Terremoto in Myanmar, oltre 2mila le vittime ufficiali. Oms: servono 8 milioni di dollari
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II soccorsi sono ostacolati dalle scosse di assestamento e dalla ripresa dell'offensiva militare contro i ribelli da parte della giunta militare. L’Oms ha classificato l’emergenza come livello massimo e lanciato un appello urgente per raccogliere 8 milioni di dollari. Proclamata una settimana di lutto nazionale
Peggiora il bilancio delle vittime del sisma di magnitudo 7.7 che venerdì 28 marzo ha colpito il Myanmar. Mentre il Paese sta affrontando una crisi umanitaria senza precedenti, sono 2.056 le vittime ufficiali, secondo quanto rende noto la giunta militare, e centinaia i dispersi. I soccorsi, già complessi per la vastità dei danni, sono ostacolati dalle scosse di assestamento e dalla ripresa dell'offensiva militare contro i ribelli da parte della giunta militare del Myanmar, al potere dal colpo di stato del 2021. Proclamata una settimana di lutto nazionale. (COSA PUÒ SUCCEDERE: DA SCOSSE DI ASSESTAMENTO A EMERGENZA SANITARIA)
Rottura della faglia doppia rispetto al previsto
Intanto emerge che la rottura della faglia che ha generato il terremoto in Myanmar è più che doppia rispetto a quella stimata inizialmente in circa 200 chilometri: le analisi più aggiornate condotte dal servizio geologico degli Stati Uniti, l'Usgs, indicano che la rottura è stata di almeno 450 chilometri. "Il dato è suscettibile di ulteriori aggiornamenti - osserva la sismologa Concetta Nostro dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - perché in Myanmar non è disponibile una rete sismologia e tutte le analisi vengono condotti da stazioni distanti dalla zona dell'epicentro".
Raid ripresi poco dopo il sisma
Secondo un funzionario dell’Onu impegnato nella macchina dei soccorsi internazionali, i raid aerei sono ripresi meno di un’ora dopo la prima devastante scossa di magnitudo 7.7, registrata nel primo pomeriggio di venerdì. Il Governo di unità nazionale - nato dall’opposizione democratica legata all’ex leader in carcere Aung San Suu Kyi e alleata con le milizie etniche ribelli - aveva dichiarato una tregua parziale, proprio per agevolare i soccorsi. Una proposta che, però, è caduta nel vuoto quando, nello stato nord-orientale di Shan un bombardamento governativo ha ucciso almeno 7 persone.
Corsa contro il tempo a Mandalay
Il terremoto ha devastato ampie zone del Myanmar, colpendo duramente la pianura del fiume Irrawaddy e in particolare Mandalay, la storica capitale pre-coloniale e oggi seconda città del Paese con 1,7 milioni di abitanti. In 48 ore i soccorritori hanno estratto vive 29 delle persone che erano rimaste sotto il complesso abitativo crollato Sky Villa (4 palazzine di 11 piani, 3 collassate), oltre a 9 cadaveri estratti sabato, ma si teme che sotto le macerie restino ancora circa 90 dispersi. Tra le vittime anche una donna incinta di 35 anni, estratta viva ma deceduta poco dopo. Al Great Wall Hotel, crollato a Mandalay, una donna è stata estratta ancora in vita dalle macerie, 60 ore dopo il sisma di venerdì. Lo ha riferito l'ambasciata cinese con un post su Facebook spiegando che all'operazione di salvataggio, durata cinque ore, hanno preso parte i soccorritori cinesi, russi e locali. Le sue condizioni sono state giudicate stabili. I soccorsi proseguono anche a mani nude in tutta la città. A rendere ancora più difficile la situazione, due scosse di assestamento sono state registrate sabato dall’Istituto geosismico statunitense (Usgs): una alle 7:30 locali (l’una di notte in Italia) di magnitudo 4.2 e un’altra alle 14 (le 7:30 italiane) di magnitudo 5.1.
Oms: "Servono subito 8 milioni di dollari"
Sebbene in Myanmar stiano arrivando i primi aiuti umanitari, le agenzie internazionali hanno avvertito che il Paese non dispone dei mezzi necessari per affrontare una catastrofe di tale portata. Secondo l’Onu, migliaia di feriti hanno urgente bisogno di assistenza, ma scarseggiano medicine e attrezzature sanitarie. L’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto pervenire agli ospedali di Mandalay e della capitale Naypyidaw una prima fornitura d'emergenza di 3 tonnellate di materiale sanitario e medicinali. Nel frattempo, la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello per raccogliere oltre 100 milioni di dollari.
L’Oms ha classificato il terremoto in Myanmar come emergenza al massimo livello e ha lanciato un appello per trovare rapidamente 8 milioni di dollari per salvare vite umane e prevenire epidemie nei prossimi 30 giorni. "Le valutazioni preliminari indicano un numero elevato di vittime e lesioni legate a traumi, con urgenti necessità di cure di emergenza", ha affermato l'Organizzazione, aggiungendo di aver "classificato questa crisi come un'emergenza di livello 3, il più alto del suo programma di risposta alle emergenze". L'Oms ha affermato di aver bisogno di 8 milioni di dollari per rispondere alle immediate necessità sanitarie nel prossimo mese, "per salvare vite, prevenire malattie e stabilizzare e ripristinare i servizi sanitari essenziali". "Senza finanziamenti immediati, si perderanno vite e i fragili sistemi sanitari vacilleranno”.
Oms: “In Myanmar distrutti 3 ospedali nella regione colpita”
Tre ospedali sono stati distrutti e altri 22 sono stati parzialmente danneggiati nella regione colpita venerdì dal terremoto che ha provocato almeno 1.700 vittime: lo ha reso noto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), come riporta il Guardian.
"La portata dei decessi e dei feriti non è ancora del tutto chiara e si prevede che i numeri aumenteranno", ha affermato l'agenzia delle Nazioni Unite in un comunicato. "La devastazione del terremoto ha travolto le strutture sanitarie nelle aree colpite, che stanno lottando per gestire l'afflusso di feriti. C'è un urgente bisogno di cure chirurgiche e traumatologiche, forniture per trasfusioni di sangue, anestetici, medicinali essenziali e supporto per la salute mentale", prosegue la nota.
Thailandia, crepe e vibrazioni a Bangkok: evacuati uffici governativi
A Bangkok, oggi, al rientro in ufficio, numerosi dipendenti hanno segnalato vibrazioni e crepe all’interno degli edifici governativi, evacuati venerdì su ordine del governo. A seguito di queste segnalazioni, come riportato dai media locali, diversi edifici di Bangkok sono stati nuovamente evacuati oggi e migliaia di persone si sono riversate per le strade della capitale thailandese. Tra le strutture interessate figurano il complesso governativo, la Borsa valori thailandese, l'ufficio della previdenza sociale e la TMBThanachart Bank. Secondo il governatore di Bangkok Chadchart Sittipunt, il terremoto di venerdì ha provocato crepe in circa 170 edifici nella capitale thailandese.
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