Giornata per la riduzione dei disastri ambientali, le nuove tecnologie di prevenzione
La celebrazione del 13 ottobre è stata istituita dall’Onu nel 1989. L’obiettivo dell’istituzione di tale ricorrenza - come spiegato dall’Ispra - è mandare un segnale ai governi di tutti i Paesi del mondo, nonché alle organizzazioni internazionali e alla popolazione globale, per riflettere sulla sempre maggiore frequenza e consistenza con cui si verificano le catastrofi naturali
GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA RIDUZIONE DEI DISASTRI AMBIENTALI
- Ogni 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la riduzione dei disastri ambientali, indetta dall’Onu nel 1989. L’obiettivo dell'evento è porre l’accento sulle modalità grazie alle quali le persone e le comunità stanno riducendo la loro esposizione ai disastri naturali, diffondendo consapevolezza sull’importanza di contenere tali rischi
L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
- Tra le attività indispensabili per contrastare e contenere i danni causati dai disastri ambientali c’è quella del monitoraggio: di questo si occupa in Italia l’Ispra, che raccoglie, elabora e diffonde mappe e dati sul dissesto idrogeologico riferiti all’intero territorio nazionale, mettendoli a disposizione del Paese per la prevenzione e mitigazione del rischio.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
- Si tratta di un evento particolarmente rilevante per il nostro Paese perché - secondo i dati di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - nel 2024 il 94,5% dei comuni italiani era a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. E quasi 6 milioni di italiani vivono in aree a rischio frane, cosa che fa dell’Italia uno dei Paesi più esposti in Europa.
IL MONITORAGGIO DELLE FRANE
- La situazione delle frane in Italia è particolarmente rilevante, come fotografato dai dati aggiornati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, realizzato dall’Ispra in collaborazione con Regioni, Province autonome e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. Infatti sono oltre 636mila le frane censite sul territorio nazionale, e circa il 28% di questi fenomeni è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche.
GLI ALTRI STRUMENTI ADOTTATI
- Il quadro della situazione nel nostro Paese è contenuto nell’ultima edizione del Rapporto sul “Dissesto Idrogeologico in Italia”. E per far fronte a questa situazione, l’Istituto ha messo in campo due strumenti chiave: si tratta di IdroGEO, una piattaforma pubblica e open data per la consultazione delle mappe e dei dati aggiornati sul dissesto, e ReNDIS, il Repertorio nazionale degli interventi finanziati per la difesa del suolo.
L’IA CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
- Tra le tecnologie per contrastare il dissesto idrogeologico sta assumendo - così come in altri ambiti - un ruolo importante l’intelligenza artificiale. Per esempio la piattaforma IdroGEO dell’Ispra è dotata di un nuovo assistente virtuale basato sull’IA, che dialoga con l'utente e fornisce informazioni rispondendo a domande sul dissesto idrogeologico.
LE ALTRE TECNOLOGIE A FAVORE DELL’AMBIENTE
- Non si tratta, comunque, degli unici sistemi messi in campo per contrastare questi fenomeni. Negli anni precedenti infatti si sono diffuse tecnologie, digitali, robotiche, meccatroniche che possono risultare utili anche nella prevenzione e nella gestione dei disastri naturali. Dai sensori sismici, ai sistemi di monitoraggio per rilevare rischi di frane, all’utilizzo di droni per controllare il territorio e intervenire in caso di calamità, come valanghe, terremoti e inondazioni
IL JRC EUROPEO
- Attraverso l’uso dei dati satellitari e dell’analisi automatica delle informazioni presenti sul web, Il Joint Research Centre, servizio scientifico della Commissione Europea, per esempio, studia la vulnerabilità delle reti dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni e quella degli stabilimenti industriali analizzando l’impatto di eventi spaziali come le tempeste geomagnetiche sui ricevitori satellitari del Sistema globale di navigazione satellitare (GNSS)
L’OSSERVATORIO EUROPEO PER LA SICCITÀ
- Per analizzare la siccità, il degrado dei terreni e la desertificazione, è stato avviato un Osservatorio europeo per la siccità (EDO), che fornisce una visione tempestiva e coerente delle situazioni di siccità in tutta Europa
IL SISTEMA EUROPEO DI ANALISI DELLE INONDAZIONI
- C’è poi il Sistema europeo di analisi delle inondazioni (EFAS) che può prevedere le potenziali inondazioni in Europa, con un anticipo fino a dieci giorni, offrendo così un sistema complementare ai vari sistemi di previsione nazionali dei Paesi membri dell’Ue, per facilitare il coordinamento nel caso di inondazioni che interessano più Paesi europei
IL SISTEMA D’INFORMAZIONE SUGLI INCENDI BOSCHIVI
- Si prevede che in futuro i roghi, che già devastano regolarmente alcune aree europee, diverranno ancora più frequenti. Per questo motivo è stato attivato il Sistema di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) che fornisce previsioni fino a sei giorni in anticipo e informazioni costantemente aggiornate sugli incendi in corso e sui danni causati in Europa
LA TECNOLOGIA DI IRPI-CNR CONTRI I RISCHI IDROGEOLOGICI
- In Italia è stata sviluppata una tecnologia da Irpi-Cnr che impiega micro-droni per realizzare indagini visive, monitoraggio e analisi in scenari di frana: le immagini acquisite vengono poi elaborate con algoritmi di computer vision e sviluppate con applicazioni fotografiche, fino a poter valutare se in un determinato punto del territorio la situazione del terreno può collassare e provocare uno smottamento
IL PROGETTO EUROPEO LAMPRE CONTRO LE FRANE
- Acronimo di “Landslide modelling and tools for vulnerability assessment preparedness and recovery management’”, il progetto europeo Lampre ha coinvolto anche la Protezione civile italiana. Si tratta di un sistema di rilevamento e allarme, per i rischi di frane provocati dalle piogge, che ogni ora integra ed elabora le misure e i dati di oltre 2mila pluviometri, su gran parte del territorio nazionale, e confronta i risultati con i parametri scientifici per monitorare in tempo reale il rischio di nuovi fenomeni e disastri
ALMOND-F E PIATTAFORMA PER TERREMOTI E TSUNAMI
- L’Almond-F è un altro sistema di monitoraggio in Italia per il rilevamento di smottamenti del terreno e colate di detriti che segnala, con un allarme lampeggiante, il rischio di frana. Il Sistema globale per l’allerta e il coordinamento (GDACS) è una piattaforma web che, a livello mondiale, monitora e allerta in caso di terremoti, tsunami, inondazioni, eruzioni vulcaniche e uragani