L'esercito russo ha bombardato Kherson con l'artiglieria e almeno tre donne sono rimaste uccise. Il segretario della Nato è in visita a Kiev: "Contratti da 2,4 mld per fornitura armi". "Lavoriamo a nuove armi nucleari". Lo ha annunciato Putin nel suo messaggio di congratulazioni e saluto ai lavoratori dell'industria nucleare. "Siamo pronti a negoziare, ma tenendo conto delle realtà che si sono attualmente sviluppate sul terreno e dei nostri interessi", ha aggiunto il ministro degli Esteri Lavrov
Nagorno Karabakh, l’altro fronte della guerra in Ucraina
La città di Stepanakert, capitale del Nagorno Karabakh, è stata travolta da violenti bombardamenti da parte delle forze dell’Azerbaijan e di nuovo, nel Caucaso meridionale, è esplosa la guerra. IL REPORTAGE
Kiev, 'attacchi russi sul Donetsk, 2 civili uccisi'
Le truppe russe hanno attaccato Krasnohorivka e Kostiantynivka, nel Donetsk, uccidendo 2 civili e ferendone altri 6. Lo riporta su Facebook l'ufficio del procuratore regionale. "Secondo le indagini, alle 12.00 gli occupanti avrebbero sparato contro Krasnohorivka con artiglieria calibro 152. I proiettili dei nemici hanno ucciso due uomini di 47 e 54 anni. Due donne di 45 e 61 anni e un uomo di 60 anni hanno riportato ferite da mina" sostiene la procura specificando che "un'ora dopo, l'esercito russo ha condotto un attacco aereo su Kostiantynivka, secondo i dati preliminari, utilizzando bombe Kab-100". Lì "tre uomini di età compresa tra i 37 e i 60 anni sono rimasti feriti nelle esplosioni".
Putin, il 30/9 giornata che celebra annessione regioni ucraine
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che indica il 30 settembre come giornata commemorativa della "riunificazione delle nuove regioni con la Russia", come si legge sul portale degli atti giuridici. Lo riporta Ria Novosti. "Il 30 settembre è il giorno della riunificazione della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk, della regione di Zaporozhzhia e della regione di Kherson con la Federazione Russa", si legge nel documento. Il promotore di questo disegno di legge è stato lo stesso presidente Putin.
Zelensky: "Ucraina eletta nel consiglio dei governatori di Aiea"
"L'Ucraina è stata eletta nel consiglio dei governatori dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica ndr) per il periodo 2023-2025". Lo annuncia sulla piattaforma X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringraziando "tutti i Paesi che hanno sostenuto la nostra candidatura". "L'Ucraina rimane un partner affidabile nel settore dell'energia nucleare", aggiunge Zelensky, l'obiettivo è fare "ogni sforzo per rafforzare l'importante ruolo dell'Aiea e per consolidare la sicurezza nucleare globale". Per fare ciò, conclude il presidente ucraino, "dobbiamo lavorare tutti insieme, tutti noi nel mondo che teniamo alla sicurezza, per porre fine a tutti i tipi di ricatto nucleare che la Russia tenta di normalizzare" perché "la sicurezza nucleare deve essere garantita".
Panetta, importante mantenere unità e sostenere Kiev
La guerra contro l'invasione russa e' "di estrema importanza perche' riguarda la democrazia nel mondo, non solo in Ucraina. Per questo e' estremamente importante che Usa e Nato continuino a essere uniti e si rafforzino". Lo ha affermato Leon Panetta, ex direttore della Cia ed ex ministro della Difesa sotto l'amministrazione Obama, intervistato da Monica Maggioni all'evento organizzato da Fondazione Leonardo in occasione del 60esimo anniversario della visita del presidente Usa, John Fitzgerald Kennedy, in Italia.
Russia, 30 settembre giorno riunificazione regioni annesse
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che istituisce il 30 settembre come "giorno della riunificazione" alla Russia delle quattro regioni ucraine annesse illegalmente. Il decreto, rende noto la Tass, è entrato in vigore. Il 30 settembre dell'anno scorso, Putin firmò l'accordo di annessione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, dopo referendum farsa condotti sotto occupazione militare. La Russia non controlla pienamente nessuna di queste regioni.
Varsavia: "Missile caduto su nostro territorio era ucraino"
Il missile che lo scorso novembre colpì il villaggio polacco di Przewodów, al confine con l'Ucraina, e che uccise due persone, faceva parte della dotazione sovietica dell'arsenale di Kiev. Lo ha dichiarato ufficialmente il governo di Varsavia, dopo i risultati a cui sono giunti gli esperti per capire la provenienza del razzo. "L'indagine condotta dalla procura polacca ha raggiunto la conclusione che indica categoricamente che questo missile era ucraino, di produzione sovietica. Per quanto riguarda il luogo di lancio e l'appartenenza a un gruppo militare specifico, si trattava di un missile ucraino", ha affermato il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Zyobro. Il ministro ha inoltre affermato di "rammaricarsi" per quella che, secondo lui, è stata la mancanza di collaborazione da parte ucraina nelle indagini su questo incidente. Zyobro ritiene infatti che la decisione di non collaborare con la Polonia sia stata presa "ad alto livello politico dello Stato ucraino".
A Kiev incontro ecumenico per la presentazione di un libro sull’invasione russa
Incontro ecumenico a Kiev (presenti gli ortodossi, i greco-cattolici, i latini), nel corso del quale è stato presentato il volume di Raffaele Luise ‘Ucraina dentro una guerra che cambia il mondo’. Nel corso dell’incontro, spiega l’autore, “tutti hanno convenuto con le tracce di lettura che il libro offre sulla guerra di invasione, assolutamente ingiustificata, lanciata da Putin contro un Paese che desidera finalmente veder riconosciuta la propria indipendenza e integrità territoriale e di entrare a far parte integrante dell'Europa, riconosciuta come l'approdo del proprio destino”. All’incontro hanno preso parte, il nunzio Visvaldas Kulbokas, l'ambasciatore italiano Pier Francesco Zazo, il numero due della Chiesa ortodossa Ucraina, il vescovo Zorya. L'autore ha sottolineato come col proprio libro (e con le presentazioni che si appresta a fare a Kharkiv, Zaporidzdzia e Odessa), intende “esprimere all'Ucraina e alla sua lotta di resistenza per la libertà la più profonda solidarietà con il forte auspicio che l'Occidente sappia sostenere il Paese amico e alleato fino alla vittoria e alla pace giusta e sicura“.
Varsavia, il razzo caduto al confine a novembre era ucraino
Il missile caduto a novembre 2022 in Polonia, nella zona di confine con l'Ucraina, apparteneva agli ucraini. Lo ha affermato il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro riportando i risultati dell'inchiesta sull'esplosione del razzo a Przewodów, nella quale sono morte due persone. "L'indagine condotta dalla procura polacca ha portato all'emissione di un parere che indica categoricamente che questo missile era ucraino, sempre di produzione sovietica o russa. Per quanto riguarda il luogo di lancio e l'appartenenza a un gruppo militare specifico, si trattava di un razzo ucraino", ha detto Ziobro citando il parere degli esperti, secondo quanto riportato dall'agenzia Pap. Per quanto riguarda i rapporti con gli ucraini per le indagini, "mi dispiace moltissimo ma per molti mesi non c'è stata tale cooperazione in questa materia", ha affermato il ministro, sottolineando che la procura polacca collabora con l'Ucraina per "documentare i crimini russi commessi". Nell'inchiesta su Przewodów, la parte ucraina non avrebbe invece avuto lo stesso atteggiamento: "Non penso che questa sia una decisione a livello di procura. Penso che queste siano decisioni ad alto livello politico dello Stato ucraino", ha detto il ministro della Giustizia.
Stoltenberg: "Firmati contratti per 2,4 mld per munizioni a Kiev"
La Nato ha stipulato "contratti per 2,4 miliardi di euro per le munizioni fondamentali per l'Ucraina, di cui 1 miliardo di euro di ordini fissi" ha spiegato giovedì il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, durante la sua visita a Kiev. "Tali contratti permetteranno ai membri della Nato di ricostituire le loro scorte continuando allo stesso tempo a fornire all'Ucraina munizioni", ha spiegato Stoltenberg.
Incontro tra Stoltenberg e Zelensky a Kiev
Figlio Kadyrov, 'potete anche odiarmi ma alla fine mi sorridete'
Il figlio più giovane di Ramzan Kadyrov, Adam, che pochi giorni fa è apparso in un video in cui picchiava un detenuto accusato di aver bruciato il Corano, ha risposto alle critiche con un post sul suo profilo Instagram. "Potrete spettegolare su di me, odiarmi, invidiarmi e parlare di me. Ma sappiamo tutti che se mi incontrerete mi sorriderete dolcemente", ha scritto il quindicenne nella didascalia sotto la foto, in cui guarda in camera con aria di sfida, indossando un cappellino con la visiera al contrario e degli occhiali da sole scuri abbassati sul naso. Il canale Telegram Ostorozhno, Novosti ha osservato che i commenti sotto al post di Instagram sono stati chiusi subito dopo la sua pubblicazione e che attualmente compaiono solo commenti positivi, tra cui molti da parte di funzionari ceceni.
Kiev, "ritorno Wagner in zone occupate per scoraggiare opposizione"
Il ritorno dei mercenari del Gruppo Wagner nelle zone occupate dell'est del Paese funge anche da elemento di intimidazione e deterrenza per tutti quei russi che si sono mobilitati contro il Cremlino. Lo sostiene il portavoce del Fronte Orientale delle Forze Armate ucraine, Ilia Yevlash, secondo cui la funzione di Wagner risponderebbe non solo alla necessità di occupare posizioni rilevanti all'interno delle truppe russe, come quelle di istruttore e perfino di comando, ma anche di "spauracchio", poiché i mercenari "sono noti per la loro azione punitiva" contro coloro che combattono dalla parte ucraina.
Stoltenberg: "Kiev ha posto speciale nel cuore del mondo libero"
"E' un onore essere a Kiev, capitale della grande nazione ucraina e oggi città che occupa un posto speciale nel cuore del mondo libero". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg da Kiev. "La Russia è oggi sminuita sulla scena mondiale esclusa dai mercati internazionali e dai vertici internazionali, ridotta a cercare armi in regimi come l'Iran e la Corea del Nord", ha aggiunto Stoltenberg.
Stoltenberg: "Consegnati a Kiev carri armati Abrams"
"Gli alleati della Nato continuano a fornire supporto alla vostra difesa per aiutarvi a respingere l'invasione. Come negli ultimi giorni i carri armati Abrams, sofisticati sistemi missilistici e difese aeree, nonché l'addestramento per i piloti F-16". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg da Kiev "Si tratta di uno sforzo collettivo da parte di tutti gli alleati nativi con equa condivisione degli oneri di quasi 100 miliardi di euro, circa la metà è arrivata dagli Stati Uniti e l'altra metà dagli alleati europei della Nato e dal Canada", ha spiegato Stoltenberg.
Stoltenberg a Kiev: "Resa non significa pace"
Una eventuale resa dell'Ucraina "non significa la pace, ma l'occupazione aggressiva da parte delle forze russe", ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Kiev per una visita non annunciata, al fianco del Presidente ucraino, Volodymir Zelensky. "Più forte è l'Ucraina, prima finisce l'aggressione. L'Ucraina non ha opzioni (che non quella di continuare a combattere, ndr). Ha bisogno di una pace giusta e sostenibile", ha aggiunto.
Mosca, "teniamo in conto dissoluzione repubblica del Karabakh"
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che Mosca tiene in considerazione l'annuncio dell'autoproclamata repubblica separatista del Nagorno-Karabakh di sciogliere tutte le sue istituzioni. "Teniamo ciò in considerazione e monitoriamo con attenzione la situazione e ovviamente il suo aspetto umanitario prima di tutto, che è il più importante", ha detto Peskov secondo Interfax.
Nagorno, Cremlino: "Nessuna ragione per esodo"
"Non esiste una ragione immediata e diretta per tali azioni". Si è espresso così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni riportate dall'agenzia Interfax dopo che il governo armeno ha fatto sapere che sono almeno 68.386 le persone arrivate in Armenia provenienti dal Nagorno-Karabakh. "Le persone manifestano il desiderio di lasciare il territorio - ha detto Peskov - A coloro che hanno preso questa decisione vanno garantite condizioni di vita normali".
Zelensky: "Da Nato aiuto a difesa infrastrutture energetiche"
"Il segretario generale della Nato si è impegnato ad intervenire per difendere le nostre infrastrutture energetiche questo inverno". Lo ha detto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con Jens Stoltenberg. "Abbiamo via via aumentato il nostro sostegno militare a Kiev ma dobbiamo fare di più ed è per questo che collaboriamo con l'industria della difesa ucraina", ha detto il segretario generale dell'Alleanza.