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Guerra Israele, Netanyahu incriminato da Cpi. Crosetto: in Italia dovremo arrestarlo

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Hezbollah minaccia attacco su tel aviv
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Hezbollah minaccia attacco su tel aviv
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La Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto per il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa per "crimini contro l'umanità e crimini di guerra". La Casa Bianca "rifiuta categoricamente" i mandati, sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione secondo l'Alto rappresentate europeo per la politica estera, Borrell. Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza". 

Gli Stati Uniti respingono categoricamente la decisione della Corte penale Internazionale: lo afferma un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Gli stessi  sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione. E' quanto dichiara l'Alto rappresentate dell'Unione Europa per la politica Estera, Josep Borrell. Gallant: "La decisione della Cpi incoraggia il terrorismo".

Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria. Lo riferisce sul suo sito web l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Tra le persone uccise, ci sono 53 siriani di milizie filoiraniane e combattenti provenienti da Iraq e Libano, precisano.


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Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Medioriente, portavoce Netanyahu resta agli arresti almeno fino al 27

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Eli Feldstein e' stato incriminato per aver danneggiato la

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israeliani ancora detenuti a Gaza.

Medioriente, raid Israele su Nabatieh in Libano

Secondo l'agenzia di stampa libanese NNA, aerei da guerra e artiglieria israeliani hanno lanciato una serie di raid notturni su Nabatieh, nel Libano meridionale. Il villaggio di Ainata ha visto almeno 10 proiettili di artiglieria cadere dalle posizioni israeliane, mentre la città di Bint Jbeil è stata colpita da almeno sei proiettili. Anche le città di Hanine e Kounin sono state prese di mira. La NNA ha riferito che i jet israeliani hanno sganciato bombe sulla città di Yahmar al-Shaqif e anche sul villaggio di Arnoun. Non ci sono ancora notizie di potenziali vittime.

Medioriente, il Qatar si ritira dalla mediazione: tregua sempre più lontana. Cosa succede

Il Qatar ha deciso di ritirarsi dalla mediazione per una tregua nella Striscia di Gaza. La scelta è già stata comunicata sia ad Hamas che a Israele. La motivazione è stata fornita ad Afp da una fonte qualificata: "Le parti coinvolte nel conflitto non sono disposte a negoziare in buona fede". LEGGI QUI

Beirut, almeno 40 morti negli attacchi israeliani oggi a est

Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che gli attacchi israeliani nella Valle della Bekaa orientale hanno ucciso oggi 40 persone, aumentando il precedente bilancio di 22 morti.   "Gli attacchi nemici israeliani che hanno preso di mira il distretto di Baalbek" hanno causato '40 morti e 52 feriti', si legge in un comunicato del ministero della Sanità, che elenca i bilanci di 10 diverse località.

Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO

Il Paraguay condanna il mandato d'arresto contro Netanyahu

Attraverso una dichiarazione del suo ministero degli Esteri, il governo del Paraguay si è rammaricato della decisione della Corte penale internazionale di emettere due mandati di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant.   La presa di posizione del Paraguay arriva pochi giorni dopo che presidente di Israele, Isaac Herzog, ha invitato il presidente del paese sudamericano, Santiago Peña, a Gerusalemme per partecipare alla riapertura dell'ambasciata paraguaiana.  "Questa decisione viola il legittimo diritto di Israele di difendersi. Il Paraguay respinge fermamente la strumentalizzazione politica del diritto internazionale e ritiene che questa decisione comprometta la legittimità della Corte penale internazionale, oltre ad indebolire gli sforzi per la pace, la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente", si legge nel testo divulgato dal ministero degli Esteri paraguaiano. 

Iran, consiglio governatori Aiea approva risoluzione critica

Il consiglio dei governatori dell'Aiea ha approvato una risoluzione critica nei confronti dell'Iran. 

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA

Teheran: 'Se Israele colpisce i nostri siti nucleari, ci sarà risposta immediata'

"Colpire i siti nucleari iraniani sarebbe un grande errore per Israele. Noi risponderemmo immediatamente", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, citato da Al-Mayadeen. 

Casa Bianca: Usa non eseguiranno mandati arresto Cpi

La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre,  afferma che gli Stati Uniti non eseguiranno i mandati di arresto contro  il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della  Difesa Yoav Gallant. Jean-Pierre definisce la mossa della CPI un “processo imperfetto” e  spiega perché gli Stati Uniti hanno respinto i suoi sforzi. “Al contrario di come il procuratore capo della CPI Karim Kahn ha  trattato gli altri, tra cui il presidente venezuelano Nicolas Maduro e i  suoi soci, il procuratore non è riuscito a fornire a Israele  un’opportunità significativa di impegnarsi in modo costruttivo e di  considerare adeguatamente i suoi processi interni”, afferma. “Questo  mette in discussione la credibilità del procuratore e della sua  indagine”, aggiunge.

Ryanair sospende voli da e per Tel Aviv fino a fine marzo

La compagnia  low cost irlandese Ryanair ha annunciato che non volerà più in Israele  fino a fine marzo 2025. I clienti della compagnia hanno ricevuto  notifiche sulla cancellazione di tutti i voli.

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Zelensky: il mondo deve reagire, Putin va fermato

"Il mondo deve reagire. Ora non c'è una reazione forte da parte del mondo. Putin è molto sensibile a questo. Vi sta controllando, cari partner. È chiaro a tutti chi è l'unico colpevole di questa guerra, chi ha iniziato questa guerra il 24 febbraio e investe tutte le sue risorse per garantire che la guerra continui. Deve essere fermato. Se non c'è una forte reazione alle azioni della Russia, allora vede che è possibile". Così nel suo messaggio serale il presidente russo Volodymyr Zelensky reagisce dopo che oggi la Russia ha lanciato un nuovo missile balistico ipersonico contro l'Ucraina.

Netanyahu: da Cpi scandalosa decisione anti israeliana

"Nessuna  scandalosa decisione anti-israeliana ci impedirà – e non impedirà a me –  di continuare a difendere in alcun modo il nostro Paese. Non ci  arrenderemo". Lo scrive sui social il premier israeliano, Benjamin  Netanyahu.

Ambasciata Israele: le nazioni rispettabili respingano ingiustizia Cpi

"Questo è un momento buio per la Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia e per la guerra al terrorismo. Israele è una democrazia occidentale, l'unica democrazia del Medio Oriente, con un sistema giudiziario forte e indipendente. Ciò è stato completamente ignorato dalla Corte penale internazionale, che ha agito come uno strumento politico al servizio degli stati antidemocratici e delle organizzazioni terroristiche". E' quanto afferma in una nota l'ambasciata d'Israele in Italia. "Scandalosa - afferma l'ambasciata - è l'equazione tra lo Stato democratico di Israele e l'organizzazione terroristica di Hamas istituita dalla Corte penale internazionale. Questi mandati assurdi non soltanto rappresentano un attacco contro singoli individui; costituiscono un attacco al diritto di Israele di difendersi e dovrebbero essere percepiti come una minaccia al diritto legittimo di ogni paese democratico di difendersi". Per l'ambasciata, "ci troviamo di fronte a uno scadimento morale che dovrebbe allarmare tutte le nazioni democratiche e in cerca di pace del mondo. Le nazioni rispettabili e tutti coloro con saldi principi morali nel mondo devono inequivocabilmente respingere questa ingiustizia". 

Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO

Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar

Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI

Netanyahu: decisione Cpi non m'impedirà di continuare a difendere Israele

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, su cui pende un mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale, ha dichiarato che nessuna decisione esterna gli impedirà di “continuare a difendere” il suo Paese “in qualsiasi modo”. “Nessuna scandalosa decisione anti-israeliana impedirà a noi, e soprattutto a me, di continuare a difendere il nostro Paese in qualsiasi modo - ha detto Netanyahu in un video messaggio ai suoi concittadini - Non cederemo alle pressioni.

Crosetto: 'Sentenza Cpi sbagliata, ma dovremmo applicarla'

"Io ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata" ma se Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant "venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante la puntata di Porta a Porta in onda stasera su Raiuno. "Penso che hanno fatto una sentenza che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa con chi ha organizzato e guidato l'attentato che ha massacrato e rapito persone in Israele - sottolinea -. Cioè quello per cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse".

Fidan, sentenza della CPI "speranza per la giustizia"

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha definito "una speranza di giustizia" il mandato d'arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. "Questa decisione è un passo fondamentale per portare dinanzi a un tribunale i responsabili di crimini di guerra, i colpevoli del genocidio dei palestinesi. Il mandato di arresto è una fonte di speranza per la giustizia. Il nostro impegno per giungere a una condanna è una nostra responsabilità non solo nei confronti dei palestinesi, ma anche di tutti i popoli oppressi e nei confronti delle prossime generazioni", ha detto Fidan questa sera. 

Procuratore Cpi: "Paesi membri eseguano mandati d'arresto"

"Faccio appello a tutti gli Stati Parte" della Corte penale internazionale "affinché rispettino il loro impegno nei confronti dello Statuto di Roma ottemperando ai mandati di arresto" nei confronti di Benyamin Netanyahu, Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif. Lo ha detto in una nota il procuratore capo della Cpi, Karim Khan. "Contiamo sulla loro cooperazione in questa situazione", ha aggiunto. 

La Lega: "Mandati di arresto Cpi assurdi e filo-islamici"

"Richiesta assurda, una sentenza politica filo-islamica, che allontana una pace necessaria". Così fonti della Lega commentando i mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro Gallant. 

L'inviato Usa in Israele ha incontrato il ministro della Difesa e il capo dell'Idf

Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, e il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi, hanno incontrato a Tel Aviv l'inviato Usa, Amos Hochstein, impegnato in una missione nella regione per cercare di arrivare a un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi. Lo riferiscono i media israeliani.

Anp: "La decisione della Cpi su Netanyahu e Gallant segno di speranza"

"Lo Stato di Palestina accoglie con favore la decisione della CPI", relativa ai mandati per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, ritenendo che ciò rappresenti un "segno di speranza e di fiducia nel diritto internazionale e nelle sue istituzioni". E' quanto si legge in una nota dell'Autorità nazionale palestinese diffuso dall'agenzia di stampa nazionale Wafa. Il comunicato non menziona il mandato di arresto annunciato simultaneamente dalla Cpi contro Mohammed Deif, capo del braccio armato di Hamas. 

Libano: "Almeno 22 morti in raid israeliani nell'est"

Almeno 22 persone sono morte oggi in raid aerei israeliani che hanno colpito diverse zone della regione di Baalbek, nell'est del Libano. Lo denuncia il ministero della Salute di Beirut, precisando che il numero più alto di vittime, almeno otto, si registra nella località di Nabha.

Conte: "Dopo mandati della Cpi sanzioni ed embargo delle armi a Israele"

"Mentre una politica vile continua a mettere la testa sotto la sabbia, la Corte penale internazionale emette i mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Gallant dopo la carneficina di palestinesi a Gaza: circa 44mila vittime, la metà donne e bambini. Uno sterminio che chiama a responsabilità non solo chi ha agito ma anche chi ha fatto finta di niente o non ha fatto abbastanza per impedirlo". Lo scrive su Facebook il presidente del M5s Giuseppe Conte. "Noi continueremo a chiedere, come abbiamo fatto in pochi sin dall'inizio, - aggiunge - l'embargo delle armi a Israele e forti e incisive sanzioni commerciali, economiche e diplomatiche per fermare questo scempio. Due popoli e due Stati per Israele e Palestina, basta coperture politiche e militari per la follia criminale del governo israeliano". 

Il Pd: "L'Italia rispetti la CPI e si adegui alle sue decisioni"

"È partito l'attacco alla Corte Penale Internazionale, per il mandato di arresto a Netanyahu. La CPI è un'acquisizione fondamentale della giustizia internazionale, fondata sullo Statuto di Roma. L'Italia ha il dovere di rispettarla ma anche quello di adeguarsi alle sue decisioni". Così su X Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd. 

Gallant: "La decisione della Cpi incoraggia il terrorismo"

"La decisione della Corte dell'Aja sarà ricordata per sempre: mette sullo stesso piano lo Stato di Israele e i leader assassini di Hamas e legittima così l'omicidio di bambini, lo stupro di donne e il rapimento di anziani dai loro letti. La decisione costituisce un pericoloso precedente contro il diritto all'autodifesa e alla guerra morale e incoraggia il terrorismo omicida". Lo scrive su X l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, destinatario di uno dei mandati di arresto spiccati oggi dalla Corte penale internazionale per la guerra a Gaza.

Amnesty: "Ora Netanyahu è ufficialmente un ricercato"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e' "ora ufficialmente un ricercato" dopo la decisione della Corte penale internazionale di giovedì di emettere mandati di arresto per il leader israeliano e il suo ex ministro della difesa. Lo ha affermato Amnesty International. "Il primo ministro Netanyahu è ora ufficialmente un ricercato", ha affermato la segretaria generale di Amnesty Agnes Callamard. "Gli stati membri della CPI e l'intera comunità internazionale non devono fermarsi davanti a nulla finchè questi individui non saranno processati dai giudici indipendenti e imparziali della CPI". 

Gasparri: "Se la Cpi cerca persone da arrestare le trova tra i terroristi internazionali"

"Stimo Benjamin Netanyahu, è il capo democratico di un Paese aggredito che rischia lo sterminio. Se la Corte penale internazionale cerca persone da arrestare, le trova a Gaza, tra le file di Hezbollah in Libano o degli Houthi nello Yemen: si occupino di terroristi internazionali". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, commentando la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto a carico del primo ministro israeliano.

La Casa Bianca "rifiuta categoricamente" i mandati della Cpi

"Gli Stati Uniti rifiutano categoricamente la decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto per alti funzionari israeliani", ha dichiarato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. "Rimaniamo profondamente preoccupati dall'impazienza del procuratore nel richiedere i mandati d'arresto e dai preoccupanti errori nel processo che ha portato a questa decisione", ha aggiunto, ribadendo l'opinione di Washington che "la CPI non ha alcuna giurisdizione legale in questa materia".

Milei: "La decisione della CPI ignora il diritto di Israele a difendersi"

La decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della difesa "ignora" il diritto di Israele a difendersi. Lo scrive sui social il presidente argentino, Javier Milei. L'Argentina "dichiara il suo profondo disaccordo" con la decisione, che "ignora il legittimo diritto di Israele all'autodifesa contro i continui attacchi di organizzazioni terroristiche come Hamas e Hezbollah", ha affermato Milei. 

Borrell: "I mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant sono vincolanti"

I mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione. E' quanto dichiara l'Alto rappresentate dell'Unione Europa per la politica Estera, Josep Borrell.  "Non è una decisione politica, è una decisione di un tribunale di giustizia internazionale e la decisione dei tribunali devono essere sempre rispettate e applicate", ha aggiunto il capo della diplomazia europea dalla Giordania, ricordando alla decisione della Corte è "vincolante" e tutti i Paesi della Ue, tanto più in quanto membri del Cpi, "sono vincolati ad applicare questa decisione giudiziaria".  Borrell ha quindi detto che "prende atto" dell'ordine del Cpi ed ha insistito sul fatto che la "tragedia a Gaza deve concludersi" e la comunità internazionale deve fare un passo avanti per affrontare la situazione "apocalittica" nella Striscia.

Borrell

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Cpi: "Netanyahu e Gallant hanno privato intenzionalmente i civili a Gaza dei mezzi di sussistenza"

"Ci sono ragionevoli prove per credere che entrambi abbiano intenzionalmente e coscientemente privato la popolazione civile di Gaza dei mezzi indispensabili per la loro sopravvivenza, compreso cibo, acqua, medicine e forniture mediche, insieme a carburante e elettricità". E' quanto hanno scritto all'unanimità i tre giudici della Corte penale internazionale che hanno emesso il mandato di arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, ex ministro della Difesa.  

I giudici, che hanno accolto la richiesta che era stata presentata lo scorso maggio dal procuratore capo della Corte, Karim Khan, hanno scritto inoltre di credere che vi siano ragionevoli prove che entrambi "abbiano responsabilità penale per i seguenti crimini, come co-autori per aver commesso gli atti insieme ad altri: il crimine di guerra dell'utilizzo della morte per fame come arma di guerra e i crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani". Infine viene considerato che "entrambi abbiano responsabilità penale come superiori civili per il crimine di guerra di aver intenzionalmente ordinato un attacco contro la popolazione civile". 

Riguardo alle accuse di utilizzo della fame come arma di guerra, i giudici fanno riferimento al fatto che "le decisioni di permette o aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza sono state spesso condizionate" e non per rispettare gli obblighi di Israele rispetto alla legge umanitaria internazionale, facendo riferimento anche "alle dichiarazioni di Netanyahu che collegavano lo stop dei beni primari e umanitari agli obiettivi della guerra".

Siria: "79 i morti nel raid israeliano su Palmira, mai un attacco così massiccio"

Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria. Lo riferisce sul suo sito web l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Tra le persone uccise, ci sono 53 siriani di milizie filoiraniane e combattenti provenienti da Iraq e Libano, precisano.

Per l'Osservatorio si tratta "dell'attacco più violento di sempre da parte delle forze israeliane in Siria". Secondo le notizie riportate, sono stati tre i raid su Palmira, uno dei quali ha colpito una riunione tra leader del gruppo iracheno Al-Nujaba e degli Hezbollah libanesi.

In corso telefonate tra Saar e i ministri degli Esteri nel mondo

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar sta tenendo conversazioni telefoniche con i ministri degli Esteri di tutto il mondo e con gli ambasciatori israeliani in relazione alla decisione della Corte penale internazionale dell'Aia di emettere mandati di arresto contro il primo ministro Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri israeliano. 

Tajani: "Sosteniamo la Cpi, valuteremo sull'arresto"

"Vedremo quali sono i contenuti della decisione e le motivazioni che hanno spinto a questa decisione la corte. Noi sosteniamo la Cpi ricordando sempre che la Corte deve svolgere un ruolo giuridico e non un ruolo politico. Valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Business forum trilaterale a Parigi, sulla decisione della Cpi di emettere mandati arresto per il premier israeliano Netanyahu e i capi di Hamas, ricordando che quella palestinese è "un'organizzazione terroristica".

Hadash: "Netanyahu e Gallant paghino per la distruzione di Gaza"

Il partito Hadash sembra accogliere con favore l'annuncio della Corte penale internazionale di aver emesso mandati di arresto nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. In una dichiarazione, la fazione araba afferma che "la CPI dell'Aia ha deciso sulla base di prove evidenti che la guerra di Gaza è una guerra piena di gravi crimini di guerra e crimini contro l'umanità".

Katz: "Cpi vergognosa, è antisemitismo: fanno gli interessi dell'Iran"

"Una vergogna morale, interamente macchiata di antisemitismo, che trascina il sistema di giustizia internazionale a un livello senza precedenti". Con queste parole il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, critica la Corte penale internazionale per quella che considera una "decisione vergognosa che fa gli interessi dell'Iran" e dei suoi proxy. 

"La corte ha scelto di sostenere un procuratore di parte e corrotto invece di affrontare coloro che cercano apertamente la distruzione dello Stato di Israele - incalza nella dichiarazione diffusa via X - Non consentiremo a un organismo ostile, ipocrita e illegittimo di danneggiare i nostri leader o i nostri militari. Continueremo a difendere i cittadini di Israele con determinazione e orgoglio, risoluti contro chiunque tenti di intaccare il nostro diritto all'autodifesa". 

"Chiunque pensi di poterci scoraggiare dal raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra con decisioni ridicole - conclude - troverà uno stato forte e risoluto di fronte a sé, che agirà con forza in ogni campo, militare, politico e legale, per contrastare ogni minaccia".

Katz

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Ben Gvir: "In risposta alla CPI annettere la Cisgiordania"

Israele dovrebbe annettere la Cisgiordania in risposta ai mandati di arresto della CPI nei confronti di Netanyahu e Gallant. Lo dice il ministro della sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir. "L'emissione dei mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant è una vergogna senza precedenti, ma non sorprende affatto - ha scritto Ben-Gvir sui social - la Corte penale internazionale dell'Aia dimostra ancora una volta di essere completamente antisemita. Questa è la follia totale del sistema. Sostengo il Primo Ministro nella guerra giusta". Secondo Ben-Gvir, "la risposta ai mandati di arresto è l'applicazione della sovranita' su tutti i territori della Giudea e della Samaria (nomi biblici della Cisgiordania)". Secondo il Times of Israel Ben-Gvir ha affermato di essere l'unico membro del gabinetto che ha votato contro ulteriori aiuti umanitari per la Striscia di Gaza: "Credo che finchè avremo ostaggi a Gaza, non dovremo fare alcuna concessione alla Striscia, nemmeno alla popolazione civile", ha detto. 

Turchia: "Bene il mandato d'arresto per Netanyahu"

La Turchia ha accolto con favore il mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella guerra a Gaza. "Questa decisione non solo dà speranza per il futuro dell'umanità ma è anche un segno che lo scudo protettivo per Netanyahu e la sua gang sarà rimosso", ha affermato il presidente del Parlamento turco, Numan Kurtulmus, come riferisce Anadolu. 

Hamas plaude alla decisone della Cpi: "Passo verso la giustizia"

Hamas plaude all'emissione di mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e sollecita i Paesi a sostenerli. "È un passo importante verso la giustizia e può portare a un risarcimento per le vittime in generale, ma rimane limitato e simbolico se non è sostenuto con ogni mezzo da tutti i Paesi del mondo", afferma in una dichiarazione Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas. 

Media: "Hamas ora vuole accordo per rilascio degli ostaggi"

Un alto funzionario dell'apparato di sicurezza ha dichiarato oggi che Israele è consapevole che Hamas vuole portare avanti un accordo per il rilascio degli ostaggi e non sta chiedendo più la cessazione totale della guerra come condizione per l'accordo. Quindi ora si può arrivare a un cessate il fuoco, dopo il quale i combattimenti potranno continuare, riferiscono i media israeliani. Al momento, ha detto la fonte, si sta discutendo l'elenco dei prigionieri che verranno rilasciati nell'ambito dell'accordo, ma non è ancora stato concordato il numero dei rapiti che saranno liberati. Secondo alti funzionari dell'Idf è stato trasmetto un messaggio al livello politico sottolineando che la continuazione dell'attività militare nella Striscia di Gaza potrebbe mettere in pericolo la vita dei rapiti. Intanto l'operazione a Jabaliya è giunta all'esaurimento, dicono fonti militari. 

Hamas

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Ufficio di Netanyahu: "La decisione della Cpi presa da un pm corrotto"

"La decisione (della Cpi) è stata presa da un procuratore capo corrotto che cercava di salvarsi la pelle dalle gravi accuse contro di lui per molestie sessuali, e da giudici prevenuti, motivati ;;dall'odio antisemita verso Israele". Lo dichiara in una nota l'Ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Questo è il motivo per cui il pubblico ministero ha mentito quando ha detto ai senatori americani che non avrebbe agito contro Israele prima di averlo raggiunto e ascoltato la sua posizione. Per questo motivo, lo scorso maggio, ha improvvisamente annullato il suo arrivo in Israele, pochi giorni dopo che erano stati sollevati sospetti contro di lui per molestie sessuali". "Nessuna risoluzione anti-israeliana impedirà allo Stato di Israele di proteggere i suoi cittadini. Il primo ministro non cederà alle pressioni, non si tirerà indietro e non si ritirerà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi di guerra fissati da Israele all'inizio della campagna", conclude il comunicato dell'Ufficio. 

Boldrini: "L'Italia dia seguito al mandato di arresto per Netanyahu"

"La Corte penale internazionale ha emesso il mandato d'arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Un provvedimento atteso da mesi e che il procuratore Karim Khan aveva chiesto anche per i capi di Hamas tra cui Sinwar, Haniyeh. Ma i leader di Hamas sono stati uccisi quindi non avremo giustizia per i crimini da loro commessi. Il mandato di cattura vale anche per l'attuale capo militare di Hamas, Deif, di cui però non si sa se sia morto oppure no. Possiamo sperare, però, di avere giustizia per i crimini palesemente commessi da Netanyahu e Gallant che per 13 mesi hanno bombardato indiscriminatamente Gaza uccidendo circa 44mila persone, la gran parte donne e bambini, 330 operatrici e operatori umanitari nella stragrande maggioranza dipendenti dell'Onu, 188 giornalisti, distruggendo ospedali, scuole e case, affamando e lasciando senza acqua, medicine e corrente elettrica milioni di persone". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Ora il ministro Tajani ci dica cosa intende fare per adempiere all'obbligo che ha l'Italia di attuare le sentenze della Corte penale internazionale. Perchè non è una scelta: è un dovere", conclude. 

Media: "Israele valuta ricorso contro la decisione del CPI"

Israele sta valutando la possibilità di ricorrere in appello contro la decisione della CPI contro Netanyahu e Gallant. Lo riferisce l'emittente pubblica israeliana Kan. 

Olanda pronta a eseguire il mandato d'arresto a Netanyahu

I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d'arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. "I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi", ha affermato il ministro, citato dall'agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all'estero.

Netanyahu: "Decisione della Cpi come il processo Dreyfus"

"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele respinge con disgusto le azioni e le accuse assurde e false contro di lui da parte della Corte Penale Internazionale, che è un organismo politico parziale e discriminatorio", dichiara una nota dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. "Non c'è niente di più giusto della guerra che Israele conduce a Gaza dal 7 ottobre 2023, dopo che l'organizzazione terroristica Hamas ha lanciato un attacco contro di esso e ha compiuto il più grande massacro commesso contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto".

Herzog: "Decisione Cpi è oltraggiosa, è un giorno buio"

"Questo è un giorno buio per la giustizia. Un giorno buio per l'umanità. Presa in malafede, l'oltraggiosa decisione della Corte penale internazionale ha trasformato la giustizia universale in uno zimbello universale. Si fa beffe del sacrificio di tutti coloro che lottano per la giustizia, dalla vittoria degli Alleati sui nazisti a oggi". Lo ha scritto il presidente israeliano Isaac Herzog su X. La Cpi "ignora la situazione dei 101 ostaggi israeliani tenuti in brutale prigionia da Hamas a Gaza. Ignora l'uso cinico che Hamas fa del suo stesso popolo come scudo umano. Ignora che Israele è stato barbaramente attaccato", ha aggiunto.

Hezbollah rivendica primo attacco nel sud di Israele

Per la prima volta in più di un anno di guerra con Israele, Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili contro una base militare israeliana nel sud dello Stato ebraico. In un comunicato, il partito armato libanese afferma di aver lanciato missili capaci di raggiungere la base aerea di Hatsor, distante circa 150 chilometri dalla linea di demarcazione tra Libano e Israele.

Ben-Gvir: "Risposta a Cpi è annessione Cisgiordania"

Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha condannato la decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Galant, affermando che si tratta di "una vergogna senza precedenti, ma per nulla sorprendente". "La Corte penale internazionale dell'Aia dimostra ancora una volta di essere antisemita dall'inizio alla fine. Questa e' una follia di sistema completa. Sostengo il primo ministro nella guerra giusta. La risposta: applicare la sovranita' a tutti i territori di Giudea e Samaria (la Cisgiordania), l'insediamento in tutte le parti del Paese e la rottura dei legami con l'autorita' terroristica (l'Anp), comprese sanzioni".

Bonelli: "Meloni condanni Netanyahu e interrompa accordi"

"Netanyahu e' un criminale di guerra: ora lo dice anche la Corte Penale Internazionale, questa è una buona notizia. Purtroppo tutto cio' avviene dopo il massacro e il genocidio del popolo palestinese a Gaza. Quello che chiediamo adesso e' che i paesi dell'Europa, l'Occidente tutto sia conseguente, a partire dall'Italia: perché le norme della Corte di giustizia prevedono lo stop alla collaborazione, in caso contrario questo significherebbe essere corresponsabili anche di crimini contro l'umanita'. Ora la Premier Meloni condanni pubblicamente Netanyahu, interrompa la cooperazione economica e militare e riconosca lo stato di Palestina, perche' di fronte a questo dramma bisogna affermare il diritto internazionale e la difesa della vita umana". Così in una nota il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

Libano, infuria a Khiam battaglia tra israeliani e Hezbollah

Infuria in queste ore la battaglia tra militari israeliani e combattenti di Hezbollah attorno a Khiam, cittadina libanese vicino alla linea di demarcazione tra i due paesi e situata in una posizione chiave per il controllo del settore orientale della zona frontaliera. Secondo media libanesi, i combattimenti sono in corso nei quartieri orientali della cittadina, ancora sotto il controllo di Hezbollah e assediata dagli israeliani. L'esercito israeliano, che ha cominciato l'invasione di terra del Libano quasi due mesi fa, ha ripetutamente tentato di occupare Khiam, situata su una collina da cui si domina la valle di Marjuoyoun e quella del fiume Khardali in Libano e la piana di Metulla in Israele. 

La Turchia condanna Israele per l'attacco nel nord di Gaza

La Turchia ha condannato Israele per l'attacco che ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, provocando almeno 66 morti. "Condanniamo fermamente l'attacco aereo israeliano su un ospedale a Beit Lahya, nel nord di Gaza, che ha ucciso decine di palestinesi, per lo più donne e bambini", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara, secondo cui i continui raid su Gaza "mostrano la necessità di (imporre) sanzioni contro Israele, in particolare un embargo sulle armi".

M5s: "Mandato Cpi spartiacque che governo non può ignorare"

"Il mandato di cattura internazionale spiccato oggi dalla Corte penale dell'Aja nei confronti di Netanyahu e Gallant rappresenta uno spartiacque storico. Al di là dell'effettivo arresto - difficile poiché potrebbe avvenire solo se i due personaggi si dovessero recare in Paesi che riconoscono la Cpi - la sentenza rappresenta un riconoscimento formale e definitivo dei crimini di guerra e contro l'umanità compiuti dai leader politici e militari israeliani a Gaza. Una sentenza che il governo italiano, finora complice, non puo' piu' ignorare agendo di conseguenza: fermando immediatamente la consegna di materiale militare a Israele, richiamando l'ambasciatore italiano a Tel Aviv e chiedendo sanzioni economiche e commerciali che spingano il governo israeliano a una cessate il fuoco e al riavvio del processo di pace". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.

Iniziato incontro tra Netanyahu e inviato di Biden sulla tregua

E' iniziato nell'ufficio del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme l'incontro con l'inviato degli Stati Uniti Amos Hochstein per il cessate il fuoco in Libano. L'incontro avviene mezz'ora dopo la notizia che la Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza. 

Da Cpi mandati di arresto per Netanyahu, Gallant, Deif

I tre giudici hanno deciso all'unanimità sulla base delle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra: sia Netanyahu sia Gallant saranno passibili di arresto se si recheranno in uno degli oltre 120 Paesi che fanno parte della Cpi.

La Corte ha emesso anche un mandato per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto anche come Mohammed Deif, per il massacro del 7 ottobre 2023. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma Hamas non ne ha mai riconosciuto formalmente la morte. 

Le implicazioni pratiche della decisione potrebbero essere limitate, dal momento che Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti, non sono membri della Corte. 

Cpi: "Mandato arresto anche per Deif, non ci sono prove sia morto"

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale "ha emesso all'unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif", il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio. Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare "non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita". Pertanto, ha emesso il presente mandato d'arresto contro Deif "per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023". La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di "altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar", ma le richieste sono state ritirate "dopo la conferma della loro morte". "L'accusa - prosegue la nota - continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d'arresto". 

Corte penale internazionale: "Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant" (2)

La Camera ha emesso mandati di arresto per Netanyahu e Gallant "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".

Hamas: "Bilancio a Gaza ha superato i 44 mila morti"

Dall'inizio della guerra a Gaza sono morti 44.056 palestinesi e altri 104.268 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore in 71 hanno perso la vita.

Corte penale internazionale: "Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant"

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza. 

Capo esercito Libano: "Schierati a sud, non ce ne andremo"

"Il nostro esercito è ancora schierato nel Libano meridionale e non lo lascer, perché è una parte inseparabile della sovranita'". Lo ha affermato il comandante dell'esercito libanese Joseph Aoun, alla luce dei colloqui in corso per un accordo che metta fine alla guerra tra Israele ed Hezbollah. L'inviato speciale Usa Amos Hochstein, dopo la tappa a Beirut dove ha incontrato più volte il presidente del Parlamento Nabih Berri, è volato a Israele dove in giornata incontrerà il premier Benjamin Netanyahu.

Morto a Nahariya, sindaco vuole più forza contro Hezbollah

Ronen Marley, sindaco della città di Nahariya, nel nord di Israele, ha chiesto che sia usata più forza contro Hezbollah alla luce del continuo lancio di razzi sulla sua città che ha causato quattro morti solo nell'ultimo mese, di cui uno oggi. "Capiscono il linguaggio della forza e la forza deve essere usata", ha dichiarato, accusando lo Stato di "dormire in piedi". "Invito il primo ministro e (l'inviato speciale Usa) Hochstein a Nahariya, poi capiranno di cosa si tratta", ha aggiunto Marley. Il sindaco ha sottolineato che le sue lamentele sono dirette "al governo di Israele, che non riesce a garantire la mia sicurezza e quella dei miei residenti. E' impossibile vivere in città in queste condizioni, è impossibile vivere al nord in questo modo".

Turchia: "Più controlli su rispetto sanzioni a Israele" (2)

In primo luogo le fatture di vendita devono recare il timbro del ministero dell'economia dell'autorità palestinese. Un secondo step prevede l'approvazione da parte del ministero palestinese nei confronti del ministero turco. Infine i documenti, sia turchi che palestinesi, devono ottenere il via libera da parte dell'associazione degli esportatori turchi. Sono proprio i suoi dati a rivelare una crescita del 542% dell'export verso i territori palestinesi nei primi dieci mesi dell'anno. Nel primo mese dopo il 7 ottobre 2023 l'incremento era stato di circa il 35%; ma quello di quest'anno si è registrato in particolare a partire da aprile scorso, proprio in concomitanza con l'entrata in vigore delle prime sanzioni. L'interscambio commerciale è cresciuto da 102 milioni nel 2023 a 661 milioni nel 2024. Solo lo scorso ottobre la crescita è stata del 672% rispetto allo stesso mese del 2022 e 2023. Tra i principali prodotti esportati figurano acciaio, cemento, macchinari e prodotti chimici. Prima del 7 ottobre 2023 il volume di scambio tra Ankara e Israele era di 6,5 miliardi di dollari, di questi circa 2 miliardi di euro di prodotti rimanevano nei territori palestinesi.

Turchia: "Più controlli su rispetto sanzioni a Israele"

Il governo turco intensifica i controlli per evitare che le aziende locali aggirino le sanzioni decise nei confronti di Israele. Il ministero dell'Economia e del commercio ha chiesto ufficialmente all'associazione degli esportatori sostegno nel contrasto a esportazioni che, attraverso Paesi intermediari, permettano di concludere affari con lo Stato ebraico. Allo stesso tempo si cerca di evitare che prodotti turchi finiscano in Israele attraverso il passaggio obbligato del porto di Ashdod o che vengano conclusi contratti con aziende israeliane registrate in Cisgiordania. Dall'inizio del conflitto infatti il volume d'affari con i territori palestinesi della Cisgiordania è salito alle stelle: ciò ha fatto crescere dubbi e accuse nei confronti del governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, finito nel mirino dell'opposizione che lo accusa di continuare a fare affari con Israele, anche se l'Autorità Palestinese ha garantito che i prodotti sono rimasti in Cisgiordania. Il governo turco è ora deciso a bloccare tutto imponendo una nuova procedura.

Razzi sul nord di Israele, un uomo ucciso a Nahariya

Il servizio di soccorso Magen David Adom ha dichiarato che un uomo è stato ucciso dai razzi lanciati dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. Circa 25 razzi sono stati lanciati sulla città, alcuni sono stati intercettati. 

Media: "Libano vuole data precisa ritiro Israele in accordo"

Il Libano insiste che una data precisa per il ritiro completo delle forze israeliane sia indicata subito dopo l'annuncio di un cessate il fuoco e che il ritiro sia accompagnato dal rilascio dei combattenti di Hezbollah catturati. Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Al-Akhbar, dopo che Beirut ha comunicato le sue osservazioni all'inviato speciale Usa Amos Hochstein in merito alla proposta di accordo per mettere fine alla guerra con Israele. Il Libano ha anche chiesto la riformulazione di una clausola secondo la quale la Blue Line sarebbe stata considerata il confine finale tra i due Paesi, chiedendo che lo Stato ebraico si ritiri da alcune localita' e altri siano considerate contese.

Direttore ospedale nord Gaza, decine uccisi o dispersi

Il direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, Hossam Abu Safiya, ha riferito che decine di persone sono morte o disperse dopo un attacco israeliano nella zona settentrionale della Striscia. Il processo di recupero dei feriti e dei corpi continua, ma "arrivano all'ospedale a pezzi". Né l'agenzia di protezione civile né il ministero della Salute gestiti da Hamas hanno confermato il bilancio. "Non ci sono ambulanze, il sistema sanitario è  crollato nel nord di Gaza", ha detto Abu Safiya. L'agenzia di protezione civile di Gaza ha nel frattempo fatto sapere che 22 persone sono state uccise in un altro attacco nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City. Da ottobre, le truppe israeliane sono tornate a operare con forza nel nord dell'enclave palestinese per impedire ad Hamas di riorganizzarsi.

Idf, 9 miliziani palestinesi uccisi in operazione a Jenin

Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver ucciso nove miliziani palestinesi durante un'operazione nell'area di Jenin in Cisgiordania. Tre di loro sono morti in bombardamenti e altri sei in scontri a fuoco con le truppe. Nel corso del raid, diversi ricercati sono stati arrestati, ha aggiunto l'Idf. 

Idf bombarda Tiro dopo avvisi di evacuazione

Le forze armate israeliane hanno bombardato Tiro, nel sud del Libano, dopo aver esortato la popolazione a evacuare. Lo riporta la stampa. 

Ong, sale a 68 bilancio morti in raid israeliani a Palmira

E' salito a 68 morti il bilancio degli attacchi israeliani di ieri contro gruppi filo-iraniani nella città di Palmira, nella Siria centrale. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Le vittime comprendono 42 combattenti filo-iraniani e 26 stranieri, la maggior parte dei quali iracheni del gruppo Al-Noujaba, ma anche quattro membri degli Hezbollah libanesi, riferisce la stessa Ong. 

Ufficio Netanyahu, oggi incontro con inviato Usa Hochstein

L'inviato speciale Usa Amos Hochstein, impegnato nella mediazione per giungere a un accordo per un cessate il fuoco nella guerra Israele-Hezbollah, incontrerà oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La conferma è arrivata dal portavoce del premier, Omer Dostri. Hochstein è arrivato nello Stato ebraico ieri sera, dopo una tappa a Beirut, e ha avuto colloqui con il ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer.

71enne civile Israele entra in Libano, ucciso da Hezbollah

Un civile israeliano di 71 anni, Ze'ev Erlich, residente nell'insediamento di Ofra in Cisgiordania, è stato ucciso da miliziani di Hezbollah in uno scontro dopo essere entrato nel Libano meridionale con militari israeliani. Storico e ricercatore, era scortato da un alto ufficiale della brigata Golani, in violazione degli ordini. Insieme a lui, è stato un ucciso il sergente Gur Kehati di 20 anni. Secondo l'esercito, il 71enne era stato invitato a valutare una fortezza che le truppe avevano pianificato di convertire in un posto di osservazione. E' entrato nella zona di combattimento in uniforme e armato ed e' stato colpito a morte da un miliziano di Hezbollah. Nonostante non fosse in servizio di riserva, il capo della Direzione del personale dell'Idf ha ordinato che Erlich fosse riconosciuto come soldato caduto, registrandolo retroattivamente.

Diversa la versione della famiglia secondo cui lo storico era

"pienamente riconosciuto come soldato, entrando in Libano con l'approvazione e l'accompagnamento dell'Idf, anche se per ricerche archeologiche".

Arrestati 3 palestinesi, progettavano attentato a Ben-Gvir

Tre palestinesi di Hebron sono stati arrestati con il sospetto di voler assassinare il ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir, e suo figlio. Lo hanno riferito la polizia israeliana e lo Shin Bet, secondo i quali il principale sospettato, Ismail Ibrahim Awadi, ha contattato varie parti - tra cui Hamas ed Hezbollah - lo scorso giugno con l'obiettivo di creare una cellula militare, acquisire armi e fabbricare dispositivi esplosivi per colpire il personale di sicurezza.

Idf ordina l'evacuazione per le aree a est della città di Tiro

L'Idf ha emesso un avviso di evacuazione per le aree a est della città costiera libanese di Tiro in vista di attacchi aerei. Lo riferisce Times of Israel. Ai civili di Burj el-Shemali, al-Housh e Maashouq è stato chiesto di evacuare immediatamente e dirigersi a nord o verso il fiume Awali. "Le attività terroristiche di Hezbollah costringono l'Idf ad agire con forza contro di lui in queste aree, e noi non intendiamo farvi del male. Chiunque si trovi vicino a elementi, strutture o armi di Hezbollah sta mettendo in pericolo la propria vita", afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf. 

Idf, avvisi evacuazione per tre villaggi nel sud Libano

Il portavoce delle forze armate israeliane, Avichay Adraee, ha emesso ordini di evacuazione per i residenti di tre villaggi nel sud del Libano, esortandoli a spostarsi a nord del fiume Awali, in vista di un bombardamento di obiettivi di Hezbollah. 

Media, 88 morti in raid israeliani a Gaza, 66 in attacco vicino a ospedale

E' di 88 morti il bilancio dei raid israeliani di ieri nel nord della Striscia di Gaza, con 66 vittime che si contano solo in un bombardamento di una zona residenziale nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia. Lo ha riferito il giornale palestinese Filastin, che cita fonti locali, secondo cui la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, mentre si contano decine di feriti e dispersi.

Media, oltre 60 morti in raid israeliano nel nord di Gaza

Almeno 66 persone, la maggior parte donne e bambini, sono rimaste uccise e più di 100 ferite in un attacco aereo israeliano avvenuto all'alba nel nord di Gaza. Lo riferiscono Al Jazeera e l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia in quello che la Wafa ha descritto come un "orribile massacro". Molte persone sono ancora disperse, secondo la Protezione civile di Gaza.

Ong, saliti a 61 i morti del raid israeliano su Palmira

E' salito a 61 morti e 50 feriti il bilancio di un raid aereo attribuito a Israele condotto ieri su Palmira, in Siria. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra, mentre il governo di Damasco conferma 36 vittime. Secondo la ong, tra i morti ci sono 33 miliziani filoiraniani di nazionalità siriana e altri 22 stranieri, la maggior parte dei quali appartenenti alla milizia Harakat Hezbollah al Nujaba, 4 membri dell'Hezbollah libanese e due persone non identificate. Tra i feriti si contano almeno sette civili.

Bombardamenti israeliani su periferia Beirut

L'esercito israeliano ha lanciato un nuovo bombardamento sulla periferia di Beirut. Secondo l'agenzia libanese, l'esercito israeliano ha effettuato tre bombardamenti contro il quartiere di Haret Hreik, nei sobborghi della Dahye, un obiettivo frequente perché Israele sostiene essere una roccaforte di Hezbollah. Gli attacchi hanno provocato la distruzione di diversi edifici. Il portavoce in arabo dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, in un messaggio su X aveva raccomandato ai residenti di Haret Hreik di allontanarsi dagli obiettivi. 

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