Aveva promesso di non interferire nei processi del figlio ed escluso eventuali provvedimenti di clemenza. Invece Joe Biden, 50 giorni prima della fine del suo mandato, ha firmato la grazia 'piena e incondizionata' per Hunter con una mossa a sorpresa destinata a far discutere. Una decisione presa nel weekend trascorso con tutta la famiglia a Nantucket per Thanksgiving e annunciata poco prima di partire per uno storico viaggio in Angola che lo terrà lontano dalle polemiche di casa per qualche giorno
Joe Biden ha concesso la grazia al proprio figlio, Hunter Biden (che era in attesa di sentenza in due distinti processi per possesso illegale di un'arma e per evasione fiscale) a 50 giorni dalla fine del mandato. "Avevo detto che non avrei interferito con il processo decisionale del dipartimento di giustizia e ho mantenuto la parola - ha spiegato Biden - ma Hunter è stato perseguito in modo selettivo e iniquo per colpire me".
I due processi a carico di Hunter Biden
La grazia che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha concesso al figlio Hunter copre un periodo che va dall'1 gennaio 2014 all'1 dicembre 2024. Il reato per il quale è stato dichiarato colpevole, quello di possesso illegale di arma e aver mentito all'Fbi, risale all'ottobre 2018, quando per undici giorni Hunter Biden ebbe una pistola Colt Cobra 38Spl, dopo aver dichiarato all'Fbi di non avere dipendenze. In quel periodo, invece, Hunter era dipendente da crack, cocaina e alcol. A giugno il figlio del presidente era stato dichiarato colpevole di tutte le accuse. Il secondo processo riguarda l'evasione fiscale di almeno 1,4 milioni di dollari di tasse federali, risalente a un periodo che va dal 2016 al 2019. Il 5 settembre scorso Hunter aveva presentato una dichiarazione di ammissione di colpevolezza per tutti i reati a lui contestati.
Biden, con la grazia, ha voluto schermare il figlio
La finestra della grazia concessa dal padre va però oltre il tempo dei due reati per i quali e' stato dichiarato colpevole, cioe' fino al 2014. Risale a dieci anni fa il presunto coinvolgimento del padre in una nota, scritta dal figlio, in cui Hunter, che lavorava come consulente per Burisma Holdings, una compagnia di gas naturale ucraina, aveva vantato di poter far valere il peso del padre, che allora era il vicepresidente degli Stati Uniti. Donald Trump da presidente tentò di coinvolgere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel trovare prove sulla corruzione del figlio di Biden, che allora era il suo rivale alle presidenziali. Le accuse di corruzione, sollevate dai Repubblicani, non hanno però trovato conferme. Biden, con la grazia, ha voluto schermare il figlio anche da possibili incriminazioni future, considerato che Trump ha più volte minacciato di voler perseguire la famiglia Biden e di avviare una nuova indagine sui rapporti di Hunter Biden con la compagnia ucraina.
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Trump provoca Biden: "Grazia include anche assalitori 6/1?"
"Il perdono concesso da Joe a Hunter include gli ostaggi del 6/1, che sono stati imprigionati per anni? Che abuso e errore giudiziario!", ha scritto provocatoriamente Donald Trump su Truth, riferendosi agli assalitori del Capitol, che durante la campagna elettorale il tycoon aveva promesso di graziare in caso di vittoria. "Sapevano tutti che lo avrebbe fatto. Lui lo avrebbe fatto solo quando non ci sarebbero state conseguenze elettorali per i Democratici", scrive Donald Trump Jr. nel suo account su X, commentando la grazia concessa da Joe Biden al figlio Hunter. Il post di Donald Jr e' stato rilanciato da Elon Musk.
Mosca: "Grazia di Biden al figlio è caricatura democrazia"
La grazia concessa dal presidente americano Joe Biden al figlio Hunter Biden è una "caricatura della democrazia". Lo ha detto al quotidiano russo Izvestia Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo.