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Papa Francesco, dalla morte al conclave: le tappe
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Introduzione
Il Conclave è il passaggio centrale per l’elezione di un nuovo Papa. Dal latino cum clave – tradotto in italiano sarebbe “chiuso a chiave” - il termine indica infatti sia la riunione dei cardinali elettori del Pontefice, che si svolge tradizionalmente “sottochiave”, cioè nel massimo riserbo, sia il luogo stesso in cui si svolge. I passaggi per arrivare a individuare il nuovo Pontefice sono solenni e seguono regole cerimoniali precise, modificate più volte nella storia della Chiesa cattolica romana. Come funziona e quanto dura in genere?
Quello che devi sapere
Il primo Conclave della storia
- Il primo Conclave viene fatto risalire al 1270, quando il Papato aveva sede a Viterbo. A un anno mezzo di distanza dalla morte di Clemente IV i cardinali non erano ancora riusciti a individuare un nuovo Pontefice. Così, gli abitanti della città decisero di prendere in mano la situazione: li chiusero a chiave in una sala del Palazzo papale con il tetto scoperchiato per costringerli a fare in fretta. Fu un successo: finalmente venne eletto un nuovo Papa, Gregorio X. Proprio lui, per evitare che in futuro si ripresentasse una situazione di stallo simile, con la Costituzione apostolica Ubi Periculum, stabilì che di lì in poi i cardinali avrebbero dovuto procedere alle future elezioni riunendosi in uno spazio chiuso, tutti insieme, e che al quinto giorno senza aver trovato il nome di un Papa avrebbero potuto mangiare solo pane, acqua e vino. Una sorta di punizione per la loro lentezza decisionale. Adriano V sospese le regole, poi riprese da Celestino V e introdotte nel Codice di diritto canonico del 1298 da Bonifacio VIII.
Per approfondire: Tutti i Papi dal 1900 a oggi, da Leone XIII a Papa Francesco. L’elenco
Il Conclave oggi, la chiamata dei cardinali elettori al Vaticano
- Con tutte le dovute differenze intervenute nel corso dei secoli a modificare la procedura, il Conclave mantiene ancora oggi carattere di segretezza assoluta. A scegliere il Papa sono i cardinali elettori, che devono avere meno di 80 anni. Questi raggiungono Roma e la residenza di Santa Marta (in foto).
- Nel febbraio 2013, Benedetto XVI ha emanato il motu proprio che ha introdotto alcune modifiche nelle procedure: è stata "concessa ai cardinali la facoltà di anticipare l'inizio del Conclave se sono presenti tutti i cardinali, come pure resta la facoltà di prolungare fino a venti giorni" questo lasso di tempo, prima di aprire il Conclave.

La processione verso la Cappella Sistina
- La procedura del Conclave inizia con l’assemblea di tutti i cardinali elettori nella basilica di San Pietro, dove il cardinale decano presiede in mattinata la messa pro eligendo Romano Pontefice. Poi, nel pomeriggio, si va nella Cappella Paolina nel Palazzo Apostolico – con i cardinali in abito corale – per cantare le litanie dei santi e il Veni Creator Spiritus.
- A quel punto ci si sposta in processione verso la Cappella Sistina. Dal 1878 è questo il luogo del Conclave vero e proprio: qui sono allestiti i banchi per la votazione e qui è montata la stufa dove verranno bruciati i voti e da dove esce la fumata bianca in caso di successo dell’elezione o la fumata nera in caso contrario. Le finestre sono chiuse per bloccare ogni interferenza con l’ambiente esterno.

L’Extra omnes
- Dopo il giuramento di tutti i cardinali, il maestro delle celebrazioni liturgiche del pontefice pronuncia la formula solenne “Extra omnes”, cioè “Fuori tutti”: nella Cappella possono rimanere solamente i cardinali elettori, l’ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione e lo stesso maestro.
Si inizia a votare per il nuovo Papa
- Parte la meditazione, con cui l’ecclesiastico incaricato espone le difficoltà attuali della Chiesa. Ci si interroga su quali caratteristiche debba avere il prossimo Papa. Poi, insieme al maestro delle celebrazioni, l’ecclesiastico lascia la Cappella. Dentro ci sono ormai solo il cardinale decano e i cardinali elettori. Incominciano le operazioni di voto. Dai tempi di Giovanni Paolo II l'elezione è ammessa solamente per scrutinio e non più per acclamazione.
Gli scrutini
- Sono tre le fasi di ogni scrutinio: Antescrutinium, Scrutinium vere proprieque, Post-scrutinium. In estrema sintesi, si tratta della consegna delle schede di voto e delle operazioni preparatorie, del voto vero e proprio all'altare e poi il conteggio dei voti e la bruciatura delle schede nella stufa.
La maggioranza dei due terzi e l'eventuale ballottaggio
- Per l'elezione bisogna ottenere almeno i due terzi dei voti dei cardinali elettori. Si va al ballottaggio soltanto a partire dal 34esimo scrutinio (o dal 35esimo se si è votato anche il giorno di apertura del conclave) tra i due candidati che nell'ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Anche in questo caso è richiesta la maggioranza dei due terzi.
- Le ultime modifiche alle operazioni di voto risalgono al motu proprio di Benedetto XVI del giugno 2007: in quell'occasione si è ripristinata la norma tradizionale sulla maggioranza richiesta nell'elezione, oltre a quella sul ballottaggio. Si è anche specificato che i due cardinali rimasti in lizza per l'elezione non potranno partecipare attivamente al voto, avranno quindi solo voce passiva.
Fumata nera e fumata bianca
- Il successo o meno degli scrutini viene indicato dalla fumata che esce dal comignolo del tetto della Cappella: se è nera nessuno ha ottenuto la maggioranza richiesta, se è bianca sì. Ogni giorno possono esserci due fumate, una alle 12 e una alle 19, perché le schede si bruciano ogni due scrutini. Se un nome la spunta al primo voto mattutino o pomeridiano, la fumata arriva leggermente prima degli orari canonici.

L'accettazione del Papa eletto
- L'elezione di chi ottiene la maggioranza necessaria comunque non è automatica: lui stesso deve accettarla e in caso affermativo comunicare ai presenti nella Cappella il nome pontificale che segnerà la sua permanenza a capo del Vaticano.
Habemus Papam
- Il Papa eletto si dovrà poi ritirare nella Stanza delle Lacrime, che altro non è se non la sacrestia della Cappella Sistina, dove indossa i paramenti bianchi e la talare bianca, quelli con cui si presenterà ai fedeli. Torna dagli altri cardinali e il Conclave finisce ufficialmente con l'intonazione del Te Deum.
- Adesso bisogna far sapere al mondo chi è il Papa. Il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia l'Habemus Papam. Ecco che compare quindi il nuovo Pontefice, a cui spetta la benedizione Urbi et Orbi.
- Alla luce delle regole fissate per le operazioni, non è possibile sapere quindi in anticipo quanto può durare un Conclave.
Per approfondire: Habemus papam, storia della formula con cui viene annunciato il Papa e chi la pronuncia

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in questa scheda
- Il primo Conclave della storia
- Il Conclave oggi, la chiamata dei cardinali elettori al Vaticano
- La processione verso la Cappella Sistina
- L’Extra omnes
- Si inizia a votare per il nuovo Papa
- Gli scrutini
- La maggioranza dei due terzi e l'eventuale ballottaggio
- Fumata nera e fumata bianca
- L'accettazione del Papa eletto
- Habemus Papam
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