Guerra a Gaza, superati i 69mila morti. Israele restituisce corpi di 15 palestinesi

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ll bilancio ha superato i 69mila morti. Lo riferisce l'agenzia Wafa dopo il recupero di molti corpi sotto le macerie. Il corpo di un ostaggio restituito venerdì dai gruppi islamisti palestinesi a Gaza è stato identificato come quello dell'israeliano-argentino Lior Rudaeff, ucciso il 7 ottobre 2023 a Nir Yitzhak mentre tentava di proteggere il kibbutz con altri residenti. La giustizia turca ha emesso mandati contro il primo ministro e diversi funzionari israeliani, tra cui Israel Katz e Itamar Ben Gvir

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Il corpo di un ostaggio restituito venerdì dai gruppi islamisti palestinesi a Gaza è stato identificato come quello dell'israeliano-argentino Lior Rudaeff. Lo ha annunciato l'esercito israeliano. L'uomo era stato ucciso il 7 ottobre 2023 a Nir Yitzhak mentre tentava di proteggere il kibbutz con altri quattro residenti. Aveva 61 anni. Israele ha restituito a Gaza i corpi di 15 palestinesi.

Il bilancio delle vittime nella Striscia di  Gaza dall'inizio della guerra ha superato i 69 mila morti. Lo riferisce  l'agenzia palestinese Wafa citando i dati forniti dalle autorità di  Hamas dopo il recupero di molti corpi sotto le macerie della Striscia.  In particolare, i morti sono 69.169, i feriti 170.685. Inoltre,  dall'inizio del cessate il fuoco il 10 ottobre, 241 palestinesi sono  rimasti uccisi e 614 feriti.

La giustizia turca ha emesso mandati di arresto per "genocidio" contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e diversi funzionari israeliani, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. I mandati di arresto riguardano un totale di 37 sospetti, ha precisato la procura generale di Istanbul in un comunicato, senza tuttavia fornire un elenco completo.

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A quale 'forza internazionale' si sta pensando per Gaza?

Dopo quasi un mese dalla firma del cessate il fuoco, è tempo di  concentrarsi sulla fase due del piano Trump, decisamente più complessa,  con punti poco chiari, come quello che riguarda chi vigilerà sulla  Striscia e su quale area lo farà.

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Araghchi: Israele è fonte di instabilità nella regione

Il ministro degli Esteri iraniano, Seyyed Abbas Araghchi, afferma che “il regime di Tel Aviv è la fonte di instabilità nella nostra regione”. Araghchi scrive su 'X': “La cosiddetta ‘ancora di sicurezza in Medio Oriente’ è: ricercata per genocidio e crimini di guerra; impone l’apartheid a 7,5 milioni di palestinesi; ha bombardato 7 Paesi nell’ultimo anno; occupa il territorio palestinese, libanese e siriano”. Araghchi conclude: “Israele è la fonte di instabilità nella nostra regione”.

Media: 'Presidente siriano atterrato in Usa, lunedì vede Trump'

"Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa è atterrato negli Stati Uniti per una visita diplomatica". Lo riportano i media statali siriani. Lunedì è previsto l'incontro con il presidente Donald Trump. Gli Stati Uniti lo hanno rimosso dalla lista delle persone sanzionate per terrorismo in vista dell'incontro.

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

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A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO

500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF.

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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.

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Siria: 61 raid, oltre 70 arresti in operazioni anti-Is, blitz alla vigilia della visita a Washington

La Siria ha effettuato 'operazioni preventive' a livello nazionale  contro le cellule dello Stato islamico. Ad annunciarlo è stato oggi un  portavoce del ministero dell'Interno di Damasco. Le forze di sicurezza  siriane hanno effettuato 61 raid, arrestato 71 persone, sequestrato  esplosivi e armi, ha aggiunto il portavoce parlando alla TV statale Al  Ekhbariya. I raid arrivano  alla vigilia del viaggio del presidente siriano Ahmed al-Sharaa a  Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.  Al-Sharaa dovrebbe firmare un accordo che formalizzerebbe l'adesione  della Siria alla coalizione globale guidata dagli Stati Uniti per  sconfiggere il sedicente Stato islamico.

Federcalcio Irlanda chiede a Uefa esclusione Israele

La Federcalcio irlandese (FAI) ha approvato una risoluzione per presentare una mozione formale alla UEFA, sollecitandola a escludere Israele dalle competizioni europee per club e internazionali. La risoluzione dell'organo di governo, proposta dal club di Dublino 'Bohemians', cita presunte violazioni da parte della Federcalcio israeliana (IFA) di due disposizioni dello statuto UEFA. Si tratta della presunta mancata attuazione e applicazione di un'efficace politica antirazzista e dell'organizzazione di club nei territori palestinesi occupati senza il consenso della Federazione calcistica palestinese. La risoluzione e' stata approvata con 74 voti favorevoli, sette contrari e due astensioni, ha dichiarato la FAI in un comunicato. La UEFA non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito al voto. La UEFA ha sospeso il progetto di escludere Israele dal calcio europeo a fine settembre, dopo l'annuncio del piano di pace proposto da Donald Trump per la regione. La UEFA non ha mai confermato ufficialmente di star valutando la possibilita' di una riunione straordinaria del suo comitato esecutivo per votare sulla questione. RTE', l'emittente nazionale irlandese, ha riportato la dichiarazione della FAI: "In un'assemblea generale straordinaria della Federcalcio irlandese, e' stata presentata una risoluzione ordinaria ai membri dell'Assemblea generale della FAI. E' stata approvata a maggioranza: 74 voti favorevoli, sette contrari, due astenuti". RTE' ha aggiunto che la FAI ha dichiarato di voler "presentare una mozione formale al comitato esecutivo della UEFA per richiedere l'immediata sospensione della Federcalcio israeliana dalle competizioni UEFA a causa della violazione di due disposizioni indipendenti dello statuto UEFA". Ha continuato elencandoli come "l'organizzazione di club in insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata senza il consenso della Federazione calcistica palestinese, in violazione degli statuti della FIFA (articolo 73) e degli statuti della UEFA (articolo 5)" e "l'incapacita' dell'IFA di attuare e far rispettare un'efficace politica antirazzismo, in violazione degli statuti della UEFA.  La risoluzione irlandese fa seguito alle richieste di settembre dei vertici degli organi di governo turco e norvegese di sospendere Israele dalle competizioni internazionali. Tali richieste sono arrivate dopo che gli esperti delle Nazioni Unite hanno fatto appello alla FIFA e alla UEFA affinche' sospendessero Israele dal calcio internazionale, citando un rapporto della commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha commesso un genocidio durante la guerra a Gaza. Israele ha negato di aver commesso un genocidio e ha definito il rapporto scandaloso. Se la UEFA decidesse di bandire Israele, metterebbe l'organizzazione in rotta di collisione con il governo degli Stati Uniti - co-organizzatori della Coppa del Mondo 2026 - che si oppone fermamente a tale azione. Sebbene l'organo di governo europeo abbia il potere di sospendere Israele o i suoi club dalle competizioni della regione, potrebbe non essere in grado di impedire loro di partecipare alle qualificazioni alla Coppa del Mondo, la cui assegnazione e' supervisionata dalla FIFA.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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Ex ostaggio: “Grazie a tutti i soldati che hanno rischiato la vita per salvarmi”

"Grazie a tutti i soldati che sono entrati a Gaza sapendo che potevano  morire per salvarmi": a dichiararlo è stato l'ex ostaggio Rom  Braslavski, intervenuto questa sera alla manifestazione che  settimanalmente si tiene nella Piazza degli ostaggi a Tel Aviv. "Non  possiamo fermarci. Ci sono famiglie i cui figli torneranno a casa dentro  alle bare, ma devono tornare a casa", ha aggiunto Braslavski. "Andremo  in Siria, Libano, Iran se necessario".

Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede

Mentre Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco.

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Da Israele messaggio a esercito Libano via Usa: 'Non fate abbastanza contro Hezbollah'

In un messaggio al Libano trasmesso dagli Stati Uniti, Israele ha lamentato il fatto che l'esercito libanese non sta lavorando a sufficienza per disarmare Hezbollah e ha fatto presente che il gruppo sostenuto dall'Iran sta lavorando per ricostituire il suo arsenale in violazione del cessate il fuoco raggiunto lo scorso anno. A riferirne è l'emittente israeliana Kan. 

Nelle ultime settimane - afferma - Hezbollah ha contrabbandato centinaia di razzi dalla Siria al Libano, ha rimesso in condizione di operare i lanciamissili danneggiati nei combattimenti con Israele e ha arruolato migliaia di nuove reclute. "Non state facendo abbastanza contro Hezbollah", recita secondo l'emittente il messaggio israeliano al Libano. "Senza un'azione significativa" Israele "continuerà ad attaccare con la forza".

Israele, manifestazione davanti casa del legale Idf, 'torni in prigione'

Circa cento manifestanti si sono radunati davanti all'abitazione dell'ex Avvocato Generale Militare israeliana, Yifat Tomer-Yerushalmi, rilasciata ieri per essere messa agli arresti domiciliari, dopo essere stata arrestata durante la notte tra domenica e lunedì a causa della diffusione di un video che mostrava abusi su un detenuto palestinese in un centro di detenzione israeliano. La protesta, con lo slogan "Non arresti domiciliari, prigione", è stata organizzata da diversi gruppi di destra, tra cui "Im Tirtzu" e "I riservisti, generazione della vittoria". Ne dà notizia 'Ha'aretz'.

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

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Media: Usa a Israele, dopo restituzione corpo Goldin accordo su miliziani nel tunnel

L'amministrazione Trump sta facendo pressioni su Israele perché consenta ai 100-200 miliziani di Hamas rintanati in un tunnel sotto Rafah un passaggio sicuro una volta restituito il corpo dell'ufficiale dell'IDF Hadar Goldin. A riferirne è l'emittente israeliana Canale 12, che cita un alto funzionario statunitense.

Hamas non ha dato alcuna indicazione ufficiale sul momento in cui avverrebbe la restituzione del corpo di Goldin, e nemmeno Israele ha ricevuto alcuna indicazione. Hamas ha detto ad Al Jazeera di aver localizzato i resti di Goldin, ucciso durante un cessate il fuoco durante la guerra di Gaza del 2014, ricorda il Times of Israel.

Secondo il piano della Casa Bianca citato dall'emittente, dopo che il corpo di Goldin sarà restituito, i miliziani si arrenderebbero, quindi andrebbero in esilio o nell'area di Gaza controllata da Hamas. Il tunnel in cui si nascondono verrebbe distrutto. I consiglieri della Casa Bianca Steve Witkoff e Jared Kushner dovrebbero venire in Israele questa settimana per chiudere l'accordo, secondo l'emittente. Se risolta  secondo i termini della proposta degli Stati Uniti la vicenda servirebbe da 'modello' per il disarmo pacifico di Hamas, sostiene il funzionario americano citato dall'emittente.

Axios: "Restituzione Goldin apre a intesa sui 200 di Hamas"

La restituzione della salma di Hadar Goldin, morto nel 2014, potrebbe aprire la strada a un accordo sulla sorte dei 200 miliziani di Hamas bloccati in un tunnel a Rafah. A riferirlo e' Axios. L'amministrazione Trump ha fatto pressione su Hamas nei giorni scorsi affinche' consegnasse il corpo di Goldin proprio per facilitare un accordo, ha riferito un alto funzionario americano. Washington ritiene che proprio il destino dei 200 stia alimentando l'escalation e metta a rischio il cessate il fuoco. Con il rimpatrio del soldato morto durante la precedente guerra a Gaza, il premier Benjamin Netanyahu potrebbe avere piu' liberta' di manovra per accettare l'uscita da Rafah dei duecento, attraverso un corridoio sicuro e nel caso anche con il tramite della Croce Rossa, come proposto da Hamas.

Israele, polizia sequestra megafoni a dimostranti anti-governo

Agenti in assetto antisommossa sono stati dispiegati nel centro di Tel Aviv dove e' stata convocata una manifestazione di protesta contro il governo israeliano. Lo ha riferito il Times of Israel. La polizia ha confiscato ai dimostranti megafoni e tamburi.

Katz: "Agiremo con forza fino a ritorno tutti corpi degli ostaggi"

"Finché tutti gli ostaggi morti non saranno restituiti e finché non sarà  distrutto fino all'ultimo tunnel, continueremo ad agire con forza per  raggiungere i nostri obiettivi a Gaza". Lo ha dichiarato su X il  ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.

Ft: Paesi arabi contrari a ricostruire solo zone Gaza controllate da Israele

I Paesi arabi stanno opponendo forti resistenze a una proposta sostenuta  dagli Stati Uniti di ricostruire una 'nuova' Gaza esclusivamente nella  metà dell'enclave sotto controllo israeliano, temendo che la mossa possa  portare a una divisione permanente del territorio palestinese. Lo  riportano fonti diplomatiche citate dal Financial Times. Dall'entrata  in vigore del cessate il fuoco mediato dagli Usa tra Israele e Hamas,  Gaza è di fatto divisa dalla cosiddetta Linea Gialla: le forze  israeliane controllano una metà del territorio, mentre Hamas governa  l'altra, dove vive la maggior parte della popolazione palestinese. La  devastazione dell'enclave, ridotta in gran parte in macerie  dall'offensiva israeliana durata due anni, ha reso la ricostruzione una  priorità per Paesi occidentali e arabi. Tuttavia, Israele e Washington  hanno escluso che i fondi possano essere destinati alle aree sotto  Hamas. Jared Kushner, genero dell'ex presidente Trump, ha proposto di  partire dai territori controllati da Israele.

'Donne di Gaza, la guerra invisibile' alla Camera il 14 novembre'

Venerdì prossimo, 14 novembre presso la Sala Stampa della Camera si terrà la conferenza "Donne di Gaza, la guerra invisibile", organizzata da Ammpe Italia (sigla italiana dell’Associazione Mondiale delle Giornaliste e Scrittrici – Ammpe World). Si tratta di un confronto sulla "situazione delle donne palestinesi" e di una conseguente riflessione su "come i media (non) raccontano le storie delle donne coinvolte nel tragico conflitto", sottolineano le organizzatrici. L'incontro unisce il tema universale della violenza di genere e quello della violenza bellica e coloniale. Conseguenze invisibili e troppi silenzi. Dopo i saluti introduttivi di Anna Ascani, vicepresidente Camera (in videomessaggio) e dell’onorevole Andrea De Maria, a seguire gli interventi di Alba Kepi presidente Ammpe Italia, che porrà l’accento su "Voci ignorate: il silenzio mediatico sulle donne a Gaza", Paola Donnini "Gaza, le madri che convivono con la morte", Raffaella Pergamo "Acqua negata, terra ferita: le donne nell’ecocidio di Gaza", Paola Meli "La denuncia dell'Onu su violenze e stupri delle palestinesi nelle carceri israeliane; Marzia Giglioli "Connessioni per una pace possibile, il ruolo delle donne". Modererà il dibattito la giornalista Laura Galesi.

Alcuni giornalisti tra 15 feriti da coloni in Cisgiordania

Quindici persone sono rimaste ferite in attacchi di coloni nei villaggi di Burin e Beita, a sud di Nablus, in Cisgiordania, e tra loro anche attivisti israeliani e giornalisti. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa palestinese. Le aggressioni sono avvenute durante la raccolta delle olive. A Beita sono rimasti feriti tra gli altri la fotografa della Reuters Raneen Sawafta, Mohammed Al-Atrash di Al Jazeera e i fotografi Louay Saeed e Nael Buital. Le violenze in Cisgiordania sono proseguite in serata. A quanto riporta l'agenzia Wafa, coloni israeliani hanno attaccato case e terreni agricoli di palestinesi nel villaggio di Raba, a sud-est di Jenin, sotto la protezione dell'esercito israeliano. Gli stessi militari dell'Idf hanno preso d'assalto l'area circostante la scuola di Silat al-Harithiya, a ovest di Jenin. I soldati, sempre secondo Wafa, hanno inseguito e aggredito diversi bambini che giocavano vicino alla scuola, e seminato panico e paura tra i residenti. 

corteo pro Pal a Milano, ‘cessate fuoco un fake, Israele continua a uccidere’

Nuovo corteo per la Palestina oggi a Milano. Alcune centinaia di persone si sono date appuntamento in piazzale Loreto dove, alle 16, è partita una manifestazione organizzata dall’Associazione palestinesi in Italia. Presenti gruppi in rappresentanza di Rifondazione Comunista, Rete dei Comunisti e Si Cobas, oltre alla Casa delle Donne, a centro sociale Cambiare rotta e Osa-Opposizione studentesca alternativa. Tra musica, bandiere e striscioni, il corteo ha percorso via Padova e via Giacosa, fino ad arrivare all’altezza del Parco Trotter, dove la mobilitazione si è conclusa poco fa. “Siamo qui anche oggi -ha detto una delle organizzatrici dal palco allestito su un camioncino- perché il cessate il fuoco è un fake e perché di Palestina non si parla più. Noi continueremo a mobilitarci finché la Palestina sarà liberata, finché tutti i prigionieri palestinesi saranno liberati, finché Gaza sarà liberata e finché noi profughi palestinesi potremo tornare di nuovo nelle nostre terre”.  “Ad oggi -ha continuato- si parla di 764 giorni dall'inizio dell'olocausto palestinese e Israele continua a bombardare la striscia di Gaza, nonostante le fazioni della resistenza palestinese abbiano rispettato l'accordo siglato il 10 ottobre. Il piano di pace, tutto a favore di Israele, si è rivelato un fake perché Tel Aviv non sta rispettando gli impegni presi”.  

Media, 'per Israele non c'è nessun accordo sul corpo di Goldin'

Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha dichiarato a Channel 12 che non esiste alcun accordo in merito a uno scambio tra il corpo di Hadar Goldin, che sarebbe stato recuperato oggi a Rafah dopo più di 11 anni, e i miliziani di Hamas intrappolati sul lato israeliano della Linea Gialla a Gaza. "I terroristi asserragliati nel tunnel di Rafah devono scegliere se arrendersi o morire", ha detto la fonte. 

Idf, uccisi 2 miliziani palestinesi oltre Linea Gialla

Le forze armate israeliane hanno reso noto di aver colpito e ucciso due militanti palestinesi identificati mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano ai soldati dell'Idf operanti a Gaza ritenuti una minaccia imminente per i militari. Due gli incidenti, il primo avvenuto nel nord della Striscia e il secondo nel sud dell'enclave. 

Hamas, corpo trovato è di Hadar Goldin ucciso nel 2014

Il corpo del soldato israeliano Hadar Goldin, ucciso da Hamas nella guerra di Gaza del 2014 e da allora trattenuto nella Striscia, è stato ritrovato durante delle ricerche a Rafah. Lo riferisce una fonte dell'ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, ad Al Jazeera ripresa dai media israeliani. Citando una fonte a conoscenza del dossier, Haaretz ricorda che nei giorni scorsi la Casa Bianca avrebbe fatto sapere a Hamas che la restituzione del corpo di Goldin avrebbe consentito un passaggio sicuro ai circa 150 membri di Hamas bloccati nei tunnel sotto Rafah, in un'area controllata dall'Idf. 

Idf conferma altro raid a sud, ucciso membro Hezbollah

Le forze armate israeliane hanno confermato di aver

eliminato un esponente di Hezbollah in un attacco nella zona di Baraashit, nel Libano meridionale. Secondo l'Idf, "il terrorista era coinvolto in tentativi di riabilitare le infrastrutture militari di Hezbollah nella zona e le sue azioni costituivano una violazione degli accordi tra Israele e Libano". Complessivamente, sono tre i raid israeliani di cui i media libanesi hanno dato notizia oggi, per un totale di 3 morti e undici feriti. Finora, l'Idf ha confermato due attacchi su tre, nei quali sono state uccisi tre uomini, accusati tutti di essere legati al movimento sciita filo-iraniano. 

Raid israeliani in Libano, 3 i morti e diversi feriti

E'  salito a tre il numero delle persone morte nei raid israeliani in  Libano, che hanno provocato anche diversi feriti. Lo ha reso noto il  ministero della Sanità di Beirut, mentre l'esercito israeliano ha  confermato l'uccisione di due "terroristi". Secondo l'agenzia di stampa  libanese Ani, "un drone nemico ha colpito due fratelli originari" di  Shebaa, vicino al confine siriano, che "viaggiavano su una strada  situata sul versante occidentale del monte Hermon". L'attacco "ha  provocato l'incendio del loro Suv e causato la morte" dei due.  L'esercito israeliano ha confermato in un comunicato di aver condotto un  attacco nella regione di Shebaa, uccidendo due membri  dell'"organizzazione terroristica Brigate della resistenza libanese, che  opera sotto la direzione dell'organizzazione terroristica Hezbollah".  Le due vittime, sostengono le Idf, "erano coinvolte nel contrabbando di  armi utilizzate da Hezbollah e le loro attività costituivano una  flagrante violazione degli accordi tra Israele e Libano”. Il ministero  della Salute libanese ha poi dato notizia di un altro attacco nel  villaggio di Baraashit, nel sud del Paese, nel quale è rimasta uccisa  una persona e altre quattro sono rimaste ferite, mentre un terzo raid  israeliano ha preso di mira un'auto vicino a un ospedale nella città di  Bint Jbeil, ferendo sette persone. Negli ultimi giorni le Idf hanno  intensificato gli attacchi in Libano, sostenendo di voler impedire a  Hezbollah di ricostituire le sue capacità militari.

Un palestinese e 4 attivisti feriti in attacco coloni

Un palestinese e quattro attivisti stranieri sono rimasti feriti in un attacco di coloni con pietre e bastoni nel villaggio di Burin, in Cisgiordania, mentre era in corso la raccolta delle olive. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che il palestinese di 57 anni è stato trasportato in ospedale dalla Mezzaluna Rossa e gli attivisti sono stati medicati sul posto. Intanto, le forze armate israeliane e lo Shin Bet stanno indagando sull'incendio doloso di un'abitazione palestinese avvenuto la scorsa notte nel villaggio di Khirbet Abu Falah, vicino a Binyamin, per il quale sono stati accusati una ventina di coloni a volto coperto. Tra la famiglia, due genitori e quattro bambini, sono stati portati in una clinica del villaggio a causa dell'inalazione di fumo.

Hamas, 'ritrovato corpo soldato israeliano a Rafah'

Le Brigate al-Qassam hanno appena recuperato il corpo dell'ufficiale israeliano Hadar Goldin nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito ad al-Jazeera una fonte di alto livello del braccio militare di Hamas. Oltre a quello di Goldin, sono ancora cinque i corpi di ostaggi israeliani che si trovano ancora a Gaza e che devono essere restituiti a Israele come stabilito dall'accordo per il cessate il fuoco. Si tratta di Meny Godard, Ran Gvili, Joshua Loitu Mollel, Dror Or e Sudthisak Rinthalak.

Anp plaude a procura Istanbul: “Giustizia per crimini contro palestinesi”

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha accolto con favore l'emissione  di mandati d'arresto da parte della procura generale di Istanbul nei  confronti del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e di altri 36  funzionari, tra cui il ministro della Difesa, Israel Katz, e il ministro  della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, con l'accusa di "genocidio". In  una nota, il ministero degli Esteri palestinese ha definito la misura  "una vittoria per i principi di giustizia e una dimostrazione della  volontà di leader e popoli liberi che rifiutano la politica di impunità  concessa a Israele da alcuni Paesi". L'Anp ha inoltre sottolineato che  l'ordinanza della procura di Istanbul "riafferma la giurisdizione  universale di fronte ai crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità"  e invia un "chiaro messaggio: coloro che commettono crimini contro il  popolo palestinese non sfuggiranno alla giustizia, indipendentemente  dalla loro posizione". Da  parte israeliana, il ministro degli Esteri, Gideon Saar, ha respinto con  "fermezza e disprezzo" quella che ha definito "l'ultima manovra  propagandistica del tiranno", riferendosi al presidente turco, Recep  Tayyip Erdogan. Saar ha ricordato che la stessa procura turca è stata  accusata di aver "orchestrato" l'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem  Imamoglu, rivale politico di Erdogan.

Yemen, Houthi: scoperta rete spie legata a Mossad, Cia e Riad

Gli Houthi hanno annunciato di aver "smascherato una rete di spionaggio affiliata alla Cia, al Mossad israeliano e all'intelligence saudita". Secondo il ministero dell'Interno dei ribelli yemeniti legati a Teheran, la sala operativa forniva alle cellule attrezzature e strumenti avanzati per la sorveglianza, e i suoi membri erano addestrati da ufficiali americani, israeliani e sauditi su suolo saudita. Inoltre, hanno affermato che le cellule di spionaggio monitoravano le infrastrutture in Yemen, i leader civili, i comandanti militari e di sicurezza, i loro quartier generali e le loro attivita'.

Siria, l'ascesa di al-Sharaa da al-Qaeda alla Casa Bianca: lunedì vedrà Trump

Donald Trump si prepara a ricevere lunedì alla Casa Bianca il leader  siriano Ahmed al-Sharaa, in un vertice definito "storico e senza  precedenti" nelle relazioni tra Washington e Damasco. Si tratta della  prima visita di un leader siriano a Washington dal 1946, anno  dell'indipendenza della Siria. Al-Sharaa,  precedentemente noto con il nome di battaglia di Abu Mohammad al-Jolani  quando guidava l'organizzazione islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts),  ha rapidamente compiuto un percorso di legittimazione internazionale. Lo  scorso maggio ha incontrato per la prima volta Trump a Riad, dove il  presidente lo descrisse come un "tipo tosto" con un "passato molto  forte". La visita di lunedì  non sarà il primo viaggio di al-Sharaa negli Stati Uniti quest'anno. A  settembre, è diventato il primo leader siriano a intervenire  all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York in quasi 60 anni.  Nel suo discorso, ha affermato che la Siria stava "riconquistando il suo  legittimo posto tra le nazioni del mondo". su cui fino a pochi anni fa pendeva una taglia degli Stati Uniti di 10  milioni di dollari - e Trump rappresenta il punto più alto di una rapida  normalizzazione diplomatica seguita alla caduta del regime di Bashar  al-Assad nel dicembre 2024 e formalizza di fatto il ritorno di Damasco  sulla scena internazionale. La  visita a Washington è stata preceduta da una serie di misure  dell'Amministrazione Usa, tra cui la rimozione del nome  dell'autoproclamato presidente siriano e di quello del ministro  dell'Interno, Anas Khattab, dalla lista dei 'terroristi globali', come  già fatto in precedenza dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. A luglio,  inoltre, gli Stati Uniti hanno revocato la designazione di Hts - che  guidò l'offensiva contro Assad e che in passato era legata ad al-Qaeda -  come Organizzazione terroristica straniera (Fto). Secondo  la stampa americana, l'agenda del vertice alla Casa Bianca si  concentrerà su due obiettivi principali: la cooperazione contro il  terrorismo e la sicurezza globale. Al-Sharaa dovrebbe firmare un accordo  che formalizzerebbe l'adesione della Siria alla coalizione globale  guidata dagli Stati Uniti per sconfiggere il sedicente Stato islamico. Una priorità per Washington è anche la stabilizzazione del confine tra  Israele e Siria. Tom Barrack, inviato speciale degli Usa per il Paese  arabo, ha spiegato che la visita dovrebbe favorire il raggiungimento di  un accordo tra le parti entro la fine dell'anno. Sullo sfondo c'è anche  la possibile adesione di Damasco agli Accordi di Abramo, che  l'Amministrazione Trump intende rilanciare dopo l'annuncio del  Kazakistan. L'urgenza con cui  gli Stati Uniti e i loro alleati regionali - come Arabia Saudita e  Turchia - hanno sostenuto la normalizzazione è strettamente legata alla  strategia di contenimento dell'Iran. La Siria, sotto la nuova  leadership, ha assunto una posizione molto cauta nei confronti della  Repubblica Islamica, esortandola a evitare interferenze negli affari  interni. Come evidenzia un  articolo del Wall Street Journal, la visita di al-Sharaa sarà anche  l'occasione per discutere della ricostruzione della Siria, Paese  martoriato da 13 anni di guerra civile e bisognoso di aiuti immediati,  anche per far fronte al ritorno di almeno un milione di rifugiati. In  quest'ottica, l'Amministrazione Trump ha espresso sostegno  all'abrogazione del 'Caesar Act', la legge che imponeva sanzioni  secondarie. Sebbene siano state emesse deroghe esecutive temporanee  (waiver), la cancellazione definitiva della legge richiede un voto del  Congresso, dove la proposta è stata introdotta lo scorso giugno.

Hamas, i morti a Gaza superano i 69 mila

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra ha superato i 69.000 morti. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa citando i dati forniti dalle autorità di Hamas dopo il recupero di molti corpi sotto le macerie della Striscia. In particolare, i morti sono 69.169, i feriti 170.685. Inoltre, dall'inizio del cessate il fuoco il 10 ottobre, 241 palestinesi sono rimasti uccisi e 614 feriti.

Libano: media, nuovo attacco Israele nel sud

I media libanesi hanno riferito di un altro attacco israeliano contro un'auto nella citta' di Baraashit, nel Libano meridionale. E' il terzo della giornata dopo i due raid contro auto tra le città di Shebaa e Rashaya al-Wadi, nel sud-est del Paese, e a Bint Jbeil, che hanno fatto due morti e sette feriti. L'Idf finora ha confermato di aver colpito e ucciso due membri di un'organizzazione affiliata a Hezbollah nella zona di Chebaa.

Tajani "Mandato arresto Netanyahu? Noi lavoriamo per pace"

No comment di Antonio Tajani sul mandato di arresto emesso da Ankara nei confronti di Benjamin Netanyahu. "La scelta della

Turchia di emettere un mandato di cattura internazionale contro Netanyahu è una scelta della Turchia, non devo commentarla" ha detto il ministro degli Esteri a margine della Conferenza nazionale sulle dipendenze, in corso all'Auditorium della Tecnica di Roma. "In questo momento bisogna lavorare per raggiungere la pace" ha aggiunto "e l'Italia e' impegnata su questo fronte, come dimostrano gli incontri del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio con Abu Mazen, per arrivare a una soluzione che consenta la ricostruzione di Gaza". "L'Italia è impegnata a sostegno della popolazione civile, con l'accoglienza dei bambini palestinesi nei nostri ospedali e i corridoi per gli universitari Roma è pronta a fare tutto il necessario per la stabilizzazione e per trasformare il cessate il fuoco in pace", ha ricordato Tajani. "Sono gia' state organizzate piu' missioni italiane guidate dal nostro inviato per Gaza, l'ambasciatore Archi, in Giordania, Israele, Ramallah ed Egitto. L'Italia partecipera' alla conferenza per la ricostruzione della Striscia di Gaza che si terrà in Egitto", ha concluso.

Israele ha restituito salme 15 palestinesi a Gaza

Israele ha restituito alla Striscia di Gaza le salme di 15 palestinesi, dopo la riconsegna ieri da parte della Jihad Islamica del corpo di Lior Rudaeff, vice coordinatore della sicurezza del kibbutz Nir Oz e membro della sua squadra di difesa civile, ucciso e rapito il 7 ottobre del 2023. Lo hanno reso noto l'Ospedale Nasser e la Croce Rossa. 

Israele: "Decisioni congiunte in centro coordinamento di Gaza"

Nel Centro di Coordinamento Civile-Militare (Cmcc) di Kiryat Gat su Gaza, "le decisioni vengono prese congiuntamente. Gli Stati Uniti guideranno il coordinamento con la comunità internazionale". Lo ha affermato un funzionario della sicurezza israeliano, citato da Reuters, dopo che e' uscita la notizia secondo cui il comando americano al Cmcc sarà responsabile della supervisione dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza al posto dell'Idf. La fonte israeliana ha sottolineato che "ci saranno ancora restrizioni sull'elenco delle organizzazioni autorizzate a fornire aiuti e sull'ingresso di beni a duplice uso. Ciò significa beni che possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari"

Hamas e Croce Rossa cercano la salma del tenente Goldin a Rafah

Miliziani di Hamas e membri della Croce Rossa internazionale sono impegnati a cercare nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, la salma di un ostaggio israeliano. Le ricerche sono in corso nel quartiere di Jenina, che si trova sul lato israeliano della Linea Gialla in territorio controllato dalle Idf, come ha riferito il canale saudita Al-Hadath. Le Idf ritengono che a Jenina siano nascosti circa 150 agenti di Hamas nei tunnel. Fonti della difesa israeliana ritengono che il corpo del tenente Hadar Goldin sia trattenuto nella zona.

Usa rimuovono al-Sharaa dalla lista di sanzionati per terrorismo

Gli Stati Uniti hanno rimosso il presidente siriano Ahmed al-Sharaa dalla lista delle persone sanzionate per terrorismo in vista dell'incontro tra il nuovo leader del paese e il presidente Donald Trump il 10 novembre. Ieri il Dipartimento del Tesoro ha rimosso al-Sharaa, ex combattente legato ad al-Qaeda, dalla lista dei terroristi globali. Giovedì, anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo aveva rimosso da una lista di sanzioni, in gran parte simboliche. Lo riportano i media internazionali. La rimozione è volta a rimuovere potenziali ostacoli al percorso di integrazione economica e politica della Siria, dopo anni di devastante guerra civile e la destituzione dell'ex leader Bashar al-Assad nel dicembre 2024. Washington e le Nazioni Unite hanno anche rimosso dalla lista Anas Hasan Khattab, un ex combattente legato ad al-Qaeda ma ora ministro degli Interni siriano. Il presidente degli Stati Uniti dovrebbe ospitare al-Sharaa, che in qualità di ex combattente ha combattuto contro le truppe statunitensi in Iraq, alla Casa Bianca lunedì, primo presidente siriano a fare un viaggio simile. 

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Media: "Croce Rossa e Hamas cercano corpo di un ostaggio a Rafah"

Veicoli della Croce Rossa e membri di Hamas stanno cercando il corpo di un ostaggio israeliano nel quartiere di Jenina a Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha riferito il canale saudita Al-Hadath. Jenina, che si trova sul lato occidentale della Linea Gialla, sotto controllo dell'Idf, è l'area in cui, secondo l'Idf, circa 150 miliziani di Hamas sarebbero nascosti in una rete di tunnel. 

Libano, media: "Due morti e 7 feriti in raid dell'Idf nel sud e sud-est"

Nuovi attacchi delle forze armate israeliane in Libano: un drone ha colpito un auto tra le citta' di Shebaa e Rashaya al-Wadi, nel sud-est del Paese. Secondo l'Orient Le Jour, ci sarebbero due morti. Poco prima, sempre nel sud del Paese dei Cedri, un altro drone avrebbe colpito una macchina nella città di Bint Jbeil, ferendo sette persone, secondo quanto riferito dal ministero della Salute di Beirut. Ieri il ministero degli Esteri iraniano aveva condannato i "selvaggi" attacchi israeliani condotti contro obiettivi dell'alleato di Teheran, Hezbollah, e aveva esortato "l'Onu, la comunità internazionale e i Paesi della regione a contrastare la belligeranza di Israele". 

Iran all'Onu: "Gli Usa assumano responsabilità per gli attacchi israeliani"

L'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite ha esortato il Consiglio di Sicurezza a intervenire, dopo che giovedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "ha pubblicamente dichiarato di essere in gran parte responsabile degli attacchi israeliani di giugno contro l'Iran", secondo quanto riportato dalla Tv di Stato. "Dato che questa confessione criminale costituisce una prova chiara, giuridicamente rilevante e inconfutabile, che stabilisce la responsabilità internazionale e la colpevolezza degli Stati Uniti, gli Stati Uniti e Israele hanno la piena e congiunta responsabilità per la loro aggressione", ha dichiarato Saeed Iravani in una lettera alle Nazioni Unite ieri sera, sottolineando: "Ciò riafferma ulteriormente il diritto intrinseco dell'Iran a perseguire tutte le vie legali internazionali per ritenere gli Stati Uniti responsabili e chiedere un pieno risarcimento, incluso il risarcimento per la perdita di vite umane e proprietà in Iran, causata dall'attacco". 

Gaza, restituiti da Israele i corpi di 15 palestinesi

Fonti mediche di Gaza hanno fatto sapere di aver ricevuto da Israele i corpi di 15 palestinesi, come previsto nell'accordo di cessate il fuoco per ogni ostaggio ucciso riconsegnato da Hamas. Nella notte, il gruppo militante palestinese ha restituito il corpo del 61enne israelo-argentino Lior Rudaeff, ucciso il 7 ottobre 2023 in uno scontro a fuoco con la Jihad Islamica nel kibbutz di Nir Oz. 

Croce Rossa Gaza

©Ansa

Delpini: "Preoccupazione per i cristiani che lasciano la Terra Santa, sono elemento di pace"

Quello che può aiutare a ristabilire rapporti più sereni sia, "la ripresa ordinaria dei pellegrinaggi, la presenza di cristiani che sono elemento di pace anche per tutto quello che fanno, per le loro attività di carità, di scuola, di sanità: i cristiani curano tutti, accolgono tutti e quindi forse possono essere una presenza di riconciliazione. Le difficoltà della vita ordinaria inducono anche molti cristiani ad andarsene, quindi questo è un motivo di preoccupazione per il futuro di questa terra". Così l'Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, commentando, a margine di un evento organizzato dalla Caritas a Milano, il recente viaggio in Terra Santa con i vescovi della Lombardia. 

Delpini racconta del viaggio: "Il clima che abbiamo trovato a Gerusalemme è di grande serenità, sembrava una città in qualunque posto del mondo senza particolari segnali, almeno da quello che abbiamo visto noi, di inquietudine, di preoccupazione, mentre invece nella Cisgiordania abbiamo incontrato proprio grandi situazioni di povertà, grandi preoccupazioni per il futuro, grande inquietudine di fronte alle incursioni e ai comportamenti dei coloni", sottolinea. Infine l'auspicio: "L'auspicio dei Vescovi è che dalla tregua così un po' precaria e incerta si passi a una stabilità di rapporti sostenibili", conclude.

Wp: "Gli Usa scalzano Israele nella supervisione degli aiuti a Gaza"

Il Centro di coordinamento militare e civile (Cmcc), istituito dagli Usa a Kiryat Gat nel sud di Israele per sostenere l'attuazione del piano Trump, ha sostituito Israele nella supervisione dell'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il Washington Post. Un funzionario americano ha spiegato al giornale che gli israeliani sono ancora "parte del dialogo" ma che le decisioni saranno prese dal Centro, che di fatto sostituirà il Cogat, l'organismo dell'Idf responsabile delle attività civili nei territori palestinesi. Secondo fonti del Wp, questa mossa relega Israele a un ruolo secondario nel determinare come e quali aiuti umanitari possano entrare a Gaza. Dall'inizio del cessate il fuoco il 10 ottobre scorso, ricorda il Wp, gli aiuti all'enclave sono aumentati ma restano significativamente limitati da Israele. 

Media: "Israele tiene sotto terra detenuti palestinesi"

Israele detiene decine di palestinesi di Gaza isolati in una prigione sotterranea dove non vedono mai la luce del giorno, sono privati di cibo adeguato e non possono ricevere notizie delle loro famiglie o del mondo esterno. Lo riferisce un lungo reportage esclusivo del Guardian, secondo cui tra i detenuti ci sono almeno due civili trattenuti senza accusa nè processo: un infermiere e un giovane venditore di generi alimentari. Secondo gli avvocati del Comitato Pubblico contro la Tortura in Israele (Pcati) che rappresentano entrambi, i due uomini sono trattenuti nel complesso sotterraneo di Rakefet da gennaio e hanno parlato di percosse e violenze regolari, coerenti con le torture documentate in altri centri di detenzione israeliani. Il carcere di Rakefet fu aperto all'inizio degli anni '80 per ospitare una manciata di esponenti della criminalità organizzata più pericolosi in Israele, ma chiuse pochi anni dopo perchè ritenuto disumano. Il ministro della sicurezza di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, ne ha ordinato la riattivazione dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023. 

Media: "A Israele ruolo secondario nel monitoraggio della tregua"

Israele è relegata a un ruolo secondario nel Centro di Coordinamento Civile-Militare di Kiryat Gat, dove viene monitorato il cessate il fuoco a Gaza. Secondo quanto riferito da un funzionario israeliano al Times of Israel, gli Stati Uniti stanno assumendo il ruolo di principale decisore, anche sulle questioni relative all'ingresso e alla distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il "centro di coordinamento" guidato dall'esercito statunitense, incaricato di attuare il piano di pace del presidente Donald Trump nella Striscia di Gaza, sta sostituendo Israele nonostante fonti citate dal Washington Post parlino di gestione caotica e indecisa.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.

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Media, raid dell'Idf nel sud del Libano

Missili lanciati da droni israeliani hanno preso di mira un veicolo nei pressi di un ospedale nella zona di Bint Jbeil, nel Libano meridionale. Lo riporta l'agenzia di stampa libanese Nna. Secondo l'emittente libanese 'Al-Mayadeen', vicina a Hezbollah, "un drone ha colpito un bulldozer nel villaggio di Blida, nel sud del Paese". Inoltre, è stata segnalata la presenza di un drone che ha attaccato un veicolo a Bint Jbeil, nel Libano meridionale.

Idf, corpo dell'ostaggio restituito è di un israeliano-argentino

Il corpo di un ostaggio restituito ieri sera dai gruppi islamisti palestinesi a Gaza è stato identificato come quello dell'israeliano-argentino Lior Rudaeff. Lo annuncia l'esercito israeliano. L'israeliano-argentino Lior Rudaeff è stato ucciso il 7 ottobre 2023 a Nir Yitzhak mentre tentava di proteggere il kibbutz con altri quattro residenti. Aveva 61 anni. 

Identificato ostaggio consegnato a Israele dalla Jihad Islamica

E' stato identificato il corpo dell'ostaggio consegnato ieri da Israele dalla Jihad Islamica palestinese. Si tratta di Lior Rudaeff, come ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Rudaeff, 61 anni, vice coordinatore della sicurezza del kibbutz Nir Oz e membro della sua squadra di difesa civile, è stato ucciso mentre combatteva il 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato rapito dalla Jihad Islamica e portato nella Striscia di Gaza, ricorda il Times of Israel.

''Il governo israeliano condivide il profondo dolore della famiglia Rudaeff e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti", si legge in una nota dell'ufficio del premier israeliano. Il governo israeliano, si legge ancora, è "determinato, impegnato e sta lavorando instancabilmente" per riportare indietro i resti degli ultimi cinque ostaggi uccisi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza per la sepoltura, aggiungendo che Hamas è "tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituirli come parte dell'attuazione dell'accordo".

Abu Mazen vede Mattarella e Meloni: "L'Italia ci riconosca come Stato"

Il presidente della Palestina è stato ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato. Nel pomeriggio si è spostato a Palazzo Chigi per un faccia a faccia di un'ora con la premier. Ieri l’incontro in Vaticano con Papa Leone XIV, che ha a sua volta confermato come occorra "perseguire la prospettiva della soluzione a due Stati".

Abu Mazen vede Mattarella e Meloni: 'Italia ci riconosca come Stato'

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Israele, mandati d'arresto "ultima trovata pubblicitaria di Erdogan"

"Israele respinge fermamente e con disprezzo l'ultima trovata pubblicitaria del tiranno Erdogan". Lo scrive in un post su X il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, dopo che la procura di Istanbul ha emesso mandati di arresto contro Benjamin Netanyahu e alcuni suoi ministri con l'accusa di genocidio. Sa'ar ha ricordato che "recentemente la procura di Istanbul aveva orchestrato l'arresto del sindaco" della città "solo per aver osato candidarsi contro Erdogan". "Nella Turchia di Erdogan, la magistratura è da tempo diventata uno strumento per mettere a tacere i rivali politici e arrestare giornalisti, giudici e sindaci", ha denunciato il ministro.

Mandato d'arresto per Netanyahu dalla Turchia: "Genocidio"

La giustizia turca ha emesso mandati di arresto per "genocidio" contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e diversi funzionari israeliani, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. I mandati di arresto riguardano un totale di 37 sospetti, ha precisato la procura generale di Istanbul in un comunicato, senza tuttavia fornire un elenco completo.

Israele spinge per smantellare i tunnel di Hamas. VIDEO

Iran, accusa del complotto di uccidere l'inviato di Israele è una "grande bugia"

L'Ambasciata iraniana in Messico ha respinto le accuse di Stati Uniti e Israele secondo cui Teheran avrebbe complottato per assassinare l'ambasciatore israeliano nel paese latinoamericano, un complotto poi sventato. "Si tratta di un'invenzione mediatica, una grande menzogna, il cui obiettivo è danneggiare le relazioni amichevoli e storiche tra i due paesi, che respingiamo categoricamente", ha scritto l'Ambasciata iraniana in Messico su X. 

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