Gaza, attacco israeliano contro Hezbollah in sud Libano. Idf: Colpiti depositi di armi

L'Idf ha diramato degli avvisi di evacuazione inviati ai residenti di tre villaggi dell'area. Idf: "Colpiti depositi di armi e strutture di Hezbollah". Il corpo restituito a Israele è quello di Joshua Luito Mulal, rapito nel massacro del 7 ottobre: lo ha annunciato l'ufficio del premier israeliano. Gli Usa hanno presentato ai Paesi partner una bozza di risoluzione per il Consiglio di sicurezza dell'Onu sul sostegno del piano di pace di Trump per Gaza

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L'esercito israeliano ha annunciato di aver "completato una serie di attacchi contro infrastrutture terroristiche e depositi di armi della Forza Radwan nel Libano meridionale". L'Idf ha colpito "diversi depositi di armi" appartenenti all'unità di elite di Hezbollah "costruite nel centro di aree popolate da civili", spiega l'esercito.

Il corpo restituito a Israele è quello di Joshua Luito Mulal, originario della Tanzania, rapito nel massacro del 7 ottobre 2023. Lo ha  annunciato l'ufficio del premier israeliano. Rimangono ora nella Striscia di Gaza i corpi di sei ostaggi morti. 

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver dato istruzioni all'Idf di dichiarare l'area di confine tra Israele ed Egitto zona militare chiusa e di modificare le regole di ingaggio, alla luce della continua minaccia dei droni nella zona per il contrabbando di armi e droga. 

Gli Stati Uniti hanno presentato ai paesi partner una bozza di risoluzione per il Consiglio di sicurezza dell'Onu sul sostegno del piano di pace di Donald Trump per Gaza, che prevede il dispiegamento di una forza internazionale.

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Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO

500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF

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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

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Unifil: "Attacchi israeliani di oggi violano risoluzione"

"Oggi, le forze di peacekeeping dell'UNIFIL hanno osservato numerosi attacchi aerei israeliani a Tayr Dibbah, Taibe e Ayta al Jabal, all'interno della nostra area di operazioni nel Libano meridionale. Questi attacchi aerei costituiscono chiare violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza", scrive la missione Onu sul suo canale Telegram. "Si verificano mentre le Forze Armate libanesi stanno intraprendendo operazioni per controllare armi e infrastrutture non autorizzate nell'area del Litani meridionale. Qualsiasi azione militare, soprattutto di tale portata distruttiva, minaccia la sicurezza dei civili e mina i progressi compiuti verso una soluzione politica e diplomatica. Le forze di peacekeeping continuano a sostenere sia il Libano che Israele nell'attuazione della risoluzione 1701 e sono sul campo con i soldati libanesi, lavorando per ripristinare la stabilita' nel Libano meridionale". "Chiediamo a Israele di cessare immediatamente questi attacchi e tutte le violazioni della risoluzione 1701. Allo stesso modo, esortiamo gli attori libanesi ad astenersi da qualsiasi risposta che possa aggravare ulteriormente la situazione. Sia il Libano che Israele devono rispettare gli obblighi previsti dalla risoluzione 1701 e dall'intesa raggiunta a novembre, per evitare di mettere a repentaglio gli attuali progressi duramente conquistati".

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

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Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede

Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco

Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede

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Consiglio sicurezza revoca sanzioni a presidente Siria

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha revocato le sanzioni contro il presidente siriano ad interim Ahmad al-Sharaa, una decisione simbolica presa pochi giorni prima della sua storica visita alla Casa Bianca. La risoluzione, redatta dagli Stati Uniti e adottata con 14 voti favorevoli e 1 contrario, rimuove Ahmad al-Sharaa e il suo Ministro degli Interni Anas Khattab dalla lista delle sanzioni contro individui e gruppi legati allo Stato Islamico e ad al-Qaeda, soggetti a divieto di viaggio, congelamento dei beni e embargo sulle armi.

Kazakistan: "Adesione ad Accordi Abramo naturale e logica"

Il governo del Kazakistan ha confermato la prossima adesione del Paese agli Accordi di Abramo, che rappresenta "una continuazione naturale e logica" della propria politica estera, fondata "sul dialogo, sul rispetto reciproco e sulla stabilità regionale". La decisione è puramente simbolica, visto che il Kazakistan mantiene già da tempo relazioni diplomatiche con Israele.

Hamas: "Attacchi Israele in Libano sono crimine di guerra"

Hamas afferma che gli attacchi israeliani nel Libano meridionale hanno preso di mira civili disarmati e costituiscono un crimine di guerra. In una dichiarazione condivisa su Telegram, il leader di Hamas, Ali Baraka, ha espresso la "piena solidarietà" di Hamas al Libano, "invitando all'unità per affrontare l'aggressione e porre fine ai crimini dell'occupazione contro i civili". Baraka ha esortato le Nazioni Unite, nonché i Paesi arabi e musulmani, a chiamare a rispondere i leader israeliani delle loro azioni e a fermare gli attacchi di Tel Aviv.

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

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Vienna: "Arsenale legato ad Hamas per colpire in Europa" (2)

La Direzione per la Sicurezza dello Stato e l'Intelligence (DSN) - si legge nella nota del ministero sul suo sito - "sta conducendo da diverse settimane indagini approfondite e coordinate a livello internazionale su un'organizzazione terroristica attiva a livello globale con legami con Hamas. L'indagine ha portato al sospetto che un gruppo abbia introdotto armi in Austria per accumularle in vista di potenziali attacchi terroristici in Europa. Secondo lo stato attuale delle indagini, i principali obiettivi di questi attacchi erano istituzioni israeliane o ebraiche in Europa". "Nell'ambito di un'indagine internazionale, un cittadino britannico di 39 anni è stato identificato come sospettato. Si sospetta che abbia stretti legami con il nascondiglio di armi e con il gruppo europeo" ed è stato fermato "a Londra il 3 novembre". "Questo caso dimostra ancora una volta che la Direzione dei Servizi di Informazione per la Sicurezza dello Stato dispone di eccellenti reti internazionali e intraprende azioni decisive contro ogni forma di estremismo. La missione è chiara: tolleranza zero per i terroristi", ha sottolineato il ministro degli Interni Gerhard Karner mentre per il segretario di Stato Jörg Leichtfried "l'azione dedita e il meticoloso lavoro investigativo del DSN hanno contribuito in modo decisivo al ritrovamento di queste armi, un forte segno della loro professionalità e del loro impegno per la sicurezza dei nostri concittadini".

Vienna: "Arsenale legato ad Hamas per colpire in Europa"

E' stato trovato "un deposito di armi in un locale a Vienna" che si "ritiene appartenere alle operazioni estere di Hamas". E si sospetta che le armi siano state "introdotte in vista di potenziali attacchi terroristici in Europa" contro "istituzioni israeliane o ebraiche". Lo riporta, in una nota, il ministero dell'Interno austriaco. "Cinque pistole e dieci caricatori sono stati trovati in una valigia e immediatamente sequestrati", precisa, sottolineando che le indagini durate diverse settimane su un'organizzazione terroristica globale legata ad Hamas hanno portato anche all'arresto a Londra di un 39enne britannico.

Witkoff: "Oggi un altro Paese negli accordi di Abramo" (2)

"Stasera torno a Washington perché annunceremo che un altro Paese si unisce agli Accordi di Abramo", ha detto Witkoff durante una tavola rotonda a Miami. L'inviato di Donald Trump si è rifiutato di precisare di quale Paese si parli, ma secondo Axios e l'emittente israeliana Canale 12 si tratterebbe del Kazakistan, che ha già relazioni diplomatiche con Israele. Stando a un funzionario americano di alto grado citato da Axios, l'obiettivo è dare nuovo slancio agli Accordi di Abramo che nel 2020 portarono alla normalizzazione delle relazioni tra Israele e alcuni Paesi arabi, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan. Ad Axios le fonti Usa hanno precisato che dovrebbe essere il leader kazako, Kassym-Jomart Tokayev, ad annunciare - durante un incontro nelle prossime ore alla Casa Bianca con Donald Trump - la volontà del Kazakistan di aderire agli Accordi di Abramo.

Trump invita 20 ostaggi liberati alla Casa Bianca

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invitato tutti i 20 ostaggi israeliani liberati dalla prigionia di Hamas in seguito al recente accordo, a visitare la Casa Bianca. Un alto funzionario della Casa Bianca lo ha confermato, sottolineando che l'incontro è previsto per il 20 novembre, tra due settimane. Dopo la visita a Washington, i sopravvissuti agli ostaggi dovrebbero incontrare a Miami Steve Witkoff, l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente.

Witkoff in Israele nel fine settimana per funerali ostaggio israelo-americano

L'inviato speciale statunitense Steve Witkoff ha annunciato che "probabilmente" si recherà in Israele nel fine settimana per assistere ai funerali dell'ostaggio israelo-americano Itay Chen, restituito da Hamas a inizio settimana. Lo riporta il Times of Israel.

Libano, presidente Aoun: "Israele non vuole soluzione negoziata"

Il presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, ha duramente criticato l'ondata di attacchi israeliani di questo pomeriggio nel sud del paese. Si è trattato di "un crimine" e di una violazione del diritto internazionale umanitario. "Ogni volta che il Libano ha dimostrato la sua apertura a un approccio negoziale pacifico per risolvere le questioni in sospeso con Israele, quest'ultimo ha intensificato la sua aggressione contro la sovranità libanese, mostrando il suo disprezzo per la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza e moltiplicando le violazioni dei suoi impegni in base all'accordo sulla cessazione delle ostilita'", ha dichiarato a quanto riferito dal quotidiano L'Orient-le Jour. "E' passato quasi un anno da quandoè entrato in vigore il cessate il fuoco e durante questo periodo Israele non ha risparmiato alcuno sforzo per mostrare il suo rifiuto di qualsiasi soluzione negoziata tra i due paesi", ha aggiunto, "messaggio ricevuto".

Bozza Usa a Onu, 20mila soldati per stabilizzazione Gaza

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite discuterà nelle prossime ore la risoluzione redatta dagli Stati Uniti sul piano di pace per Gaza del presidente Donald Trump; il testo prevede, tra l'altro, l'impiego di una forza militare neutrale formata da ventimila soldati. E' quanto ha dichiarato alla Reuters un funzionario del governo americano. Mercoledì sera gli Stati Uniti hanno formalmente fatto circolare la bozza della risoluzione tra i quindici membri del Consiglio. Washington assicura di aver già ottenuto il sostegno di Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Turchia ed Emirati Arabi Uniti, ma affinché la risoluzione sia approvata servono almeno nove voti favorevoli e nessun veto dei membri permanenti: Russia, Cina, Francia e Regno Unito, oltre agli Stati Uniti. La proposta americana prevede un'amministrazione transitoria chiamata Board of Peace e la formazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione a Gaza, con il potere di "usare tutti i mezzi necessari", una formula che implica anche l'uso della forza, per adempiere al proprio mandato. Trump ha escluso l'invio di soldati americani, ma è in contatto con Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Qatar, Turchia e Azerbaigian cui ha chiesto un contributo in termini di soldati. Il compito della forza di pace sarà di proteggere i civili e le operazioni umanitarie, e garantire la sicurezza delle aree di confine insieme con Israele, l'Egitto e una "nuova forza di polizia palestinese addestrata e verificata". I militari avranno l'autorità di disarmare i miliziani palestinesi, anche se, secondo le fonti citate da Reuters, gli Stati Uniti si aspettano che Hamas "rispetti la propria parte dell'accordo" e deponga le armi.

Witkoff: "Oggi un altro Paese negli accordi di Abramo"

Un nuovo paese normalizzerà oggi le sue relazioni con Israele nell'ambito degli Accordi di Abramo, un processo avviato da Donald Trump durante il suo primo mandato: lo ha dichiarato l'inviato speciale americano Steve Witkoff. "Torno a Washington stasera perché annunceremo che un altro paese si unisce agli Accordi di Abramo", ha detto durante una tavola rotonda a Miami, rifiutandosi di rivelare di quale Stato si tratti. Secondo Axios, potrebbe essere il Kazakistan, il cui presidente Kassym-Jomart Tokayev incontrera' in serata Trump alla Casa Bianca.

Idf, in Libano colpiti depositi di armi e strutture di Hezbollah

L'esercito israeliano ha annunciato di aver "completato una serie di attacchi contro infrastrutture terroristiche e depositi di armi della Forza Radwan nel Libano meridionale". L'Idf ha colpito "diversi depositi di armi" appartenenti all'unità di elite di Hezbollah "costruite nel centro di aree popolate da civili", spiega l'esercito su Telegram, accusando la milizia filo-Iran di "usare cinicamente i civili libanesi come scudi umani".

Media Israele: Kazakistan si unirà a Accordi Abramo

Sarebbe il Kazakistan il Paese che nelle prossime ore aderirà agli Accordi di Abramo. Lo riferisce l'emittente israeliana Canale 12, evidenziando che l'annuncio dovrebbe avvenire alla Casa Bianca durante un incontro tra il presidente, Donald Trump, ed il suo omologo kazako, Kassym-Jomart Tokayev.  Quest'ultimo si trova a Washington per un vertice tra il tycoon ed i leader dei cinque Paesi musulmani dell'Asia centrale. Secondo un funzionario americano citato da Canale 12, prima del vertice Tokayev ha contattato la Casa Bianca ed espresso il desiderio di far aderire il Kazakistan agli Accordi, che prevedono la normalizzazione dei rapporti con Israele. Sempre stando alla tv israeliana, durante l'incontro Trump e Tokayev avranno una telefonata con il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e annunceranno l'intenzione del Kazakistan di aderire agli Accordi.

19 pazienti pediatrici da Gaza in ospedali toscani

Diciannove pazienti pediatrici, provenienti da Gaza, accompagnati da 93 familiari e caregiver, per un totale complessivo di 112 persone, saranno curati in Toscana. Si è conclusa una nuova missione umanitaria di evacuazione sanitaria organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile Toscana, con il supporto dell'Aeronautica Militare e delle Regioni. Alla missione ha partecipato, per la Protezione civile della Regione Toscana, una delegazione composta da Giovanni Massini, direttore della direzione difesa del suolo e Protezione civile, dalla delegata del presidente, già assessora alla Protezione civile, Monia Monni, e dalla Responsabile della funzione sanità di Protezione civile regionale, Alessia Mugnai Poggesi. Per il trasferimento dei pazienti sono stati impiegati tre vettori dell'Aeronautica Militare: due C130J-30 e un Boeing KC-767. Tra i pazienti, 12 erano in barella, di cui 2 in condizioni di criticità elevata e 9 in condizioni di criticità media. Le persone evacuate sono state distribuite presso diverse strutture ospedaliere.

'Forza a Gaza lavorerà con Israele-Egitto e polizia palestinese'

La bozza di risoluzione per Gaza all'esame del Consiglio di sicurezza dell'Onu prevede che la Forza internazionale di stabilizzazione (Isf) prevista dal piano Trump collaborerà con Israele ed Egitto "insieme alla forza di polizia palestinese" che sarà "addestrata e verificata", per "contribuire a proteggere le aree di confine", "stabilizzare" la situazione di sicurezza a Gaza "garantendo il disarmo della Striscia, compresa la distruzione delle infrastrutture militari, terroristiche e offensive e impedendone la riabilitazione, nonché il disarmo permanente dei gruppi armati non statali", come Hamas. Lo riferisce la testata Israel Hayom, citando l'articolo 7 del testo che ha visionato. Lo stesso giornale filogovernativo israeliano riferisce che, all'articolo 6, la bozza stabilisce che a Gaza sarà istituita una "governance transitoria" sotto la supervisione di "un comitato palestinese tecnocratico e apolitico", composto da "palestinesi qualificati provenienti dalla Striscia" e "posto sotto l'egida della Lega Araba". 

Media Libano, nuova ondata di attacchi israeliani nel sud

L'Idf ha colpito per la quinta volta oggi nel sud del Libano, prendendo di mira un edificio nel villaggio di Dounine, situato vicino a una postazione dell'esercito libanese. Lo riferiscono i media libanesi, secondo cui l'attacco fa seguito a una serie di bombardamenti e agli avvisi di evacuazione eccezionali diffusi nelle ore precedenti. A causa della tensione, diverse scuole nelle città di Nabatieh e Tiro resteranno chiuse domani.

M.O.: polizia fa irruzione in uffici Procura militare

La polizia israeliana ha fatto irruzione negli uffici della procura militare. Lo riferisce il quotidiano "Israel Hayom". La polizia ha perquisito gli uffici della procura militare e ha confiscato documenti.

Media, in Libano domani scuole chiuse nel sud

Niente lezioni domani in alcune scuole di aree del sud del Libano dove gli istituti avrebbero dovuto aprire ma che invece resteranno chiusi dopo i nuovi raid israeliani contro obiettivi di Hezbollah. A riferirne sono i media locali, secondo cui resteranno vuote le aule nella maggior parte degli istituti privati della regione di Nabatiye così come in due sedi universitarie nel sud del Paese dei Cedri.

Tesoro Usa: sanzionati individui legati a finanziamenti iraniani per Hezbollah

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nuove sanzioni contro individui coinvolti nell'ultimo anno nel trasferimento di decine di milioni di dollari dall'Iran a Hezbollah, attraverso società di cambio e il sistema economico  libanese. L'Ufficio per il controllo dei beni esteri (Ofac) ha dichiarato che "mescolare il finanziamento del terrorismo con il commercio legittimo" mina la stabilità e l'integrità del sistema finanziario del Libano. Secondo Washington, i fondi servono al gruppo sciita per sostenere le proprie forze paramilitari, ricostruire infrastrutture terroristiche e ostacolare gli sforzi del governo libanese per riaffermare la propria sovranità su tutto il territorio nazionale. 

"Il Libano ha l'opportunità di essere libero, prospero e sicuro, ma ciò potrà accadere solo se Hezbollah sarà completamente disarmato e isolato dal controllo e dai finanziamenti iraniani - ha dichiarato il sottosegretario al Tesoro per l'Intelligence finanziaria e la lotta al terorrismo, John K. Hurley - Lavoreremo con i nostri partner libanesi per costruire un'economia resiliente che metta al centro gli interessi di tutti i cittadini". 

Netanyahu: non chiediamo permesso a Usa per agire

Benjamin Netanyahu è tornato a rivendicare libertà di azione nei fronti degli Stati Uniti. "Non chiediamo ai nostri amici americani il permesso di muoverci, li informiamo solo dei nostri passi", ha assicurato il premier israeliano citato da al Jazeera. "Noi e gli Stati Uniti siamo paesi indipendenti legati da una partnership, non siamo subordinati", ha insistito. 

Media, 'Unrwa esclusa dalla bozza della risoluzione Onu su Gaza'

L'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) non è citata tra le organizzazioni a cui verrà affidata l'assistenza durante la ricostruzione di Gaza nella bozza della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul piano di pace per la Striscia: lo indica la testata filogovernativa israeliana Israel Hayom, sostenendo di aver avuto accesso in esclusiva alla bozza. L'articolo di riferimento, il numero 3, si limiterebbe a citare "organizzazioni cooperanti tra cui le Nazioni Unite, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa" e a precisare "tale assistenza sarà utilizzata esclusivamente per scopi pacifici e non dirottata da gruppi armati; qualsiasi organizzazione che ne abbia fatto un uso improprio sarà considerata non idonea a fornire assistenza, né ora né in futuro", secondo Hayom. 

Netanyahu: a Gaza come in Libano ci difenderemo

Israele si è difeso e continuera' a difendersi ovunque veda nemici. Lo ha ribadito il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riporta al Jazeera. "Ci difendiamo. Decidiamo dove sta il pericolo e lo affrontiamo, che sia lungo la linea gialla a Gaza o come facciamo in Libano", ha spiegato. L'Idf ha lanciato oggi un'ondata di attacchi su diversi villaggi nel sud del Libano.

Cirio: bimbo di 6 mesi da Gaza a Torino per cure urgenti

Un bimbo di sei mesi è arrivato all'ospedale Regina Margherita di Torino con la sua famiglia dove riceverà le cure urgenti di cui ha bisogno. Lo ha reso noto sulle sue pagine social il governatore del Piemonte Alberto Cirio che sottolinea come la famiglia è arrivata in Italia grazie al programma del ministero degli Esteri "Food for Gaza" e al coordinamento della Maxi Emergenza del Piemonte. Il piccolo "è stato accolto nella nostra Isola Margherita dell'ospedale Regina Margherita di Torino, dove riceverà le cure di cui ha urgente bisogno grazie alla qualità e alla professionalità delle donne e degli uomini del nostro sistema sanitario - ha scritto Cirio -. Il Piemonte ancora una volta dimostra la propria umanità e capacità di accogliere, offrendo assistenza e speranza a chi soffre. Un grazie sentito ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario che ogni giorno, con competenza e cuore, rendono concreta la solidarietà della nostra terra". 

Mo: altri 3 bimbi Gaza accolti in Lombardia per cure, totale sale a 28

Due bimbe di 3 e 5 anni e un bimbo di 6. Sono i piccoli pazienti di Gaza arrivati ieri sera all'aeroporto di Milano Linate, a bordo di un velivolo Boeing 767 dell'Aeronautica militare proveniente da Eilat, e accolti in Lombardia per le cure. Con loro le famiglie: in totale 17 persone, oltre a un altro bambino destinato all'ospedale Regina Margherita di Torino. Ad accoglierli sulla pista i team sanitari dell'Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu), che hanno effettuato una prima valutazione clinica sottobordo e predisposto il trasferimento immediato verso le strutture più indicate per assicurare ai piccoli trattamenti tempestivi e mirati. Nel dettaglio, la bambina di 3 anni sarà curata per una cardiopatia all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; un'altra di 5 anni, con una ferita da esplosione, è stata accolta dall'ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano; il bambino di 6 anni è stato trasferito all'ospedale del Ponte di Varese per il trattamento di una patologia addominale. 

Con questo arrivo, salgono a 28 i bambini presi in carico dalla Lombardia dall'inizio dell'anno, insieme a 86 familiari, grazie a un lavoro di rete che coinvolge presidenza del Consiglio dei ministri, ministeri della Difesa, Interno e Affari esteri, dipartimento della Protezione civile, Regione Lombardia, Areu e le strutture ospedaliere regionali, in collaborazione con la Cross di Pistoia per l'attivazione delle missioni Medevac (Medical Evacuation). Le prefetture lombarde sono coinvolte nei percorsi di regolarizzazione e riconoscimento dello status giuridico delle persone assistite.

Nuovo avviso dell'Idf per raid imminenti nel sud del Libano

L'Idf ha emanato su X un nuovo avviso per attacchi imminenti in una quarta località del sud del Libano, invitando i residenti di Zawtar al-Sharqiyah ad allontanarsi "immediatamente" dagli edifici segnalati e ritenuti "infrastrutture militari" di Hezbollah. In precedenza, il portavoce dell'esercito israeliano in lingua araba aveva lanciato gli stessi avvertimenti per le cittadine di Taybeh, Tayr Debba e Aita al-Jabal, colpite poco dopo da raid dell'aviazione israeliana. 

Idf, al via raid contro Hezbollah nel sud del Libano

L'Idf ha annunciato di aver avviato una serie di attacchi contro obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano, a seguito degli avvisi di evacuazione inviati ai residenti di tre villaggi dell'area. Secondo fonti libanesi, i raid hanno colpito un edificio nel villaggio di Aita al-Jabal e un altro nel villaggio di Tir Dabba. Secondo il media libanese L'Orient Le Jour, l'Idf ha compiuto un raid aereo anche sulla località di Taybeh per la quale, come per le altre due, l'esercito israeliano aveva emanato poco fa un avviso di evacuazione ai residenti.

Idf ordina evacuazioni nel sud Libano, attacchi imminenti

L'Idf ha avvertito i residenti di due villaggi del sud del Libano, Taybeh e Tayr Debba, di imminenti attacchi contro "le infrastrutture militari terroristiche di Hezbollah" per contrastare i tentativi della milizia libanese di "ricostruire le sue attività nella zona".  L'avviso, pubblicato dal portavoce militare in lingua araba e corredato di mappe, invita i residenti degli edifici segnalati "utilizzati da Hezbollah" ad "evacuarli immediatamente e allontanarsi di almeno 500 metri" per evitare rischi alla propria sicurezza.

Libano: almeno un morto e tre feriti in attacco Idf nel sud

Almeno una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite in una serie di bombardamenti israeliani nel sud del Libano. Lo ha comunicato in una nota il Centro operativo di emergenza del ministero della Salute libanese. "Gli attacchi del nemico israeliano sulla città di Toura, nel distretto di Tiro, hanno causato la morte di un cittadino e il ferimento di altri tre, secondo il bilancio iniziale", è stato spiegato. L'Idf ha confermato. Le forze israeliane "hanno preso di mira sabotatori che operavano all'interno di un'infrastruttura appartenente all'unità di costruzione del gruppo terroristico Hezbollah", ha reso noto sui suoi canali social. 

Al Meyer arrivata un'altra bambina palestinese

L’ospedale pediatrico Meyer di Firenze torna ad accogliere una bambina originaria di Gaza, con la famiglia. La piccola, arrivata la notte scorsa, ha sette anni e dovrà essere curata per gli esiti di una sindrome di Guillain-Barré, una malattia neurologica rara in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i nervi periferici, causando debolezza muscolare progressiva. Dopo una valutazione delle sue condizioni, la paziente è stata ricoverata in pediatria. La piccola è stata presa in carico da un’equipe del Meyer (composta da Simone Pancani, coordinatore delle attività umanitarie del pediatrico fiorentino e Zaccaria Ricci, responsabile dell’Anestesia e rianimazione dell’ospedale ed Elena Albano, infermiera della rianimazione), partita nell’ambito di una missione della Protezione civile che ha attivato una Medevac (Medical evacuation), il servizio di trasporto di persone ferite o con necessità di cure mediche. Poi, dopo un’attenta valutazione delle sue condizioni generali, si è deciso di farle proseguire il viaggio a bordo di un aereo di linea. L’arrivo a destinazione è stato reso possibile dalla Cross e dalla Prefettura di Firenze. Come accaduto in occasione degli altri corridoi umanitari, il Meyer si è attivato per accogliere la piccola e la famiglia: ad attenderli, come sempre, c’erano anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per agevolare la comunicazione con i medici. “L’eccellenza della sanità toscana – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - si mette a disposizione, come sempre, di chi nel proprio paese non può ricevere cure adeguate. Non importa se si tratti di una guerra, di un cataclisma naturale o di altro ad impedirlo. La Toscana è pronta ad allargare ogni volta le proprie braccia. Lo fa da sempre con progetti di cooperazione sanitaria internazionale e continueremo a farlo, ispirati da equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze che sono alla base della sanità pubblica in cui crediamo”.

Media: Usa pronti a stabilire presenza in base aerea a Damasco

Gli Stati Uniti si stanno preparando a stabilire una presenza militare in una base aerea a Damasco per contribuire a rendere operativo un patto di sicurezza che Washington sta mediando tra Siria e Israele. Lo scrive Reuters online citando sei fonti a conoscenza della questione. I piani statunitensi per la presenza nella capitale siriana, di cui non si era a conoscenza in precedenza, rappresenterebbero un segnale del riallineamento strategico della Siria con gli Stati Uniti dopo la caduta di Bashar al-Assad. E giungono alla vigilia della visita di Ahmed al-Sharaa alla Casa Bianca lunedì, la prima di questo tipo di un capo di stato siriano. La base si trova alle porte di alcune zone della Siria meridionale che dovrebbero costituire una zona demilitarizzata nell'ambito di un patto di non aggressione tra Israele e Siria, mediato dall'amministrazione Trump. Reuters ha parlato con sei fonti a conoscenza dei preparativi alla base, tra cui due funzionari occidentali e un funzionario della difesa siriano, che hanno confermato l'intenzione degli Stati Uniti di utilizzare la base per monitorare un potenziale accordo tra Israele e Siria. Washington lavora da mesi per raggiungere un patto di sicurezza tra i due Paesi nemici di lunga data. Una fonte siriana a conoscenza dei colloqui ha dichiarato a Reuters che gli Usa stanno esercitando pressioni su Damasco affinché raggiungesse un accordo prima della fine dell'anno, e possibilmente prima della visita di Sharaa a Washington. Non è stato immediatamente chiaro quando il personale militare statunitense sarebbe stato inviato alla base. Gli Stati Uniti hanno già truppe di stanza nella Siria nord-orientale, nell'ambito di un impegno decennale per supportare una forza a guida curda nella lotta contro lo Stato Islamico. Ad aprile, il Pentagono ha dichiarato che avrebbe dimezzato il numero di truppe presenti, portandole a 1.000. La Siria è pronta ad aderire alla coalizione globale anti-Isis guidata dagli Stati Uniti, affermano funzionari statunitensi e siriani. 

Media: crolla edificio a Gaza City, persone sotto le macerie

L'agenzia di soccorso d'emergenza di Gaza ha dichiarato di aver inviato squadre sul luogo del crollo di un edificio nel quartiere di Daraj a Gaza City. "Ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie", ha dichiarato la protezione civile. Lo rende noto Al-Jazeera.    Sono stati emessi, per i palestinesi che tornano nelle zone settentrionali di Gaza pesantemente bombardate, avvisi sulle case danneggiate e distrutte dopo due anni di guerra israeliana.

Il Papa vede Abu Mazen: "Serve soluzione due Stati"

l Papa ha ricevuto in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, Mahmoud Abbas, presidente dello Stato di Palestina, in concomitanza con il decimo anniversario dell'Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina (26 giugno 2015). "Durante il cordiale colloquio, è stata constatata l'urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile a Gaza e di porre termine al conflitto, perseguendo la prospettiva della soluzione a due Stati", riferisce la Santa Sede.

Mahmoud Abbas è arrivato in Vaticano

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas è arrivato in Vaticano dove alle 10.30 sarà ricevuto dal Papa.

Israele non partecipa con delegazione alla Cop30 in Brasile

Il ministero per la Protezione Ambientale israeliano annuncia che, a differenza dell'anno scorso, non ci saranno né un padiglione israeliano né una delegazione alla Cop30 di Belém, in Brasile.    La decisione è dovuta "allo stanziamento di risorse derivante dalla guerra in corso e dalla campagna diplomatica", afferma il ministero citato dal Times of Israel. Solo due funzionari del ministero parteciperanno all'evento di quest'anno, che si terrà dal 10 al 21 novembre a Belém.

Israele: "Confine Egitto zona militare per traffico armi"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver dato istruzioni all'Idf di dichiarare l'area di confine tra Israele ed Egitto zona militare chiusa e di modificare le regole di ingaggio, alla luce della continua minaccia dei droni nella zona per il contrabbando di armi e droga. Lo riporta il Times of Israel.     Ieri, il capo di Stato maggiore dell'Idf Eyal Zamir ha dato istruzioni all'esercito di concentrare sforzi e risorse per contrastare la minaccia. Katz ha anche tenuto ieri un incontro con le Idf, la polizia e i funzionari dello Shin Bet sulla questione.

Hezbollah: "Non negoziamo con Israele, difenderci nostro diritto"

Hezbollah ha affermato di avere il diritto di difendersi da Israele e ha respinto la prospettiva di qualsiasi negoziato politico tra il Libano e il suo vicino meridionale. La dichiarazione è arrivata dopo che Israele ha avvertito che potrebbe intensificare le operazioni in Libano contro Hezbollah, con il primo ministro Benyamin Netanyahu che lo accusa di riarmo. "Riaffermiamo il nostro legittimo diritto... a difenderci da un nemico che impone la guerra al nostro Paese e non cessa i suoi attacchi", ha affermato Hezbollah, respingendo "qualsiasi negoziato politico" tra Libano e Israele.

Media: "Idf pronta a eventuale offensiva contro Hezbollah"

Israele si starebbe preparando all'eventualità di essere chiamato a un altro round di scontri contro Hezbollah in Libano. Lo scrive Channel 12, ricordando come ieri, a quanto risulta loro, l'esercito si stesse preparando a un'azione in Libano con l'obiettivo di indebolire l'organizzazione terroristica e indurla, insieme al governo libanese, a firmare un accordo stabile con Israele. Le Idf si stanno preparando all'eventualità di entrare presto in combattimento. "Esistono già dei piani" hanno dichiarato alti funzionari israeliani prima della riunione del Gabinetto politico di sicurezza prevista oggi alle 18, le 17 italiane.    Sempre secondo la testata israeliana, la nuova mossa è stata elaborata in dialogo e coordinamento con gli Stati Uniti. Gli americani hanno trasmesso un messaggio chiaro ai libanesi: raggiungere un accordo e disarmare Hezbollah. Senza una soluzione del genere, gli Stati Uniti sosterrebbero un'azione militare israeliana. Solo una settimana fa, l'inviato statunitense Tom Barak aveva chiarito: "Il Libano non ha tempo, deve disarmarsi rapidamente".

Abu Mazen atteso dal Papa, alte misure di sicurezza in Vaticano

Il presidente palestinese Abu Mazen è atteso in Vaticano per l'udienza con Papa Leone XIV. Alte le misure di sicurezza: sono stati già chiusi molti accessi a via della Conciliazione e intorno al Vaticano. I pellegrini continuano tuttavia il loro pellegrinaggio alla Porta Santa della basilica di San Pietro attraverso percorsi dedicati.

Il Papa: "Anche in Europa echi guerra, promuovere il dialogo"

"In alcune parti d'Europa" molte comunità cristiane "si sentono sempre più in minoranza". Lo ha detto il Papa nell'udienza al Comitato congiunto del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa, del Consiglio ecumenico delle Chiese e ai rappresentanti delle Chiese cristiane d'Europa, firmatari della Charta Oecumenica.     "Inoltre, la situazione attuale include nuove generazioni e popoli appena arrivati - ha aggiunto Leone - ;;con storie ed espressioni culturali molto varianti. Ci sono, quindi, molte nuove voci da ascoltare e storie che devono essere accolte attraverso incontri quotidiani e relazioni più strette, per non parlare dell'urgenza di promuovere il dialogo, la concordia e la fraternità in mezzo al frastuono della violenza e della guerra, i cui echi si sentono in tutto il continente"

Mo, Francesca Albanese e Greta Thunberg a Genova il 28 novembre

La relatrice speciale dell'Onu sui territori occupati della Palestina  Francesca Albanese sarà a Genova il 28 novembre per lo sciopero generale  indetto dai portuali, dai sindacati che lo sostengono e dalla Global  Sumud Flottilla, con manifestazioni che si terranno a Genova e a Roma il  28 e il 29 novembre. Lo ha annunciato la stessa Albanese in un video.  Era già stata annunciata anche la presenza dell'attivista svedese Greta  Thunberg, a Genova insieme ad Albanese il 28 novembre.

Israele: corpo restituito è studente tanzaniano rapito il 7/10

Il corpo restituito a Israele ieri sera è quello di Joshua Luito Mulal, originario della Tanzania, rapito nel massacro del 7 ottobre 2023. Lo ha annunciato l'ufficio del premier israeliano, aggiungendo che rappresentanti dell'Idf e del ministero degli Esteri hanno informato la famiglia dopo che l'Istituto Nazionale di Medicina Legale ha completato il processo di identificazione. Lo riporta Ynet. Mollel, cittadino della Tanzania di 21 anni, era uno studente di  agronomia arrivato in Israele per un programma di formazione agricola al  campus di Ibim. Secondo l'Idf, è stato ucciso dal gruppo terroristico  Hamas il 7 ottobre 2023 e il suo corpo portato nella Striscia di Gaza.  E' stato rapito dal kibbutz Nahal Oz, dove lavorava, e la sua morte è  stata ufficialmente accertata il 13 dicembre 2023. Lascia i genitori,  tre sorelle e un fratello. L'Idf ha espresso profonde condoglianze alla  famiglia e ha ribadito il proprio impegno a riportare in Israele tutti  gli ostaggi deceduti per consentire una sepoltura dignitosa, chiedendo a  Hamas di rispettare gli impegni assunti e di restituire i corpi ancora  trattenuti nella Striscia.

Katz: "Confine Israele-Egitto zona militare chiusa, Idf può colpire"

Il ministro della Difesa di Israele Israel Katz ha ordinato alle Idf di  trasformare l'area al confine con l'Egitto in ''una zona militare  chiusa'' e ha ''modificato le regole di ingaggio'' consentendo così ai  militari di sparare a qualsiasi soggetto non autorizzato tenti di  entrare nel Paese. Le Idf, ha spiegato Katz, sono quindi autorizzate a  "colpire qualsiasi oggetto o persona non autorizzata che si infiltri  nell'area'' e quindi a limitare le azioni degli ''operatori di droni e i  contrabbandieri". Katz ha  quindi affermato che il capo del servizio di sicurezza Shin Bet, David  Zini, lavorerà per classificare il contrabbando tramite droni oltre  confine come una "minaccia terroristica". In una nota, il ministro della  Difesa israeliano ha dichiarato che "il contrabbando di armi tramite  droni fa parte della guerra a Gaza e ha lo scopo di armare i nostri  nemici. Dobbiamo prendere tutte le misure necessarie per fermarlo".

Hamas: incontro con capo dell'intelligence turca, focus su tregua

Una delegazione di alti esponenti di Hamas, guidata dal capo negoziatore  Khalil al-Hayya, ha incontrato ieri a Istanbul Ibrahim Kalin, capo  dell'intelligence turca. Lo rende noto Hamas spiegando che al centro  dell''incontro c'è stato il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, con  "la continuazione degli attacchi e delle sparatorie nelle aree  controllate dalle forze di occupazione, la chiusura dei valichi e la  necessità di ricostruire le infrastrutture di Gaza: fognature, strade ed  elettricità". La delegazione  di Hamas, si legge in una nota, durante l'incontro con Kalin ha  sottolineato il proprio impegno nell'attuazione dell'accordo di cessate  il fuoco, compreso il trasferimento dell'amministrazione di Gaza a un  comitato palestinese indipendente.

Rocca: “Da Regione Lazio 2,1 milioni per crisi umanitaria a Gaza e Cisgiordania”

“Come Regione Lazio a luglio abbiamo stanziato due milioni e centomila  mila euro per questa crisi umanitaria. Un milione e centomila va in  collaborazione con l’Oms per la crisi umanitaria a Gaza, ricostruiremo  un centro per le donne operate al seno e in Cisgiordania lavoreremo  insieme con il ministero degli Esteri sulle cliniche mobili, sul  sostegno psicologico soprattutto per i più giovani". Queste le parole di  Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ad Agorà Rai Tre  condotto da Roberto Inciocchi.

Mo, dal Papa questa mattina il presidente palestinese Mahmoud Abbas

Il Papa stamani riceve il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Il faccia a faccia nel Palazzo Apostolico alle 10.30.

Media: "15enne ucciso da militari israeliani vicino a Jenin"

Un ragazzino è stato ucciso dalle forze israeliane nella città di Ya'bad, a ovest di Jenin, in Cisgiordania, stamattina presto. Lo afferma l'agenzia palestinese Wafa. Il ministero della Salute ha dichiarato che l'Autorità Generale per gli Affari Civili li ha informati della morte del quindicenne Murad Fawzi Abu Seifen, colpito dalle forze israeliane, aggiungendo che il suo corpo è trattenuto dalle autorità israeliane.    Fonti locali hanno riferito a Wafa che le forze israeliane avrebbero preso d'assalto la città di Ya'bad ieri sera e avrebbero aperto il fuoco su Abu Seifen in una delle strade della città, colpendolo con quattro proiettili. Avrebbero inoltre impedito alle ambulanze di raggiungerlo e lo hanno lasciato morire dissanguato prima di sequestrare il suo corpo.    Le forze israeliane hanno schierato cecchini contro un edificio della città e hanno fatto irruzione nelle sue strade. Con l'uccisione di Abu Seifen, il numero di palestinesi uccisi nel governatorato di Jenin dall'inizio dell'offensiva israeliana sulla città e sul campo profughi di Jenin, il 21 gennaio, è salito a 56, con oltre 200 feriti. Durante questo periodo, le forze israeliane, a quanto risulta all'agenzia palestinese, avrebbero demolito completamente più di 600 abitazioni, pari al 33% del campo, mentre 22 mila residenti sono stati sfollati nelle città e nei villaggi intorno a Jenin e in alcuni quartieri all'interno della città stessa.

Media: "È di un ostaggio corpo restituito ieri sera a Israele"

Il corpo restituito da Hamas a Israele ieri sera è stato identificato dagli esperti forensi come quello di uno degli ostaggi. Il suo nome non è ancora stato reso pubblico. Lo scrive il Times of Israel. Dunque, rimangono ora nella Striscia di Gaza i corpi di sei ostaggi morti.

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state  liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le  loro storie.

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

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Usa presentano bozza Onu su piano Trump per Gaza

Gli Stati Uniti hanno presentato ai paesi partner una bozza di risoluzione per il Consiglio di sicurezza dell'Onu volta sul sostegno del piano di pace di Donald Trump per Gaza, che prevede il dispiegamento di una forza internazionale. Lo ha riferito la missione americana alle Nazioni Unite. L'ambasciatore americano, Mike Waltz, ha riunito i dieci membri eletti del Consiglio e diversi partner regionali (Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Turchia), ha precisato un portavoce, a riprova del "sostegno regionale" al testo.

Corpi 15 palestinesi restituiti da Israele, in tutto 285

I funzionari dell'ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, hanno annunciato di aver ricevuto i corpi di 15 palestinesi, portando il numero totale di corpi rimpatriati a Gaza a 285. Lo riporta l'Associated Press. Questo rimpatrio avviene il giorno dopo che Hamas ha consegnato il corpo di Itay Chen, un soldato israeliano ucciso il 7 ottobre 2023 durante l'attacco al kibbutz Nir Oz, il cui corpo era stato portato a Gaza. In conformita' con i termini dell'accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, per ogni soldato israeliano restituito dal movimento islamista palestinese, Israele restituisce 15 corpi palestinesi.

Onu, al via a Gaza campagna vaccini per 44 mila bambini

 Le Nazioni Unite hanno annunciato il lancio nella Striscia di Gaza di una campagna di recupero per la vaccinazione di routine, la nutrizione e il monitoraggio della crescita, mirata a 44 mila bambini privati di servizi salvavita a causa della guerra. I bambini, ha spiegato il portavoce Farhan Haq, riceveranno tre dosi dei vaccini integrali pentavalente, polio, rotavirus e pneumococco, e due dosi del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. Il primo dei tre cicli previsti inizierà questa domenica e durera' dieci giorni, con le vaccinazioni che si svolgeranno in quasi 150 strutture sanitarie e dieci cliniche mobili in tutta la Striscia di Gaza. Le organizzazioni umanitarie hanno portato vaccini, siringhe, attrezzature e rifornimenti nutrizionali necessari per questa campagna. Il portavoce ha aggiunto che sono stati formati oltre 450 operatori sanitari e personale di supporto, oltre a quasi 150 medici. 

Israele ha ricevuto a Gaza bara con corpo ostaggio

La bara contenente il corpo di un prigioniero deceduto ha attraversato il confine di Gaza verso Israele. Lo afferma l'esercito israeliano. Il corpo, scortato dalle truppe israeliane, è diretto all'Istituto nazionale di medicina legale per l'identificazione.

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