"Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid 23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria. La forma attuale è meno aggressiva e sappiamo curare meglio" ha dichiarato il ministro della Sanità. Nella settimana fra il 25 novembre e il primo dicembre, rispetto alla precedente, i ricoveri con sintomi sono aumentati dell'11,1% e i ricoveri nelle terapie intensive sono aumentati del 28%
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Covid, Sebastiani (Cnr),casi in stasi ma ricoveri accelerano
Mentre i casi positivi al virus SarsCoV2 sono in una fase di stasi, i ricoveri per Covid-19 nelle terapie intensive accelerano e quelli nei reparti ordinari sono in crescita lineare, così come i decessi. E' quanto emerge dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), "basata sui dati aggiornati al primo dicembre, ultimo giorno in cui il governo li ha resi pubblici". L'analisi indica che "dopo la frenata della crescita, la percentuale dei positivi ai test molecolari a livello nazionale è in fase di stasi, con un valore medio al primo dicembre pari a circa il 13.5%" e che, intanto, "la percentuale di occupazione dei reparti ordinari continua a crescere in modo lineare da circa il 10 novembre, con un valore medio al primo dicembre pari a circa il 13.3% e un tasso medio di aumento giornaliero pari a circa lo 0.2% al giorno. A partire dal 26 novembre circa - prosegue Sebastiani -si osserva un'improvvisa accelerazione della percentuale di occupazione delle terapie intensive, dal 2,7% al 3.5%, con un tasso medio di aumento giornaliero pari a circa lo 0.1%. I decessi sono in crescita lineare, con un valore medio al primo dicembre pari a 95 morti al giorno. Si continua a segnalare che le percentuali suddette sono calcolate a partire dalle capienze dei reparti, che Agenas non ha piu' aggiornato dopo l'insediamento del nuovo Governo".