In una riunione di governo il presidente americano ha confermato che è vicina "la liberazione degli ostaggi a Gaza". Da quando Israele ha ripreso a bombardare la Striscia mettendo fine a due mesi di tregua, l'Idf ha ampliato la zona cuscinetto al confine sud con l'Egitto, assorbendo l'intera città di Rafah, praticamente il 20% dell'enclave. Guterres ha accusato Israele per aver trasformato Gaza in un "campo di sterminio"
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"Siamo vicini alla liberazione degli ostaggi a Gaza": lo ha detto Donald Trump in una riunione di governo.
L'operazione dell'esercito israeliano nel Sud di Gaza non ha precedenti. Dal 18 marzo, quando Israele ha ripreso a bombardare la Striscia mettendo fine a due mesi di tregua, l'Idf ha ampliato la zona cuscinetto al confine sud con l'Egitto, assorbendo l'intera città di Rafah, praticamente il 20% dell'enclave. Le foto pubblicate dai media israeliani mostrano grandi sbancamenti di terra, bulldozer militari che spianano le macerie degli edifici distrutti dalla guerra. "Vaste aree vengono conquistate e aggiunte alle zone di sicurezza di Israele, lasciando Gaza più piccola e isolata" nel tentativo di costringere Hamas a rilasciare gli ostaggi, ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz durante una visita al Corridoio Morag.
Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha accusato Israele per aver trasformato Gaza in un "campo di sterminio". "L'attuale percorso è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia, e il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un'altra Gaza lo rende ancora peggiore", ha aggiunto. “Questa guerra non può continuare indefinitamente, ed è quindi necessario raggiungere un cessate il fuoco", ha detto all'Afp Hossam Badran, membro dell'ufficio politico di Hamas, aggiungendo che "la comunicazione con i mediatori è ancora in corso" ma che "finora non ci sono nuove proposte".
Gli approfondimenti:
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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Trump, il piano per trasformare la Striscia di Gaza in una "Riviera del Medio Oriente"
Fin dalle prime fasi dell’offensiva israeliana a Gaza, iniziata dopo gli attacchi terroristici di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023, ci si è interrogati su quale sarebbe stato il destino della Striscia, una volta cessati i combattimenti.
Ora iniziano a emergere alcuni dettagli. A fornirli è stato il presidente americano Donald Trump che, senza mezzi termini, ha annunciato che gli Usa "prenderanno il controllo di Gaza". Le dichiarazioni arrivano dopo l'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale, con il tycoon che ha spiegato che, dopo la tregua, si avvierà un piano che prevede la gestione del territorio da parte di Washington a "lungo termine", con la possibilità che i palestinesi sfollati oggi non tornino mai più nella loro terra "simbolo di morte e distruzione da decenni". IL PIANO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

©Ansa
L'Oms: "12.500 malati devono lasciare Gaza"
L'Organizzazione mondiale della Sanità segnala di aver aiutato l'evacuazione da Gaza di diciotto pazienti, in modo da garantire loro un trattamento specialistico all'estero. Ma sono ancora 12.500 i pazienti a Gaza che hanno bisogno di lasciare le strutture ospedaliere locali e uscire dalla Striscia. L'Oms ha chiesto una pausa ai combattimenti per permettere di condurre in salvo i malati.
Usa: "L'espulsione degli ispettori Aiea dall'Iran sarebbe escalation"
L'espulsione degli ispettori dell'Aiea da parte dell'Iran rappresenterebbe un'"escalation" e un "errore di calcolo". Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce, in un briefing con la stampa.
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LA VICENDA
Usa-Iran, Trump a Fox News: “Ho scritto a Khamenei per un accordo sul nucleare”
E' stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un'intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. "Vorrei raggiungere un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che "se l'Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. COSA SAPERE
Israele, la polizia arresta 23 manifestanti ad Haifa
Questa sera la polizia ha arrestato 23 manifestanti pacifisti ad Haifa, durante una manifestazione contro l'offensiva israeliana in corso a Gaza, lo scrive il Times of Israel. Un portavoce delle forze dell'ordine afferma che i dimostranti non hanno dato ascolto agli appelli degli agenti a disperdersi e "portavano cartelli e [slogavano] appelli contro le azioni di Israele nella guerra di Gaza". Un video della manifestazione pubblicato sui social media mostra un piccolo gruppo di manifestanti che reggono striscioni in ebraico, arabo e inglese, tra cui si leggono inviti a "fermare i bombardamenti sui convogli di aiuti" e "fermare il genocidio". Pochi istanti dopo aver dichiarato la manifestazione illegittima, i poliziotti hanno strappato i cartelli dei dimostranti e hanno iniziato ad arrestare diverse persone tra la folla.
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO
Iran, consigliere di Khamenei: "Potremmo espellere ispettori dell'Onu"
Un consigliere senior della Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, avverte che l'Iran potrebbe espellere gli ispettori dell'organismo di controllo nucleare dell'Onu, dato che le "minacce" si moltiplicano in vista dei colloqui chiave con gli Usa. "Il perdurare delle minacce esterne e la situazione di attacco militare dell'Iran potrebbero portare a misure deterrenti, tra cui l'espulsione degli ispettori dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica e la cessazione della cooperazione", ha dichiarato Shamkhani su X. "Si potrebbe anche prendere in considerazione il trasferimento di materiali arricchiti in luoghi sicuri", ha aggiunto.
Trump: "Vicini alla liberazione degli ostaggi a Gaza"
"Siamo vicini alla liberazione degli ostaggi a Gaza": lo ha detto Donald Trump in una riunione di governo.
L'Idf rafforza le misure di sicurezza per la Pasqua ebraica
Il Capo di Stato Maggiore dell'Idf Eyal Zamir, ha effettuato una valutazione della situazione in vista della Pasqua ebraica e ha sottolineato l'importanza di mantenere la prontezza e la vigilanza per garantire che i civili israeliani possano celebrare la festivita' in sicurezza in tutto il Paese. "Pertanto - scrive Idf sul suo canale Telegram -, è stato deciso di aumentare il livello di allerta e di incrementare la presenza di forze di combattimento nei vari
settori durante la Pasqua ebraica". Inoltre, il Capo di Stato Maggiore ha ribadito l'importanza della preparazione e ha rafforzato le misure di sicurezza per la protezione delle basi delle Idf durante la festività.
Bbc: "L'Idf ha sparato a 12 metri di distanza contro ambulanze a Rafah"
Da un'analisi audio dei filmati realizzati con i telefoni cellulari commissionata da Bbc Verify ha evidenziato che le truppe israeliane hanno sparato più di 100 colpi durante un attacco in cui hanno ucciso 15 operatori di soccorso a Gaza e alcuni colpi sono stati sparati da una distanza di soli 12 metri. I risultati dell'analisi resa nota dalla Bbc confermano la ricostruzione della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui gli operatori sanitari sono stati "presi di mira da distanza molto ravvicinata". Il 5 aprile un funzionario dell'esercito israeliano ha dichiarato che le truppe avevano sparato "da lontano".
Gli esperti contattati da Bbc Verify hanno utilizzato forme d'onda sonore e spettrogrammi per misurare la distanza tra il microfono del cellulare e il suono degli spari. Gli intervalli di tempo ridotti indicano che la distanza tra il microfono e il suono degli spari è diminuita con l'avanzare del video. Hanno concluso che i primi colpi sono stati sparati da una distanza compresa tra 40 e 43 metri. Ma verso la fine del video, gli spari sono partiti da circa 12 metri di distanza. Un esperto militare ha dichiarato alla Bbc Verify che tutti gli scontri a distanza inferiore ai 50-100 metri sarebbero considerati a distanza ravvicinata. Robert Maher, esperto di analisi forense dell'audio presso la Montana State University, ha affermato che all'inizio del filmato si sente uno sparo di arma da fuoco a circa 43 metri di distanza dal telefono cellulare. Ma negli ultimi istanti dell'audio vengono sparati colpi a una distanza di 12 metri, aggiunge.
Steven Beck, ex consulente dell'Fbi che ora dirige la Beck Audio Forensics, ha dichiarato: "In questi momenti, gli autori della sparatoria sono molto più vicini, a una distanza compresa tra i 12 e i 18 metri. Si sente uno strano schiocco, che potrebbe essere quello di uno pneumatico colpito da un proiettile". E ha aggiunto: "Le onde d'urto indicano che i proiettili passano vicino al microfono del registratore, il che significa che vengono colpiti".
Il filmato è stato girato dal medico Rifaat Radwan, ucciso dal fuoco israeliano, e mostra il convoglio che viaggiava di notte, con i fari accesi e le luci di emergenza lampeggianti. Si vede almeno un medico indossare un giubbotto ad alta visibilità.
Macron e la Palestina: l'ira di Tel Aviv, plauso di Hamas
L'annuncio di ieri sera del presidente francese Emmanuel Macron con il quale ha dichiarato che Parigi a giugno potrebbe riconoscere lo Stato palestinese ha scatenato un'ondata di reazioni, positive e negative. Pur sostenendo la soluzione dei due Stati, finora Parigi aveva sempre subordinato il riconoscimento di un'entità palestinese a un accordo fra le parti. Lo stesso Macron aveva già da tempo detto che un passo simile non era da considerare "un tabù", ma nell'intervista rilasciata alla trasmissione "C'est a' vous" su France 5h, dopo il viaggio in Egitto, è andato oltre, annunciando la necessità di "procedere verso il riconoscimento dello Stato palestinese", e assicurando che "nei prossimi mesi si procederà verso questa direzione". Ed è probabile - ha spiegato il capo dell'Eliseo - che questo "avvenga in occasione di una conferenza che il prossimo giugno Parigi presiedera' insieme all'Arabia Saudita a New York.
La Francia sarebbe l'undicesimo Paese europeo a riconoscere lo Stato palestinese dopo Svezia, Bulgaria, Cipro, Ungheria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Norvegia, Irlanda e Spagna. Da Tel Aviv la risposta è stata durissima. Se il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha sempre rifiutato la soluzione dei due Stati, non ha sinora commentato le parole di Macron, il ministro degli Esteri, Gideon Saar, è intervenuto a gamba tesa. Per il capo della diplomazia israeliana il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia sarebbe "una ricompensa per il terrorismo e una spinta per Hamas". Saar ha aggiunto che "questo tipo di azione non porterà pace, sicurezza e stabilità nella nostra regione", ma l'esatto opposto, "allontanandoli ulteriormente".

©IPA/Fotogramma
Hamas: "Importante riconoscimento di Parigi dello Stato palestinese"
Un funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo militante ha accolto con favore l'annuncio del presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui Parigi potrebbe riconoscere uno Stato palestinese entro giugno, salutandolo come un "passo importante". "La Francia, in quanto Paese con peso politico e membro permanente del Consiglio di Sicurezza (Onu), ha la capacità di influenzare il corso di soluzioni eque e di spingere per la fine dell'occupazione e la realizzazione delle aspirazioni del popolo palestinese", ha dichiarato Mahmud Mardawi all'Afp.
Leader Houthi: 'porto di Eilat abbandonato a causa dei nostri attacchi'
Il porto israeliano di Eilat è stato "abbandonato" a causa dei continui attacchi missilistici e con droni. Lo ha detto il leader degli Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, definendo quella del gruppo terroristico una grande vittoria contro il "nemico israeliano". I raid aerei statunitensi in Yemen non indeboliranno le capacità militari del gruppo terroristico filo-iraniano, ha aggiunto.
"Il nemico israeliano non può più trarre beneficio da Eilat. Questa è una grande vittoria per l'efficacia delle operazioni yemenite", ha dichiarato al-Houthi, riferendosi al porto strategico sul Mar Rosso, fondamentale per il commercio israeliano.
Teheran: 'colloqui con Usa su nucleare sono seri, delegazione andrà in Oman'
L'Iran sta prendendo sul serio i negoziati indiretti in corso con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare. Lo ha dichiarato un alto funzionario iraniano ad al Jazeera, aggiungendo che una delegazione iraniana si recherà in Oman. "Affrontiamo i colloqui indiretti con l'America con serietà", ha dichiarato il funzionario, aggiungendo che smantellare o interrompere il programma è "inaccettabile".
Secondo il funzionario, un accordo è a portata di mano se Washington cerca rassicurazioni sulla natura pacifica delle ambizioni nucleari dell'Iran. I colloqui si stanno svolgendo in un contesto che il funzionario ha definito di prontezza militare senza precedenti in Iran.
Idf licenzia piloti firmatari lettera su guerra a Gaza
Un ufficiale dell'esercito israeliano ha detto che i piloti riservisti, che hanno chiesto pubblicamente di garantire il rilascio degli ostaggi anche se cio' significa porre fine alla guerra a Gaza, saranno espulsi dall'aeronautica. "Con il pieno sostegno del Capo di Stato Maggiore, il comandante dell'Iaf (l'aeronautica israeliana) ha deciso che qualsiasi riservista attivo che ha firmato la lettera non sara' in grado di continuare a prestare servizio", ha detto il funzionario, a seguito di una lettera firmata da circa 1.000 riservisti e piloti in pensione e pubblicata dai media.
Ambasciatore di Israele critica la mossa di Macron su Palestina
L'ambasciatore israeliano in Francia Joshua Zarka ha definito "irresponsabile" l'annuncio di ieri pronunciato da Macron in cui ha comunicato la possibilità che Parigi a giugno riconosca lo stato palestinese. "Parlare della creazione di uno Stato palestinese, oggi, quando la guerra continua, è a nostro avviso totalmente irresponsabile", ha detto Zarka sottolineando che "questo tipo di dichiarazione, purtroppo, incoraggerà Hamas a rimanere al potere". Zarka ha poi chiesto "il rilascio di tutti gli ostaggi", e "che Hamas deponga le armi" per "creare condizioni di stabilita' che un giorno porteranno alla pace". Ha anche invitato i palestinesi a "educare le loro prossime generazioni a vivere in pace", "perchè ciò che viene insegnato oggi ai bambini palestinesi, sia a Ramallah che a Gaza, è come uccidere gli ebrei".
Hamas chiede a Londra rimozione da lista terrorismo
Hamas ha chiesto a Londra di essere rimossa dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Lo ha dichiarato lo studio legale che rappresenta Hamas sottolineando di aver presentato una petizione al ministero dell'Interno britannico. Nella petizione pubblicata online da Riverway Law, Hamas ha affermato che "questo divieto non e' proporzionato perchè Hamas non rappresenta una minaccia per la Gran Bretagna o per i cittadini britannici". Gli avvocati hanno scritto su X che "il diritto di resistere all'occupazione, all'apartheid e al genocidio è saldamente ancorato nel diritto internazionale". Il ministero dell'Interno si è rifiutato di commentare. Il Regno Unito ha bandito l'ala politica di Hamas nel 2021. Questo gruppo è anche considerato un'organizzazione terroristica dagli Stati Uniti, dall'Unione Europea e da Israele, tra gli altri. In precedenza, solo l'ala militare del movimento era stata bandita nel Regno Unito, ma il governo britannico ha ritenuto Hamas una "organizzazione terroristica complessa e unica". "Che lo si sostenga o lo si odi, Hamas oggi incarna la resistenza palestinese", ha detto Riverway Law. Gli avvocati rappresentano il movimento islamista su base pro bono in modo da non essere illegali. Il divieto rende un reato penale l'appartenenza a questo gruppo, l'espressione di sostegno a esso o l'uso di abiti con i suoi simboli in pubblico.
Unicef: "Oltre 15.000 bambini uccisi e 34.000 feriti dall’inizio del conflitto"
"I bambini a Gaza sono intrappolati in un ciclo incessante di paura, violenza e bisogno di aiuto. Questo deve finire. I bambini devono essere protetti, deve essere consentito l’ingresso agli aiuti e il cessate il fuoco deve essere ripristinato. Adesso". E' quanto scrive su X l'Unicef Mena precisando che "secondo le notizie, dall’inizio del conflitto, più di 15.000 bambini sono stati uccisi e oltre 34.000 feriti".

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Israele conferma l'incontro con la Turchia sulla Siria
"In conformità con una direttiva del Primo Ministro Benyamin Netanyahu, una delegazione diplomatica e di sicurezza, guidata dal direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi, e con la partecipazione di alti rappresentanti del Ministero della Difesa e dei servizi segreti, ha incontrato ieri sera una delegazione turca" in Azerbaigian: lo scrive l'ufficio del premier israeliano, confermando quanto dichiarato dal ministero degli Esteri di Ankara. "Israele - si legge - ringrazia l'Azerbaigian e il Presidente Ilham Aliyev per aver ospitato questi importanti colloqui. Ognuno dei due Paesi ha presentato i propri interessi nella regione. Si è concordato di proseguire sulla strada del dialogo al fine di mantenere la stabilità regionale".
Macron: "La Francia riconoscerà lo Stato palestinese a giugno"
"Il nostro obiettivo è presiedere questa conferenza con l'Arabia Saudita a giugno, dove potremmo finalizzare il processo di riconoscimento reciproco da parte di diversi Paesi", ha dichiarato il presidente francese". LEGGI ARTICOLO
Idf annunciano l'eliminazione di un capo di Hamas implicato nel 7/10
L'Idf e lo Shin Bet hanno ucciso a Gaza City, Haitham Razek ab al-Karim Sheikh Khalil, comandante del battaglione Shejaiya di Hamas. Lo riporta il Jerusalem riprendendo la conferma dell'esercito israeliano. Il comandante aveva partecipato all'invasione e al massacro del kibbutz Nir Oz il 7 ottobre e aveva eseguito molteplici attacchi contro l'Idf nelle zone di combattimento dall'inizio della guerra.
Idf: "Colpiti oltre 35 obiettivi a Gaza nell'ultimo giorno"
L'aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 35 obiettivi a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo rende noto l'esercito israeliano, precisando che tra gli obiettivi c'erano agenti terroristici, infrastrutture, postazioni di cecchini e posti di osservazione che "rappresentavano una minaccia".
Nella zona del corridoio Morag, tra Rafah e Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, le Idf aggiungono che la 36a divisione ha ucciso diversi terroristi e distrutto le infrastrutture utilizzate da Hamas. Nel quartiere Tel Sultan di Rafah, l'esercito aggiunge che le truppe della divisione di Gaza hanno distrutto decine di infrastrutture terroristiche e diversi tunnel. Nel nord di Gaza, la 252ª Divisione ha ucciso diversi agenti e distrutto edifici utilizzati da gruppi terroristici.
Gaza: "Deficit di forniture mediche a livelli senza precedenti"
Le autorità della Striscia di Gaza hanno lanciato un allarme drammatico: il deficit di farmaci e forniture mediche ha raggiunto livelli senza precedenti. In un comunicato diffuso su Telegram, il Ministero della Sanità dell’enclave palestinese ha rivolto un appello urgente per l’invio di aiuti umanitari, denunciando il blocco imposto da Israele all’ingresso di medicinali e materiali sanitari.
Secondo il ministero, attualmente il 37% dei farmaci essenziali risulta completamente esaurito, così come il 59% delle forniture mediche. "Le sale operatorie, le unità di terapia intensiva e i pronto soccorso stanno lavorando con scorte esaurite di medicinali salvavita", si legge nella nota. Particolarmente critica la situazione dei pazienti cronici: 80.000 malati di diabete e 110.000 affetti da ipertensione non hanno accesso ai trattamenti nei centri di assistenza primaria.
Il ministero ha sottolineato che "la chiusura dei valichi di frontiera all’ingresso di medicinali e attrezzature mediche aggrava la crisi e crea sfide catastrofiche per l’assistenza ai feriti e ai malati", in un contesto segnato dall’offensiva militare israeliana scatenata dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023.
Israele, l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
Sharvit prende il posto di Ronen Bar, alla guida dell'agenzia interna dei servizi segreti israeliani. "Dopo aver condotto ampi colloqui con sette candidati qualificati, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso di nominare l'ex comandante della Marina e ammiraglio in riserva" si legge in una nota. LEGGI L'ARTICOLO
Hezbollah: 'pronti a colloqui con governo libanese su nuova strategia difesa'
Hezbollah ha annunciato di essere pronto ad avviare negoziati con il governo libanese su una nuova "strategia di difesa nazionale". Lo riportano i media israeliani, aggiungendo che il parlamentare di Hezbollah, Hassan Fadlallah, ha dichiarato di "negare categoricamente le accuse relative al contrabbando di armi attraverso il porto di Beirut", come riportato nei giorni scorsi.
Saar: 'scelta Macron di riconoscere Stato palestinese è premio al terrore'
Un "premio" per il terrorismo. Descrive con queste parole, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, l'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui Parigi potrebbe riconoscere uno Stato palestinese entro giugno. "Un riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese fittizio, da parte di qualsiasi paese, nella realtà che tutti conosciamo, sarebbe un premio per il terrore e un incentivo per Hamas", ha scritto Saar su X. "Questo tipo di azioni non avvicinerà la pace, la sicurezza e la stabilità alla nostra regione, anzi, al contrario, le allontanerà ancora di più", ha aggiunto.
Conte contro maggioranza: "Vigliacchi su Gaza"
"Non accettiamo più i vostri doppi standard. Quando si tratta di Ucraina ci mettete tutta questa retorica guerrafondaia, a Gaza vi voltate dall'altra parte. Vigliacchi! Macron ha appena annunciato il riconoscimento dello stato di Palestina". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte nell'intervento alla Camera sulle mozioni sul piano di riarmo europeo rivolto alla maggioranza.
Lettera di veterani a favore ritorno ostaggi. Katz attacca
Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha criticato duramente una lettera firmata da circa mille veterani dell'aeronautica militare israeliana, per lo più in pensione e non riservisti attivi, che chiedono il ritorno degli ostaggi a Gaza, anche se ciò comportasse la fine completa della guerra contro Hamas. "Respingo fermamente - afferma Katz - la lettera dei riservisti dell'aeronautica e il tentativo di minare la legittimità della guerra giusta che l'Idf sta conducendo a Gaza per il ritorno degli ostaggi e la sconfitta dell'organizzazione terroristica assassina Hamas". Il capo dell'aeronautica militare israeliana, il maggiore generale Tomer Bar, è pronto a licenziare i riservisti attivi che hanno firmato la lettera. Lo scrive il Times of Israel.
Turchia: "Abbiamo contatti tecnici con Israele sulla Siria"
La Turchia ha "contatti tecnici" con Israele per cercare di allentare le tensioni in Siria, nel contesto dei recenti raid dello Stato ebraico in territorio siriano. "Ci sono contatti tecnici (con Israele) per evitare che ci siano fraintendimenti tra le fazioni che combattono", ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, aggiungendo che questi contatti tecnici sono diretti quando necessario. "Mentre conduciamo determinate operazioni in Siria, è necessario un meccanismo per ridurre il conflitto a un certo punto con Israele, che fa volare i suoi aerei nella regione, roprio come facciamo con americani e russi", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Ankara durante un'intervista con la CnnTurk. "Come Turchia, non abbiamo intenzione di scontrarci con alcun Paese in Siria, non solo con Israele", ha ribadito Fidan. "Non è accettabile che Israele tenti di provocare la Siria utilizzando le sue ambizioni espansionistiche nella regione", ha aggiunto, facendo riferimento ai recenti raid di Israele in territorio siriano. "Non attacchiamo apertamente alcun Paese che non ci attacca, (ma) se emerge un'area di instabilità in un Paese vicino che potrebbe danneggiarci, non possiamo restare a guardare", ha detto il capo della Diplomazia di Ankara, sottolineando che la Turchia agirebbe in primo luogo a livello diplomatico.
Gli Usa impongono nuove sanzioni contro l'Iran
Gli Usa hanno imposto nuove sanzioni contro l'Iran, due giorni dopo che il presidente americano Donald Trump ha annunciato per sabato in Oman colloqui diretti programmati con Teheran sul suo programma nucleare mentre l'Iran ha chiarito che si tratta di colloqui indiretti. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha affermato di aver imposto sanzioni a cinque entità con sede in Iran e a una persona con sede in Iran per il loro sostegno al programma nucleare iraniano.
Rubio riceve a Washington il ministro degli Esteri Saudita
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, a Washington e gli ha espresso la gratitudine degli Stati Uniti per gli sforzi dell'Arabia Saudita nel facilitare la pace tra Russia e Ucraina, rafforzare la cooperazione economica e di difesa, eliminare la minaccia Houthi nella regione e ripristinare la libertà di navigazione nel Mar Rosso. Lo riferisce il dipartimento di Stato in una nota. Il segretario e il ministro degli Esteri hanno discusso anche degli sforzi diplomatici per rilasciare gli ostaggi a Gaza e per lavorare per un cessate il fuoco duraturo, nell'ambito del quale Hamas sia completamente disarmato e privo di potere. Rubio e il principe saudita hanno inoltre concordato che le Forze Armate sudanesi e le Forze di Supporto Rapido debbano riprendere i colloqui di pace, proteggere i civili, aprire corridoi umanitari e tornare a un governo civile.