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Guerra Israele-Hamas, Hezbollah: "Risponderemo all'attacco israeliano su Beirut"

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Isis rivendica attentato Kerman in Iran
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Isis rivendica attentato Kerman in Iran
00:01:58 min

"Non rimarremo in silenzio" dopo l'attacco israeliano nella periferia sud di Beirut e "risponderemo al nemico": è la mincaccia del leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. L'operazione 'Diluvio di Al Aqsa', come Hamas ha chiamato la guerra contro Israele, porterà alla "fine del regime sionista", ha detto il presidente iraniano partecipando a Kerman ai funerali delle vittime del doppio attentato di mercoledì

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"Il luogo e il tempo" della vendetta iraniana per il doppio attentato di Kerman saranno "scelti" dalla Repubblica islamica: lo dice il presidente Raisi, partecipando ai funerali delle vittime e assicura che l'operazione diluvio Al Aqsa porterà alla fine di Israele. Telegramma di cordoglio da Papa Francesco. Parla il leader degli Hezbollah libanesi, Nasrallah: "Non rimarremo in silenzio" dopo l'attacco nella periferia sud di Beirut e "risponderemo al nemico". A Gaza è salito a 22.600 morti il bilancio dei morti, secondo il ministero della Sanità di Hamas. 

Il governo Netanyahu spaccato sul piano per il post invasione di Gaza


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Liveblog del 6 gennaio 2024 sulla guerra Israele Hamas

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Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri

Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono  morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche  Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio  politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri,  fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i  negoziati per un accordo si sono interrotti. L'APPROFONDIMENTO

Israele, i superstiti del 7 ottobre fanno causa all'intelligence

La richiesta di risarcimento è di 56 milioni di dollari. "Bastava una  telefonata per evitare il massacro, c'è stata negligenza e omissione",  si legge nella causa firmata da 42 querelanti. Nel rave nel deserto  vennero uccise 362 persone. LEGGI L'ARTICOLO

Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni

Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne  ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con  Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si  era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli  Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". IL PROFILO

Guerra Israele, esercito ha allagato i tunnel di Hamas a Gaza con acqua di mare

Hamas ha una rete di gallerie sotterranee di 500 chilometri. Pompare acqua salata, scrive il Wall Street Journal, potrebbe comportare danni per la falda acquifera. Inoltre nell'enclave palestinese ci sono gli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso. I DETTAGLI

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. IL PIANO

Ehud Olmert a Sky TG24: "Israele deve fornire una visione politica"

Il governo Netanyahu e le forze di estrema destra al suo interno, ci dice l’ex premier israeliano, non vogliono il negoziato. L'INTERVISTA

La guerra Israele-Hamas tra racconto giornalistico e fake news

Il dibattito tra la direttrice di QN Agnese Pini, i direttori di  Repubblica Maurizio Molinari, del Corriere della  Sera Luciano Fontana e  di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, sul racconto del  conflitto in  medioriente, nella ricerca quotidiana di un equilibrio  nella narrazione  dei fatti e sul rischio sempre presente della  diffusione di fake news. LEGGI L'ARTICOLO

Guerra Israele-Hamas, cos'è e come funziona il sistema Gospel usato per colpire Gaza

L'esercito ebraico utilizza l'intelligenza artificiale per individuare e  bombardare gli obbiettivi dei terroristi all'interno della Striscia. Ma  dato il numero di civili palestinesi rimasti uccisi, alcuni analisti  internazionali nutrono dubbi sulla sua accuratezza. IL FOCUS

Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso

Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO

Media: famiglie ostaggi in Qatar per la ripresa dei colloqui

Le famiglie di sei ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza sono arrivate mercoledì in Qatar, come parte degli sforzi per promuovere un nuovo accordo per il loro rilascio. Lo riporta Haaretz, scrivendo che la rete Channel 12 è stata la prima a riferire di questa visita. Le famiglie - scrive Haaretz - dovrebbero incontrare il primo ministro Muhammad al-Thani e l'ambasciatore americano a Doha, Timmy Davis. Nei prossimi giorni è previsto l'arrivo in Qatar del segretario di Stato americano Antony Blinken, nell'ambito della sua visita in Medio Oriente. Blinken è atterrato in Turchia questa sera e dovrebbe visitare anche Grecia, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Israele e Cisgiordania.

Israele: 'Tunnel militari di Hamas sotto a un lussuoso hotel'

L'esercito israeliano ha scoperto una rete di tunnel militari di Hamas scavata sotto ad uno dei più noti alberghi di Gaza, il Blu Beach Hotel situato in riva al mare nel rione Rimal. Lo ha reso noto il portavoce militare. ''I terroristi di Hamas - ha affermato - utilizzavano quell'albergo come un riparo, sotto al quale partecipavano a combattimenti e progettavano attacchi''. Nei tunnel scoperti sotto all'edificio c'erano mezzi di combattimento, ordigni e droni. Dall'interno dell'hotel miliziani hanno sparato razzi anticarro contro i soldati, ha aggiunto il portavoce precisando che al termine delle operazioni quelle strutture militari di Hamas sono state distrutte.

Haniyeh (Hamas): 'Blinken si concentri sulla fine degli attacchi ai palestinesi'

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken che oggi è arrivato in Turchia e che lunedì dovrebbe arrivare in Israele e recarsi anche a Ramallah, in Cisgiordania dovrebbe "centrare la sua visita sulla fine degli attacchi al popolo palestinese e sulla strada che porti alla fine dell'occupazione". Ad affermarlo secondo quanto riferisce 'L'Orient-Le Jour' è il leader di Hamas, Ismail Haniyeh che ha esortato i dirigenti che Blinken incontrerà nel suo tour in Medio Oriente ad insistere sul fatto che la stabilità della regione dipende dalla causa palestinese. "La violenza e la distruzione - sottolinea - non permetteranno di arrivare alla sicurezza e alla stabilità finché il popolo palestinese non avrà raggiunto la libertà e uno Stato indipendente".

Attentato alla tomba di Soleimani, quasi 100 morti e centinaia i feriti

Il 3 gennaio 2020 il leader pasdaran venne ucciso da un'operazione Usa.  Oggi migliaia di persone si stavano dirigendo verso la sua tomba per  celebrare l'anniversario della morte. Il bilancio di vittime e feriti è  molto grave. Il presidente Raisi: "Gli autori di questo atroce atto  saranno puniti". FOTO

Nasrallah: abbiamo opportunità riprendere territori Libano

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah -che oggi ha parlato per la quarta volta dall'inizio del conflitto, la seconda in appena 48 ore- ha suggerito che lo sforzo diplomatico per sedare la tensione in Medio Oriente potrebbe portare il Libano a riguadagnare territori contesi. "Siamo di fronte a un'opportunita' storica per la liberazione totale di ogni centimetro della nostra terra libanese, compresa l'area occupata delle fattorie di Shebaa; e a una reale opportunità per risolvere una nuova equazione che impedira' al nemico israeliano di violare i nostri cieli, le nostre acque e la sovranità del nostro paese". Il tutto ovviamente e' condizionato dalla fine della guerra a Gaza: "Questa opportunita' e' stata aperta da questo fronte ed e' una delle benedizioni del sostegno a Gaza, ma nessuna conversazione su questo tema, nessun dialogo o negoziato esisterà o avrà alcun risultato senza fermare l'aggressione contro Gaza".

Gallant: 'Preferiamo soluzione politica al confine nord, ma tempo si sta esaurendo'

Israele preferisce "una soluzione politica" per riportare la sicurezza al confine nord, mentre continuano i lanci di razzi della milizia sciita libanese Hezbollah, ma il tempo per trovarla si sta esaurendo. Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant, durante una visita al confine settentrionale.  "Abbiamo un chiaro obiettivo -ha detto, citato da Haaretz-  riportare nelle loro case in sicurezza i residenti del nord" che sono stati evacuati. "A questo riguardo - ha spiegato - vi sono due alternative. Una è quella politica, alla quale stiamo lavorando con tutto il nostro impegno. Ieri ho incontrato l'inviato speciale del presidente americano, Amos Hochstein, e presto incontreremo il segretario di Stato Antony Blinken, per vedere se è possibile raggiungere una intesa che permetta ai residenti del nord di tornare in sicurezza alle loro case". "Preferiamo la strada dell'accordo politico, ma siamo vicini al momento in cui la clessidra dovrà essere voltata", ha infine aggiunto Gallant, avvertendo che Israele non può attendere ancora a lungo per raggiungere una intesa. 


Oms: 600 attacchi contro strutture sanitarie Gaza da inizio guerra

Sono stati condotti ''circa 600 attacchi contro strutture sanitarie nella Striscia di Gaza'' dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto con un tweet l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). ''Gli ospedali a Gaza e altre infrastrutture mediche fondamentali sono stati attaccati circa 600 volte da quando è scoppiata la guerra nell'enclave'', ha detto l'agenzia Onu. A causa di questi attacchi ''613 persone sono state uccise e oltre 770 sono rimaste ferite, secondo gli ultimi dati Oms''. Condannando i continui combattimenti e bombardamenti, il portavoce dell'Oms Christian Lindmeier ha affermato che ''la continua riduzione dello spazio umanitario e i continui attacchi all'assistenza sanitaria stanno spingendo la popolazione di Gaza al punto di rottura''.

Macron: 'Francia e Giordania consegnano via aerea aiuti per popolazione Gaza'

"La situazione umanitaria resta critica a Gaza. In un contesto difficile la Francia e la Giordania hanno consegnato via aerea aiuti alla popolazione e a quelli che gli aiutano". Ad affermarlo in un post su 'X' è il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

Gallant a estrema destra: 'Basta usare l'Idf per motivi politici'

"Basta usare irresponsabilmente l'Idf e i suoi comandanti per ottenere vantaggi politici". Anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, dopo Benny Gantz, critica i ministri dell'estrema destra e del suo stesso partito Likud che ieri sera hanno duramente attaccato il capo di Stato maggiore Herzi Halevi durante un consiglio di guerra. Gallant, che già ieri sera aveva difeso Halevi durante lo scontro verbale, ha diffuso oggi un comunicato dicendo di averlo chiamato per rinnovare la fiducia verso di lui e tutto l'esercito. "Il popolo d'Israele ha ottenuto un capo di stato maggiore coraggioso ed equilibrato durante una guerra difficile - si legge - i soldati dell'Idf combattono per tutto il popolo d'Israele e mi rivolgo a tutti i membri del pubblico perché la smettano di usare irresponsabilmente l'Idf e i suoi comandanti per ottenere vantaggi politici".

Dal Libano 10 razzi verso Kiryat Shmona in Israele

Dieci razzi sono stati lanciati oggi dal territorio libanese verso Israele e in particolare verso Kiryat Shmona. Otto sono stati sparati questa sera, quattro dei quali sono stati intercettati dal sistema di difesa missilistica Iron Dome e altri quattro sono caduti in aree aperte senza causare danni o vittime. Lo riferiscono le autorità locali. Nel primo pomeriggio altri due razzi sono stati lanciati dal Libano contro la città di confine senza causare danni, riporta il Times of Israel.



Idf a Nasrallah: 'Parla molto di Israele ma meno dei danni che causa al Libano'

Al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah "piace molto parlare di Israele e meno dei danni che sta causando al Libano, dell'economia distrutta, del Sud vuoto e degli interminabili funerali dei suoi combattenti in tutti i villaggi del sud che vengono uccisi a causa di una guerra che non ha nulla a che fare con il Libano". Ad affermarlo è il portavoce dell'Idf, il tenente colonnello Avichai Edrei, commentando le dichiarazioni del segretario generale di Hezbollah. "Nasrallah capisce di non avere alcuna legittimità in Libano per la guerra in cui sta trascinando il popolo libanese da tre mesi", ha scritto Edrei sui social media. "C'è bisogno di un dottorato in statistica per tenere traccia di tutte le cifre gonfiate ed esagerate che sta cercando di vendere dal suo nascondiglio ai libanesi", aggiunge.

Blinken in Turchia, domani incontro con Erdogan e Fidan

Altre tappe della missione di Blinken sono Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita la Cisgiordania ed Egitto. Primo obiettivo del tour, come spiegato da Miller, sarà ottenere ''misure immediate per aumentare l'assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza''. In Israele, ha aggiunto Miller, Blinken parlerà della campagna militare in corso contro Hamas, compresi i piani per la transizione alla fase successiva delle operazioni e i passi che gli israeliani possono intraprendere per proteggere meglio i civili. Blinken discuterà anche degli sforzi in corso per riportare a casa gli ostaggi che ancora si trovano nella Striscia di Gaza, compresi i cittadini americani che risultano dispersi. Inoltre, ha affermato Miller, Blinken si concentrerà su come poter prevenire l'espansione del conflitto. "Discuterà i passi specifici che le parti possono intraprendere, compreso il modo in cui possono usare la loro influenza con altri nella regione per evitare un'escalation", ha sottolineato Miller. L'impegno di Blinken sarà anche quello di sottolineare la responsabilità di tutte le parti nel contribuire a tracciare un percorso per Gaza che raggiunga una sicurezza duratura sia per gli israeliani sia per i palestinesi, nonché una regione più pacifica e integrata "sulla base dei principi stabiliti a Tokyo lo scorso novembre e che preveda un meccanismo duraturo per la ricostruzione e il governo guidato dai palestinesi di una Cisgiordania unificata a Gaza'', ha detto Miller.


Blinken in Turchia, al via nuovo tour nella regione

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è giunto in Turchia, prima tappa del suo quarto tour in Medio Oriente da quando, tre mesi fa, è cominciata la guerra tra Israele e Hamas. Blinken dovrebbe incontrare domani a Istanbul il suo omologo turco Hakan Fidan e il presidente Recep Tayyip Erdogan, prima di volare in Grecia nel corso della giornata.

Usa: fino a 10 milioni di dollari per informazioni su finanziatori Hamas

Gli Stati Uniti hanno offerto una ricompensa fino a dieci milioni di dollari a chi sia in grado di fornire informazioni su cinque finanziatori di Hamas o notizie che possano smantellare i meccanismi finanziari del gruppo che governa Gaza. Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato Usa, precisando che le ricompense verranno fornite per informazioni su qualsiasi fonte di entrate per Hamas, ovvero donatori principali, istituzioni finanziarie che facilitano le transazioni per il gruppo, società di copertura che procurano tecnologia a duplice uso per i miliziani e schemi criminali a vantaggio di Hamas. I cinque finanziatori individuati da Washington sono Abdelbasit Hamza Elhassan Khair, Amer Kamal Sharif Alshawa, Ahmed Sadu Jahleb, Walid Mohammed Mustafa Jadallah e Muhammad Ahmad 'Abd Al-Dayim Nasrallah, tutti già designati come terroristi globali dagli Stati Uniti. Abdelbasit Hamza Elhassan Khair, noto semplicemente come Hamza, vive in Sudan, ha gestito numerose società nel portafoglio di investimenti di Hamas ed è stato coinvolto nel trasferimento di quasi 20 milioni di dollari al gruppo palestinese, ha spiegato il Dipartimento di Stato Usa. Secondo Washington, Hamza è legato all'ex presidente sudanese Omar Bashir e ai gruppi islamici che minacciano la stabilità in Sudan. Amer Kamal Sharif Alshawa, Ahmed Sadu Jahleb e Walid Mohammed Mustafa Jadallah gestiscono invece la rete degli investimenti di Hamas in Turchia, ha detto il Dipartimento Usa. Muhammad Ahmad 'Abd Al-Dayim Nasrallah ha invece stretti legami con entità iraniane ed è stato coinvolto nel trasferimento di decine di milioni di dollari a Hamas e al suo braccio armato, proseguono gli Stati Uniti. A ottobre si trovava in Qatar.

Drone contro base che ospita forze Usa a Erbil

Un drone armato è stato lanciato contro la base militare di al-Harir, a nord est di Erbil nel Kurdistan iracheno, dove sono di stanza forze americane e internazionali. Lo ha affermato in una nota il servizio antiterrorismo del Kurdistan iracheno, come riferisce BasNews. Non viene indicato se l'attacco abbia causato vittime o danni.

Gantz: "Netanyahu scelga, unità e sicurezza o politica"

A quanto riferisce Times of Israel, la destra del governo si è scagliata contro Halevi per l'idea di far partecipare all'inchiesta interna l'ex capo di stato maggiore Shaul Mofaz, che fu coinvolto nel ritiro israeliano da Gaza nel 2005. Ma l'attacco sembra anche essere motivato dal timore che una inchiesta interna alle forze di difesa guardi anche ai fallimenti del governo e generi una pressione perché il parlamento apra una propria inchiesta. Netanyahu continua a dire che bisogna aspettare la fine del conflitto, ma viene accusato di prendere tempo nella speranza che la commissione d'inchiesta non si faccia. Il partito Likud ha subito risposto a Gantz. "Il dovere del gabinetto è di porre domande e ricevere risposte. Non si tratta di politica. Durante una guerra, quando il popolo è unito, ci si aspetta che Gantz si comporti responsabilmente e la smetta di cercare scuse per rompere la promessa di restare nel governo di emergenza fino alla fine della guerra", si legge in un comunicato diffuso pochi minuti dopo l'uscita del video.

Gantz: "Netanyahu scelga, unità e sicurezza o politica"

"Quello che è successo ieri è stato un attacco politicamente motivato nel pieno di una guerra". Apparso in un video, Benny Gantz esorta oggi il primo ministro Benyamin Netanyahu a  scegliere "unità e sicurezza oppure la politica", mostrando di ritenerlo responsabile del violento attacco di ministri di estrema destra e del Likud del premier al capo di Stato maggiore Herzl Halevi, durante il consiglio di guerra di ieri sera. Il Likud, riferiscono i media israeliani, ha risposto pochi minuti dopo dicendo di aspettarsi un comportamento "responsabile" da parte di Gantz, ex ministro della Difesa e leader dell'opposizione, entrato nel gabinetto di guerra dopo lo scoppio del conflitto. Il consiglio doveva discutere del futuro assetto della striscia di Gaza, ma invece è stato il teatro di urla contro Halevi, quando ha detto di voler aprire un'inchiesta sul fallimento dell'esercito nell'impedire l'attacco del 7 ottobre. Nel video, Gantz ha parlato di "attacco politicamente motivato" e ha poi ingiunto a Netanyahu di scegliere "l'unità e la sicurezza oppure la politica", sottolineando che la discussione sul futuro di Gaza va ripresa. "Ho partecipato a varie riunioni di gabinetto. Non ho mai visto un comportamento del genere", ha commentato. Gantz ha appoggiato l'inchiesta interna di Halevi, affermando che è suo "dovere" aprirla. Dopo la guerra, ha aggiunto, dovrà essere istituita una commissione d'inchiesta di stato per far luce "a tutti i livelli", compreso il governo, sui fallimenti che hanno portato al 7 ottobre. 

Vali Nasr: "Non è ancora guerra su larga scala, a Iran non conviene" (2)

Nasr ritiene che in questo momento l'Iran non stia cercando una guerra "allargata" o uno scontro diretto con gli Stati Uniti o Israele. "Una guerra del genere sarebbe costosa. Le circostanze attuali servono al meglio agli interessi strategici dell'Iran. Una guerra estesa non lo farebbe", afferma Nasr, secondo cui la Repubblica islamica "sta mantenendo la pressione sugli Stati Uniti e su Israele a un livello inferiore di attacchi. Tuttavia - conclude - l'Iran si sta preparando nel caso in cui anche gli Stati Uniti e/o Israele decidessero di allargare la guerra al Libano o allo Yemen o di prendere di mira l'Iran in modo più diretto in Iraq o perfino all'interno dell'Iran stesso. Una guerra estesa potrebbe diventare inevitabile ed entrambe le parti potrebbero provocarla".

Vali Nasr: "Non è ancora guerra su larga scala, a Iran non conviene"

Gli attacchi 'chirurgici' di Israele in Libano e in Siria, quelli degli Stati Uniti a Baghdad, i missili lanciati dagli Houthi contro le navi nel Mar Rosso, fino alla strage di Kerman rivendicati dall'Is. Gli effetti della guerra a Gaza hanno trasformato in pochi mesi il Medio Oriente in una polveriera. Ma "queste azioni sono ancora sotto il livello di conflitto su larga scala. Entrambe le parti utilizzano questo genere di azioni per scoraggiare l'altra e mostrare la propria volontà di combattere se si dovesse arrivare a ciò", spiega in un'intervista all'Adnkronos il noto studioso iraniano-americano ed ex consigliere di Obama per il Medio Oriente, Vali Nasr, nel giorno dei funerali delle vittime dell'attentato in Iran. Durante la cerimonia funebre, sia il presidente iraniano Ebrahim Raisi, che il capo dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami, hanno promesso che la Repubblica islamica vendicherà "il sangue dei martiri". Nella retorica di Teheran il politologo della Johns Hopkins University legge un'"ambiguità". Ufficialmente, ragiona "l'Iran non ha nominato alcun responsabile dell'attacco e lo ha definito un attacco terroristico. Non è quindi obbligato a reagire contro gli Stati Uniti o Israele. Ha detto che si vendicherà, ma non ha detto contro chi e quando. L'ambiguità è utile a Teheran poiché non la costringe ad agire immediatamente".

Ufficio Netanyahu: 107 ostaggi vivi a Gaza

Le autorità israeliane ritengono che 107 ostaggi attualmente nella Striscia di Gaza siano vivi, su un totale di 132. Lo ha dichiarato alla Cnn l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, spiegando che è stato aggiornato a 25 il numero delle persone che si ritiene siano morte dopo essere state portate a Gaza il 7 ottobre. Quattro israeliani erano già tenuti in ostaggio a Gaza prima del 7 ottobre: ​​due si ritiene siano vivi e due morti.

Nasrallah: "Risposta a omicidio al-Arouri è inevitabile"

"Ripeterò questo punto: se ci prendete di mira a Beirut, cosa che avete fatto uccidendo il martire al-Arouri, che era un mio caro amico, non risponderemo in modo normale, questo sicuramente non rimarrà impunito", ha proseguito Nasrallah.

"Non risponderemo 'al momento giusto e nel posto giusto', fratelli, risponderemo sul campo di battaglia, e questa risposta arriverà", ha aggiunto.

Mo: Nasrallah: 'Se Israele sconfigge Gaza poi attaccherà Sud del Libano'

"Se Israele sconfigge Gaza, il Libano del Sud sarà il prossimo. La battaglia di oggi non riguarda solo la Palestina". Lo ha dichiarato il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un nuovo discorso.

Hezbollah, l'Isis è uno strumento degli americani

Secondo il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, l'Isis è uno strumento in mano agli americani: lo ha detto in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. Secondo Nasrallah, dietro al duplice attentato compiuto il 3 gennaio scorso a Kerman, in Iran, nel quale sono morte decine di persone e che è stato rivendicato dall'Isis, ci sono "gli Stati Uniti, che usano l'Isis come un loro strumento".

Ministro Israele, 'incoraggiare partenza palestinesi da Gaza'

All'indomani  della presentazione da parte del ministro della difesa Yoav Gallant di  un piano relativo alla futura gestione della striscia di Gaza (con un  intervento combinato di Israele, Egitto, una 'task-force' multinazionale  e amministratori locali palestinesi) il ministro per la tradizione  Amichai Eliahu (del partito 'Potere ebraico') ha illustrato una visione  totalmente diversa che include invece un ''lncoraggiamento'' ai  palestinesi affinche' abbandonino la Striscia. ''La questione e'  semplice - ha detto alla radio 103Fm. - Dobbiamo trovare i loro punti  deboli. Sappiamo che la morte non li spezza, loro non apprezzano la  vita. Quello che davvero fa loro male e' il territorio, la terra, la  distruzione della casa, una partenza volontaria. Dobbiamo spezzare il  loro sogno nazionale. Ci avete massacrato? Allora non potete restare  qua. Questo e' il punto centrale: dobbiamo incoraggiarli a lasciare  questo posto''. Su X il ministro ha poi proposto le immagini di ''una  colonna di 15 mila emigranti, di 24 Paesi, partita dal Messico verso il  confine con gli Usa''. ''Ogni governo che si arrenda ad una visione  progressista - ha aggiunto - va contro il proprio interesse esistenziale  e genera un disastro per il suo popolo'

Hezbollah, 'risponderemo all'attacco israeliano su Beirut'

"Non rimarremo in silenzio" dopo l'attacco israeliano nella periferia sud di Beirut e "risponderemo al nemico": lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta.   "Sarebbe più pericoloso rimanere in silenzio che affrontare le ripercussioni di una nostra risposta", ha aggiunto Nasrallah. "Sarà il terreno di battaglia a parlare. E il terreno di battaglia non può aspettare", ha detto il leader libanese alleato di Hamas e Iran. 

Hezbollah, Israele non rivela vittime militari sul fronte nord

Israele  nasconde il numero dei soldati morti o feriti sul fronte nord al  confine col Libano: lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi,  Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località  segreta. "Dall'8 ottobre abbiamo compiuto centinaia di operazioni contro  postazioni militari israeliane, colpendo veicoli blindati e  carriarmati", ha detto Nasrallah. "Come è possibile che non abbiano  soldati feriti o uccisi? Perché Israele si è trincerata dietro a un  assoluto silenzio mediatico", ha aggiunto.

Protesta famiglie ostaggi, "aiuti umanitari anche a loro"

I  famigliari degli ostaggi israeliani insceneranno una protesta il 9  gennaio a Kerem Shalom, sul confine meridionale della Striscia di Gaza,  per richiamare l'attenzione sulla mancanza di aiuti umanitari per i  propri parenti sequestrati. Lo ha riferito Shai Wenkert, padre di Omer,  uno dei rapiti del 7 ottobre scorso, parlando a Channel 12. Wenkert è  preoccupato in particolare per la mancanza dei medicinali poiché il  figlio Omer, sofferente di colite cronica, potrebbe riportare  ripercussioni permanenti senza i farmaci e la corretta alimentazione.  "Non pensiamo che i civili di Gaza non meritino aiuti", ha spiegato  Wenkert, ma suggerisce che Israele negozi l'invio degli aiuti dietro  garanzia che agli ostaggi sia assicurato un trattamento umanitario. Un  centinaio di autocarri con gli aiuti entrano giornalmente nella  Striscia, contro i cinquecento di prima del 7 ottobre.

Razzi di Hamas contro Sderot, danni ma non vittime

Due  razzi sparati da Gaza sono esplosi oggi all'interno della citta'  israeliana di Sderot, a ridosso della Striscia. Un edificio pubblico e'  stato centrato e ha subito danni, mentre l'altro razzo e' caduto in una  zona aperta. Lo ha riferito il municipio della citta'. Non si segnalano  vittime. Gran parte della popolazione e' sfollata, e diversi rioni  appaiono abbandonati. Dalla tarda mattinata sirene di allarme risuonano  intanto in diverse localita' israeliane situate a ridosso della  Striscia.

In Cisgiordania cortei protesta di Hamas per uccisione Arouri

Cortei di protesta per l'uccisione a Beirut del dirigente di Hamas Saleh al-Arouri sono stati organizzati oggi, al termine delle preghiere nelle moschee, in diverse città della Cisgiordania. I dimostranti hanno esposto le bandiere verdi di Hamas e immagini del dirigente ucciso. La manifestazione più affollata si è svolta ad Arura, presso Ramallah, che era il villaggio di origine di al-Arouri.

Media: dopo guerra a Gaza Israele dovrà aiutare migliaia invalidi

Dopo la fine della guerra e Gaza l'esercito israeliano sara' impegnato a lungo in un'altra missione impegnativa: il recupero e la assistenza a migliaia di militari riconosciuti come invalidi, fisici o mentali. Lo anticipa Yediot Ahronot secondo cui 3.400 soldati hanno gia' ricevuto la conferma di una loro invalidita', totale o parziale. Ma secondo proiezioni elaborate adesso dai vertici militari il loro numero complessivo, al termine della campagna, potrebbe essere di circa 12.500. Oggi in Israele ci sono 60 mila invalidi militari, totali o parziali. Il giornale avverte che resta inoltre aperta la questione della assistenza agli invalidi civili in seguito all'attacco di Hamas contro le localita' civili vicine a Gaza e ai continui bombardamenti degli Hezbollah diretti contro la alta Galilea.

Unicef: a Gaza 1,1 milioni di bimbi a rischio malattie e fame

Oltre 1,1 milioni di bambini a Gaza sono minacciati dall'intensificarsi del conflitto, della malnutrizione e delle malattie. Lo denuncia l'Unicef ricordando in una nota come i casi di diarrea nei bambini sono aumentati del 50% in una sola settimana e che Il 90% dei bambini al di sotto dei due anni si trova ora in condizioni di "grave povertà alimentare". Inoltre, prosegue il comunicato, c'è grande preoccupazione per la nutrizione di oltre 155.000 donne in gravidanza e madri in allattamento, nonché di oltre 135.000 bambini sotto i due anni. Ad oggi, i bambini della Striscia di Gaza si trovano ad affrontare una triplice minaccia mortale per le loro vite, con l'aumento dei casi di malattie, il crollo della nutrizione e l'escalation delle ostilità che si avvicina alla quattordicesima settimana. "I bambini di Gaza sono intrappolati in un incubo che peggiora di giorno in giorno", ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice generale dell'Unicef. "I bambini e le famiglie della Striscia di Gaza continuano a essere uccisi e feriti nei combattimenti, e le loro vite sono sempre più a rischio a causa di malattie prevenibili e della mancanza di cibo e acqua. Tutti i bambini e i civili devono essere protetti dalla violenza e avere accesso ai servizi e alle forniture di base". Da quando, a fine dicembre, la Classificazione Integrata della Fase di Sicurezza Alimentare ha avvertito del rischio di carestia nella Striscia di Gaza, l'Unicef ha rilevato che un numero crescente di bambini non riesce a soddisfare i propri bisogni nutrizionali di base. Circa il 90% dei bambini di età inferiore ai due anni consuma due o meno gruppi di alimenti, secondo un'indagine dell'Unicef condotta il 26 dicembre. Questo dato è in aumento rispetto all'80% dei bambini rispetto alla stessa indagine condotta due settimane prima. 

Berlino, nuovo viaggio di Baerbock in Medio Oriente

La ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, si recherà domenica in Medio Oriente. Sarà il quarto viaggio dall'inizio del nuovo conflitto israelo-palestinese. Come ha annunciato oggi a Berlino il portavoce del ministero tedesco degli Esteri, Baerbock incontrerà il nuovo ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, così come il presidente israeliano Isaac Herzog. Baerbock incontrerà anche il presidente palestinese e dell'Anp Abu Mazen e il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki. Previsti anche incontri in Egitto e in Libano.

Blinken domani in Turchia, incontri con Erdogan e Fidan

Il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken, ha in programma un incontro domani con l'omologo turco Hakan Fidan a Istanbul dove potrebbe vedere anche il presidente Recep Tayyip Erdogan. Al centro dei colloqui non solo la guerra a Gaza ma anche l'entrata della Svezia della Nato, che il Parlamento turco non ha ancora ratificato anche se i protocolli di adesione sono stati approvati recentemente dalla Commissione Esteri e inviati in aula per la ratifica finale. Secondo quanto riporta Bbc Turkce, anche la vendita di 40 caccia F-16 alla Turchia sarà uno degli argomenti al centro della discussione di Blinken con le autorità turche. Erdogan aveva recentemente legato l'approvazione della vendita dei caccia ad Ankara da parte di Washington alla ratifica dell'adesione di Stoccolma all'Alleanza atlantica. La Turchia è una tappa del tour in Medio Oriente per il Segretario di Stato degli Usa.

Israele, 'a Gaza espugnato il rione dei grattacieli'

L'esercito israeliano ha annunciato oggi il completamento di una complessa operazione condotta nel cosiddetto 'Rione dei Grattacieli', nel settore centrale della striscia di Gaza. Si tratta - ha spiegato il portavoce militare - di edifici elevati da cui si aveva il controllo della zona. Al loro interno erano state disposte postazioni per il lancio di razzi anticarro e anche per il lancio di razzi verso il territorio israeliano. Gli ingressi di parte degli edifici erano stati bloccati con ordigni esplosivi. Nelle loro vicinanze c'erano anche gli imbocchi di tunnel militari. Per assumere il controllo del 'Rione dei Grattacieli' i militari sono stati costretti a combattere a lungo - con l'aiuto del genio e della aviazione - ed hanno cosi' eliminato ''numerosi terroristi''.

Raisi, Iran deciderà tempo e luogo risposta a Kerman

Il "momento e il luogo" della risposta iraniana al recente attacco terroristico a Kerman in Iran saranno determinati dalle forze armate di Teheran: lo ha detto, rivolgendosi ai partecipanti ai funerali delle persone uccise nell'attacco terroristico nella città meridionale di Kerman il 3 gennaio, il presidente Ebrahim Raisi, citato dall'agenzia Irna. "Il nemico - ha detto - ha osservato e visto molte volte la grandezza del potere dell'Iran, e sentira' ancora una volta il potere della Repubblica islamica dell'Iran in risposta al recente tragico caso di Kerman", ha detto. 


Hamas, i morti a Gaza saliti a 22.600

E' salito a 22.600 morti il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.

Tv Israele, testo intelligence del 2022 descrisse attacco 7/10

La esatta dinamica dell'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre era descritta, con dovizia di dettagli, in un documento 'Top secret' dell'intelligence militare redatto nell'autunno del 2022 nella 'Divisione Gaza' dell'esercito. Lo ha rivelato ieri il programma di inchieste giornalistiche 'Uvdà' della tv israeliana Canale 12, che e' riuscita ad ottenere una copia di quel testo ma non e' riuscita a sapere come mai i comandanti dell'esercito non l'avessero preso nella dovuta considerazione. Il documento e' intitolato: ''La minaccia di una incursione di Hamas dalla striscia di Gaza''. Conteneva grafici, con la disposizione delle forze militari di Hamas, con i nomi dei comandanti e anche con la descrizione precisa della 'Nukhba', la unita' di elite di Hamas. Obiettivo di quell'attacco, si precisava nel testo, era ''la penetrazione in territorio israeliano, l'attacco di militari e di civili, la loro uccisione, nonche' lo sforzo di catturare ostaggi vivi o anche i loro corpi''. Nel documento presentato da 'Uvdà' era menzionata inoltre la possibilita' che Hamas avrebbe cercato di 'addormentare' gli israeliani mantenendo un periodo di calma e che avrebbe poi sferrato un attacco improvviso nel momento in cui avesse notato che la dislocazione di forze regolari al confine si era ridotta in maniera sensibile. ''Come e' appunto avvenuto il 7 ottobre'', ha commentato la emittente.

StC, violata zona umanitaria, ieri 14 vittime, molti bimbi

Quattordici persone, per la maggior parte bambini sotto i 10 anni, sarebbero state uccise ieri mattina durante gli attacchi aerei israeliani vicino ad Al-Mawasi, un'area indicata come "zona umanitaria" dalle autorità israeliane, in cui è stato ordinato ai civili di rifugiarsi per la loro sicurezza. E' la denuncia di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che, si ricorda in una nota, da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Dal 7 ottobre, le forze israeliane hanno emesso diversi "ordini di evacuazione", indirizzando i civili principalmente verso tre aree del sud: Khan Younis, Rafah e Al-Mawasi. Tutte e tre le aree sono state successivamente colpite da attacchi aerei israeliani nei quali i civili, compresi i bambini, sono stati uccisi e feriti, osserva l'Ong. "Non c'è nessun luogo sicuro a Gaza. Ma secondo il diritto internazionale umanitario, dovrebbe esserci. I campi di sfollati, i rifugi, le scuole, gli ospedali, le case e le cosiddette "zone sicure" non dovrebbero essere terreno di scontri. Eppure, Gaza e' stata devastata. Questi ordini di trasferimento non offrono una reale sicurezza. Se le persone restano, vengono uccise. Se si muovono, vengono uccise. La popolazione si trova a dover "scegliere" tra una condanna a morte o un'altra", ha spiegato Jason Lee, Direttore per i territori palestinesi occupati di Save the Children.

"I leader mondiali devono garantire subito un cessate il fuoco

definitivo. Ogni ora che passa senza una tregua, sempre più 

bambini pagheranno il prezzo del fallimento della politica con

la loro vita e il loro futuro. Fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco, non ci sarà nessun luogo sicuro a Gaza", ha concluso Jason Lee. 

Raisi, 'operazione Diluvio Al Aqsa sarà la fine d'Israele'

L'operazione 'Diluvio di Al Aqsa', come Hamas ha chiamato la guerra contro Israele, porterà alla "fine del regime sionista". Lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, partecipando a Kerman ai funerali delle vittime del doppio attentato di mercoledì. "La vittoria della verità e la distruzione della falsità è una promessa divina", ha aggiunto, citato dall'agenzia Irna, Raisi, che poi si è recato a visitare la  tomba di Qassem Soleimani, il capo delle operazioni all'estero dei Pasdaran e nemico numero uno di Israele, ucciso in un raid Usa a Baghdad 4 anni fa e che veniva ricordato quando è stato compiuto il doppio attentato.

Atteso oggi discorso di Nasrallah, leader di Hezbollah

Per la quarta volta in tre mesi e per la seconda volta in pochi giorni, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, terrà oggi un discorso pubblico trasmesso in diretta tv, previsto per le 13:30 italiane (le 14:30 in Libano). Secondo osservatori locali, Nasrallah potrebbe fornire informazioni circa l'eventuale risposta militare del movimento filo-iraniano all'attacco aereo di Israele compiuto il 2 gennaio scorso nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah, e nel quale è stato ucciso un alto responsabile di Hamas. 

Iraq, 'commissione per fine presenza coalizione internazionale'

Il governo di Baghdad annuncia che sta mettendo insieme una commissione "bilaterale" per preparare la "fine" della missione in Iraq della coalizione internazionale a guida Usa. La notizia arriva dal premier Mohammed Shia Al-Sudani, parole diffuse dal suo ufficio su X all'indomani del raid Usa in cui a Baghdad è stato ucciso un comandante di una milizia filoiraniana.

Save the Children, 'non c'è nessun luogo sicuro a Gaza'

"Non lo sottolineerò mai abbastanza: non c’è nessun luogo sicuro a Gaza. Ma secondo il diritto internazionale umanitario, dovrebbe esserci. I campi di sfollati, i rifugi, le scuole, gli ospedali, le case e le cosiddette 'zone sicure' non dovrebbero essere terreno di scontri. Eppure, Gaza è stata devastata. Questi ordini di trasferimento non offrono una reale sicurezza. Se le persone restano, vengono uccise. Se si muovono, vengono uccise. La popolazione si trova a dover 'scegliere' tra una condanna a morte o un’altra". Lo ha detto Jason Lee, direttore per i territori palestinesi occupati di Save the Children. Ieri mattina, ricorda l'organizzazione in un comunicato, 14 persone, per la maggior parte bambini sotto i dieci anni, sarebbero state uccise durante attacchi aerei israeliani vicino ad Al-Mawasi, un'area indicata come “zona umanitaria” dalle autorità israeliane, in cui è stato ordinato ai civili di rifugiarsi per la loro sicurezza. 

Dal 7 ottobre, ricorda l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, le forze israeliane hanno emesso diversi "ordini di evacuazione", indirizzando i civili principalmente verso tre aree del sud: Khan Younis, Rafah e Al-Mawasi. Tutte e tre le aree sono state successivamente colpite da attacchi aerei israeliani nei quali i civili, compresi i bambini, sono stati uccisi e feriti, denuncia un comunicato.

Il Cile contro lo spostamento forzato di palestinesi da Gaza

Il Cile, che ospita una importante comunità di palestinesi, ha respinto categoricamente le dichiarazioni dei ministri delle Finanze e della Sicurezza del governo israeliano, che hanno proposto uno spostamento massiccio della popolazione da Gaza verso Paesi terzi. "Qualsiasi azione che comporti lo spostamento forzato di persone - sottolinea un comunicato del ministero degli Esteri cileno - è contraria al diritto internazionale, al diritto internazionale umanitario e ai diritti umani". "Le azioni e le dichiarazioni irresponsabili delle autorità israeliane - si dice infine - costituiscono un serio ostacolo all'attuazione della soluzione dei due Stati, come unico modo per raggiungere una pace giusta, piena e definitiva tra Palestina e Israele". Il Cile ospita la maggiore comunità palestinese al di fuori del mondo arabo, forte di almeno 400.000 membri, e le vicende della guerra a Gaza hanno suscitato tra le sue fila una forte ondata di indignazione e proteste. 

Israele, generale Halevi annuncia indagini interne sulla guerra

Il capo di stato maggiore israeliano generale Herzi Halevi ha confermato che l'esercito è impegnato in indagini interne relative alla conduzione della guerra, fra cui la uccisione involontaria di tre ostaggi che erano riusciti a liberarsi a Gaza dalla prigionia di di Hamas. ''Questo genere di indagini - ha spiegato, citato dalla radio militare - e' necessario per la conduzione dei combattimenti''. La precisazione e' giunta dopo che la scorsa notte, durante la seduta del gabinetto 'politico-di sicurezza' alcuni ministri - secondo i media - hanno duramente attaccato il generale Halevi, ritenendo che l'esercito stesse indagando anche sulle circostanze relative all'attacco di Hamas del 7 ottobre. In particolare quei ministri hanno criticato il fatto che le indagini siano state affidate all'ex capo di stato maggiore gen. (riserva) Shaul Mofaz, che anni fa guido' il partito centrista Kadima. Per calmare le acque Halevi ha assicurato che ''l'esercito non sta indagando ne' sulla politica nazionale né sulla strategia di Israele. Si tratta solo di indagini di carattere professionale militare''.

Borrell in Libano fino a domenica: 'Evitare escalation regionale'

Missione in Libano per l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. L'obiettivo è affrontare "tutti gli aspetti" della guerra nella Striscia di Gaza e sottolineare l' "importanza" di evitare un allargamento del conflitto nella regione. Borrell, ha fatto sapere il suo ufficio, resterà nel Paese dei Cedri fino a domenica e "la missione sarà occasione per parlare di tutti gli aspetti della situazione a Gaza e intorno a Gaza, compreso l'impatto sulla regione, soprattutto la situazione al confine tra Libano e Israele". L'intento è anche quello di evidenziare "l'importanza di evitare un'escalation regionale e mantenere il flusso di aiuti umanitari destinati ai civili". Borrell tornerà a insistere sulla "necessità di portare avanti il lavoro diplomatico con i leader della regione con l'obiettivo di creare le condizioni per una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina e nella regione".

In agenda ci sono colloqui con il premier libanese Najib Miqati, con il capo del Parlamento Nabih Berri, il capo dell'Esercito Joseph Aoun, il ministro degli Esteri Abdallah Bou Habib e il capo di Unifil, generale Aroldo Lázaro.

Tajani, 'per futuro di pace serve uno Stato palestinese'

E' necessario ''parlare con i Paesi arabi come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi o la Giordania per creare un futuro in un'area martoriata e garantire una prospettiva di pace al popolo palestinese''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo ieri sera a 'Dritto e rovescio'. Per futuro di pace occorre fare ''nascere uno Stato palestinese che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E' difficile, ma non bisogna mai arrendersi'', ha concluso Tajani.

Iran: capo Pasdaran, 'vendicheremo sangue martiri attentato Kerman'

"Vendicheremo il sangue dei martiri", ha giurato il comandante dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran), il generale Hossein Salami, durante i funerali delle vittime dell'attentato di due giorni fa a Kerman rivendicato dall'Isis. Proprio al sedicente Stato islamico Salami ha dedicato un passaggio del suo intervento, sottolineando che "è stato annientato grazie al lavoro del comandante Qassem Soleimani", la cui tomba si trova nel cimitero di Kerman teatro della strage di mercoledì. 

Nel suo discorso pronunciato davanti alla folla che ha partecipato ai funerali, il generale ha attaccato Stati Uniti ed Israele. I primi, ha affermato, non sono riusciti a fermare la Repubblica islamica con le loro sanzioni e sono stati "sconfitti in Iraq, Afghanistan, Libano, Siria e Yemen". Poi il generale si è rivolto a Israele. Riferendosi alla guerra a Gaza, ha sostenuto che lo Stato ebraico "non ha modo di sfuggire dal pantano in cui è finito", aggiungendo che è "sull'orlo di crollare a causa della resistenza nei Territori occupati che ogni giorno gli infligge pesanti perdite".

Borrell in visita in Libano fino a domenica

L'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, si recherà n Libano oggi. Borrell incontrerà il presidente del Parlamento Nabih Berri, il primo ministro Najib Mikati, il ministro degli Affari esteri, Abdallah Bou Habib, e il comandante delle Forze armate libanesi, il generale Joseph Aoun. Durante il suo soggiorno - fino a domenica - il capo della diplomazia europea avrà anche un colloquio con il capo della missione e il comandante della forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), il generale Aroldo Lazaro. La missione - spiega il Servizio di azione esterna in una nota - sarà un'occasione per discutere tutti gli aspetti della situazione dentro e intorno a Gaza, compreso il suo impatto sulla regione, in particolare la situazione al confine israelo libanese, nonché l'importanza di evitare l'escalation regionale e di sostenere il flusso di assistenza umanitaria ai civili, che l'Unione europea ha quadruplicato a 100 milioni di euro. L'Alto rappresentante ribadirà la necessità di far progredire gli sforzi diplomatici con i leader regionali al fine di creare le condizioni per raggiungere una pace giusta e duratura tra Israele, Palestina e nella regione. Anche la cooperazione bilaterale e le questioni interne e regionali di interesse faranno parte delle discussioni. 

Raisi visita tomba Soleimani a Kerman, oggi funerali vittime attentato

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, questa mattina ha visitato la tomba del generale Qassem Soleimani a Kerman due giorni dopo il duplice attentato, rivendicato dall'Isis, compiuto sulla strada che porta al 'cimitero dei martiri' (Golzar Shahada) della città del sud-est della Repubblica islamica. Secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr, subito dopo il suo arrivo Raisi ha visitato i feriti in ospedale, mentre nelle prossime ore parteciperà ai funerali delle vittime della strage che si terranno nella principale moschea di Kerman. Successivamente è in programma una cerimonia al Golzar Shahada alla quale il governatorato di Kerman ha chiesto ai cittadini di non partecipare. L'ultimo bilancio diffuso dalle autorità iraniane è di almeno 84 morti e oltre 280 feriti.

Flash mob a Messina, 'stop a strage innocenti a Gaza'

Un flash mob per denunciare "la strage degli innocenti" a Gaza con la possibilità di sostenere con un contributo la popolazione ridotta allo stremo. L'appuntamento è per domenica 7 gennaio, alle 11, a piazza Cairoli a Messina. A organizzarlo è il Circolo Arci Thomas Sankara che promuove una iniziativa di sensibilizzazione sul massacro della bambine e dei bambini: il 47% della popolazione di Gaza prima del 7 ottobre aveva meno di 14 anni. L'iniziativa rientra nella campagna per il cessate il fuoco 'Stop bombing Gaza' del Coordinamento Messina - Palestina, rete informale a cui l’associazione aderisce. "Non esiste un luogo sicuro per le bambine e i bambini di Gaza - dicono gli organizzatori -. Bombardati i luoghi protetti dal diritto umanitario come gli ospedali, le scuole, sedi dell’Onu e di ong, campi profughi, chiese e mosche, interi quartieri. La popolazione è forzata a spostarsi sempre più a Sud, ritrovandosi di nuovo sotto bombardamento. Senza nulla, senza cibo, senza acqua, spesso senza riparo, in un inferno senza fine".

"Amnesty International, le Nazioni Unite, la Corte penale internazionale - aggiungono - stanno aprendo dossier sui crimini di guerra commessi dall’esercito e dal governo israeliano per la sua decisione di affamare i civili come strumento di guerra. L’ultimo conteggio ufficiale delle autorità di Gaza sulle vittime dal 7 ottobre è di 29.313 persone uccise e disperse, tra cui 9.600 minori e 6.750 donne e 1,8 milioni sono gli sfollati, in base ai dati forniti dalle autorità governative e ritenuti affidabili dall’Organizzazione mondiale della sanità".

India, richiesta aiuto da nave dirottata in Mar Arabico

La marina indiana sta monitorando una nave battente bandiera liberiana nel Mar Arabico che ha emesso una richiesta di soccorso per il dirottamento e prepara l'invio di un cacciatorpediniere per prestare assistenza. La marina ha "risposto rapidamente a un incidente marittimo nel Mar Arabico che coinvolgeva un tentativo di dirottamento a bordo della nave portarinfuse battente bandiera della Liberia", si legge in una dicharazione ufficiale.

Khaled Meshal (Hamas), 'fallimento Israele a Gaza, ora vuole esportare la crisi'

"Questo nemico sionista arrogante a criminale, nonostante il suo fallimento e la delusione dopo tre mesi di aggressione brutale contro Gaza" ora "vuole esportare all'estero la crisi" e "allargare il cerchio dell'aggressione, pensando che questo confonda i calcoli della resistenza e della regione". Si è espresso così l'esponente di Hamas Khaled Meshal con accuse a Israele, in dichiarazioni riportate dai media dai media arabi e rilanciate dal Times of Israel. Le parole di Meshal, ex capo dell'ufficio politico di Hamas, arrivano dopo l'uccisione nella capitale libanese Beirut del numero due del gruppo, Saleh al-Arouri.

Secondo Meshal, "il nemico pensa che l'uccisione dei nostri leader spezzerà la volontà della resistenza e indebolirà la leadership", ma "non sa che questa è una grande illusione". E, ha sostenuto, in passato "per ogni leader caduto si è elevato un altro leader e il martirio di un leader pone altri sulla stessa strada, con la medesima volontà e determinazione".

Prima tappa Blinken in Turchia, domani vede Erdogan

Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken arriverà  questa sera in Turchia, a Istanbul, dove domani incontrerà non solo il ministro degli Esteri Hakan Fidan, ma anche il presidente Recep Tayyip Erdogan. A riportare la notizia del probabile faccia a faccia con Erdogan è la Cnn turca, mentre inizialmente sembrava che l'unico incontro sarebbe avvenuto con il suo omologo turco, il capo della diplomazia Fidan. Si tratta della seconda visita di Blinken in Turchia dal 7 ottobre, giorno dell'attacco di Hamas che ha segnato l'inizio del conflitto in corso in Medio Oriente. Fece scalpore il fatto che in quell'occasione Erdogan partì per Rize, località del Mar Nero, senza incontrare il capo della diplomazia Usa. Blinken, impegnato in un tour che lo porterà in diversi Paesi del Medio Oriente e Mediterraneo, lunedì sarà in Israele.

Gallant: 'palestinesi gestiranno affari civili Gaza, Israele la sicurezza'

Saranno i palestinesi, e non gli israeliani, a ''gestire gli affari civili a Gaza nel dopoguerra''. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant nel corso di una conferenza stampa. Israele manterrà il controllo della sicurezza, ha aggiunto, spiegando che non sarà permesso a Hamas di controllare Gaza o di rappresentare una minaccia. ''Non ci sarà più presenza civile israeliana nella Striscia di Gaza una volta che gli obiettivi della guerra saranno stati raggiunti'', ha detto Gallant in un briefing ai giornalisti.

"I residenti di Gaza sono palestinesi, quindi gli organismi palestinesi saranno responsabili a condizione che non ci sia ostilità verso Israele", ha affermato.

Mezzaluna Rossa: preoccupa sicurezza team ospedale al-Amal a Gaza

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha espresso profonda preoccupazione per la sicurezza del suo personale e di altre persone che si stanno rifugiando nell'ospedale di al-Amal e nel suo quartier generale a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo riporta il Guardian, precisando che in una dichiarazione sui social media, la Mezzaluna Rossa ha affermato che il complesso ospedaliero è stato oggetto di "ripetuti bersagli diretti" da parte delle Forze di Difesa Israeliane negli ultimi tre giorni, con un bilancio di sette sfollati interni, tra cui un bambino di cinque anni. 

Cameron: gli attacchi alle navi nel Mar Rosso devono cessare

Per il ministro degli Esteri britannico David Cameron, gli attacchi alle navi mercantili in navigazione nel Mar Rosso sono inaccettabili e devono cessare, in caso contrario saranno adottate iniziative a livello internazionale. "Si tratta di azioni illegali, che non hanno nulla a che fare con Gaza o con Israele. Si tratta della libertà di navigazione e della possibilità delle navi di trasportare i loro carichi", ha detto Cameron parlando con i giornalisti a Pristina, dove è in visita. Tali attacchi illegali, ha osservato, danneggiano l'intera economia mondiale. "Questi attacchi devono cessare, in caso contrario saranno intraprese azioni", ha sottolineato il ministro degli Esteri britannico, senza tuttavia precisare a che tipo di azioni si riferisse. Dallo scorso ottobre gruppi armati yemeniti attaccano navi mercatili nel Mar Rosso sostenendo che si tratta di unità legate a Israele o che sono dirette in Israele.

Israele, 187 i camion di aiuti entrati ieri nella Striscia

Sono stati 187 i camion di aiuti umanitari entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Rafah e Kerem Shalom, secondo il Coordinamento delle attività governative nei territori (Cogat) del Ministero della Difesa israeliano.

Ospedale Khan Yunis, '12 i morti nel raid su una casa a Mawasi'

Sono 12 le persone rimaste uccise nel bombardamento israeliano che ha distrutto un'abitazione a Mawasi, nel sud della Striscia, in un'area che l'Idf aveva dichiarato "zona sicura". Lo riferisce il Guardian. Secondo funzionari dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, tra le vittime ci sono una coppia con i loro 7 figli, più altri tre bambini, tutti compresi tra i 5 e i 14 anni di età. In precedenza altre fonti avevano parlato di 14 morti. 

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