L'ultima spedizione del centro studi è stata ricca di incontri per tutto il Team, costituito da molti studenti provenienti dalle Università di Bologna, Firenze, Milano e La Tuscia di Viterbo
La Spedizione del 25esimo anno di attività del Centro Studi Squali-Istituto Scientifico in Sudafrica si è appena conclusa. Ricca di 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢 per tutto il Team, hanno partecipato all'evento molti studenti provenienti da diverse Università italiane. Il team è stato autorizzato a fare snorkeling con le 𝐎𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞 del Capo nella famigerata “𝐒𝐡𝐚𝐫𝐤 𝐀𝐥𝐥𝐞𝐲”, da dove gli squali bianchi le attaccavano.
La spedizione sudafricana
La grande biodiversità del Sudafrica ha permesso di incontrare la maggior parte dei 𝐁𝐢𝐠 𝐅𝐢𝐯𝐞 Marini e Terrestri, con il 𝐒𝐚𝐟𝐚𝐫𝐢 finale. I dati che, nel corso del viaggio, sono stati raccolti sugli 𝐒𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐛𝐫𝐨𝐧𝐳𝐞𝐢 permetteranno la realizzazione di 𝟑 𝐭𝐞𝐬𝐢 di laurea tra magistrali e triennali e alimenteranno le informazioni del database del Centro studi. Durante la missione, di grande importanza è stato il supporto logistico e umano della 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐞 𝐃𝐲𝐧𝐚𝐦𝐢𝐜𝐬. L'azienda sudafricana di ecoturismo e conservazione marina ha invitato i membri della spedizione alla 𝐂𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 della Dr.ssa Els Vermeulen - Cetologa di fama internazionale - e ha dedicatoto loro un'intera 𝐬𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 alla Great White House. Quest’anno le sorprese non sono mancate. A Gansbaai, dopo ben 2 anni di assenza, sono comparse le famigerate 𝐎𝐫𝐜𝐡𝐞 Port e Starboard che, nella stessa mattina in cui il Team del CSS iniziava ad operare, hanno 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐚𝐭𝐨 uno 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐨 mostrandosi in tutta la loro imponenza ai membri del CSS, a pochi metri di distanza dall’imbarcazione come nel giugno 2023.
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Il Centro Studi Squali - Istituto Scientifico
Il Centro Studi Squali - Istituto Scientifico (ai sensi dell’art.27 del D.P.R. 9 giugno 1976 n.1057) in coordinamento scientifico con l'Università di Siena, svolge attività di studio sugli squali, conservazione e didattica, rivolte a studenti, ricercatori e grande pubblico. Il CSS fa parte della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità promosso dalla Regione Toscana, non riceve finanziamenti pubblici e svolge le proprie attività grazie a: entrate di Posidonia ETS, progetti di ricerca, sponsorizzazioni, donazioni e contributi di partecipazione alle spedizioni.