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Guerra Israele-Hamas, Gallant: "Stiamo preparando governo alternativo ad Hamas"

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Medioriente, Netanyahu torna in testa a sondaggi e frena su tregua
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Medioriente, Netanyahu torna in testa a sondaggi e frena su tregua
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"Introdurremo altre forze che consentiranno un governo diverso" ha detto il ministro della difesa. In 120mila protestano in Israele contro il governo, sperano in un accordo per la liberazione degli ostaggi. Ci sono spiragli sulla tregua. I leader di Hamas all'estero hanno espresso sostegno alle proposte di Israele, ma la risposta definitiva deve arrivare da Yahya Sinwar e Mohammed Deif, capi della fazione islamica a Gaza. Ma Netanyahu ribadisce: 'La condizione resta la fine del movimento'

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"Introdurremo altre forze che consentiranno un governo diverso" ha detto, citato dai media, il ministro della difesa Yoav Gallant. "Pronti all'accordo perché vogliamo con forza il rilascio degli ostaggi", ha detto il consigliere capo per la politica estera di Netanyahu precisa però: 'Ci sono ancora molti dettagli da definire, ma non ci sarà un cessate il fuoco permanente fino a che tutti gli obiettivi di Israele non saranno raggiunti'. Intanto il presidente israelinao Herzog ha ringraziato il presidente Biden per i suoi sforzi, ed espresso pieno sostegno al premier e al governo per un accordo che veda il rilascio degli ostaggi. Il Cairo agli Usa: 'Israele si ritiri dall'area prima di riaprire il valico di Rafah'.


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Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". GUARDA IL VIDEO

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Per il presidente Usa ci sarebbe sul tavolo una roadmap per il cessate  il  fuoco nella Striscia, che potrebbe favorire la liberazione degli   ostaggi. "È ora che questo conflitto finisca". Positiva la reazione di   Hamas alle parole del presidente americano: Poi, il leader USa attacca   Trump: "Pericoloso dire che un processo è truccato". LEGGI L'ARTICOLO

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Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

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Il Brasile condanna l'attacco di Israele nel sud del Libano

Il governo brasiliano "esprime la propria indignazione e condanna il bombardamento di ieri a Saddikine, nel sud del Libano, che ha ferito tre cittadini brasiliani. Tutti sono in cura presso l'ospedale libanese italiano di Tiro". Si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri. "L'episodio è avvenuto nel contesto degli attacchi delle forze armate israeliane nel sud del Libano e di Hezbollah nel nord di Israele. L'ambasciata del Brasile a Beirut è in contatto con i parenti e l'équipe medica e sta fornendo assistenza consolare - prosegue la nota -. Dall'inizio del conflitto tra Israele e Palestina, l'ambasciata a Beirut ha monitorato e mantenuto contatti regolari con i residenti brasiliani nel sud del Libano". "Il Brasile - conclude il comunicato - esorta le parti coinvolte nelle ostilità a esercitare la massima moderazione, nonché il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario, al fine di prevenire l'estensione del conflitto a Gaza ed evitare ulteriori vittime civili innocenti".

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che    ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in    Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180  partoriscono   ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post  partum è   difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle  tende, dove   molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime  condizioni   igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a  fornire assistenza   alla maternità. La presidente di Medici Senza  Frontiere: "Situazione   inimmaginabile, serve un cessate il fuoco  permanente". L'APPROFONDIMENTO

Israele: dal kibbutz ai grattacieli di Tel Aviv, l’attesa degli sfollati del Sud

I residenti delle comunità attaccate il 7 ottobre aspettano un accordo che liberi gli ostaggi, metta fine alla guerra a Gaza e li riporti nelle  loro case. IL REPORTAGE

Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano

Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice   dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la   morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un   cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA

Dall'ambasciatore italiano in Israele solidarietà agli ostaggi

Nell'ambito delle iniziative per la celebrazione della Festa della Repubblica in Israele, l'ambasciata italiana ha fatto sapere di aver organizzato un evento presso il Forum delle Famiglie degli ostaggi e degli scomparsi a Tel Aviv. "Un segnale di vicinanza per esprimere - ha spiegato l'ambasciata - solidarietà e speranza per le famiglie degli ostaggi. L'ambasciatore Sergio Barbanti è intervenuto auspicando, come nelle parole del Presidente Mattarella, la liberazione immediata degli ostaggi sequestrati nel disumano attacco del 7 ottobre".

Usa: Israele ha centrato buona parte dei suoi obiettivi a Gaza

Israele ha "centrato buona parte dei suoi obiettivi a Gaza". Lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Binaca, John Kirby, in un'intervista a Abc. "Parlando dal punto di vista militare, Hamas non è più nelle situazione di condurre un attacco come quello del 7 ottobre. Non stiamo comunque dicendo che Hamas è stato spazzato via o che non rappresenta più una minaccia per Israele, diciamo che non ha la capacità militare di condurre" un attacco come quello del 7 ottobre, ha messo in evidenza Kirby.

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato   per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come   simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni   sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della   Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le   manifestazioni a favore di Gaza. COSA SAPERE

Israele: dopo decisione Maldive, cittadini non vadano nel Paese

"Alla luce della decisione del governo delle Maldive di vietare l'ingresso ai cittadini con passaporto israeliano", il Ministero degli Affari Esteri ha raccomandato ai propri cittadini "di evitare qualsiasi viaggio alle Maldive". "La raccomandazione - ha spiegato - è valida anche per i cittadini israeliani in possesso di passaporto straniero, oltre a quello israeliano. Per i cittadini israeliani che rimangono nel paese si consiglia di prendere in considerazione l'idea di andarsene, poiché se per qualsiasi motivo si trovassero in difficoltà, sarà difficile per noi aiutarli".

Media: le Maldive vogliono vietare l'ingresso agli israeliani

Il governo delle Maldive ha deciso oggi di modificare le leggi per vietare l'ingresso nell'arcipelago dell'Oceano Indiano ai titolari di passaporto israeliano, in mezzo alla crescente rabbia dell'opinione pubblica nel Paese, a maggioranza musulmana, per gli attacchi delle forze israeliane a Gaza. La decisione è stata annunciata dal ministro dell'Interno Ali Ihusan durante una conferenza stampa tenuta presso l'ufficio del presidente, ha riferito il portale di notizie Sun.mv. "Il governo ha deciso oggi di apportare le modifiche legali necessarie per vietare l'ingresso alle Maldive con passaporti israeliani il prima possibile", ha detto il ministro. Il governo ha istituito un comitato speciale di ministri per accelerare il processo, ha aggiunto il portale di notizie. Le Maldive ricevono più di un milione di turisti ogni anno, inclusi circa 15.000 provenienti da Israele.

Parata per l'Israel Day a New York: 'Ostaggi tornino a casa'

La parata per l'Israel Day sfila sulla Quinta Strada a New York fra elevate misure di sicurezza. La parata negli anni scorsi era stata un'occasione per "celebrare Israele" ma quest'anno, spiegano gli organizzatori, l'atmosfera di festa sarà accantonata in seguito alla guerra a Gaza e agli ostaggi israeliani ancora nella mani di Hamas. "Questa non è un'atmosfera di coriandoli e musica. Questo è uno stato d'animo di incrollabile e ferrea solidarietà agli ostaggi per riportarli a casa, ma anche il nostro orgoglio per la nostra identità ebraica", ha detto Mark Treyger, il numero uno del Jewish Community Relations Council. La parata, giunta la suo 59mo anno, dovrebbe attirare più di 40.000 persone. Fra le personalità presenti il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer. "Hamas è malvagia e la batteremo", ha detto Schumer cantando 'Bring them home', portate gli ostaggi a casa.

Papa: "Quante macerie per guerra, egoismo, indifferenza, ricostruire ciò che l’odio distrugge"

“Vediamo ogni giorno troppe strade, forse una volta odorose di pane sfornato, ridursi a cumuli di macerie a causa della guerra, dell’egoismo e dell’indifferenza! “. E’ il grido di dolore del Papa in occasione della celebrazione a San Giovanni in Laterano per la Solennità del Corpus Domini. “È urgente - ammonisce il Pontefice- riportare nel mondo l’aroma buono e fresco del pane dell’amore, per continuare a sperare e ricostruire senza mai stancarsi quello che l’odio distrugge”.

Bergoglio spiega il senso della processione eucaristica  che, percorrendo via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Papa impartirà la benedizione: “Porteremo tra le case della nostra città il Signore. Non lo facciamo per metterci in mostra, e neanche per ostentare la nostra fede, ma per invitare tutti a partecipare, nel Pane dell’Eucaristia, alla vita nuova che Gesù ci ha donato; facciamo la processione con questo spirito”.

Israele, famiglie ostaggi a governo: dite sì a accordo Netanyahu

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato una nuova manifestazione questa sera a Gerusalemme davanti la residenza del premier Benyamin Netanyahu per sollecitare, in vista della riunione del Gabinetto di guerra, i ministri e gli esponenti del governo ad approvare il cosiddetto 'accordo Netanyahu' per il rilascio dei rapiti. "Diremo 'Sì all'accordo Netanyahu' per riportare a casa - ha sostenuto il Forum - gli ostaggi, sia quelli da curare sia quelli da seppellire". Anche i residenti del kibbutz Nir Oz - uno tra i più colpiti nell'attacco del 7 ottobre sia come uccisi sia come ostaggi - si è schierato con 'l'accordo Netanyahu' sostenendo - rivolgendosi al premier e al presidente Usa Biden - che "il quadro della vostra proposta è sostenibile e fattibile e può porre fine al sofferenza continua che stiamo attraversando. Vi invitiamo a prendere questa decisione che sarà quella di una leadership che dimostrerà che la nostra speranza non è ancora perduta".

Scholz a Netanyahu, sostegno a proposta pace Biden

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sostenuto, parlando al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la proposta di pace israeliana annunciata due giorni dal presidente americano Joe Biden. Scholz ha chiesto a Netanyahu che il governo israeliano "continui a lavorare" per un miglioramento duraturo delle condizioni umanitarie degli abitanti della Striscia di Gaza e ha espresso preoccupazione per la possibilita' che scoppi un conflitto regionale, sottolineando che prevenirlo dovrebbe essere una "priorita' comune". Riguardo alla proposta in tre fasi per un cessate il fuoco, il ministero degli Esteri di Berlino "ha accolto con favore le recenti proposte negoziali israeliane che il presidente degli Stati Uniti Biden ha approvato nel suo discorso di venerdi'". Secondo il governo tedesco, "Hamas deve porre fine una volta per tutte alla sua attivita' omicida e rilasciare gli ostaggi; con l'offerta israeliana, la prospettiva di porre fine ai combattimenti e alla guerra e' ora a portata di mano", si legge nella nota del ministero guidato da Annalena Baerbock. 


Manifestazione pro Palestina, al via corteo a Firenze

È partito da piazza San Marco, con alcune centinaia di persone, soprattutto studenti, il corteo in solidarietà con il popolo palestinese; ad aprirlo un grande striscione: 'Gaza è un genocidio'. "Da più di otto mesi è in corso un genocidio con la complicità e il silenzio dell'occidente", è stato detto dagli organizzatori alla partenza della manifestazione, ricordando anche "il senso completo di smarrimento e disagio", perché "quelli che lo compiono sono i nostri alleati che anche la stampa difende e legittima". Da piazza San Marco, ribattezzata dagli studenti piazza Shereen Abu Akleh, la giornalista di Al Jazeera uccisa due anni fa dall'esercito israeliano, è stato poi rivolto "un abbraccio di solidarietà a chi nelle università e nelle scuole si sta mobilitando a fianco del popolo palestinese e che sta subendo arresti, manganellate e repressione da parte delle forze dell'ordine", in riferimento a quanto accaduto in settimana a Firenze, con nove persone perquisite e sei indagate per gli scontri al termine della manifestazione davanti al consolato Usa dello scorso 23 febbraio. Il corteo si è poi diretto in via XVII Aprile e si concluderà proprio nei pressi della sede diplomatica statunitense in lungarno Vespucci. 

Usa: ci aspettiamo che Israele dica sì se Hamas accetta proposta

Gli Stati Uniti si attendono che Israele dica "sì" al piano delineato da Joe Biden nel caso in cui Hamas lo facesse. Lo afferma il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale John Kirby in un'intervista ad Abc. "Ci attendiamo che se Hamas si dirà d'accordo con la proposta, Israele dirà di 'sì'", aggiunge Kirby.

Media: concluso al Cairo incontro tra Egitto, Usa e Israele

Si è concluso al Cairo l'incontro tra le delegazioni di Stati Uniti, Egitto e Israele. Lo riporta il sito di Al Qhera News citando fonti di alto livello. Durante l'incontro, che era incentrato sulla riapertura del valico di Rafah, l'Egitto ha mantenuto ferma la sua posizione riguardo la necessità che Israele si ritiri dal lato palestinese del valico per poter riprendere le operazioni di confine, secondo quanto riferito da una fonte a Cairo News Channel. L'Egitto, rivelano ancora le fonti, ha ribadito che è Israele responsabile del mancato ingresso di aiuti umanitari a Gaza da quando, il 7 maggio scorso, i suoi militari hanno preso il controllo della parte palestinese del valico di Rafah. 

Gallant: 'Stiamo lavorando a governo alternativo ad Hamas a Gaza'

"Un'ampia partecipazione della comunità internazionale al vertice" di pace in Svizzera il 15 e 16 giugno "sarà un passo cruciale verso una pace giusta in Ucraina". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, appoggiando l'appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle nazioni asiatiche - lanciato dal palco dello Shangri-La Dialogue di Singapore - affinché si uniscano al summit. L'intervento di Zelensky alla conferenza sulla sicurezza più importante dell'Indo-Pacifico è stato "importante in vista del summit globale per la pace in Svizzera", sottolinea Borrell. "Il momento di agire è adesso. Dobbiamo fare tutti di più e in fretta", aggiunge. 

Egitto chiede il via libera per 350 camion al giorno per Gaza

Si è conclusa poco fa al Cairo l'attesa riunione a tre Egitto-Usa-Israele su Gaza, e in particolare la situazione al valico di Rafah, sulla base della proposta presentata due giorni fa dal presidente Usa Joe Biden. Lo fanno sapere fonte egiziane di alto livello all'emittente statale Al Qahera, precisando che l' incontro si è svolto a livello di responsabili della sicurezza e dell'intelligence. "La delegazione egiziana si è concentrata sulla necessità di un'azione immediata per consegnare a Gaza almeno 350 camion di aiuti al giorno, compresi tutti i materiali necessari, siano essi cibo, medicine o carburante", ha detto la fonte. "L'Egitto - ha aggiunto - ha mantenuto la sua ferma posizione sulla necessità del ritiro israeliano dal lato palestinese del valico di Rafah affinché possa funzionare nuovamente e ha confermato la piena responsabilità di Israele nell'impedire l'ingresso di materiali di soccorso e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza". 

Casa Bianca: "Se Hamas accetta proposta, ci aspettiamo che Israele dica di sì"

"Questa era una proposta israeliana. Se verrà accettata da Hamas, ci aspettiamo completamente che Israele dica di sì". E' quanto ha detto, intervistato da Abcnews, il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della casa Bianca, John Kirby, riguardo all'accordo per lo scambio ostaggi-prigionieri e per il cessate il fuoco presentato venerdì da Joe Biden. 

Gallant: stiamo preparando governo alternativo ad Hamas

"Stiamo preparando un governo alternativo a Hamas e, quando isoleremo le aree, allontaneremo da queste il popolo di Hamas e vi introdurremo altre forze che consentiranno un governo diverso". Lo ha detto, citato dai media, il ministro della difesa Yoav Gallant. "Stiamo strangolando Hamas impedendole di continuare ad esistere. Non avrà - ha continuato - la capacità di rafforzarsi e armarsi".Gallant che è stato in visita al Comando del fronte sud ha poi detto che "l'operazione a Rafah procede sopra e sotto terra. Le forze stanno combattendo con grande determinazione". 

Cairo agli Usa, Israele si ritiri prima di riaprire Rafah

La riapertura del valico di Rafah dovrà essere preceduta dal "ritiro incondizionato di Israele dall'area" e dall'assicurazione che l'invio di aiuti a Gaza possa avvenire "senza restrizioni". E' quanto prevede un documento che l'Egitto si appresta a presentare agli Stati Uniti nell'ambito della ripresa dei negoziati, secondo quanto rivelato da una fonte di alto livello ad Al Arabiya "Il Cairo offrirà soluzioni rapide per fornire aiuti a Gaza senza restrizioni", riferisce la fonte. L'Egitto, inoltre, chiede la presenza dei palestinesi nella gestione del valico di Rafah. 

Esercito israeliano annuncia nuova operazione a Rafah

L'esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato una nuova operazione a Rafah, precisamente all'interno del campo di Yabna, nella parte centrale della città. L'Idf ha affermato di aver ucciso diversi terroristi,  localizzato un'infrastruttura militare e molte armi, comprese artiglieria anti-aerea. Dallo scorso 6 maggio, Israele ha avviato un'operazione a Rafah, dove in questi mesi di conflitto si sono rifugiati oltre un milione di palestinesi in fuga dal nord e dal centro della Striscia. 

Emirati-Qatar, sostegno alla proposta di tregua a Gaza

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan e l'emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani hanno discusso ad Abu Dhabi la proposta per un accordo di cessate il fuoco a Gaza presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale degli Emirati (Wam) citata dal Guardian. I due leader hanno espresso sostegno a tutte le "iniziative e sforzi seri" verso una pace duratura nella regione.

Israele, raid contro Hezbollah nell'area della Beqaa

In risposta al missile lanciato dal Libano ieri contro un drone israeliano che operava in territorio libanese, l'esercito ha colpito "un compound usato dagli Hezbollah nell'area della Beqaa in Libano". Lo ha detto il portavoce militare secondo cui sono stati attaccati durante la notte "una struttura militare degli Hezbollah nell'area di Bint Jbeil e centri di comando nelle zone di Qana e Baraachit nel sud del Libano".

Idf opera nel campo di Yabna, nella parte centrale di Rafah

L'esercito israeliano ha di recente cominciato a operare nel campo profughi di Yabna nella parte centrale di Rafah, non distante dal confine con l'Egitto. Lo ha fatto sapere, citato da Times of Israel, l'Idf secondo cui la Brigata Givati "ha ucciso numerosi terroristi operativi e localizzato strutture militari". Trovate anche - ha continuato la stessa fonte - molte armi e numerosi pozzi di lancio di razzi sul confine con l'Egitto.

Libano: media, due civili morti in un attacco israeliano

L'agenzia di stampa ufficiale libanese ha annunciato che due civili sono stati uccisi in nuovi attacchi israeliani nel sud del Paese, in un momento in cui si sono intensificate le violenze tra Israele e Hezbollah. Il gruppo filo-iraniano aveva annunciato in mattinata di aver inviato diversi droni d'attacco contro una posizione militare israeliana nelle alture del Golan, poche ore dopo gli attacchi israeliani contro le sue posizioni nel Libano orientale, lontano dal confine. Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, il 7 ottobre, Hezbollah ha regolarmente scambiato fuoco con l'esercito israeliano a sostegno del suo alleato palestinese.

Hamas, il bilancio dei morti sale a 36.439 persone

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 36.439 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sette mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 60 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 82.627 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.

Iran a Stati islamici, 'sostenete il popolo palestinese'

"Gli Stati islamici non dovrebbero risparmiare alcuna opportunità e capacità per sostenere il popolo palestinese"; lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, durante una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Si prevede che i Paesi islamici rafforzino la cooperazione per creare un'importante ed efficace capacità di sostegno alla popolazione oppressa di Gaza, ha aggiunto, citato dall'Irna. Fidan ha definito valida la proposta dell'Iran di tenere una riunione straordinaria dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica. "Israele ha assediato Gaza per distruggere i palestinesi, quindi dovremmo usare tutta la nostra forza per impedire la continuazione di questo genocidio e crimine contro l'umanità", ha aggiunto. 

Oggi incontro Egitto-Usa-Israele su utilizzo valico Rafah

La riapertura del valico di Rafah, che collega Gaza con l'Egitto e attraverso il quale la maggior parte degli aiuti è entrata nell'enclave palestinese, è il tema su cui si concentreranno i negoziatori di Egitto, Stati Uniti e Israele, in un incontro previsto per oggi. Il quotidiano statale Al Ahram sottolinea che l'Egitto ha

chiarito a "tutte le parti" la sua "posizione irremovibile di non aprire il valico di Rafah finche' Israele manterrà il controllo sulla parte palestinese". Una fonte citata dal canale Al Qahera News, molto vicina ai servizi segreti egiziani, ha inoltre ribadito che Il Cairo "ritiene la parte israeliana responsabile delle conseguenze

della chiusura del valico di Rafah, e del "deterioramento della

situazione umanitaria".

L'annuncio dell'incontro e' coinciso con le dichiarazioni di

sabato del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla proposta

di raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il

rilascio degli ostaggi detenuti dal movimento islamico

palestinese e l'aumento degli aiuti umanitari agli abitanti di

Gaza. Il flusso di aiuti a Gaza è stato notevolmente limitato in

seguito all'inizio dell'operazione militare israeliana a Rafah e

alla presa del lato palestinese del valico, che era l'unica

uscita dall'enclave non controllata da Israele.

Il Papa: "Cessi escalation guerre, ora dialogo e trattativa"

"Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar", ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus. "Faccio appello alla saggezza dei governanti perché cessi l'escalation e si ponga ogni impegno nel dialogo e nella trattativa", ha aggiunto il Pontefice. 

Wafa, 'morto palestinese 17enne ferito da Israele a Gerico'

La Wafa ha riferito della morte di un giovane palestinese di 17 anni Muhammad Al-Bitar ferito ieri "dai proiettili delle forze di occupazione israeliane" nel campo profughi di Aqabat Jabr vicino Gerico, in Cisgiordania. Nello stesso episodio - ha sostenuto la Wafa - era stato ucciso anche un altro giovane palestinese di 16 anni, Ahmed Ashraf Walid Hamidat. Entrambi - ha spiegato la Wafa - sono stati colpiti "mentre si trovavano vicino al cimitero del campo profughi". L'Idf non ha ancora fornito la sua versione dei fatti. 

Libia, proposta Biden su Gaza realistica e realizzabile

"Accogliamo con favore l'iniziativa del presidente Biden di porre fine alla guerra a Gaza, che si basa sul cessate il fuoco, sul ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, sull'ingresso di aiuti umanitari e quindi sulla liberazione degli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi e sul ritorno dei palestinesi al nord della Striscia di Gaza. La proposta è realistica e realizzabile e invitiamo tutti a sostenere questo accordo per raggiungere una pace giusta in conformità con l'Iniziativa di pace araba e porre fine alle sofferenze degli ultimi otto mesi". Lo scrive su X Mohamed Al Menfi, presidente della Consiglio presidenziale libico. Analogo giudizio è stato espresso dal primo ministro Abdel Hamid Al Dbeibah che giudica la proposta "coerente con le nostre posizioni e i nostri sforzi". Invita poi "la comunità internazionale a sostenere questa proposta con grande serietà e di farla entrare in vigore rapidamente per alleviare la sofferenza del popolo palestinese. Chiediamo un meccanismo chiaro per monitorare la sua attuazione e garantirne il regolare svolgimento, garantendo che la guerra non si rinnovi o si espanda", ha concluso. 

Mo: Herzog, 'pieno sostegno a Netanyahu per accordo rilascio ostaggi'

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha dichiarato il suo "pieno sostegno" a Benjamin Netanyahu per la sua proposta per un accordo per il rilascio degli ostaggi, ringraziando Joe Biden per il discorso con cui venerdì ha presentato la proposta e per il suo "continuo impegno per il rilascio di tutti gli ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza". 

"Non dobbiamo dimenticare che per la tradizione ebraica non c'è comandamento più grande che salvare i prigionieri e gli ostaggi, soprattutto se si tratta di cittadini israeliani che lo Stato di Israele non è stato capace di difendere - ha continuato Herzog parlando oggi all'Università ebraica di Gerusalemme - è un nostro intrinseco dovere riportarli a casa all'interno di un accordo che preservi la sicurezza degli interessi dello Stato di Israele". 

Le parole di Herzog arrivano dopo che i ministri dell'estrema destra, Itamar ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno minacciato di abbandonare la coalizione se Netanyahu continua a cercare un accordo con Hamas. 

Israele, '2 droni dal Libano caduti al nord del Paese'

Dopo le sirene di allarme nel nord di Israele, l'esercito ha fatto sapere che due droni lanciati dal Libano "sono caduti in aree aperte". Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che "uno dei due ha provocato un incendio nella zona di Katzrin ma non ci sono vittime". 

Israele: "Operazioni proseguono a Rafah, a sud di Gaza"

L'esercito israeliano (Idf) sta continuando le sue operazioni "mirate sulla base di informazioni di intelligence" nell'area di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nel corso delle azioni "sono state localizzate dai soldati importanti quantitativi di armi e sono stati uccisi terroristi armati". Le operazioni continuano anche nella parte centrale della Striscia dove nelle ultime 24 ore "sono stati colpiti terroristi che costituivano una minaccia per i soldati, così come una cellula che operava da una struttura militare". Durante il giorno trascorso - ha aggiunto il portavoce - sono stati colpiti in raid sulla Striscia oltre 30 obiettivi, inclusi "strutture militari e depositi di armi".

"All eyes on Rafah", milioni di repost per la foto simbolo di Gaza. Ma è vero attivismo?

Il sociologo Davide Bennato spiega che cos'è lo slacktivism, "per  utenti pigri": "Si tratta di un'attivismo a bassa intensità che  coinvolge utenti che non condividerebbeo mai immagino forti o crude".  Una moda? Anche. Ma che senza quel tipo di tono non avrebbe mai  raggiunto una platea così enorme L'ANALISI 

Fonte Israele: pronti ad accordo perché vogliamo ostaggi

Israele non respinge l'accordo che "è ciò che abbiamo concordato. Non è un buon accordo ma vogliamo con forza il rilascio degli ostaggi. Tutti". Lo ha detto al Sunday Times - ripreso dai media israeliani - Ophir Falk, consigliere capo per la politica estera del premier Benyamin Netanyahu. Secondo Falk l'intervento del presidente Usa Joe Biden di venerdì scorso è stato "una decisione politica". "Ci sono ancora molti dettagli da definire e questo include che non ci sarà un cessate il fuoco permanente fino a che tutti gli obiettivi di Israele non saranno raggiunti". 

M.O., 120 mila persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu

E' stata una notte di manifestazioni e proteste a Tel Aviv, dove decine di migliaia di persone hanno riempito il centro della citta' chiedendo al governo di portare avanti l'accordo per il rilascio degli ostaggi e per la destituzione del primo ministro Benjamin Netanyahu. E' stata la manifestazione piu' imponente da quella seguita al massacro di Hamas del 7 ottobre: circa 120.000 persone cui si sono affiancate altre dimostrazioni in numerose localita' del Paese.


Hamas, Israele accetti l'accordo in modo franco e aperto

"La dichiarazione e l'appello del presidente Joe Biden a raggiungere un accordo sono positivi, ma un accordo non può essere raggiunto con semplici speranze. Abbiamo bisogno di testi chiari che realizzino ciò che vogliamo e ciò che abbiamo chiesto, e che Israele li accetti apertamente e francamente e non in modo evasivo". Lo afferma Osama Hamdan, alto rappresentante di Hamas su Telegram, precisando che serve "un accordo completo con un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza e la ricostruzione. La dichiarazione dei mediatori riflette un tentativo serio, ma dobbiamo conoscere la posizione israeliana".

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Per il presidente Usa ci sarebbe sul tavolo una roadmap per il cessate  il fuoco nella Striscia, che potrebbe favorire la liberazione degli  ostaggi. "È ora che questo conflitto finisca". Positiva la reazione di  Hamas alle parole del presidente americano: Poi, il leader USa attacca  Trump: "Pericoloso dire che un processo è truccato". LEGGI L'ARTICOLO

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