L'aviazione dello Stato ebraico ha condotto due raid aerei nella zona di Ghaziye. Diffuso il video del rapimento dei piccoli Bibas e della loro madre. Il ministro del gabinetto di guerra Gantz avverte: "Se entro il 10 marzo i nostri ostaggi non saranno a casa, i combattimenti continueranno nell'area di Rafah". Il governo di Tel Aviv approva una risoluzione per respingere "ogni tentativo d'imporre uno Stato palestinese in modo unilaterale"
L'aviazione dello Stato ebraico ha condotto due raid aerei nella zona di Ghaziye. Intanto una nave statunitense è stata colpita da un missile al largo dello Yemen. E proprio oggi ha preso il via la missione Aspides dell'Ue contro gli attacchi degli Houti alle navi mercantili.
L'operazione militare su Rafah andrà avanti come previsto a meno che non saranno rilasciati gli ostaggi israeliani ancora nella Striscia di Gaza entro l'inizio del Ramadan, il mese sacro all'Islam. Lo ha dichiarato il ministro del gabinetto di guerra di Israele, Benny Gantz. Il Ramadan inizierà il 10 marzo.
Il governo israeliano approva una risoluzione per respingere "ogni tentativo d'imporre uno Stato palestinese in modo unilaterale". Sarà limitato l'ingresso degli arabi israeliani alla Spianata delle moschee durante il Ramadan. Ira di Hamas: "Mobilitatevi".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I DATI
Israele diffonde un video di Sinwar in un tunnel di Gaza
L’IDF ha pubblicato sui social un breve filmato, risalente al 10 ottobre, che mostra il capo di Hamas a Gaza in un tunnel nella Striscia, mentre si sposta insieme alla famiglia. Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari nel corso di un briefing spiega: "Durante le operazioni di un'unità speciale è stato scoperto il video di una telecamera di sicurezza”. LE IMMAGINI
Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni
Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione LEGGI
Wall Street Journal: "Egitto costruisce muro al confine con Gaza"
La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L'ARTICOLO
Houthi: "Attaccate 2 navi Usa nel Golfo di Aden"
Gli Houthi hanno rivendicato l'attacco a due navi americane nel Golfo di Aden: Sea Champion e Navis Fortuna. Secondo il portavoce, Yahya Saria, gli Houthi hanno sparato missili contro le navi e le hanno colpite. In precedenza, gli Houthi avevano annunciato un attacco alla Rubymar, sempre nel Golfo di Aden con diversi missili navali, e questa sera il Comando centrale dell'esercito americano, Centcom, ha confermato che uno dei missili ha colpito e danneggiato la nave, costringendo il suo equipaggio ad abbandonarla. Gli Houthi avevano anche annunciato in precedenza l'abbattimento di un drone statunitense.
Stubb: "Spero presto cessate fuoco e corridoi umanitari"
"Come tutti vorrei vedere la fine della guerra e del conflitto, penso che sia molto importante attenersi al diritto internazionale e rispettare i corridoi umanitari. Spero che si possa raggiungere un cessate il fuoco il prima possibile, e mi risulta che gli Stati Uniti e molti altri attori stiano negoziando per cercare di raggiungere questo obiettivo". Così il neoeletto presidente della Finlandia, Alexander Stubb, commentando la guerra israelo-palestinese a margine della cerimonia di saluto dell'Istituto universitario europeo di Firenze, dove ha diretto la scuola di governance transnazionale.
Il Brasile convoca l'ambasciatore israeliano
Il ministro degli Esteri del Brasile, Mauro Vieira, ha convocato per consultazioni l'ambasciatore israeliano a Brasilia, Daniel Zonshine. La decisione, riferisce il ministero in una nota, è motivata dalla "gravità delle dichiarazioni del governo israeliano rese questa mattina" nell'ambito della crisi scaturita dopo le dichiarazioni del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha paragonato la campagna militare israeliana a Gaza - intrapresa dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre - all'azione di Adolf Hitler e all'Olocausto.
Netanyahu: "Per decenni ho bloccato lo Stato palestinese, tutti lo sanno"
"Tutti sanno che sono io quello che per decenni ha bloccato la creazione di uno Stato palestinese che metterebbe in pericolo la nostra esistenza". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, annunciando che stasera presenterà alla Knesset un testo sulla linea di quello approvato ieri all'unanimità dal governo in cui si respingono "categoricamente i diktat internazionali" che cercano di promuovere lo Stato palestinese.
Secondo quanto riportano i media locali, Netanyahu ha affermato che negli ultimi giorni Israele sta affrontando nuove pressioni, in particolare "un tentativo di imporci la creazione unilaterale di uno Stato palestinese". Il primo ministro si è detto certo che il testo riceverà ampio sostegno dalla Knesset e "mostrerà al mondo che c'è un ampio consenso in Israele contro gli sforzi internazionali per imporci uno Stato palestinese".
Ministro degli Esteri di Israele: "Lula si scusi o non sarà benvenuto"
"Finché il presidente brasiliano Lula non si scuserà e ritirerà le parole di incitamento antisemita che ha lanciato contro il popolo ebraico, sarà persona non grata nello Stato di Israele". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Israel Katz, dopo che il Brasile ha richiamato il suo ambasciatore nello Stato ebraico. "Non faremo retromarcia", ha aggiunto Katz sul social X.
Houthi minacciano altri attacchi e insistono: "Stop solo con fine guerra a Gaza"
Gli Houthi dello Yemen "affermano il loro pieno diritto a ulteriori misure militari nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden a difesa della nostra popolazione, del nostro Paese e della nostra Nazione e a conferma della posizione a sostegno del popolo palestinese oppresso". E' quanto si legge nella dichiarazione diffusa con la rivendicazione di attacchi contro "due navi americane nel Golfo di Aden". Gli Houthi affermano che ci sarà un'escalation delle loro "operazioni" e che non si fermeranno "fino alla fine dell'aggressione e alla revoca dell'assedio contro i palestinesi di Gaza".
Esperti Onu: palestinesi detenute vittime di stupri e violenze
"Siamo particolarmente angosciati dalle notizie secondo cui le donne e le ragazze palestinesi in detenzione sono state anche sottoposte a molteplici forme di violenza sessuale, come essere state spogliate nude e perquisite da ufficiali maschi dell'esercito israeliano. Secondo quanto riferito, almeno due detenute palestinesi sono state violentate, mentre altre sarebbero state minacciate di stupro e violenza sessuale". Lo riporta l'Ohchr, l'Ufficio delle Nazioni Unite per i rifugiati, citando le "accuse credibili di gravi violazioni dei diritti umani" espresse da esperti dell'Onu. Secondo le informazioni di Reem Alsalem, relatore speciale sulla violenza contro le donne e le ragazze, Francesca Albanese, relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967 (al centro di forti polemiche con Israele) e altre esperte del gruppo di lavoro sulla discriminazione contro donne e ragazze, c'è anche "seria preoccupazione per la detenzione arbitraria di centinaia di donne e ragazze palestinesi a Gaza e in Cisgiordania dal 7 ottobre. Secondo quanto riferito, molte sono state sottoposte a trattamenti inumani e degradanti, sono state private di assorbenti, cibo e medicine e sono state duramente picchiate: in almeno un'occasione, riporta l'Ohchr sul suo sito, "le donne palestinesi detenute a Gaza sarebbero state tenute in una gabbia sotto la pioggia e al freddo, senza cibo". "Siamo scioccati dalle notizie sugli attacchi deliberati e sulle uccisioni extragiudiziali di donne e bambini palestinesi nei luoghi in cui hanno cercato rifugio o durante la fuga. Secondo quanto riferito, alcuni di loro avevano con sé pezzi di stoffa bianca quando sono stati uccisi dall'esercito israeliano o dalle forze affiliate", hanno detto gli esperti.
Netanyahu: "Israele manterrà controllo della sicurezza a Gaza"
"Con o senza un insediamento permanente, Israele manterrà il pieno controllo di sicurezza su tutta l'area a ovest della Giordania". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo quanto riporta il Jerusalem Post. "Cio' include, ovviamente, la Giudea, la Samaria e la Striscia di Gaza", ha ribadito Netanyahu.
Il Brasile richiama l'ambasciatore in Israele
Il ministero degli Esteri del Brasile ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele, Fred Meyer, per consultazioni. La disposizione avviene all'indomani della decisione di Tel Aviv di dichiarare il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva 'persona non grata' per aver accusato lo Stato ebraico di aver compiuto un genocidio a Gaza, paragonando le azioni delle forze armate israeliane in Palestina - a seguito degli attentati di Hamas del 7 ottobre scorso - all'azione di Adolf Hitler e all'Olocausto.
Borrell: 26 Paesi Ue chiedono una pausa umanitaria a Gaza
"Oggi 26 Paesi dell'Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata a Gaza che porti a una tregua sostenibile e chiedono che non ci sia una operazione militare a Rafah". Lo dice l'alto rappresentante Ue Josep Borrell dopo il consiglio affari esteri. "I ministri hanno inoltre chiesto di rispettare i diritti umani e rispettare la sentenza della corte di giustizia dell'Aia: Israele deve fare di più per gli aiuti umanitari e assistere la popolazione".
Famiglia Bibas: "Un video che strappa il cuore, un crimine"
Un video che "strappa il cuore". Così la famiglia Bibas - attraverso il Forum delle famiglie degli ostaggi - ha definito il video dei congiunti trovato a Khan Yunis e diffuso dall'esercito. "Assistere a Shiri, Yarden, Ariel e Kfir, strappati dalla loro casa a Nir Oz in questo paesaggio infernale - ha denunciato - è insopportabile e disumano. Il rapimento di bambini è un crimine contro l'umanità e un crimine di guerra". "Chiediamo disperatamente a chi decide in Israele e nel mondo e che sono coinvolti nei negoziati: riportateli a casa immediatamente".
Israele: dopo drone a Tiberiade colpito obiettivo a Sidone
L'attacco dell'aviazione israeliana oggi a Sidone è stato deciso in reazione al lancio di un drone degli Hezbollah verso il nord di Israele. Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. ''Nel pomeriggio abbiamo localizzato un drone degli Hezbollah che si era schiantato vicino a Tiberiade. In reazione - ha aggiunto - abbiamo attaccato magazzini di armamenti vicino a Sidone. Continueremo anche in futuro ad agire con determinazione ed in forma offensiva contro l'organizzazione terroristica degli Hezbollah''.
Israele diffonde il video: "Paura per i piccoli Bibas"
"C'è timore per la loro sorte, siamo molto preoccupati". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari parlando del video dei piccoli Bibas e della madre Shiri rapiti il 7 ottobre e diffuso oggi dall'esercito. "Il video - ha spiegato - è stato ritrovato nella zona di Khan Yunis e i rapiti sono stati consegnati al gruppo Kataeb Mujaedin. Ma la responsabilità - ha aggiunto - è di Hamas". Nel video si vede la madre Shiri avvolta in una coperta da cui spunta la testa del piccolo Ariel e attorno due-tre "terroristi".
Media: bombardamento di Israele a sud di Beirut
Si è verificato poco fa un bombardamento israeliano a sud di Beirut. Lo riferiscono media e social media, pubblicando immagini della densa colonna di fumo che si leva dalla costa mediterranea, nei pressi di Ghaziye, vicino Sidone, 40 km a sud della capitale.