Offensiva ucraina in Russia, perché Kiev ha attaccato Kursk e Belgorod: cosa sappiamo

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Introduzione

L’avanzata di Kiev nelle regioni russe procede da quasi due settimane, con le forze ucraine che hanno preso decine di villaggi e conquistato centinaia di prigionieri. La Russia, che ha richiamato le forze a Kursk e Belgorod, fatica a respingere gli ucraini da quella che è una delle regioni più ricche in mano a Mosca, visto che ci sono diverse industrie metalmeccaniche, chimiche e petrolchimiche, a cui si aggiungono le cosiddette terre rare.

 

Ma quindi, perché l’Ucraina ha deciso di attaccare? Se sembra difficile pensare a un tentativo di distrarre uomini dal fronte, un vantaggio risibile a fronte della forza preponderante di Mosca in termini numerici, è più semplice pensare a un tentativo degli ucraini di arrivare a una situazione di pareggio con i russi, che a loro volta detengono diversi oblast orientali del Paese, e di risollevare il fronte interno, cercando allo stesso tempo di screditare la figura di Putin. Da non tralasciare, infine, anche l’impatto sull’opinione pubblica internazionale, che potrebbe essere risollevata da questa situazione.

Quello che devi sapere

Cosa sta succedendo

  • Un'audace avanzata militare ucraina nella regione russa di Kursk ha visto le forze di Kiev conquistare decine di villaggi, fare centinaia di prigionieri e costringere all'evacuazione di decine di migliaia di civili in quello che è diventato il più grande attacco al Paese dalla Seconda guerra mondiale. Dopo quasi due settimane di combattimenti, le truppe russe stanno ancora lottando per respingere i nemici

 

Per approfondire: Guerra Russia Ucraina, ecco come l'esercito di Kiev è avanzato nel Kursk. LE MAPPE

La situazione di Kursk

  • Le regioni russe di Kursk, Bryansk e Belgorod condividono un confine di 1.160 chilometri (720 miglia) con l'Ucraina. Ciò include una sezione di 245 chilometri (152 miglia) nella regione di Kursk. Questa frontiera aveva solo una protezione simbolica prima che Mosca invadesse l'Ucraina nel 2022. Da allora è stata rafforzata con posti di blocco sulle strade principali e fortificazioni campali in alcuni punti. La porosità del confine, unita all’effetto sorpresa, hanno aiutato le truppe di Kiev, che hanno preso di sprovvista Mosca, concentrata invece sulla parte orientale dell’Ucraina

Le risorse di Kursk

  • Le risorse del territorio sono preziosissime: nella regione ci sono diverse industrie metalmeccaniche, chimiche e petrolchimiche. Da non tralasciare anche l’agricoltura, visto che quello è il cuore delle cosiddette terre nere, le superfici più fertili che inglobano cinque regioni della Russia centrale. Da sole, Kursk e Belgorod forniscono tra il 2 e il 3 per cento del Prodotto interno lordo russo. La centrale nucleare di Kursk, quella tenuta particolarmente d’occhio in questi giorni dall’Agenzia atomica e dalle diplomazie del mondo, è una delle tre più importanti e fornisce duemila megawatt di energia elettrica

La volontà di Kiev

  • Kiev assicura tuttavia di non avere alcuna intenzione di occupare la regione russa. Heorhii Tykhyi, portavoce del ministero degli Esteri, ha precisato che l'operazione ha come obiettivo quello di rendere più difficile la logistica militare delle forze di Mosca e il rafforzamento delle unità militari nell'est dell'Ucraina. "Diversamente dalla Russia, l'Ucraina non ha bisogno delle proprietà degli altri. L'Ucraina non è interessata a prendere il controllo della regione di Kursk, ma proteggere la vita degli ucraini", ha spiegato

Complicare le logistiche militari

  • Il portavoce degli Esteri ucraino Tykhyi ha poi evidenziato come l’attacco ucraino vada anche a complicare la "logistica militare" russa in generale (e non soltanto in riferimento al Donetsk). Già nei primi giorni dopo l’attacco molti analisti avevano sottolineato come l’attacco ucraino potesse essere motivato dal tentativo di far spostare a Mosca parte delle sue truppe, dirottandole a Kursk e togliendole quindi dai fronti di battaglia nell’Ucraina meridionale, orientale e in quella nord-orientale
  • Una visione pian piano contraddetta dai fatti, con la Russia che ha iniziato a spostare uomini su Kursk, forte di un vantaggio numerico incolmabile per Kiev, e a rispondere

Le ragioni/1

  • Ma allora perché l’Ucraina ha deciso di invadere la regione di Kursk? La ragione principale, visto che pare difficile sostenere un’invasione della Russia su più larga scala, potrebbe essere quella di arrivare a una sorta di negoziato più equilibrato, visto il controllo di Mosca su alcuni oblast di Kiev, e concludere con una sorta di “scambio” tra territori, come ha anche suggerito negli ultimi giorni il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby

Le ragioni/2

  • L’obiettivo, però, è anche interno: come sottolinea il New York Times, l’attacco a sorpresa di Kiev potrebbe anche avere l’obiettivo di risollevare gli animi dei suoi soldati e dei suoi cittadini. Bisogna infatti tenere in conto che una controffensiva di successo non arriva ormai dagli ultimi mesi del 2022, mentre l’avanzata russa di fatto non si è mai fermata

Le ragioni/3

  • Da non sottovalutare, però, la capacità che un simile attacco ha di parlare a un pubblico completamente diverso, a quei russi che ora potrebbero cambiare idea su Putin. Nel corso del suo quarto di secolo da presidente russo, Putin ha cercato di presentarsi come un leader forte, qualcuno a cui si può affidare la salvaguardia della sicurezza della Russia e del suo popolo. L'attentato terroristico al Crocus City Hall fuori Mosca ad aprile ha in qualche modo intaccato quell'immagine. Ma l'attuale incursione ucraina può rappresentare una minaccia molto più grande al suo marchio di "zar della sicurezza" e potrebbe accrescere l'incertezza e la paura tra i russi comuni

Convincere gli altri Paesi a non fermare gli aiuti militari

  • Sempre il New York Times ha poi ricordato che qualche vittoria dell’Ucraina contro la Russia potrebbe cambiare l’atteggiamento dei Paesi che fino ad adesso le hanno inviato armi per difendersi: sono molte le cancellerie che hanno iniziato a sollevare sempre più dubbi sull’opportunità di continuare ad armare Kiev, a fronte di un bilancio militare negativo. La speranza di Kiev è che portando a casa risultati tangibili lo spirito possa sensibilmente mutare

Utilizzare le armi anche per attaccare la Russia

  • Sempre parlando di armi, per mesi Kiev ha chiesto ai suoi alleati di permettere di utilizzare i rifornimenti militari inviati non solo per difendersi da Mosca, ma anche per attaccarla. Dopo una lunga serie di risposte negative - motivate dalle preoccupazioni che questo potesse portare a un'escalation del conflitto anche fuori dall'Ucraina - il quadro è cambiato
  • A fine maggio Washington aveva dato il primo ok alla richiesta ucraina, pur limitandola alle zone militari di confine. Man mano anche altri Paesi (ma non l'Italia) avevano ammorbidito la loro posizione. L'attacco a Kursk sembra aver cambiato le cose definitivamente anche in Europa: la posizione è che l'Ucraina ha il diritto di difendersi anche attaccando il suo aggressore. Ed è stata ribadita da ultimo lo scorso 13 agosto, quando un portavoce della Commissione Ue ha detto che l'esecutivo europeo "è a favore dell'esercizio legittimo all'autodifesa da parte dell'Ucraina e dei suoi sforzi per ripristinare la sua integrità territoriale e sovranità e per respingere e combattere l'aggressione illegale della Russia", anche attraverso l'attacco a Kursk

 

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