Il granchio blu manda la pesca in crisi. Dai mutui ai fondi, ecco le misure del governo

Cronaca
Steno Giulianelli

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Il crostaceo che ha invaso le nostre coste è tornato a creare gravi danni al settore ittico, in particolare agli allevamenti di cozze e vongole. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha istituito misure che prevedono una moratoria sui mutui per le imprese del settore e la possibilità di decurtazione dei contributi. Provvedimenti che si affiancano ai circa 10 milioni di euro a fondo perduto per i consorzi della pesca

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Il granchio blu torna a far danni al settore della pesca, in particolare agli allevamenti di vongole e cozze. Dopo un breve periodo di "letargo" invernale e alcune (poche per la verità) settimane di temperature più basse che ne avevano rallentato l'attività, il crostaceo si è risvegliato con l'arrivo dei primi caldi, mettendo di nuovo in crisi il settore con la sua voracità. Per cercare di contrastare almeno in parte la presenza del granchio blu e fornire ossigeno - anche economico - al settore della pesca, il governo italiano ha approvato alcune misure di sostegno che coinvolgono i mutui delle imprese e contributi a fondo perduto per incentivare la cattura del crostaceo e ridurre gli esemplari in circolazione lungo le nostre coste.

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Moratoria sui mutui

L'ultima misura in ordine di tempo riguarda i mutui per le imprese del comparto pesca. Con il proliferare del granchio blu, che si riproduce a ritmi sostenuti ed ha letteralmente invaso alcune zone, tra cui le coste del Veneto, dell'Emilia-Romagna e la laguna di Orbetello, gli attacchi agli allevamenti di vongole e cozze sono aumentati drasticamente. Il crostaceo ne è ghiotto, ne divora in quantità e danneggia anche le attrezzature per la pesca, tanto da aver causato enormi danni economici agli operatori del settore. Molte imprese sono dunque in difficoltà, i guadagni sono diminuiti e si fa fatica ad onorare le spese. Per questo il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato una moratoria dei mutui per le imprese del settore per 24 mesi: "Ho firmato due decreti - annuncia - per aiutare gli imprenditori colpiti da una vera e propria calamità che è il granchio blu. Con questi decreti avranno il rinvio automatico dei mutui per le loro imprese, la possibilità di decurtazione dei contributi dei lavoratori e il fondo di solidarietà interverrà per sostenerli. Interventi per cominciare a riparare i danni, grazie all'equiparazione tra pescatori e agricoltori che permette un risultato storico". 

Continua Lollobrigida: "Abbiamo sempre considerato i nostri pescatori gli agricoltori del mare. Per questo motivo abbiamo voluto mettere fine ad una disparità di trattamento rispetto agli agricoltori modificando la legge 102 del 2004. Grazie a questa fondamentale revisione normativa oggi, per la prima volta nella nostra Nazione, è stato possibile dichiarare il carattere di eccezionalità di un evento che ha colpito il settore della pesca e dell'acquacoltura a causa della diffusione della specie Granchio blu. Una svolta per la pesca e una grande vittoria per il Governo Meloni e per tutti i pescatori italiani che tutelano il nostro mare e garantiscono qualità", conclude il ministro.

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Contributi a fondo perduto

Scadono invece il 22 marzo le domande per l'altra misura approvata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si tratta di uno stanziamento di 10 milioni di euro di contributi a fondo perduto per i Consorzi, le imprese di pesca e dell’acquacoltura, destinati a incentivare la cattura del granchio blu per tentare quantomeno di limitare la sua presenza. Una misura studiata, in sostanza, "per fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti". I contributi sono validi in particolare per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2023 e sono pari all’80% dei costi relativi a semina e ripopolamento, e al 100% delle spese per la protezione degli allevamenti. Una misura che ha fatto seguito ai primi provvedimenti del Masaf presi nei mesi scorsi, nel pieno dell'emergenza granchio blu. Molto probabilmente, tuttavia, serviranno altre misure nel prossimo futuro per proteggere gli allevamenti di vongole e cozze dagli attacchi del granchio blu.

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Fedagripesca-Confcooperative: 100 milioni di danni in sei mesi

Dall'estate scorsa, inizio dell'emergenza granchio blu, fino ai mesi autunnali, le perdite per il comparto avevano superato i 100 milioni di euro, con una  produzione di vongole decurtata del 70%. Sono questi i numeri forniti da Fedagripesca-Confcooperative, precisando che nel delta del Po sono oltre 3.200 le persone direttamente coinvolte nell'allevamento delle vongole, più altrettante nelle strutture a terra e nei servizi necessari al funzionamento di un comparto che vale alla produzione almeno 200 milioni di euro all'anno. Secondo l'associazione, "se non ci sarà un contenimento importante di questa specie aliena nei prossimi anni, i danni diretti ed indiretti prodotti dalla predazione potrebbero ammontare a 1 miliardo di euro". Sono oltre 200 finora le domande di indennizzo presentate al Masaf dagli imprenditori, per circa 35 milioni di euro.

In Veneto a Porto Tolle prosegue da oltre un mese lo stop delle 14 cooperative del consorzio cooperative pescatori del Polesine per mancanza di vongole. Continua ad essere critica anche la situazione in Emilia Romagna, tra Goro e Comacchio. Le cooperative che lavorano nelle aree dove l'acqua è più bassa cercano di tutelare la semina del novellame con delle recinzioni.

Cos'è il granchio blu

Il granchio blu o granchio azzurro, conosciuto col nome scientifico di Callinectes sapidus, è un crostaceo decàpode, vale a dire con 5 paia di zampe. Ha una colorazione bluastra facilmente riconoscibile. Misura 15 cm di lunghezza e 25 di larghezza e può arrivare a un chilo di peso. Originariamente era presente lungo le coste atlantiche del continente americano. Il granchio blu riesce a vivere non solo in mare, ma anche nelle acque delle paludi e nei fiumi. Si tratta di una specie aliena rispetto a quelle normalmente presenti nel Mediterraneo, probabilmente è arrivata da noi qualche decennio fa viaggiando all’interno dell’acqua caricata nelle stive delle grandi navi del commercio internazionale. Purtroppo rappresenta un pericolo serio per il nostro ecosistema marino, in quanto si nutre di alcune delle specie più apprezzate sulle nostre tavole e si riproduce velocemente. Il granchio blu mangia qualunque cosa, piccoli pesci, le loro uova, altri crostacei, cozze e vongole. Eliminare del tutto questo crostaceo appare un'impresa quasi impossibile, da qui l'esigenza di prendere misure per cercare quantomeno di contrastare la sua diffusione.

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