Guerra Russia-Ucraina, qual è la situazione sul campo? Le mappe

Qualcosa si muove. Più di qualcosa. Come ha notato il New York Times, per lunghi periodi il conflitto in corso tra Russia e Ucraina ha richiamato paragoni con la prima guerra mondiale: due eserciti impegnati in accesi combattimenti per arrivare alla conquista o alla perdita di poche decine di metri al giorno. Risultato: dalla primavera del 2023 fino all’inizio di quest’anno la linea del fronte e le aree di controllo russo sul suolo ucraino sono rimaste più o meno immutate. Neanche la controffensiva di Kiev lanciata nell’estate dello scorso anno aveva sensibilmente spostato la situazione sul campo. Negli ultimi mesi, però, e in particolare nelle ultime settimane, lo spartito pare cambiato. Si sono aperti nuovi fronti di combattimento e lo stato delle cose sul terreno è diventato decisamente più fluido e dinamico con i due belligeranti che si trovano di fronte alla necessità di effettuare scelte delicate per la prosecuzione della guerra e in vista di un’eventuale negoziazione per la pace. Vediamo di capire meglio cosa sta succedendo e come siamo arrivati in questa fase tumultuosa, con l’aiuto di una serie di mappe digitali. Il fronte orientale Come si diceva, per lungo tempo la linea del fronte sud orientale è rimasta stabile. Dalla primavera 2023 fino all’inizio di quest’anno non si sono registrati spostamenti significativi, nonostante gli intensi combattimenti. Anche la tanto attesa controffensiva nell'estate 2023, sulla quale il presidente Volodymyr Zelensky e lo stato maggiore dell’esercito di Kiev riponevano molte speranze, si era conclusa con minimi guadagni territoriali. Le vicende, su questa parte del fronte, hanno cominciato a prendere un’altra forma nel febbraio di quest’anno. I russi sono riusciti a sfondare le difese ucraine nella città di Avdiivka che si trova ad appena 10 chilometri dalla periferia di Donetsk. Conquistata questa roccaforte, le truppe di Mosca hanno guadagnato la possibilità di espandersi ulteriormente verso ovest. Da allora gli avanzamenti dei soldati di Vladimir Putin sono proseguiti ad intermittenza fino ad arrivare in questi giorni in prossimità della città di Pokrovsk, strategicamente significativa perché situata in corrispondenza di un importante snodo stradale e ferroviario. Il fronte nord Le ultime settimane di guerra hanno visto anche l’apertura di un nuovo fronte. Proprio i successi russi nell’area sud orientale del Paese, hanno spinto l’Ucraina ad una mossa ardita e sorprendente: un’incursione in territorio russo a nord nei pressi della città di Kursk. L’azione ha fatto cadere in mano ucraina un centinaio di insediamenti nei dintorni del confine e ha permesso alle truppe di Kiev di catturare una porzione di territorio del nemico di circa 1.300 km quadrati. In questo modo l’Ucraina sperava di costringere i russi a spostare una parte delle proprie truppe dal fronte orientale e quindi alleggerire la pressione in quella porzione di Paese. La mossa, per il momento almeno, non sembra aver provocato gli esiti sperati. L’esercito di Mosca ha continuato ad avanzare verso Pokrovsk e allo stesso tempo ha lanciato una controffensiva al nord che ha portato al recupero di alcuni dei territori persi inizialmente a causa dell'incursione. Lo stesso dilemma che l’azione di Kiev avrebbe dovuto imporre ai russi, secondo alcuni osservatori, sembra ora attraversare il campo ucraino: “Che settore rinforzare in una fase in cui la pressione è sia in Donbass che nel saliente conquistato in Russia?”. Ma l’attivismo di Kiev in territorio russo non è finito. Il 18 settembre scorso una flotta di droni - secondo quanto riferito ai media da fonti del governo ucraino - ha colpito un magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo nell'insediamento di Toropets, nella regione di Tver. L'attacco ha causato violente esplosioni e incendi che hanno coinvolto un'area di diversi chilometri. Toropets si trova a meno di 400 chilometri da Mosca e a poco meno di 500 dal confine con l’Ucraina. Si è trattato, come ha spiegato l'emittente britannica BBC, di quel tipo di attacchi che l’Ucraina vorrebbe poter condurre con i missili forniti dagli alleati occidentali. In attesa di un’autorizzazione che ancora non arriva, Kiev ha provveduto con droni di propria fabbricazione.