Biodiversità, quali sono le specie a rischio estinzione in Italia, il report Legambiente
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In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, Legambiente rilascia il report in cui mette in guardia le autorità italiane ed europee sulla necessità di mettere in campo le azioni necessarie per salvaguardare le specie a rischio estinzione, dall'Uccello Fratino alla Salamandra Aurora
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- In occasione della Giornata mondiale della biodiversità che ricorre il 22 maggio, Legambiente sottolinea come in Italia la biodiversità è sempre più rischio, minacciata soprattutto da crisi climatica, inquinamento, catture accidentali e azioni antropiche. A preoccupare, in particolare, è lo stato di salute di avifauna e anfibi
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- Cambiare rotta senza perdere tempo, sostiene l'associazione ambientalista, è l'unica strategia efficace per tutelare meglio la biodiversità e fermare le catture accidentali di specie sensibili: "Non possiamo arretrare nè in Italia nè in Europa- chiede Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -Serve una decisa inversione di tendenza politica e strumenti operativi e nuove norme capaci di accompagnare i territori verso la transizione ecologica e nel creare più aree protette"
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- Il Fratino è a rischio estinzione. Negli ultimi 10 anni, la presenza di questo uccello nelle spiagge italiane è calata di oltre il 50% (se ne stimavano 1550 - 1900 coppie fino al 2010 e solo circa 600 coppie nell’ultimo Atlante Nazionale degli uccelli nidificanti in Italia edizione 2022). La specie è in pericolo a causa della pulizia meccanica delle spiagge e dell’incremento di specie predatrici come ratti, gatti, cani, cornacchie e gabbiani reali
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- Tra i volatili a rischio estinzione anche il gabbiano corso, indicato nel report di Lgeambiente come "prossimo alla minaccia". Si tratta di una delle specie di uccelli marini più caratterizzante l’area mediterranea, l'animale nidifica su piccole isole o tratti costieri a picco sul mare. In Italia è stimata una popolazione di circa 1200 coppe e soffre di criticità comuni ad altre specie marine come depauperamento degli stock ittici, bycatch e disturbo alle colonie in nidificazione
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- In alcuni siti riproduttivi il gabbiano corso è in competizione per gli spazi con il gabbiano reale in trend demografico estremamente positivo anche grazie alla sua capacità di sfruttare le lacune del nostro ciclo di smaltimento dei rifiuti, come discariche e depositi temporanei d’immondizia. In paesi come il Portogallo i gabbiani reali muniti di gps sono stati utilizzati per la localizzazione di discariche abusive, consentendo di denunciarle e rimuoverle
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- Fra le onde di un mare sempre più caldo si incontrano le berte: nel nostro paese nidificano la berta maggiore e quella minore. Questi animali, che hanno fatto nascere il mito delle sirene, rischiano ora essi stessi di naufragare. Questi uccelli, infatti, vivono perennemente in mare aperto dove si alimentano soprattutto di “pesce azzurro” nelle stesse aree in cui lo peschiamo noi, talvolta seguono proprio i pescherecci e per questo possono essere facilmente vittima di reti e altri attrezzi da pesca
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- La berta minore, endemica del Mediterraneo e presente in Italia con circa il 67,3% di tutta la popolazione globale, rientra tra le specie vulnerabili indicate nello studio
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- Il ratto nero, giunto sulle piccole isole su cui di norma le berte nidificano, grazie ai collegamenti creati dall’uomo, è divenuto un abile predatore di uova. A causa del ratto, in alcuni siti di nidificazione di berta minore in Italia il successo riproduttivo era prossimo all’ 1% ma grazie a una serie di interventi di eradicazione del roditore è risalito a quasi l’80%
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- Nelle acque italiane, le catture accidentali si verificano soprattutto nello Stretto di Sicilia e nel Golfo di Trieste. Tra le specie più a rischio, oltre alla berta maggiore mediterranea, la berta minore e il gabbiano corso, c’è anche il marangone dal ciuffo
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- Nel report di Legambiente anche diversi anfibi, la classe di vertebrati più minacciata al mondo, presenti in Italia sono definiti specie a rischio. Tra questi la salamandra di Aurora, in pericolo di estinzione, localizzata in una ristretta porzione boschiva delle Prealpi Vicentine e minacciata dalle pratiche forestali
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- Il geotritone del Monte Albo, esclusivo della catena del Monte Albo nel nord-est della Sardegna, è una specie particolarmente vulnerabile, minacciata soprattutto dalla degradazione del suo habitat ad opera dell’uomo
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- ll più minacciato d'Italia, però, è il geotritone del Sarrabus, presente solo in Sardegna, nella regione sud-orientale del Sarrabus da cui prende il nome
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- A rischio a causa delle minacce della crisi climatica anche la Raganella sarda, un anfibio endemico della Sardegna, Corsica e Arcipelago Toscano. L'animale potrebbe risentire della carenza d’acqua nei siti riproduttivi e degli effetti negativi derivanti dall’uso eccessivo di prodotti fitosanitari agricoli
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- Un altro pericolo è rappresentato dalla plastica in mare e dalle microplastiche. Una nuova malattia tipica dell’avifauna marina è la “plasticosi”, una fibrosi nel tratto gastrointestinale, indotta dall’ingestione continua e abbondante di plastica
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- Necessarie secondo il report di Legambiente 6 azioni da parte dell'UE, chiamata a confermare gli obiettivi del Green Deal ed i target della Strategia per la biodiversità. Tra queste: tutelare legalmente almeno il 30% di territorio e di mare; favorire l’aumento della connettività e la resilienza degli ecosistemi; ridurre il consumo di suolo e contrastare il fenomeno delle specie invasive