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Guerra Medioriente, razzi dal Libano verso nord Israele. Ucciso un capo degli Hezbollah

©Getty

Secondo il portavoce militare alcuni missili "sono stati intercettati dall'Iron Dome". Non ci sono al momento notizie di vittime. Presentato il piano di evacuazione dei civili da Rafah, che apre la strada all'offensiva militare di terra nella città dove hanno trovato rifugio milioni di sfollati. Il portavoce militare israeliano ha fatto sapere anche che "è stato ucciso nel raid in Libano il comandante Hezbollah Hassan Hossein Salami". Biden: "Spero in un cessate il fuoco a Gaza entro lunedì"

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Il portavoce militare israeliano ha fatto sapere anche che "è stato ucciso nel raid in Libano il comandante Hezbollah Hassan Hossein Salami".

"La mia speranza è che ci sia un cessate il fuoco entro lunedì prossimo" a Gaza. Lo ha detto Joe Biden durante un evento elettorale a New York.

Decine di razzi sono stati tirati dagli Hezbollah dal Libano verso le Alture del Golan in Israele. Lo ha detto, citati dai media, il portavoce militare aggiungendo che alcuni "sono stati intercettati dall'Iron Dome", il sistema di difesa antimissili. Non ci sono al momento notizie di vittime. Intanto Israele prepara l'offensiva a Rafah e presenta un piano per l'evacuazione dei civili dalle "zone di combattimento" di Gaza. Lo hanno annunciato i servizi del primo ministro Benjamin Netanyahu. L'annuncio precede l'attesa offensiva israeliana a Rafah, la cittadina nel sud del territorio palestinese che è stata presentata da Netanyahu come "l'ultimo bastione" del movimento islamista Hamas. 


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Per tutti gli aggiornamenti segui il nuovo live di martedì 27 febbraio 2024

Il premier palestinese Mohammad Shtayyeh ha presentato le dimissioni ad Abu Mazen

Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha affermato di essere stato costretto a prendere questa scelta a causa della ''escalation senza precedenti'' in Cisgiordania e a Gerusalemme e a causa della ''guerra, del genocidio e della fame che si soffre nella Striscia di Gaza''. LEGGI L'ARTICOLO

Biden: "Spero in un cessate il fuoco a Gaza entro lunedì"

"La mia speranza è che ci sia un cessate il fuoco entro lunedì prossimo" a Gaza: lo ha detto Joe Biden durante un evento elettorale a New York. 

Media: Se c'è accordo palestinesi ritorneranno nel nord di Gaza

Secondo Al Jazeera, ripresa da Haaretz, in base alla bozza di accordo tra i vertici del Mossad e dello Shin Bet con il primo ministro del Qatar e il capo dei servizi segreti egiziani, Israele acconsentirebbe al graduale ritorno dei palestinesi dal nord di Gaza ad eccezione dei giovani che sono "in età di reclutamento".   Secondo le indiscrezioni, Israele accetterebbe di liberare 400 prigionieri palestinesi che scontano condanne per crimini legati al terrorismo, in cambio di 40 donne e anziani in ostaggio. Inoltre Israele avrebbe acconsentito di sospendere i suoi voli sulla Striscia di Gaza, compresi i voli di raccolta di informazioni, per otto ore al giorno.

Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI

Hamas elogia aviere suicida davanti ambasciata Israele

Hamas elogia Aaron Bushnell, l'aviere Usa che si è dato fuoco per protestare contro la guerra di Gaza. Il gruppo palestinese ha espresso le sue condoglianze alla famiglia e agli amici dell'aviatore statunitense, paragonando Bushnell all'attivista statunitense Rachel Corrie che fu uccisa da un bulldozer israeliano mentre cercava di proteggere una casa palestinese a Gaza dalla demolizione nel 2003. "L'amministrazione Biden ha la piena responsabilità della morte di Aaron Bushnell a seguito delle sue politiche di sostegno all'entità sionista nella sua guerra di sterminio contro i palestinesi", ha affermato Hamas in una nota. Il gruppo ha aggiunto che il nome di Bushnell rimarrà "eterno" nella memoria dei palestinesi e di tutte le persone libere del mondo. L'atto di protesta di Bushnell riflette la crescente rabbia dell'opinione pubblica statunitense contro l'amministrazione Biden per il suo sostegno alla guerra a Gaza.

Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI

Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas

Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI

Presidente Abbas accetta dimissioni governo, in carica fino alla nomina del prossimo

Il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha accettato le dimissioni del governo annunciate in giornata. In serata, il presidente Abbas ha pubblicato un decreto in cui "accetta le dimissioni" ed incarica  Mohammed Shtayyeh ed i suoi ministri "di restare temporaneamente in carica fino a quando non sarà stato formato un nuovo governo".

Guerra Israele-Hamas, Wall Street Journal: "Egitto costruisce muro al confine con Gaza"

La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L'ARTICOLO

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

'Ok Israele a proposta di 5 soldatesse per 15 palestinesi'

I negoziatori israeliani hanno concordato in privato su una proposta americana che vedrebbe il rilascio di cinque donne soldato israeliane per 15 palestinesi condannati per gravi accuse di terrorismo: lo scrive il New York Times citando dirigenti a conoscenza degli sforzi di mediazione in corso.

Vertice arabo-islamico straordinario a Ginevra con Guterres

"Qualsiasi pratica e procedura che violi la libertà di culto nei luoghi santi islamici e cristiani di Gerusalemme aggraverà le tensioni e spingerà la situazione in Medio Oriente in una continua spirale di violenza". Lo si afferma in una dichiarazione congiunta diffusa durante la riunione dei ministri degli Esteri del comitato ministeriale incaricato del vertice congiunto arabo-islamico straordinario con il segretario generale delle Nazioni Unite. I membri del comitato presieduto dal principe Faisal bin Farhan bin Abdullah, ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, si sono riuniti oggi presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Durante l'incontro si è discusso degli sviluppi nella Striscia di Gaza e della continua escalation militare. Il comitato arabo islamico ha ribadito in proposito la sua posizione unitaria "riguardo al rifiuto della continua aggressione delle forze israeliane nella Striscia di Gaza", e il loro appello alla "necessità di un cessate il fuoco immediato e completo e di garantire la protezione dei civili, come previsto dal diritto umanitario internazionale".

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO

Amirabdollahian a Onu: "Da Israele crisi morale e umanitaria"

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha descritto "le atrocita' commesse dal regime sionista come la crisi morale e umanitaria più vergognosa della storia". Amirabdollahian - scrive l'agenzia iraniana Irna - ha parlato oggi alla 55a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) nella città svizzera di Ginevra. L'alto diplomatico iraniano ha affermato che la Repubblica islamica dell'Iran e' ferma nel rispetto dei diritti umani e della dignità umana sulla base delle credenze e dei valori nazionali e islamici. "La sfida piu' significativa è la sistematica e diffusa uccisione di esseri umani proprio da parte dell'apartheid e del regime occupante sionista nel mondo. Oggi il mondo è testimone del pieno sostegno degli Stati Uniti e dei suoi alleati al regime sionista, considerato una vera complicità nel genocidio", ha sottolineato Amirabdollahian. Ha inoltre osservato che il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, in quanto manifestazione più significativa degli organismi internazionali per i diritti umani, deve ritenere il regime sionista e i suoi sostenitori responsabili dei suoi crimini contro l'umanità. Indubbiamente, l'impunità dei funzionari israeliani negli ultimi 8 decenni è stata la ragione principale della continuazione e dell'escalation dell'occupazione e degli omicidi da parte di questo regime, ha sottolineato, aggiungendo: "Sottolineo che il processo e la punizione degli autori e dei comandanti di Israele i crimini internazionali più gravi commessi contro i palestinesi devono essere seriamente inseriti nell'agenda delle istituzioni internazionali competenti, in particolare della Corte penale internazionale. Per ripristinare lo status dei diritti umani nel mondo è necessario non permettere al regime occupante di continuare il suo genocidio contrastando gli attacchi aerei, marittimi e terrestri".

Borrell: "Israele ha agito contro Fatah per dividere palestinesi"

L'Alto rappresentante Ue Josep Borrell è tornato oggi a sottolineare come in passato la politica del governo israeliano "abbia cercato di dividere i palestinesi" favorendo la creazione di una forza che potesse opporsi a Fatah. Intervenendo a Madrid al forum Next Education, secondo quanto riportato dalla stampa locale, Borrell ha ricordato che anni fa, in occasione di uno scambio di prigionieri, il governo israeliano "ha liberato tra gli altri colui che è poi stato il cervello" dell'attacco del 7 ottobre. "Al contrario - ha detto ancora Borrell - i principali leader palestinesi di Fatah, favorevoli a una soluzione negoziale e che erano in prigione già da anni, non sono stati liberati. Questa è una realtà oggettiva", ha aggiunto l'Alto rappresentante.

Aerei Israele uccidono un capo degli Hezbollah

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che la loro aviazione ha assassinato il capo del comando orientale di Hezbollah, Hassan Hossein Salami, il cui grado nell'organizzazione era equivalente a quello di comandante di brigata.

Haniyeh a emiro Qatar: "Israele vuole prendere tempo"

Ismail Haniyeh ha incontrato questa mattina a Doha l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, secondo una dichiarazione pubblicata sul canale Telegram di Hamas. "Le due parti hanno esaminato gli sviluppi legati alla questione palestinese, in particolare le modalità per fermare l'aggressione contro la Striscia di Gaza e mettere ordine negli affari interni palestinesi", si legge nella dichiarazione. Inoltre, aggiunge il gruppo terroristico, "Ismail Haniyeh ha sottolineato che il movimento ha risposto agli sforzi dei fratelli mediatori, ha accettato il corso dei negoziati per fermare l'aggressione e ha mostrato grande serieta' e flessibilità, ma ritiene che il nemico sionista stia prendendo tempo, e il movimento non accetterà questo in alcun modo, e non ci sarà tempo per questo". L'emiro del Qatar da domani si recherà a Parigi.

Premier bulgaro Denkov a Kiev vede Zelensky

"Ho percepito con il mio cuore la vostra ingiusta sofferenza, ma anche il vostro eroismo e la vostra determinazione nel conquistare il futuro al quale tanto anelate". Lo ha dichiarato oggi a Kiev il premier della Bulgaria, Nikolay Denkov, giunto in visita in Ucraina, rivolgendosi al presidente del paese Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa congiunta. Denkov ha rilevato che la Bulgaria è "compartecipe all'incubo della devastazione, della sofferenza e delle perdite" in Ucraina. "È ormai chiaro che gli obiettivi di Putin si estendono oltre lo Stato ucraino ma la Russia non può vincere questa guerra e un giorno ci sarà giustizia per tutti i crimini di guerra contro il popolo ucraino", si è detto convinto il premier bulgaro. "Il nostro governo e la maggioranza parlamentare si adoperano per garantire il massimo sostegno politico, militare, umanitario e materiale all'Ucraina", ha sottolineato Denkov. A suo dire, "le aggressive ambizioni russe rappresentano una minaccia diretta anche alla sicurezza nazionale della Bulgaria". Da parte sua, Zelensky ha ringraziato per il sostegno di Sofia. "Apprezziamo davvero che la Bulgaria sia con noi. Abbiamo discusso della cooperazione tra i nostri due paesi nel settore dell'energia e della difesa", ha detto il presidente ucraino. 

Abu Mazen accetta le dimissioni del premier palestinese

Il presidente palestinese Abu Mazen ha accettato le dimissioni del premier Mohammed Shtayyeh che le aveva presentate questa mattina. Lo ha riferito la Wafa secondo cui Abu Mazen ha chiesto a Shtayyeh e al suo governo di restare per la "gestione temporanea del lavoro fino alla formazione di un nuovo governo". 

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