Fair play tra i principali sfidanti per la Regione Lazio, ma non sono mancate stoccate anche a livello personale tra i tre contendenti. Ora le ultime ore di battaglia sul campo e poi il voto che sarà senz'appello. Nessun ballottaggio infatti è previsto, chi prenderà nelle urne un voto in più sarà il successore di Nicola Zingaretti
Traporti, rifiuti, autonomia, sicurezza e sanità. Si gioca con queste carte la partita della Regione Lazio. Una sfida amministrativa ma anche una prova politica dopo le elezioni che hanno decretato il trionfo del centrodestra alle Politiche d'autunno. Francesco Rocca è il candidato del centrodestra, da molti favorito, che punta sull'insoddisfazione dell'elettorato dopo 10 anni di governo del centrosinistra in Regione. E proprio dalla giunta guidata da Nicola Zingaretti arriva il nome del candidato del centrosinistra, Alessio D'amato, che ha gestito la sanità laziale nella sfida alla pandemia. Una esperienza, quella di Zingaretti, segnata anche dall'alleanza con il M5s che si è infranta prima a livello nazionale e poi ha spinto i dem e i pentastellati a dividere le proprie strade. Da qui arriva la candidatura di Donatella Bianchi, scelta dal Movimento per provare ad invertire la rotta dopo la debacle per le elezioni al Campidoglio (GUARDA IL CONFRONTO: PRIMA PARTE - SECONDA PARTE).
Sui rifiuti emergono le differenze tra i candidati
Uno dei temi che ha messo in evidenza le differenze tra i candidati è stato sicuramente quello del ciclo dei rifiuti. Al centro il termovalorizzatore, che per Rocca è necessario anche se il candidato del centrodestra vuole spingere anche sulla differenziata. Termovalorizzatore imprescindibile anche per Alessio D'Amato, che rivendica la crescita della consapevelezza dei cittadini sulla necessità di differenziare in maniera virtuosa i rifiuti. Assolutamente contraria Donatella Bianchi, 5 stelle, che reputa il termovalorizzatore una soluzione già vecchia e incapace di affrontare il problema nei prossimi anni.
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Dibattito accesso sulla sanità del Lazio
Abbattere le liste d'attesa e riaprire gli ospedali sul territorio, questa la ricetta di Rocca, che punta il dito contro l'incapacità della giunta uscente di risolvere i problemi, mentre D'Amato rivendica la gestione di questi anni come quella che ha fatto uscire il Lazio dal commissariamento, risanando un debito che affondava le sue radici proprio negli anni in cui governava il centrodestra. "Ora abbiamo una sanità credibile", ha detto l'ex assessore, mentre Donatella Bianchi pur non rinnegando l'esperienza di governo comune con il centrosinistra, parla di carenze strutturali di medici e criticità che vanno colmate.
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Autonomia differenziata: D'Amato e Bianchi contro, Rocca a favore
La novità introdotta dal governo, la proposta sull'autonomia differenziata, viene recepita con toni diametralmente opposti dai contendenti della regione Lazio. È una proposta spacca Italia dice subito Alessio D'Amato che promette, se eletto, di opporsi con ogni mezzo ad un disegno che, secondo il candidato del centrosinistra, creerebbe una frattura insanabile e una babele di materie su cui intervenire. Caustico anche il giudizio della Bianchi che a partire dalla scuola vede solamente grossi rischi per una proposta politica ritenuta una carta elettorale da giocare in vista del voto soprattutto in Lombardia. Di altro avviso Francesco Rocca, che la reputa una grande proposta politica da accogliere senza ideologie.
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E se perdessi? Le risposte dei candidati
Tutti e tre i candidati cercano la vittoria, ma in caso di sconfitta Francesco Rocca e Alessio D'Amato si sono impegnati a rimanere in Consiglio regionale per condurre la propria battaglia dai banchi dell'opposizione. Più sfumata la posizione di Donatella Bianchi, che ha deciso di glissare e prendere tempo prima di comunicare le sue intenzioni (IL CONFRONTO - TROVA PRESIDENTE - COSA SAPERE SUL VOTO).
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