Ucraina, quali sono i Paesi europei che hanno donato più armi a Kiev? I DATI
Secondo indiscrezioni, gli Usa e diversi Alleati sarebbero favorevoli a concedere che il materiale militare da loro inviato a Kiev sia usato colpire il territorio russo. Le Nazioni che hanno investito di più in armamenti destinati all’Ucraina - in rapporto al loro Pil - sono Estonia, Danimarca e Lituania, mentre l’Italia si trova all’estremo opposto insieme a Spagna e Grecia. Di questo si è parlato nella puntata del 29 maggio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24
- Secondo il Washington Post, il presidente Biden "sta prendendo in considerazione" di revocare i limiti all'uso da parte di Kiev delle armi "a corto raggio" Usa per attaccare in Russia. E se di ora in ora crescono gli Alleati che si dicono favorevoli, resta inamovibile il no bipartisan dell'Italia, che esclude l'utilizzo del suo materiale militare per colpire il territorio russo e l'invio di soldati in Ucraina. Ma quali Paesi europei hanno donato più armi a Kiev? Di questo si è parlato nella puntata del 29 maggio di Numeri, approfondimento di Sky TG24
- La Germania è il Paese europeo che in termini economici ha donato di più, ovvero armi per un valore di 20 miliardi di euro. Al secondo posto ci sono il Regno Unito - che comunque è a meno di metà del valore (9,9 miliardi) - e la Danimarca (9 miliardi). L’Italia si ferma a 1,1 miliardi, meno di Paesi più piccoli di noi ma che sono più vicini alla Russia e si sentono quindi più minacciati
- È interessante vedere quante armi i Paesi danno all’Ucraina in rapporto al loro Pil: in testa ci sono Estonia, Danimarca e Lituania che hanno fornito l’1% del loro Prodotto interno lordo e oltre, come se l’Italia avesse donato 20 miliardi di armi. Il nostro Paese è fra quelli che danno di meno, insieme a Spagna e Grecia
- Guardando a un quadro che comprende anche gli Stati Uniti, emerge che Washington - pur avendo dato moltissimo a Kiev in termini di armamenti - in termini di rapporto al Pil si ferma più indietro rispetto a Germania e Regno Unito
- La Polonia è stato il primo Paese ad aprire all’uso delle sue armi in territorio russo. Ma quali equipaggiamenti ha dato a Kiev? Si va dai sistemi di difesa anti-aerei alle munizioni, da centinaia di carri agli aerei MIG, fino a elicotteri, obici e droni turchi
- Fra le armi principali che sono state invece fornite dall’Italia all’Ucraina c’è il sistema missilistico anti-aereo e anti-missile SAMP7T: 120 km di gittata, che permetterebbero quindi di raggiungere la Russia, ma si tratta di un’arma difensiva. Il sistema è una produzione italofrancese ed è stata data a Kiev una prima volta nel 2023 e forse - ma non ci sono conferme perché i decreti sono secretati - di nuovo nel 2024
- Poi ci sono gli obici Howitzer da artiglieria da 155 millimetri, che hanno una gittata minore di 30 chilometri: possono essere utilizzati per bombardare la linea del fronte, non tanto per andare a colpire le retrovie russe. L’Italia ne avrebbe donati 46 secondo il Kiel Institute
- Il nostro Paese avrebbe dato all’Ucraina anche alcuni modelli di lanciarazzi multiplo MLRS, che hanno una gittata di 150 km, un sistema GPS montato sui missili e sono stati utilizzati nella controffensiva a Kherson
- Poi c’è il caso dei missili aria-terra Storm Shadow: nemmeno su questi c’è una conferma ufficiale che l’Italia li abbia forniti, ma un mese fa il ministro della Difesa del Regno Unito, Grant Shapps, ha detto che “sono il Regno Unito, la Francia e l’Italia a posizionare queste armi per l’uso, in particolare in Crimea”
- I missili Storm Shadow hanno una gittata molto importante, 250 km, e vengono lanciati da aerei caccia che tuttavia possono essere vulnerabili nel momento in cui si avvicinano troppo al confine con la Federazione russa