Guerra Israele, Netanyahu incriminato da Cpi. Crosetto: in Italia dovremo arrestarlo
La Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto per il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa per "crimini contro l'umanità e crimini di guerra". La Casa Bianca "rifiuta categoricamente" i mandati, sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione secondo l'Alto rappresentate europeo per la politica estera, Borrell. Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria
La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".
Gli Stati Uniti respingono categoricamente la decisione della Corte penale Internazionale: lo afferma un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Gli stessi sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione. E' quanto dichiara l'Alto rappresentate dell'Unione Europa per la politica Estera, Josep Borrell. Gallant: "La decisione della Cpi incoraggia il terrorismo".
Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria. Lo riferisce sul suo sito web l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Tra le persone uccise, ci sono 53 siriani di milizie filoiraniane e combattenti provenienti da Iraq e Libano, precisano.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Chi era Yahya Sinwar, leader e capo politico di Hamas
- Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi
- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
- Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui
Questo liveblog finisce qui
Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog di Sky TG24 del 22 novembre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Medioriente, portavoce Netanyahu resta agli arresti almeno fino al 27
Il portavoce di Netanyahu, che oggi è stato udito in tribunale per il suo coinvolgimento in un caso di fuga di notizie di documenti segreti, rimarrà sotto custodia della polizia almeno fino a mercoledi' 27, dopo la sua incriminazione.
Eli Feldstein e' stato incriminato per aver danneggiato la
sicurezza dello Stato nel mezzo dello scandalo che ha circondato la fuga di documenti classificati a beneficio del primo ministro. E' in custodia da fine ottobre. Secondo il 'Times of Israel', i dettagli dell'atto di accusa mostrano che Netanyahu potrebbe essere stato informato della fuga di documenti da parte di Feldstein, il che ha giovato alla
sua immagine pubblica, in un momento di rabbia popolare per la sua gestione degli sforzi per il rimpatrio dei prigionieri
israeliani ancora detenuti a Gaza.
Medioriente, raid Israele su Nabatieh in Libano
Secondo l'agenzia di stampa libanese NNA, aerei da guerra e artiglieria israeliani hanno lanciato una serie di raid notturni su Nabatieh, nel Libano meridionale. Il villaggio di Ainata ha visto almeno 10 proiettili di artiglieria cadere dalle posizioni israeliane, mentre la città di Bint Jbeil è stata colpita da almeno sei proiettili. Anche le città di Hanine e Kounin sono state prese di mira. La NNA ha riferito che i jet israeliani hanno sganciato bombe sulla città di Yahmar al-Shaqif e anche sul villaggio di Arnoun. Non ci sono ancora notizie di potenziali vittime.
Medioriente, il Qatar si ritira dalla mediazione: tregua sempre più lontana. Cosa succede
Il Qatar ha deciso di ritirarsi dalla mediazione per una tregua nella Striscia di Gaza. La scelta è già stata comunicata sia ad Hamas che a Israele. La motivazione è stata fornita ad Afp da una fonte qualificata: "Le parti coinvolte nel conflitto non sono disposte a negoziare in buona fede". LEGGI QUI
Beirut, almeno 40 morti negli attacchi israeliani oggi a est
Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che gli attacchi israeliani nella Valle della Bekaa orientale hanno ucciso oggi 40 persone, aumentando il precedente bilancio di 22 morti. "Gli attacchi nemici israeliani che hanno preso di mira il distretto di Baalbek" hanno causato '40 morti e 52 feriti', si legge in un comunicato del ministero della Sanità, che elenca i bilanci di 10 diverse località.
Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO
Il Paraguay condanna il mandato d'arresto contro Netanyahu
Attraverso una dichiarazione del suo ministero degli Esteri, il governo del Paraguay si è rammaricato della decisione della Corte penale internazionale di emettere due mandati di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. La presa di posizione del Paraguay arriva pochi giorni dopo che presidente di Israele, Isaac Herzog, ha invitato il presidente del paese sudamericano, Santiago Peña, a Gerusalemme per partecipare alla riapertura dell'ambasciata paraguaiana. "Questa decisione viola il legittimo diritto di Israele di difendersi. Il Paraguay respinge fermamente la strumentalizzazione politica del diritto internazionale e ritiene che questa decisione comprometta la legittimità della Corte penale internazionale, oltre ad indebolire gli sforzi per la pace, la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente", si legge nel testo divulgato dal ministero degli Esteri paraguaiano.
Iran, consiglio governatori Aiea approva risoluzione critica
Il consiglio dei governatori dell'Aiea ha approvato una risoluzione critica nei confronti dell'Iran.
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA
Teheran: 'Se Israele colpisce i nostri siti nucleari, ci sarà risposta immediata'
"Colpire i siti nucleari iraniani sarebbe un grande errore per Israele. Noi risponderemmo immediatamente", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, citato da Al-Mayadeen.
Casa Bianca: Usa non eseguiranno mandati arresto Cpi
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, afferma che gli Stati Uniti non eseguiranno i mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Jean-Pierre definisce la mossa della CPI un “processo imperfetto” e spiega perché gli Stati Uniti hanno respinto i suoi sforzi. “Al contrario di come il procuratore capo della CPI Karim Kahn ha trattato gli altri, tra cui il presidente venezuelano Nicolas Maduro e i suoi soci, il procuratore non è riuscito a fornire a Israele un’opportunità significativa di impegnarsi in modo costruttivo e di considerare adeguatamente i suoi processi interni”, afferma. “Questo mette in discussione la credibilità del procuratore e della sua indagine”, aggiunge.
Ryanair sospende voli da e per Tel Aviv fino a fine marzo
La compagnia low cost irlandese Ryanair ha annunciato che non volerà più in Israele fino a fine marzo 2025. I clienti della compagnia hanno ricevuto notifiche sulla cancellazione di tutti i voli.
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Zelensky: il mondo deve reagire, Putin va fermato
"Il mondo deve reagire. Ora non c'è una reazione forte da parte del mondo. Putin è molto sensibile a questo. Vi sta controllando, cari partner. È chiaro a tutti chi è l'unico colpevole di questa guerra, chi ha iniziato questa guerra il 24 febbraio e investe tutte le sue risorse per garantire che la guerra continui. Deve essere fermato. Se non c'è una forte reazione alle azioni della Russia, allora vede che è possibile". Così nel suo messaggio serale il presidente russo Volodymyr Zelensky reagisce dopo che oggi la Russia ha lanciato un nuovo missile balistico ipersonico contro l'Ucraina.
Netanyahu: da Cpi scandalosa decisione anti israeliana
"Nessuna scandalosa decisione anti-israeliana ci impedirà – e non impedirà a me – di continuare a difendere in alcun modo il nostro Paese. Non ci arrenderemo". Lo scrive sui social il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Ambasciata Israele: le nazioni rispettabili respingano ingiustizia Cpi
"Questo è un momento buio per la Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia e per la guerra al terrorismo. Israele è una democrazia occidentale, l'unica democrazia del Medio Oriente, con un sistema giudiziario forte e indipendente. Ciò è stato completamente ignorato dalla Corte penale internazionale, che ha agito come uno strumento politico al servizio degli stati antidemocratici e delle organizzazioni terroristiche". E' quanto afferma in una nota l'ambasciata d'Israele in Italia. "Scandalosa - afferma l'ambasciata - è l'equazione tra lo Stato democratico di Israele e l'organizzazione terroristica di Hamas istituita dalla Corte penale internazionale. Questi mandati assurdi non soltanto rappresentano un attacco contro singoli individui; costituiscono un attacco al diritto di Israele di difendersi e dovrebbero essere percepiti come una minaccia al diritto legittimo di ogni paese democratico di difendersi". Per l'ambasciata, "ci troviamo di fronte a uno scadimento morale che dovrebbe allarmare tutte le nazioni democratiche e in cerca di pace del mondo. Le nazioni rispettabili e tutti coloro con saldi principi morali nel mondo devono inequivocabilmente respingere questa ingiustizia".
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar
Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI