Guerra Israele-Hamas, colpita base Usa tra Siria e Giordania: morti tre soldati

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Nell'attacco sono anche rimasti feriti almeno 25 militari. Biden: "Risponderemo". Capo Mossad a Parigi per discutere intesa su ostaggi: sul tavolo negoziale c'è una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. Israele: dialogo "costruttivo" ma "ci sono ancora divergenze" tra le parti. Dopo gli Usa, anche altri Paesi hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all'UNRWA

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A Parigi è avvenuto l'incontro tra il capo del Mossad David Barnea e le delegazioni degli Usa, del Qatar e dell'Egitto. Sul tavolo negoziale una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. L'incontro è stato "costruttivo", ha detto l'ufficio del primo ministro israeliano, precisando che ci sono "ancora divergenze" tra le parti.

Tre soldati dell'esercito americano sono stati uccisi e almeno due dozzine sono rimasti feriti in un attacco di droni durante la notte contro un piccolo avamposto Usa. L'attacco, secondo il governo giordano, sarebbe avvenuto in Siria, e non in Giordania come inizialmente riferito. Si tratta delle prime vittime americane in Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza. L'attacco, ha detto Biden, stato effettuato da "gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq". Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che "l'uccisione di tre soldati americani è un messaggio all'amministrazione americana che, a meno che non si fermi l'uccisione di innocenti a Gaza, dovrà confrontarsi con l'intera nazione" araba.

Israele attacca l'Unrwa e promette che alla fine della guerra l'Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più a Gaza. Dopo gli Usa, anche altri Paesi - dall'Italia alla Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda - hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all'Unrwa. Decisioni che il commissario generale dell'agenzia Onu Philippe Lazzarini ha definito "scioccanti".



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Stop delle navi nel Mar Rosso, ecco cosa significa per l'economia

Gli attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi hanno ancora conseguenze economiche limitate, dicono gli esperti, a condizione che la crisi non duri. Ma se dovesse protrarsi, cosa succederebbe? L'APPROFONDIMENTO


Egitto: a Gaza 53mila donne incinte senza servizi sanitari

Il ministro egiziano della Solidarietà Sociale Nevine al-Qabbaj ha detto che 53.000 donne palestinesi incinte nella Striscia di Gaza non hanno servizi sanitari di base e che 130 bambini sono rimasti orfani. Lo ha dichiarato annunciando che l'Egitto e la Mezzaluna Rossa Palestinese hanno unito le forze per allestire ed attrezzare un campo per sfollati a Khan Younis durante un incontro con il rappresentante speciale del ministro degli Esteri britannico per gli Affari umanitari nei territori palestinesi occupati, Mark Bryson-Richardson, in visita in Egitto. Il ministro Al-Qabbaj ha sottolineato durante l'inconto che l'Egitto ha istituito sei zone logistiche e nove magazzini per gestire gli aiuti internazionali che arrivano all'aeroporto internazionale di Arish e vengono consegnati dalla Mezzaluna Rossa egiziana alla Striscia di Gaza. 

Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri

Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI


Israele Palestina, i motivi storici dietro alla guerra

La guerra lanciata da Hamas contro Tel Aviv ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ARTICOLO COMPLETO


Biden: "Risponderemo all'attacco contro i militari Usa"

"Abbiamo avuto una brutta giornata ieri in Medio Oriente e risponderemo": lo ha detto il presidente Usa Joe Biden a margine di un evento elettorale in South Carolina rispondendo ad una domanda sull'attacco in Giordania nel quale sono morti tre soldati americani. Il presidente ha quindi chiesto un minuto di silenzio alla folla riunitasi nella banquet hall di una chiesta battista. 

Funzionario Hamas, attacco agli Usa è legato a guerra a Gaza

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che gli attacchi di ieri contro le forze statunitensi al confine tra Siria e Giordania sono direttamente legati alla guerra a Gaza.  Citato dalla Reuters online, Abu Zuhri ha detto che "l'uccisione di tre soldati americani è un messaggio all'amministrazione americana che, a meno che non si fermi l'uccisione di innocenti a Gaza, dovrà confrontarsi con l'intera nazione (araba)… La continua aggressione americano-sionista a Gaza è capace di far esplodere la situazione nella regione". 

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. LEGGI


Austin, 'risponderemo ad attacco milizie appoggiate da Iran'

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha incolpato le “milizie appoggiate dall’Iran” per i ripetuti attacchi contro le forze statunitensi, promettendo che “risponderemo nel momento e nel luogo di nostra scelta”.

"Sono indignato e profondamente rattristato dalla morte di tre dei nostri militari statunitensi e dal ferimento di altri soldati americani in un attacco avvenuto ieri sera contro le forze statunitensi e della coalizione, che erano state schierate in un sito nel nord-est della Giordania vicino al confine siriano per lavorare per la sconfitta duratura dell’Isis”, afferma in una nota del Dipartimento della Difesa.

“Questi coraggiosi americani e le loro famiglie sono nelle mie preghiere e l’intero Dipartimento della Difesa piange la loro perdita. Il Presidente e io non tollereremo attacchi alle forze americane e compiremo tutte le azioni necessarie per difendere gli Stati Uniti, le nostre truppe e i nostri interessi”.

Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"

Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. LA PROTESTA


Guerra in Medioriente, rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo

Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. LEGGI


Giappone sospende contributi finanziari all'Unrwa

Il Giappone ha annunciato la sospensione della fornitura di finanziamenti aggiuntivi all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in risposta alle accuse di coinvolgimento negli attacchi contro Israele del 7 ottobre mosse contro dodici dei suoi dipendenti. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri giapponese, Maki Kobayashi, unendosi così ad altri Paesi come Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Germania.

"Il Giappone è estremamente preoccupato per il presunto coinvolgimento del personale dell'Unrwa nell'attacco terroristico", ha detto Kobayashi, citato dalla televisione pubblica Nhk. Per questo motivo il Giappone sospende i finanziamenti “mentre l'Unrwa conduce un'indagine e valuta le misure in risposta a queste accuse”.

"Il Giappone ha chiesto con forza all'Unrwa di condurre un'indagine approfondita per adottare misure adeguate", ha insistito il portavoce. Il Giappone contribuisce con circa 35 milioni di dollari all'anno del budget di oltre 1,1 miliardi di dollari dell'agenzia.

Gvir torna a proporre l'espulsione dei palestinesi da Gaza

Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, l'esponente di estrema destra Itamar Ben Gvir, ha nuovamente sollecitato il reinsediamento all'estero dei palestinesi di Gaza perché Israele possa tornare a colonizzare l'enclave. Una proposta che sta prendendo vigore tra le file dell'estrema destra nel bel mezzo della guerra con Hamas. L'esecutivo israeliano "dovrebbe incoraggiare l'emigrazione volontaria" dei 2,3 milioni di palestinesi dell'enclave, ha ripetuto Ben Gvir in un evento organizzato a Gerusalemme da gruppi di estrema destra, al quale hanno preso parte anche altri ministri e deputati della coalizione governativa di destra guidata da Benjamin Netanyahu.

Palestina, le ragioni dietro la scelta delle chiavi come simbolo di un popolo

La determinazione di tornare a casa, nonostante le abitazioni fossero distrutte, fu ciò che spinse i palestinesi a portare con sé le chiavi quando lasciarono la loro terra dopo l'insediamento di Israele nella striscia di Gaza. Per comprendere dove nasce il simbolo scelto in rappresentanza della popolazione, bisogna tornare molto indietro. LEGGI L'ARTICOLO


Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu

I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo  dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per  la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del  popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier LE IMMAGINI


Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi

La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza  si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a  varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata.  Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati  che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di  poter accedere. La struttura è stata distrutta IL VIDEO


Israele, 12 ministri a conferenza su colonizzazione Gaza (2)

Nel suo intervento il ministro per la sicurezza nazionale (e leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico') Itamar Ben Gvir si è espresso in favore della ''emigrazione volontaria'' dei palestinesi da Gaza. ''Dobbiamo incoraggiarla, - ha detto, fra gli applausi della platea - che se ne vadano da qua''. ''Noi - ha aggiunto - dobbiamo tornare al Gush Katif (l'area di insediamento ebraico nel sud della striscia di Gaza sgomberata da Sharon, ndr) e nel nord della Cisgiordania. Dobbiamo farlo - ha spiegato - perché questa è la Torah, questa e' la morale, questa è la giustizia storica e questo è quanto opportuno fare''. Alla conferenza partecipano fra gli altri i rabbini Dov Lior ed Elyakim Levanon, due dirigenti storici del movimento dei coloni.

Guerra Medioriente, Hamas pubblica nuovo video di tre donne ostaggio

È intitolato "Il tempo stringe" e mostra una clessidra che si sta  svuotando. Le tre, che dicono di essere tenute prigioniere ormai da 107  giorni, si esprimono con foga in ebraico, denunciano di essere state  abbandonate dallo Stato il 7 ottobre e si rivolgono direttamente al  premier Benyamin Netanyahu perché metta fine alla guerra e le riporti  sane e salve alle loro famiglie LEGGI


Il Cairo: inaccettabile il taglio dei finanziamenti all'Unrwa

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, ha avuto un colloquio telefonico con il Commissario Generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini, definendo "inaccettabile" il taglio dei finanziamenti all'ente deciso da alcuni Paesi. Lo riferisce il portavoce del ministero Ahmed Abu Zeid Il ministro Shoukri ha sottolineato il ruolo centrale svolto dall'Unrwa, in linea con il suo mandato Onu, nel fornire servizi di base ai rifugiati palestinesi, nonché l'enorme sforzo umanitario irrinunciabile per fornire assistenza umanitaria ai palestinesi di Gaza, alla luce del deterioramento della situazione. "E' inaccettabile - ha detto - che alcuni Paesi stiano prendendo la decisione di sospendere i finanziamenti per le attività dell'agenzia in questo momento delicato, in quella che sembra essere una punizione collettiva contro l'insieme dei dipendenti, circa 30.000, nonché contro i bambini del popolo palestinese, a seguito delle accuse relative al coinvolgimento di un numero molto limitato di dipendenti dell'agenzia nei fatti del 7 ottobre, accuse che sono tuttora oggetto di un trasparente processo interno di indagine all'interno dell'agenzia". "I tentativi di prendere di mira l'Unrwa alla luce di questo periodo difficile e di limitare la sua capacità di svolgere i suoi compiti a Gaza - ha aggiunto il ministro egiziano - esacerbano gli effetti pericolosi della politica di assedio, di carestia e di punizione collettiva imposta da Israele sul territorio palestinesi", sottolineando la piena solidarietà dell'Egitto con l'Unrwa. Lazzarini, da parte sua, si è rammaricato del taglio dei finanziamenti e ha espresso "profondo apprezzamento" per il "ruolo importante e vitale che l'Egitto svolge nel fornire aiuti al popolo palestinese nella Striscia di Gaza".

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