Mostra del Cinema di Venezia, oltre 20 minuti di applausi per The Voice of Hind Rajab

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La storia della bambina uccisa a Gaza mentre attendeva i soccorsi in auto commuove e sbigottisce. Julian Schnabel, regista di In the Hand of Dante (Fuori Concorso) difende i suoi attori Butler e Gadot, mentre Venice4Palestine chiede di esporre la bandiera della Palestina e di dare visibilità alla Global Sumud Flotilla nella cerimonia di chiusura. In Concorso anche Duse di Marcello con Valeria Bruni Tedeschi. Fuori Concorso Kabul, Between Prayers di Amini

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Martedì 3 settembre all’82esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (LO SPECIALE - VOTI AI LOOK SUL RED CARPET), dove appelli, manifestazioni e prese di posizione hanno chiesto lo spazio per parlare della situazione in corso a Gaza (da ultima, la richiesta di Venice4Palestine alla Biennale Cinema di compiere due gesti simbolici per la conclusione della Mostra: "Esporre la bandiera della Palestina accanto a quelle sul Palazzo del Cinema, rendendo così omaggio anche ai film palestinesi presenti, e dare visibilità all'iniziativa della Global Sumud Flotilla durante la cerimonia di chiusura, attraverso testimonianze video dei partecipanti alla missione'') arriva in Concorso (TUTTI I 21 FILM IN CONCORSO) il film The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania. 29 gennaio 2024. I volontari della Mezzaluna Rossa ricevono una chiamata di emergenza. Una bambina di sei anni è intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza, e implora di essere salvata. Mentre cercano di tenerla al telefono fanno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza. Il suo nome era Hind Rajab. "La sua voce è quella di 10.000 bambini uccisi in due anni a Gaza, la voce di ogni figlio o figlia che ha diritto di esistere e di sognare", ha esordito in conferenza stampa l'attrice Saja Kilani. "Credo che il cinema e l’arte siano fondamentali per dare alle persone un volto e una voce”, ha aggiunto la regista.

In Concorso anche il terzo tra i cinque film italiani in gara (TUTTI I FILM ITALIANI), Duse (TRAILER) di Pietro Marcello e con Valeria Bruni Tedeschi, ritratto originale e potente della divina Eleonora Duse negli ultimi mesi di vita. Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. “Eleonora Duse a un certo punto si è sbagliata, succede a tutti. Per ingenuità, per presunzione, ha pensato di poter ottenere un teatro da Mussolini, di andare contro l’arroganza e la brutalità del fascismo e di vincere. E invece no. Per me l’importante è che tutti possiamo sbagliare, fa parte di ogni essere umano. Non ho raccontato un personaggio perfetto, ma trovo che i personaggi perfetti non siano interessanti da raccontare", ha detto in conferenza stampa Bruni Tedeschi.

Fuori Concorso arriva un altro film già emerso all’inizio della kermesse per la presenza nel cast di Gal Gadot e di Gerard Butler. Il gruppo Venice4Palestine aveva infatti richiesto la revoca dell’invito agli attori, da loro considerati filo-israeliani. Si tratta di In the Hand of Dante di Julian Schnabel (regista anche vincitore del Premio Cartier – Glory to the Filmmaker Award). In conferenza stampa, in merito alla questione l'artista ha detto che "non c'è alcun ragione per cui bisognerebbe boicottare gli artisti, io ho scelto questi attori per il loro talento artistico e hanno fatto un lavoro eccezionale nel film, tutto qui e dovremmo parlare più di quello che di queste tematiche". La pellicola vanta un super cast che comprende Oscar Isaac, Al Pacino, John Malkovich e Martin Scorsese. Spazio e tempo si scontrano in vite parallele che abbracciano 700 anni quando l'autore Nick Tosches viene coinvolto in una violenta ricerca per confermare le origini di un manoscritto che si ritiene essere la Divina Commedia di Dante, scritto di pugno dal poeta. Dopo l'improvvisa morte della figlia, Nick viene richiamato dall'esilio autoimposto da un boss mafioso per la sua competenza sullo scrittore italiano. Con l'aiuto di un imprevedibile assassino di nome Louie, la coppia intraprende un viaggio oscuro e omicida per rubare e autenticare l'opera inestimabile. Ambientato tra il XXI e il XIV secolo, In the Hand of Dante intreccia le vite di Nick e Dante nella loro ossessiva ricerca di amore, bellezza e divino.

Ancora Fuori Concorso debutta il documentario Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini. Fedele soldato dell’ideologia talebana che ha guidato il suo destino fin dalla nascita, il ventitreenne Samim è dibattuto tra le allettanti promesse del martirio e la banalità della sua esistenza quotidiana di marito e agricoltore. Rafi, il fratellino quattordicenne, lo idolatra, mentre affronta la confusione dell’adolescenza, abbandonando la spensieratezza per entrare in un mondo influenzato da decenni di interventi militari e dalla conseguente radicalizzazione.

Segui la diretta della nona giornata con gli italiani Elisa e Il Mostro

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In campo il quarto dei cinque film italiani in Concorso, Elisa di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi, e Nühai (Girl) di Shu Qi. Grande attesa per il debutto Fuori Concorso della nuova serie Netflix Il Mostro di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze. Nella stessa sezione anche Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda e Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò

Elisa

Foto di Biennale di Venezia

La recensione del film Duse, ritratto di un’artista fragile ma indomita

Il film in gara alla 82ª Mostra di Venezi, Duse, vede Valeria Bruni Tedeschi nei panni di Eleonora Duse, icona assoluta del teatro italiano. È un racconto intenso e coinvolgente che attraversa gli anni della Prima Guerra Mondiale e l’avvento del fascismo, restituendo il ritratto di un’artista fragile ma indomita. In bilico tra realtà e leggenda, tra storia e poesia, Eleonora Duse rivive sullo schermo come donna imperfetta ma tenace, viaggiatrice instancabile protesa verso l’eternità.

Leggete qui sotto la recensione del film del nostro inviato a Venezia, Paolo Nizza. 

Duse, Pietro Marcello racconta la divina. La recensione del film

Duse, Pietro Marcello racconta la divina. La recensione del film

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Il documentario sulle morti sul lavoro è un grido di allarme civile

Alla proiezione del documentario Articolo 1 ha preso parte anche il padre di Anna Chiti, la studentessa diciassettenne dell’Istituto Nautico Venier di Venezia morta tragicamente nella darsena di Sant’Elena. Con la fotografia di Giovanni Cavallini, che firma anche il montaggio insieme a Bianchini, e le musiche originali di Gabriele Panico, questo documentario si propone come un atto di resistenza civile, restituendo voce e dignità a chi ha perso la vita lavorando.

Articolo 1, le testimonianze e il dolore delle famiglie

Girato tra Roma, Fondi, Lucca, Pescia e Piombino, Articolo 1porta sullo schermo storie e testimonianze dirette, tra cui quella di Raffaella, unica sopravvissuta tra i casi raccontati, che denuncia una cultura del profitto a discapito della sicurezza. Bruno Giordano sottolinea: “Se il lavoro uccide, ferisce e fa ammalare, se il lavoro è malato, lo è anche la democrazia. E per la cura ci vuole coraggio”.

Fuori concorso domani, tra animazione e cronaca nera

Tra gli appuntamenti più attesi di domani (4 settembre) fuori concorso spiccano la serie Netflix Il Mostro di Stefano Sollima, dedicata alle prime indagini sul serial killer di Firenze, e Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda, con la storia di una principessa medievale in cerca di vendetta. Completa la giornata di domani la proiezione di Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò, ritratto del celebre maestro della fotografia.

Un documentario sulle morti sul lavoro

Alla Mostra del Cinema di Venezia, nelle Giornate degli Autori, è stato presentato oggi Articolo 1, documentario diretto da Luca Bianchini e prodotto da L’Alveare Producecinema in collaborazione con Rai Documentari. L’opera, inserita nella sezione #confronti, prende spunto dagli articoli del giornalista Marco Patucchi e dal libro Operaicidio, scritto con il magistrato Bruno Giordano, per raccontare con lucidità e intensità la piaga delle morti sul lavoro in Italia.

I look delle star che hanno sfilato sul red carpet di oggi

Sul tappeto rosso, oggi hanno sfilato in total black i creatori di The Voice of Hind Rajab, film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, regalando un momento di grande intensità. Nella stessa giornata di oggi, è approda al Lido anche Valeria Bruni Tedeschi, protagonista di Duse, che incanta con un elegante abito sottoveste scintillante. In serata, grande attesa per Oscar Isaac e per il cast di The Hand of Dante. Il prossimo red carpet, l'ultimo della giornata di oggi, è in programma per le ore 21.00.

Mostra Cinema Venezia 2025, i voti ai look sul red carpet di oggi

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Domani in concorso l’amicizia riflessa in Nuhai (Girl)

Sempre domani e sempre in concorso, arriva Nuhai (Girl)della regista Shu Qi, che indaga i legami dell’infanzia attraverso l’amicizia tra due bambine. Una di loro rappresenta lo specchio dei desideri repressi dell’altra, ma il peso del passato materno e le difficoltà familiari ostacolano i sogni della protagonista, intrappolandola in un circolo di disperazione. Il film sarà proiettato alle 16.15 di domani, giovedì 4 settembre 2025, nella Sala Grande.

Domani l’Italia in concorso con Elisa

Domani, 4 settembre, sarà presentato in concorso Elisa di Leonardo Di Costanzo, quarto dei cinque titoli italiani in corsa per il Leone d’Oro. Il film, interpretato da Barbara Ronchi, racconta la vicenda di una donna trentacinquenne in carcere da dieci anni per l’omicidio della sorella maggiore, un delitto che sostiene di non ricordare. Attraverso l’incontro con un criminologo, la protagonista intraprende un percorso che potrebbe segnare l’inizio di una possibile redenzione.

Medaglia della Camera dei Deputati al presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco

Alla Mostra del Cinema di Venezia il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ha consegnato al presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, la medaglia della Camera dei Deputati come riconoscimento al prestigio crescente della rassegna cinematografica targata Lido. Mollicone ha sottolineato l’importanza della kermesse non solo per il numero e la qualità degli ospiti internazionali, ma anche per l’attenzione ai nuovi talenti e al cinema restaurato. La medaglia, ha precisato, è simbolicamente rivolta a tutti coloro che rendono possibile l’evento, dal personale di sala fino alla direzione. Ringraziando, Buttafuoco ha ricordato i 130 anni di storia della Biennale, definendola un modello unico e riconosciuto a livello mondiale.

Il corpo, la voce e la femminilità di Eleonora Duse

Oltre alla recitazione, il film Duse mette in luce la personalità e lo stile unico della leggendaria attrice, lontana dai canoni estetici tradizionali: si truccava poco, mostrava con orgoglio i capelli bianchi e faceva entrare i suoi personaggi nella propria vita. Come sottolinea Francesco Gallo, inviato di Ansa al Lido, “il corpo e la voce sono i veri protagonisti dello spettacolo per Pietro Marcello”, mentre Fausto Russo Alesi interpreta un D’Annunzio opaco e inquieto. Il film evidenzia anche il profondo legame di Eleonora Duse con le donne: “Le donne delle mie commedie mi sono talmente entrate nel cuore e nella testa che… sono esse che hanno finito per confortare me” e “Io me la intendo benissimo con loro! Io sento che hanno pianto, hanno sofferto… io mi metto con loro e per loro e le frugo… perché il mio compianto femminile è più grande e più dettagliato, è più dolce e più completo che non il compianto che mi accordano gli uomini”.

Duse, il film di Pietro Marcello segna il ritorno della Divina sulle scene

Duse di Pietro Marcello, in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e in sala dal 18 settembre con PiperFilm, racconta l’autunno della leggendaria Eleonora Duse, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, in una prospettiva teatrale e intensa. Siamo alla fine della Grande Guerra ed Eleonora Duse, ormai non più giovane e malata, decide di tornare sulle scene dopo dieci anni. Secondo l’inviato Ansa Francesco Gallo, “Pietro Marcello evita una facile ricostruzione filologica e fa realismo poetico, contando sull’assolo di Valeria Bruni Tedeschi che più che recitare fa se stessa, con straordinario carisma e la capacità di passare da un sentimento all’altro con una sola pausa, uno sguardo o un silenzio prolungato”.

Kim Novak: "Ho sempre cercato di essere autentica"

Durante la Masterclass alla Mostra del Cinema di Venezia, la mitica Kim Novak ha raccontato la sua esperienza artistica e personale: "Ho sempre cercato di essere autentica, sia attraverso la mia passione per la pittura che nella recitazione. Ho rifiutato i tentativi di cambiarmi secondo gli stereotipi e le aspettative di Hollywood. Ho scelto, invece, di seguire sempre le mie emozioni e di reagire in modo spontaneo agli stimoli, anziché recitare un ruolo. Un approccio, questo, che mi ha permesso di rimanere fedele a me stessa e ai miei sentimenti". 

Orgoglio e pregiudizio, il World Gay Pride di Roma diventa docuserie a Venezia

È stata presentata alla Mostra del Cinema di Venezia la docuserie Orgoglio e pregiudizio, realizzata da Libero Produzioni in collaborazione con Sky, scritta da Andrea Fassoni e Marco Falorni. La serie, composta da tre episodi di 30 minuti ciascuno, andrà prossimamente in onda su Sky TG24 e racconta il celebre World Gay Pride del 2000, svoltosi a Roma durante il Giubileo.

La docuserie offre un racconto corale del mondo LGBTQI+, attraverso le testimonianze di personalità come Vladimir Luxuria, Elly Schlein, Francesco Rutelli, Francesca Pascale, Serena Bortone, Cathy La Torre, Alessandro Cecchi Paone, Nicky Vendola, Imma Battaglia, Franco Grillini, Francesco Cicconetti e molti altri.

Il viaggio narrativo inizia con la nascita del movimento omosessuale in Italia negli anni ’70, attraversa gli anni ’80 e ’90 e culmina con il successo del World Pride 2000. La storia prosegue fino ai giorni nostri, toccando eventi chiave come la legge sulle unioni civili, la normativa contro l’omotransfobia e le parate più significative, fino al recente Pride di Budapest del 28 giugno 2025. Come sottolinea Vladimir Luxuria, è la storia di chi “cammina dalla parte giusta della storia, quella di chi chiede uguaglianza, uguali diritti, uguale cittadinanza”.

A impreziosire la colonna sonora, Amii Stewart interpreta una nuova versione di Pride (In the Name of Love)degli U2, celebre brano legato alle manifestazioni per i diritti nel mondo, che apre ogni episodio della docuserie.

Venezia 82, presentata la docuserie Orgoglio e pregiudizio

Venezia 82, presentata la docuserie Orgoglio e pregiudizio

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La diretta del red carpet del film Duse di Pietro Marcello con Valeria Bruni Tedeschi

Potete seguire qui con noi la diretta del red carpet del film Duse, diretto da Pietro Marcello e interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, tra gli eventi più attesi di questa 82/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il lungometraggio esplora la vita e la carriera della celebre attrice teatrale Eleonora Duse.

Kaouther Ben Hania: "Spero che un giorno tutto si fermi. Anche se fosse oggi, sarebbe già troppo tardi"

Per la regista tunisina Kaouther Ben Hania, prima del suo Paese a correre per gli Oscar con L'uomo che vendette la sua pelle, la speranza è "che un giorno tutto si fermi, anche se fosse oggi, sarebbe già troppo tardi".

E aggiunge: "Vorrei una giustizia per tutte le vittime, ma siamo ancora lontani da questo". Nel film più volte si ascolta la voce straziante della bambina che chiede aiuto, mentre intorno a lei sono tutti morti. Prima dice all'operatrice del centralino di soccorso, mentendo a se stessa: "qui tutti dormono" poi confessa, "sono morti". La frase più forte della piccola Rajab è quando, rivolgendosi ai suoi ipotetici salvatori tra il rumore dei colpi di mitra, chiede loro disperata: "venite subito, arriva il buio. Ho paura".

Una conferenza stampa a sua volta commovente, già dal suo inizio quando, a nome di tutti gli attori, Saja Kilani (che nel film è un assistente del centralino della Mezzaluna Rossa) ha letto questo appello con voce rotta: "Questo film non è un'opinione, ma la realtà. La voce di Hind Rajab è tra quelle dei diecimila bambini morti fino ad oggi a Gaza. È la voce di ogni figlia e ogni figlio che ha il diritto di sognare e di esistere con dignità. È stato portato via tutto questo. La vera domanda è: come è stato possibile che questa bambina ci chiedesse di essere salvata? Nessuno può vivere in pace quando i bambini ci chiedono di essere salvati. Dobbiamo chiedere giustizia per l'umanità intera e per il futuro di ogni bambino. Adesso basta".

Venezia 82 è dominata dagli sguardi e dalle voci dei bambini

Bambini che muoiono per le guerre degli adulti o costretti a crescere troppo in fretta, schiacciati dalle aspettative famigliari, trascurati da genitori immaturi o in lotta, spinti a confrontare i sogni della loro infanzia con realtà a volte insostenibili: sono tanti gli sguardi e le voci dei più piccoli che dominano alla 82/a Mostra del cinema di Venezia. L'inviata a Venezia dell'Ansa Francesca Pierleoni offre un focus sulla presenza di personaggi, soggetti e tematiche legate all'infanzia nell'edizione della kermesse cinematografica in corso al Lido. 

Da The voice of Hind Rajab, dove la bambina di cinque anni morta a Gaza chiede negli audio originali "Per favore, venitemi a prendere", a Orphan, con il 13enne Andor che scopre il violento padre reale; da Frankenstein, in cui Victor porta i traumi dell'infanzia, aThe testament of Ann Lee, con la predicatrice bambina già costretta al lavoro e alle punizioni paterne. Anche Nuhai (Girl), Kabul, between prayers, Il maestroeL'isola di Andrea raccontano infanzie segnate da desideri repressi, genitori in conflitto e sfide premature, mentre in Il rapimento di Arabella la bambina scatenata cerca un legame profondo sfuggendo a un padre immaturo.

Kathryn Bigelow parla del suo film in concorso "A House of Dynamite"

A otto anni da Detroit, Kathryn Bigelow torna sul grande schermo con A House of Dynamite, in concorso alla 82ª Mostra di Venezia. L’Oscar per The Hurt Locker e autrice di Zero Dark Thirty sceglie di misurarsi ancora con l’inimmaginabile: la logica della deterrenza nucleare, una casa colma di esplosivi in cui viviamo senza esserne del tutto consapevoli. Non un disaster movie, ma un thriller politico che trasforma attesa e silenzi in materia incandescente per il cinema. La cineasta si racconta in questo video che potete guardare cliccando qui sotto. Bigelow parla di "un mondo molto precario". 

Venezia 82, Kathryn Bigelow: "Un mondo molto precario" | Video Sky - Sky TG24

Venezia 82, Kathryn Bigelow: "Un mondo molto precario" | Video Sky - Sky TG24

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La regista Kaouther Ben Hania spiega il senso del suo film The Voice of Hind Rajab

"Un film così andava fatto perché troppo spesso le notizie ci rimandano a fatti che dimentichiamo e ci fanno a volte vedere un mondo a cui è stata negata la parola. La voce di questa bambina di cinque anni di nome Hind in fondo è quella di Gaza che chiede aiuto". Così la regista tunisina Kaouther Ben Hania ha commentato il senso di The Voice of Hind Rajab, in corsa in questa 82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, e che alla prima stampa stamani ha suscitato una grande emozione tra il pubblico. Il film racconta quello che è successo il 29 gennaio 2024, quando i volontari della Mezzaluna Rossa ricevettero una chiamata di emergenza da parte di una bambina di cinque anni, Hind Rajab, intrappolata a Gaza in un'auto con i suoi zii e i suoi cuginetti mentre tentavano di fuggire durante un attacco dell’esercito israeliano. Hind, della quale si sente nel film la voce straziante, implora al telefono di essere salvata perché in quell'auto in cui si è nascosta sotto il sedile è, tra l'altro, l'unica sopravvissuta. I volontari nel frattempo cercano di mantenere il contatto con lei e, soprattutto, di farle arrivare un'ambulanza purtroppo senza successo. Verrà colpita infatti sia l'ambulanza che stava arrivando e la stessa bambina.

Giovanni Troilo presenta Life Beyond the Pine Curtain, ritratto intimo e poetico dell’America nascosta

Presentato alle Notti Veneziane, sezione delle Giornate degli Autori in collaborazione con Isola Edipo, Life Beyond the Pine Curtain – L’America degli Invisibilidi Giovanni Troilo porta sullo schermo un ritratto intimo e poetico dell’America nascosta. Prodotto da Sky Italia, Sky TG24 e Chiarafama, e distribuito a livello internazionale da Nexo Studios, il film nasce dal desiderio di raccontare le elezioni americane da una prospettiva inedita: non i grandi centri o i luoghi già raccontati dai media, ma l’East Texas, la terra degli scrittori Joe R. Lansdale e James Draper, che hanno contribuito a introdurre la troupe nella comunità locale.

Attraverso quattro storie – la famiglia numerosa di Tristan e Shannon che educa i figli fuori dai canali tradizionali, il giovane Kord alle prese con la vita nei campi petroliferi e il suo primo voto, l’eccentrico venditore ambulante Charlie “Snow Balls” con il padre John e l’instancabile Lois, memoria storica di Gladewater – Troilo compone un mosaico che mescola documentario sociale e lirismo visivo. Il risultato è un’opera che, grazie anche alla voce letteraria di Joe R. Lansdale, esplora con profondità e sensibilità la vita quotidiana di un’America periferica, lontana dagli stereotipi e poco rappresentata al cinema.

Ambientato tra le foreste di pini e le cittadine di Gladewater, Longview e Kilgore, il film attraversa il periodo delle presidenziali del 5 novembre 2024, mostrandone il riflesso flebile e quasi estraneo sulla comunità. “Mentre Democracy in America era più concentrato sulle elezioni, qui abbiamo messo in primo piano le persone e i loro mondi, lasciando le urne sullo sfondo”, ha spiegato Troilo in conferenza stampa. Con uno stile potente e immersivo, Life Beyond the Pine Curtain diventa così il racconto di un’umanità invisibile, dove la politica appare come un’ombra che sfiora appena vite fatte di lavoro, legami, riti collettivi e sogni quotidiani.

Venezia 82, Giovanni Troilo porta al Lido l'America degli invisibili

Venezia 82, Giovanni Troilo porta al Lido l'America degli invisibili

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Iniziato il red carpet del film Duse, dopo che Valeria Bruni Tedeschi ha raccontato del suo approccio a La Divina

Mentre è iniziato il red carpet del film Duse, torniamo alla conferenza stampa in cui Valeria Bruni Tedeschi si è raccontata al Lido, illustrando il suo approccio ai personaggi: “Li tratto come persone incontrate per caso, di cui divento subito amica”. Nell’ultima pellicola biopic di Pietro Marcello, in concorso alla Mostra e in sala dal 18 settembre con PiperFilm, interpreta la celebre attrice Eleonora Duse negli anni finali della sua carriera.

La pellicola esplora l’autunno della vita della Duse tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo. Nonostante la malattia, l’attrice desidera ancora calcare il palcoscenico: “Il lavoro era per lei ossigeno puro”, sottolinea Bruni Tedeschi.

Marcello spiega: “Sono sempre stato affascinato dai personaggi in rivolta. Con Valeria volevo raccontare lo spirito di Duse, non la perfezione, e il suo sguardo su un Novecento segnato dall’ignavia”.

L’attrice ricorda il legame tra Duse e il metodo Strasberg: “All’Actors Studio c’era una sua enorme foto, Lee Strasberg la adorava perché riteneva che incarnasse inconsciamente il suo metodo”.

Tra gli altri personaggi, spiccano Gabriele d’Annunzio (Fausto Russo Alesi), un giovane Benito Mussolini, e Noémie Merlant nei panni della figlia Enrichetta. Marcello aggiunge: "Duse non era dalla parte di Mussolini. Si sbagliò per ingenuità, pensando di poter resistere all’arroganza del fascismo”.

Bruni Tedeschi trova paralleli tra sé ed Eleonora Duse: “Era fragile e sensibile, attenta agli altri. Ho lavorato con lei in riunioni segrete: persone morte o vive mi aiutano sul set, e mi sento forte”.

L’attrice ha concluso riflettendo sul valore dell’arte: “Anche quando racconta crudeltà o violenza, porta pace e sollievo, sviluppa empatia. Senza empatia, le guerre non finiranno mai”.

Emanuele Prisco sul corto In Re Minore: “Professionalità e umanità”

“È un’opera che restituisce l’immagine autentica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco: professionalità, cuore e umanità”, ha dichiarato il sottosegretario all’Interno con delega ai vigili del fuoco, Emanuele Prisco, presente alla proiezione. "Si tratta di un'opera che racconta, senza retorica, la fatica e il coraggio, la professionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mettendone in luce anche l'aspetto di umanità del soccorritore, le sue emozioni durante un intervento di soccorso".

Prisco ha poi aggiunto: "Opere come questa ci ricordano che dietro ogni emergenza ci sono mani, persone, emozioni che vanno oltre la professionalità . È un modo per restituire ai cittadini l'immagine autentica del Corpo: professionalità, cuore e umanità. È il volto migliore dell'Italia, quello che non si arrende mai". 

All’evento hanno partecipato anche la sottosegretaria al Mic Lucia Borgonzoni, i presidenti delle Regioni Abruzzo e Veneto, Marco Marsilio e Luca Zaia, e il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Eros Mannino.

In Re Minore, cortometraggio scritto e diretto dal vigile del fuoco-regista Antonio Maria Castaldo

Alla Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato fuori concorso In Re Minore, cortometraggio scritto e diretto dal vigile del fuoco-regista Antonio Maria Castaldo con Gianluca Grazini. L’opera prende le mosse dal terremoto che nel 2009 devastò L’Aquila, per raccontare non solo la memoria di quei giorni drammatici, ma anche il significato profondo della missione dei vigili del fuoco: cercare vita tra le macerie, restituire dignità a chi non ce l’ha fatta e non smettere mai di sperare.

Putin sul film Il mago del Cremlino: "Mai sentito parlarne"

Ne hanno scritto i giornali di tutto il mondo, ma il presidente russo Vladimir Putin sostiene di non aver mai sentito parlare del film che racconta della sua scalata al potere. Almeno non prima di oggi, quando durante la conferenza stampa a Pechino i giornalisti gli hanno fatto una domanda su Il mago del Cremlino, diretto da Olivier Assayas e interpretato da Jude Law, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. "Non ho mai visto questo film", ha detto ai giornalisti. "Ne sto persino sentendo parlare per la prima volta. Non posso commentare perché non lo so", ha insistito.

Julian Schnabel: “L’arte ci pone sempre nel presente”

Schnabel sottolinea che il film, come il libro, non è una dissertazione sulla Divina Commedia, ma un’opera contemporanea: “L’arte ci pone sempre nel presente”. L’artista riflette sul potere dell’arte di trascendere la morte, ricordando l’ultimo istante di Lou Reed: “Gli ho detto: stai diventando tu il poema”. Per lui non esiste un’arte pessimista: “Anche con personaggi tragici, l’arte rimane ottimista. Il vero discrimine è tra talento e mediocrità”.

Schnabel: “Non si boicottano gli artisti”

Le polemiche non hanno tardato ad arrivare: il collettivo Venice4Palestine aveva chiesto alla Mostra del Cinema di Venezia di escludere Gal Gadot e Gerard Butler, accusati di sostenere pubblicamente Israele. Richiesta respinta, così come dal regista stesso del film in questione (In the Hand of Dante), Julian Schnabel, che difende le sue scelte: “Non c’è alcuna ragione per cui si debbano boicottare gli artisti. Li ho scelti per il loro talento e hanno fatto un lavoro eccezionale. Dovremmo parlare di cinema, non di queste polemiche”.

Schnabel al Lido con In the Hand of Dante

Julian Schnabel presenta fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia In the Hand of Dante, definito dall’autore una commedia “tragica e folle come la vita”. L’artista (è anche pittore) e regista riceve anche il Premio Cartier – Glory To The Filmmaker Award per un film che ha inseguito per quindici anni: l’adattamento del romanzo di Nick Tosches, scomparso nel 2019. Al centro, la scoperta odierna di un manoscritto della Divina Commedia, intrecciata a un viaggio nella vita del Sommo Poeta. A interpretare sia Tosches che Dante è Oscar Isaac, affiancato da un cast stellare che include Al Pacino, John Malkovich, Martin Scorsese, Jason Momoa, Gal Gadot e Gerard Butler.

Gli scatti della conferenza stampa del film Duse con Valeria Bruni Tedeschi nei panni de La Divina

Alla Mostra del Cinema di Venezia 82 si è tenuta la conferenza stampa di Duse, il nuovo film di Pietro Marcello dedicato alla leggendaria attrice del teatro italiano, Eleonora Duse. Accanto al regista erano presenti i protagonisti del ricco cast – Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Edoardo Sorgente, Vincenzo Nemolato, Gaja Masciale, Vincenza Modica, Mimmo Borrelli e Savino Paparella – a testimonianza di un progetto corale che intreccia biografia e mito. Marcello ha spiegato di voler restituire la modernità e l’universalità della Duse, artista capace di trasformare la scena in vita vissuta, senza cadere nell’agiografia, mentre gli attori hanno sottolineato la sfida e l’emozione di confrontarsi con una figura che ha rivoluzionato il teatro mondiale.

Idris Elba, il protagonista di A House of Dynamite di Kathryn Bigelow si racconta

Idris Elba è il protagonista della pellicola con cui Kathryn Bigelow torna al Festival di Venezia. Si tratta di A House of Dynamite, un thriller politico in tre capitoli che affronta il tema del rischio nucleare con intensità e realismo. Idris Elba veste i panni del presidente degli Stati Uniti, affiancato da Rebecca Ferguson e Jared Harris. Un’opera che unisce impegno civile e intrattenimento, stimolando una riflessione urgente sul presente e sul futuro dell’umanità minacciata dall’ombra della distruzione.

Venezia 82, Idris Elba in "A House of Dynamite" | Video Sky - Sky TG24

Venezia 82, Idris Elba in "A House of Dynamite" | Video Sky - Sky TG24

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The Voice of Hind Rajab, le ultime ore della bambina intrappolata a Gaza

Presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2025, The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania ripercorre le ultime ore della bambina intrappolata a Gaza: la sua voce al telefono che chiede soccorso e l’attesa vana di un’ambulanza che non arriverà. Il film evita ogni forma di retorica o spettacolarizzazione del dolore, scegliendo invece il rigore della realtà trasformata in testimonianza universale. Distribuito in Italia da I Wonder Pictures, si afferma come uno degli atti civili più intensi e imprescindibili della Mostra, destinato a incidere sia nei premi sia nella memoria collettiva.

Leggete la recensione del film The Voice of Hind Rajab nell'articolo che trovate qui sotto, con i commenti del nostro inviato a Venezia, il giornalista ed esperto di cinema Paolo Nizza

The Voice of Hind Rajab, il grido di Gaza alla Mostra di Venezia

The Voice of Hind Rajab, il grido di Gaza alla Mostra di Venezia

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La masterclass di Kim Novak

Notes of a True Criminal, Andriy Alferov: "Le persone devono fermare la guerra"

“Se qualcuno mi chiedesse se fare e guardare film può fermare la guerra, risponderei: niente del genere può fermarla. Le persone devono fermarla. Le persone devono smettere di odiarsi a vicenda", ha dichiarato il co-regista del documentario oggi Fuori Concorso

Fuori Concorso, Zapiski Nastoyashego Prestupnika (Notes of a True Criminal) di Alexander Rodnyansky e Andriy Alferov

Dopo una pausa di 31 anni, Alexander Rodnyansky torna al documentario con Zapiski Nastoyashego Prestupnika. Nato a Kyiv, Rodnyansky è stato condannato in contumacia da un tribunale russo a otto anni e mezzo di carcere per le sue posizioni contro la guerra. Nel suo film riflette su eventi chiave della storia ucraina e su come hanno influenzato lui e la sua famiglia: il referendum sull’indipendenza dell’Ucraina, l’esecuzione di massa degli ebrei a Babij Jar e il tentativo delle autorità sovietiche di cancellare il ricordo di questa tragedia. Černobyl’, il crollo dell’Unione Sovietica, il ritiro delle truppe sovietiche dalla Germania e, naturalmente, la guerra: l’invasione su vasta scala dell’esercito russo, iniziata il 24 febbraio 2022. Il discorso dell’autore non si concentra sugli eventi in sé, ma sulle persone, sui destini umani e sull’arte. Rodnyansky utilizza filmati tratti dai suoi documentari e da quelli dei suoi famigliari per raccontare una storia nuova e profondamente umana

Notes of a True Criminal

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Foto di Biennale di Venezia

In the Hand of Dante, Oscar Isaac: "Lavorare con Julian Schnabel? Incoraggiamento e motivazione"

"Lavorare con Julian Schnabel è stata tutta una questione di buttarsi, resistere e andare avanti. Siamo passati da un posto incredibile all'altro; eravamo sempre sorpresi e sempre in attesa di ciò che sarebbe potuto accadere il giorno dopo. L'unica cosa di cui ero assolutamente certo era che ogni sera, appena tornato a casa – o anche mentre ero ancora in macchina – la prima chiamata che avrei ricevuto sarebbe stata quella di Julian. Voleva parlare della giornata, darmi incoraggiamento e motivazione", ha detto l'attore

In the Hand of Dante, Julian Schnabel: "La vita? Divertente e folle"

"Circa 15 anni fa, ho letto il libro Nick Tosches e ho capito che avrei scritto la sceneggiatura per un film. In the Hand of Dante è un film che combina elementi e generi diversi, dal noir all'assurdo. È una tragicommedia. E penso che la vita sia così: divertente e piuttosto folle. Ma c'è una differenza tra arte e vita: la prima è una rappresentazione della seconda. Nel film, all'insaputa di Nick, gli viene data l'opportunità di Dante gli errori commessi 700 anni prima. In relazione a questo argomento, mi piaceva l'idea del fallimento in questa narrazione, in un mondo ossessionato dal successo", ha dichiarato in conferenza stampa il regista

Julian Schnabel, non ci sono ragioni per boicottare gli artisti

"Non c'è alcun ragione per cui bisognerebbe boicottare gli artisti, io ho scelto questi attori per il loro talento artistico e hanno fatto un lavoro eccezionale nel film, tutto qui e dovremmo parlare più di quello che di queste tematiche", ha detto l'artista-regista Julian Schnabel in merito alle polemiche legate a Gerard Butler e Gal Gadot, che sono nel cast di In the Hand of Dante, presentato Fuori Concorso. Il gruppo Venice4Palestine aveva chiesto alla Biennale la revoca dell'invito ai due attori  (che non hanno accompagnato al Lido il film) "insieme a qualunque artista e celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio", una richiesta respinta dall'istituzione veneta. "La nostra posizione è che da un lato siamo la principale istituzione culturale italiana, un luogo di apertura, di discussione, di dibattito, che non esercita alcuna forma di censura, di confronto di nessuno", aveva detto nei giorni scorsi il direttore della Mostra Alberto Barbera. "Oer questo rispediamo al mittente la richiesta di escludere degli artisti se intendono presenziare al lido".  Con In the Hand of Dante, Schnabel porta sul grande schermo in un flusso torrenziale di generi e personaggi il romanzo di Nick Tosches, La mano di Dante, che intreccia la trama alla Divina commedia e al sommo poeta. Nel cast con il protagonista Oscar Isaac, anche Al Pacino, John Malkovich, Martin Scorsese, Jason Momoa, Louis Cancelmi, Franco Nero, Sabrina Impacciatore e Benjamin Clementine

In the Hand of Dante

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Venice4Palestine, Mostra esponga bandiera al Palazzo del cinema

"Venice4Palestine chiede alla Biennale Cinema due gesti simbolici e concreti per concludere questa edizione della Mostra: esporre la bandiera della Palestina accanto a quelle sul Palazzo del Cinema, rendendo così omaggio anche ai film palestinesi presenti, e dare visibilità all'iniziativa della Global Sumud Flotilla durante la cerimonia di chiusura, attraverso testimonianze video dei partecipanti alla missione'', ha scritto in una nota il collettivo Venice4Palestine. ''L'appello è rivolto anche agli artisti che saliranno sul palco della serata finale, invitati a portare con sé simboli e parole di sostegno alla Palestina. Nei giorni del festival, la questione palestinese è entrata con forza al centro del dibattito, dalle sale alle tavole rotonde, fino alle strade del Lido, dove la parola "genocidio" è stata finalmente pronunciata senza esitazione. "La cultura non può essere neutrale, ha il dovere di prendere posizione quando la neutralità significa sostenere l'oppressore", ha ricordato il regista israeliano antisionista Eyal Sivan nell'incontro del 31 agosto, distinguendo tra censura (strumento del potere che nega il dissenso) e boicottaggio culturale, definito invece come pratica di resistenza e lotta dal basso. "Mentre la Global Sumud Flotilla è in viaggio verso Gaza e i portuali di Genova fanno sentire la loro voce, noi ci chiediamo: cosa vuole fare il cinema? Ma soprattutto: quale cinema può esistere in un mondo che normalizza il genocidio?", ha concluso il collettivo

Madri, padri e figli sul red carpet, dai Favino a Leni Klum

Da Jacob Elordi accompagnato da mamma Melissa, fino alle figlie adolescenti di Pierfrancesco Favino, madri, padri e figli hanno accompagnato sul tappeto rosso i familiari vip. FOTOGALLERY

Jacob Elordi e mamma

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Sul red carpet del Lido arriva Joaquin Phoenix

Anche Joaquin Phoenix arriva a Venezia 82 tra le star, eccolo nella foto per il photocall di "The Voice Of Hind Rajab'. L'attore statunitense è produttore del film insieme a Brad Pitt e Jonathan Glazer, e per l'occasione indossa la spilla rossa che porta il chiaro messaggio e invoca il cessate il fuoco a Gaza, contro il genocidio.

Joaquin Phoenix

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In un corto la lotta contro la fibrosi cistica

Alessandro Gattafoni è un atleta di 38 al quale, a quattro mesi, era stata diagnosticata la fibrosi cistica

Da Venezia 82, una voce su Gaza: "The Voice Of Hind Rajab"

Martedì 3 settembre alla Mostra Internazionale del Cinema, dove appelli, manifestazioni e prese di posizione hanno chiesto lo spazio per parlare della situazione in corso a Gaza, arriva in Concorso il film "The Voice of Hind Rajab" di Kaouther Ben Hania:

"A volte ciò che non vedi è più devastante di ciò che vedi. Al centro di questo film c’è qualcosa di molto semplice, e molto difficile da affrontare. Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno arriva. Quel dolore, quel fallimento, appartengono a tutti noi. Questa storia non riguarda solo Gaza".

Il cast del film The Voice Of Hind Rajab

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Nella foto , il cast del film "The Voice Of Hind Rajab" posa per il photocall veneziano

A Venezia 82, la storia di Hind Rajab

I volontari della Mezzaluna Rossa ricevono una chiamata di emergenza. Una bambina di sei anni è intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza, e implora di essere salvata. Mentre cercano di tenerla al telefono fanno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza. Il suo nome era Hind Rajab. E il film in concorso a Venezia 82, parla di lei, e come ha sottolineato la regista tunisina: "Questa storia non riguarda solo Gaza. Parla di un dolore universale. E credo che l’invenzione narrativa (soprattutto quando trae spunto da eventi verificati, dolorosi e reali) sia lo strumento più potente del cinema. Più potente del rumore delle ultime notizie o dell’indifferenza dello scrolling. Il cinema può preservare un ricordo. Il cinema può resistere all’amnesia.

Kaouther Ben Hania al photocall di "The Voice Of Hind Rajab"

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Mostra del Cinema di Venezia: Kaouther Ben Hania al photocall di "The Voice Of Hind Rajab"

Dalla conferenza stampa di "The voice of Hind Rajab"

Clara Khoury, nel cast del film "The voice of Hind Rajab" di Kaouther ben Hania, in conferenza stampa sottolinea l'urgenza di raccontare la storia di Hind Rajab, una voce che non può e non restare ascoltata.

Duse, Valeria Bruni Tedeschi: "Oggi c'è bisogno di empatia"

“Oggi abbiamo bisogno di empatia per l’altro. Finché non riusciamo ad avere empatia per la persona che ci è vicino, non possiamo sperare che le guerre finiscano"

Duse, Valeria Bruni Tedeschi: "Ho cercato di diventare amica di Eleonora Duse"

Duse, Valeria Bruni Tedeschi: "Io e lei spiritualmente familiari"

“Mi sento spiritualmente familiare con la Duse perché per me, come per lei, il lavoro è ossigeno. Per lei c’era più ossigeno in un teatro che in una casa di cura in montagna. Un’altra cosa è che lei non era una star, e io non mi sento con la volontà di essere una star. Aveva quest’idea che migliorarsi umanamente era più importante di tutto, e che per migliorarsi artisticamente occorreva migliorare la propria umanità”

Julian Schnabel presenta In the Hand of Dante

"Ciò che dice il film è che c'è solo l'eterno presente, non ci stiamo sposando velocemente in avanti o indietro"

Duse, Valeria Bruni Tedeschi: "Tutti esseri umani sbagliano"

“Eleonora Duse a un certo punto si è sbagliata, succede a tutti. Per ingenuità, per presunzione, ha pensato di poter ottenere un teatro da Mussolini, di andare contro l’arroganza e la brutalità del fascismo e di vincere. E invece no. Per me l’importante è che tutti possiamo sbagliare, fa parte di ogni essere umano. Non ho raccontato un personaggio perfetto, ma trovo che i personaggi perfetti non siano interessanti da raccontare", ha detto l'attrice

Duse, Pietro Marcello: “Sempre affascinato da Eleonora Duse"

“Sono rimasto affascinato dal personaggio di Eleonora Duse perché sono sempre stato affascinato dai personaggi rivolta. Ho pensato subito a Valeria Bruni Tedeschi, non c’è stato casting per il film.”, ha detto il regista e sceneggiatore. “Mi interessava lo spirito di questa donna. Erano gli anni della dissoluzione, la Duse è un personaggio ottocentesco che si affaccia sul secolo breve, è come adesso, il tempo dell’ignavia dove niente è vero e tutto è permesso”

Diffusa la prima clip de La Grazia, il film che ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia

Nelle immagini il Presidente De Santis chiede correzioni, individua punti deboli e solo attraverso il dubbio potrà valutare se firmare il disegno di legge sull'eutanasia. Il video mostra il dilemma che accompagnerà il protagonista per tutto il film. SCOPRI QUI

La Grazia

Foto di Biennale di Venezia

Duse, la photocall

Fausto Russo Alesi, Noémie Merlant, Pietro Marcello, Valeria Bruni Tedeschi e Fanni Wrochna sono pronti per la conferenza stampa del film oggi in Concorso a Venezia 82

Duse

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Alla Mostra del cinema di Venezia ministri premiano studenti

Saranno premiati domani, giovedì 4 settembre, nell'ambito della Mostra del Cinema di Venezia, i cortometraggi delle scuole contro la violenza sulle donne vincitori del concorso promosso dai ministeri dell'Istruzione e Merito, delle Pari Opportunità e della Cultura. A premiare i ragazzi saranno la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, il sottosegretario al ministero della Cultura Lucia Borgonzoni e il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti, in un evento che sarà condotto da Matilde Gioli e che vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Gino Cecchettin, presidente della fondazione Giulia Cecchettin, e della presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Femminicidio, Martina Semenzato. Nel concorso Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne saranno cinque i cortometraggi premiati, ai quali si aggiungeranno due menzioni

The Voice of Hind Rajab, Motaz Malhees: "La voce di Hind è realtà"

“Nel momento in cui ho sentito la voce di Hind, mi riportava alla realtà”, ha detto l’attore, che ha accennato anche all’infanzia difficile da lui stesso vissuta. “Per me è stato un privilegio essere qui perché io ce l’ho fatta. Ci sono state due volte in cui non sono riuscito ad andare avanti nel lavoro, ho avuto un attacco di panico, è stato difficile. Però è una responsabilità, dobbiamo farlo. È vita, è qualcosa di reale”

Valeria Bruni Tedeschi, Eleonora Duse arriva al Lido

L'attrice, protagonista del film in Concorso Duse di Pietro Marcello, è pronta per la conferenza stampa

Valeria Bruni Tedeschi

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The Voice of Hind Rajab, la regista Kaouther Ben Hania: "In mondo ideale giustizia per tutte le vittime"

“Credo che la giustizia non sarà un giorno soltanto simbolica, proprio perché è molto importante, ma purtroppo non ci siamo ancora arrivati. Non ne abbiamo abbastanza di questo genocidio. Anche se tutto si fermasse oggi, sarebbe ugualmente troppo. In un mondo ideale vorrei giustizia non soltanto per Hind, ma per tutte le vittime, ma purtroppo siamo ancora molto lontani, il che è assurdo”

The Voice of Hind Rajab, Clara Khoury: "Non abbiamo recitato quando abbiamo ascoltato la voce di Hind"

“Per me è stato un obbligo come artista raccontare questa storia. Abbiamo interpretato personaggi reali e parlato con loro. Avevamo una grande responsabilità. Non abbiamo recitato nel momento in cui abbiamo ascoltato la vera voce di Hind. Eravamo noi in quanto esseri umani”

The Voice of Hind Rajab, Kaouther Ben Hania: "Arte fondamentale per dare volti e voci"

“Credo che le cose dovrebbero cambiare. Le vittime di Gaza vengono considerate dai media come danni collaterali, e credo sia deumanizzante. Credo che il cinema e l’arte siano fondamentali per dare alle persone un volto e una voce”, ha detto la regista

The Voice of Hind Rajab, l'attrice Saja Kilani: "Voce di 10.000 bambini uccisi in due anni a Gaza"

"Questo film non è un’opinione, ma ha salde radici nella realtà. La sua voce è quella di 10.000 bambini uccisi in due anni a Gaza, la voce di ogni figlio o figlia che ha diritto di esistere e di sognare. Dietro ogni numero c’è una storia che non ha avuto l'opportunità di essere raccontata. Questa è la storia di una bambina che chiede "salvatemi". Nessuno può essere in pace quando i bambini ci chiedono di essere salvati. Dobbiamo ricordarci che non ne possiamo più, adesso dobbiamo chiedere giustizia per l’umanità intera, per il futuro di ogni bambino. Adesso basta", ha detto l'interprete

Iniziano le conferenza stampa

Gus Van Sant dopo la premiazione

Ieri sera il regista del film Fuori Concorso Dead Man's Wire ha ricevuto il premio Campari Passion for Film Award. Oggi è ancora al Lido per Venezia 82

Gus Van Sant

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Eva Herzigova in laguna

La modella, che ieri sera ha sfilato sul red carpet, saluta anche oggi i fotografi e i fan

Eva Herzigova

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Marc by Sofia, il documentario di Sofia Coppola sull'amicizia con Marc Jacobs

Il film, presentato Fuori Concorso, è una "lettera d'amore visiva" allo stilista. La regista: “Con Marc by Sofia ho raccontato un amico, non come artista ma come persona”. SCOPRI QUI

Marc by Sofia

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Oscar Isaac oggi Fuori Concorso nel film In the Hand of Dante di Julian Schnabel

L'attore, che recita al fianco di star come Al Pacino, John Malkovich e Martin Scorsese, è arrivato al Lido

Oscar Isaac

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La casa di carta, Miguél Herran alias Rio a Venezia

L'attore spagnolo, che ha recitato nella serie tv Netflix insieme a star come Álvaro Morte e Úrsula Corberó, è arrivato alla Mostra del Cinema

Miguel Herrán

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I saluti di Idris Elba

L'attore, co-protagonista con Rebecca Ferguson del film ieri in Concorso A House of Dynamite di Kathryn Bigelow, elargisce grandi sorrisi ai fotografi e ai fan

Idris Elba

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Mit: a mostra Cinema le infrastrutture di Milano Cortina 2026

Dai cantieri delle Alpi al grande schermo del Lido: alla Mostra del Cinema di Venezia oggi le immagini delle opere che accompagneranno Milano Cortina 2026, raccontate nel documentario Kristian Ghedina, storie di sci.

Come si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'opera intreccia il ricordo delle Olimpiadi di Cortina 1956 con le sfide ingegneristiche di oggi, mostrando le testimonianze di chi lavora ogni giorno alla trasformazione del territorio: tecnici, maestranze, progettisti. A dare voce al percorso anche il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Immagini inedite mostrano ponti, gallerie, stazioni e strade che stanno prendendo forma, insieme alle tecnologie che stanno cambiando lo sci e lo sport: dalla sicurezza degli atleti ai nuovi standard di allenamento. Accanto alle infrastrutture, il film porta sullo schermo l'evoluzione delle piste, l'impatto della preparazione atletica e l'introduzione di strumenti digitali sempre piu' sofisticati per garantire performance e tutela degli sportivi. Un racconto che lega memoria e futuro, mostrando come l'Italia sappia trasformare le sfide olimpiche in opportunita' di crescita, innovazione e sport ai massimi livelli

Rebecca Ferguson al Lido

L'attrice svedese, protagonista del film A House of Dynamite di Kathryn Bigelow, presentato in Concorso nella giornata di martedì 2 settembre, è ancora una volta in Laguna

Rebecca Ferguson

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Remake, la montatrice Hyun Kim: "Collaborazione bellissima tra padre e figlio"

“Adrian sarebbe stato felice di sapere che alcuni degli sforzi che aveva fatto in vita si sono realizzati. Ho pensato che fosse una collaborazione bellissima tra padre e figlio”, ha detto la montatrice del film, Hyun Kim

Remake, Ross McElwee: "Un dialogo con mio figlio che non c'è più"

“Per molto tempo Adrian e io avevamo filmato assieme. Dopo la sua morte mi è mancato molto quel dialogo. Il film è stato il modo migliore per comunicare direttamente con lui”, ha detto il regista

Inizia la conferenza stampa del film Fuori Concorso Remake di Ross McElwee

Il regista punta l'obiettivo sullo scorrere del tempo e sullo spazio inquieto tra la documentazione della vita e la sua comprensione. Il film ripercorre il rapporto di McElwee con il figlio Adrian e il fragile legame che la macchina da presa ha creato tra loro mentre Adrian era in vita, e ora che non c’è più.

Attingendo a decenni di filmati, alcuni girati da Ross, altri da Adrian, il film è uno scavo negli strati della memoria e nell’arte di creare immagini. In questo contesto si insinua il fantasma di un altro progetto: un tentativo da parte di Hollywood, rimasto in sospeso, di romanzare il classico di McElwee del 1986, Sherman’s March. Ciò che emerge è un’opera plasmata dall’assenza e mossa dall’urgenza di continuare a osservare, anche quando non c’è più una storia chiara da raccontare

Remake

Foto di Biennale di Venezia

La Stanza Accanto, il film di Pedro Almodovar su Sky il 3 settembre

La pellicola premiata con il Leone d'Oro per il Miglior film alla 81a Mostra del Cinema di Venezia arriva su Sky e in streaming su NOW. Con Tilda Swinton, Julianne Moore, John Turturro e Alessandro Nivola. Disponibile anche on demand. SCOPRI QUI

La stanza accanto

©Webphoto

La settima giornata della Mostra del Cinema di Venezia

Il riassunto delle proiezioni e delle emozioni della kermesse

La conferenza stampa del film Fuori Concorso Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini

"Questo film non è un invito alle superpotenze a intervenire ancora una volta in Afghanistan. Emerge piuttosto dalla prospettiva di una madrepatria che cura le proprie ferite, consapevole che alcuni dei suoi figli si sono perduti nel fanatismo, senza una chiara via di ritorno", si legge nel commento del regista

Premio Campari Passion for Film a Gus Van Sant

Nella sera di martedì 2 settembre, alla 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Campari ha premiato con il Campari Passion for Film Award il regista americano Gus Van Sant, figura iconica e innovativa del cinema contemporaneo, che ha firmato opere che hanno segnato l’immaginario collettivo, da Drugstore Cowboy a Belli e dannati, da Elephant a Milk, interpretando e anticipando le inquietudini di più generazioni

Gus Van Sant

Foto di Davide Dusnasco

Amanda Seyfried al Lido

L'attrice protagonista del film in Concorso The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold saluta i fan, vestita in stile casual

Amanda Seyfried

©Getty

Orizzonti, Human Resource di Nawapol Thamrongrattanarit

Lavorando nelle Risorse Umane, Fren osserva da vicino la vita delle persone attraverso interviste con numerosi giovani neoassunti nella sua azienda ingiusta e opprimente. Nessuno sa che è incinta di un mese e che sta silenziosamente valutando se far nascere un figlio in questo mondo difficile

Human Resource

©Getty

Tutte le cerimonie di oggi in streaming

A House of Dynamite, Bigelow e la paura di una guerra nucleare

Kathryn Bigelow torna alla Mostra del Cinema di Venezia con A House of Dynamite, un thriller politico diviso in tre parti che affronta il rischio nucleare con realismo e tensione. Idris Elba interpreta il presidente degli Stati Uniti, affiancato da Rebecca Ferguson e da Jared Harris. Un film che combina riflessione civile e spettacolo, aprendo un dibattito necessario sul presente e sul futuro dell’umanità sotto l’ombra dell’annientamento. RECENSIONE

A House of Dynamite

Foto di Biennale di Venezia

L’Étranger di François Ozon in Concorso alla Mostra di Venezia, tra Albert Camus e i Cure

Il regista porta L’Étranger, tratto dal romanzo di Albert Camus. Girato in bianco e nero con Benjamin Voisin e Rebecca Marder, il film racconta l’enigma di Meursault, l’indifferenza di fronte alla morte e il peso di un sole che acceca. Tra memoria coloniale, riflessione filosofica e sguardo contemporaneo, Ozon chiude con Killing an Arab dei Cure, restituendo al testo tutta la sua potenza poetica e politica. RECENSIONE

L'Étranger

Foto di Biennale di Venezia

I look più inaspettati, da Alessia Lanza a Julia Roberts

In un'edizione elegante e glamour, non sono mancati anche look ad effetto e qualche colpo...di stile! Ecco gli outfit più eccentrici. FOTOGALLERY

Look strani

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Dead Man’s Wire: Gus Van Sant tra cronaca, black comedy e tragedia

Alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 Gus Van Sant presenta Dead Man’s Wire, ispirato al sequestro di Indianapolis del 1977. Bill Skarsgård è Tony Kiritsis, l’uomo che legò con un “dead man’s wire” la vita di un banchiere al grilletto del suo fucile. Con Colman Domingo, Myha’la e un cameo memorabile di Al Pacino, il film riflette sulla violenza e sull’avidità del capitalismo, tra black comedy e ricostruzione storica, riportando sullo schermo l’America degli anni Settanta e i fantasmi del presente. RECENSIONE

Dead Man's Wire

Foto di Biennale di Venezia

I voti ai look sul red carpet del 2 settembre

La settima giornata della Mostra del Cinema di Venezia si è aperta con Sofia Coppola e Marc Jacobs ed è proseguita con i protagonisti dei film in Concorso L'Étranger di François Ozon, A House of Dynamite di Kathryn Bigelow e Dead Man's Wire di Gus Van Sant. Oltre ai volti del del grande schermo, hanno sfilato anche Eva Herzigová in nero, e molte star italiane come Clizia Incorvaia, vestita di fiori delicati. FOTOGALLERY

Eva Herzigova

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Duse, tutto sul film con Valeria Bruni Tedeschi

Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita.. SCOPRI QUI

Duse

Foto di Biennale di Venezia

Fuori Concorso, il documentario Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini

Ancora Fuori Concorso debutta il documentario Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini. Fedele soldato dell’ideologia talebana che ha guidato il suo destino fin dalla nascita, il ventitreenne Samim è dibattuto tra le allettanti promesse del martirio e la banalità della sua esistenza quotidiana di marito e agricoltore. Rafi, il fratellino quattordicenne, lo idolatra, mentre affronta la confusione dell’adolescenza, abbandonando la spensieratezza per entrare in un mondo influenzato da decenni di interventi militari e dalla conseguente radicalizzazione

Kabul, Between Prayers

Foto di Biennale di Venezia

Fuori Concorso, In the Hand of Dante di Julian Schnabel e le polemiche di Venice4Palestine su Gal Gadot e Gerard Butler

Fuori Concorso arriva un altro film già emerso all’inizio della kermesse per la presenza nel cast di Gal Gadot e di Gerard Butler. Il gruppo Venice4Palestine aveva infatti richiesto la revoca dell’invito agli attori, da loro considerati filo-israeliani. Si tratta di In the Hand of Dante di Julian Schnabel (regista anche vincitore del Premio Cartier – Glory to the Filmmaker Award) e con un super cast che comprende Oscar Isaac, Al Pacino, John Malkovich e Martin Scorsese.

Spazio e tempo si scontrano in vite parallele che abbracciano 700 anni quando l'autore Nick Tosches viene coinvolto in una violenta ricerca per confermare le origini di un manoscritto che si ritiene essere la Divina Commedia di Dante, scritto di pugno dal poeta. Dopo l'improvvisa morte della figlia, Nick viene richiamato dall'esilio autoimposto da un boss mafioso per la sua competenza sullo scrittore italiano. Con l'aiuto di un imprevedibile assassino di nome Louie, la coppia intraprende un viaggio oscuro e omicida per rubare e autenticare l'opera inestimabile. Ambientato tra il XXI e il XIV secolo, In the Hand of Dante intreccia le vite di Nick e Dante nella loro ossessiva ricerca di amore, bellezza e divino

In the Hand of Dante

Foto di Biennale di Venezia

Concorso, Duse di Pietro Marcello racconta l'Eleonora Duse di Valeria Bruni Tedeschi

In Concorso anche il terzo tra i cinque film italiani in gara (TUTTI I FILM ITALIANI), Duse di Pietro Marcello e con Valeria Bruni Tedeschi, ritratto originale e potente della divina Eleonora Duse negli ultimi mesi di vita.

Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico

Ottava giornata, in Concorso la voce di Gaza con The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania

Martedì 3 settembre all’82esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (LO SPECIALE), dove appelli, manifestazioni e prese di posizione hanno chiesto lo spazio per parlare della situazione in corso a Gaza, arriva in Concorso il film The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania.

29 gennaio 2024. I volontari della Mezzaluna Rossa ricevono una chiamata di emergenza. Una bambina di sei anni è intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza, e implora di essere salvata. Mentre cercano di tenerla al telefono fanno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza. Il suo nome era Hind Rajab

The Voice of Hind Rajab

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Spettacolo: Per te