
Influenza australiana, quali sono i sintomi, quanto dura e quando sarà il picco? FAQ
Gli italiani a casa con febbre, raffreddore e altri sintomi sono tantissimi: secondo il virologo Pregliasco “il picco è previsto a Natale, quando ci saranno 250mila casi al giorno”. Ad essere più colpiti sembrano essere i giovani lavoratori, ma per tutti la soluzione è solo una: fare il vaccino antinfluenzale

"Con l'influenza australiana sarà una bella stagione tosta, come sempre ci saranno morti. Il picco è previsto a Natale, circa 250mila casi al giorno". Lo dice Fabrizio Pregliasco, professore associato di Igiene generale e applicata all'Università degli Studi di Milano e direttore Irccs Galeazzi-Sant'Ambrogio, che lo ha raccontato ai microfoni di Radio 1. Ma cosa occore sapere sull’influenza australiana?
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COM’È LA SITUAZIONE? - "Noi medici di famiglia in Lombardia abbiamo gli studi molto pieni e c'è di tutto: influenza e anche Covid. Si fa il tampone per scrupolo, per escludere Sars-CoV-2, e invece ne troviamo ancora alcuni positivi, anche se l'impressione è che Covid sia inferiore alle sindromi influenzali. C'è davvero tanta sintomatologia: influenzale, prime vie respiratorie, febbre, e così via. Il classico di questi virus di stagione. E la situazione è già esplosa”, ha raccontato Paola Pedrini, segretario generale della Fimmg Lombardia
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COME SI PUÒ RISOLVERE? – Secondo Pedrini, la situazione è risolvibile: “Basterebbe fare il vaccino antinfluenzale, magari anche recuperare l'uso della mascherina, che stiamo un po' dimenticando. Vale per il Covid, ma anche per questi virus. Sicuramente sarebbe un aiuto: è quello che ci ha protetto negli anni passati e può aiutarci ancora"
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CHI COLPISCE DI PIÙ? – Pedrini rileva siano “soprattutto i giovani adulti ad essere i più colpiti, questo significa che bisogna fare anche i certificati di malattia e quindi doppio lavoro per i medici di famiglia, sia ambulatorio che back office, tra mattino e pomeriggio. Per questo la mascherina può essere di grande aiuto, per ridurre soprattutto la diffusione di questi virus”
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QUALI SONO I SINTOMI? Più incertezza c’è sui sintomi manifestati dal virus: secondo Pedrini, “bisogna sempre distinguere i vari tipi di virus: alcune forme durano anche una settimana, in altre, invece, i pazienti fanno un giorno senza febbre e poi ritorna”. La sintomatologia dura in media cinque giorni e può comprendere sintomi come la febbre molto alta, che sale rapidamente; dolore alle ossa; mal di gola; raffreddore; inappetenza
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COME CURARLA? – Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, “anche le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus”
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CHI DEVE FARE PIÙ ATTENZIONE? – La vaccinazione è sicuramente un modo per combattere il virus, e ci sono fasce per le quali farla deve essere una priorità. “Va raccomandata ad anziani, per i quali è preferibile la formulazione adiuvata, e fragili. Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2, è consigliata alle donne in gravidanza. Per questi gruppi di popolazione è gratuita”, evidenzia Rezza

LE CASE DI COMUNITÀ POSSONO AIUTARE? - Per Pedrini, segretario di Fimmg Lombardia, “non possono attualmente essere d'aiuto per alleggerire. Ma se si potesse far sì di ampliare i tamponi fatti con il Servizio sanitario nazionale, questa è un'attività che potrebbe essere fatta nelle Case di comunità, evitando che il paziente vada in farmacia e lo paghi e facendo in modo che arrivi in ambulatorio avendo già escluso o accertato Covid”. Per quanto riguarda i medici, che lavorano sottorganico, “purtroppo non c’è una soluzione a breve termine”
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