Elezioni Regione Lazio, il confronto tra i candidati alla presidenza sulla sanità

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Su Sky TG24 è andato in onda il “Confronto” tra i tre principali candidati alla carica di governatore: Alessio D'Amato del centrosinistra, Francesco Rocca del centrodestra, Donatella Bianchi del Movimento Cinque Stelle e Polo Progressista. Una delle domande è stata sul sistema sanitario regionale, tema al centro della campagna elettorale. Ecco cos’hanno risposto

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La sanità è uno dei temi al centro della campagna elettorale nel Lazio, dove - come in Lombardia - il prossimo 12 e 13 febbraio si terranno le elezioni Regionali. Per aiutare i cittadini laziali a scegliere chi votare, su Sky TG24 è andato in onda il “Confronto” tra i tre principali candidati alla presidenza: Alessio D'Amato del centrosinistra, Francesco Rocca del centrodestra, Donatella Bianchi del Movimento Cinque Stelle e Polo Progressista. Una delle domande è stata proprio sul sistema sanitario del Lazio (GUARDA IL CONFRONTO: PRIMA PARTE - SECONDA PARTE).

La domanda sulla Sanità

Il “Confronto” si è aperto proprio con la domanda sulla Sanità. “Partiamo dalla sanità, che è tra le priorità degli elettori anche della vostra regione. Cosa farete di concreto per la sanità? Del sistema sanitario del Lazio cosa tenere (se c’è qualcosa da tenere) e cosa cambiare (se va cambiato qualcosa)?”, ha chiesto Fabio Vitale (IL CONFRONTO - TROVA PRESIDENTE - COSA SAPERE SUL VOTO).

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La risposta di Rocca sulla Sanità

Il primo a rispondere è stato Rocca. “Sicuramente sono da abbattere le liste d’attesa, che sono terribili e mortificanti - ha detto -. Oggi per alcune prestazioni diagnostiche bisogna attendere anche fino a 14-16 mesi. I tempi d’attesa nei nostri pronto soccorso sono imbarazzanti, sono i più alti d’Italia, con 3-4-5 giorni in barella nei pronto soccorso attendendo un posto letto e cercando posti letto negli altri ospedali con il fax nel 2023. La sanità è da riorganizzare e da riavvicinare ai cittadini. Abbiamo una sanità del territorio completamente smantellata. Nel 2011 c’erano 72 strutture ospedaliere, oggi ne abbiamo solo 56. Questi dati evidenziano un fallimento”.

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La risposta di Bianchi sulla Sanità

Poi è stato il turno di Bianchi: “Ripartire dalla medicina territoriale per dare risposte al problema delle liste d’attesa e della migrazione sanitaria, che è inaccettabile oggi. Bisogna rafforzare il primo livello d’intervento e bisogna poi guardare agli ospedali cercando di investire sulla sanità pubblica, immaginando che quella privata possa essere complementare per alleggerire quella pubblica. La stabilizzazione dei medici: manca il personale, mancano diecimila medici, mancano figure come quella dello psicologo di base. Poi l’assistenza sanitaria domiciliare: penso agli anziani, alle famiglie che hanno un familiare con qualche patologia e devono farsene carico e l’assistenza domiciliare oggi non funziona”.

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La risposta di D’Amato sulla Sanità

Infine, ha risposto D’Amato, assessore regionale alla Sanità. “Veniamo fuori da una lunga stagione di commissariamento, dove la destra ci aveva portato con 1,9 miliardi di disavanzo nel 2006, 1,6 nel 2007 quando Rocca stava al Sant’Andrea. Sono nel frattempo aumentati i livelli essenziali di assistenza: oggi abbiamo 225 punti, tra i massimi punteggia a livello nazionale. Cosa dobbiamo fare? Sono previsti sei nuovi ospedali nella nostra regione. Bisogna potenziare la sanità del territorio, potenziare l’assistenza domiciliare integrata per gli over 65 e puntare a una grande digitalizzazione”.

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