Guerra Ucraina Russia, Putin: "Nel 2024 produzione di droni aumenterà di 10 volte". LIVE

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Lo scorso anno 140mila droni sono stati consegnati alle forze armate russe e per quest'anno si prevede che la produzione di queste armi aumenterà "in modo significativo, di quasi 10 volte". Lo ha detto il presidente russo, spiegando che la maggior parte di questa produzione verrà inviata alle truppe al fronte. Kiev ha rivendicato l'attacco a un grande magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo nell'insediamento di Toropets, nella regione di Tver

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Vladimir Putin ha dichiarato che l'esercito russo ha ricevuto nel 2023 "circa 140.000 droni" e che "quest'anno si prevede che la produzione di droni aumenterà" in Russia "quasi 10 volte". Lo riporta la Tass. 

Kiev ieri ha rivendicato l'attacco a un grande magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo nell'insediamento di Toropets, nella regione di Tver. L'attacco ha causato massicce detonazioni e incendi che hanno coinvolto un'area di diversi chilometri. 

Un portavoce ucraino ha intanto detto all'agenzia Afp che le forze di Kiev sono riuscite a bloccare la controffensiva russa avviata per cercare di respingere oltre frontiera le truppe d'invasione ucraine nella regione di Kursk. Ma il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che continuano "le operazioni offensive" e che in una sola giornata gli ucraini hanno perso altri 400 militari tra morti e feriti.


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Zelensky il 26 alla Casa Bianca. Incontrerà Biden e poi Kamala Harris

Volodymyr Zelensky il prossimo 26 settembre sarà alla Casa Bianca per un incontro con Joe Biden. Lo rende noto la Casa Bianca, precisando che anche la vice presidente, e candidata presidenziale, Kamala Harris "incontrerà separatamente il presidente Zelensky". "Il presidente e la vice presidente - si legge nella dichiarazione - sottolineeranno l'incrollabile impegno al fianco dell'Ucraina fino quando prevarrà in questa guerra". "Il presidente e la vice presidente - conclude la dichiarazione - sottolineeranno l'incrollabile impegno al fianco dell'Ucraina fino quando prevarrà in questa guerra".

Mosca all'Ue: "Rischio guerra nucleare se Kiev usa i missili"

"Ciò che chiede il Parlamento europeo conduce verso una guerra mondiale con armi nucleari": lo ha dichiarato il presidente della Duma russa, Viaceslav Volodin, ripreso dalla Tass, commentando l'approvazione da parte dell'Eurocamera del paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all'Ucraina che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". Volodin ha dichiarato che in caso di attacchi ucraini in profondità in Russia con armi occidentali, la Russia darà "una risposta dura usando armi più potenti". 

Ucraina, a Strasburgo maggioranza e opposizione spaccate: i due forni del Ppe

La risoluzione non vincolante del Parlamento Europeo sul sostegno dell’Ue all’Ucraina, con un controverso paragrafo che chiede la rimozione delle restrizioni all’uso delle armi inviate a Kiev, consentendo agli ucraini di colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo, conferma le divisioni che attraversano sia la maggioranza di governo che l’opposizione. A Strasburgo non è un argomento nuovo: già nello scorso luglio, nella prima plenaria della legislatura, venne approvata una risoluzione che chiedeva la stessa cosa, ma allora il voto non era stato palese.   

La maggioranza oggi si è divisa, con Fdi e Forza Italia da una parte e la Lega dall’altra: ad unirla, resta la contrarietà alla rimozione esplicita delle restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Europa in territorio russo, chiesta nel paragrafo 8 del testo. Ma mentre Fdi e Fi hanno votato a favore del complesso della risoluzione, la Lega ha votato contro. Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia (gruppo Ecr) hanno votato sì alla risoluzione: tra gli altri, il capodelegazione dei Fratelli Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini, la vicepresidente del Parlamento Antonella Sberna.   

Si è tenuto un voto separato sulla conferma del paragrafo 8, che è comunque contenuto nel testo approvato nel suo insieme: su questo i Fratelli hanno votato contro, mentre i polacchi del Pis, che stanno anche loro nell'Ecr, hanno votato a favore. I colleghi di Forza Italia (Ppe) Caterina Chinnici, Salvatore De Meo, Flavio Tosi si sono espressi contro la conferma dell'emendamento (si è astenuto Herbert Dorfmann dell'Svp). Massimiliano Salini, di Fi, ha votato a favore. Gli stessi eurodeputati di Forza Italia/Ppe hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, come Fdi: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario nazionale azzurro, si è più volte detto contrario alla rimozione esplicita delle restrizioni all'uso delle armi inviate in Ucraina, perché "non siamo in guerra con la Russia". 

Ucraina, il Pe approva la risoluzione sulla revoca della restrizione alle armi

Il Parlamento europeo ha approvato, con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astenuti la risoluzione per il sostegno all'Ucraina in cui si chiede tra l'altro la revoca delle restrizioni all'uso delle armi occidentali contro gli obiettivi militari in territorio russo. L'articolo 8 sulle restrizioni delle armi è passato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti. 

Stoltenberg: "Non ci può essere Minsk 3, Kiev abbia armi"

"Non si può avere una Minsk 3, ci deve essere qualcosa di credibile". Lo ha detto il segretario generale uscente della Nato Jens Stoltenberg parlando di un possibile negoziato di pace. "Dobbiamo armare gli ucraini in modo che possano fermare la Russia, al contrario di quanto abbiamo fatto dopo il 2014. E poi garanzie di sicurezza: possiamo discutere i dettagli ma ci devono essere. Infine l'ingresso di Kiev nella Nato. Credo che Putin non cambierà idea, vuole controllare l'Ucraina", ha aggiunto. Stoltenberg poi ha detto che è Mosca "ad avere la responsabilità per il fallito dialogo, perché noi davvero ci abbiamo provato". 

Stoltenberg

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Armi all'Ucraina e uso in Russia, i dubbi nel Pd al voto in Ue

Su 21 esponenti del Pd all'eurogruppo, 17 hanno votato a favore della risoluzione sul supporto militare dell'Ue all'Ucraina, mentre due si sono astenuti: Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Due erano assenti: Dario Nardella e Giorgio Gori. Più articolato il voto sull'articolo 8 della risoluzione che, in sostanza, apre alla possibilità per l'Ucraina di usare in territorio russo le armi che ha ricevuto dai Paesi occidentali. L'indicazione del gruppo era di votare contro, ma Pina Picierno ed Elisabetta Gualmini hanno votato a favore. In 8 non hanno partecipato al voto: Stefano Bonaccini, Raffaele Topo, Giuseppe Lupo, Alessandra Moretti, Irene Tinagli e Pierfrancesco Maran, oltre agli assenti Nardella e Gori. Tutti gli altri hanno votato contro (Tarquino non ha votato per ragioni tecniche, ma era per il voto contrario, e Annunziata si è astenuta per ragioni tecniche, ma era anche lei per il voto contrario). L'indicazione del gruppo S&D, di cui fa parte il Pd, era di votare sì a tutto: risoluzione nel suo complesso, articolo 8 compreso. 

La Duma sulla risoluzione delle armi: "L'Europarlamento si sciolga"

Il Parlamento europeo dovrebbe sciogliersi dopo aver invitato i Paesi dell'Ue a revocare le restrizioni agli attacchi di Kiev contro la Federazione Russa. Lo ha dichiarato il presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram. I deputati del Parlamento europeo hanno adottato a maggioranza una risoluzione sull'Ucraina che invita i membri Ue a revocare immediatamente tutte le restrizioni all'uso delle armi occidentali da parte di Kiev per attaccare il territorio russo. "L'unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile risoluzione e' sciogliersi", ha scritto Volodin. 

Ucraina, l'Ue invierà 160 mln di asset russi per l'energia in inverno

L'Unione europea invierà 160 milioni di euro di asset russi congelati all'Ucraina. La somma sarà destinata a soddisfare le urgenti esigenze umanitarie del paese per questo inverno. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles con Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia. Von der Leyen ha specificato che una centrale elettrica è in fase di smantellamento in Lituania e sara' ricostruita in Ucraina, dove e' stato distrutto l'80% delle centrali termoelettriche. "Puntiamo a ripristinare 2,5 GW di capacità, pari al 15% del fabbisogno dell'Ucraina", ha spiegato la presidente della Commissione.

Della Vedova: "Su sostegno a Kiev maggioranza divisa"

"La mozione votata dal Parlamento europeo è chiara e positiva: confermare il sostegno all'Ucraina che resiste alla illegale e brutale invasione putiniana e togliere le restrizioni all'uso delle armi fornite a Kyiv per poter colpire obiettivi e basi militari in Russia, da dove partono quotidianamente attacchi aerei contro civili e infrastrutture in Ucraina". Lo scrive su X il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.   "Come purtroppo già accaduto in passato, gli europarlamentari italiani hanno votato in maggioranza contro la fine delle restrizioni all'uso delle armi, compresi FdI e Pd (con sole due, per me lodevoli, eccezioni). Ma in molti, sia di maggioranza che di opposizione, hanno anche votato contro l'intera risoluzione per il sostegno all'Ucraina: la Lega ha votata contro il sostegno a Kyiv, come hanno fatto Movimento 5 stelle e AVS. Le opposizioni sono divise, ma è evidente che il voto della Lega apre una questione ineludibile alla maggioranza ed al Governo Meloni", conclude. 

Putin: "Nel 2024 la produzione di droni aumenterà di 10 volte"

Nel 2023 140mila droni di vario tipo sono stati consegnati alle forze armate russe e per quest'anno si prevede che la produzione di queste armi aumenterà "in modo significativo, di quasi 10 volte". Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti. La maggior parte di questa produzione, ha poi aggiunto il leader russo, verrà inviata alle truppe al fronte. 

Putin

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Berlino annuncia nuovi aiuti militari per Kiev

Il governo tedesco ha annunciato oggi un nuovo pacchetto di assistenza militare alle forze armate ucraine, che comprende anche un totale di 22 carri armati Leopard 1A5 forniti nell'ambito di "un progetto congiunto con la Danimarca".

In particolare, oltre ai carri armati, la Germania conferma la consegna all'Ucraina di altri 22 veicoli antimine, cinque veicoli cingolati e un altro veicolo per il loro trasporto, oltre a tre cannoni antiaerei semoventi, due stazioni radar di sorveglianza aerea, dodici obici semoventi e oltre 1,6 milioni di munizioni.

Questa nuova serie di aiuti in armi comprende anche circa 90 droni da ricognizione di diversi modelli, ha dichiarato il governo tedesco in un comunicato, precisando che le spedizioni di aiuti militari all'Ucraina ammontano a un totale di 28 miliardi di euro.

Ucraina, rinominate 327 località: "Superare l'eredità Urss e Russia"

Rinominate 327 località in Ucraina, con un provvedimento del Parlamento approvato da 281 deputati sui 450 che fanno parte della Verkhovna Rada. La misura ha come obiettivo quello di "superare il retaggio dell'Urss e della Russia", come ha spiegato uno degli estensori, Roman Lozynskyi. Alcune località sono tornate al loro nome pre rivoluzionario, altre, come Novomoskovsk, 'nuova Mosca' dal 1794, hanno acquisito un nome nuovo, in questo caso Samar. Diversi deputati hanno bloccato lo scranno del presidente durante il dibattito nel tentativo di far slittare il voto del provvedimento a cui si oppongono. 

Sì di Fdi-Fi-Pd alla risoluzione finale su Kiev, no per M5s-Lega

Le delegazioni di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Partito democratico, con l'eccezione di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, hanno votato compattamente a favore del testo finale sul supporto dell'Ue all'Ucraina, anche se conteneva il controverso punto 8 sull'uso delle armi occidentali in territorio russo, su cui in precedenza avevano votato contro. Hanno invece votato contro la risoluzione finale le delegazioni di Lega, M5s, Sinistra Italiana e Verdi. Gli eurodeputati italiani hanno in larga parte votato in dissenso dai loro gruppi europei sull'uso di armi occidentali in territorio russo. Sul controverso punto 8 della risoluzione al voto oggi Socialisti e Ppe hanno votato nettamente a favore. Le defezioni nei popolari infatti sono state appena sei di cui la metà sono eurodeputati di Forza Italia. Scenario simile per i socialisti, dove i contrari nel gruppo del Pse sono stati solo 14, dei quali nove sono eurodeputati Dem. Isolati rispetto al loro gruppo anche i Verdi italiani: Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi hanno votato in dissenso rispetto alla linea dei Greens. Si è invece spaccato il gruppo europeo di Giorgia Meloni, Ecr, con la delegazione di Fratelli d'Italia compattamente contro all'uso delle armi occidentali in Russia, sostenuto invece dai polacchi del PiS. Sostanzialmente in linea invece il voto della Lega con quello del gruppo dei Patrioti per l'Europa. Anche la posizione del Movimento 5 stelle e di Sinistra Italiana è risultata in linea con la famiglia della Sinistra Ue. 

Kiev: "La Germania ha consegnato un altro consistente pacchetto di aiuti militari all'Ucraina"

Fonti Pd: "Su Kiev compatti, anche Annunziata contraria alle armi"

Tutta la delegazione del Pd ha votato in modo compatto a favore della risoluzione" finale sul supporto militare dell'Ue all'Ucraina, "tranne due astenuti". Lo rendono noto fonti della delegazione dem all'Eurocamera dopo il voto in Aula sul testo. "Il voto contrario all'articolo 8 è stato sostenuto dalla maggioranza della delegazione, compreso il voto di Lucia Annunziata", spiegano ancora le stesse fonti in riferimento al punto sull'uso delle armi Ue da parte di Kiev in territorio russo, aggiungendo che c'è stato un errore da parte dell'eurodeputata al momento della votazione.

Italiani contro l'uso di armi in Russia ma Pd e Fi divisi

Gli eurodeputati italiani hanno votato essenzialmente contro la risoluzione del Parlamento Ue che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". Si registrano però divisioni nel Pd e in Forza Italia. Compattamente contrarie le delegazioni di Lega e Fratelli d'Italia e, a sinistra, Movimento 5 Stelle e Avs.

Ucraina: Tajani, 'voteremo 'no' in Ue a uso armi in territorio russo'

''Noi oggi voteremo 'no' al Parlamento europeo all'emendamento che prevede l'utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino, in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo e anche in sintonia con le scelte del Consiglio Affari Esteri che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi al di fuori del confine ucraino''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a margine della conferenza stampa nella sala Lucio Colletti della Camera per presentare i due nuovi 'acquisti' di Fi, i consiglieri comunali dell'Assemblea capitolina, Rachele Mussolini, ex di Fdi, e Francesco Carpano, ex di Azione.

Ucraina: Verdi italiani a Strasburgo contro risoluzione su sostegno Ue

I Verdi italiani nel Parlamento Europeo voteranno "decisamente contro" la risoluzione sul sostegno all'Ucraina, "una proposta apertamente volta all’incremento delle forniture militari, all’utilizzo di tali forniture a scopo offensivo, rischiando l’escalation anche sul territorio della Federazione Russa, ed ostinata a perseguire la vittoria militare ad ogni costo, senza realmente affrontare il tema dei negoziati di pace e della perdita di vite umane, che appare ormai essere accettata nell’indifferenza generale". Lo dichiarano gli eurodeputati italiani del gruppo Verdi/Ale, in una nota.

"Ribadiamo il nostro sostegno al popolo ucraino - continuano - per cui voteremo una serie di emendamenti volti a modificare un irricevibile impianto della mozione, e ove tali emendamenti saranno respinti confermeremo voto contrario". Gli eurodeputati sono impegnati affinché "finalmente l’Ue dichiari apertamente una soluzione diplomatica del conflitto, ponendo fine all’aggressione russa in danno del popolo ucraino. Popolo ucraino a cui va tutto il nostro sostegno", concludono.

Eurocamera: Kiev deve poter colpire obiettivi in Russia'

L'Eurocamera afferma che l'Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia. In una risoluzione, non vincolante e adottata giovedì con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, gli eurodeputati affermano che senza l'abolizione delle attuali restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali, "l'Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all'autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture".

Spiegel: Berlino lavora a pacchetto armi da 1,4 mld a Kiev

Nonostante la maggior parte dei fondi di bilancio per il sostegno militare all'Ucraina sia già stata esaurita, il governo tedesco vuole consegnare un ulteriore pacchetto di armi per un totale di quasi 1,4 miliardi di euro entro la fine dell'anno. ïLo scrive der Spiegel. Per il finanziamento è previsto un calcolo misto. Da un lato, il Ministero della Difesa vuole liberare 397 milioni di euro dal proprio bilancio. Questo risparmio è possibile perché i costi energetici per la Bundeswehr erano stati fissati un po' troppo alti. Inoltre, un miliardo di euro che la Germania ha raccolto negli ultimi mesi dai partner in Europa e nel mondo per rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina sarà utilizzato per il nuovo pacchetto di armi.

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