
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità

BASHAR AL-ASSAD A MOSCA
- L'ormai ex presidente siriano Bashar al-Assad è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo politico dopo che gli insorti jihadisti hanno preso il controllo di Damasco. La folla ha calpestato la statua abbattuta del padre, Hafez Al Assad. Bashar era al potere dal 2000

LE FORZE JIHADISTE
- La presa di Damasco arriva a poco più di 10 giorni di distanza dall'offensiva che ha scosso la Siria: dal 27 novembre in poi, diversi gruppi, tra cui forze jihadiste filo-turche hanno conquistato le maggiori città del Paese. Alcune milizie supportate da Teheran sono entrate nel Paese per dare manforte alle forze dell'esercito di Assad, ma senza successo

LE ORIGINI
- Bashar al Assad è nato a Damasco nel 1965. La sua famiglia è originaria di Latakia ed è di estrazione umile, appartenente alla minoranza sciita alauita. Il padre, Hafez al Assad, si è fatto strada prima nell’aeronautica e in seguito nell’ala militare del partito Baath, che con il colpo di Stato del 1963 ha iniziato a governare la Siria

GLI STUDI
- Bashar al Assad è salito alla guida del Paese nel 2000, succedendo al padre ed ereditando il ruolo che era in origine previsto per il fratello maggiore, Basil, morto nel 1994. Prima di entrare in politica, al Assad si diploma nel 1982 e si laurea in medicina all’università di Damasco. In seguito si trasferisce a Londra per studiare oftalmologia (In foto, Assad da bambino con i genitori e i fratelli: è il primo da destra)

IL RITIRO DELLE TRUPPE DAL LIBANO
- All’inizio, Assad viene ritenuto un potenziale riformatore. Tuttavia, ormai da tempo, gli analisti considerano il suo un governo di stampo dittatoriale. Fra i fatti più rilevanti della sua prima presidenza c’è il ritiro delle truppe siriane dal Libano, ordinato nel 2005 in seguito a una forte pressione internazionale e alle rivolte dei libanesi stessi

LA GUERRA CIVILE
- Nel 2007 viene riconfermato al potere con un referendum. Il 2011 è l’anno delle primavere arabe: migliaia di persone scendono in piazza per chiedere democrazia. Anche in Siria si verificano intense proteste, soppresse con la forza dal governo. Poco dopo scoppia la guerra civile. Le forze del regime si contrappongono all’opposizione armata, composta in prevalenza dalla maggioranza sunnita. Il quadro si complica quando il gruppo dello Stato Islamico (ISIS) e al-Qaeda irrompono sul territorio per perseguire i propri interessi

LE ARMI CHIMICHE
- Assad riceve l’aiuto della Russia di Putin. Dalla fine del 2013 l’opposizione interna, rappresentata dalla coalizione nazionale siriana (Cns), ha contato invece sul sostegno politico di Usa, Francia e Gran Bretagna. È in questo periodo che l’Occidente inizia a distanziarsi dalla figura del presidente siriano, accusato fra le altre cose anche di aver utilizzato armi chimiche sui civili

L'ONU E LA RISOLUZIONE 2118
- Nel tempo, Assad ha più volte detto che gli attacchi con armi chimiche sono stati compiuti da ribelli siriani pagati dagli Stati Uniti (puntavano - secondo Assad - a gettare discredito sul governo di Damasco). Nel 2013 il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato all'unanimità la risoluzione 2118 che obbliga il governo siriano a distruggere qualsiasi arma chimica in suo possesso

MANDATO D'ARRESTO INTERNAZIONALE
- Di recente, Assad ha ricevuto anche un mandato d’arresto internazionale, convalidato dalla Corte d’Appello di Parigi nei giorni scorsi, perché accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria. Le denunce sono state presentate da molte organizzazioni per i diritti umani e si riferiscono a due attacchi eseguiti – anche con armi chimiche, appunto – dalle forze governative, a Ghouta Est e a Duma. Morirono centinaia di persone

L'IMMAGINE
- Come sottolinea InsideOver, Assad negli anni ha sempre cercato di discostarsi con la propria immagine dai numerosi conflitti in corso nel suo stesso Paese. Anche quando visita i soldati o il fronte, infatti, non si mostra mai in divisa: solo in abiti civili. Sarebbe un tentativo di differenziarsi dagli altri dittatori del contesto mediorientale, come Saddam Hussein e Mu’ammar Gheddafi. Un esempio è un video del 2018 che ritrae il presidente siriano in occhiali da sole e camicia mentre visita in macchina Ghouta, città a Est del Paese

PROPAGANDA
- Nel tempo, l’attenzione all’immagine come veicolo di propaganda ha coinvolto anche la moglie del presidente Siriano, Asma al-Assad, che nel 2011 è stata protagonista di un servizio fotografico sulla rivista Vogue. L’articolo ha ricevuto molte critiche, perché elogiava gli Assad accostandoli a valori democratici. Poco dopo, la testata The Hill ha fatto sapere che il governo siriano aveva pagato 5mila dollari al mese alla società Brown Lloyd James, incaricata di organizzare il servizio fotografico su Vogue

LE RICONFERME
- Assad venne rieletto il 3 giugno 2014, in occasione delle prime elezioni presidenziali multipartitiche dopo mezzo secolo. Era il terzo mandato – ottenne oltre il 92% delle preferenze – che lo lasciò al potere per altri sette anni. Gli oppositori hanno parlato di una "farsa costruita nel sangue”. Assad è stato nuovamente riconfermato nel 2021

LA RITIRATA
- L'8 dicembre 2024, la fuga da Damasco. Secondo i russi, prima di lasciare la capitale, Assad avrebbe "dato istruzioni per un pacifico trasferimento del potere". Avrebbe chiesto asilo a diversi Paesi, che glielo avrebbero negato. Poi fonti del Cremlino hanno confermato la sua ritirata in Russia (in foto un incontro Putin-Assad)