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Guerra Ucraina, Von der Leyen: "Ue erogherà 35 mld di prestito a Kiev"

©IPA/Fotogramma

La presidente della commissione Ue è arrivata a Kiev per discutere con Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. Ieri il Parlamento europeo ha approvato l'uso delle armi occidentali in Russia. Gli eurodeputati italiani hanno votato essenzialmente contro 

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La presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, è arrivata a Kiev per discutere con Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. "L'Ue erogherà 35 miliardi di prestito a Kiev", ha spiegato. 

L'europarlamento ha approvato la risoluzione per la revoca delle restrizioni all'utilizzo di armi occidentali. Il documento, presentato da popolari, socialisti e liberali europei, è stato adottato con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni. no dell'italia che però ha approvato la risoluzione di sostegno. Von der Leyen oggi a Kiev.


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Soldati russi accusati uccisione americano ex miliziano Donetsk

Il Comitato investigativo russo ha affermato oggi che il cittadino americano Russell Bentley, morto lo scorso aprile nella regione ucraina di Donetsk, dove aveva combattuto con i separatisti filorussi e aveva acquisito la cittadinanza russa, è stato ucciso da alcuni soldati dell'esercito di Mosca. Gli investigatori non hanno fornito notizie sul movente dell'omicidio. Il Comitato investigativo, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha accusato i soldati Vitaly Vansyatsky, Vladislav Agaltsev e Andrei Iordanov di avere usato violenza e avere torturato Bentley, che aveva 64 anni, fino a provocarne la morte. In seguito avrebbero messo il suo cadavere in un veicolo che avrebbero fatto saltare in aria per dissimulare le prove del loro delitto. Un quarto soldato, Vladimir Bazhin, è accusato di averli aiutati a disfarsi dei resti. Al momento gli accusati "si stanno familiarizzando con i documenti relativi all'inchiesta", hanno aggiunto gli inquirenti, senza precisare dove essi si trovino. Bentley, originario del Texas, si era unito alle milizie filorusse nel 2014 e con loro aveva combattuto fino al 2017, quando aveva cominciato a collaborare con media di Stato russi tra i quali l'emittente Sputnik. Nel 2016 si era sposato con una residente di Donetsk insegnante di inglese. Nel 2021 aveva acquisito la cittadinanza russa dopo essersi convertito al cristianesimo ortodosso con il nome di Boris. Bentley era scomparso nell'aprile scorso dopo essersi recato sul luogo di un bombardamento per prestare soccorso alle vittime, aveva detto la televisione russa. Il 19 aprile la direttrice del gruppo editoriale Russia Today, Margarita Simonyan, aveva annunciato la morte dell'uomo.

Shmyhal: "Grati all'Ue per il pacchetto aiuti da 35 mld di euro"

Gratitudine nei confronti di Ursula von der Leyen, oggi in visita a Kiev, e della Commissione Europea "per il loro passo decisivo nel rafforzare la stabilità finanziaria dell'Ucraina" è stata espressa dal primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, in un post sul social X.

"La Commissione ha proposto un ulteriore pacchetto di sostegno senza precedenti da 35 miliardi di euro, grazie agli sforzi congiunti dell'Ue e dei partner del G7, per affrontare le necessità critiche dell'Ucraina per il prossimo anno", ha proseguito Shmyhal, secondo cui l'utilizzo di asset congelati della Banca centrale russa "sottolinea l'impegno incrollabile dell'Ue nei confronti della sovranità e della resilienza dell'Ucraina".

Ucraina, ex autorità Mariupol: "Qui la Russia trasferisce rifugiati dal Kursk"

Le ex autorità ucraine della città di Mariupol, situata nell'estremo sud-est dell'Ucraina ma sotto il controllo russo da più di due anni e mezzo, hanno denunciato che la Russia ha trasferito nella città una parte dei civili evacuati dalla regione di Kursk, teatro dall'inizio di agosto di un'incursione delle forze armate ucraine.

"Gli occupanti hanno deciso di collocare i rifugiati della città di Sudzha nella città catturata. I russi sono stati alloggiati in case nazionalizzate, cioè in quelle che gli invasori hanno preso agli abitanti di Mariupol che hanno lasciato la città," si legge in un post su Telegram del consiglio comunale ucraino di Mariupol, a cui la Russia ha tolto il potere nel maggio 2022.

Le autorità ucraine hanno anche diffuso immagini in cui volontari di Russia Unita, il partito guidato dal presidente russo Vladimir Putin, distribuiscono aiuti - vestiti, coperte e giocattoli, tra gli altri - tra i rifugiati.

Guardian: "La Russia sapeva dell'incursione nel Kursk già da mesi"

Il comando militare russo aveva previsto l'incursione dell'Ucraina nella regione di Kursk e da mesi dava istruzioni su come impedirla. Lo rivela un'inchiesta del Guardian basata su una serie di documenti che l'esercito ucraino ha dichiarato di aver sequestrato da posizioni russe abbandonate nella regione.

La rivelazione, secondo il quotidiano russo, rende ancora più imbarazzante il caos che ha dilagato tra le forze russe dopo l'attacco ucraino all'inizio di agosto. I documenti rivelano anche le preoccupazioni russe per il morale dei militari nel Kursk, che si erano intensificate dopo il suicidio di un soldato al fronte che, secondo quanto riferito, era in uno "stato prolungato di depressione a causa del suo servizio nell'esercito russo".

Il Guardian non ha potuto verificare l'autenticità dei documenti del ministero dell'Interno russo, dell'Fsb e dell'esercito che si dice siano stati sequestrati in alcuni edifici della regione dalle forze speciali ucraine. Alcuni sono datati fine 2023, mentre quelli più recenti risalgono a sole sei settimane prima che l'Ucraina lanciasse la sua incursione. I documenti provengono principalmente da unità del 488mo reggimento di fucilieri motorizzati.

L'oppositore russo Kara-Murza a Londra: "Putin prima o poi cadrà"

La caduta del presidente Vladimir Putin e del suo sistema di potere "è inevitabile", anche se forse toccherà a una prossima generazione vederla. Almeno secondo Vladimir Kara-Murza, oppositore russo del Cremlino con secondo passaporto britannico, sbarcato per la prima volta a Londra dopo essere stato coinvolto di recente nel più importante scambio di prigionieri fra Mosca e l'Occidente del dopo guerra fredda e sottratto alla detenzione in una colonia penale frutto di una condanna che nella sua convinzione avrebbe dovuto essere di fatto "a morte".  Intervistato oggi a margine di un intervento al  Royal United Services Institute, il 43enne Kara-Murza ha raccontato la sua esperienza di 11 mesi detenzione come una forma di "tortura nel peggiore gulag di Putin". Ma si è detto comunque certo che il presidente russo sia destinato a tramontare, presto o tardi, "anche se dovesse uccidere tutti i leader dell'opposizione della mia generazione". Un auspicio corroborato nelle sue parole dalla presenza di "decine di migliaia di giovani" al funerale di Alexei Navalny.    Nello stesso tempo, Kara-Murza ha assicurato di non volersi far condizionare dalla "paranoia di essere ucciso" in Occidente. Mentre sul futuro del suo Paese ha avvertito che la Russia è destinata a restare, come colosso "geopolitico dell'Europa", anche se c'è chi si augura di no; e che non può sparire né si dissolverà. Per questo, a suo giudizio, la cosa più sicura "per il mondo" è che si trasformi da "dittatura autocratica" in "Paese democratico". "Non sono d'accordo con chi dice che in Russia la democrazia non può funzionare, questo secondo me è razzismo", ha poi tagliato corto. Non senza aggiungere di sapere per certo - sulla base di conversazioni avute dopo il rilascio sia col presidente Joe Biden, sia con David Lammy, ministro degli Esteri del nuovo governo laburista britannico di Keir Starmer - che Washington e Londra stanno già "pensando a un dopo Putin" a Mosca: per quanto su una prospettiva attorno "ai 10 anni". 

Mosca: "Conseguenze disastrose se la Bielorussia viene attaccata"

Ogni aggressione contro la Bielorussia porterebbe a "conseguenze disastrose" non solo per l'Ucraina, "ma anche per i suoi sponsor" occidentali. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ricordando che Minsk e Mosca sono legate da un patto di sicurezza e che in Bielorussia sono schierate armi nucleari tattiche russe. Alcuni giorni dopo l'inizio della penetrazione ucraina nella regione russa di Kursk, il 6 agosto, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva detto che Kiev potrebbe avere dei piani per attaccare anche il suo Paese, e aveva annunciato l'invio di rinforzi alla frontiera. Kiev aveva negato ogni intento aggressivo nei confronti del vicino. Mosca, ha detto Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti, presta attenzione alle informazioni su quella che ha definito "l'attivazione di forze ucraine nella zona di confine con il nostro alleato, la Bielorussia". La portavoce ha anche accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere capace "delle azioni più imprudente e ciniche" e ha affermato che "è ovvio che Kiev coordina le sue azioni con Washington". Zakharova ricorda quindi che il patto di sicurezza tra Minsk e Mosca prevede di "assicurare la sicurezza militare" dei due Paesi "con tutte le forze e i mezzi disponibili" e che anche "armi nucleari tattiche russe sono attualmente schierate sul fraterno suolo della Bielorussia".

Salvini-Orban: "Urgente fermare il conflitto in Ucraina"

"Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini e il primo ministro dell'Ungheria Viktor Orban, in un colloquio a Budapest durato più di un'ora, hanno condiviso l'urgenza di fermare il conflitto in Ucraina, così come auspicato autorevolmente anche dal Santo Padre. Lo fa sapere il portavoce di Salvini. 

Borrell: "Prendo nota del sì Pe all'uso delle armi in territorio russo"

L'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, prende nota della risoluzione adottata ieri dal Parlamento europeo in cui si invitano gli Stati membri a revocare le restrizioni all'uso delle armi fornite a Kiev contro obiettivi militari in territorio russo. "Il Consiglio - scrive in un tweet - continuerà a lavorare sulla questione". 

Borrell

©Ansa

Ucraina, la Norvegia stanza altri 425 milioni di euro in aiuti civili

La Norvegia ha deciso di aumentare l'importi dei suoi aiuti civili all'Ucraina a 425 milioni di euro ed estenderà il suo programma di sostegno pluriennale fino al 2030, portandolo a un totale di 11,5 miliardi di euro. Questi ulteriori 5 miliardi di corone (425 milioni di euro) che si aggiungono ai 22 miliardi già previsti nel 2024 per gli aiuti civili e militari all'Ucraina saranno destinati "a importanti esigenze civili", ha annunciato il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store.

Dopo un incontro con i leader dei diversi gruppi parlamentari, Store ha annunciato anche il prolungamento del programma che finora prevedeva 75 miliardi di corone nel periodo 2023-2027. "Viviamo la una situazione geopolitica più pericolosa per l'Europa", ha affermato. Per ottenere l'approvazione della sua proposta il governo di centrosinistra, minoranza in Parlamento, avrà bisogno del sostegno dell'opposizione.

L'India smentisce il trasferimento di munizioni a Kiev

L'India ha smentito, definendole "speculazioni", le notizie secondo cui non avrebbe impedito ad aziende europee che li avevano acquistati di trasferire proiettili di artiglieria made in Nuova Delhi all'Ucraina. Secondo quanto rivelato ieri dalla Reuters, il trasferimento andrebbe avanti da un anno e l'India non avrebbe preso alcuna misura nonostante le ripetute proteste di Mosca. 

Quanto scritto "implica violazioni da parte dell'India, che non esistono, e quindi è impreciso e fuorviante”, ha scritto su X Randhir Jaiswal, portavoce del ministero degli Esteri, secondo cui Nuova Delhi ha "un passato impeccabile di rispetto degli obblighi internazionali” sulla non proliferazione delle armi e ha le sue solide regole di esportazione.

L'India di Narendra Modi non ha aderito alle sanzioni internazionali contro la Russia per la guerra in Ucraina e a luglio ha visitato Mosca per salutare "il caro amico" Vladimir Putin. Una visita che aveva "deluso" il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, fino a quando, qualche settimana dopo, Modi è stato anche a Kiev.

Pyongyang: "La Russia vincerà, noi siamo al suo fianco"

La Russia "vincerà" in Ucraina e la Corea del Nord rimane al suo fianco in questa "giustificata lotta". Lo ha detto la ministra degli Esteri nordcoreana, Choi Song Hui, parlando al al IV Forum delle donne eurasiatiche organizzato dalla Russia a San Pietroburgo. "Siamo convinti - ha detto Choi, citata dall'agenzia Tass - che il popolo russo vincerà e garantirà la pace e la stabilità. Il popolo della Repubblica popolare democratica di Corea esprime sostegno al popolo della Federazione Russa nella sua giustificata lotta". La ministra nordcoreana ha aggiunto che "gli interessi di sicurezza della Federazione Russa vengono violati" e ha sottolineato quelli che ha definito i tentativi degli Stati Uniti di "garantirsi l'egemonia globale, esacerbando la crisi della sicurezza". 

Von der Leyen: "La Russia deve pagare per la distruzione"

L'Ue fornisce "assistenza finanziaria" all'Ucraina anche utilizzando i flussi generati dagli asset congelati della banca centrale russa. "Quello che dobbiamo fare è far pagare la Russia per la distruzione che ha provocato" invadendo l'Ucraina. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Kiev a fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Dato che la Russia ha attaccato l'Ucraina - aggiunge von der Leyen - è solo positivo e giusto che gli extraprofitti" generati dal congelamento dei beni della banca centrale russa "garantiscano questo prestito" da 35 mld di euro, nell'ambito del pacchetto di prestiti da 50 mld di dollari (circa 45 mld di euro) che il G7 aveva annunciato a giugno.

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