Lo ha affermato il direttore delle emergenze dell'Oms, Michael Ryan. Resta quasi invariata l'incidenza settimanale dei casi in Italia, pari a 38 ogni 100mila abitanti fra il 6 e il 12 marzo, contro i 41 dei 7 giorni precedenti. In leggero calo l'indice di trasmissibilità: l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso allo 0,94 dallo 0,97. Stabile all'1% il tasso di occupazione in terapia intensiva, in lieve diminuzione quello nelle aree mediche. 23.730 i nuovi casi e 212 i decessi nell'ultima settimana
In Emilia-Romagna dal 10 al 16 marzo 1.742 nuovi casi e 25 decessi
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus in Emilia-Romagna si sono registrati 2.140.249 casi di positività, 1.742 in più rispetto alla settimana precedente, su un totale di 20.736 tamponi eseguiti negli ultimi 7 giorni, di cui 6.516 molecolari e 14.220 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell’8,4%. Questi i dati relativi alla settimana dal 10 al 16 marzo 2023, aggiornati alle ore 10 di ieri, giovedì 16 marzo, come richiesto dal ministero della Salute.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 25 (+2 rispetto alla settimana precedente, + 8,7%). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 445 (-25 rispetto alla settimana precedente, -5,3%). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Reggio Emilia (+2 rispetto alla settimana precedente); 8 a Modena (+5); 6 a Bologna (-1); 1 a Imola (-1); 4 a Ferrara (-2); 1 a Ravenna (+1) 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 1 a Rimini (+1). Nessun ricovero a Piacenza (-2 rispetto alla settimana precedente) e a Parma (invariato).
L’età media dei nuovi positivi è di 57,5 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 406 nuovi casi nell’ultima settimana (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 433.559), seguita da Modena (214 su 320.831); poi Ravenna (182 su 203.285), Parma (167 su 184.454), Reggio Emilia (162 su 245.485) e Ferrara (142 su 159.646); quindi Rimini (124 su 195.308), Piacenza (113 su 113.052) e Forlì (105 su 99.976); infine Cesena (65 su 118.869) e il Circondario imolese, con 62 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 65.784.I casi attivi, cioè i malati effettivi ad oggi sono 4.064 (-279). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.594 (-256), l’88,4% del totale dei casi attivi.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 25 (+2 rispetto alla settimana precedente, + 8,7%). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 445 (-25 rispetto alla settimana precedente, -5,3%). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Reggio Emilia (+2 rispetto alla settimana precedente); 8 a Modena (+5); 6 a Bologna (-1); 1 a Imola (-1); 4 a Ferrara (-2); 1 a Ravenna (+1) 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 1 a Rimini (+1). Nessun ricovero a Piacenza (-2 rispetto alla settimana precedente) e a Parma (invariato).
L’età media dei nuovi positivi è di 57,5 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 406 nuovi casi nell’ultima settimana (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 433.559), seguita da Modena (214 su 320.831); poi Ravenna (182 su 203.285), Parma (167 su 184.454), Reggio Emilia (162 su 245.485) e Ferrara (142 su 159.646); quindi Rimini (124 su 195.308), Piacenza (113 su 113.052) e Forlì (105 su 99.976); infine Cesena (65 su 118.869) e il Circondario imolese, con 62 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 65.784.I casi attivi, cioè i malati effettivi ad oggi sono 4.064 (-279). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.594 (-256), l’88,4% del totale dei casi attivi.
Dg Oms, 'fiduciosi di poter decretare fine emergenza quest'anno, ma ancora no risposte su origini'
"Sono fiducioso che quest'anno saremo in grado di dire che Covid-19 è finito come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale", Pheic. A ribadirlo è stato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante un briefing con la stampa. "Non ci siamo ancora - ha puntualizzato - ma siamo sicuramente in una posizione molto migliore ora rispetto a qualsiasi altro momento durante la pandemia".
"Anche se siamo sempre più pieni di speranza riguardo alla fine della pandemia di Covid" non lontana, "la domanda su come sia iniziata rimane senza risposta", dice.
"Anche se siamo sempre più pieni di speranza riguardo alla fine della pandemia di Covid" non lontana, "la domanda su come sia iniziata rimane senza risposta", dice.
Iss, reinfezioni crescono al 32,8%
Resta sopra il 30% e aumenta la quota di reinfezioni sul totale dei casi Covid in Italia. Nell'ultima settimana monitorata rappresentano il 32,8% dei contagi segnalati, contro il 31,4% della settimana precedente, secondo i dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità via Twitter nell'ambito del monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia.
In Italia 23.730 casi e 212 decessi in ultima settimana, -1,1% e -1,9%
Continuano a calare, seppur di poco, i contagi e i morti Covid in Italia. Nella settimana dal 10 al 16 marzo, si sono registrati 23.730 nuovi casi di Covid-19, in calo dell'1,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano 23.988). Sono stati 212 i decessi in 7 giorni, con una riduzione dell'1,9% rispetto alla settimana precedente (quando erano 216). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute, che fotografano l'andamento della situazione epidemiologica da Covid-19.
Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana a rischio alto
Quattro regioni, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana, sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Nove (Basilicata, Campania, Fvg, Lombardia, provincia di Trento, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto) sono a rischio moderato e otto classificate a rischio basso (Abruzzo, Calabria, Lazio, Marche, Molise, provincia Bolzano, Sicilia, Valle d'Aosta). E' quanto evidenzia il monitoraggio settimana Covid-19 della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
Zaia, domani a Palazzo Balbi bandiere a mezz'asta in ricordo vittime
“Domani celebriamo la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Lo facciamo con un segno tangibile come le bandiere della Regione a mezz’asta, ma soprattutto con il ricordo consapevole e intimo di chi ha vissuto una tragedia immane. Oggi si discute, si polemizza, addirittura si indaga, ma allora, quando il Covid-19 comparve colpendo alle spalle l’intera civiltà mondiale e il mondo scientifico, il sentimento prevalente fu il timore di un nemico sconosciuto, lo smarrimento della popolazione, la necessità per Istituzioni e Amministratori di cercare e trovare in breve tempo contromisure e rimedi. La memoria va a tutte le vittime del Covid, che devono essere ricordate: sono 7 milioni nel Mondo dall’inizio della pandemia, 188mila in Italia, oltre 16.692 nella nostra regione”. Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid che si tiene il 18 marzo, data nella quale, nel 2020, i camion militari carichi di bare sfilarono per le vie di Bergamo.
“Oltre alle vittime e chi è stato ricoverato con gravi ricadute – aggiunge Zaia – voglio ricordare i tanti sanitari che, in Veneto come in Italia, hanno perso la vita nel tentare di portare aiuto e sollievo ai malati. Ma eroi sono stati anche tutti coloro che, nell’esercizio della loro funzione, hanno dato il loro contributo: il Volontariato, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, ognuno dei nostri uomini e donne che si sono prodigati h24 per mesi e mesi”.
“Non dobbiamo ancora abbassare la guardia – aggiunge Zaia – ed essere pronti a ogni evenienza, tanto che come Regione abbiamo aggiornato da poco per la terza volta il nostro Piano Pandemico. Oggi la vita è di fatto ripresa, è tornato il turismo, l’economia pur con fatica si sta rilanciando, si sono riallacciate le relazioni sociali. Ma guai a noi se non mantenessimo il coraggio e la forza del ricordo e non mandassimo un affettuoso abbraccio alle famiglie di tutti i caduti, che non poterono nemmeno dare l’ultimo saluto ai propri cari. Il Covid ci ha provato profondamente e oggi la vita si declina in ‘prima’ e ‘dopo’ il Covid. Tanto è cambiato in ognuno di noi, ma non – conclude il Governatore – l’amore per la vita e la voglia di difenderla con ogni mezzo che la scienza e l’intelligenza ci mettono a disposizione”.
“Oltre alle vittime e chi è stato ricoverato con gravi ricadute – aggiunge Zaia – voglio ricordare i tanti sanitari che, in Veneto come in Italia, hanno perso la vita nel tentare di portare aiuto e sollievo ai malati. Ma eroi sono stati anche tutti coloro che, nell’esercizio della loro funzione, hanno dato il loro contributo: il Volontariato, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, ognuno dei nostri uomini e donne che si sono prodigati h24 per mesi e mesi”.
“Non dobbiamo ancora abbassare la guardia – aggiunge Zaia – ed essere pronti a ogni evenienza, tanto che come Regione abbiamo aggiornato da poco per la terza volta il nostro Piano Pandemico. Oggi la vita è di fatto ripresa, è tornato il turismo, l’economia pur con fatica si sta rilanciando, si sono riallacciate le relazioni sociali. Ma guai a noi se non mantenessimo il coraggio e la forza del ricordo e non mandassimo un affettuoso abbraccio alle famiglie di tutti i caduti, che non poterono nemmeno dare l’ultimo saluto ai propri cari. Il Covid ci ha provato profondamente e oggi la vita si declina in ‘prima’ e ‘dopo’ il Covid. Tanto è cambiato in ognuno di noi, ma non – conclude il Governatore – l’amore per la vita e la voglia di difenderla con ogni mezzo che la scienza e l’intelligenza ci mettono a disposizione”.
Oms, in tre anni quasi 7 milioni di morti
"Tre anni dopo, ci sono quasi sette milioni di decessi segnalati per Covid-19, anche se sappiamo che il numero effettivo di decessi è molto più alto". Lo ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa. Per la prima volta, ha sottolineato, il numero settimanale di decessi segnalati nelle ultime quattro settimane è stato inferiore rispetto a quando si è descritto per la prima volta il Covid-19 come una pandemia, tuttavia, ha rilevato, "più di 5.000 morti segnalate a settimana sono 5.000 di troppo per una malattia che può essere prevenuta e curata". L'Oms ha dichiarato il Covid-19 una emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale il 30 gennaio 2020: "Abbiamo dichiarato un'emergenza sanitaria globale per spronare i paesi a intraprendere azioni decisive, ma non tutti i paesi lo hanno fatto", ha affermato.
Iss, variante Xbb.1.5 al 38,4% il 7 marzo
In Italia, al 7 marzo, il lignaggio Xbb.1.5 ha una prevalenza stimata al 38,4%. La sottovariante Kraken, come è stata ribattezzata, è in aumento nel nostro Paese. Al secondo posto per diffusione è Cerberus: Bq.1 e i sottolignaggi si attestano al 29,6%, in diminuzione. Questi i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La classificazione tiene conto delle nuove indicazioni di Ecdc e Oms, che considerano in maniera indipendente i lignaggi derivanti da Omicron.
All'indagine hanno partecipato tutte le Regioni e Province autonome, ad eccezione della Valle D'Aosta, e complessivamente 98 laboratori regionali e il Laboratorio di sanità militare, per un totale di 741 campioni.
Queste le prevalenze stimate: Ba.2.75 e relativi sottolignaggi (la cosiddetta Centaurus) è al 12% (0-33,3%); Bq.1 e relativi sottolignaggi (Cerberus) al 29,6% (range: 0-100,0%); Xbb e relativi sottolignaggi 14,8% (range: 0-50,0%); Xbb.1.5 e relativi sottolignaggi (Kraken) al 38,4% (range: 0- 80,0%). In diminuzione - evidenza l'indagine - è anche la proporzione di sequenziamenti associati a Bq.1.1, sottolignaggio di Bq.1 precedentemente attenzionato per la presenza di una mutazione addizionale in un sito antigenico chiave della proteina (10,3% rispetto a 34,2% della precedente indagine).
All'indagine hanno partecipato tutte le Regioni e Province autonome, ad eccezione della Valle D'Aosta, e complessivamente 98 laboratori regionali e il Laboratorio di sanità militare, per un totale di 741 campioni.
Queste le prevalenze stimate: Ba.2.75 e relativi sottolignaggi (la cosiddetta Centaurus) è al 12% (0-33,3%); Bq.1 e relativi sottolignaggi (Cerberus) al 29,6% (range: 0-100,0%); Xbb e relativi sottolignaggi 14,8% (range: 0-50,0%); Xbb.1.5 e relativi sottolignaggi (Kraken) al 38,4% (range: 0- 80,0%). In diminuzione - evidenza l'indagine - è anche la proporzione di sequenziamenti associati a Bq.1.1, sottolignaggio di Bq.1 precedentemente attenzionato per la presenza di una mutazione addizionale in un sito antigenico chiave della proteina (10,3% rispetto a 34,2% della precedente indagine).
Bertolaso, vuote le terapie intensive in Lombardia
In Lombardia "per la prima volta, dal 20 febbraio 2020, oggi venerdì 17 marzo, nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il virus" del Coronavirus: è l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso a dare l'annuncio il giorno prima che si celebri la Giornata per la commemorazione delle vittime del Covid. "È sicuramente merito della campagna vaccinale, che ci ha permesso di tornare alla vita, ma anche il segno - ha aggiunto - che sono migliorate anche le cure contro questo maledetto virus, che consentono di evitare che i pazienti colpiti finiscano in terapia intensiva".
Esperto Oms, 'vicino a diventare come influenza nel 2023'
"Io penso che stiamo arrivando a quel punto in cui potremo guardare Covid-19 allo stesso modo in cui guardiamo all'influenza stagionale: una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere, ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o i nostri sistemi ospedalieri. Io credo che succederà quest'anno se il virus continua a evolversi nella direzione in cui si sta evolvendo, cioè quella di un virus che non causa malattie più gravi che potrebbe diventare più trasmissibile ma senza causare malattia più grave". A sottolinearlo è stato Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oggi durante il periodico briefing con la stampa.
"Tutte le scommesse sono chiuse - puntualizza Ryan - se dovessimo avere un virus che ha una sfortunata evoluzione" verso la direzione opposta. "Ed è per questo che è straordinariamente importante continuare a tracciare, testare, sequenziare, e vedere come il virus si diffonde nelle nostre comunità". L'esperto spiega nel dettaglio che "quello che resta da vedere è se il virus continuerà ad evolversi. Resta da vedere se possiamo continuare a vaccinare gli ultimi gruppi di non vaccinati in ogni Paese e in questo senso se il virus rappresenterà sempre meno una minaccia per le società. Abbiamo cominciato a vedere questo in alcune ondate negli ultimi 6 mesi, in cui la risalita dei contagi non è stata associata con un rapido aumento dei ricoveri e con una sostenuta pressione sul sistema sanitario, perché tasso di vaccinazione e il background di immunità era alto abbastanza per proteggere i vulnerabili".
Se esistono le condizioni per poter decretare la fine di questa emergenza internazionale, "è quello che il Comitato di emergenza dell'Oms considererà entro pochi mesi - preannuncia Ryan - quando si incontrerà nuovamente per discutere un parere da fornire al direttore generale Oms. Come ha indicato il Dg Tedros, siamo su una traiettoria positiva".
"Tutte le scommesse sono chiuse - puntualizza Ryan - se dovessimo avere un virus che ha una sfortunata evoluzione" verso la direzione opposta. "Ed è per questo che è straordinariamente importante continuare a tracciare, testare, sequenziare, e vedere come il virus si diffonde nelle nostre comunità". L'esperto spiega nel dettaglio che "quello che resta da vedere è se il virus continuerà ad evolversi. Resta da vedere se possiamo continuare a vaccinare gli ultimi gruppi di non vaccinati in ogni Paese e in questo senso se il virus rappresenterà sempre meno una minaccia per le società. Abbiamo cominciato a vedere questo in alcune ondate negli ultimi 6 mesi, in cui la risalita dei contagi non è stata associata con un rapido aumento dei ricoveri e con una sostenuta pressione sul sistema sanitario, perché tasso di vaccinazione e il background di immunità era alto abbastanza per proteggere i vulnerabili".
Se esistono le condizioni per poter decretare la fine di questa emergenza internazionale, "è quello che il Comitato di emergenza dell'Oms considererà entro pochi mesi - preannuncia Ryan - quando si incontrerà nuovamente per discutere un parere da fornire al direttore generale Oms. Come ha indicato il Dg Tedros, siamo su una traiettoria positiva".
Iss, cresce variante Kraken, al 38,4%
In Italia il 7 marzo scorso il lignaggio XBB.1.5 (la cosiddetta variante Kraken) aveva una prevalenza stimata al 38,4%, con BQ.1 (Cerberus) al 29,6%. Sono questi i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La classificazione tiene conto delle nuove indicazioni di Ecdc e Oms, che considerano in maniera indipendente i lignaggi derivanti da Omicron. Per l'indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all'indagine tutte le Regioni/PPAA ad eccezione della Valle D'Aosta, e complessivamente 98 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare, per un totale di 741 campioni.
Lombardia, 'zero pazienti in intensiva, prima volta da inizio pandemia'
"Nel giorno che precede la Giornata per la commemorazione delle vittime del Covid, dagli ospedali della Lombardia giunge una splendida notizia: per la prima volta, dal 20 febbraio 2020, oggi venerdì 17 marzo nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il virus". Lo comunica l'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso.
In Calabria 87 nuovi contagi, +1 terapie intensive, +5 ricoveri e 1 morto
Secondo i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle Aa.Ss.Pp. della Regione Calabria, sono 87 i nuovi contagi registrati (su 1.627 tamponi effettuati), +106 guariti e 1 morto (per un totale di 3.360 decessi). Il bollettino, inoltre, registra -20 attualmente positivi, +5 ricoveri (per un totale di 74) e, infine, +1 terapie intensive (per un totale di 4).
Oms,-40% casi in 1 mese ma in Europa risalita del 20%
Dal 13 febbraio al 12 marzo 2023 sono stati segnalati 4,1 milioni di nuovi casi di Covid-19 nel mondo pari a -40% rispetto ai 28 giorni precedenti, ma in Europa crescono del 20%. I decessi, nello stesso arco di tempo, sono stati invece 28.000, pari a -57% a livello globale e con un calo anche in Europa di circa il 26%. Lo indica il bollettino settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che aggiorna a 760 milioni i casi da inizio pandemia e a oltre 6,8 milioni le vittime, mentre le varianti Gryphon e Kraken continuano a aumentare e sono diventate dominanti in 5 regioni, ad eccezione del Pacifico occidentale. A livello nazionale, il numero più alto di nuovi casi a 28 giorni è stato segnalato dagli Stati Uniti (919.961 nuovi casi, -21%), Giappone (380.898 nuovi casi, -77%), Cina (370.020, -71%), Federazione Russa (350.376, +62%) e Germania (338.306, +10%). Il numero più alto di nuovi decessi a 28 giorni sono stati segnalati dagli Stati Uniti (9.303 nuovi decessi, -35%), Giappone (2.598, -69%), Regno Unito (2.217, -25%), Brasile (1.648, -32%) e Cina (1.586, -92%). Il panorama delle varianti è caratterizzato, spiega l'Oms, da un continuo aumento della prevalenza di XBB, detta Gryphon, segnalata per la prima volta a agosto 2022 e che da allora si è diffusa in 115 Paesi. A causa del vantaggio di crescita di questa variante ricombinante, è stata anticipata la già prevista sostituzione delle precedenti varianti circolanti. L'Oms sottolinea però come, sia XBB che XBB.1.5, detta Kraken, hanno "un livello simile di rischio rispetto agli altri lignaggi Omicron" e "non sono associati a un aumento della gravità della malattia o della mortalità".
Coronavirus in Italia, bollettino settimanale del 17 marzo: ancora in calo casi e decessi
Dal 10 al 16 marzo sono stati registrati 23.730 nuovi casi di Covid e 212 morti: la settimana precedente erano stati rilevati 23.988 contagi e 216 decessi. Le vittime diminuiscono dell’1,9% e scendono anche i casi di positività (-1,1%). Sono stati effettuati 452.747 tamponi, in calo del 5,3% rispetto alla settimana precedente (477.908). Il tasso di positività è al 5,2%.
Ordini medici: "Dare valore a Ssn lezione più importante, lo dobbiamo a vittime"
"Sono passati tre anni da quando il Covid è arrivato nel nostro Paese. Si celebra la giornata del ricordo delle vittime, una giornata che ci riporta alla mente quello che è stato nel passato, quello che abbiamo visto: momenti drammatici dove i nostri anziani, soprattutto le persone più fragili, sono morti, hanno sofferto. Abbiamo perso tantissimi colleghi, tantissime sono state le vittime, proprio per una pandemia dovuta a un virus che non conoscevamo. Dare il massimo valore possibile al Servizio sanitario nazionale è la lezione più importante che il Covid ci lascia. E, per farlo, è fondamentale investire sul capitale umano del Ssn, rendendo la sanità pubblica più attrattiva". A ribadirlo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in un video per Fnomceo Tg sanità per la Giornata nazionale in memoria delle vittime di Covid, che si celebra domani. Anche le bandiere della sede federale, come quelle di tutti gli edifici pubblici, saranno a mezz'asta. In memoria anche dei 379 i medici scomparsi in pandemia e ricordati sul portale Fnomceo. Sono 480mila gli operatori sanitari contagiati, tra infezioni e reinfezioni.
"Oggi siamo qui - sottolinea Anelli - a fare memoria. Fare memoria di quello che è stato, dei provvedimenti che sono stati assunti, del sacrificio dei colleghi che hanno donato anche la loro vita per consentire ai pazienti, ai nostri cittadini di essere in ogni caso curati". Sempre sul portale, è disponibile anche il Libro Bianco realizzato da Fnomceo con Deloitte Legal, che mette in relazione i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo con i quadri epidemiologici del primo periodo della pandemia. "Ricordiamo un periodo così difficile - prosegue Anelli - che ha visto il Ssn impreparato in quel momento, perché nessuno conosceva quella malattia, ma anche perché non c'erano gli strumenti adeguati, all'inizio, per poterla affrontare. Ma siamo qui anche a far memoria della grande capacità che ha avuto la scienza, i medici, di rimettere in piedi una strategia per curare le persone, per uscire dalla pandemia. E i vaccini - rimarca - hanno rappresentato per noi lo strumento fondamentale oggi per riprendere quella vita civile che in quel momento ci sembrava completamente negata dal lockdown".
"Oggi siamo qui - sottolinea Anelli - a fare memoria. Fare memoria di quello che è stato, dei provvedimenti che sono stati assunti, del sacrificio dei colleghi che hanno donato anche la loro vita per consentire ai pazienti, ai nostri cittadini di essere in ogni caso curati". Sempre sul portale, è disponibile anche il Libro Bianco realizzato da Fnomceo con Deloitte Legal, che mette in relazione i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo con i quadri epidemiologici del primo periodo della pandemia. "Ricordiamo un periodo così difficile - prosegue Anelli - che ha visto il Ssn impreparato in quel momento, perché nessuno conosceva quella malattia, ma anche perché non c'erano gli strumenti adeguati, all'inizio, per poterla affrontare. Ma siamo qui anche a far memoria della grande capacità che ha avuto la scienza, i medici, di rimettere in piedi una strategia per curare le persone, per uscire dalla pandemia. E i vaccini - rimarca - hanno rappresentato per noi lo strumento fondamentale oggi per riprendere quella vita civile che in quel momento ci sembrava completamente negata dal lockdown".
Oms: "Covid sul punto di diventare simile all'influenza stagionale"
Il Covid è sul punto di diventare una minaccia simile all'influenza stagionale. Lo ha affermato il direttore delle emergenze dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Michael Ryan. "Penso che stiamo arrivando a un punto in cui possiamo guardare al Covid-19 nello stesso modo in cui guardiamo all'influenza stagionale: una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere, ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società", ha affermato, aggiungendo che accadrà "quest'anno".
Lieve aumento del tasso di positività
Ancora sostanzialmente stabile, con lievissimi cali, la curva epidemica in Italia. Secondo il bollettino settimanale del ministero della Salute nella settimana 10-16 marzo si registrano 23.730 nuovi casi positivi con una variazione di -1,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano stati 23.988). Le vittime sono 212, -1,9% rispetto alla settimana precedente (216). I tamponi eseguiti sono stati 452.747, in calo del 5,3% rispetto alla settimana precedente (477.908). Infine, in lieve aumento il tasso di positività, al 5,2% con una variazione di +0,2% rispetto alla settimana precedente (5,0%).
In Italia 23.730 casi e 212 decessi in ultima settimana, -1,1% e -1,9%
Continuano a calare, seppur di poco, i contagi e i morti Covid in Italia. Nella settimana dal 10 al 16 marzo, si sono registrati 23.730 nuovi casi di Covid-19, in calo dell'1,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano 23.988). Sono stati 212 i decessi in 7 giorni, con una riduzione dell'1,9% rispetto alla settimana precedente (quando erano 216). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute, che fotografano l'andamento della situazione epidemiologica da Covid-19.
In Sardegna 54 nuovi casi e nessun decesso
In Sardegna si registrano oggi 54 ulteriori casi confermati di positività al Covid (di cui 44 diagnosticati con tampone antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 774 tamponi.I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3 ( + 2 ). I pazienti ricoverati in area medica sono 115 ( + 9 ) mentre sono 3300 i casi di isolamento domiciliare ( - 10 ). Non si registrano decessi. Lo rende noto la Regione Sardegna.