Guerra Ucraina, ecco quali sono i Paesi favorevoli all'uso delle armi in Russia

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Introduzione

A Strasburgo la plenaria ha dato il via libera a un passaggio cruciale, e ancora divisivo in Occidente, dicendo “sì” all’uso di armi in territorio russo. Le delegazioni italiane sono state in larga parte contrarie. E proprio la questione dell'uso delle armi occidentali sul suolo russo da parte delle forze armate ucraine rimane al centro del dibattito.

 

In generale si può dire che la maggioranza dei Paesi europei non ha posto alcuna restrizione sul materiale fornito a Kiev. Ma chi è effettivamente favorevole? E chi contrario?

Quello che devi sapere

Il "sì" del Pe all'uso delle armi in russia

  • A Strasburgo la plenaria ha dato il via libera a un passaggio cruciale, e ancora divisivo in Occidente, dicendo “sì” all’uso di armi in Russia. Le delegazioni italiane sono state in larga parte contrarie. E proprio la questione dell'uso delle armi occidentali sul suolo russo da parte delle forze armate ucraine rimane al centro del dibattito. In generale si può dire che la maggioranza dei Paesi europei non ha posto alcuna restrizione sul materiale fornito a Kiev. Ma chi è effettivamente favorevole? E chi contrario?

Per approfondire:

Guerra Ucraina, Von der Leyen a Kiev: "Qui per portare il sostegno dell'Europa". LIVE

La risoluzione e la posizione dell'Italia

  • In attesa dei "sì" dei singoli Paesi, l'Eurocamera sul dossier ha fatto da avanguardia. Il paragrafo 8 della risoluzione "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". Ed è su questo paragrafo che gli eurodeputati italiani hanno votato in dissenso dalla maggioranza del Pe, e anche dai loro gruppi di appartenenza

Per approfondire:

Guerra Ucraina, Parlamento europeo approva uso armi in Russia. Italia contraria

I favorevoli

  • Sono in linea generale favorevoli all’uso di armi Finlandia, Svezia, Paesi Baltici, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Olanda e con tutta probabilità anche la Romania

Le limitazioni

  • Ma va specificato che, tra limitazioni parziali e totali, è difficile generare una mappa accurata. E va tenuta ben presente la distinzione tra armi altamente offensive - come i missili a lunga gittata - e convenzionali (ad esempio l'artiglieria)

 

Il caso tedesco

  • La Germania, dopo grande riluttanza, lo scorso maggio ha permesso all'Ucraina di usare il suo materiale anche sul suolo russo. "Dal nostro punto di vista, una volta che i mezzi entrano in Ucraina sono ucraini e possono farne ciò che vogliono", ha spiegato un portavoce del ministero della Difesa dopo il lancio dell'offensiva di Kiev nel Kursk. Detto questo, Berlino non fornisce missili a lungo raggio e il cancelliere Olaf Scholz si è sempre rifiutato di passare all'Ucraina i Taurus, che permetterebbero a Zelensky volendo di colpire Mosca

Francia, Regno Unito e Usa

  • La Francia, insieme al Regno Unito, ha invece dato i missili Scalp/Storm Shadow. A maggio il presidente francese Emmanuel Macron aveva fatto capire di essere d'accordo all'uso dei missili di Parigi per colpire la basi militari in Russia da dove partivano gli attacchi verso l'Ucraina. Ma l'ok ufficiale non sembra essere mai arrivato. Anche Londra ha espresso remore. Recentemente il premier Keir Starmer si è recato negli Usa per coordinarsi con Joe Biden, in modo da avere una posizione comune, dato che gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev i missili Atacms. Dunque al momento sembra che né Londra, né Parigi né Washington abbiano dato luce verde all'uso dei missili per colpire in profondità il territorio russo

Italia contraria

  • Tra i contrari all'uso di qualunque arma in territorio russo c'è invece l'Italia, come ha ribadito più volte il governo. Sul voto di Strasburgo di ieri, Forza Italia, Fdi, Lega, Pd, M5S, Verdi e Sinistra, pur con numerosi distinguo, hanno votato contro il paragrafo 8 della risoluzione, relativo proprio all'uso delle armi contro obiettivi in Russia. Un voto, quello degli europarlamentari, in linea con la posizione del governo, tanto che è stato lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ad anticiparlo in mattinata. Sul testo finale di sostegno più generale all'Ucraina invece le delegazioni italiane si sono nettamente spaccate: i dem, gli azzurri e i meloniani si sono espressi a favore; mentre Lega, pentastellati e Verdi hanno nuovamente votato contro

La posizione di Belgio e Spagna

  • Il Belgio ha posto pubblicamente il veto all'utilizzo offensivo degli F-16 (benché il testo dell'accordo non ne faccia menzione) e anche la Spagna sembra restia a concedere le sue armi per attaccare la Russia

Le tappe precedenti

  • Del resto, il tema dell'utilizzo della armi ucraine in Russia è da settimane al centro del dibattito in Europa. Il 29 agosto scorso, al Consiglio Affari Esteri, Josep Borrell aveva tentato di arrivare ad un via libera comune dei 27, trovando tuttavia perplessità e opposizione di alcuni Paesi membri, a cominciare proprio da Germania e Italia. Gran parte delle cancellerie, Roma inclusa, manifestarono invece l'opportunità di trattare il tema a livello bilaterale con l'Ucraina. Una decisione comune, in quella riunione, non sarebbe stata comunque possibile trattandosi di un Consiglio Affari Esteri informale. 

Per approfondire:

Ucraina, quali sono i Paesi europei che hanno donato più armi a Kiev? I DATI