
Le testate dell’arsenale della Russia sono circa 6mila, secondo un rapporto di Iriad Review di inizio 2022. Una stima confermata della Federation of American Scientists, secondo cui i russi avrebbero a disposizione più testate di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme. Il percorso di modernizzazione ha reso queste armi 3mila volte più potenti nel giro di 30 anni. Ecco tutti i numeri, dai missili balistici intercontinentali ai sottomarini a propulsione nucleare nell’armata navale

Si stima che le testate nucleari all’interno dell’arsenale russo ammontino a un totale di circa 6mila unità. Di queste, il numero di quelle utilizzabili rappresenta molto più della metà del totale, ovvero circa 4.477 unità, di cui 1.588 sono quelle già schierate e operative, considerando sia le armi strategiche sia le non strategiche. Lo rivela un report dell’esperto Alessandro Ricci, dedicato all’arsenale nucleare russo, pubblicato a febbraio 2022 su “Iriad Review. Studi sulla pace e sui conflitti”
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Delle testate operative, si legge nello studio, 812 sono quelle disposte in sistemi missilistici balistici di terra, 576 sono invece quelle destinate all’utilizzo di sistemi balistici montati sui sottomarini nucleari e ulteriori 200 quelle operabili dai bombardieri equipaggiati per l’utilizzo di armi atomiche. Delle restanti testate, 2.889 sono invece quelle non schierate e in deposito di cui la maggior parte (1.912) è rappresentata da testate non strategiche e da una consistente minoranza di testate strategiche (977)
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Le rimanenti 1.700 testate circa sono invece quelle ritirate e in fase di smantellamento. In quanto non ancora dismesse totalmente, però, queste testate rimangono potenzialmente ancora reinseribili e riutilizzabili in poco tempo. Pertanto, è necessario considerare nel computo anche questo genere di testate come facente parte dell’arsenale russo disponibile
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Il numero di testate a disposizione e armabili da parte della Russia, comunque, è attualmente soggetto e regolamentato dal trattato sulla riduzione degli armamenti, il New Strategic Arms Reduction Treaty (“New Start”). Il Trattato vincola i due firmatari del Trattato, Stati Uniti e Russia, a mantenere il proprio arsenale nucleare almeno fino al 2026, entro alcuni limiti attraverso i quali è stato effettivamente possibile limitare la crescita degli arsenali nucleari tra Washington e Mosca e limitare l’efficacia dei sistemi d’arma già schierati
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I confini entro cui i due Stati sono vincolati a mantenersi sono: limite di 800 vettori per missili nucleari tra schierati e non schierati; limite di 1.550 testate schierate tra bombardieri e missili; limite di 700 vettori schierati contemporaneamente tra missili balistici intercontinentali (Icbm), missili balistici per sottomarini (Slbm) e bombardieri pesanti attrezzati per armamenti nucleari
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Nel corso degli ultimi trent’anni, la Russia ha portato avanti un continuo percorso di modernizzazione del proprio arsenale nucleare, che avrebbe dovuto condurre, secondo i piani, ad un aggiornamento nel 2020 del 70% dell’intero inventario militare. Prendendo in considerazione il solo arsenale missilistico, ufficiali russi hanno stimato che, sempre nel 2020, il passaggio da armi atomiche di epoca sovietica a sistemi più moderni era completato circa all’83%, emerge dallo studio
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Secondo lo studio, l’aggiornamento dell’arsenale avrebbe portato, tra i suoi effetti, anche a una riduzione in termini numerici degli armamenti disponibili, benché sostituiti da sistemi più innovativi e avanzati. Gli attuali sistemi d’arma nucleari hanno una capacità distruttiva molto maggiore rispetto alle proprie controparti più datate, arrivando ad essere fino a 3mila volte più potenti
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Capitolo missili balistici intercontinentali: quelli armati e pronti per l’utilizzo sarebbero 306 e possono equipaggiare fino a un totale di 1.185 testate nucleari. Le basi a livello nazionale sono: Saratov-63, Bryansk-18, Komsomolsk-na-Amure-31, Trekhgorny-1, Lesnoy-4, Khabarovsk-47, Voronezh-45, Irkutsk-45, Belgorod-22, Vologda-20, Mozhaysk-10, Olenegorsk2. I missili intercontinentali in questo momento adoperati dalle forze armate russe, si legge nello studio, sono di diverso tipo e possono avere sia dei supporti mobili sia essere conservati all’interno di silos
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Su un totale di 49 sottomarini che compongono l’intera armata navale russa, quelli a propulsione nucleare, ovvero gli unici in grado di equipaggiare armi atomiche, sono attualmente 11 e di diversa tipologia. Altri 6 sottomarini sono in fase di costruzione e andranno ad ampliare la marina russa nei prossimi anni
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In questo momento sono 3 le flotte alle quali sono assegnati sottomarini a propulsione nucleare. In base alla tipologia di appartenenza, i sottomarini possono essere equipaggiati con un numero variabile di vettori fino ad un massimo di 16 missili balistici per una potenza totale dell’intera marina di circa 800 testate. Tuttavia, il numero massimo trasportabile contemporaneamente è stato ridotto per le limitazioni imposte dal New Start a un numero stimato tra 576 e 624

La sezione aerea è formata principalmente da bombardieri Tu-160 e Tu-95MS. Si stima che l’intera flotta aerea russa sia costituita da circa 60-70 bombardieri in totale. Ogni bombardiere del primo tipo può trasportare fino a 12 vettori, mentre quelli del secondo tipo possono essere equipaggiati tra i 6 ai 16 missili. I bombardieri russi, avrebbero, dunque, una capacità di trasporto totale di circa 800 testate totali, anche se è stimato che quelle effettivamente assegnate alla componente aerea dell’intero arsenale russo non superino le 600 unità

Per quanto riguarda le armi non strategiche o tattiche, principalmente sistemi dual-use, ovvero armi in grado di essere equipaggiate sia con testate convenzionali sia con testate nucleari, queste sono affidate a tutte le sezioni delle Forze armate russe, in particolar modo a quelle difensive. Secondo le stime, sarebbero poco più di 1.900 le testate assegnate a questo tipo di forze

Di queste, 387 sono quelle impiegate dal sistema difensivo del territorio, in particolar modo quello aereo, ma in misura minore anche quello costiero. 90 testate sono assegnate alle forze di terra, per equipaggiare missili balistici a corto raggio e missili da crociera lanciati da terra. Alle forze aeree sono poi assegnate 500 testate per l’utilizzo su bombardieri a medio raggio e cacciabombardieri dual-use

La quota più importante di armi non strategiche è assegnata però alla marina, comprendente anche l’aviazione navale, con circa 935 testate per strumenti di attacco a terra, missili da crociera antinave e antisottomarino. L’importanza della componente non strategica all’interno dell’arsenale russo non è da sottostimare

I numeri del report sono molto simili a quelli stimati dalla Federation of American Scientists, che ha calcolato 5.977 testate a disposizione di Mosca, più di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme, anche se circa 1.500 sarebbero ormai vetuste e pronte per essere smantellate. Almeno 1.588 di queste bombe risultano pronte all'uso
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