I raid israeliani non si fermano nella Striscia: a Khan Younis uccise almeno sei persone, tra cui due bambini. Netanyahu punta il dito contro Hamas: "Viola il cessate il fuoco". Idf: identificati i resti del penultimo ostaggio, è il cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak
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I raid israeliani non si fermano nella Striscia: a Khan Younis uccise almeno sei persone, tra cui due bambini. Netanyahu punta il dito contro Hamas: "Continua a violare l'accordo di cessate il fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze".
Nel pomeriggio di mercoledì, è stata consegnata all'Idf nella Striscia di Gaza una bara che contiene i resti di uno degli ultimi due ostaggi che ancora si trovano nell'enclave palestinese. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che la Croce Rossa ha fatto da tramite tra l'esercito israeliano da una parte e Hamas e la Jihad Islamica dall'altra. Il movimento islamista aveva annunciato di aver ritrovato il corpo durante lo sgombero delle macerie in un'area nella parte settentrionale della Striscia.Per l'Idf è il cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoGaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace
Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", l'approfondimento di Sky TG24.
Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace
Vai al contenutoMedia: Trump annuncerà entro Natale l'avvio seconda fase a Gaza
Donald Trump prevede di annunciare prima di Natale che il processo di pace di Gaza sta entrando nella sua seconda fase e di svelare la nuova struttura di governance della Striscia. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali nelle prossime "due o tre settimane" sarà svelata la forza internazionale e la nuova struttura di governance, con il Board of Peace e un governo tecnico palestinese.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
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Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoMedia: "Trump annuncerà fase 2 del piano per Gaza prima di Natale" (2)
I funzionari americani affermano che Trump guiderà il consiglio di amministrazione insieme a circa 10 leader di stati arabi e occidentali. Sotto di loro, ci sarebbe un comitato internazionale guidato dall'ex primo ministro britannico Tony Blair, insieme agli inviati di Trump Jared Kushner e Steve Witkoff, oltre ad altre personalità di spicco provenienti da tutto il mondo. Sotto tale organismo ci sarebbe il comitato proposto dei tecnocrati palestinesi, che comprenderebbe circa 12-15 esponenti provenienti dai settori dell'economia e della gestione, non affiliati né a Hamas né a Fatah.
Secondo l'emittente, alcuni di questi palestinesi si trovano attualmente a Gaza, mentre altri arriverebbero dall'estero per far parte del comitato. Gli Stati Uniti sarebbero nelle fasi finali del coordinamento della lista dei candidati con Israele, l'Autorità Nazionale Palestinese e gli stati arabi per garantire il consenso.
Media: "Trump annuncerà fase 2 del piano per Gaza prima di Natale"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annuncerà la seconda fase del suo piano di pace per la Striscia di Gaza nelle prossime due settimane, prima di Natale. Lo riferisce l'emittente Channel 12, che cita alti funzionari americani informati sui progressi del piano. Dopo l'annuncio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe recarsi negli Stati Uniti per incontrare il presidente americano. I funzionari affermano che gli Stati Uniti e i mediatori stanno attualmente tenendo colloqui con Hamas su un accordo che porterebbe il gruppo a rinunciare al suo potere di governo a Gaza e ad avviare il processo di disarmo, questioni centrali della seconda fase rimaste irrisolte dall'entrata in vigore del cessate il fuoco in ottobre.
Secondo l'emittente, in base all'accordo Hamas rinuncerebbe innanzitutto alle armi pesanti come missili e razzi e, in un secondo momento, a quelle più leggere. L'accettazione dell'accordo da parte di Hamas sarebbe una precondizione per l'attuazione della seconda fase del piano, che include il ritiro delle Idf oltre l'attuale Linea Gialla.
Un alto funzionario americano ha dichiarato a Channel 12 che "nelle prossime settimane arriverà il momento della verità. Hamas dovrà decidere se rinunciare al suo potere e iniziare il disarmo in cambio del ritiro delle Idf, oppure rifiutare e affrontarne le conseguenze". La seconda fase del piano, che né Israele né Hamas hanno ancora sottoscritto, prevede anche un Consiglio per la pace presieduto da Trump che supervisioni la gestione di Gaza, insieme all'istituzione di una Forza internazionale di stabilizzazione che metterà in sicurezza la Striscia.
Onu: "Pacchi alimentari a 1,3 milioni di palestinesi"
L'Onu e le ong legate alle Nazioni Unite hanno consegnato pacchi alimentari mensili al 60 per cento della popolazione di Gaza, cioè 3 milioni di persone sui 2,1 totali. Lo ha annunciato il portavoce, Stephane Dujarric, nel corso dell'incontro con i media internazionali al Palazzo di Vetro.
Onu: "A Gaza continua l'emergenza bombe inesplose"
Nella Striscia di Gaza continua l'emergenza mine. Sono ancora centinaia gli ordigni inesplosi rimasti incustoditi. Lo ha ricordato l'Onu, annunciando l'opera di sminamento in 130 posti, soprattutto in infrastrutture e lungo le strade di collegamento. Ma la situazione, ha aggiunto il portavoce, resta ancora di allerta. Nella Striscia continuano i corsi per insegnare ai bambini come comportarsi in presenza di un ordigno ritrovato per strada.
Onu: "No divisione tra Gaza e Cisgiordania in futuro Stato"
Il portavoce del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha ribadito la posizione contraria a una divisione non solo di Gaza ma anche tra Gaza e la Cigiordania. "Noi ci opponiamo alla divisione di Gaza e ci opponiamo anche alla separazione di Gaza dalla Cisgiordania come futuro Stato palestinese", ha dichiarato Stephane Dujarric, rispondendo a un giornalista che ha citato il ministero degli Esteri egiziano, preoccupato da un'ipotesi di divisione di Gaza.
Onu: pacchi alimentari a 1,3 milioni di palestinesi a Gaza
L’Onu e le ong legate alle Nazioni Unite hanno consegnato pacchi alimentari mensili al 60% della popolazione di Gaza, ovvero a 1,3 milioni di persone su un totale di 2,1 milioni. Lo ha annunciato il portavoce Stephane Dujarric durante il briefing quotidiano con i giornalisti al Palazzo di Vetro.
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoGaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Vai al contenutoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
Vai al contenutoSchlein: "Vedrò Abu Mazen, va incontrato e ascoltato"
"Vedrò anche io Abu Mazen, fanno bene a incontrarlo, farebbero meglio ad ascoltarlo". Lo dice Elly Schlein al Tg La7. "Non si può fare la pace senza i palestinesi, che come gli israeliani hanno diritto a vivere in pace e sicurezza", aggiungela segretaria Pd.
Delegazione Israele al Cairo, si media per consegna ultimo ostaggio
Una delegazione guidata dal coordinatore per gli ostaggi e le persone scomparse Gal Hirsch, con rappresentanti delle Idf, dello Shin Bet e del Mossad, è partita per il Cairo per tenere colloqui con i mediatori "allo scopo di ottenere l'immediato ritorno dell'ultimo ostaggio, il sergente maggiore Ran Guaili caduto". Lo ha riferito l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo che "al termine del colloquio si è concordato di concentrare sforzi intensi per portare a termine la missione sui prigionieri di guerra".
Eurovision, Herzog: "Israele merita di partecipare, vittoria su chi semina odio"
"Israele merita di essere rappresentato su ogni palcoscenico del mondo e mi impegno pienamente e attivamente per questo''. Così il presidente israeliano Isaac Herzog ha commentato la decisione dell'Unione Europea di Radiodiffusione a favore della partecipazione di Israele all'Eurovision. ''Sono felice che Israele partecipi di nuovo all'Eurovision e spero che la competizione continui a celebrare la cultura, il canto, l'amicizia tra le nazioni e la comprensione culturale transfrontaliera'', ha proseguito Herzog.
''Grazie a tutti i nostri amici che si sono battuti per il diritto di Israele a continuare a contribuire e a competere all'Eurovision. Sono stato felice di partecipare e di dare il mio contributo il più possibile. Questa decisione è un apprezzato gesto di solidarietà, fratellanza e cooperazione, che simboleggia la vittoria su coloro che cercano di mettere a tacere Israele e diffondere odio", ha concluso.
Tregua Gaza, nuovi raid IDF a Khan Youins e Libano
Gofman, da consigliere militare Netanyahu a capo Mossad (2)
Uscito di prigione, Elmakayes lo denuncia e nel marzo di quest'anno l'avvocatura militare ha chiesto di aprire un'indagine penale sulla condotta di Gofman, sostenendo che aveva incaricato il 17enne di svolgere una missione di intelligence senza la dovuta autorizzazione e in un modo che metteva a repentaglio la sua vita. Alla notizia della sua nomina a futuro capo del Mossad, il giovane ha denunciato su X che questa "rappresenta un pericolo reale per la sicurezza dello Stato di Israele". Ricordando la sua vicenda, Elmakayes ha accusato Gofman di averlo "abbandonato", sottolineando di aver subito "varie torture fisiche e mentali, interrogatori intensivi per più di un anno e mezzo, tutto questo mentre ero un ragazzo di 17 anni che non aveva fatto nulla di male e aveva agito solo nell'interesse della sicurezza dello Stato, e la sua vita è stata rovinata in un giorno". "Dopo avermi usato e rovinato la vita, Roman Gofman non ha avuto problemi a rinnegarmi, pur sapendo che queste erano le cose che avevo vissuto: una persona simile non dovrebbe in nessun caso ricoprire la carica di capo del Mossad". Nell'autunno 2022 a Gofman viene dato il comando del Centro Nazionale di Addestramento Terrestre. Un anno dopo, la sua 'riabilitazione' è completa: alle prime notizie dell'attacco di Hamas, esce di casa ad Ashdod, si dirige verso sud e combatte contro i terroristi, uccidendone diversi e finendo ferito gravemente. Guarito, è nominato capo di Stato maggiore del dipartimento che gestisce le attività governative nei Territori occupati (Cogat), impegnandosi nella creazione del meccanismo per la distribuzione degli aiuti a Gaza. Nell'aprile 2024 viene nominato da Netanyahu come suo consigliere militare e promosso maggiore generale. Nella scelta sarebbe coinvolta in maniera inusuale, anche la potente moglie del premier, Sara, che secondo indiscrezioni di stampa ha un colloquio con lui durante il processo di selezione. In ambito militare e' conosciuto con il soprannome di 'cavallo al galoppo', in riferimento alla sua instancabile spinta all'azione. Un tratto gia' evidente quando era comandante di brigata e in un incontro con l'allora capo di Stato maggiore Gadi Eisenkot critico' la tendenza dell'Idf a evitare operazioni di terra. E in una lettera ai carristi li rimproverò, sottolineando che "non c'era spazio per passività o paura".
Media: "Netanyahu a Mar-a-Lago da Trump tra il 28 e 31 dicembre"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si recherà di nuovo negli Stati Uniti tra il 28 e il 31 dicembre. Lo scrive Ynet. Si prevede che Netanyahu visiterà la tenuta del presidente Donald Trump a Mar-a-Lago.
Gofman, da consigliere militare Netanyahu a capo Mossad
Da consigliere militare del premier Benjamin Netanyahu a prescelto per guidare il Mossad: è l'ascesa di Roman Gofman, indicato dal capo del governo come successore di David Barnea, che dovrebbe lasciare il comando dell'agenzia di intelligence estera israeliana il prossimo giugno, al termine del mandato quinquennale. Netanyahu ha lodato Gofman, "ufficiale di grande valore", sottolineando che durante la guerra a Gaza ha dimostrato "capacità professionali eccezionali". In particolare, ha messo l'accento sulla sua "creatività, iniziativa, ingegno tattico, profonda comprensione del nemico e totale discrezione e segretezza". Immigrato dalla Bielorussia nel 1990, Gofman cresce ad Ashdod in un clima di violenze che lo fa avvicinare alla boxe per imparare a difendersi. Da quell'ambiente assimila il motto che dice di tenere sempre a mente: "Quando una minaccia o una sfida arrivano, non chiudere gli occhi". Scartato per via degli occhiali da vista dalle unità speciali, si arruola nella 188ma brigata corazzata. Da lì è un crescendo, da comandante del 75mo Battaglione alla guida della Brigata Regionale Etzion, fino a comandante della 7ma Brigata Corazzata. Dopo il National Defense College, Gofman viene nominato comandante della 210ma Divisione Bashan, responsabile del confine con la Siria. Ed è qui che si registra una grave macchia nel suo operato: secondo quanto rivelato da Haaretz nel gennaio 2024, Gofman all'epoca autorizza il coinvolgimento di un 17enne, Ori Elmakayes, in un'operazione d'intelligence volta a raccogliere informazioni ed esercitare influenza su organizzazioni terroristiche usando informazioni riservate. Quando il giovane viene arrestato, il comandante prende le distanze e nega qualsiasi collegamento. Il ragazzo viene condannato per spionaggio e passa un anno e mezzo in cella prima che venga appurato il suo legame con l'Idf mentre Gofman se la cava con una reprimenda interna.
Aoun: "Nuovo round colloqui con Israele il 19 dicembre"
Si terrà il 19 dicembre il prossimo round di colloqui tra Israele e Libano dopo il primo incontro del comitato di monitoraggio del cessate il fuoco tra i funzionari dei due Paesi che si è tenuto ieri nel quartier generale dell'Unifil a Naqura. Lo ha annunciato il presidente libanese, Joseph Aoun, definendo "positiva" la riunione di mercoledì.
"È comprensibile che la prima sessione non sia stata molto produttiva, ma ha aperto la strada alle sessioni successive, che inizieranno il 19 di questo mese", ha affermato Aoun, secondo quanto riferito da un membro del suo governo dopo una riunione di gabinetto. "Finora, le reazioni alla prima riunione sono state positive", ha aggiunto, evidenziando che l'obiettivo è scongiurare "lo spettro di una seconda guerra" in Libano.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
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Vai al contenutoMedia: "Ucciso a Gaza il leader della milizia anti-Hamas"
Secondo fonti della difesa israeliane, citate dal Times of Israel, il leader della milizia anti-Hamas Yasser Abu Shabab è stato ucciso in quello che è stato descritto come uno "scontro interno" nella Striscia di Gaza meridionale. Abu Shabab è stato trasportato in un ospedale in Israele, dove è morto per le ferite riportate, riferiscono le fonti.
Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
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Vai al contenutoAlmeno 11 palestinesi feriti in attacchi dei coloni
Almeno 11 palestinesi sono rimasti feriti in diversi attacchi da parte di coloni in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, rilanciata da Times of Israel. Un episodio di violenza e' stato registrato a nord di Hebron, dove coloni dell'insediamento di Karmei Zur hanno aggredito contadini palestinesi con pietre, manganelli e gas lacrimogeni, ferendone sette che sono stati trasportati all'ospedale di Halul. In un altro incidente a ovest di Ramallah, quattro coloni hanno picchiato duramente un diciottenne palestinese che e' stato trasferito in ospedale in condizioni stabili. Nel frattempo, la Mezzaluna Rossa palestinese ha reso noto che un 26enne e' stato colpito al piede da colpi d'arma da fuoco dalle forze armate israeliane a Qalqilya, un uomo di 64 anni e' stato aggredito dai coloni nei pressi del valico di frontiera di Allenby Bridge con la Giordania e un uomo e sua figlia sono stati aggrediti dai coloni a sud di Nablus, sulla strada Ramallah-Nablus e il loro veicolo e' stato dato alle fiamme.
Fonti: leader anti-Hamas a Gaza ucciso in scontro interno
Il leader della milizia anti-Hamas nel sud di Gaza, Yasser Abu Shabab, è stato ucciso in uno "scontro interno". Lo hanno riferito fonti della Difesa israeliane citate da Times of Israel, secondo le quali l'uomo è stato trasportato in un ospedale in Israele, dove e' morto per le ferite riportate. Nessun commento ufficiali da parte della milizia palestinese o delle autorità israeliane.
Idf, avviso evacuazione per 2 villaggi prima di raid
Il portavoce delle forze armate israeliane, Avichay Adraee, ha esortato i residenti di due villaggi nel sud del Libano a evacuare in vista di attacchi aerei contro infrastrutture di Hezbollah. "Vi trovate vicino a edifici utilizzati da Hezbollah e, per la vostra sicurezza, dovete evacuarli immediatamente e allontanarvi di almeno 300 metri", ha affermato Adraee, mostrando la posizione dei siti che saranno presi di mira nelle città di Jbaa e Mahrouna.
Guterres: "Condotta Israele a Gaza sbagliata"
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha ribadito la condanna nei confronti della guerra di Israele a Gaza, sostenendo che "c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui viene condotta". "Penso che ci sia stato qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui questa operazione è stata condotta, con totale trascuratezza nei confronti della morte dei civili e della distruzione di Gaza", ha affermato in un'intervista alla Reuters, ritenendo che ci siano "forti ragione per credere" che siano stati compiuti crimini di guerra.
Netanyahu: "Israele determinato a riportare indietro corpo ultimo ostaggio"
Israele "è determinato" a riportare a casa il corpo del sergente maggiore Ran Gvili, l'ultimo ostaggio ucciso il cui cadavere è stato trattenuto a Gaza. Lo ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu durante una riunione di governo per approvare il bilancio statale del 2026. "Siamo determinati a riportare Rani in Israele per la sepoltura e non risparmieremo alcuno sforzo per farlo", ha dichiarato Netanyahu, dopo che ieri il corpo di un altro ostaggio ucciso, Sudthisak Rinthalak , è stato consegnato a Israele dai gruppi terroristici di Gaza tramite la Croce Rossa. "Mia moglie ed io siamo in costante contatto con la sua meravigliosa famiglia. Lo riporteremo indietro proprio come abbiamo riportato indietro 254 ostaggi". Gvili è stato ucciso e rapito mentre combatteva contro i terroristi nella comunità di confine di Alumim la mattina del 7 ottobre 2023.
Palestinesi d'Italia, Abu Mazen ad Atreju è un tradimento
"Gli italiani aprano gli occhi sulla natura dell'Autorità Nazionale Palestinese": è quanto scrivono l'Associazione Palestinesi d'Italia e i Giovani Palestinesi d'Italia commentando la presenza di Abu Mazen alla kermesse di Atreju, prevista il 12 dicembre. "E' con profonda indignazione che apprendiamo questa notizia" si legge nella nota congiunta, dove la decisione di Abu Mazen viene definita "un atto di totale e sfacciato tradimento" in quanto la "premier e il suo Governo sono denunciati alla Corte Penale Internazionale per complicità nel genocidio in corso a Gaza". "La resistenza è la nostra unica e legittima rappresentante" sottolineano le associazioni, definendo l'Anp il "braccio armato dell'occupazione".
Striscia di Gaza, le foto di un matrimonio di massa tra le macerie
Donne in abito tradizionale e uomini con un completo elegante: così 54 coppie sono convolate a nozze a Khan Younis, tra le macerie della Striscia. Un timido segnale di normalità in uno scenario di guerra e devastazione.. "Nonostante tutto ciò che è accaduto, inizieremo una nuova vita", ha detto uno di loro. Centinaia le persone che hanno assistito alla cerimonia.
Striscia di Gaza, le foto di un matrimonio di massa tra le macerie
Vai al contenutoHamas: Israele deve rispettare accordo e aprire Rafah
Israele deve rispettare i termini dell'accordo di cessate il fuoco e aprire il valico di Rafah in entrambe le direzioni. Lo ha dichiarato il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, che condanna Israele per aver continuato a "perpetrare massacri" a Gaza, compresi bombardamenti sui civili nelle loro tende, nonostante il cessate il fuoco del 10 ottobre. In una dichiarazione che riassume le sue osservazioni, Qassem ha affermato che Hamas sta rispettando i termini dell'accordo di cessate il fuoco, come dimostra l'ultimo rilascio del corpo di un prigioniero, e si impegna a completare lo scambio concordato dei prigionieri.
Israele in attesa del corpo dell'ultimo ostaggio, il poliziotto Gvili
Israele è in attesa del ritorno del corpo del suo ultimo ostaggio dalla Striscia di Gaza: Ran Gvili, un poliziotto 24enne ucciso negli scontri del 7 ottobre 2023. Ieri, i gruppi armati palestinesi hanno consegnato a Israele un altro corpo, il penultimo, identificato poi come quello di Sudthisak Rinthalak, un bracciante agricolo di 43 anni, originario provincia di Nong Khai, nel nord-est della Thailandia, che lavorava nelle piantagioni del kibbutz Beeri, vicino alla Striscia di Gaza. Dopo questa ultima restituzione, le autorità israeliane hanno promesso di lavorare "instancabilmente" per garantire il ritorno dell'ultimo ostaggio ucciso, l'agente Ran Gvili. Il sottufficiale, che prestava servizio nell'unità d'elite Yassam della polizia israeliana nella regione del Negev, è stato ucciso in azione il giorno dell'attacco di Hamas, alla vigilia del suo 25mo compleanno. "Primo ad andare, ultimo a tornare. Non ci arrenderemo finchè non tornerai", ha scritto sua madre, Talik Gvili, in un messaggio su X, accompagnato da una foto del figlio.
Katz, a Gaza "continueremo ad agire con forza"
Nel corso di una visita ai soldati rimasti feriti ieri a Rafah est, il ministro della Difesa Israel Katz ha detto che l'esercito "continuerà ad agire con la forza" a Gaza. Le sue dichiarazioni giungono all'indomani dell'attacco attuato ieri dall'Idf, in quella che Katz ha definito una rappresaglia per uno scontro con combattenti palestinesi in cui sono rimasti feriti cinque soldati. Israele sostiene che si è trattato di un'imboscata da parte di Hamas. Di conseguenza, ha tuonato Katz, Israele continuerà a colpire le infrastrutture di Hamas fino al ritorno di tutti i prigionieri e alla distruzione delle "capacità" del gruppo. L'attacco israeliano di ieri, in un campo di sfollati ad al-Mawasi, designato come "zona sicura" da Israele, ha ucciso cinqu persone, tra cui due bambini, secondo la difesa civile di Gaza. Nelle ultime 24 ore, secondo il bilancio diffuso dal ministero della Salute dell'enclave, almeno sei palestinesi sono stati uccisi e altri 16 feriti in nuovi attacchi israeliani. Due corpi sono stati recuperati anche dalle macerie di precedenti attacchi israeliani, ha affermato il ministero in una nota pubblicata su Telegram. Secondo la stessa fonte, un totale di 366 palestinesi sono stati uccisi e 938 feriti dalle forze israeliane nell'enclave dal cessate il fuoco del 10 ottobre. Nella guerra di Israele contro Hamas, secondo gli ultimi dati governativi aggiornati, 70.125 palestinesi sono stati uccisi e altri 171.015 sono rimasti feriti dal 7 ottobre 2023.

©Ansa
Netanyahu su Gofman capo Mossad: "Piena fiducia in lui"
"Il suo successo è il successo di Israele. Mi ha accompagnato nel periodo più difficile, ho piena fiducia in lui": lo ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo che il suo ufficio ha annunciato la nomina del suo segretario militare Roman Gofman come prossimo capo del Mossad. "Roman mi ha accompagnato nel periodo più difficile per lo Stato di Israele, dimostrando coraggio, responsabilità e rara capacità professionale. E' corso da casa per combattere i terroristi di Hamas ed e' rimasto gravemente ferito, il che la dice lunga su quest'uomo. Ho piena fiducia in lui per guidare il Mossad nei prossimi anni e ringrazio David Barnea per il suo servizio distinto", ha affermato il premier israeliano. Il ministro della Difesa Israel Katz ha accolto con favore la nomina di Gofer da parte del primo ministro. "E' un ufficiale di grande valore, un vero combattente che cerca l'impegno e un comandante con una vasta esperienza operativa e di intelligence maturata in prima linea nelle IDF. Roman ha dimostrato eccezionali capacita' personali e professionali, evidenti anche la mattina del 7 ottobre. Non vedo l'ora di lavorare con lui", ha detto Katz.
Media, 7 palestinesi feriti a Hebron dal lancio pietre da coloni
Secondo quanto riportato dalla rete Quds e dalla radio al-Alam, riprese da Haaretz, sette palestinesi sono rimasti feriti a nord di Hebron, in Cisgiordania, a causa del lancio di pietre da parte di coloni.
Guerra Gaza, Israele bombarda accampamento: morti e feriti. VIDEO
Netanyahu nomina suo segretario militare a capo Mossad
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso di nominare il suo segretario militare, il maggiore generale Roman Gofman, prossimo direttore del Mossad. Lo scrivono i media israeliani citando l'ufficio del premier. Gofman sostituirà l'attuale capo del Mossad, David Barnea, nel giugno del prossimo anno.
Egitto ribadisce: nessun residente lascerà Gaza con la forza
"La 12esima clausola del piano Trump è molto chiara: non obbliga alcun residente di Gaza ad andarsene con la forza e, se lo fa volontariamente, ha il diritto di tornare in qualsiasi momento, e di farlo attraverso il valico di frontiera egiziano di Rafah, e non via mare, ad esempio": lo ha ribadito Diaa Rashwan, capo dell'ufficio stampa statale egiziano, all'indomani della smentita delle notizie circolate sui media israeliani su una presunta apertura a senso unico, per la sola uscita, del passaggio di frontiera. "La posizione dell'Egitto non è cambiata di un millimetro dall'inizio della guerra", ha detto Rashwan in una intervista ai conduttori del programma Studio Extra News sull'omonimo canale. "Dopo l'inizio della guerra nella Striscia di Gaza - ha proseguito -, centinaia di palestinesi sono rimasti bloccati in Egitto. L'Egitto ha aperto loro il valico di frontiera di Rafah affinché potessero tornare a Gaza, ovviamente chi lo desiderava". L'Egitto ha anche aperto il valico ai palestinesi che desideravano entrare nel Paese per motivi umanitari, sanitari, educativi o di altro tipo. In ogni caso "l'apertura del valico non è mai stata una decisione esclusivamente israeliana e Israele non ha l'autorità esclusiva di aprire e chiudere il valico di frontiera di Rafah. Rashwan ha poi citato in proposito un'altra clausola del piano, la nona, che riguarda l'apertura del valico di Rafah per l'ingresso di aiuti e altri beni da entrambe le parti e stabilisce che, "come nell'accordo del gennaio 2005, l'Egitto si impegna a mantenere le sue promesse e i suoi impegni in qualità di garante, e che anche Israele deve rispettarli". "Pertanto - ha concluso - non esiste alcun coordinamento su questa questione e non ci sarà mai nulla su cui l'Egitto subirà pressioni".
Netanyahu: a New York anche se sindaco minaccia arresto
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di voler comunque visitare New York nonostante le minacce di arresto fatte dal sindaco eletto Zohran Mamdani in base a un mandato della Corte penale internazionale (Cpi). "Sì, andrò a New York", ha detto Netanyahu durante un'intervista virtuale a un forum del New York Times. Alla domanda se avrebbe cercato di parlare con Mamdani, Netanyahu ha risposto: "Se cambia idea e dice che abbiamo il diritto di esistere, sarà un buon inizio per una conversazione".
Ostaggio morto riconsegnato a Israele è thailandese Rinthalak
Dopo aver completato le operazioni di identificazione, Israele ha informato la famiglia del cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak che il suo corpo è stato restituito allo Stato ebraico da miliziani palestinesi. Lo riportano i media israeliani. Israele afferma che Rinthalak, un bracciante agricolo thailandese di 42 anni, era stato assassinato da terroristi guidati da Hamas vicino al kibbutz Be'eri il 7 ottobre 2023 e il suo corpo era stato portato nella Striscia di Gaza. Il cadavere di Rinthalak è stato ritrovato ieri mattina dal gruppo della Jihad Islamica nel nord dell'enclave palestinese e consegnato nel pomeriggio alla Croce Rossa, che lo ha a sua volta consegnato alle Forze di difesa israeliane (Idf). Nella Striscia di Gaza rimane il corpo di un solo ostaggio ucciso: il sergente maggiore Ran Gvili.