Russia, Putin: "Pronti a negoziati con l'Ucraina, ma da Kiev servono compromessi"

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Il presidente parla alla nazione mentre prosegue la guerra in Ucraina e dopo la caduta dell'alleato Bashar al-Assad in Siria e l'uccisione del generale Igor Kirillov a sette chilometri del Cremlino. E sfida gli Usa sul missile Oreshnik: "Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento"

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La situazione nel conflitto in Ucraina sta cambiando "drasticamente" e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi "obiettivi prioritari". A dirlo è il presidente Vladimir Putin aprendo la tradizionale conferenza stampa di fine anno, nel corso della quale ha anche sottolineato: "Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi. La politica è l'arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso". Poi ha aggiunto di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump, spiegando di non aver parlato con lui per "oltre quattro anni". Un discorso alla nazione pronunciato mentre prosegue la guerra in Ucraina e dopo la caduta dell'alleato Bashar al-Assad  - che "lo zar" ha detto di non aver ancora incontrato - in Siria e l'uccisione del generale Igor Kirillov a sette chilometri del Cremlino.

Putin sfida a "duello" gli Usa su missile Oreshnik

Putin, nel corso della conferenza stampa, ha sfidato gli Stati Uniti a un "duello tecnologico" relativo al nuovo missile russo balistico ipersonico Oreshnik per dimostrare che non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali. "Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento", ha detto Putin, aggiungendo che il missile ha ora una gittata di 5.500 chilometri. "Non ci sono possibilità di abbattere l'Oreshnik - ha sottolineato il presidente russo - Se gli esperti (occidentali) credono che sia possibile, propongo di fare un esperimento, un duello tecnologico. Lasciamo che loro determinino un obiettivo a Kiev, concentrino tutto i loro sistema di difesa missilistica lì, e noi lanciamo l'Oreshnik. Siamo pronti per un tale esperimento e vedremo cosa accadrà. Sarà interessante per noi. Un tale duello tecnologico sarà utile sia per noi che per loro".

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Putin non indica data per espulsione ucraini dal Kursk

Putin ha poi affermato che le truppe ucraine saranno costrette a lasciare la regione russa di Kursk, ma non ha voluto indicare un giorno preciso per la conclusione dell'operazione. "Non voglio indicare una data esatta, perché in tal caso le truppe si sentirebbero costrette ad accelerare le operazioni, a rischio di perdite maggiori", ha detto rispondendo a una donna che telefonava in diretta da un rifugio nella regione di Kursk, dove secondo Putin sono stati distrutti più mezzi corazzati ucraini che in qualsiasi altra zona di guerra nell'ultimo anno.

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Putin: "Russia al primo posto in Europa per volume economico"

"Le istituzioni finanziarie ed economiche internazionali hanno posizionato la Russia al primo posto in Europa per volume economico e al quarto posto a livello globale per parità di potere d'acquisto - ha dichiarato ancora Putin durante la conferenza stampa annuale, citato dalla Tass - Davanti a noi ci sono Cina, Stati Uniti e India. Abbiamo superato la Germania già lo scorso anno e quest'anno abbiamo lasciato il Giappone dietro di noi. Tuttavia, questo non è un indicatore per 'addormentarci' o adagiarci. Tutto si sta sviluppando, tutto sta procedendo attivamente". Poi ha definito l'andamento dell'inflazione "un segnale davvero allarmante": "Proprio ieri, mentre mi stavo preparando per l'evento di oggi, ho parlato con la presidente della Banca Centrale, che mi ha detto che si aggira intorno al 9,2-9,3%", ha detto il presidente russo secondo l'agenzia Interfax, sostenendo però che i salari sarebbero a suo dire "cresciuti del 9% in termini reali" e quindi, secondo lui, "la situazione nel complesso" sarebbe "stabile". Putin ha infine dichiarato che anche le sanzioni hanno un certo impatto sull'inflazione, sebbene a suo dire "non di fondamentale importanza", perché "rendono più costosa la catena logistica".

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