Il ministero della Difesa russo afferma che un primo gruppo è stato rimpatriato nell'ambito degli accordi assunti da Mosca e Kiev il 2 giugno. Peskov attacca la Nato: "Ora l'Alleanza atlantica, dopo aver gettato via ogni maschera, sta dimostrando in modo palese la sua essenza di strumento di aggressione e di scontro"
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È stato liberato il primo gruppo di prigionieri russi, sulla base dell'accordo siglato tra Mosca e Kiev all'ultimo incontro di Istanbul. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. I soldati, sotto i 25 anni, sono stati portati in Bielorussia dove ricevono trattamento psicologico e medico.
"Ora l'Alleanza atlantica, dopo aver gettato via ogni maschera, sta dimostrando in modo palese la sua essenza di strumento di aggressione e di scontro": così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato la notizia secondo cui il segretario generale della Nato, Mark Rutte, intende "aumentare del 400%" la capacità di difesa aerea e missilistica dell'Organizzazione in risposta alla minaccia russa. Lo riporta la Tass.
Gli approfondimenti:
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Guerra in Ucraina, Russia bombarda Rivne ad ovest del paese
Guerra, Russia-Ucraina ancora distanti dalla pace: cosa è emerso dai colloqui di Istanbul
Pochi passi in avanti, come da previsioni, sembrano essere stati fatti nell’incontro tra la delegazione ucraina e quella russa che si è tenuto ieri, 2 giugno, a Istanbul, per provare a gettare le basi per la risoluzione di un conflitto che dura ormai da oltre tre anni. Al termine dei colloqui, durati poco più di un’ora, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, proseguendo nel suo intento di fare da mediatore tra i due Paesi in guerra, è tornato a proporre un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Anche questo dovrebbe tenersi sempre in Turchia, a Istanbul o nella capitale Ankara, eventualmente con la partecipazione di Donald Trump (che si dice "aperto" a un vertice se i due leader nemici sono pronti a "presentarsi insieme al tavolo"). Da un eventuale stop ai combattimenti ai prigionieri e alla questione dei territori contesi, ecco cosa è emerso dalle trattative. COSA SAPPIAMO
Guerra in Ucraina, quanti soldati sono morti e feriti? Il rapporto
Con l’arrivo dell’estate l'esercito russo probabilmente supererà il milione di vittime, tra morti e feriti, nella sua guerra contro l'Ucraina. Lo ha stabilito un rapporto pubblicato in queste ore dal Center for Strategic and International Studies, uno dei più importanti think tank al mondo che ha sede a Washington, secondo il quale i militari morti si aggirano già oggi intorno ai 250.000. Si tratta, fanno sapere gli esperti, di un numero di morti cinque volte superiore a quello di tutte le guerre sovietiche e russe a partire dalla Seconda guerra mondiale. ''Un traguardo impressionante e raccapricciante'', scrive il think tank, sottolineando che si tratta di ''una palese dimostrazione del disprezzo di Putin per i suoi soldati''. IL RAPPORTO
Servizi segreti tedeschi, la Russia vuole attaccare l'Occidente
"Siamo molto sicuri e abbiamo prove di intelligence che l'Ucraina è solo un passo sulla strada verso Occidente". Lo ha detto oggi Bruno Kahl, il capo del Bnd, i servizi segreti della Germania, intervistato dal podcast Table.Briefings, parlando degli obiettivi di Vladimir Putin. "Questo non significa che ci aspettiamo che grandi eserciti corazzati si spostino da Est a Ovest, ma crediamo che si voglia testare la reazione della Nato". Secondo Kahl, ci sono "persone a Mosca che non credono più che l'articolo 5 della Nato funzioni. E vorrebbero metterlo alla prova". L'articolo 5 riguarda la clausola di mutuo soccorso dell'Alleanza in caso di attacco a uno dei suoi membri. In particolare, per il capo dei Servizi tedeschi l'obiettivo russo è quello di "catapultare la Nato di nuovo allo status quo della fine degli anni Novanta, vogliono cacciare l'America dall'Europa". A questo scopo non c'è bisogno "di bombardamenti o di mettere in moto forze corazzate, basta mandare dei soldati in Estonia per sostenere di voler proteggere le presunte minoranze russe oppresse". A quel punto secondo Kahl Mosca verificherà se un presidente americano è disposto "a morire per Tallinn, per Riga, per Vilnius, esattamente come si diceva negli anni Trenta se vale la pena morire per Danzica". A questo proposito per Kahl occorre investire nella difesa: "La deterrenza è il modo meno cruento per prevenire le guerre". Kahl è a capo dei servizi da quasi dieci anni, sta per lasciare l'incarico per essere nominato all'Ambasciata tedesca presso la Santa Sede.
Ucraina, telefonata Papa-Putin lancia la via diplomatica del Vaticano: cosa sappiamo
Non era ancora successo in oltre tre anni di guerra: il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con il Pontefice del conflitto in Ucraina. Papa Francesco aveva passato buona parte dei suoi ultimi anni in Vaticano a lanciare appelli per la pace (invano), ma non aveva mai avuto un colloquio diretto con lo Zar da quando era iniziata la guerra. Papa Leone XIV lo ha fatto, chiedendo che Mosca “faccia un gesto che favorisca la pace”. Il Cremlino precisa però che non si è discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto. LEGGI L'ARTICOLO
Zelensky: "Bene lo scambio di prigionieri, altri ne seguiranno"
"Oggi è iniziata la prima fase dello scambio di prigionieri concordato a Istanbul. Seguiranno altre fasi, almeno questo è quanto discusso con la parte russa. Ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile". Lo ha ricordato su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando di avere tenuto una riunione sull'agenda internazionale di giugno: "nessun incontro dovrebbe essere vuoto. Se non ci si avvicina alla fine della guerra attraverso la diplomazia, allora si deve rafforzare la nostra difesa, le nostre operazioni attive o aumentare la pressione sulla Russia". Zelensky ha poi ringraziato i "soldati per la loro tenacia. I combattimenti più intensi continuano in direzione di Pokrovsk, nel Kursk e nella regione di Sumy. La tattica russa rimane la stessa ovunque: ignorare le perdite e cercare di avanzare. Ma questo potenziale non è infinito. Un certo numero di perdite insieme alle azioni ucraine dovrebbero ostacolare" i russi.
Ucraina, ucciso a Madrid Andriy Portnov: era ex consigliere di Viktor Yanukovitch
L'omicidio è avvenuto di fronte all'American School, dove l'ex consigliere ucraino filorusso, 52 anni, aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Tra il 2010 e il 2014 Portnov, considerato un esponente della nomenklatura particolarmente vicino a Mosca, ha ricoperto il ruolo di vice capo dell'ufficio presidenziale. CHI ERA
Antonio Omar Dridi, chi è il foreign fighter italiano morto in Ucraina
La conferma è arrivata da Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, che sui social ha dato notizia della morte sul campo di battaglia del combattente italiano. Aveva 35 anni ed era originario di Palermo. In passato ha vissuto all'estero tra Germania e Austria. "Era uno spirito libero", ha detto la sorella, Noah. LEGGI QUI
Ucraina, rientrano dalla Russia primi prigionieri di guerra
Un primo gruppo di prigionieri di guerra ucraini ha fatto ritorno a casa dalla Russia. Secondo il presidente ucraino Zelensky il loro scambio avverrà in diverse fasi nei prossimi giorni. GUARDA IL VIDEO
Orlov: "Democrazie devono difendersi anche con armi, Mosca pronta a proseguire guerre"
"Se diminuiscono le pressioni esterne sulla Russia, se diminuisce l'attenzione, dopo l'Ucraina la guerra proseguirà in altri Paesi. Nei Baltici o in Moldova", afferma Oleg Orlov, esponente di spicco di Memorial, organizzazione che ha contribuito a fondare alla fine degli anni Ottanta. "O una democrazia vuole e sa difendersi, anche con le armi, o soccomberà a un qualche autoritarismo", aggiunge in una intervista all'Adnkronos, parlando del programma ReArm Europe, ricordando che a innescare il crollo dell'Urss era stato il programma di aumento di spese militari varato da Ronald Reagan che aveva costretto Mosca a fare lo stesso. "Non vedo tante alternative se non aumentare i bilanci della difesa. L'alternativa è arrendersi a Putin", incalza. "Se non ci sarà una Europa unita, alcuni di questi Paesi (dello spazio ex sovietico, ndr) saranno occupati o sotto qualche forma di controllo o influenza russa".
Rutte: "Percorso Kiev in Nato rimane anche se non in testo vertice"
"Il percorso irreversibile dell'Ucraina verso la Nato rimane, e presumo che ci sarà ancora dopo il vertice, che sia nuovamente presente nelle conclusioni o meno". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un intervento alla Chatham House a Londra. La presenza o meno dell'irreversibilità del percorso di Kiev verso l'Alleanza, ha aggiunto, "non è rilevante, perché tutto il linguaggio che abbiamo concordato in precedenza rimane valido fino a quando non decidiamo che non lo è piu'". Nel corso del vertice dell'Aia, ha proseguito Rutte, saranno decise conclusioni "più concise". Non sarà quindi ripetuta "ogni frase e ogni impegno preso in precedenza, perché rimane valido". La Nato, ha continuato il segretario generale dell'alleanza, sta continuando a "costruire ponti con Kiev". Il vertice dell'aia, ha concluso, "riguarderà la spesa e la produzione" militare. "Naturalmente, ci sara' l'Ucraina nel comunicato, senza dubbio. Ma non aspettatevi paragrafi infiniti che ribadiscono cio' che abbiamo già detto in passato. E' tutto lì, e lì rimarra'".
Rutte: "La Nato deve quintuplicare le proprie capacità di difesa aerea"
Mosca: "Accordo possibile se Kiev guarda a suoi interessi"
Russia e Ucraina possono raggiungere molto rapidamente un accordo a condizioni accettabili se i negoziatori di Kiev saranno guidati dagli interessi dell'Ucraina e non da quelli dell'Europa. Lo dice Vladimir Medinsky, assistente del presidente russo Vladimir Putin e e capo della delegazione russa ai colloqui con la parte ucraina a Istanbul. "Se siamo guidati dagli interessi dell'Ucraina e del popolo ucraino, e vedo negli occhi di quella squadra che lo capiscono loro stessi, allora possiamo raggiungere molto rapidamente un accordo a condizioni accettabili", ha detto Medinsky in un'intervista a RT rilanciata dalle agenzie russe.
Guerra in Ucraina, al via nuovo scambio di prigionieri
Rutte: "Kiev nella Nato? Irrilevante sia nel testo all'Aja"
L'impegno sul "percorso irreversibile dell'Ucraina verso l'ingresso nella Nato è confermato e continuerà ad esserlo anche dopo il vertice dell'Aja", l'eventuale "presenza o meno nelle conclusioni finali non è rilevante". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza, Mark Rutte, alla Chatham House a Londra. "Il mio obiettivo è che il vertice abbia conclusioni concise: non è necessario ripetere ogni frase o impegno già espressi, perché restino validi", ha aggiunto Rutte, sottolineando che il summit sarà incentrato su "spesa e produzione" militare. Kiev "sarà menzionata nel comunicato, ma non aspettatevi che ogni paragrafo ripeta quanto già affermato", ha aggiunto.
Medinsky: "Europa non consente a Kiev di trovare accordo"
"Il problema del processo di pace è che l'Europa non consente a Kiev di raggiungere accordi favorevoli". Lo dice il consigliere di Vladimir Putin e capo negoziatore di Mosca nei colloqui con l'Ucraina, Vladimir Medinsky intervistato da RT, secondo quanto riportano i media russi. "Quando si parla con loro, con i membri della delegazione ucraina, non davanti alle telecamere in modo non ufficiale, si tratta fondamentalmente di persone ragionevoli, e vogliono anche loro in qualche modo fermare lo spargimento di sangue. Ma il problema è che l' Europa, cioè gli attuali azionisti, coloro che si considerano azionisti e proprietari dell'Ucraina, semplicemente non permettono loro, non permettono alla dirigenza ucraina di raggiungere accordi vantaggiosi per l'Ucraina", ha dichiarato Medinsky.
Medinsky: "Pace con Kiev era possibile già nel febbraio 2022"
La guerra tra Russia e Ucraina avrebbe potuto concludersi con un accordo di pace già il 28 febbraio 2022, se Kiev avesse avuto autonomia decisionale. Lo ha dichiarato Vladimir Medinsky, capo della delegazione russa ai negoziati con l'Ucraina, in un'intervista a Rt rilanciata dall'agenzia Tass.
"Se l'Ucraina avesse voluto, se fosse stata pronta, se avesse preso decisioni autonome, avremmo potuto firmare un trattato di pace già al primo incontro", ha affermato Medinsky, riferendosi ai colloqui avviati nei primi giorni di conflitto.
Crosetto: "Problema è disparità bacino reclutamento con la Russia"
"Il problema principale in una guerra a lungo termine è la diversità tra il bacino di reclutamento russo e quello ucraino. La più grande debolezza non è quella tecnologica e del numero di armi, ma del personale che si può impiegare". Sono le parole del ministro della difesa Guido Crosetto, intervenuto alla conferenza "Difesa, l'industria necessaria", alla fondazione Luigi Einaudi. L'incontro ha toccato il tema dell'innovazione tecnologica nell'industria bellica. "La Russia sta investendo per reclutare 1,6 milioni di riservisti. La produzione bellica sta aumentando a livelli esponenziali e non si possono paragonare i soldi che investe la Nato con quelli che investe la Russia: il costo delle armi russe è notevolmente inferiore, perché inferiore è il costo delle manovre e delle materie prime, che si trovano per la maggior parte nella Russia stessa". A margine della conferenza, Crosetto ha risposto all'Adnkronos sulla necessità di continuare ad aiutare l'Ucraina: "Finché non c'è un negoziato la lasciamo morire? Abbiamo provato e stiamo provando a negoziare".
Rutte: "Principale minaccia lungo termine è la Russia"
"La principale minaccia a lungo termine per la Nato è la Russia. Non c'è dubbio". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nel suo discorso alla Chatham House a Londra. "Ma non c'è solo la Russia, e la Nato non è mai stata istituita per combattere solo l'Unione sovietica. Il suo scopo era proteggere il territorio Nato da chiunque cercasse di attaccarci. E quello che vediamo al momento è un enorme accumulo di capacità militari da parte della Cina", ha spiegato. "Dal punto di vista navale, nel 2030 avranno 100 navi in più rispetto alle attuali navi degli Stati Uniti. E hanno una base industriale di difesa in Cina per costruire ancora piu' navi, con cui gli americani, al momento, non possono assolutamente competere. Questo è uno dei grandi problemi che abbiamo: per quel che riguarda la spesa per la difesa, c'è un problema con Europa e Canada. Quando si tratta di produzione per la difesa, c'è un problema con Europa, Canada e Stati Uniti, perché in tutta l'Alleanza non produciamo abbastanza. E la Cina sta collaborando con la Corea del Nord e l'Iran. Stanno sostenendo, come tutti sappiamo, lo sforzo bellico della Russia contro l'Ucraina", ha evidenziato.
Ucraina, ambasciatore Israele: "Inviati a Kiev sistemi Patriot"
Israele ha inviato all'Ucraina i sistemi di difesa aerea Patriot, ricevuti dagli Stati Uniti nei primi anni '90. Lo ha detto l'ambasciatore israeliano in Ucraina Michael Brodsky in un'intervista con Marichka Dovbenko. Lo riporta Ukrinform. "All'inizio degli anni '90, quando si svolse la prima guerra del Golfo (nota anche come Operazione Desert Storm, che durò dal 17 gennaio al 28 febbraio 1991 - ndr), ricevemmo i sistemi Patriot dagli Stati Uniti. A proposito, questi sistemi sono ora in Ucraina. Purtroppo non se ne è parlato molto, ma quando alcuni dicono che Israele non ha aiutato militarmente l'Ucraina, non è vero. Israele ha aiutato Kiev anche in senso militare", ha sottolineato Brodsky.
Kiev: "Distrutta fabbrica militare russa a 1.000 km da confine"
La scorsa notte almeno due droni ucraini hanno colpito e distrutto una fabbrica che produceva sistemi di navigazione di precisione, utilizzati dai russi per guidare i droni kamikaze Shahed, alcuni missili e le bombe plananti, fra le altre cose, scrivono Rbc-Ukraine e altri media ucraini, citando lo stato maggiore militare di Kiev. L'impianto colpito, il Progress, si trova a oltre mille chilometri di distanza in linea d'aria dai confini ucraini, nella città di Cheboksary, nella repubblica russa di Ciuvascia, sulle rive del Volga. Nella fabbrica colpita sarebbe scoppiato un vasto incendio.
Ministro Esteri russo Lavrov: "Merz pensa come Hitler"
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz "ha ancora la mentalità della Germania di Hitler", che pensava di avere "bisogno di territorio per avere accesso alle risorse naturali". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Lavrov ha così commentato le parole di Merz, secondo il quale la Germania tornerà ad avere il più grande esercito convenzionale d'Europa e accusa la Russia di non volersi fermare all'Ucraina ma di voler conquistare tutta l'Europa. Il cancelliere pensa alla Russia "con i suoi stessi standard", basandosi su giudizi genetici, istintivi", ha affermato il ministro degli Esteri russo.
Russia, multato chi diffonde immagini di attacchi droni ucraini
Diverse regioni russe hanno cominciato a multare media e privati cittadini che diffondono fotografie e video sui danni provocati dagli attacchi di droni ucraini. Secondo il quotidiano Kommersant, sono 12 finora le regioni dove possono essere imposte "sanzioni amministrative" a chi si rende responsabile di tali azioni. In particolare, aggiunge il giornale, multe sono già state fatte pagare a giornalisti e social media nei territori di Kaluga e Tula. La scorsa settimana anche la repubblica di Calmucchia e la regione di Tver hanno cominciato ad applicare la norma, anche se nella maggior parte delle regioni russe la regola rimane "dormiente". Il governo della regione di Kaluga ha detto a Kommersant che fino all'inizio di giugno le autorità locali hanno segnalato a quelle giudiziarie 42 rapporti su violazioni del divieto imposto a livello locale di diffondere informazioni sulle conseguenze degli attacchi con droni. Le leggi regionali prevedono multe da 3.000 a 200.000 rubli (da 33 a 2.200 euro), a seconda della gravità del caso e della frequenza delle violazioni.
Zelensky su X: "Scambio prigionieri a via. Durerà giorni"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato l'avvenuto primo scambio di prigionieri Kiev e Mosca. "Gli ucraini stanno tornando a casa dalla prigionia russa. Oggi è iniziato lo scambio, che proseguirà in diverse fasi nei prossimi giorni", ha scritto su Telegram. "Tra le categorie di coloro che stiamo rimpatriando ora ci sono i feriti e i feriti gravi, così come i minori di 25 anni", ha spiegato. "Il processo è piuttosto complicato, ci sono molti dettagli delicati, i negoziati proseguono praticamente ogni giorno. Ci aspettiamo che gli accordi sulle questioni umanitarie raggiunti durante l'incontro di Istanbul siano pienamente attuati", ha sottolineato. "Stiamo facendo del nostro meglio per il rimpatrio di tutti. Stiamo lavorando per questo a tutti i livelli. Dobbiamo rimpatriare tutti i prigionieri", ha chiarito.
Mosca: liberato primo gruppo prigionieri russi
È stato liberato il primo gruppo di prigionieri russi, sulla base dell'accordo siglato tra Mosca e Kiev all'ultimo incontro di Istanbul. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. I soldati, sotto i 25 anni, sono stati portati in Bielorussia dove ricevono trattamento psicologico e medico.
Russia: 'Attaccata una base aerea ucraina vicino Dubno'
Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano condotto "un attacco massiccio durante la notte contro una base di aerei tattici delle forze armate ucraine vicino a Dubno, nella regione di Rivne, utilizzando armi a lungo raggio a guida di alta precisione lanciate da aerei". Lo riporta l'agenzia Interfax, secondo cui il ministero russo ha presentato il presunto attacco come una risposta ai raid di droni ucraini contro gli aerei strategici russi di inizio mese. Le dichiarazioni di Mosca non sono al momento verificabili in modo indipendente.
Salvini: pericolo non da Mosca ma dai migranti clandestini
"Oggi come ieri la Lega è con voi, la maggioranza degli italiani è con voi: dobbiamo lottare con tutte le armi permesse dalla democrazia per combattere l'Ue dominata da burocrati e banchieri. La minaccia non arriva da est, da improbabili carri armati russi ma dal sud e dai migranti clandestini". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo sul palco della "Festa della Vittoria" dei Patrioti Ue. "Tutti ascoltano le parole saggie di pace del Papa Leone".
Cremlino: dovremo reagire a espansionismo Nato
La Russia si riserva la libertà di reagire a quello che considera mire espansionistiche della Nato. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citando esplicitamente l'arrivo di nuovi membri alle sue porte: Svezia e Finaldia . "In un modo o nell'altro, la Russia dovrà reagire alle azioni espansionistiche e aggressive della Nato e degli Stati membri della Nato, di nuovi membri della Nato che ci sono ben noti e sono adiacenti ai nostri confini", ha detto Peskov alla stamp. Alla domanda se la Russia potrebbe schierare missili in regioni sensibili per la sicurezza, dopo la scadenza della moratoria al dispiegamento di missili a medio e corto raggio, Peskov è stato esplicito: "Naturalmente, a un certo punto, quando nulla ci limiterà, manterremo questa libertà d'azione", ha detto.
Cremlino: Nato strumento aggressione. Spreca soldi
Il Cremlino ha accusato la Nato di aver rivelato la sua vera natura di strumento di aggressione e di sprecare soldi dei contribuenti europei per contenere minacce immaginarie dalla Russia. "Come potete vedere, l'Alleanza del Nord Atlantico ha gettato via la maschera e ha rivelato la sua essenza di strumento di aggressione e di confronto in ogni modo possibile", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Questo non è uno strumento per mantenere la stabilità e la sicurezza nel continente", ha proseguito, ma "progettato per il confronto. Ha conservato questa essenza finora mascherata, ma ha iniziato a rivelarla, per così dire". Duro anche il commento alla notizia che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha sollecitato l'alleanza ad aumentare del 400% gli investimenti nella difesa aerea e missilistica. "Il fatto è che i contribuenti europei stanno spendendo i loro soldi per contenere una minaccia che, come dicono, viene dal nostro Paese. Questa non è altro che una minaccia immaginaria", ha assicurato.
Raid Kiev contro base aerea in Nizhni Novgorod: 'Colpiti due aerei da guerra'
Lo stato maggiore ucraino ha reso noto che le forze speciali insieme ad altre unità militari hanno portato a termine un attacco contro la base aerea russa di Savasleyka, nella regione di Nizhni Novgorod, a 625 chilometri dal confine, rivendicando di aver colpito, e danneggiato, due aerei da guerra. L'operazione è stata lanciata una settimana dopo "Ragnatela", con i droni ucraini che hanno colpito bombardieri russi. Nella base di Savasleyka sono dispiegati Mig-31K dotati di missili balistici Kinzhal. La base è stata usata per attacchi contro l'Ucraina. Colpito probabilmente anche un Su-30 o un Su-34.
Yermak: 'Russia non vuole fermare guerra, escalation in corso'
''La Russia sta intensificando la guerra e non ha alcuna intenzione di fermarla. Qualsiasi escalation può essere fermata solo con la forza''. Lo ha scritto su 'X' il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak dopo i raid aerei notturni condotti dalle forze armate russe in diverse regioni dell'Ucraina.
L'aeronautica militare di Kiev ha affermato che Mosca ha lanciato 479 droni in quello che ha definito il più grande bombardamento notturno finora lanciato in guerra.
Cremlino: 'Vediamo se Kiev cambia posizione su restituzione corpi soldati'
Presto sarà chiaro se Kiev cambierà la sua posizione sull'accettazione delle salme dei soldati ucraini caduti. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. "I nostri esperti sono al confine, nel punto in cui avrebbe dovuto avvenire lo scambio. Lo abbiamo già detto. Siamo pronti ad attuare gli accordi raggiunti a Istanbul", ha sottolineato.
"Aspettiamo l'inizio della settimana per vedere come cambierà la posizione dell'Ucraina", ha aggiunto, quando gli è stato chiesto se il rifiuto dell'Ucraina di accettare i corpi dei suoi soldati potrebbe influenzare gli scambi futuri.
Mosca: 'Svilupperemo cooperazione militare coi paesi africani'
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che la Russia intende "sviluppare" la cooperazione con i paesi africani sia dal punto di vista economico sia in "settori sensibili come la difesa e la sicurezza". Lo riporta l'agenzia Interfax, secondo cui Peskov rispondeva a una domanda sulla notizia secondo la quale i mercenari russi del gruppo Wagner dovrebbero lasciare il Mali, dove dovrebbe invece restare un altro gruppo paramilitare russo, l'Afrikansky Korpus.
Cremlino: "In risposta ad azioni Nato la Russia potrà usare missili a medio e corto raggio"
La Russia si riserva il diritto di agire liberamente, per dispiegare missili a corto e medio raggio, che potrà usare in risposta a una azione aggressiva della Nato vicina ai confini, ha affermato il portavoce del Cremlino. "La Russia dovrà rispondere a tali azioni aggressive della Nato e dei Paesi Nato, inclusi i nuovi membri della Nato vicini ai nostri confini. Ci riserviamo di certo il diritto di agire liberamente e a un certo punto, non limiteremo più le nostre azioni", ha dichiarato Peskov, in merito alla scadenza della moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio nei punti in cui è più vulnerabile in termini di sicurezza.

©Ansa
La Russia accusa Kiev per un attacco nel Kursk: "Un morto e cinque feriti"
Almeno una persona è morta e cinque sono rimaste ferite in un attacco contro un centro culturale nel distretto di Rylsk, nella regione russa del Kursk, attribuito ai militari ucraini. Lo ha denunciato il governatore, Alexander Khinshtein. "Le Forze Armate ucraine hanno lanciato un attacco missilistico contro un centro culturale e ricreativo nel distretto di Rylsk - afferma via Telegram - Un uomo di 64 anni è rimasto ucciso nell'attacco contro la località di Prigorodnaya Slobodka". I feriti, aggiunge, sono tre uomini e due donne.
Il Cremlino: "Non c'è ancora idea chiara su modi del nuovo round di negoziati, i contatti proseguono"
"In funzione di come si sviluppa la situazione, la discussione ora deve in teoria essere sul proseguire i negoziati (fra Russia e Ucraina, ndr), sul prossimo round. Per il momento non c'è una idea chiara sulla questione", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. I "contatti proseguiranno senza dubbio", ha aggiunto.
Mosca: "Pronti ad attuare l'accordo sullo scambio di prigionieri"
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, sostiene che Mosca sia "pronta ad attuare gli accordi raggiunti a Istanbul" il 2 giugno tra le delegazioni di Russia e Ucraina, cioè uno scambio di prigionieri e uno scambio di corpi di soldati morti in guerra, e ha accusato Kiev di non esserlo altrettanto. Lo riporta la Tass. "La Federazione Russa si impegna a rispettare gli accordi raggiunti nel secondo round di colloqui a Istanbul e li rispetta sempre, a differenza della parte ucraina", ha dichiarato Peskov, secondo l'agenzia di stampa statale russa.
Tajani: "L'Italia non ha intenzione di entrare in guerra, è là e speriamo finisca"
Parlando a Rai Radio 1, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha respinto con fermezza l’idea che l’Italia possa essere trascinata in un conflitto armato diretto in Ucraina, ribadendo la linea prudente del governo Meloni. "La guerra è una parola che non voglio neanche sentir pronunciare. La guerra è là e speriamo che finisca. Noi non abbiamo nessuna intenzione di andare in guerra", ha dichiarato Tajani, sottolineando che Roma ha sempre escluso l’invio di truppe italiane in Ucraina.
Il ministro ha anche chiarito i limiti dell’assistenza militare italiana: "Ho sempre detto che anche le armi italiane non potevano essere usate fuori dal territorio ucraino per colpire la Russia, perché noi non siamo in guerra con la Russia e difendiamo soltanto il diritto dell’Ucraina a difendersi". A proposito della 'coalizione dei volenterosi', Tajani ha osservato che "mi pare che anche la questione sia un po’ rientrata".
Secondo il ministro, l’obiettivo resta il cessate il fuoco: "Putin non è così intenzionato ad accelerare i tempi soprattutto per motivi economici. Ha un milione di soldati che combattono pagati il doppio di un operaio russo e gran parte dell’industria è convertita alla difesa. Putin non può fare marcia indietro in una o due settimane". Tajani ha quindi ribadito il possibile strumento di pressione: "L’unico modo sarebbe infliggere nuove sanzioni, così da obbligarlo ad avere meno soldi da dare ai soldati e quindi costretto a ridurre la presenza militare per arrivare più rapidamente a un dialogo con Kiev per un cessate il fuoco e poi una tregua". Ma l’orizzonte resta incerto: "È una partita a scacchi molto complicata. Non sono ottimista sui tempi brevi, ritengo che si arriverà a una soluzione verso la fine dell’anno", ha concluso.
Ucraina, Tajani: "Partita complicata, soluzione entro fine anno"
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato a 'Il rosso e il nero' su Radio 1, si è detto "non ottimista" sulla possibilità di raggiungere una tregua in Ucraina "in tempi brevi". "E' una partita a scacchi complicata", ha aggiunto Tajani, "credo avremo una soluzione entro fine anno".
Nato, il Cremlino: "E' uno strumento di aggressione"
La Russia ha condannato la Nato come uno "strumento di aggressione" in vista della prevista richiesta del segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Mark Rutte, di un aumento del 400% della spesa per la difesa aerea. La Nato "si sta dimostrando uno strumento di aggressione e di confronto", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, interpellato sui piani che Rutte dovrebbe annunciare oggi durante la sua visita a Londra.
Mosca, volevano far esplodere bomba in fabbrica armi: 2 arresti
I servizi di sicurezza russi (Fsb) sostengono di aver arrestato due cittadini russi che pianificavano di fare esplodere un ordigno artigianale in un'azienda del settore della difesa nella regione di Mosca: lo scrive l'agenzia di stampa Interfax. L'Fsb sostiene che i due arrestati, "agendo indipendentemente l'uno dall'altro", fossero in contatto su internet con "i rappresentanti di un'organizzazione ucraina riconosciuta dalla Corte Suprema della Federazione Russa come organizzazione terroristica" e "su loro istruzione" avessero trovato "impiego presso uno degli stabilimenti dell'industria della difesa di Mosca, dove effettuavano ricognizioni e riprese fotografiche di oggetti chiave, inviando i filmati risultanti ai loro supervisori". Sempre stando alla versione dell'Fsb riportata da Interfax, i due sarebbero stati arrestati "nel momento dell'introduzione dell'ordigno improvvisato nel territorio dell'azienda". Le dichiarazioni dei servizi segreti russi non sono verificabili in modo indipendente.
Putin rilancia la cooperazione con i Brics: "Stiamo costruendo un sistema libero da sanzioni"
Il Presidente russo Vladimir Putin rilancia la collaborazione con i Paesi Brics con cui, ha detto presentando il Forum economico di San Pietroburgo in programma fra il 18 e il 21 di questo mese, sta lavorando "per costruire un sistema di cooperazione internazionale libero da discriminazioni, coercizione e sanzioni". "Insieme con i nostri partner, in particolare dei Paesi Brics, rimaniamo impegnati a costruire un sistema efficace di cooperazione internazionale su base paritaria e di beneficio reciproco, libero da ogni forma di discriminazione, coercizione e sanzioni".

©Ansa
Isw: "Mosca potrebbe chiedere nei negoziati l'annessione del Dnipropetrovsk"
Funzionari del Cremlino e il ministero della Difesa russo ieri hanno annunciato che le forze di Mosca hanno raggiunto il confine tra l'oblast' di Donetsk e la regione, non ancora dichiarata annessa dalla Russia, di Dnipropetrovsk, dove stanno conducendo operazioni offensive. Il ministero ha reso noto che elementi della 90ª Divisione Corazzata russa hanno raggiunto il confine occidentale dell'oblast', dove continuano a portare aventi la loro offensiva.
L'Institute for the Study of War (Isw), nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, mette a confronto il nuovo successo di Mosca con le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che sempre ieri ha confermato che le forze russe "hanno iniziato un'offensiva" nell'oblast' di Dnipropetrovsk e soprattutto ha minacciato che coloro che non riconoscono le attuali 'realtà della guerra' sul campo di battaglia durante i negoziati riceveranno nuove realtà sul campo". In altre parole: "Meglio che, in sede di trattativa, Kiev si 'accontenti' della situazione 'de facto', prima che sia costretta ad accettare condizioni ben peggiori, con altri territori da cedere a Mosca".
"I funzionari del Cremlino hanno ripetutamente affermato che qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra deve considerare le "realtà sul campo" (un riferimento all'attuale linea del fronte in Ucraina) - ricorda il think tank americano - per chiedere che l'Ucraina ceda alle richieste della Russia sotto la minaccia di ulteriori richieste russe. Un milblogger russo ha affermato ieri che le forze russe hanno raggiunto il confine tra l'oblast' di Donetsk e Dnipropetrovsk a nord-ovest di Horikhove (a sud-est di Novopavlivka) e sono avanzate a sud-est di Muravka (a nord-est di Novopavlivka), a ovest di Kotlyarivka (a est di Novopavlivka) e a ovest e sud-ovest di Bohdanivka (a sud-est di Novopavlivka). Al momento della stesura di questo documento, l'Isw non ha rilevato prove geolocalizzate di queste presunte avanzate in prossimità del confine dell'oblast' di Dnipropetrovsk. L'Isw aveva previsto nel novembre 2024 che il comando militare russo potrebbe avanzare nella parte più sud-orientale dell'oblast' di Dnipropetrovsk per interdire le linee di comunicazione terrestri ucraine che supportano le posizioni di Kiev nell'oblast' di Donetsk e per circondare queste posizioni a supporto della più ampia campagna russa per la conquista dell'intera oblast' di Donetsk".
Guerra in Ucraina, quanti soldati sono morti e feriti? Il rapporto
Con l’arrivo dell’estate l'esercito russo probabilmente supererà il milione di vittime, tra morti e feriti, nella sua guerra contro l'Ucraina. Lo ha stabilito un rapporto pubblicato in queste ore dal Center for Strategic and International Studies, uno dei più importanti think tank al mondo che ha sede a Washington, secondo il quale i militari morti si aggirano già oggi intorno ai 250.000.
Si tratta, fanno sapere gli esperti, di un numero di morti cinque volte superiore a quello di tutte le guerre sovietiche e russe a partire dalla Seconda guerra mondiale. ''Un traguardo impressionante e raccapricciante'', scrive il think tank, sottolineando che si tratta di ''una palese dimostrazione del disprezzo di Putin per i suoi soldati''. I NUMERI
Nordcorea, in porto vicino alla Russia il cacciatorpediniere danneggiato durante il varo
E' ora in un porto vicino al confine tra Corea del Nord e Russia il cacciatorpediniere nordcoreano danneggiato durante il varo, sotto gli occhi di Kim Jong Un, e poi rimesso in acqua. Per gli analisti tutto potrebbe indicare un ruolo di Mosca nella riparazione della nave da guerra danneggiata il 21 maggio nel porto di Chongjin. Immagini satellitari di domenica di Maxar Technologies, riporta la Cnn, mostrano il cacciatorpediniere da 5.000 tonnellate in un bacino di carenaggio nel porto di Rajin, nella zona economica speciale di Rason.
Qui, secondo Yu Jihoon del Korea Institute for Defense Analyses citato dalla Cnn, non ci sono grandi strutture, ma quel che è sufficiente per riparazioni 'contenute' e operazioni di manutenzione e la vicinanza alla Russia "fa sì che sia uno snodo chiave per l'impegno della Corea del Nord a rafforzare i rapporti economici e potenzialmente militari con Mosca".
Nel 2024 un rapporto del Modern War Institute di West Point, ricorda la Cnn, definiva la zona economica speciale di Rason "un punto significativo per la cooperazione tra Corea del Nord e Russia, di recente coinvolto in forniture di armi nordcoreane alla Russia per l'impiego in Ucraina".
Kiev, 20 missili e record di 479 droni russi sull'Ucraina
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 20 missili di vario tipo e un record di 479 droni, 460 dei quali sono stati abbattuti o neutralizzati dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina, come riportano i media nazionali. Intercettati anche 19 missili.
Oltre ai 479 droni, la Russia ha lanciato quattro missili ipersonici Kh-47 M2 Kinzhal dalla regione di Tambov in Russia, 10 missili da crociera Kh-101 dalla regione di Saratov in Russia, tre missili da crociera Kh-22 dallo spazio aereo sopra il Mar Nero, due missili anti-radar Kh-31P sempre dallo spazio aereo sopra il Mar Nero e un missile da crociera Kh-35 dalla Crimea occupata. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 277 droni nemici e altri 183 sono stati neutralizzati con sistemi elettronici, ha precisato l'Aeronautica. Nel complesso, inoltre, sono stati abbattuti tutti i 10 missili da crociera Kh-101, tutti i 4 missili ipersonici Kinzhal, i due missili anti-radar e il missile da crociera Kh-35. Inoltre, due missili da crociera Kh-22 non hanno raggiunto gli obiettivi.
Kiev: "Nella notte 4 missili ipersonici russi, tutti abbattuti"
Le forze di Mosca hanno lanciato la notte scorsa sull'Ucraina quattro missili ipersonici Kh-47 M2 Kinzhal dalla regione russa di Tambov: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina, sottolineando che sono stati tutti abbattuti.
Raid di droni di Kiev contro una fabbrica elettronica in Chivashia
Raid di droni di Kiev contro una fabbrica di componenti per l'elettronica nella regione russa della Chuvashia, mille chilometri a nord est dal confine con l'Ucraina. Non ci sono state vittime. Il lavoro è stato sospeso brevemente dopo che due droni si sono schiantati sul sito della Vniir, uno dei maggiori produttori di componenti per l'elettronica del Paese, e altri due in un campo agricolo nelle vicinanze, ha reso noto il governatore, Oleg Nikolaev. La fabbrica si trova a 600 chilometri a est di Mosca.
Aeronautica militare ucraina: "La Russia ha utilizzato 479 droni e 20 missili durante un attacco notturno"
L'aeronautica militare ucraina ha dichiarato in quetse ore che la Russia ha utilizzato 479 droni e 20 missili durante un attacco notturno, i cui obiettivi includevano un aeroporto.
L'aeronautica ha abbattuto 460 droni e 19 missili, inclusi quattro missili Kinzhal, ha dichiarato in un comunicato. L'aeronautica ha aggiunto di aver registrato colpi in 10 località e detriti in caduta in 17 aree.
Mosca: "Colpita base aerea di Kiev con arsenale missilistico"
I militari russi hanno colpito una base aerea ucraina nella regione di Rivne, dove erano dislocati aerei lanciamissili a lungo raggio e un arsenale missilistico. Lo ha dichiarato alla Ria Novosti Sergei Lebedev, coordinatore della resistenza filorussa di Mykolaiv.
Intensi bombardamenti sulla regione di Rivne, almeno un morto
Almeno una persona è morta a causa dell'intenso bombardamento aereo russo che ha colpito la regione ucraina di Rivne. Lo riferiscono le autorità locali su Telegram.
Ucraina, telefonata Papa-Putin lancia la via diplomatica del Vaticano: cosa sappiamo
Non era ancora successo in oltre tre anni di guerra: il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con il Pontefice del conflitto in Ucraina. Papa Francesco aveva passato buona parte dei suoi ultimi anni in Vaticano a lanciare appelli per la pace (invano), ma non aveva mai avuto un colloquio diretto con lo Zar da quando era iniziata la guerra. Papa Leone XIV lo ha fatto, chiedendo che Mosca “faccia un gesto che favorisca la pace”. Il Cremlino precisa però che non si è discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto. LA SITUAZIONE
Kiev, nuovo drone V2U russo sceglie gli obiettivi con l'IA
Un nuove drone d'attacco russo, il V2U, è in grado di scegliere in modo autonomo il bersaglio da colpito grazie all'intelligenza artificiale: è quanto emerge da un rapporto dell'intelligence militare ucraina (Gur), secondo cui il velivolo senza pilota viene realizzato soprattutto con componenti di società straniere Secondo quanto scrive oggi Rbc-Ucraina, il V2U viene utilizzato nella direzione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale. La maggior parte dei componenti del V2U è di origine estera, afferma il rapporto. Il sistema di elaborazione del drone è basato su un minicomputer cinese Leetop A203, che utilizza un potente modulo sella società statunitense NVIDIA (il Jetson Orin) per l'analisi delle immagini e della designazione del bersaglio. Secondo l'intelligence, inoltre, tra i componenti chiave figurano un sensore giapponese Sony, un relè elettromagnetico della società svizzero-statunitense Te Connectivity prodotto in Irlanda, oltre a motori, servocomandi, unità di memoria SSD e telemetri realizzati in Cina.
Guerra in Ucraina, la settimana prossima scambio di prigionieri. VIDEO
Droni russi su Kiev, danneggiato edificio adibito ad uffici
Un edificio adibito a uffici situato nel quartiere Darnytsia di Kiev è stato danneggiato la notte scorsa in seguito ad un attacco con droni russo: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare della capitale ucraina, Tymur Tkachenko, come riporta Ukrinform. "Un edificio adibito a uffici nel quartiere di Darnytsia è stato danneggiato a seguito di un attacco russo. I servizi di pronto intervento stanno lavorando sul posto. Stiamo valutando i danni. Le informazioni sono in fase di verifica", ha affermato Tkachenko.
Mosca: "Impegno Lavrov-Rubio per una comunicazione costante"
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, Marco Rubia, hanno contatti regolari e sono impegnati a mantenere una comunicazione costante. Lo ha dichiarato all'agenzia Tass il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov. "La situazione in Ucraina e gli sforzi per trovare un accordo influenzano, come ovvio, la nostra agenda bilaterale a ogni livello", ha sottolineato Ryabkov, "siamo interessati a sostenere una comunicazione stabile su tutte le materie di mutuo interesse". Un eventuale faccia a faccia tra Lavrov e Rubio "sarà determinato dalle decisioni dei nostri presidenti", ha aggiunto Ryabkov.
Mosca: "Nella notte abbattuti 49 droni ucraini"
Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 49 droni ucraini in sette regioni del Paese: lo ha reso noto il ministero della Difesa, come riporta la Tass. Tredici velivoli senza pilota sono stati distrutti nella regione di Kursk, altrettanti in quella di Niznij Novgorod, nove ciascuno nelle regioni di Voronez e Orel, due ciascuno nelle regioni di Bryansk e Ciuvascia e uno nel Belgorod.
Ucraina, pesanti bombardamenti nell'ovest: Varsavia schiera jet
La Polonia ha fatto decollare i propri aerei da combattimento a causa di un "intenso" attacco russo nell'Ucraina occidentale.
"A causa dell'intenso attacco aereo della Federazione Russa sul territorio ucraino, aerei polacchi e alleati hanno iniziato a operare nello spazio aereo polacco questa mattina", ha annunciato lo Stato Maggiore polacco su X "I caccia in servizio sono stati schierati a coppie e i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar basati a terra erano al massimo livello di allerta", ha aggiunto, specificando che si è trattato di azioni "di natura preventiva".
Questo tipo di schieramento è comune quando missili o droni russi prendono di mira le regioni dell'Ucraina occidentale al confine con la Polonia, paese membro della Nato. "Decine" di droni e missili russi hanno colpito nella notte la regione di Rivne, nell'Ucraina occidentale, ha dichiarato il sindaco della città, Oleksandr Tretyak. Secondo il governatore regionale Oleksandr Koval, Rivne ha vissuto "una notte molto difficile" a causa di un "massiccio attacco aereo nemico" in cui un civile è rimasto ferito. Anche Kiev è stata presa di mira da un attacco che ha danneggiato un edificio, ha dichiarato il capo dell'amministrazione comunale, Tymur Tkachenko. Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha segnalato l'intercettazione di 49 droni ucraini nella notte nelle regioni di confine ucraine e in Ciuvascia, a circa 600 km a est di Mosca.