Il film, presentato fuori concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia, è una "lettera d'amore visiva" allo stilista. La regista: “Con Marc by Sofia ho raccontato un amico, non come artista ma come persona”
Il racconto di una complicità in quello che può sembrare un diario visivo dove si rivela un legame importante: la regista Sofia Coppola esplora per la prima volta il genere documentario con Marc by Sofia, un ritratto intimo di Marc Jacobs, suo amico e collaboratore di lunga data.
L’opera, presentata in anteprima mondiale fuori concorso all’82ª Mostra del Cinema di Venezia (LA DIRETTA), è realizzata in coproduzione da A24, Important Flowers (la casa di produzione della Coppola) e This Machine. La fotografia è curata da Roman Coppola insieme a Jenna Rosher e Shane Sigler.
UNO SGUARDO PRIVILEGIATO SU UN’AMICIZIA CREATIVA
Il titolo del documentario, Marc by Sofia, è un omaggio alla linea “Marc by Marc Jacobs”, oggi dismessa. La storia che si dipana sullo schermo e il racconto di un’amicizia quasi trentennale tra i due artisti che, rispettivamente nel cinema e nella moda, sono stati centrali nella cultura pop di un dato periodo storico. “Ci piacciono gli stessi artisti, la stessa musica. Condividiamo anche un linguaggio comune a livello creativo”, racconta Sofia Coppola.
I due si conobbero nei primi anni Novanta, durante la controversa collezione “grunge” di Jacobs per Perry Ellis – un incontro che segnò l’inizio di una profonda collaborazione e di un’amicizia duratura. Coppola, da parte sua, ha da tempo incarnato il ruolo di musa e collaboratrice, dirigendo diversi spot pubblicitari e seguendo alcune campagne del marchio americano (tra cui quella per la fragranza Daisy). Ha poi firmato con lui altri progetti, sia quando Jacobs era alla direzione creativa di Louis Vuitton (1997-2013), sia per la label Heaven by Marc Jacobs, nata nel 2020.
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NON UNA BIOGRAFIA, MA UNA LETTERA D’AMORE VISIVA
Marc by Sofia, più che una biografia esaustiva – dal momento che alcuni aspetti cruciali della vita dello stilista vengono solo accennati o del tutto ignorati – appare come una lettera d’amore visiva a Jacobs. “Sono cresciuta con il suo lavoro e volevo vedere tutto: anche il processo creativo della nuova collezione, dall’inizio fino alle passerelle finali. È stato un processo davvero bello e personale.” È stato facile per entrambi dire di sì, data la lunga amicizia. Anche Marc Jacobs afferma: “È un documentario molto naturale. Mi sono affidato alle sue indicazioni per vedere cosa avrebbe creato, come avrebbe interpretato il mio passato. Il ritratto che ne è emerso, credo sia fantastico”.
Un racconto fatto di momenti rubati alla vita quotidiana, con una sensibilità estetica spiccata, tipica della regista. Un documentario segue anche la preparazione della sfilata per la collezione primavera 2024.
“È stato divertente filmare quella sfilata – racconta Coppola –. Non avevo mai visto da vicino l’energia, lo stress e il nervosismo che precedono una passerella. Abbiamo usato lenti cinematografiche per riprendere meglio i capi e i momenti salienti, senza interferire”.
Marc Jacobs ha vestito alcuni personaggi dei film di Sofia Coppola, ed è apparso anche in Marie Antoinette. La regista, a sua volta, indossava un suo abito quando, nel 2004, ritirò l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Lost in Translation. Con Marc by Sofia insomma, il rapporto di amicizia fra i due può dirsi solamente più che consolidato.