Introduzione
Il consigliere presidenziale e stretto alleato del presidente ucraino si è dimesso dopo la perquisizione del suo appartamento nell'ambito dell'inchiesta su uno scandalo corruzione da 100 milioni di euro. Capo di gabinetto di Zelensky e suo consigliere più fidato, era anche il capo negoziatore per Kiev nelle trattative di queste settimane per tentare di raggiungere la pace con la Russia. Ecco cosa sapere di lui.
Quello che devi sapere
Chi è Yermak
Nato a Kiev il 21 novembre 1971, Yermak è un ex produttore cinematografico e avvocato. Ha conosciuto Zelensky nel 2011, ai tempi in cui erano attivi nel campo televisivo e cinematografico. Poi ha lavorato alla sua campagna elettorale nel 2019. Dopo la vittoria alle presidenziali è stato nominato consigliere per le questioni di politica estera. Nel 2020 è diventato capo dell'Ufficio del Presidente dell’Ucraina e membro del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. Dal 2022 si occupa anche del coordinamento per gli affari umanitari e sociali.
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L'Eminenza Verde
Yermak, da capo di gabinetto del leader ucraino, ha consolidato stabilmente la propria immagine di “Eminenza Verde”, dal colore del campo politico del presidente e anche dell'onnipresente divisa color cachi. Ma anche per un gioco di parole tra il cognome Zelensky - la cui radice in slavo orientale significa "verde" - e "l'eminenza grigia", il frate dal saio grigio Francois Joseph Le Clerc du Tremblay, celebre per le sue trame all'ombra del cardinale Richelieu. Nelle capitali occidentali Yermak è noto per la presenza in tutti i dossier sensibili, mentre in patria si è fatta sempre più scomoda la sua figura capace di influenzare nomine ministeriali, agenda parlamentare e vertici delle strutture statali.
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I negoziati di pace
Il 54enne era considerato il secondo uomo più potente del Paese dopo il presidente. Nel momento più delicato della diplomazia di guerra, Zelensky ha continuato a puntare su di lui, nonostante le critiche. Yermak è stato scelto per guidare la delegazione di Kiev nei colloqui di Ginevra sul piano di pace statunitense. Discreto, spregiudicato e capace di parlare con tutti, dai governi europei alla Cina fino al team di Trump, era l'uomo chiave del presidente nei negoziati. Ma se sul fronte internazionale era la voce diplomatica dell'Ucraina in guerra, a Kiev è l'uomo al centro di una tempesta politica.
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Lo scandalo corruzione
Ultimamente infatti su Yermak erano arrivate richieste di dimissioni all'interno della maggioranza parlamentare dopo il maxi scandalo di corruzione da 100 milioni di dollari, che ha travolto ministri e imprenditori vicini al potere. Zelensky ha ignorato l'ipotesi di un sacrificio. Il caso di appalti gonfiati e riciclaggio ha travolto figure appartenenti alla cerchia di Yermak, a partire dal presunto “organizzatore principale” del sistema, Timur Mindich, suo amico oltre ad essere un vecchio socio di Zelensky.
Le indagini
Inizialmente Yermak non è risultato indagato nella clamorosa inchiesta sulla corruzione nel settore energetico, ma parte dei deputati lo ha indicato come responsabile politico della crisi e soprattutto del forte malcontento popolare per lo scandalo. E c'è chi ha minacciato una spaccatura nel partito di maggioranza senza una sua rimozione.
Le perquisizioni
Nelle scorse ore si sono però svolte perquisizioni nell’abitazione di Yermak e nel suo ufficio, effettuate dall’agenzia nazionale anticorruzione (NABU) e dal SAP, l’ufficio del procuratore specializzato nella lotta alla corruzione. Si tratta di operazioni autorizzate e parte di un’indagine. "Gli inquirenti non hanno alcun ostacolo", ha detto Yermak: "Hanno avuto pieno accesso. Da parte mia c'è la massima collaborazione".
Le dimissioni
Yermak si è quindi dimesso. Zelensky, pur elogiandolo, ha chiarito che "non ci dovrebbe essere motivo di essere distratti da nient'altro che dalla difesa dell'Ucraina". Secondo alcune indiscrezioni, Yermak si apprestava a partire per gli Usa per i negoziati di pace. Axios rivela che doveva recarsi oggi "a Miami per colloqui con la squadra del presidente Trump”. Insieme ad alcuni consiglieri di Zelensky, avrebbe dovuto "tenere negoziati con Kushner e Witkoff”, con l’obiettivo di "finalizzare l'intesa tra Stati Uniti e Ucraina prima che Witkoff e Kushner si recassero a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin".
Yermak pronto ad andare al fronte
"Vado al fronte e sono pronto a qualsiasi rappresaglia. Sono una persona onesta e perbene”, ha detto oggi Yermak al New York Post. "La mia dignità non è stata tutelata, nonostante sia a Kiev dal 24 febbraio 2022. Pertanto, non voglio creare problemi a Zelensky, vado al fronte", ha detto. Yermak si dice "disgustato" per le accuse che gli vengono rivolte, "ancora più disgustato dalla mancanza di sostegno da parte di coloro che conoscono la verità".
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