"Israele continuerà la guerra fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per il paese". Lo ha detto il premier israeliano nel corso di una conferenza stampa in coincidenza con il 100esimo giorno dall'attacco di Hamas a Israele. Tel Aviv ha informato il Cairo che sta programmando il lancio di un'operazione militare per prendere il controllo della frontiera tra Gaza e l'Egitto
Media israeliani: "4.000 soldati disabili a causa della guerra a Gaza"
Circa 4.000 soldati israeliani hanno subito disabilità dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dal sito web di notizie israeliano Walla!, che aggiunge che il numero potrebbe salire a 30.000.
L’esercito israeliano non fornisce registri pubblici delle vittime tra i suoi ranghi, afferma il sito, allo scopo di evitare un calo del morale nella società israeliana. Ai 4.000 soldati è stata riconosciuta la disabilità secondo la “Classificazione 3”. Ciò significa che hanno diritto a tutte le cure e a tutti i diritti concessi ai disabili dell'esercito israeliano, ha detto ancora Walla.
Dopo lanci dal Libano, Israele colpisce Hezbollah
Dopo i lanci di questa mattina dal Libano verso aree diverse del nord di Israele, l'esercito ha riposto colpendo obiettivi oltre confine da cui erano partiti i tiri. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che aerei da guerra hanno "obiettivi terroristici in Libano, inclusi strutture degli Hezbollah nelle zone di Meiss El Jabal e Yarine". "Le attività terroristiche degli Hezbollah - ha sottolineato il portavoce - e gli attacchi contro Israele violano la Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu".
Yemen, Onu: "Escalation con Usa mette a rischio il processo di pace"
La missione delle Nazioni Unite in Yemen afferma che i bombardamenti da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna e gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Mar Rosso stanno mettendo a rischio gli sforzi per raggiungere la pace nel martoriato Paese arabo, coinvolto in una guerra dal 2014. Il capo della missione Onu, Hans Grundberg, ha dichiarato in un comunicato di "notare con grande preoccupazione il contesto regionale sempre più precario e il suo impatto negativo sugli sforzi di pace nello Yemen e sulla stabilità e sicurezza della regione", invitando alla "massima moderazione" per ridurre la tensione. Il diplomatico interviene dopo due giorni consecutivi di bombardamenti statunitensi sulle postazioni militari Houthi. Di fronte all'escalation della tensione, Grundberg ha invitato le parti a evitare azioni che possano peggiorare la situazione nello Yemen, dove l'80% della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari dopo quasi un decennio di guerra tra gli Houthi e il
governo saudita, riconosciuto a livello internazionale.
In centinaia in piazza a Roma: "Stop al genocidio a Gaza, 9mila bimbi uccisi"
"Stop al genocidio del popolo palestinese: 9mila bambini uccisi, 22mila morti e 109 giornalisti uccisi". Con questo slogan diverse centinaia di persone sono tornate in piazza oggi a Roma per manifestare contro l'offensiva di Israele a Gaza. Tra largo Corrado Ricci e via dei Fori Imperiali sventolano bandiere della Palestina e della Pace in attesa della partenza del corteo che dovrebbe raggiungere piazza dell'Esquilino. Alla manifestazione promossa dal Movimento studenti palestinesi in Italia, Udap (Unione democratica arabo palestinese) e Api (Associazione dei palestinesi), hanno aderito tra gli altri i collettivi universitari, l'Osa, i movimenti di lotta per la casa, Arci e Anpi.
"In queste ore l'offensiva dell'esercito israeliano contro Gaza continua senza tregua - si legge sui volantini distribuiti in piazza - I bombardamenti colpiscono indiscriminatamente la popolazione civile, bambini, operatori sanitari, giornalisti. Oramai sono oltre 23mila le vittime, purtroppo il numero è destinato a crescere nei prossimi giorni. Le condizioni di vita sono disperate, tutte le infrastrutture sono state colpite, cibo e acqua scarseggiano, la maggioranza degli ospedali è ridotta a un cumulo di macerie, il 90% della popolazione è sfollata senza più vie di fuga e sono presi di mira anche gli aiuti umanitaria. L'offensiva israeliana non è una guerra contro Hamas, ma un vero e proprio genocidio".
Generale Usa: "Ci aspettiamo altri attacchi Houthi, siamo pronti"
Gli Stati Uniti si aspettano altri attacchi Houthi, nonostante i raid di stanotte e della notte precedente mirati a distruggere le loro capacità. Lo ha ammesso il generale americano Douglas Sims, direttore delle operazioni dello Stato maggiore congiunto, in un incontro con i giornalisti, riferendo che gli Houthi hanno già lanciato "almeno un missili" in risposta agli ultimi raid. "La loro retorica è stata piuttosto forte, e piuttosto alta, e ci aspettiamo che tenteranno una sorta di ritorsione. Spero che non lo facciano, ma siamo pronti nel caso in cui lo facciano”.
Bbc: "Gli Stati Uniti lanciano il secondo attacco contro gli Houthi nello Yemen"
Brigate Qassam colpiscono pattuglia israeliana, feriti 4 miliari
Le Brigate Qassam hanno reso noto di aver fatto esplodere un ordigno antiuomo contro una pattuglia israeliana a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, provocando il ferimento di almeno quattro soldati.
Il braccio armato di Hamas - scrive al Jazeera - ha aggiunto di aver attaccato un gruppo di veicoli militari israeliani con colpi di mortaio di grosso calibro e di essere riuscito a colpire un elicottero a est della città con un missile terra-aria.
Anche un bulldozer israeliano e due carri armati Merkava israeliani sono stati colpiti con ordigni esplosivi, ha riferito il gruppo armato.
Ministero Sanità: "Solo 6 ambulanze rimaste operative nella Striscia di Gaza"
Soltanto sei ambulanze restano operative in tutta la Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Sanità, aggiungendo attraverso un comunicato stampa che “stiamo ancora lottando per gestire alcuni servizi essenziali, comprese le unità di terapia intensiva e gli asili nido”.
Nella città meridionale di Rafah, dove sono fuggite centinaia di migliaia di famiglie, le infrastrutture e i servizi sanitari “sono fragili” e non possono sostenere i bisogni di 1,3 milioni di persone, ha detto ancora il ministero.
Ministero Sanità: "A Gaza un palestinese su 20 è morto, ferito o disperso"
A Gaza un palestinese su 20 è morto, ferito o disperso. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia nel suo ultimo aggiornamento, aggiungendo che nel 99mo giorno dell’aggressione israeliana a Gaza sono in corso "ulteriori massacri, distruzioni e razzie dei quartieri residenziali".
Le forze israeliane hanno ucciso 135 persone e ne hanno ferite 312 nelle ultime 24 ore. Numerose vittime sono ancora sotto le macerie e sulle strade dove le ambulanze e i soccorsi non riescono a raggiungere.
Secondo il bilancio del ministero di Gaza, almeno 23.843 persone sono state uccise e 60.317 ferite dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre.
Algeria all'Onu: "No allo sfollamento della popolazione di Gaza"
L'Algeria ha invitato i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a parlare con "una sola e forte voce", respingendo "i tentativi di sfollare i palestinesi di Gaza dalla loro terra", poiché ciò "viola le disposizioni del diritto internazionale". Lo ha dichiarato venerdì sera l'ambasciatore dell'Algeria presso le Nazioni Unite, Ammar Ben Djamaa, durante una sessione del Consiglio di sicurezza convocata da Algeri per esaminare "i tentativi di sfollamento forzato dei palestinesi". Secondo quanto riportato sabato dall'agenzia di stampa ufficiale Aps, Ben Djamaa ha sottolineato che "la nostra posizione deve essere chiara nel rifiutare lo sfollamento dei palestinesi dalla loro terra. Tutti devono capire che non c'è posto per i palestinesi se non nella loro terra e che qualsiasi loro spostamento costituisce una flagrante violazione delle disposizioni del diritto internazionale, in particolare dell'articolo 49 della quarta convenzione di Ginevra". "Nessuno in questa sala può rimanere in silenzio di fronte a questi piani. Il silenzio qui è considerato complicità. Mentre ci concentriamo su Gaza, perché le cose lì vanno oltre il peggio che ci viene in mente, non dobbiamo trascurare la Cisgiordania e Gerusalemme", ha detto ancora il diplomatico algerino.
Giornata di proteste pro-palestinesi, da Londra all'Indonesia
Da Londra a Giacarta, passando per Amsterdam, dove sono state esposte scarpette per bambini a simboleggiare l'infanzia vittima della guerra a Gaza, oggi, che coincide col centesimo giorno di guerra in Medio Oriente e viene pubblicizzato dai movimenti pro-Palestina come "Giornata di mobilitazione globale", si sono moltiplicate nel mondo manifestazioni per il cessate il fuoco immediato e di denuncia nei confronti di Israele. Ne dà notizia la tv qatariota Al Jazeera, che mostra diverse foto delle proteste, aprendo con la capitale britannica. Qui il reporter inglese di Al Jazeera scrive che i manifestanti "si stanno radunando" per marciare su Parliament Square a Westminster e a Trafalgar Square e di aspettarsi una partecipazione "enorme", forse di "centinaia di migliaia" di persone, dai quattro angoli della Gran Bretagna, dal Galles come da Newcastle e da Brighton, stimolate - scrive -, oltre che dal crescente numero di vittime civili a Gaza, anche dall'attacco Usa-Regno Unito allo Yemen. In una foto si vede un manifestante con la maschera del premier israeliano Netanyahu davanti a una bandiera israeliana schizzata di sangue e con in mano una bambola insanguinata, a simboleggiare i bambini morti sotto i raid, che Hamas quantifica approssimativamente in 10.000 in 100 giorni. In un'altra immagine si vedono nelle strade londinesi bandiere palestinesi e un cartello con la scritta "Giornata di mobilitazione globale". Proprio i bambini vittime della guerra sono al centro della protesta ad Amsterdam, dove sulla centrale piazza Dam sono state disposte sul selciato migliaia di paia di scarpette da bambini, di tutti i colori e le fogge, in file parallele. Dalla capitale indonesiana Giacarta, Al Jazeera mostra una foto di manifestanti con in mano cartelli con le scritte "Cessate il fuoco subito" e l'immagine di una clessidra e la foto di Netanyahu con la dicitura "Ricercato per genocidio": un'allusione al procedimento intentato dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di Giustizia dell'Aja. Infine dalla Thailandia Al Jazeera pubblica un'immagine di una donna musulmana che tiene una grande bandiera palestinese davanti all'ambasciata israeliana a Bangkok.
Video messaggio di Macron a manifestazione Tel Aviv sugli ostaggi
Un video-messaggio del presidente francese, Emmanuel Macron, aprirà stasera la manifestazione organizzata a Tel Aviv delle famiglie degli ostaggi, a 100 giorni dal loro rapimento da parte di Hamas. Lo hanno annunciato gli organizzatori, secondo cui Macron chiederà l'immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Houthi, alta tensione, Biden: "Se continueranno risponderemo"- VIDEO
Israele: "In un mondo normale, Hamas, un’organizzazione terroristica genocida, sarebbe sotto processo. Hamas è la più grande minaccia per i palestinesi di Gaza"
Famiglie ostaggi visitano copia del tunnel di Hamas a Tel Aviv
"Solo entrare li dentro mette terrore. Non possiamo neanche immaginare quello che si può provare in uno vero e da 100 giorni". Lo ha detto Omer Lifschitz, il cui padre Oded è ostaggio a Gaza, visitando la copia di uno dei tunnel di Hamas a Gaza dove da più di 3 mesi sono tenuti in cattività gli oltre 130 rapiti israeliani. La copia del tunnel è stata realizzata nella Piazza degli ostaggi a Tel Aviv per far capire, solo in parte, dalle famiglie degli ostaggi le condizioni dei loro familiari rapiti e portati nella Striscia. "Solo in parte", perché, è stato sottolineato, in quelli reali, alcuni anche 40 metri sottoterra, c'è solo buio e freddo. L'iniziativa fa parte delle numerose manifestazioni organizzate da stasera in tutto Israele dalle famiglie per ricordare i 100 giorni di prigionia e di guerra. Nella piazza - ormai diventata un simbolo della richiesta di rilascio degli ostaggi e che si trova di fronte il ministero della Difesa - c'è anche una lunga tavolata imbandita di tutto punto le cui sedie portano i nomi degli ostaggi. Compresi quelli dei fratellini Bibas ancora in prigionia - uno di appena 1 anno -, i cui genitori sono stati uccisi nell'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. "Devono tutti essere liberati subito - ha aggiunto Lifschitz - e riportati a casa". Ela Ben Ami, il cui padre Ohad è stato rapito dal kibbutz Beeri, dopo aver visitato il tunnel ha detto di "essere scossa. Per 100 giorni mio padre e gli altri non hanno potuto lasciare quei posti".
Nyt: "Cia ha creato task force per localizzare leader Hamas e ostaggi"
La Cia ha creato una task force dopo l'attacco a Israele del 7 ottobre per raccogliere informazioni di intelligence che aiutino a localizzare i leader di Hamas a Gaza e gli ostaggi israeliani ancora detenuti nella Striscia. Lo rivela il New York Times, citando fonti dell'amministrazione, secondo cui la direttiva per creare la nuova task force è stata inviata dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, mentre l'Ufficio del direttore dell’Intelligence Nazionale degli Stati Uniti ha elevato l'urgenza nei confronti di Hamas da 4 a 2 nella 'classifica' che vede al primo posto Russia, Cina, Corea del Nord e Iran.
Secondo il quotidiano americano, gli Stati Uniti hanno già iniziato a trasferire informazioni a Israele sulla localizzazione dei leader del gruppo terroristico, per quando non sia chiaro quanto efficaci siano queste informazioni, dal momento che finora nessuno dei capi di Hamas - in primis Yahya Sinwar, il leader del gruppo nella Striscia, e Mohammed Deif, il capo delle operazioni militari - è stato ucciso o catturato.
Il New York Times comunque chiarisce che gli Stati Uniti non hanno passato a Israele informazioni che hanno portato all’assassinio del numero 2 di Hamas Saleh al-Arouri, ucciso in un'operazione a Beirut il 2 gennaio scorso.
Yemen, Tajani: "Insistere perché missione Atlanta si allarghi"
"Siamo pronti a insistere perché i compiti della missione Atalanta" dell'Unione Europea, che contribuisce a garantire la sicurezza nel Mar Rosso, "si allarghino: oggi sono legati soprattutto alla lotta alla pirateria, ma si possono allargare alla Difesa di altro tipo". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un incontro di Forza Italia a Bologna in vista delle elezioni europee. Tajani ha sottolineato anche come il Governo italiano condivida "dopo la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu la condanna alle aggressioni Houti". e non possa che "riconoscere il diritto all'autodifesa degli Stati Uniti". "Siamo pronti anche a sostenere una nuova missione europea - ha aggiunto il ministro degli Esteri -, magari diversa da Atlanta, per garantire ancora meglio la tutela dei traffici. Con la Francia stiamo lavorando perché se ne discuta - ha proseguito - e sono ottimista da questo punto di vista, nella prossima riunione del Consiglio Europeo per gli Affari esteri, che si dia una risposta europea, quindi ancora più forte, per la legalità e la libera circolazione delle merci nel Mar Rosso".
Houthi, "raid Usa non fermano nostri attacchi in Mar Rosso"
Gli attacchi statunitensi nello Yemen, incluso quello della notte scorsa contro una base militare a Sanaa, non hanno avuto un impatto significativo sulle capacità degli Houthi di continuare a impedire alle navi commerciali di passare attraverso il Mar Rosso e il Mar Arabico: lo ha affermato il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam, come riportano i media internazionali. Un funzionario degli Houthi, Nasruldeen Amer, ha affermato ad Al Jazeera che non ci sono stati feriti nell'ultimo attacco e ha promesso una "risposta forte ed efficace": "Non ci sono stati feriti, né perdite materiali né umane", ha detto.
Houthi, "raid Usa non ci impediranno azioni contro navi filo Israele"
I raid aerei condotti dagli Stati Uniti sullo Yemen non hanno un impatto significativo sulla capacità dei miliziani sciiti Houthi di impedire alle imbarcazioni vicine a Israele di attraversare il Mar Rosso e il Mar arabico. E' quanto ha sostenuto il portavoce degli Houthi Mohammed Abdulsalam citato dall'emittente al-Arabiya.
Ministero Gaza, "135 palestinesi uccisi e 312 feriti in ultime 24 ore"
Nelle ultime 24 ore 135 palestinesi sono stati uccisi e 312 sono stati feriti a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità della Striscia, precisando che ora il bilancio delle vittime dall'inizio del conflitto il 7 ottobre è salito a 23.843 morti e 60.317 feriti.