"Continueremo a far rispettare il cessate il fuoco con la forza, colpire ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e garantiremo che tutti i nostri residenti nel nord tornino sani e salvi alle loro case", ha aggiunto il premier israeliano. Le operazioni dell'Idf contro Hamas proseguono. L'Onu ha affermato che la ripresa dei raid israeliani su Gaza il 18 marzo ha causato finora 142 mila sfollati
in evidenza
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele "attaccherà ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia", dopo il primo attacco a Beirut sud da un cessate il fuoco di novembre con i militanti Hezbollah. "L'equazione è cambiata, non permetteremo alcun fuoco sulle nostre comunità", ha detto Netanyahu in una dichiarazione. "Continueremo a far rispettare il cessate il fuoco con la forza, colpire ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e garantiremo che tutti i nostri residenti nel nord tornino sani e salvi alle loro case", ha aggiunto. Per tentare di rilanciare i colloqui tra Israele e Hamas sugli ostaggi è in Qatar una delegazione di mediatori egiziani: le discussioni verteranno sul ripristino del cessate il fuoco a Gaza, lo scambio di prigionieri e l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia.
L'Egitto ha fatto sapere di vedere "segnali positivi" da parte di Israele - assente a Doha - sull'ultima proposta di mediazione che prevede il rilascio di 5 ostaggi ogni settimana, mentre un funzionario palestinese ha parlato di "offerte migliori delle precedenti".
Le operazioni dell'Idf contro Hamas proseguono: in un attacco aereo nel nord della Striscia è stato ucciso il portavoce della fazione islamica, Abdul Latif al-Qanoua. Intanto l'Onu ha affermato che la ripresa dei raid israeliani su Gaza il 18 marzo ha causato finora 142 mila sfollati e che gli aiuti alimentari disponibili basteranno appena per le prossime due settimane.
Approfondimenti:
- Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Continua a seguire gli aggiornamenti in diretta su Sky TG24
Usa: 'Esercito Libano deve disarmare Hezbollah come concordato'
"Nell'ambito dell'accordo per mettere fine alle ostilità, il Libano è responsabile del disarmo di Hezbollah e ci attendiamo che le forze armate libanesi disarmino questi terroristi per prevenire ulteriori ostilità". Lo ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato americano Tammy Bruce.
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Kit di sopravvivenza in caso di emergenze: la proposta Ue per preparare i cittadini
Il nuovo piano Ue presentato oggi a Bruxelles prevede un sistema europeo di stoccaggio per garantire, in caso di “disastri naturali, stati di crisi o aggressione armata”, l’accesso a tutte le risorse critiche. Nella “Strategia dell’Unione europea per la preparazione” 30 azioni chiave per affrontare le emergenze. ECCO IL PIANO
Onu: Israele chiede sgombero area Rafah, tregua 3 ore
A Gaza le forze israeliane hanno lanciato volantini per annunciare una tregua di tre ore per permettere alla popolazione intrappolata dal conflitto di lasciare a piedi un’area di Rafah, nel sud della Striscia. "Noi - ha dichiarato il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric - ribadiamo ancora una volta che i civili devono essere protetti in nome della legge internazionale. Ai civili in fuga deve essere permesso di farlo in sicurezza e di tornare volontariamente quando la situazione lo permetterà".
Media: 'Hamas potrebbe rilasciare alcuni ostaggi per tregua Eid'
L'emittente pubblica israeliana Kan riferisce che i mediatori vedono la volontà di alcuni membri anziani di Hamas di rilasciare un piccolo numero di ostaggi per garantire un cessate il fuoco durante la festa di fine Ramadan dell'Eid al-Fitr. La rete riconosce che non è ancora chiaro cosa Hamas chiederà in cambio di coloro che rilascia, anche se afferma che tra gli ostaggi liberati ci sarebbe l'americano-israeliano Edan Alexander. Secondo l'emittente israeliana, l'accordo potrebbe anche avere meno a che fare con l'Eid al-Fitr e più a che fare con le proteste scoppiate contro Hamas in tutta Gaza negli ultimi giorni. Un cessate il fuoco, anche di diversi giorni, consentirebbe ad Hamas di tenere sotto controllo le proteste, sostiene la rete.
Hamas: i colloqui sulla tregua con i mediatori si intensificano
I colloqui tra Hamas e i mediatori volti a ripristinare la tregua nella Striscia di Gaza si stanno intensificando, ha affermato un leader del movimento islamista palestinese, mentre Israele continua le sue operazioni militari nell'enclave. "Ci auguriamo che nei prossimi giorni si verifichino progressi concreti nella situazione (...), dopo contatti intensificati con e tra i mediatori avvenuti negli ultimi giorni", ha affermato in una nota Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas. Fonti palestinesi vicine ad Hamas hanno detto all'Afp che ieri sera a Doha sono iniziati i colloqui tra il movimento e i mediatori egiziani e qatarioti per ripristinare un cessate il fuoco e un accordo per liberare gli ostaggi trattenuti a Gaza dopo l'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023. Naim ha parlato di una proposta che "mira a ottenere un cessate il fuoco, ad aprire i valichi di frontiera (e) a consentire l'ingresso degli aiuti umanitari". Mira inoltre a consentire la ripresa dei "negoziati sulla seconda fase (della tregua), che devono portare alla fine completa della guerra e al ritiro delle forze occupanti". I negoziati indiretti tra Hamas e Israele, guidati da Egitto, Qatar e Stati Uniti, per estendere la tregua sono fermi dalla scadenza della prima fase del cessate il fuoco il 1 marzo.
Usa: 'Governo ed esercito libanesi responsabili del disarmo Hezbollah'
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che spetta al Libano e al suo esercito disarmare Hezbollah, ribadendo il loro sostegno a Israele dopo i bombardamenti nella periferia sud di Beirut. "Nel quadro dell'accordo di cessazione delle ostilità, il governo libanese è responsabile del disarmo di Hezbollah, e ci aspettiamo che le forze armate libanesi disarmino questi terroristi per impedire la continuazione delle ostilità", ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce.
Colloqui Hamas-mediatori: "Speriamo in progressi"
I colloqui tra Hamas e i mediatori Egitto e Qatar, volti a ripristinare la tregua nella Striscia di Gaza si stanno intensificando, e potrebbero portare a dei "progressi". Lo ha affermato il membro dell'ufficio politico di Hamas, Bassem Naim. "Ci auguriamo che nei prossimi giorni si verifichino progressi concreti nella situazione, dopo l'intensificazione dei contatti con e tra i mediatori avvenuta negli ultimi giorni", ha affermato in una nota.
Vance: Sostengo decisione Trump di procedere con raid su Yemen
Parlando dalla base militare di Pituffik, in Groenlandia, il vicepresidente americano Jd Vance ha dichiarato di sostenere la decisione del presidente Donald Trump di procedere con i bombardamenti contro i militanti Houthi nello Yemen, nonostante la fuga di messaggi privati tra alti funzionari della sicurezza nazionale abbia rivelato che inizialmente aveva espresso alcune perplessità sull'attacco pianificato.
"Quello che ho visto in quella chat su Signal e, naturalmente, quello che ho osservato all'interno del team di sicurezza nazionale del presidente, è che a volte siamo tutti d’accordo e altre volte no – ha dichiarato Vance ai giornalisti presenti – Ma è fondamentale che ci sia sempre un confronto onesto tra di noi e con il presidente degli Stati Uniti su ciò che riteniamo essere nel miglior interesse della sicurezza nazionale americana." "Supporto la decisione del presidente di colpire gli Houthi. L’ho sempre sostenuta e credo sia giusto che il team per la sicurezza nazionale possa dibattere su come servire al meglio il popolo americano", ha aggiunto.
Israele torna a bombardare la roccaforte di Hezbollah
Beirut torna sotto il fuoco di Israele: per la prima volta dall'avvio, quattro mesi fa, del cessate il fuoco tra Hezbollah e lo Stato ebraico, la periferia sud della capitale libanese, roccaforte del partito armato alleato dell'Iran, è stata bombardata con missili sparati da un drone israeliano, dopo che due razzi erano stati lanciati dal sud del Libano verso la Galilea. Mentre jet dello Stato ebraico hanno a più riprese sorvolato a bassa quota Beirut e la valle orientale delle Bekaa, altri raid aerei israeliani sono stati condotti nelle regioni meridionali libanesi, uccidendo cinque persone, tra cui una donna e due operai siriani, e ferendone altre 20, tra cui donne e bambini. Il premier libanese Nawaf Salam ha condannato con forza i raid aerei nemici su Beirut parlando di una "pericolosa escalation". Israele afferma di aver preso di mira nella capitale un magazzino di droni di Hezbollah, dopo che nei giorni scorsi aveva annunciato di aver ucciso alcuni esponenti del gruppo armato libanese. Hezbollah però ha smentito ogni coinvolgimento nel nuovo lancio di razzi dal sud, dopo che nei giorni scorsi altri tre razzi erano stati sparati verso la Galilea in un'azione per ora non rivendicata da nessun gruppo. Persino il presidente libanese Joseph Aoun, oggi in visita a Parigi e indicato come vicino agli Stati Uniti, ha confermato di non avere indicazioni del coinvolgimento di Hezbollah nel lancio di razzi dal sud del Libano. "Israele attaccherà ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia", ha detto il premier Benjamin Netanyahu. "L'equazione è cambiata... non permetteremo alcun fuoco sulle nostre comunità", ha aggiunto il primo ministro.
Kit di sopravvivenza in caso di emergenze: la proposta Ue per preparare i cittadini
Il nuovo piano Ue presentato oggi a Bruxelles prevede un sistema europeo di stoccaggio per garantire, in caso di “disastri naturali, stati di crisi o aggressione armata”, l’accesso a tutte le risorse critiche. Nella “Strategia dell’Unione europea per la preparazione” 30 azioni chiave per affrontare le emergenze. ECCO IL PIANO
Axios, Netanyahu incarica Mossad trovare Paesi per accogliere sfollati Gaza
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incaricato il Mossad di trovare Paesi disposti ad accogliere un numero elevato di palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza. Lo hanno rivelato ad Axios due funzionari israeliani, secondo cui ci sono già stati colloqui con la Somalia ed il Sud Sudan, così come con altri Paesi tra cui l'Indonesia. Secondo i due funzionari, Netanyahu ha dato l'incarico al Mossad diverse settimane fa, mentre nei giorni scorsi Israele ha ripreso le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Axios ha precisato che l'ufficio del primo ministro israeliano non ha commentato l'indiscrezione.
Usa annunciano sanzioni contro 'rete di evasione' per finanziare Hezbollah
Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro una "rete di evasione basata in Libano" coinvolta in progetti commerciali e nel contrabbando di petrolio per finanziare Hezbollah. Lo ha reso noto la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce.
"Come parte dell’azione di oggi, gli Stati Uniti stanno sanzionando cinque individui e tre aziende collegate, tra cui familiari e stretti collaboratori di importanti funzionari di Hezbollah," ha affermato Bruce.
Netanyahu: "Colpiremo ovunque in Libano in difesa di Israele"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele "attaccherà ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia", dopo il primo attacco a Beirut sud da un cessate il fuoco di novembre con i militanti Hezbollah. "L'equazione è cambiata... non permetteremo alcun fuoco sulle nostre comunità", ha detto Netanyahu in una dichiarazione. "Continueremo a far rispettare il cessate il fuoco con la forza, colpire ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e garantiremo che tutti i nostri residenti nel nord tornino sani e salvi alle loro case", ha aggiunto.
Axios, Mossad cerca Paesi Africa per palestinesi Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato diverse settimane fa il Mossad di individuare Paesi molto distanti che siano disponibili ad accogliere un gran numero di palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza. E' quanto ha rivelato Axios citando due funzionari israeliani e un ex funzionario Usa secondo i quali si sono gia' svolti dei colloqui con la Somalia e il Sud Sudan, due nazioni povere e afflitte da conflitti nell'Africa orientale, nonche' con altri Paesi tra cui l'Indonesia. L'Autorita' nazionale palestinese, numerosi Paesi arabi - in primis Giordania ed Egitto - e la maggior parte dei Paesi occidentali si oppongono da tempo allo sfollamento dei palestinesi da Gaza. Trump da parte sua non sta portando avanti attivamente il piano presentato a febbraio di una Striscia trasformata in 'Riviera' di lusso senza palestinesi. Sotto la spinta dell'estrema destra al potere, il governo israeliano questa settimana ha approvato la costituzione di una direzione speciale presso il ministero della Difesa che supervisionera' la "partenza volontaria" dei palestinesi da Gaza.
Libano, Netanyahu: "Colpiremo ovunque contro ogni minaccia"
Israele "attacchera' ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia". E' l'avvertimento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che l'Idf ha colpito Beirut sud, per la prima volta dopo quattro mesi di tregua, in risposta al lancio di due missili verso lo Stato ebraico. "L'equazione e' cambiata... non permetteremo alcun fuoco sulle nostre comunita'", ha detto Netanyahu in una dichiarazione. "Continueremo a far rispettare il cessate il fuoco con la forza, colpiremo ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e garantiremo che tutti i nostri residenti nel nord tornino sani e salvi alle loro case", ha aggiunto.
Wck: "Ucciso nostro volontario in raid Israele su Gaza"
Un volontario di World Central Kitchen (Wck) è stato ucciso in un attacco israeliano che ha preso di mira uno dei suoi siti a Gaza mentre venivano distribuiti dei pasti. Lo ha denunciato la stessa ong americana, precisando che nel raid è morto uno dei suoi volontari locali, Jalal, ed altre sei persone sono rimaste ferite.
Secondo il Times of Israel, le Idf hanno comunicato che stanno indagando sull'accaduto e che sono in contatto con Wck. "Continueremo a sostenere le cucine comunitarie in tutta la regione e a gestire le nostre cucine da campo dove possibile, sulla base di valutazioni quotidiane. Speriamo nella pace per tutti e in un cessate il fuoco duraturo", ha dichiarato l'ong su X.
A fine novembre Wck aveva sospeso le attività a Gaza dopo che le forze israeliane avevano confermato di aver ucciso un dipendente palestinese dell'organizzazione, sostenendo che si trattasse di "un terrorista" che aveva preso parte all'attacco del 7 ottobre. Successivamente l'ong fondata dallo chef spagnolo Jose Andres aveva licenziato 62 dei suoi circa 500 dipendenti a seguito di controlli di sicurezza condotti da Israele.
Netanyahu: "Colpiremo ovunque in Libano contro minacce a Israele"
"Coloro che non hanno ancora accettato la nuova situazione in Libano hanno ricevuto oggi un altro esempio della nostra determinazione". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riportato da Haaretz. "L’equazione è cambiata: ciò che è accaduto prima del 7 ottobre non si ripeterà. Non permetteremo alcun attacco contro le nostre comunità, neanche il minimo," ha aggiunto.
Il premier ha assicurato che Israele continuerà a "far rispettare con determinazione il cessate il fuoco" e che non esiterà a colpire "ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele". Infine, ha sottolineato l’impegno del governo nel garantire che "tutti i nostri residenti nel nord possano tornare nelle loro case in sicurezza".
World Central Kitchen, colpito un sito e ucciso volontario
L'organizzazione umanitaria World Central Kitchen (Wck) ha denunciato che un attacco israeliano ha colpito uno dei suoi siti di distribuzione alimentare a Gaza ieri, mentre venivano dati i pasti, e uno dei suoi volontari e' rimasto ucciso. Altre sei persone sono rimaste ferite. Le forze armate israeliane hanno fatto sapere che stanno indagando sull'incidente e sono in contatto con l'organizzazione. "Continueremo a supportare le cucine comunitarie in tutta la regione e a gestire le nostre cucine da campo ove possibile, in base alle valutazioni quotidiane. Speriamo nella pace per tutti e in un cessate il fuoco duraturo", ha scritto Wck su X.
Libano, Aoun contro tentativi di trascinare Paese in violenze (2)
"Tutto indica che non e' stato Hezbollah e che Hezbollah non e' responsabile" del lancio dei due missili, ha proseguito il presidente libanese, promettendo al contempo un'"indagine" dell'esercito sulla loro origine. "Non accettiamo che nessuno utilizzi il Libano come base" per queste attivita', ha insistito. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato di non avere "al momento" informazioni che indichino "attacchi di Hezbollah". "Non c'erano attivita' che giustificassero gli attacchi", ha sottolineato.
Macron: Libano è sulla strada giusta, sostegno a percorso avviato da Usa
"Credo che il Libano sia ora sulla strada giusta''. Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una conferenza stampa congiunta con l'omologo libanese Joseph Aoun. "Siamo impegnati nel percorso avviato dai nostri partner americani riguardo al Libano'', ha aggiunto Macron sottolineando che ''siamo concentrati sulla riabilitazione delle istituzioni libanesi e forniremo supporto alla ricostruzione del Libano''.
Macron ha poi aggiunto che ''siamo impegnati, insieme a Washington e all'Onu, a sostenere l'accordo di cessate il fuoco. Gli sforzi dello Stato libanese per monopolizzare il controllo degli armamenti hanno iniziato a dare risultati''.
Media, raid aereo israeliano su Beirut sud
L'aviazione israeliana ha condotto un raid aereo sulla periferia sud di Beirut. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna secondo cui un missile israeliano ha colpito poco fa un edificio nel quartiere Hadath della capitale.
Crosetto: "A Gaza peggioramento brusco nelle ultime settimane"
“Continuiamo tutte le nostre operazioni di assistenza alla popolazione civile. Anche i voli dell'Aeronautica continuano a portare i bambini e le loro famiglie qua, quando riusciamo a farlo incessantemente da quando è iniziata questa guerra. Ecco, quello è un altro scenario che non ha miglioramenti, che ha avuto un peggioramento brusco nelle ultime settimane, su cui ci stiamo impegnando molto per cercare di ripristinare anche lì la tregua”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo sul valico di Rafah e la situazione a Gaza. “È un inseguimento. Passiamo dalla tregua alla guerra con una velocità incredibile - ha aggiunto- e anche in Ucraina, questa tregua che riguarda le infrastrutture di produzione energetica, a noi come Italia sembra non sufficiente. Io mi auguro che ad esempio tutte le infrastrutture civili vengano prima di quelle energetiche, gli ospedali, le scuole, che sono altrettanto importanti, che la tregua si allarghi almeno a quella”.

©Ansa
Crosetto: "I carabinieri a Rafah in sicurezza, pronti a lavorare quando c’è possibilità"
“In questo momento a Rafah la situazione è peggiorata notevolmente, per cui per adesso li abbiamo messi in sicurezza, pronti a lavorare quando c’è la possibilità perché quel valico è fondamentale”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo all’Adnkronos in merito alla situazione dei carabinieri al valico di Rafah.
Gli Houthi promettono a Trump di "andare avanti", sono "indeboliti ma non spezzati"
"L'aggressione americana contro di noi non intaccherà le nostre capacità". Lo ha affermato in un discorso pronunciato nelle scorse ore il leader degli Houthi dello Yemen, Abdul Malik al-Houthi, dopo che a metà mese gli Usa hanno annunciato l'avvio di un'operazione contro gli Houthi - che danni l'Iran è accusato di sostenere - con l'obiettivo di porre fine agli attacchi contro le imbarcazioni nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
Nelle scorse ore decine di raid, attribuiti agli Stati Uniti, hanno colpito - secondo gli Houthi - diverse regioni dello Yemen, anche la capitale Sana'a dal settembre 2014 in mano ai 'ribelli', che denunciano il ferimento di diverse persone. I raid americani contro gli Houthi, contro infrastrutture militari e loro comandanti, non sono però riusciti a scoraggiare il gruppo, evidenzia il Wall Street Journal, segnalando come quasi ogni giorno gli Houthi lancino missili in direzione di Israele e come la maggior parte dei mercantili segua ancora altre rotte rispetto al Mar Rosso e al Canale di Suez.
Libano: Aoun, deplorevole che Israele violi tregua
Il presidente libanese Joseph Aoun ha criticato duramente Israele per la ripresa dei bombardamenti su Beirut e diverse zone del Sud del Paese. "Israele ha violato la tregua e questo è deplorevole", ha dichiarato a quanto riferito dalla televisione libanese al-Manar. Il Libano, ha poi assicurato, "è impegnato a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".
Media: "Raid aereo israeliano su Beirut del sud"
L'aviazione israeliana ha condotto un raid aereo sulla periferia sud di Beirut. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna secondo cui un missile israeliano ha colpito poco fa un edificio nel quartiere Hadath della capitale.
Proteste a Tel Aviv, si chiedono elezioni e ritorno degli ostaggi. VIDEO
Wsj: "Israele ha dato informazioni su attacco Yemen discusso nella chat Signal"
Israele ha fornito agli Stati Uniti informazioni di intelligence ottenute da una propria fonte in Yemen su un importante ufficiale militare degli Houthi preso di mira nell'attacco di cui si è parlato nella chat di Signal nella quale è stato inserito il caporedattore di The Atlantic. Lo scrive il Wall Street Journal citando in esclusiva due funzionari statunitensi. Una delle due fonti ha anche spiegato che i funzionari israeliani si sono lamentati privatamente con i funzionari statunitensi per il fatto che i messaggi scritti da Waltz fossero diventati pubblici. E funzionari dell'attuale amministrazione Usa e di quella precedente hanno affermato che le fughe di notizie sensibili potrebbero compromettere le fonti di intelligence straniere e rendere le altre nazioni riluttanti a condividere con Washington informazioni così sensibili.
Il ruolo di Israele nel fornire informazioni sensibili che hanno contribuito a rintracciare e poi a colpire il militante degli Houthi esperto di missili mette in luce la delicatezza di alcune rivelazioni contenute nei messaggi della chat nella quale è stato inserito il giornalista Jeffrey Goldberg. E inoltre solleva dubbi circa la tesi dell'Amministrazione Trump secondo cui nessuna informazione classificata è stata condivisa sulla chat Signal, un'app non governativa accessibile al pubblico. Ma alla domanda se Israele avesse fornito informazioni di intelligence per l'attacco del 15 marzo descritto da Waltz, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Brian Hughes ha tagliato corto: "Nessuna informazione classificata è stata inclusa nella discussione in chat".
Libano, l'Idf chiede ai civili di evacuare zone a sud di Beirut
L'esercito israeliano ha esortato i civili a lasciare immediatamente i sobborghi meridionali di Beirut. Il ministro della Difesa Israel Katz aveva avvertito questa mattina di un possibile attacco sulla capitale, in reazione al lancio di due razzi dal Libano verso il nord di Israele.
Katz: "Nessuna pace a Beirut se Israele viene attaccato"
"Non ci sarà pace nemmeno a Beirut" se il nord di Israele viene attaccato: questo l'avvertimento lanciato dal ministro della Difesa Israel Katz in reazione al lancio di due razzi dal Libano. "Il governo libanese è direttamente responsabile di qualsiasi attacco alla Galilea", ha dichiarato Katz, secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel. "Il destino di Kiryat Shmona è lo stesso di quello di Beirut", ha ancora reagito il ministro della Difesa israeliano, in un'apparente minaccia alla capitale libanese. "Noi garantiremo la sicurezza dei residenti della Galilea e agiremo con forza contro qualsiasi minaccia", ha assicurato Katz. Poco prima, l'esercito israeliano ha annunciato che due "proiettili" sono stati sparati dal Libano verso il territorio israeliano, uno dei quali è stato intercettato, mentre il secondo e' caduto in territorio libanese.

©Ansa
Raid dell'Idf contro Hezbollah nel sud del Libano
Le forze israeliane (Idf) confermano raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. La notizia, diffusa via X, arriva dopo quelle del lancio di due razzi dal Paese dei Cedri in direzione di Israele, uno dei quali è stato intercettato mentre l'altro è caduto all'interno del territorio libanese. In precedenza una fonte di Hezbollah ha negato in dichiarazioni ad al-Mayadeen il coinvolgimento di combattenti del movimento nell'attacco di questa mattina. "Rientra - ha sostenuto - in un tentativo sospetto di creare pretesti per il proseguimento dell'aggressione in Libano".
Hezbollah nega responsabilità per razzi su Israele dal Libano
Hezbollah del Libano ha dichiarato di non essere responsabile degli attacchi missilistici che questa mattina hanno preso di mira una città di confine nel nord di Israele, ai quali Israele ha minacciato di rispondere con la forza. "Una fonte autorevole all'interno di Hezbollah conferma il rispetto da parte del partito dell'accordo di cessate il fuoco e nega qualsiasi coinvolgimento nei razzi lanciati oggi dal Libano meridionale verso la Palestina settentrionale occupata", ha affermato il partito-milizia filoiraniano libanese in una dichiarazione pubblicata sul suo canale Telegram, riferendosi a Israele.
Wall Street Journal, Israele fornì intelligence a Usa su raid contro Houthi
Israele ha fornito informazioni sensibili da una fonte umana in Yemen su un importante agente militare Houthi colpito in un attacco descritto dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz in una chat di Signal con i vertici del team per la sicurezza nazionale Usa: lo scrive il Wall Street Journal citando due funzionari americani, secondo cui dirigenti israeliani si sono lamentati privatamente con i colleghi americani del fatto che i messaggi di Waltz sono diventati pubblici.
Esercito Israele, dal Libano lanciati due razzi
Due razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Le sirene sono state attivate nelle comunità vicine al confine tra i due paesi. Lo riferisce l'esercito israeliano secondo cui uno dei razzi è stato intercettato e l'altro è caduto all'interno del territorio libanese. Si tratta del secondo attacco dal Libano verso Israele nell'ultima settimana, dopo i tre razzi lanciati su Metula il 22 marzo.
Israele conferma: "Ucciso il portavoce di Hamas in un raid a Gaza"
L'esercito israeliano e lo Shin Bet confermano, in una dichiarazione congiunta, l'uccisione del portavoce di Hamas Abdul Latif al-Qanoua in un attacco aereo nel nord della Striscia di Gaza la notte scorsa. Lo riporta il Time of Israel. Qanoua, aggiunge la nota, ha anche lavorato come agente nell'ala militare del gruppo terroristico, oltre a essere stato, come portavoce, uno dei "principali istigatori" di Hamas. "Qanoua ha sistematicamente utilizzato piattaforme mediatiche per scopi di propaganda, terrore psicologico e distribuzione di false informazioni sulle attività di Hamas nella Striscia di Gaza e al di fuori di essa", si legge nella dichiarazione.
Egitto: "Segnali positivi da Israele su nuova proposta per Gaza"
L'Egitto, uno dei mediatori nei negoziati per il cessate il fuoco di Gaza, ha ricevuto "indicazioni positive" da Israele in merito a una nuova proposta di cessate il fuoco che includerebbe una fase di transizione. Lo hanno riferito alla Reuters fonti della sicurezza egiziana. La proposta prevede che Hamas rilasci cinque ostaggi israeliani ogni settimana. Un funzionario palestinese vicino agli sforzi di mediazione ha affermato che "ci sono alcune offerte che sembrano migliori delle precedenti". Non c'è stata alcuna risposta immediata da parte dell'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in merito alla proposta, ma un portavoce ha affermato che al momento a Doha non è presente alcuna delegazione israeliana.
Kit di sopravvivenza in caso di emergenze: la proposta Ue per preparare i cittadini
Il nuovo piano Ue presentato oggi a Bruxelles prevede un sistema europeo di stoccaggio per garantire, in caso di “disastri naturali, stati di crisi o aggressione armata”, l’accesso a tutte le risorse critiche. Nella “Strategia dell’Unione europea per la preparazione” 30 azioni chiave per affrontare le emergenze. ECCO IL PIANO