Messaggio anche a Israele: 'Su Gaza manca volontà di accordo'. Tel Aviv avrebbe chiesto alle forze Unifil di limitare i propri movimenti nelle aree a sud del fiume Litani, nonché in altre località del Libano meridionale vulnerabili ad attacchi militari. Il governo olandese sta indagando per verificare se siano stati ignorati i segnali d'allarme provenienti da Israele su possibili attacchi ai tifosi del Maccabi Tel Aviv. Vietate le manifestazioni per tre giorni
Il Qatar si ritira dalla mediazione per un cessate il fuoco a Gaza e in questo quadro ha stabilito che l'ufficio di Hamas "non serve più a nessuno scopo". Lo ha reso noto una fonte diplomatica confermando quanto già emerso dai media israeliani. "Non abbiamo nulla per confermare o smentire quanto affermato da una fonte diplomatica non identificata e non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di lasciare il Qatar" ha reso noto un funzionario di Hamas a Doha. Secondo fonti citate dal quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah, Israele ha chiesto alle forze Unifil di limitare i propri movimenti nelle aree a sud del fiume Litani, nonché in altre località del Libano meridionale vulnerabili ad attacchi militari. Il governo olandese sta indagando per verificare se siano stati ignorati i segnali d'allarme provenienti da Israele su possibili attacchi ai tifosi del Maccabi Tel Aviv che poi effettivamente si sono verificati, dopo la partita di calcio di Europa League con la squadra olandese Ajax, da parte di gruppi di giovani musulmani. Vietate le manifestazioni per tre giorni.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Chi era Yahya Sinwar, leader e capo politico di Hamas
- Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi
- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
- Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
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A Tel Aviv famiglie ostaggi celebrano i 400 giorni dai rapimenti
Le strade di Tel Aviv e di altre città israeliane si sono riempite stasera di familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas che vogliono così sottolineare i 400 giorni dai rapimenti dei loro cari. Si tratta - commenta The Times of Israel - dei primi raduni del sabato sera dopo il 'licenziamento' del ministro della Difesa Yoav Gallant da parte del premier Benjamin Netanyahu che già hanno scatenato proteste di piazza. Il raduno più grande di stasera, promosso dall' Hostage Families Forum, si svolge a Hostages Square di Tel Aviv, con raduni più piccoli a Gerusalemme, Kiryat Gat, all'incrocio meridionale di Shaar HaNegev e altrove. Manifestanti antigovernativi e pro-accordo sugli ostaggi hanno manifestato anche a Begin Street di Tel Aviv, fuori dal quartier generale dell'Idf. Il Forum ha affermato che il raduno di Hostages Square, "che segna questi inimmaginabili 400 giorni", vedrà la partecipazione di "rappresentanti pubblici che riflettono l'ampia diversità del popolo israeliano" che "esprimeranno la richiesta della pubblica opinione della restituzione di tutti gli ostaggi".
Israele prende sul serio una tregua con Hezbollah
Israele sta prendendo seriamente in considerazione la possibilità di un accordo di cessate il fuoco limitato nel tempo con Hezbollah. Lo riferisce Channel 12 sottolineando che l'iniziativa del governo israeliano è legata a un contesto di profonda preoccupazione per la possibile decisione del Consiglio di Sicurezza Onu che potrebbe limitare le operazioni dell'Idf. Secondo Channel 12 sono in corso colloqui attraverso canali diplomatici. Alti funzionari a Gerusalemme esprimono il timore che gli Usa questa volta si asterranno dall'usare il loro potere di veto per proteggere gli interessi israeliani nel Consiglio di Sicurezza.
Tifosi israeliani aggrediti, ad Amsterdam manifestazioni vietate per tre giorni
La polizia olandese ha detto di aver avviato un’indagine su diversi incidenti avvenuti dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. LEGGI L'ARTICOLO
L'FBI svela un complotto dell'Iran per uccidere Trump. Teheran replica: "È falso"
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato l'Iran di aver incaricato Farhad Shakeri, 51 anni, di "guidare una rete criminale per ulteriori complotti contro obiettivi che includevano il presidente eletto Donald Trump". Il ministro degli Esteri iraniano: "Accuse totalmente infondate". LEGGI L'ARTICOLO
Houthi denunciano 3 raid di Usa e Gb sulla capitale Sanaa
Il gruppo dei ribelli Houthi ha annunciato che in serata tre attacchi aerei statunitensi e britannici hanno preso di mira la capitale yemenita Sanaa. La televisione Al-Masirah, affiliata al gruppo, ha riferito che "i tre attacchi aerei hanno preso di mira le aree di Al-Nahdain e Al-Hafa nel distretto di Al-Sabeen a Sanaa", senza fornire ulteriori dettagli. Anadolu, che ha riportato la notizia, precisa inoltre che al momento non c'è stato alcun commento immediato da Washington o da Londra
In video virale soldati israeliani bruciano la bandiera libanese
L'esercito israeliano condanna il gesto di alcuni soldati che hanno bruciato una bandiera libanese cantando e ballando, il tutto ripreso in un video divenuto presto virale, accusando Hezbollah di alimentare pretestuosamente la polemica. "Fin dall'inizio della guerra contro Hezbollah, lo abbiamo detto chiaramente: la nostra guerra non è contro il popolo libanese, ma contro coloro che violano la terra del Libano, ne bruciano la sovranità e ne profanano i simboli - ha postato su X il portavoce di lingua araba dell'esercito israeliano Avichay Adraee -. La nostra guerra è contro il terrorista Hezbollah, che non è mai stato libanese per credo, pensiero o identità. Pertanto, riteniamo che alcuni soldati che bruciano la bandiera libanese nel sud del Libano sia un atto che viola le istruzioni, non è degno dei valori dell'Idf e non è in linea con gli obiettivi delle nostre attività militari in Libano. Ci impegniamo a concentrare le nostre operazioni esclusivamente sul prendere di mira gli elementi terroristici, senza danneggiare i cittadini libanesi innocenti". Tuttavia - aggiunge Adraee - "non ci sorprende che alcuni portavoce di Hezbollah abbiano sfruttato l'incidente nel tentativo di distogliere l'attenzione da un fatto evidente: è Hezbollah che non rispetta la bandiera libanese, né nelle sue occasioni ufficiali né nelle sue celebrazioni, poiché i terroristi del partito hanno abbattuto la bandiera libanese e l'hanno profanata in molte occasioni e l'hanno sostituita con la propria bandiera per la lealtà che rappresenta nei confronti dell'Iran". Il video ha iniziato oggi a circolare in rete. Secondo il giornalista palestinese Younes Tirawi, che per primo lo ha trasmesso su X, si trattava di soldati della brigata Golani della 36a divisione dell'esercito israeliano, schierati nel sud del Libano. Il corrispondente del Washington Post, Joseph Habbouche, dal canto suo, ha precisato che la scena è stata girata a Meis el-Jabal, dove nei giorni scorsi si sono scontrati l'esercito israeliano e Hezbollah
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Qatar conferma stop mediazione: parti mostrino serietà
Il Qatar ha sospeso la sua mediazione sulla guerra di Gaza finché Israele e Hamas non mostreranno "volontà e serietà" per porre fine al conflitto. Lo ha confermato il portavoce del ministero degli Esteri dopo che per tutta la giornata erano circolate indiscrezioni sull'uscita di scena di Doha dai negoziati per Gaza. Il mese scorso, lo stato del Golfo ha detto a Israele e Hamas che avrebbe sospeso la mediazione dopo quasi un anno di tentativi falliti di mediare un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi, ha affermato Majed Al Ansari. "Il Qatar ha notificato alle parti 10 giorni fa, durante gli ultimi tentativi di raggiungere un accordo, che avrebbe bloccato i suoi sforzi di mediazione tra Hamas e Israele se non fosse stato raggiunto un accordo in quel round", ha affermato in una dichiarazione. "Il Qatar riprenderà quegli sforzi con i suoi partner quando le parti mostreranno la loro volontà e serietà per porre fine alla brutale guerra", ha aggiunto Ansari.
Yemen, Riad: uccisi in un attacco due militari sauditi
Due militari sauditi sono stati uccisi in un attacco nello Yemen condotto da un assalitore "affiliato" al ministero della Difesa di Sanaa. Lo ha riferito l'agenzia di stampa saudita Spa, che cita il portavoce del ministero della Difesa di Riad, il generale Turki al-Malki, secondo cui "un ufficiale e un sottufficiale sono stati uccisi e un altro ufficiale ferito in un attacco infido e vile” avvenuto ieri all'interno di una base militare nella città di Seiyun.
Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar
Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI
Il Qatar conferma: 'Sospesa la mediazione tra Israele e Hamas'
La mediazione del Qatar per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi è sospesa finché Israele e Hamas non mostreranno "disponibilità e serietà" nei colloqui. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri dello Stato del Golfo. "Il Qatar ha notificato alle parti 10 giorni fa, durante gli ultimi tentativi di raggiungere un accordo, che avrebbe bloccato i suoi sforzi di mediazione tra Hamas e Israele se non fosse stato raggiunto un accordo in quel round", ha precisato in una nota il portavoce del ministero Majed Al Ansari, aggiungendo che "il Qatar riprenderà questi sforzi... quando le parti mostreranno la loro disponibilità e serietà".
Iran chiede a Trump di 'cambiare' politica nei suoi confronti
L'Iran ha inviato a Donald Trump un segnale di apertura invitandolo ad adottare una nuova politica nei suoi confronti, dopo che Washington ha accusato Teheran di essere coinvolta in un piano per assassinare il presidente eletto degli Stati Uniti. "Trump deve dimostrare che non sta seguendo le politiche sbagliate del passato", ha detto ai giornalisti il ;;vicepresidente iraniano per gli affari strategici Mohammad Javad Zarif. Ieri le autorità americane hanno annunciato l'incriminazione di un "agente dell'Iran", accusato di aver ricevuto ordine da Teheran di organizzare piani per assassinare Donald Trump. Il ministero degli Esteri iraniano ha definito le accuse "totalmente infondate".
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA
Almeno 31 le vittime dei raid israeliani di oggi in Libano
Un'ondata di attacchi israeliani nel Libano orientale e meridionale ha ucciso oggi almeno 31 persone, ha fatto sapere il ministero della Salute libanese, mentre Israele intensifica la sua campagna aerea contro Hezbollah sostenuto dall'Iran.
"I raid nemici israeliani che hanno preso di mira la regione di Baalbek-Hermel hanno ucciso 20 persone, di cui 11 nella località di Knaisseh", ha affermato una dichiarazione del ministero in merito agli attacchi nell'est del Paese sotto il controllo di Hezbollah. Altre 14 persone sono rimaste ferite, ha affermato. Nel sud, dove Hezbollah ha una forte presenza, gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 11 persone, tra cui sei soccorritori legati al gruppo e al suo alleato sciita Amal. Il ministero ha affermato che cinque persone sono state uccise nel villaggio meridionale di Hanouiyeh. In un altro raid, nel villaggio di Deir Qanun, sono stati uccisi cinque soccorritori dell'associazione Risala Scouts, legata ad Amal, e un altro del Comitato per la salute islamica, affiliato a Hezbollah. L'esercito israeliano ha dichiarato in una dichiarazione che i suoi aerei hanno colpito "siti infrastrutturali terroristici di Hezbollah nelle aree di Tiro e Baalbek. "Tra gli obiettivi colpiti c'erano terroristi, centri operativi e depositi di armi". L'agenzia libanese Nna ha invece riferito che "jet da combattimento nemici" hanno distrutto due case nella città meridionale di Nabatiyeh.
Medio Oriente, leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L'APPROFONDIMENTO
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. Ecco chi è Yoav Gallant
Beirut, raid israeliani anche nell'est del Libano: 20 morti e 14 feriti
E' di 20 morti e 14 feriti il bilancio dei raid che Israele ha condotto oggi anche nell'est del Libano. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Beirut, che aveva dato notizia anche di 11 vittime negli attacchi contro il sud del Paese. "I raid del nemico israeliano contro la regione di Baalbeck-Hermel hanno fatto 20 morti, di cui 11 nella località di Knaisseh", ha reso noto il ministero.