Le forze ribelli jihadiste hanno annunciato la conquista di Damasco e la "fuga" del "tiranno" Bashar al-Assad che è “arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”, secondo quanto riporta la Tass citando il Cremlino. La caduta del regime di Assad è "una vittoria per la nazione islamica". Lo ha detto il leader del gruppo islamista siriano Hts, Abu Mohammed al-Jolani. "Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Così Joe Biden
I ribelli jihadisti sono arrivati a Damasco nelle scorse ore, dove alcuni residenti hanno udito sparatorie nella notte, mentre l'esercito e le forze di sicurezza del Paese hanno lasciato l'aeroporto della capitale. Hezbollah ha ritirato le sue forze dai dintorni della città e da Homs dove si sono verificati duri scontri. L'avanzata è avvenuta in dieci giorni da Idlib alla capitale, con le forze governative allo sbando, non pervenute le difese di Iran e Russia.
Mosca ha riferito, intanto, che l'ormai ex presidente Assad ha lasciato la Siria, e ha annunciato che il rais "si è dimesso dal suo incarico da presidente”. Come riporta la Tass, che cita una fonte del Cremlino, “il deposto presidente siriano è arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”.
Non c'è spazio per tornare indietro, "il futuro è nostro". Lo ha detto il leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al-Jolani, alla Tv di stato siriana, come riferisce la Bbc. La caduta del regime di Bashar al Assad è "una vittoria per la nazione islamica. Questo nuovo trionfo, fratelli miei, segna un nuovo capitolo nella storia della regione”, ha riferito nella sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del regime, parlando nella moschea degli Omayyadi.
"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Lo ha detto Joe Biden dalla Casa Bianca. "Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito", ha poi aggiunto.
Gli approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
- Siria in mano ai ribelli, Assad in fuga: la notizia sui siti internazionali
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La caduta di Damasco, Assad fugge da Putin
Dopo 54 anni si è dissolto in poco più di dieci giorni il regime siriano della famiglia Assad, col suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, al potere da un quarto di secolo, fuggito a Mosca assieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin. A Damasco "liberata" è entrato oggi da trionfatore il leader dei jihadisti sostenuti dalla Turchia, Abu Muhammad al Jolani, che ha già chiesto espressamente di non esser più chiamato col suo epiteto di battaglia ma col suo nome originario, Ahmad Sharaa. Nel suo primo discorso pubblico nella capitale, pronunciato nella Grande Moschea degli Omayyadi, dove per secoli sovrani e conquistatori hanno parlato alle masse appena sottomesse, il 'condottiero generale' (al Qaid al Amm) ha però fatto un discorso più panislamico che pansiriano, togliendo ogni dubbio sulla matrice islamista del suo profilo e del suo progetto di governo: "Il dittatore è caduto, e questa è una vittoria per tutta la nazione islamica. E' un trionfo che segna un nuovo capitolo nella storia della regione, il futuro è nostro". Le parole di Jolani sono rimbombate tra le antiche arcate della Grande Moschea mentre Israele si annetteva, nel silenzio della comunità internazionale, un'altra fetta di territorio mediorientale: il versante orientale del Jabal Shaykh (Monte Hermon), parte di quelle Alture del Golan occupate nel 1967 e mai restituite a Damasco. La Siria è stata "un parco giochi per le ambizioni iraniane", ha aggiunto Jolani, a conferma del fatto che il nuovo equilibrio di potere sembra mettere ai margini non solo l'influenza russa ma anche quella iraniana. E mentre Mosca ha chiesto la convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il Cremlino ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con gli insorti perché non prendano d'assalto le diverse basi militari russe nella Siria centro-occidentale, in particolare quella navale a Tartus e quella aerea di Hmeimim.
Ong, Israele ha colpito depositi di armi nell'est Siria
Israele ha lanciato attacchi contro depositi di armi nell'est della Siria. Lo ha detto all'Afp Rami Abdel Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Israele ha condotto attacchi aerei contro depositi di armi e posizioni che appartenevano al regime defunto e a gruppi sostenuti dall'Iran nella provincia orientale di Deir Ezzor", ha dichiarato, segnalando "un aumento degli attacchi israeliani" su tali obiettivi da quando il presidente Bashar al-Assad è fuggito dal Paese mentre i ribelli hanno preso la capitale.
Ambasciate siriane aggiornano i social con bandiera ribelli
Diverse ambasciate siriane hanno aggiornato le loro foto del profilo sui social media dopo la caduta di Bashar Al-Assad. Le ambasciate al Cairo, a Kuala Lumpur e Giacarta sono tra le sedi diplomatiche siriane che hanno cambiato le loro foto ufficiali sui social media pubblicando la bandiera a tre stelle usata dai ribelli.
L'appello di Papa Francesco: "Per Natale cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra"
Il Pontefice durante l'Angelus nella giornata in cui si celebra l'Immacolata: "Continuiamo a pregare per la pace”. L’ARTICOLO
Siria in mano ai ribelli jihadisti: la notizia sui siti internazionali
La stampa di tutto il mondo apre, nella versione online, con la caduta del regime di Bashar dopo un quarto di secolo. LE FOTO
Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco. LE FOTO
Gli abitanti di Damasco hanno festeggiato nella notte nelle strade della capitale la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad, dopo 50 anni di governo del partito Baath. LE FOTO
Teheran: "Assad non ci ha mai chiesto aiuto contro i ribelli jihadisti"
Il deposto presidente siriano Bashar al-Assad "non ha mai chiesto" aiuto all'Iran, che è il suo principale alleato insieme alla Russia, per combattere l'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Il governo siriano "non ci ha mai chiesto aiuto" a livello militare, ha dichiarato Araghchi alla televisione di Stato, precisando di essere "sorpreso" dalla "velocità" dell'offensiva ribelle e "dall'incapacità" dell'esercito siriano di respingerlo.
Usa, colpiti oltre 75 obiettivi legati all'Isis in Siria
Gli Stati Uniti hanno condotto attacchi contro oltre 75 obiettivi legati all'Isis in Siria. Lo ha annunciato il Pentagono. Gli attacchi di oggi, ha precisato il Comando centrale degli Stati Uniti in Medio Oriente sono stati effettuati contro "oltre 75 obiettivi utilizzando più mezzi dell'aeronautica americana, inclusi B-52, F-15 e A-10". Colpiti leader, miliziani e accampamenti dell'Isis.
Il raìs a Mosca con la famiglia, asilo in Russia
Dopo giorni di voci, smentite e speculazioni, dal Cremlino è arrivato l'annuncio che il deposto presidente siriano Bashar Al Assad è fuggito a Mosca con la sua famiglia. E la Russia, alleato storico del rais caduto in rovina, ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari", mettendo la parola fine al mistero che per giorni ha fatto correre all'impazzata le ipotesi più disparate sulla sorte del leader destituito, dal rifugio a Teheran, negli Emirati o in Africa, a chi addirittura lo aveva dato per morto, con il suo aereo abbattuto prima di lasciare il Paese. Quella della fuga a Mosca era l'ipotesi più accreditata per l'epilogo del fu leader siriano. La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 per dargli man forte nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Solo una settimana fa, mentre prendeva forma l'offensiva lampo dei ribelli, il rais si era recato nella capitale russa per confrontarsi con Vladimir Putin. E i legami con la Russia si estendono anche ai familiari del deposto presidente siriano: Hafez al Assad, il figlio maggiore, studia nella capitale russa dal 2016 e venerdì scorso - proprio nei giorni in cui il padre ha visitato Mosca - ha conseguito un dottorato in Scienze fisiche e matematiche, alla presenza tra gli altri della madre Asma, che sta curando una leucemia. Secondo il Wall Street Journal che cita funzionari arabi e siriani, la moglie e i figli di Assad sono rimasti in Russia da fine novembre, mentre i suoi cognati sono partiti per gli Emirati Arabi Uniti. Dopo la caduta di Damasco e l'annuncio da parte dei ribelli della fuga del presidente, era stata proprio Mosca a confermare che Assad aveva abbandonato la Siria, insieme alle sue funzioni di capo di Stato, in un comunicato secondo cui - a conferma di alcune indiscrezioni riportate sabato sera da Bloomberg - l'ormai spodestato rais aveva negoziato la sua uscita di scena con "alcuni partecipanti al conflitto". Resta poco chiaro quando Assad abbia messo in atto la sua fuga: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha molte fonti sul campo, l'ex presidente è partito con un volo privato decollato dall'aeroporto di Damasco alle 22 locali di sabato sera.
Biden: "Condotto raid contro basi Isis per impedire sfruttino vuoto politico"
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che le forze militari degli Stati Uniti hanno condotto attacchi aerei in Siria per impedire allo Stato islamico di riaffermarsi dopo la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad.
"Siamo lucidi sul fatto che l'Isis cercherà di sfruttare qualsiasi vuoto politico per ristabilire la sua capacità, per creare un rifugio sicuro - ha detto il presidente uscente nel suo discorso televisivo dalla Roosevelt Room - Non permetteremo che ciò accada". "Proprio oggi - ha aggiunto, le forze statunitensi hanno condotto una decina di attacchi mirati, attacchi aerei, all'interno della Siria, prendendo di mira le basi e gli agenti dell'Isis".
Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
Chi è Abu Muhammad al-Jolani, il leader dei ribelli jihadisti in Siria. L’APPROFONDIMENTO
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Chi è Bashar al-Assad, ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti. L’APPROFONDIMENTO
Siria, cosa rischia Israele con la caduta di Assad? Gli scenari
Al termine di una rapida avanzata, i ribelli jihadisti in Siria hanno preso il controllo della capitale Damasco e hanno annunciato la fine del regime di Bashar al-Assad. La situazione è in continua evoluzione ma gli analisti si interrogano ora sui possibili riflessi nello scenario mediorientale. E in molti si chiedono quali potrebbero essere le conseguenze per Israele. GLI SCENARI
Biden: "Lavoriamo per la ricostruzione"
Gli Stati Uniti aiuteranno la nuova leadership siriana a ricostruire il Paese, dopo la caduta del regime di Assad che ha 'brutalizzato, torturato e ucciso' negli anni centinaia di civili. Lo ha dichiarato il presidente americano Joe Biden in un punto stampa dalla Casa Bianca.
"Dopo 13 anni di guerra civile in Siria, oltre mezzo secolo di brutale controllo autoritario, il regime di Bashar al-Assad è caduto", ha detto Biden. "Le forze ribelli hanno costretto Assad a dimettersi e abbandonare il Paese. Non sappiamo dove sia, ma ci sono voci per cui sarebbe a Mosca - ha aggiunto - Il regime di Assad è finalmente caduto. Questo regime ha brutalizzato, torturato e ucciso centinaia di migliaia di civili siriani, che hanno finalmente ricevuto un fondamentale atto di giustizia".
"Questo momento è un'opportunità storica per il popolo siriano che ha sofferto a lungo, di costruire un futuro migliore per la loro orgogliosa nazione, ma è anche un momento di rischio e incertezza - ha avvertito Biden - E ora ci chiediamo tutti cosa succederà. Gli Stati Uniti lavorano con i partner e i responsabili in Siria per aiutarli a cogliere l'opportunità e gestire i rischi".
Biden: "Gli Usa proteggeranno i vicini della Siria durante la transizione"
"Gli Stati Uniti proteggeranno i vicini della Siria in questo periodo di transizione: Iraq, Giordania e Israele". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca. "Lavoreremo con tutti i gruppi i siriani al fine di costruire una nazione indipendente", ha aggiunto il presidente.
Biden: "Finalmente Assad è caduto, opportunità storica"
"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questo regime ha brutalizzato, torturato e ucciso letteralmente centinaia di migliaia di siriani innocenti. La caduta del regime è un atto fondamentale di giustizia. E' un momento di opportunità storica per il popolo siriano che ha sofferto a lungo per costruire un futuro migliore per il suo orgoglioso paese". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, in un discorso dalla Casa Bianca. "Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito", ha poi aggiunto.
Tusk: "La caduta di Assad mostra che la Russia può essere sconfitta"
La caduta del presidente siriano Bashar al-Assad dimostra che la Russia e i suoi alleati "possono essere sconfitti". Lo ha detto il primo ministro polacco Donald Tusk. "Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti", ha scritto Tusk sul social network.
Da Atene a Berlino, migliaia di siriani in Europa festeggiano
"Siamo finalmente liberi". La frase rimbalza dalle strade di Atene a quelle di Berlino passando per quelle di Londra e Parigi tra i migliaia di siriani che vivono in Europa e stanno festeggiando la caduta de regime di Assad. Dalla Grecia, che è stata la porta d'accesso all'Ue per centinaia di migliaia di siriani in fuga dalla guerra civile nel 2015 e 2016, alla Svezia, il Paese che ha accolto il secondo maggior numero di siriani in Europa dopo la Germania, passando per il Regno Unito, si sono tenute manifestazioni che hanno riunito ogni volta centinaia o migliaia di persone. A Berlino, in una grande piazza del quartiere popolare di Kreuzberg, circa 5.000 manifestanti, secondo la polizia, hanno sventolato bandiere verdi, bianche, nere e rosse, talvolta con la scritta "Siria libera" o "Libertà". Stesse scene sulla spianata di fronte al palazzo del Parlamento nel centro di Atene, dove la folla ha cantato "Allah, Siria, libertà" e "insieme, insieme, insieme". A Stoccolma, dove TV4 ha riportato lo srotolamento della bandiera dell'opposizione siriana sul pennone dell'ambasciata siriana, e a Vienna, dove le bandiere recitavano "libertà". A Trafalgar Square, nel centro di Londra, centinaia di manifestanti hanno scandito "La Siria è nostra, non della famiglia Assad'. In molti chiedono che Bashar al-Assad venga processato davanti a un tribunale internazionale. "E' il più grande terrorista che si possa immaginare", racconta Ahmad al-Hallabi a Berlino, che nel 2015 lasciò il suo Paese passando per Turchia e Grecia.