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Israele-Hamas, esercito: "Nuova fase di guerra". Ucciso capo militare Hezbollah

©Ansa

L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso Hassan Akasha, dirigente di Hamas responsabile del lancio di razzi dalla Siria verso il nord di Israele. "E' iniziata una fase meno intensa dei combattimenti caratterizzata da un ricorso minore alle forze di terra e agli attacchi aerei", ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. Intanto Antony Blinken è atterrato in Israele, pronto a incontrare il premier Netanyahu e il gabinetto di guerra

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Idf: ucciso il responsabile di Hamas del lancio dei razzi dalla Siria

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver ucciso Hassan Akasha, ritenuto il dirigente di Hamas responsabile del lancio di razzi dalla Siria contro lo Stato ebraico. Lo riporta il Jerusalem Post, citando una nota dell'esercito, secondo cui Akasha, ucciso a Beit Jann, dall'inizio della guerra aveva guidato "cellule terroristiche" incaricate di attacchi missilistici. Nella nota le Idf hanno ribadito che non permetteranno il lancio di razzi su Israele dal territorio siriano, nemmeno da parte delle milizie, e che riterranno responsabile di ciò il governo siriano, minacciando ritorsioni "contro qualsiasi minaccia".

Tajani: "Il rischio di un'escalation c'è, si lavora per evitarla"

"Il rischio c'è, noi stiamo lavorando attentamente per ridurre questo rischio. L'Italia ha l'onore e l'onere di guidare il G7 quest'anno e svolgeremo la riunione ufficiale del G7 esteri a Capri, a dimostrazione che diamo grande attenzione anche a questa regione". E' il commento del ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine dell'apertura del Congresso delle Idee, in corso a Napoli, sul rischio di un'escalation in Medioriente.

"Altresì dobbiamo convincere Israele ad avere una reazione proporzionata, fermo restando che nessuno può mettere in discussione il diritto di Israele a sopravvivere, ma dobbiamo porre grande attenzione alla popolazione civile. Noi abbiamo già da tempo una nave ospedale militare italiana attraccata in Egitto che cura bambini palestinesi feriti, e alla vigilia di Natale nata a bordo di quella nave grazie all'aiuto della sanità della Marina Militare, una bambina, la mamma ha voluto dare come secondo nome Italia proprio per riconoscere l'impegno degli italiani a sostegno della popolazione palestinese", ha aggiunto Tajani.

Hamas: sventato tentativo di Idf di liberare un ostaggio

Hamas ha affermato di aver sventato un tentativo dell'IDF di salvare un ostaggio ad al-Boreij, nel centro della Striscia di Gaza, lo scrive il Jerusalem Post.

Netanyahu e Gallant: "La guerra continuerà per molti mesi"

La guerra a Gaza, sia nel nord che nel sud della Striscia, non finirà presto, anzi "continuerà per molti altri mesi". Lo hanno dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il ministro della Difesa, Yoav Gallant, durante un incontro con i parlamentari del Likud, secondo una nota congiunta diffusa dall'ufficio del primo ministro. "Per continuare a portare avanti la guerra per molti altri mesi, abbiamo bisogno del sostegno internazionale e stiamo lavorando per garantirlo", hanno dichiarato Netanyahu e Gallant, mente diversi media israeliani hanno riferito di rapporti tesi tra i due.

Sirene di allarme per razzi da Gaza nel centro di Israele

Le sirene di allarme anti razzi da Gaza sono risuonate nel centro di Israele, compresa la zona allargata di Tel Aviv dove la gente è corsa nei rifugi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare

Esercito Israele: "Iniziata una nuova fase della guerra"

Israele è entrato in una "nuova fase" nella guerra ingaggiata a Gaza contro Hamas. Lo ha detto al New York Times il portavoce militare Daniel Hagari. "E' iniziata una fase nuova, meno intensa, dei combattimenti", caratterizzata da un ricorso minore alle forze di terra e agli attacchi aerei, ha precisato Hagari a poche ore dall'arrivo in Israele del segretario di Stato americano Antony Blinken

Hezbollah diffondono foto comandante ucciso, con Soleimani e Nasrallah

Hezbollah ha diffuso su Telegram una serie di foto di Wissam Tawil, vice comandante dell'unità d'elite Radwill del partito sciita libanese, rimasto oggi ucciso in un raid attribuito ad Israele. Nelle immagini Tawil viene mostrato accanto al leader Hezbollah, Hassan Nasrallah, e al generale Qassem Soleimani, comandante della forza al Quds dei Guardiani della Rivoluzione iraniana ucciso da un raid americano nel gennaio 2020. 

Secondo Times of Israel, la diffusione delle immagini serve a sottolineare il rango di Tawil, ritenuto il più importante esponente Hezbollah ucciso dall'inizio del conflitto a Gaza scoppiato con l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre. La sua morte arriva mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è impegnato in un tour diplomatico in Medio Oriente per impedire una ulteriore escalation. Dopo l'attacco di Hamas, Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi contro Israele, provocandone la riposta, ma finora la tensione non è sfociata in una guerra

Hezbollah: non vogliamo l'estensione del conflitto

Il capogruppo parlamentare di Hezbollah, Muhammad Raad, ha affermato che il movimento filo-iraniano libanese non vuole l'allargamento del conflitto ma che Israele cessi i suoi attacchi. Parlando alla folla durante le esequie di un combattente di Hezbollah ucciso nel sud del Libano, Raad ha affermato che il Partito di Dio "non vuole che la guerra si estenda, ma che l'aggressione (israeliana) finisca".   "Ma è certo che se Israele vuole espandere il conflitto, attaccando il nostro paese, noi andremo fino alla fine. Non temiamo le loro minacce", ha detto Raad, che ha perso uno dei suoi figli ucciso in un raid israeliano a novembre

La Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio a Gaza

La Jihad islamica ha diffuso sui social un video dell'ostaggio Elad Katzir, 47 anni, rapito il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Nir Oz. Sua madre Hanna, anche lei rapita, è stata successivamente liberata. Il fratello di Elad, Rami, fu invece ucciso nell'attacco del 7 ottobre. Nel video - che la famiglia ha chiesto che non sia diffuso in Israele - Katzir, secondo i media, fa riferimento ad avvenimenti degli ultimi giorni

Onu: preoccupa l'uccisione dei giornalisti a Gaza, indagare

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto "molto preoccupato" per il "numero elevato" di giornalisti palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. "Gli omicidi di tutti i giornalisti", tra cui Hamza Waël Dahdouh e Moustafa Thuraya, vittime di un raid attribuito all'esercito israeliano ieri, "devono essere oggetto di un'indagine approfondita e indipendente per garantire il rigoroso rispetto del diritto internazionale e le violazioni devono essere perseguite", ha sottolineato l'Alto Commissariato in un messaggio su X. 

"Condizioni non sicure", Oms annulla consegna forniture nel nord di Gaza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato di essere stata costretta ad annullare ieri una missione per portare forniture mediche nel nord di Gaza dopo non aver ricevuto garanzie di sicurezza.

"Sono passati 12 giorni dall'ultima volta che siamo riusciti a raggiungere il nord di Gaza", ha scritto su X l'ufficio dell'Oms nei territori palestinesi. "I pesanti bombardamenti, le restrizioni ai movimenti e le comunicazioni interrotte stanno rendendo quasi impossibile la consegna regolare e sicura di forniture mediche in tutta Gaza, in particolare nel nord".

La consegna prevista domenica, ha affermato l’Oms, era stata progettata per sostenere le operazioni di cinque ospedali nella parte settentrionale dell’enclave. Il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto "scioccato dall'entità dei bisogni sanitari e della devastazione nel nord di Gaza. Ulteriori ritardi porteranno a ulteriori morti e sofferenze per troppe persone", ha aggiunto su X.

Teheran: 'Per gli Usa arrivato momento lasciare Iraq'

Teheran sostiene l'iniziativa del governo iracheno per preparare la "fine" della missione nel Paese arabo della coalizione internazionale a guida Usa, annunciata nei giorni scorsi dal premier Mohammed Shia al-Sudani dopo il raid statunitense in cui è stato ucciso a Baghdad un comandante di una milizia filoiraniana. "Siamo convinti che le forze armate irachene abbiano l'autorità e il potere necessari per garantire la sicurezza. Per Washington è arrivato il momento di lasciare l'Iraq", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, durante la sua conferenza stampa settimanale. 

Onu: 'Panetterie a Gaza riaprono dopo più di 50 giorni'

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha annunciato la ripresa delle attività di alcune panetterie a Gaza, aggiungendo che sta fornendo farina di frumento, sale, zucchero e lievito in modo che i panifici possano ricominciare a produrre il pane. Le chiusure sono state dovute alla carenza di carburante ed elettricità, nonché per motivi di sicurezza a causa degli attacchi di Israele nell’enclave assediata.



Ministro intelligence Israele: 'Vero genocidio compiuto da Hamas per conto di Iran'

"Il vero genocidio che è stato compiuto è stato il genocidio deliberato da Hamas per conto dell'Iran il 7 ottobre contro lo Stato di Israele, con brutali omicidi, stupri e decapitazioni di uomini, donne e bambini Qualsiasi persona imparziale sarà d'accordo". Ad affermarlo è il ministro dell'Intelligence israeliana, Gila Gamliel in un'intervista a 'Tazpit Presse Service' sottolineando che l'accusa di genocidio del Sudafrica all'Aia nei confronti di Israele "è il massimo dell'assurdità". "Le impronte digitali dell'Iran possono essere trovate su ogni conflitto in corso in Medio Oriente, da Gaza al Libano al Mar Rosso", spiega Gamliel: "Se c'è qualcuno che dovrebbe essere accusato di genocidio in un tribunale delle Nazioni Unite, questa è la Repubblica islamica", ha detto, riferendosi alla causa intentata contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia dal Sudafrica.

G gruppo umanitario: 'Solo 6.000 camion sono entrati a Gaza'

"Solo 6.000 camion sono entrati a Gaza". Lo afferma Gisha, il Centro legale per la libertà di movimento, spiegando su X che "i camion non sono l’unico indicatore, ma possono dare un senso di scala". “Questa guerra viene condotta in un modo che impedisce completamente la fornitura di aiuti su vasta scala che ora sono necessari”, ha aggiunto il direttore esecutivo del gruppo Tania Harry. “Le Nazioni Unite e altri operatori umanitari - ha detto ancora - non negano di essere in difficoltà, ma l’ostacolo più grande che continuano a citare è la mancanza di un accesso sicuro. Senza un cessate il fuoco, non c’è modo di raggiungere coloro che ne hanno bisogno e di aumentare la distribuzione degli aiuti”.

Lapid: 'Gantz lasci il governo, serve solo a salvare Netanyahu'

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha esortato Benny Gantz e gli altri ministri del suo partito Unità Nazionale a lasciare il governo, nel quale sono entrati dopo l'attacco di Hamas che ha scatenato la guerra. "Questo non è un governo di unità o di emergenza. Non stanno salvando lo stato d'Israele, stanno salvando Netanyahu", ha detto Lapid, secondo il quale "questo governo non è qualificato per guidare la guerra" e il primo ministro Benyamin Netanyahu "non è qualificato per guidare il paese". In dichiarazioni citate dai media israeliani, Lapid ha affermato che il suo partito Yesh Atid sostiene ogni passo per cambiare il governo, sia tramite elezioni che con la formazione di una maggioranza alternativa. A guidare il nuovo esecutivo potrebbero essere Gantz, l'ex capo di stato maggiore Gabi Eisenkot o l'ex speaker della Knesset Yuli Edelstein (Likud).  Gantz, Eisenkot e Gideon Saar sono entrati al governo dopo il 7 ottobre "perché ritenevano fosse nel miglior interesse del paese. Poteva essere vero tre mesi fa, ma non lo è più", ha dichiarato Lapid. "Ogni riunione di gabinetto si trasforma in un velenoso attacco all'esercito" e rimanere ora al governo significa dare "legittimità" alle azioni di Netanyahu, ha sottolineato.



Comunità Ebraica Roma: inaccettabile doppiopesismo su Israele

La Comunità Ebraica di Roma "è sgomenta di fronte al silenzio complice e al doppiopesismo che continuano a inquinare le dichiarazioni pubbliche sulla guerra in Israele e a Gaza". "Ci saremmo aspettati prese di distanza inequivocabili sugli orrori commessi dall'organizzazione terroristica Hamas - aggiunge la Comunita' in una nota -  che ancora detiene oltre cento ostaggi ebrei. E' scandaloso che vengano messe sullo stesso piano la guerra difensiva di un Paese e un popolo che hanno subito un attacco antisemita di massa il 7 ottobre, e la minuziosa caccia all'ebreo con 1400 persone compresi bambini, uccisi uno per uno deliberatamente. E' doppiopesismo chiedere che Israele si fermi e non chiedere che gli ostaggi vengano liberati e i responsabili perseguiti. L'applicazione di due pesi e due misure rientra nella definizione universale di antisemitismo. Noi non staremo in silenzio e continueremo a denunciare l'inaccettabile complicita' culturale con il terrorismo".



Libano: pronti a applicare risoluzione Onu

Il Libano è pronto ad attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu secondo la quale le forze di Hezbollah non saranno schierate a sud del fiume Litani, l'esercito libanese controllera' tutto il Paese, fino al confine con Israele, e Hezbollah verra' disarmato. Lo ha affermato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, sottolineando allo stesso tempo che Israele deve ugualmente attuare la risoluzione, ritirandosi "completamente da tutti i territori libanesi e fermando le violazioni terrestri, marittime e aeree". 



Borrell da ministro Esteri Riad: 'Fermare tragedia, no alternativa a pace'

L'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Josel Borrell, ha incontrato in Arabia Saudita il ministro degli Esteri di Riad, il principe Faisal bin Farhan, con il quale ha discusso ''la nostra iniziativa di pace congiunta''. Lo ha scritto lo stesso Borrell in un tweet affermando che con bin Farhan ha parlato anche dei ''passi da compiere per tradurre in azione il consenso internazionale sulla soluzione a due stati'' per israeliani e palestinesi. ''Sarà un percorso difficile, ma non c'è alternativa alla pace'', ha aggiunto Borrell, annunciando di aver invitato il ministro saudita a Bruxelles e che la sua visita si terrà il prossimo 22 gennaio. ''Dobbiamo fermare la tragedia umanitaria in corso. Abbiamo bisogno di una pausa umanitaria immediata, che porti a una pausa più sostenibile e al rilascio degli ostaggi. E bisogna agire in fretta: il giorno dopo era ieri'', ha detto Borrell in un secondo tweet.



Idf: 'Giornalisti uccisi erano in auto con terrorista''

Le forze di difesa israeliane affermano che i due giornalisti di Gaza uccisi ieri, fra cui il figlio del capo dell'ufficio di al Jazeera nella Striscia, erano a bordo di un auto assieme ad un "terrorista". "Un aereo dell'Idf ha identificato e colpito un terrorista che operava un velivolo il quale rappresentava una minaccia per le truppe dell'Idf. Siamo al corrente delle notizie che, durante l'attacco, sono stati colpiti due sospetti che si trovavano nello stesso veicolo del terrorista", ha detto l'esercito israeliano. Secondo gli israeliani, Hamas usa droni per spiare i movimenti dei soldati nella Striscia e attaccarli. Il 27enne Hamza Dahdouh, giornalista e figlio del corrispondente di al Jazeera Wael Al-Dahdouh, è rimasto ucciso assieme ad un altro collega, Mustafa Thuraya, quando l'auto sulla quale viaggiavano è stata colpita vicino a Khan Yunis. Un terzo passeggero nell'auto è rimasto ferito. 


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