Botta e risposta tra la leader di Fratelli d'Italia e il segretario Dem. Lei: "Servirebbe riforma costituzionale. Il modello alla francese non mi sembra impresentabile". Lui: "Così si indebolisce il Parlamento". Dallo stesso palco Salvini interviene sulla Russia: "Chiedo semplicemente di valutare l'utilità dello strumento delle sanzioni". La chiusura di Draghi: "L'Italia proseguirà a sostenere l'Ucraina"
Al Meeting di Rimini è andato in scena il confronto tra i leader dei partiti in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Sul palco gli interventi di Luigi Di Maio, Enrico Letta, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. A tenere banco, è stato il dibattito sul presidenzialismo. A proposito, la leader Fdi ha detto: "Servirebbe una riforma costituzionale. Il modello alla francese non mi pare impresentabile". "Così di indebolisce il Parlamento", è stata la replica del segretario dem. Che poi ha contestato anche i dubbi espressi dal Salvini sull'efficacia delle sanzioni contro la Russia per la guerra all'Ucraina. "Sono una scelta europea, vanno prese insieme ai nostri alleati. La cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin, che sta ricattando l'Italia e la Ue", ha dichiarato. Dello stesso tono le parole del premier Draghi, che dalla conferenza per la Crimea ha affermato: "Il nostro Paese continuerà a sostenere Kiev". Critico il leader del M5s Giuseppe Conte sull'esclusione dal Meeting dei cinque stelle: "Siamo scomodi per il sistema". Intanto prosegue la polemica dopo il filmato dello stupro di Piacenza ripreso sui social da Meloni, con attacchi dai leader avversari. Il leader pentastellato: "Pubblicarlo non è segno di civiltà. Cara Giorgia, così no. Se sarai premier farai lo stesso per la lotta contro l'immigrazione o tutelerai la dignità delle persone? "Video preso dalla stampa, mai avrei pubblicato un filmato che fa riconoscere la vittima", si difende lei. Intanto i social network hanno rimosso il filmato e la procura cittadina ha aperto un'indagine. Dalla Calabria arriva la notizia che tre colpi di pistola sono stati esplosi contro l’edificio in cui si trovava in riunione Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia e candidato nel collegio uninominale Reggio Calabria 5. Nessuno è rimasto ferito ma indaga per ricostruire l’accaduto.
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Salvini, assessori Marche candidati non sono anomalia
"Non sono un'anomalia" i tanti assessore regionali delle Marche (4 su 6) candidati alle politiche del 25 settembre. Lo ha detto Matteo Salvini, presentando a Pesaro i candidati della Lega: "vuol dire che si lavora bene, anche se poi sarà il voto dei marchigiani a dirlo. Ma penso di sì, perché dopo le liste tanti cittadini, tanti imprenditori, tanti albergatori, tanti marchigiani mi hanno chiamato dicendo 'bravi, belle le liste della Lega, bei candidati', altrettanti meritevoli ce ne sarebbero potuti essere" ma sono stati penalizzato dal taglio dei parlamentari. "Sono sicuro che se i marchigiani premieranno il buon governo in Regione della Lega e del centrodestra - ha ribadito Salvini -, donne e uomini altrettanto in gamba li troveremo. Ho già qualche mezza idea, però prima c'è il voto degli italiani, il 25 settembre, poi dal 26 ho le idee ben chiare su quello che faremo a Roma e nelle Marche". Il Carroccio schiera gli assessori regionali alle Attività Produttive Mirco Carloni e quello alla Cultura Giorgia Latini. In lizza anche il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti e il parlamentare uscente Mauro Lucentini.
Stupro Piacenza, Conte a Meloni: "Tuo comportamento segno di inciviltà"
"Non è possibile, non è un segno di civiltà. Io dico, cara Giorgia, tu che sei intervenuta a postare quel video e hai portato tutta la tua visibilità". Tu sei una donna, una madre, una cristiana ma non hai pensato un attimo che quella donna poteva essere tua madre, tua sorella, tua figlia. Immagina se un politico intervenisse a diffondere a quel gesto di grande violenza, anche soltanto l'audio di quella tua madre, di quella tua sorella, quella tua figlia". Lo ha detto il leader M5s sui social commentando la pubblicazione del video dello stupro di Piacenza ad opera della leader di Fdi Giorgia Meloni. Il pentastellato ha poi concluso: "Ti candidi a essere presidente del Consiglio dei ministri ma cosa farai un domani? Promuoverai la diffusione di video simili per cercare di fare la lotta contro l'immigrazione o per caso ti impegnerai a tutelare un valore fondamentale di civiltà come la tutela della dignità di ogni persona?".