" e ricostruiranno il territorio martoriato da oltre 15 mesi di bombardamenti israeliani. "Gaza, con il suo grande popolo e la sua resilienza, risorgerà per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto e continuerà sulla strada della fermezza finché l'occupazione non sarà sconfitta", ha affermato Hamas in una dichiarazione rilasciata il secondo giorno di cessate il fuoco con Israele.

Hamas: Gaza risorgerà di nuovo dopo distruzione israeliana

Hamas ha affermato che Gaza e il suo popolo "risorgeranno di nuovo" e ricostruiranno il territorio martoriato da oltre 15 mesi di bombardamenti israeliani. "Gaza, con il suo grande popolo e la sua resilienza, risorgerà per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto e continuerà sulla strada della fermezza finché l'occupazione non sarà sconfitta", ha affermato Hamas in una dichiarazione rilasciata il secondo giorno di cessate il fuoco con Israele.

Herzog a funerale ostaggio a Gaza dal 2014: “perdonateci”

Parlando al funerale del sergente maggiore israeliano Oron Shaul, il cui corpo è stato recuperato nel fine settimana dopo essere rimasto a Gaza per oltre un decennio, il presidente Isaac Herzog ha chiesto perdono alla famiglia "a nome dell'intera nazione". Lo riporta il Times of Israel. "Cara famiglia Shaul, a nome dell'intero Stato di Israele chiedo perdono, per gli anni di tortura che avete dovuto sopportare, per l'attesa del ritorno di vostro figlio e fratello", dice Herzog. "Anni in cui non abbiamo adempiuto alla nostra missione, alla nostra responsabilità, di riportarlo qui, nella culla della sua nascita". Shaul verrà seppellito a Poria, nel nord del Paese, dopo essere stato ucciso in combattimento a Gaza nel 2014 e il suo corpo è stato trattenuto fino a quando non è stato trovato dall'Idf nei giorni scorsi. "È passato un decennio e siamo ancora costretti a mandare i nostri figli e figlie migliori a combattere contro quegli abominevoli nemici", ha aggiunto il presidente. Facendo riferimento al ritorno di ieri sera di Emily Damari, Doron Steinbrecher e Romi Gonen dalla prigionia di Hamas, Herzog ha giurato di riportarli indietro "tutti, fino all'ultimo", inclusi Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, cittadini israeliani tenuti a Gaza per anni, e il corpo del soldato dell'Idf Hadar Goldin, ucciso anch'egli nel 2014. "Non possiamo lasciare nemmeno una casa in Israele in questo stato di attesa", ha concluso.

Idf: "Prepariamoci a operazioni significative in Cisgiordania"

Il capo di stato maggiore dell'Idf Herzi Halevi ha affermato che l'esercito israeliano deve prepararsi per "operazioni significative" in Cisgiordania. "Insieme agli intensi preparativi di difesa nella Striscia di Gaza, dobbiamo essere preparati per operazioni significative in Giudea e Samaria (come Israele denomina la Cisgiordania) nei prossimi giorni per prevenire e catturare i terroristi prima che raggiungano i nostri civili", ha dichiarato citato dal Times od Israel. Halevi ha anche incaricato gli ufficiali superiori di "formulare piani per la continuazione dei combattimenti, sia nella Striscia di Gaza che in Libano", riferisce l'Idf.

Madre di Emily Damari: “Sta meglio di quanto ci aspettassimo”

Emily Damari, l'israeliana rilasciata da Hamas insieme ad altre due donne nel primo giorno di tregua a Gaza, "sta molto meglio di quanto ci aspettassimo". Lo afferma sua madre, Mandy Damari in una dichiarazione rilasciata tramite il Forum delle famiglie degli ostaggi e riportata dal Times of Israel. "Ieri ho finalmente potuto abbracciare Emily, proprio come avevo sognato di fare per molto tempo", ha detto ringraziando tutti coloro che hanno offerto incrollabile supporto negli ultimi 15 mesi. "Siete tutti parte integrante della famiglia di Emily". "È stata una grande gioia intravedere, insieme al resto del mondo, la forza, la determinazione e il carisma di Emily quando è stata rilasciata", ha continuato. "Per usare le parole di Emily, è la donna più felice del mondo; ha ripreso in mano la sua vita". Elogiando la "straordinaria resilienza" di sua figlia, Mandy ha comunque sottolineato che la sua strada verso la guarigione è comunque "appena iniziata", chiedendo privacy per Emily e il resto della sua famiglia. Mandy ha poi ricordato che 94 ostaggi sono ancora prigionieri di Hamas e ha chiesto di garantire che il cessate il fuoco rimanga intatto "finché l'ultimo degli ostaggi non tornerà a casa dalle proprie famiglie".

Onu: “Dovremo attendere 2040 per vedere Gaza ricostruita”

Un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato l'anno scorso sostiene che bisognerà aspettare almeno il 2040 prima di vedere ricostruita la Striscia di Gaza, mentre una valutazione dei danni delle Nazioni Unite ha stimato il costo a circa 1,2 miliardi di dollari. Lo ricorda il Guardian, sottolineando che si ritiene che le macerie siano contaminate da amianto, dato che alcuni campi profughi colpiti durante la guerra sono stati costruiti con questo materiale.

Protezione civile Gaza: “10mila cadaveri sotto le macerie”

L'agenzia di protezione civile a Gaza, gestita da Hamas, stima che più di 10.000 cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. In un aggiornamento sull'impatto della guerra nella Striscia negli ultimi 15 mesi, ripreso da Bbc, l'agenzia afferma di non essere "riuscita a trovare alcuna traccia" di circa 2.840 persone uccise a causa delle temperature estremamente elevate prodotte dalle armi dell'esercito israeliano. Gli equipaggi del Servizio di Protezione Civile sostengono di aver recuperato oltre 38.300 cadaveri e soccorso 97.000 feriti dalle aree prese di mira da Israele.

Hamas: "122 morti a Gaza prima della tregua, 47.035 dal 7/10"

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che 122 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ovvero prima che entrasse in vigore - ieri mattina - la tregua concordata con Israele. Il bilancio dei morti a Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito così a quota 47.035, mentre i feriti sono 111.091, secondo la stessa fonte.

Dall'Egitto entrati a Gaza 220 camion con aiuti umanitari

Circa 220 camion di aiuti umanitari sono entrati oggi, secondo giorno di cessate il fuoco, dall'Egitto nella Striscia di Gaza. Lo rende noto un funzionario della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord del Sinai, spiegando che tra i camion ce ne sono dieci che trasportano carburante. Entreranno nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Ci sono altri tremila camion con aiuti umanitari pronti a essere inviati nell'enclave palestinese, ha aggiunto il funzionario.

Dal 7 ottobre almeno 47.035 palestinesi uccisi a Gaza

Dal 7 ottobre 2023, almeno 47.035 palestinesi sono stati uccisi e 111.091 feriti nell'attacco israeliano alla Striscia di Gaza. Il Ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 60 persone e sono stati recuperati altri 62 cadaveri. In precedenza, l'agenzia di soccorso d'emergenza di Gaza aveva dichiarato che sono in corso le ricerche tra le vaste macerie degli edifici crollati alla ricerca di circa 10.000 corpi sepolti.

Hamas, ci congratuliamo con il nostro popolo

"Ci congratuliamo con il nostro popolo, la nostra nazione e le persone libere del mondo per il rilascio del primo gruppo di nostri prigionieri, donne e uomini, dalle prigioni dell'occupazione. Le scene di gioia del nostro popolo durante l'accoglienza dei prigionieri confermano ancora una volta il sostegno pubblico attorno alla resistenza. Le enormi masse del nostro popolo che sono uscite per accogliere i prigionieri liberati nonostante le misure oppressive dell'occupazione sono una dichiarazione di sfida contro l'occupazione. La consegna delle prigioniere nemiche in piena salute in cambio dell'abbandono da parte del nemico dei nostri prigionieri incarnava la differenza tra i valori della resistenza e la barbarie dell'occupazione". Lo afferma Hamas con una nota. Hamas prosegue: "Rinnoviamo il nostro impegno di fedeltà ai nostri prigionieri nel cammino per liberare la nostra terra e i nostri luoghi santi e sconfiggere l'occupazione fascista. Abbiamo rispetto per i sacrifici del nostro grande popolo a Gaza e per la nostra vittoriosa resistenza, che ha dimostrato che non dimenticherà i suoi prigionieri".

Cancellata visita ministro Esteri Iran a New York

E' stata cancellata la visita negli Stati Uniti del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, che oggi sarebbe dovuto partire per New York per partecipare a una riunione sul Medio Oriente presieduta dall'Algeria. Lo ha confermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, nel corso di un punto stampa. 

"Oggi Araghchi si sarebbe dovuto recare a New York, ma a causa degli sviluppi in Palestina e nella regione la situazione è un po' cambiata e questo viaggio non si terrà", ha dichiarato il portavoce, riferendosi all'entrata in vigore dell'accordo sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi a Gaza. 

Riapre dopo 13 anni consolato Turchia ad Aleppo

La Turchia ha riaperto il proprio consolato nella città di Aleppo, nel nord della Siria, chiuso 13 anni fa in seguito all'inizio della guerra civile nel Paese. Il console turco Hakan Cengiz ha sottolineato che la sede è operativa da oggi; l'obiettivo è "rafforzare le relazioni tra la Turchia e la Siria nata dalla caduta del regime", ma anche "facilitare il rientro in patria dei profughi siriani" che in questi anni di conflitto hanno vissuto in Turchia. Lo scorso 14 dicembre, una settimana dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, Ankara aveva annunciato l'apertura della propria ambasciata nella capitale siriana Damasco, precedentemente chiusa nel marzo 2012. Un passaggio che segnò la fine dei rapporti tra il governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan (premier all'epoca dei fatti) e il regime di Assad.

Tregua a Gaza, completato primo scambio ostaggi-prigionieri. VIDEO

Sa'ar: "Tajani il primo in Israele dopo cessate il fuoco, Italia grande amica"

"Il mio amico Antonio Tajani è il primo a venire (in Israele, ndr) dopo il cessate il fuoco e l'inizio dell'attuazione" dell'intesa sul rilascio degli ostaggi. "Siamo molto felici di averti qui dal momento che l'Italia è una grande amica di Israele e tu personalmente sei amico di Israele". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, dando il benvenuto al titolare della Farnesina a Gerusalemme. In brevi dichiarazioni che hanno preceduto l'inizio dell'incontro, Sa'ar ha auspicato un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra l'Italia e lo Stato ebraico.

Crosetto: "Tregua molto fragile che fa onore a Israele"

“Come Italia abbiamo sempre pensato che in Medio Oriente la soluzione a una parte dei problemi, e non a tutti purtroppo, sarebbe quella dei due popoli e due Stati. Quella in vigore è una tregua molto fragile, non mi aspetto che sia facile mantenerla, e quindi noi dobbiamo fare di tutto perché si mantenga e perché diventi pace e la pace diventi ricostruzione e finalmente possibilità di convivenza". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della cerimonia di assunzione da parte del Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci quale Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi).  “Sono convinto - afferma Crosetto - che questa decisione del governo Netanyahu faccia onore al governo stesso, e che le rotture che ha subito al proprio interno siano in qualche modo positive anche per Israele. Perché significa una piccola apertura da parte di Israele alla possibilità di un percorso lungo di tregua e di pace, fondamentale per quella zona”.

Tajani a Sa'ar: "L'Italia sostiene l'accordo per il cessate il fuoco"

L'Italia dà il suo "pieno sostegno" all'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, incontrando a Tel Aviv il suo omologo israeliano Giedeon Sa'ar. Sa'ar sottolinea che Tajani è il primo leader occidentale ad arrivare in Israele dopo la firma dell'accordo.

Fonti mediche, recuperati resti di 39 palestinesi uccisi a Rafah

Fonti mediche palestinesi hanno affermato che le squadre di soccorso e i cittadini sono riusciti a recuperare a Rafah 39 corpi di palestinesi uccisi dagli israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa citando una fonte dell'ospedale europeo di Khan Yunis. L'ospedale avrebbe ricevuto scheletri e ossa non identificati di 39 persone uccise, recuperati a Rafah dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. 

Tajani a Tel Aviv: "L'Italia sia protagonista di pace!"

Onu: "Distrutto il 74% degli edifici di Gaza City"

Secondo un'analisi del Centro satellitare delle Nazioni Unite (Unosat), più di due terzi di tutti gli edifici di Gaza hanno subito danni, stimati in circa 163.778 edifici. Si stima che circa 52.564 strutture siano state distrutte. Le due città più grandi di Gaza, Gaza City e Khan Younis, sono due delle aree più colpite, dove si ritiene che il 74% degli edifici e il 55% degli edifici siano stati danneggiati o distrutti. Dalle immagini satellitari da Planet Labs, è evidente la portata della distruzione in queste due principali aree urbane. 

Gaza

©Ansa

Tajani in Israele: "Italia costruttrice di eventi positivi"

"Sono in Israele, avrò incontri importanti sia qui che in Palestina per sostenere la pace. L'Italia vuole essere costruttrice di eventi positivi, anche dal punto di vista della ricostruzione organizzando il nostro progetto Food for Gaza. Dobbiamo guardare al domani di Gaza perchè questa tregua ancora debole si possa rinforzare e avere una stabilità nell'intero Medio Oriente". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani appena arrivato in Israele. 

Iran: "Trump adotti un approccio realista"

"L'Iran si aspetta che l'approccio e le politiche della nuova amministrazione statunitense, sotto il presidente Donald Trump, siano realistici e basati sul diritto internazionale e anche sul rispetto delle richieste e degli interessi degli iraniani e della popolazione regionale". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, definendo l'atteggiamento di Teheran come "una posizione coerente". Secondo quanto riferisce Irna, il funzionario ha aggiunto che la Repubblica islamica si augura "che da ora in poi, durante il mandato di quattro anni del prossimo governo statunitense, non ci siano giudizi basati sul precedente governo di quel Paese". 

Tajani arrivato in Israele, incontro con l'omologo Sa'ar

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato in Israele e si sta recando all'incontro con il suo omologo Gideo Sa'ar.

L'esercito israeliano arresta due coloni per attacchi ai palestinesi

Due coloni israeliani sono stati arrestati per il loro presunto coinvolgimento in attacchi contro palestinesi in diversi villaggi della Cisgiordania durante la notte: lo afferma l'Idf. L'esercito afferma di aver ricevuto segnalazioni di "violente rivolte" a Turmus Ayya, Sinjil e Ein Sinya, durante le quali "alcuni cittadini israeliani hanno appiccato il fuoco a una casa e a una proprietà nella zona". 

Houthi: "Ora attaccheremo solo le navi affiliate a Israele"

I ribelli Houthi dello Yemen hanno fatto sapere che dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco limiteranno gli attacchi nel corridoio del Mar Rosso alle navi affiliate a Israele. Lo riporta Haaretz. 

Save the Children: "Priorità portare cibo, acqua e medicine ai bambini di Gaza"

Ora che la tregua è iniziata è prioritario portare cibo, acqua e forniture mediche ai bambini di Gaza. Lo ha dichiarato Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. In coordinamento con altre organizzazioni umanitarie, Save the Children è pronta a consegnare gli aiuti più rapidamente possibile attraverso i valichi riaperti e con le adeguate condizioni di sicurezza. Anche la consegna dei rifornimenti invernali ai bambini e alle famiglie in attesa ai valichi per l’ingresso a Gaza è cruciale, dato che si prevedono piogge e temperature rigide per almeno altri due mesi.

Quasi tutti gli 1,1 milioni di bambini di Gaza - circa la metà della popolazione - hanno urgente bisogno di cibo e, dopo 15 mesi di guerra, molti sopravvivono con un solo pasto al giorno. In tanti non hanno potuto ricevere cure mediche: le strutture sanitarie sono state distrutte, le forniture esaurite a causa delle restrizioni all'ingresso e nessuno dei 36 ospedali di Gaza è pienamente funzionante. Anche i sei centri pubblici di salute mentale della comunità di Gaza e l'unico ospedale psichiatrico che consente i ricoveri non funzionano più.

Save the Children, che assiste bambini e famiglie nei Territori palestinesi occupati da oltre 70 anni, ha aumentato il numero dei suoi operatori a Gaza nell'ultimo anno ed è pronta a fornire e distribuire beni essenziali e a fornire assistenza medica nei suoi due centri di assistenza sanitaria primaria, con esplorazioni in corso per creare altre strutture mediche.

Fonti egiziane: "180 camion di aiuti sono entrati oggi nella striscia di Gaza"

Fonti egiziane hanno rivelato che oggi 180 camion umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza. Lo scrive Al Arabiya. I camion degli aiuti includono 8 autocisterne di carburante ai valichi di Al-Awja e Kerem Abu Salem. Ieri fonti egiziane avevano annunciato che più di 200 camion di aiuti erano entrati a Gaza, incluse più di 5 autocisterne di carburante e i restanti tir con cibo e aiuti medici. 

Iran: "La nostra forza militare non sarà mai oggetto di negoziato"

"L'Iran non ha mai negoziato con alcun Paese le sue capacità e la sua forza militare e non lo farà mai". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, rispondendo a notizie secondo cui è stato detto a Teheran che la questione del suo programma missilistico dovrebbe essere parte di futuri negoziati con la nuova amministrazione di Washington. Secondo quanto riporta Irna, il funzionario ha anche fatto riferimento a minacce da parte dei Paesi europei sul fatto che se l'Iran non frena le sue attività nucleari, sufficienti a realizzare armi atomiche, utilizzeranno il "meccanismo snapback", in relazione all'accordo sul nucleare, che consente loro di imporre nuovamente sanzioni Onu contro la Repubblica islamica. "Teheran ha annunciato che se gli europei usano lo snapback come leva per esercitare pressione sull'Iran e ottenere privilegi dall'Iran, risponderemo in modo appropriato e ci ritireremo dal trattato di non proliferazione nucleare (Tnp)", ha avvertito Baghaei. 

Ucciso soldato israeliano in Cisgiordania

Un riservista delle IDF è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti, dopo essere stati colpiti da una bomba piazzata sul ciglio della strada in Cisgiordania durante la notte. Il soldato ucciso è Eviatar Ben Yehuda, 31 anni, di Nitzan. Secondo un'indagine iniziale delle IDF, i soldati si trovavano a bordo di un blindato leggero, durante un pattugliamento nella città di Tamun, quando una bomba è stata fatta esplodere contro il loro mezzo. L'esplosione ha ucciso Ben Yehuda e ferito gravemente il comandante del battaglione dei riservisti. Un altro soldato è rimasto moderatamente ferito.

Fonti mediche: "I tre ostaggi liberati sono in condizioni stabili"

I tre ostaggi, Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher, liberati dalla prigionia di Hamas dopo 471 giorni, "sono in condizioni stabili". Lo afferma il dottor Sefi Mendelovich, vicedirettore generale della sanità presso lo Sheba Medical Center di Ramat Gan. "Ci vorranno ancora alcuni giorni per completare tutti gli esami necessari", afferma Mendelovich. Il personale dell'ospedale continuerà a monitorare le loro condizioni cliniche.

Smotrich attacca ancora: "Non possiamo vincere con questo capo dell'Idf"

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato in un'intervista alla Radio dell'Esercito: "Non possiamo vincere a Gaza con l'attuale capo di stato maggiore delle Idf". Lo riporta Haaretz. "Dobbiamo conquistare l'intera Striscia e stabilire lì un governo militare. Voglio un capo di stato maggiore che capisca che questa è la sua missione, che la sostenga e sia determinato a implementarla", ha aggiunto. "Non c'è una terza parte che possa controllare la Striscia, è un bluff", ha detto Smotrich. "Dobbiamo controllare Gaza per almeno uno o due anni, con uno sforzo combinato militare e civile, finché non eliminiamo Hamas e la popolazione smette di temerlo". 

Idf: "Morto un sergente della Brigata Efraim"

L'Esercito israeliano (Idf) ha annunciato oggi la morte di un suo soldato in combattimento. Si tratta del sergente di prima classe (Res.) Eviatar Ben Yehuda, 31 anni di Nitzan. Il militare apparteneva all'8211° battaglione della Brigata Efraim ed è "caduto durante un'attività operativa nella Brigata regionale Menashe", si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. 

Tajani oggi in missione in Israele e Palestina

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, è oggi in missione in Israele e Palestina, dove incontrerà il presidente israeliano, Isaac Herzog (il colloquio è previsto alle 18, ora italiana), l'omologo israeliano, Gideon Sa'ar (alle 11.30, ora italiana), e il primo ministro e ministro degli Esteri e degli Emigrati palestinese, Mohammed Mustafa (alle 13, ora italiana). "La mia visita vuole testimoniare l'impegno dell'Italia per consolidare la pace tramite il dialogo e per costruire un futuro di speranza in Medio Oriente" ha dichiarato Tajani.

"L'entrata in vigore dell'accordo offre un'opportunità storica per il popolo israeliano, per il popolo palestinese e per l'intera regione" ha proseguito il ministro, sottolineando come l'Italia abbia sostenuto tutti gli sforzi di mediazione per porre fine alle ostilità e sia pronta a fare la sua parte, assieme ai partner internazionali, per contribuire a garantire la pace e favorire la ricostruzione. 

Hamas, un detenuto previsto dall'accordo non è stato rilasciato

Hamas ha affermato che uno dei prigionieri palestinesi, la cui liberazione era prevista per ieri in base all'accordo di cessate il fuoco, non è stato rilasciato, riporta l'agenzia di stampa ebraica Ynet, ripresa dal Times of Israel. Il rapporto cita una dichiarazione del dipartimento informazioni sui prigionieri del gruppo terroristico, che afferma di stare lavorando con mediatori e la Croce Rossa "per fare pressione su Israele affinché rispetti l'elenco concordato dei prigionieri". Secondo Ynet, tra le 90 persone rilasciate ci sono 69 donne, tra cui una minorenne, otto minorenni maschi e 12 uomini condannati per reati relativamente minori come incitamento, identificazione con il terrorismo e condotta disordinata.

Tregua Medioriente, dopo 15 mesi guerra palestinesi in festa. VIDEO

Iran, Crosetto: "Può avere come obiettivo principale Israele, ma considera nemico tutto l'Occidente"

"Abbiamo visto che la politica di alcuni paesi, come l'Iran, si è giocata attraverso i proxy. Come è partita Israele quando ha voluto intimorire l'Iran? attraverso i proxy. Chiaramente ci sono luoghi dove è più facile far radicare movimenti eversivi o terroristici. L'Iran o i movimenti integralisti possono avere anche come obiettivo principale Israele, ma considerano il loro nemico ideologico tutto l'occidente. E, quindi, tutto ciò che è modificabile in senso negativo per l'ccidente è un potenziale problema. Penso alla Libia, ma penso anche ai movimenti che scuotono molti stati africani". Lo ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, in un'intervista al quotidiano 'Il Foglio'.    

"Penso alla Libia, dove comunque non c'è ancora assetto stabile- Dove c'è un vuoto può nascere un problema, può nascere una guerra, si può sedimentare odio, si generano fughe e processi migratori di massa, instabilità diffusa", ha aggiunto Crosetto.

Crosetto

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Ex ostaggio su Instagram: "Più felice che mai insieme ai miei cari"

"Sono tornata con i miei cari, sono più felice che mai. Sono grata alla mia famiglia e ai miei migliori amici". Così la cittadina israelo-britannica Emily Damari, una delle tre donne ostaggio che sono state liberate ieri da Hamas, nel suo primo post su Instagram da quando è tornata in Israele.

"Sono riuscita a vedere solo di sfuggita tutto quello che avete fatto per me. Il mio cuore è pieno di emozioni", ha aggiunto. Damari, 28 anni, è stata ferita durante l'assalto del 7 ottobre del 2023 e ha perso due dita.

La Cina accoglie con favore l'entrata in vigore della tregua a Gaza

Plauso della Cina all'entrata in vigore dell'accordo di tregua a Gaza, in vigore da ieri, che ha già portato al rilascio di decine di detenuti palestinesi e di tre ostaggi israeliani. "La Cina accoglie con favore l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza", ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Affari esteri, durante un briefing con la stampa, aggiungendo di sperare che "questo accordo venga applicato in modo completo e continuo e che si raggiunga un cessate il fuoco completo e permanente a Gaza". La stessa fonte ha assicurato che "la Cina continuerà a collaborare con la comunità internazionale per promuovere la pace e la stabilità in Medio Oriente". La Cina è stata storicamente solidale con la causa palestinese e favorevole a una soluzione di due Stati al conflitto israelo-palestinese. Si è posizionata come un attore più neutrale sul conflitto rispetto ai rivali Stati Uniti, ma ha ripetutamente invitato Israele a porre fine a quelli che definisce "disastri umanitari" a Gaza. La scorsa estate, Pechino ha ospitato le fazioni palestinesi rivali di Hamas e Fatah, dove hanno firmato un accordo per formare un "governo di unità nazionale" a Gaza dopo la fine delle ostilità. 

Tajani: "Adesso pace con tutti gli Stati arabi, l'Europa aiuti a stabilizzare Gaza"

"Siamo all'alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l'intera regione". Lo dichiara il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che questa mattina volerà in Israele per poi fare tappa in Palestina. "Ora - prosegue in un'intervista a 'La Stampa' - inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese". 

E una volta stabilizzata la tregua, continua, "si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l'attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili". In questa fase, sottolinea poi, "credo sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l'Onu. Purché sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l'Autorità palestinese". Quanto all'Italia, "siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l'Europa potrà avere un ruolo, se c'è un accordo gradito a entrambe le parti". 

L'Italia ha l'obiettivo di riconoscere la Palestina, afferma il ministro, "la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perché la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina né alla pace".

Hamas, prigionieri liberati sono 69 donne e 21 adolescenti

Hamas ha riferito che tra i 90 prigionieri palestinesi rilasciati oggi, come parte dell'accordo di cessate il fuoco con Israele, ci sono 69 donne e 21 ragazzi adolescenti dalla Cisgiordania e da Gerusalemme. I prigionieri, la maggior parte dei quali liberati dalla prigione di Ofer a Ramallah nella Cisgiordania occupata, sono stati accolti da migliaia di persone in festa.

Tra i detenuti rilasciati c'è la 62enne Khalida Jarrar, leader palestinese del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), che è stata accolta dai parenti al suo arrivo a Ramallah. Jarrar e' un membro di spicco del Fplp, una fazione laica di sinistra coinvolta in attacchi contro Israele negli anni '70, ma che in seguito ha ridotto le attivita' militanti. Dal suo arresto alla fine del 2023, è stata tenuta in detenzione amministrativa rinnovabile a tempo indeterminato, una pratica ampiamente criticata che Israele usa contro i palestinesi. "Stiamo vivendo questa doppia sensazione, da un lato, questa sensazione di libertà, per la quale ringraziamo tutti, e dall'altro, questo dolore, per la perdita di così tanti martiri palestinesi", ha detto la donna all'Associated Press. 

Onu, 630 camion di aiuti a Gaza: "Non c'è tempo da perdere"

In tutto oltre 630 camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza nel primo giorno di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ma "non c'è tempo da perdere". Lo ha detto il capo degli aiuti umanitari dell'Onu, Tom Fletcher, precisando che almeno 300 camion sono diretti verso il nord assediato e bombardato del territorio. "Dopo 15 mesi di guerra incessante, le esigenze umanitarie sono sconvolgenti", ha affermato Fletcher sui social media. Pochi minuti dopo l'inizio della tregua, ieri, le Nazioni Unite hanno affermato che i primi camion carichi di aiuti umanitari disperatamente necessari sono entrati nel territorio palestinese. "E' fondamentale che questo cessate il fuoco rimuova i significativi ostacoli politici e di sicurezza alla consegna degli aiuti", ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) ha riferito di essere pronta a inviare aiuti a Gaza, ma che per farlo avrebbe avuto bisogno di un "accesso sistematico" in tutto il territorio. Il suo capo, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha scritto su X che "ripristinare il sistema sanitario a Gaza sarà un compito complesso e impegnativo, data la portata della distruzione". 

Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. FOTO

Molti abitanti della Striscia si stanno spostando a piedi oppure su camion e carretti trainati da asini per tornare nelle loro abitazioni. Intanto, camion con aiuti umanitari e ambulanze sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. GUARDA LA GALLERY

Israele, Ben Gvir e altri due ministri lasciano governo Netanyahu

Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale - con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso - ha detto addio all'esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L'ARTICOLO

Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden

Mentre continuano a emergere i dettagli sull’intesa raggiunta tra le  parti, non si sono fatte attendere le reazioni dei leader internazionali  sul cessate il fuoco nella Striscia. LEGGI L'ARTICOLO

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