Guerra in Ucraina, cosa sono i Patriot e i Samp/T che Kiev chiede agli alleati
Tra i sistemi di difesa area più avanzati, sono considerati fondamentali per resistere alla Russia: entrambi sono progettati per distruggere i missili balistici degli avversari. I primi sono statunitensi, i secondi franco-italiani
- Patriot e Samp/T. Sono i sistemi missilistici che l’Ucraina chiede agli alleati per non soccombere alla Russia: i primi sono prodotti negli Stati Uniti, i secondi sono franco-italiani. In foto: un Patriot
- I Patriot sono i sistemi di difesa aerei più avanzati dell'arsenale americano, diventati celebri per aver abbattuto gli Scud di Saddam Hussein. Sono capaci di distruggere sia velivoli che missili balistici. Si dice che riescano a individuare i bersagli a oltre 100 chilometri di distanza
- Sono sei le loro componenti principali: una mini centrale elettrica montata su due veicoli, un impianto radar, una stazione di inquadramento dei bersagli, le batterie di lancio, un'antenna e infine i missili intercettori, Pac-2 e Pac-3
- Per ogni singola batteria di lancio vanno dispiegati almeno 90 soldati. Al momento sono 16 i Paesi che li hanno in dotazione, al di là degli Stati Uniti. Lo si legge in una ricerca commissionata dal Congresso Usa, che approva o meno le richieste di forniture estere
- In Europa il numero maggiore di sistemi si conta in Germania, che ne ha 12, con oltre ottanta batterie di lancio
- Gli altri Paesi che compaiono nell'elenco americano sono Grecia, Paesi Bassi (3 sistemi modernizzati recentemente), Spagna (6 batterie, a cui se ne aggiungono altre 4 ordinate a ottobre con 24 lanciatori), Svezia (4), Romania (7 ordinati, 4 già operativi) e Polonia (6 batterie ma il sistema ancora non è operativo)
- A questi si aggiungono Giappone, Corea del Sud, Israele, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Emirati, Taiwan, Bahrain. E a sorpresa anche la Svizzera: la prima consegna è prevista a partire dal 2026
- Il costo dei Patriot si aggira sul miliardo di dollari: 400 milioni per il sistema e quasi 700 per i missili. Lo scorso gennaio, l'agenzia della Nato che si occupa di armamenti ha annunciato il supporto a Germania, Paesi Bassi, Spagna e Romania per l'acquisto di mille missili, al prezzo scontato di 5,5 miliardi di euro
- Il Samp/T, invece, è stato sviluppato "a partire dai primi anni 2000 nell'ambito del programma italo-francese Fsaf (Famiglia di Sistemi Superficie Aria)", si legge sul sito dell'Esercito italiano
- Pensato per contrastare le minacce aeree e i missili balistici tattici a corto raggio, è stato scelto anche dall’Italia: Roma ha in tutto 5 batterie di Samp/T. Una è stata schierata in Turchia dal 2016 al 2019 contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano
- La Francia, che li chiama 'Mamba', ne ha sette a disposizione. Nel giugno 2023 la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron hanno annunciato la consegna a Kiev di una batteria, da allora operativa in Ucraina